Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 20.00 – (Gazzettino) Un sostanzioso premio in denaro nel caso di vittoria del campionato. A metterlo sul piatto con un autentico colpo di teatro è stato giovedì sera il presidente Daniele Pagin in occasione del consueto appuntamento culinario post allenamento con la squadra a Reschigliano, nel quale ovviamente non sono mancati gli auguri in vista del Natale. Parole decise quelle del patron biancorosso, finalizzate a dare se possibile una carica in più ai giocatori che lo hanno ascoltato in rigoroso silenzio, a conferma che il Campodarsego crede più che mai alla rimonta nel girone di ritorno sulla capolista Mestre, attualmente avanti di otto lunghezze in classifica. […] Insomma, il Campodarsego è consapevole di avere tutte le carte in regola per andare a prendersi la Lega Pro, come ha rimarcato anche capitan Maurizio Bedin rivolgendosi ai compagni: «A fine stagione saremo davanti a Mestre e Triestina». Il tutto è andato in scena in un ambiente nel quale si respirava aria di casa, perché il Campodarsego è una vera e propria famiglia. E la riprova si è avuta anche a cena ultimata, con un fuoriprogramma tutto da gustare: Masitto ha dimostrato di saperci fare anche con la chitarra, accompagnato dai giocatori che hanno cantato un medley di canzoni italiane nel divertimento generale.
Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Sembrava la partita giusta per dare il colpo di grazia alle ambizioni di alta classifica del Bassano. Spogliatoio in fibrillazione, lista «epurati» appesa alla porta della sede, infortuni a raffica, centrocampo falcidiato dai guai a ripetizione, varie ed eventuali. E invece ecco spuntare l’orgoglio di un gruppo ferito, eppure ancora ben vivo, nei fatti e nelle intenzioni. Perché anche a Reggio Emilia i guai dentro e fuori dal campo non mancano e non tutto fila liscio nonostante la classifica buona e la chance maturata prima della gara di agganciare il Venezia in testa fosse davvero ghiotta. Sembrava fatta, per la Reggiana, dopo il gol di Cesarini al 36’, ma in pieno recupero arriva il gol di Maistrello su deliziosa pennellata di Cesarini a scolpire il definitivo 1-1. […] Ti aspetti che il Bassano crolli, e invece l’orgoglio e la determinazione sono più forti di qualsiasi altro evento avverso. Il minuto è il numero 47, Falzerano pennella dalla destra, Maistrello sale in cielo e batte Perilli, facendo correre in campo tutta la panchina che festeggia il pareggio. Il segnale chiaro che il gruppo, nonostante le turbolenze degli ultimi giorni, c’è ancora e non vuole mollare. Ed è un gruppo saldo, non poco in un momento in cui pure D’Angelo rischia. In assenza di risultati, si capisce.
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Non è facile per il tecnico Luca D’Angelo commentare una partita che il Bassano meritava forse di vincere e che ha rischiato di perdere.«È proprio così – spiega al suo arrivo in sala stampa – penso che la mia squadra, sia nel primo, ma soprattutto nel secondo tempo, abbia fatto meglio dei nostri avversari, sia a livello di manovra che di azioni. Purtroppo come ci capita ultimamente – prosegue nella sua analisi – abbiamo preso un gol particolare dopo aver perso tre contrasti». Ma quello che conforta il mister è quello che è successo dopo. «C’è stata la grande reazione e il pareggio credo che sia più che meritato». La chiave che può spiegare la prestazione sta anche nello schieramento tattico della sua squadra. Uno schieramento tattico, con la difesa a tre, che in parte è stato dettato dall’emergenza. «Non avevo molte alternative, e questa è stata dettata dalla necessità e dagli uomini che avevo a disposizione. Sapevo come giocava la Reggiana e il nostro 3-5-2 poteva metterla in difficoltà. I ragazzi l’hanno fatto bene, sia dal punto di vista tattico, che da punto di vista emotivo. Per noi questo punto è molto importante perché arriviamo da un periodo molto difficile. E quello che ci deve confortare è la prestazione, dopo che a Gubbio avevamo giocato una partita terribile». […] A fine gara il tecnico della Reggiana, Leonardo Colucci, ha sorpreso tutti annunciando le sue dimissioni: «Vado via per il bene della Reggiana – ha detto, fra lo stupore generale -. È una mia scelta, voglio lasciare tranquilli i ragazzi».
Ore 18.30 – (Giornale di Vicenza) Sarebbe stata una beffa troppo grande, l’ennesima. Invece l’incornata in pieno recupero di Tommy Maistrello restituisce al Bassano quantomeno un punto. Pareggio che sa di brodino, se si guarda al risultato. Perché la Virtus resta a metà classifica, lontana dalla vetta scippata nel finale alla Reggiana. Ma, se si guarda alla partita, l’1-1 sta stretto al Bassano che ha creato le maggiori condizioni per segnare, subendo la rete di Cesarini in contropiede. Sembrava fatta per gli emiliani, pronti a festeggiare il primo posto in classifica, invece Maistrello, subentrato proprio dopo il vantaggio della “Regia” per provare a sistemare le cose, ha ben pensato di far saltare il banco. Un risultato che – chissà – potrebbe dare al Bassano nuova linfa per il futuro. Un pareggio meritato dunque e che vale doppio, data la forte emergenza con la quale il Bassano si è presentato al Mapei Stadium. D’Angelo lo aveva annunciato alla vigilia: «dovrò schierare tanti giocatori offensivi». Ed infatti è proprio così. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Laurenti, di professione ala destra. Al suo fianco ci sono Falzerano e Minesso, due esterni, in una mediana assolutamente atipica. Il 3-5-2 scelto dall’ex allenatore dell’Alessandria regge però bene l’urto, proprio grazie all’applicazione dei suoi giocatori. Quelli che sono rimasti, perché ovviamente non ci sono Barison, Rantier e Cenetti e il Bassano deve arrangiarsi come può. Contro una Reggiana che gioca “a fisarmonica”, passando dal 4-3-3 al 4-2-3-1, a seconda che sia in possesso o meno del pallone, la formazione veneta se la gioca a viso aperto, costruendo le migliori occasioni e rischiando solo su qualche ripartenza. […] Grande scoramento in casa veneta, ma D’Angelo pesca il jolly dalla panchina quando decide di buttare nella mischia Tommy Maistrello. E, quando già si stanno giocando i minuti di recupero, proprio nell’ultimo assalto, l’attaccante svetta più in alto di tutti su un preciso cross di Falzerano e manda la Reggiana all’inferno. Un regalo di Natale fortemente voluto dal Bassano, che ci ha creduto, e ha lottato.
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nemmeno la sconfitta del Venezia a Forlì (0-1), nella gara iniziata due ore dopo quella del Pordenone, riesce a sedare il disappunto di Bruno Tedino per la battuta d’arresto subita a Gubbio. «Non mi interessa – tuona il tecnico – cosa ha fatto il Venezia. Anzi, mi dà ancora più fastidio aver perso una sfida che avremmo dovuto stravincere e che ci avrebbe permesso di tornare in testa». Appena rientrato dal campo, irritato per i due gol annullati e la mancata concessione del rigore, Bruno aveva sibilato: «Evidentemente i piagnistei e le rotture di scatole di qualcuno cominciano ad avere effetto». Non aveva voluto dichiarare apertamente a chi andava il messaggio. «Dico solo – aveva affermato – che siamo stati fortemente penalizzati. Noi ci siamo conquistati una posizione di rilievo solo ed esclusivamente grazie alle nostre energie, al sudore, alla fatica, all’umiltà e al sacrificio. La nostra sconfitta avrà fatto contento più di qualcuno». […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Si ferma alle falde dell’Ingino la striscia positiva (6 vittorie e 3 pareggi) del Pordenone. I lupi azzannano il ramarro al 92′ (gol di rapina di Conti, entrato solamente 3′ prima), riprendendosi proprio ciò che al 92′ avevano lasciato al Bottecchia all’andata (1-1, con pareggio su rigore di Arma). Un bottino abbondantemente generoso, per quanto hanno fatto gli eugubini nel corso dell’intero incontro. È altrettanto vero, però, che il Pordenone non è apparso brillante come al solito. Soprattutto nella ripresa. Meglio la prima frazione, durante la quale tuttavia troppo spesso i centrocampisti per servire le punte hanno scavalcato il centrocampo rossoblù con traversoni e lunghi lanci, facili prede del reparto arretrato di casa. Non solo: Magi ha studiato bene i ramarri. Nella prima mezzora i neroverdi sono finiti 8 volte in fuorigioco, comprese (almeno secondo la terna) le occasioni in cui Berrettoni (16′) e Ingegneri (30′) avevano messo la palla in rete, e quella in cui Misuraca veniva atterrato in area (25′) da un difensore umbro. Clamoroso lo svolgimento dei fatti in quest’ultima occasione, con Dionisi che prima indica il dischetto e poi, convinto dal collaboratore, torna sui suoi passi. Scontate e probabilmente giustificate le proteste di Bruno Tedino. Non avendo capitalizzato la superiorità nei primi 45′, nella ripresa (controvento) i neroverdi sono calati notevolmente. Anche in questa fase, però, il Gubbio non fatto tanto da meritarsi il vantaggio nell’overtime. […]
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) «Certi episodi non si verificano nell’arco di un campionato. Figurarsi in una sola frazione di gioco…». Mai visto un Tedino così furioso nei confronti della terna arbitrale. Il tecnico del Pordenone non riesce a darsi pace, e ci va giù duro. «Ci sentiamo defraudati – attacca l’allenatore neroverde –. Ha annullato la rete di Ingegneri per posizione di fuorigioco: è impossibile che si verifichi l’offside in una simile situazione di palla inattiva. Quindi il rigore, che il direttore di gara assegna e poi torna sui suoi passi dopo essersi consultato col suo assistente: ho chiesto spiegazioni, nessuno ce le ha fornite. Non so che dire – continua –. Avevamo indirizzato la partita sul binario giusto, la terna arbitrale però si è messa di mezzo. Se c’è una regia occulta contro di noi? Non credo, anzi. Ma penso che a forza di piagnistei qualcuno ha ottenuto ciò che voleva». l riferimento pare fatto nei confronti del Venezia, che recentemente si è lamentato per alcune direzioni arbitrali (nello specifico i match con Padova e quello di domenica scorsa con la Maceretese). […] In chiusura Tedino fa una riflessione: «Tutto ciò che abbiamo conquistato l’abbiamo fatto col sacrificio e col lavoro – spiega –: per questo mi dà fastidio quando ci tolgono qualcosa in questo modo». Il Pordenone è rientrato in serata in città. La squadra sosterrà una seduta oggi e sarà lasciata libera domani. Riprenderà a lavorare a Santo Stefano.
Ore 16.30 – (Messaggero Veneto) La direzione arbitrale e una disattenzione nei minuti finali del match condannano il Pordenone alla sconfitta in esterna dopo quattro successi di fila: vince il Gubbio, 1-0, eppure il girone di ritorno sarebbe potuto iniziare anche peggio per i neroverdi. I lati positivi ci sono. Perde anche il Venezia (1-0 col Forlì, prossimo rivale dei boys di Tedino), la Reggiana non supera il Bassano (1-1) e quindi nessuna rivale va in fuga per la seconda partita di fila. L’effetto collaterale negativo di questi risultati è che, in virtù di due successi consecutivi, rientrano in corsa per la promozione diretta in serie B Padova e Parma. […] Quando la partita sembra indirizzarsi sullo 0-0, arriva la beffa per i neroverdi: Croce muove il pallone velocemente e lo scarica sulla sinistra per Ferretti. L’esterno crossa al centro, è sempre Croce a colpire di testa. Tomei respinge ma sulla ribattuta Conti, appena entrato, trova la zampata vincente.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se Pippo Inzaghi è visibilmente contrariato per la sconfitta subita, Alex Pederzoli è addirittura furibondo. Fatica a non sbottare letteralmente, cerca di posare le parole dall’alto della sua esperienza (32 anni, ndR), soprattutto dall’alto delle grandi battaglie giocate con la solita classe. Qualche stilettata, inevitabilmente, parte, ma è bravo a contenersi e a contenere la sua rabbia. «Il Forlì ha fatto un tiro in porta e ha vinto – sbotta il centrocampista dei lagunari – Noi abbiamo collezionato diverse occasioni, il loro portiere ha compiuto due parate molto belle, abbiamo preso un palo, alla fine, però, hanno vinto loro». Seccato, arrabbiato, amareggiato. «Ci sono stati negati un paio di rigori netti, evidenti, e l’arbitro non ha fatto una piega. Il Forlì? Non meritava la vittoria, ha giocato dietro, si è messo in difesa ed ha cercato di evitare danni». […]
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il brindisi natalizio va di traverso già nell’antivigilia tra i lagunari. Il dopopartita di Forlì è fatto di altissima tensione in casa del Venezia. La sconfitta non è accettata da nessuno specie alla luce di torti arbitrali che vengono sottolineati con schiettezza prima dai due giocatori giunti in sala stampa Davide Facchin e Davide Marsura e poi ribaditi dal tecnico Pippo Inzaghi. “Avete visto tutti cosa è successo e alla luce di questi episodi posso solamente dire che è sempre più difficile tenere i ragazzi. Ci faremo sentire nelle sedi appropriate, non è possibile continuare così”. L’analisi del match da parte dell’allenatore entra nello specifico. “Abbiamo affrontato il primo tempo in maniera adeguata e senza forzare, poi il Venezia è venuto fuori nella ripresa con autorità, senza subire azioni particolari da parte del Forlì. La loro rete è infatti arrivata su un tiro con doppia deviazione che ha tratto in inganno il nostro portiere. Da parte nostra ci sono state tante azioni offensive e due rimpianti in particolare: il palo di Moreo e l’occasione di Geijo nell’ultima azione”.
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non c’è l’allungo in vetta come regalo sotto l’albero di Natale del Venezia ma tante parolacce trattenute a stento, anche se non sempre contro la direzione arbitrale. Il Venezia si conferma in vetta nonostante tutto, ma perde la prima di ritorno col Forlì e le staffe. Nemmeno l’area del Natale rasserena un ambiente che si sente perseguitato dai direttori di gara anzi preso per il culo come dice schietto il portiere Davide Facchin dalle scelte arbitrali. Ancora una volta sotto accusa il fischietto che non avrebbe concesso da due a tre rigori al team lagunare e che lo avrebbe così penalizzato in maniera decisiva. Un penalty probabilmente poteva essere fischiato sul finire di gara per un fallo su Ferrari ma a dire il vero gli altri due pretesi dal Venezia non parevano falli meritevoli di tale punizione. Tant’è che il Venezia esce sconfitto e sin troppo innervosito da un campo che è diventato difficile da violare solamente negli ultimi tempi (vedi la sconfitta patita dalla Reggiana per 2-0) e che indubbiamente doveva riservare nelle aspettative della vigilia ben altre gioie alla squadra di Inzaghi. Invece il Venezia non è riuscito a far fruttare le buone occasioni avute nella ripresa (con gli avversari schierati persino in otto a difesa dell’area) e ha dovuto arrendersi all’ennesimo episodio sfavorevole mentre il Forlì di azioni offensive pericolose non ne ha creata alcuna (nemmeno quella del gol lo sarebbe stata senza le sfortunate deviazioni) ma ha evidenziato una maggior freschezza e tenuta fisica tanto da chiudere gli ultimi 20′ di gara con un grande brio e un’esuberanza inesauribile (indubbiamente in parte frutto del risultato favorevole). […]
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Forlì si ripete. Dopo lo sgambetto «testacoda» con cui aveva fatto cadere una lanciatissima Reggiana, i ragazzi di mister Gadda si confermano «ammazzagrandi» e stoppano anche il Venezia. Gli arancioneroverdi perdono la partita, restano in vetta alla classifica ma mancano l’occasione di sfruttare il passo falso del Pordenone, sconfitto 1-0 dal Gubbio e di mettere un po’ di punti sotto l’albero di Natale. Un peccato non aver sfruttato la possibilità di una prima fuga. Una partita decisamente poco spettacolare, quella di ieri, e che per ritmo e intensità ha finito per favorire i padroni di casa, che di fatto non hanno mai dovuto fare i conti con l’aggressività e la maggior tecnica dei lagunari. […] «Primo tempo equilibrato, poi abbiamo preso il gol, abbiamo creato tanto ma Moreo ha preso il palo e con quel tiro di Geijo sembrava fatta — dice a caldo Inzaghi — spiace perchè i miei sono arrivati alla frutta, si poteva dare un bell’allungo». Il mister non commenta la condotta arbitrale ma un sassolino dalla scarpa se lo toglie: «Non parlo, avete visto tutti. Ci faremo sentire nelle sedi più appropriate perché così non si può andare avanti. É dura anche mantenere l’equilibrio».
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) È un Venezia che inizia male il girone di ritorno e non allunga sulla concorrenza. Nel mirino dei giocatori è finito l’arbitro Balice di Termoli, reo di non aver fischiato almeno due rigori in area forlivese. Per una volta Davide Facchin si spoglia dell’abito da portiere e veste quello del mastino di centrocampo. E parla senza tanti giri di parole. «Dovevamo vincere a Forlì senza se e senza ma», attacca, «però ci siamo rotti che a ogni episodio dubbio ci fischino sempre contro; stavolta c’erano due rigori a nostro favore e non ci sono stati concessi». Il tema del direttore di gara è stato centrale in sala stampa; i giocatori arancioneroverdi si sentono penalizzati e Facchin si è fatto portavoce del malcontento dello spogliatoio. «Ci facciamo un culo grande così durante la settimana», continua il portiere, «e non è possibile vedere il Venezia è in testa e ha 3 rigori assegnati e la seconda (Pordenone, ndr) 9. Il vantaggio del Forlì è arrivato dopo una doppia deviazione, non ci gira bene con gli episodi ma, ripeto, qui si doveva vincere». Anche Alex Pederzoli si dice amareggiato per quanto visto sul terreno di gioco. «Non cerchiamo scuse, il risultato non è favorevole», spiega il centrocampista, «ma ci sono state delle condotte arbitrali discutibili; mi riferisco ai falli in area su Marsura, Geijo e Ferrari alla fine. Per tutto l’incontro siamo stati nella loro metà campo, loro esultano e noi siamo qui a spiegare la sconfitta». […]
Ore 14.00 – (La Nuova Venezia) Filippo Inzaghi mastica amaro, Massimo Gadda gongola. Due stati d’animo diversi per gli allenatori di Venezia e Forlì, con il primo che pensava di allungare sulla seconda e invece là davanti si continua a viaggiare su distacchi minimi, il secondo vede una squadra in crescita per tentare di uscire dal pantano dei playout e centrare la salvezza senza dover affidarsi alla coda del campionato. «Il primo tempo è stato equilibrato» dice il tecnico del Venezia che si consola con il primo posto del girone «mentre nel secondo abbiamo creato molto; c’è stato un palo di Moreo, poi un’altra opportunità con Geijo. Ci è mancato il gol, non ricordo grosse parate di Facchin e l’1-0 è frutto di una doppia deviazione. Dobbiamo finire bene l’anno venerdì con il Mantova». All’allenatore piacentino non è piaciuta la direzione di gara, con delle circostanze non chiare in area forlivese. «Avete visto anche voi gli episodi in campo», continua, «e ci faremo sentire. Ci sono state delle situazioni strane ed è dura mantenere i ragazzi sereni quando ne capitano diverse. Dobbiamo portare pazienza e andare avanti, questa sconfitta può essere anche salutare». […]
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Il clima natalizio, astro del ciel e buon Natale a tutti, si spegne in un dopopartita nervosissimo. Il Venezia non ci sta, incassa la sconfitta e sfoga la sua rabbia attraverso Davide Facchin, che usa parole di fuoco nei confronti degli arbitraggi. Imbestialito al massimo e con quel fisico che si ritrova, nessuno osa contraddirlo. Del resto, c’è poco da contraddire sui numeri: tre rigori al Venezia, nove alla seconda in classifica. Quanto alle opinioni, là si può discutere. Ma il fallo su Ferrari, travolto da un difensore nel tentativo della disperazione, sì quello c’era. Totale, vince il Forlì, 1-0 con un gol bello per l’azione e fortunoso per la doppia deviazione – l’ultima e decisiva è quella di Domizzi – che spiazza Facchin. Una partita che si poteva pareggiare, e magari anche vincere. Ma non si può parlare di furto da parte del Forlì, che sta vivendo un momento particolarmente felice sul piano atletico e dell’entusiasmo al punto da aver battuto, nel rispetto della par condicio, prima la Reggiana e adesso il Venezia nelle ultime due partite giocate qui al “Morgagni”. […] Amen. Sarà allergia al biancorosso (Forlì, stessa maglia della Maceratese, anche il Padova è biancorosso…), sarà che stavolta in effetti l’arbitro non brilla, il Venezia esce masticando la terza sconfitta. Ma resta primo in classifica, nonostante tutto. E allora un buon Natale è anche arancioneroverde.
Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Due vittorie consecutive, con la volontà di centrare la terza. E’ questo l’obiettivo del Vicenza di Pierpaolo Bisoli che dopo aver battuto il Verona e la Ternana ha scalato un po’ la classifica uscendo dalla zona pericolosa che però resta a un solo un punto. «Abbiamo fatto uno scatto molto buono — spiega Bisoli — ma siamo consapevoli che la strada è ancor lunga così come le difficoltà da superare. Avevo detto che a dicembre la squadra avrebbe avuto una condizione migliore e devo dire che le cose sono andate come speravo. La consapevolezza di aver imboccato la strada giusta è la situazione che ci dà forza, anche perché tutti hanno capito cosa vuol dire giocare tutte le partite al massimo dell’intensità. La squadra lo ha dimostrato nei match giocati contro il Verona e la Ternana, affrontati con qualche difficoltà dovuta a tante assenze ma la voglia di prendere i tre punti e la condizione atletica in netto crescendo è stata determinate». Un mese fa Bisoli aveva detto che sarebbe stato importante girare a 21 o 22 punti, adesso c’è anche la possibilità di riuscire a fare meglio. «Con il Cittadella sarà una partita fondamentale per noi, cercheremo di vincere ancora perché sarebbe un ottimo portarci a quota 24 punti, un risultato che ad ottobre sembrava impossibile. Se riusciremo a battere il Cittadella saliremo a 24 punti, visto come eravamo messi sarebbe un capolavoro fatto da un gruppo di ragazzi, che lotta unito e compatto per la causa del Vicenza». […] Bisoli ritrova Vigorito, Bellomo e Signori che hanno scontato le rispettive squalifiche e anche Raicevic che dovrebbe trovare posto in panchina. «Non mi chiedete la formazione — sottolinea Bisoli — perché la saprete solo poco prima del fischio d’inizio. Come sempre tutti devono essere pronti per scendere in campo perché in settimana provo varie soluzioni e al sabato decido quale attuare. Ci sono tante situazioni da valutare, tra cui anche il fatto che mercoledì prossimo giocheremo di nuovo a La Spezia e che ci sono alcuni giocatori che sono in diffida e che potrebbero quindi, se venissero ammoniti, venire squalificati. Però mi rassicura il fatto che adesso la nostra condizione atletica è buona e che possiamo giocarcela fino al 95’. Prepariamo però una partita alla volta: prima c’è il Cittadella, dopo penseremo allo Spezia».
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Non sarà il derbissimo con il Verona, ma il derbino con il Cittadella che caratterizzerà questa vigilia di Natale al Menti (fischio d’inizio oggi alle 15) sarà comunque una partita molto importante. Vincendo, infatti, il Vicenza raggiungerebbe con una giornata d’anticipo quota 24 punti nel girone d’andata, la metà esatta dei 48 che a fine stagione significherebbero salvezza. E a quel punto la trasferta di mercoledì 28 a La Spezia potrebbe essere affrontata con la serenità di chi ha già fatto il proprio dovere e può solo migliorare. Dopo avere steso Verona e Ternana, dunque, Giacomelli e compagni oggi sperano di calare il tris mettendo al tappeto anche i granata padovani. Per questa partita Bisoli quasi certamente confermerà la difesa a quattro schierata la settimana scorsa al Liberati: davanti a Benussi, ecco ancora Zaccardo a destra e Pucino dirottato a sinistra come “vicario” dell’infortunato D’Elia, con i collaudatissimi Adejo ed Esposito al centro. L’ex difensore del Latina stringerà i denti e sarà regolarmente in campo nonostante il dolore al tallone destro che in settimana ne aveva messo in dubbio la presenza.4-2-3-1. Per quanto riguarda il modulo, il tecnico del Vicenza si riserva di scegliere all’ultimo tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1, ma in base a quanto si è visto nei giorni scorsi al Morosini pare che l’assetto iniziale sia più probabilmente il secondo. Signori tornerà a disposizione dopo due giornate di squalifica, ma l’impressione è che il centrocampista bresciano oggi parta dalla panchina, con Rizzo confermato al fianco di Urso nella diga frangiflutti davanti alla difesa. Una volta tanto, saranno molte e di qualità le opzioni a disposizione di Bisoli per definire il trio di mezzepunte. Una viene tolta dal mazzo, ed è Galano, anche oggi riferimento avanzato al posto di Raicevic. Il centravanti montenegrino da metà settimana si è riaggregato al gruppo, ma tutto lascia supporre che per questa prima partita di rientro dall’infortunio al ginocchio destro figuri tra le riserve. Un posto da titolare andrà invece di diritto a Bellomo, nuovamente disponibile dopo la squalifica scontata a Terni: il fantasista pugliese agirà da trequartista centrale, con il capitano Giacomelli a sinistra e Vita favorito su Orlando e Fabinho a destra. […]
Ore 12.30 – (Gazzettino) Un pensiero per Filippo Lora, l’altro alla sfida di campionato di oggi a Vicenza: il tecnico Venturato alla vigilia del derby divide i propri sentimenti. La sua riflessione parte dallo sfortunato centrocampista. «Lora è in attesa della data dell’operazione e del luogo dove fare l’intervento, ci sono un paio di soluzioni al vaglio. Ha avuto la reazione giusta dopo l’infortunio, avendo in passato già dovuto fare i conti con situazioni analoghe. È un ragazzo con grande voglia e temperamento, avrà la capacità e la forza di rimettersi in gioco. Mi spiace molto perché era un giocatore molto importante per il Cittadella, oltre che una persona squisita, che ha dato un contributo straordinario in questo anno e mezzo della mia gestione. Sembrano parole scontate, invece ci spiace molto, e gli siamo tutti vicini». Sotto con il derby adesso. L’obiettivo è quello di non guastarsi il Natale di fronte a un Vicenza partito male, ma che ora è reduce da due successi importanti e prestigiosi con Verona e Ternana. «È una realtà importante per la piazza che rappresenta, e ha giocatori di valore, di qualità. La squadra di Bisoli sta bene, è in progresso, e l’allenatore ha dato grande temperamento a tutto l’ambiente. Siamo di fronte a un test difficile, ma tanto bello da vivere e affrontare. Servirà grande concentrazione da parte nostra per strappare un buon risultato». […]
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Agli amanti delle statistiche interesserà sapere che Roberto Venturato, a Vicenza, avrà l’opportunità di cogliere il risultato positivo numero 200 da allenatore, avendo ottenuto sin qui 117 vittorie e 82 pareggi in partite ufficiali tra Pizzighettone, Cremonese e Cittadella (a cui aggiungere, per amor di precisione, anche 81 ko). I numeri che pesano di più, al momento, sono tuttavia altri: 1, 5 e 351. Perché Iori & C. hanno colto appena un punto nelle ultime cinque trasferte e, fuori casa, sono a digiuno di gol da ben 351 minuti, vale a dire dalla rete di Arrighini a La Spezia del 24 ottobre scorso. Esattamente due mesi fa. SCHENETTI OUT. Si gioca alla vigilia di Natale, con i rappresentanti delle due tifoserie che brinderanno assieme prima di entrare al campo (sono circa 300 i tifosi granata attesi al “Menti”). Per adesso, però, di regali non ce ne sono, anzi: Venturato, già privo di Lora, che sarà operato nei prossimi giorni al crociato, dovrà rinunciare anche a Schenetti. «Si è ripresentato un problema che Andrea aveva già avuto, alla cicatrice del ginocchio che è stato operato due anni fa: non è preoccupante, ma è bene essere cauti», spiega il tecnico di Atherton. […] «È un derby, una partita difficile e stimolante, di quelle belle da vivere», prosegue Venturato. «Si gioca alla vigilia di Natale, ma questo è il nostro lavoro e non è una seccatura dover scendere in campo sotto le feste: è una scelta della Lega Serie B per regalare un’ulteriore vetrina a questo campionato. Noi comunque siamo concentrati esclusivamente sulla partita. Solo terminata la gara penseremo a trascorrere il Natale con le nostre famiglie».
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Sarà pur vero, come ricorda Pierpaolo Bisoli nella conferenza stampa che porta dritta al derby del Menti, che «il Cittadella arriva a Vicenza senza aver nulla da perdere», ma è lapalissiano che la vigilia di Natale potrebbe, al contrario, rappresentare la vera svolta della stagione della squadra granata. Un successo in trasferta, infatti, per di più in un derby anche se poco «sentito» rispetto ad altri confronti, avrebbe il sapore della consacrazione, dopo una serie di alti e bassi che ancora non hanno del tutto chiarito il reale valore della squadra di Venturato. Belli, a tratti bellissimi, ma anche incostanti e talvolta esageratemente alla ricerca della vittoria a tutti i costi, quando invece anche i pareggi (talvolta) possono servire. La filosofia di Roberto Venturato, però, è sempre la stessa: cercare comunque di vincere, anche a costo di cedere il passo all’avversario. Oggi il tecnico granata dovrà rinunciare a Schenetti, nuovamente alle prese con la solita infiammazione al ginocchio che lo scorso anno lo fece tanto tribolare. Senza di lui, toccherà probabilmente a Lucas Chiaretti riprendersi la maglia di trequartista, anche se c’è pure la possibilità che l’allenatore rinnovi la fiducia al giovane Maniero, positivo al debutto col Pisa. E così, con Kouamé recuperato e Pascali che viaggia verso una condizione accettabile per ritrovare la maglia da titolare, Venturato dedica un pensiero a Filippo Lora, che in settimana si è nuovamente infortunato al crociato del ginocchio destro, un ko che gli costerà la stagione. «Filippo ha reagito — sospira l’allenatore — e avendo passato già infortuni così gravi sa che ci vuole tempo. E’ un giocatore che ha grande voglia e grande temperamento, credo che sicuramente avrà la capacità di rimettersi in gioco. Mi dispiace molto perché è un giocatore di valore oltre che una persona molto importante, il suo contributo nell’anno e mezzo in cui sono qui a Cittadella è stato enorme». Poi c’è un avversario che sta bene, che ultimamente viaggia a mille e che sta ritrovando la miglior condizione. Un avversario che ha vinto al Menti il derby contro il Verona e la settimana dopo ha espugnato il Liberati di Terni. Insomma, un Vicenza non certo da sottovalutare. […]
Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Pierpaolo Spettoli): Bindi 6; Sbraga 6.5, Emerson 6.5, Russo 6.5; Madonna 6, Mazzocco 6, Filipe 6 (Gaiola sv), Dettori 6.5, Favalli 6; Neto Pereira 6.5 (Germinale sv), Altinier 5.5 (Alfageme 5.5).
Ore 11.10 – (Gazzettino) Corsi e ricorsi. All’andata la vittoria della Sambenedettese ha segnato il punto più basso della gestione di Brevi, a un passo dall’esonero. Questa volta invece il successo del Padova rischia di costare il posto al tecnico Palladini dal momento che la squadra marchigiana ha raccolto appena quattro punti nelle ultime sei gare. Il regalo di Natale che i biancoscudati hanno messo sotto l’albero ha poi un valore doppio per la classifica: le sconfitte di Venezia e Pordenone oltre al pareggio della Reggiana aprono infatti scenari ancora più affascinanti nella rincorsa al primo posto. Il Padova ha costruito la sua vittoria con un approccio alla gara assai propositivo. Abbastanza fluido lo sviluppo dell’azione, con Filipe ed Emerson ad alternarsi nelle vesti di play maker: il primo con il compito di ricucire il gioco sullo stretto, l’altro più predisposto ai lanci a scavalcare il centrocampo. È stato soprattutto sulle corsie esterne che la truppa di Brevi ha trovato gli spazi per affondare i colpi, grazie anche al movimento ad uscire di Neto Pereira per creare superiorità numerica nella zona del pallone. Abbastanza timido invece l’impatto sulla partita della Sambenedettese, vivace soltanto con Candellori. […] Assai più modesta sul piano tecnico la ripresa. Gli ospiti hanno tenuto l’iniziativa, senza però riuscire mai a creare le premesse per il pareggio. Quasi sempre sulla difensiva il Padova che solo nel recupero, grazie a un’invenzione di Dettori, si è rifatto vivo con pericolosità nell’area avversaria, ma prima Germinale e poi Mazzocco non sono riusciti a siglare il 2-0. Poco importa: questo Padova sa vincere e soffrire.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Un flash del vicepresidente Edoardo Bonetto: «Sono contento per questa vittoria, anche se sappiamo che c’è da soffrire per portare a casa il risultato, ed è una grande qualità che l’allenatore ha trasmesso ai giocatori. Sono molto fiducioso perché abbiamo un’ottima squadra e una media punti importante che ci permette di sognare». È il turno di Russo, al centro dell’episodio chiave del rigore. «L’avversario mi ha trattenuto, non c’è niente da dire. È il mio sesto sigillo? Sono felice perché è stato decisivo, e anche perché è stato il primo realizzato sotto la tribuna Fattori ed è stata una soddisfazione. Ma più del gol, il dato che maggiormente conta per un difensore è avere impedito agli avversari di segnare». Ecco Dettori: «Il calcio di rigore? Una trattenuta, si poteva dare e anche non dare. È stata una vittoria sofferta che rispecchia il nostro momento. Abbiamo capito la mentalità di questo campionato: c’è da sudare con tutti. Questo è un successo che vale doppio, adesso andiamo a Bergamo dove chiudiamo un ciclo importante di gare». Con l’Albinoleffe sarà costretto ai box per squalifica, dato che è stato ammonito ed era in diffida. «Mi dispiace per il cartellino giallo, ma anche se non ho preso l’avversario l’arbitro mi ha detto che andava punita l’intenzione. Ci tenevo a giocare a Bergamo, ma va bene ugualmente. Sono convinto che il compagno che giocherà al mio posto, farà bene. Abbiamo tutte le carte in regola – conclude il centrocampista – per disputare un girone di ritorno importante».
Ore 10.50 – (Gazzettino) «Abbiamo meritato di vincere, sono contento». Oscar Brevi si gode il decimo successo, che permette di staccare ulteriormente una diretta rivale nella corsa al vertice e di rosicchiare terreno al Pordenone. Prima di addentrarsi nelle vicende biancoscudate, va in scena un siparietto che vede protagonista il tecnico con un cronista ospite che sottolinea come la Sambenedettese abbia giocato meglio del Padova. «Le lascio la sua contentezza – replica un po’ stizzito Brevi – io mi prendo i tre punti. A fine stagione faremo i conti». In realtà il botta e risposta, allargato anche a un altro cronista ospite, dura un paio di minuti. […] Sbraga è stato autore di una buona prestazione, la metterà in difficoltà nella scelta in vista della prossima partita. «Se gioca bene fa un piacere a se stesso, non a me. È stato bravo perché si è sempre allenato con impegno e si è fatto trovare pronto. Lo stesso discorso vale per Filipe, ma mi aspetto che sia così per tutti i giocatori se vogliamo fare qualcosa d’importante». È la decima vittoria. «I numeri dicono sempre la verità, la squadra sta crescendo. Ora pensiamo alla gara con l’Albinoleffe, poi è giusto staccare per ricaricare le batterie a livello fisico e nervoso».
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6; Sbraga 7, Emerson 6.5, Russo 6.5; Madonna 6, Mazzocco 6, Filipe 6 (Gaiola sv), Dettori 6.5, Favalli 6.5; Neto Pereira 7 (Germinale sv), Altinier 5.5 (Alfageme 5.5).
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Decima vittoria in venti giornate di campionato. Arrivata su rigore – il sesto concesso ai biancoscudati sin qui – ma pesantissima in termini di ricadute sulla classifica. Perché poche ore dopo che il Padova aveva festeggiato sotto la “Fattori” il successo striminzito, ma sostanzialmente meritato, sulla Sambenedettese, e con la buona notizia giunta da Gubbio, dove il Pordenone era stato battuto, il Venezia capolista è finito ko a Forlì. E la Reggiana è stata fermata sull’1-1 in casa dal Bassano. Come dire: gioia doppia sotto l’albero di Natale, con la distanza dalla vetta, che prima era di 6 lunghezze, dimezzatasi di colpo. Il Padova è sempre quarto (in compagnia del Parma, che sta rinvenendo alla grande dopo il cambio di allenatore), ma ora sì che “vede” il podio, perché le ha tutte lì, le prime tre, ad un tiro di schioppo, e può fare un concreto pensiero a salire sopra quel podio, magari occupando il gradino più basso, che sempre gradino nobile è. La squadra di Brevi è in serie utile da quattro partite – Ancona, Sudtirol, Lumezzane e, appunto, Samb – ha introitato 8 punti su 12, non incassa reti dagli avversari da 270’. Insomma, pur non esaltando nè esaltandosi, dimostra una concretezza e un carattere che le erano mancati, purtroppo, nella prima parte del girone d’andata. […] Ma a preoccupare un po’ è stata soprattutto la flessione di un paio di elementi di un centrocampo che ha risentito dell’assenza di Mandorlini (squalificato) e di alternative risicate, se è vero che ad un certo punto l’allenatore ha spedito sul terreno di gioco il giovane Gaiola, classe 1996. Qui bisognerà lavorare, guardando anche al “mercato”, perché se si vuole competere per la vittoria finale bisogna apportare un paio di ritocchi a questa rosa, sia in mezzo che in attacco. Comunque sia, il Padova ci regala un bel Natale ed è ciò che conta. Come sono lontani i giorni tristi, bui e carichi di “veleno”, di settembre. Auguri a tutti.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Si può dire, senza timore di smentita, che sia stato quasi più vivace il post partita che la gara in sé. Merito (diciamo così…) dei giornalisti marchigiani sbarcati all’Euganeo per seguire la Sambenedettese, che hanno ripetutamente punzecchiato Oscar Brevi sull’andamento della gara: dalla valutazione sul calcio di rigore a quella sul gioco espresso dal Padova e sulle ambizioni biancoscudate di vittoria del campionato. Il tecnico si è un po’ spazientito, ma non ha perso la calma e alla fine ha sorriso, pensando soprattutto ai tre punti pesantissimi incamerati. In quanto al gioco, certamente, non è stata una partita memorabile. «Ma non abbiamo mai sofferto veramente, per la terza gara consecutiva non abbiamo subìto gol e i dati positivi sono parecchi», l’analisi del mister. «Da parte mia sono tutto sommato contento della prestazione, forse potevamo chiuderla prima, ma contava innanzitutto vincere, l’abbiamo fatto e sono felice». Meglio i primi 45’, quando il Padova ha sbloccato il risultato e ha tenuto in mano il gioco. Nella ripresa, invece, il baricentro si è abbassato troppo. Come mai? «Nel primo tempo abbiamo concesso poco contro una squadra che aveva solo due punti meno di noi e ha ottimi valori. Potevamo essere più cinici ed andare subito sul 2-0, anche perché Altinier di solito non sbaglia mai quei palloni in area. Poi, se devo essere sincero, mi aspettavo il calo nella ripresa a centrocampo. Mazzocco non stava benissimo fisicamente ed era meno dinamico del solito, ed anche Filipe, come prevedibile, dopo un buon primo tempo è andato un po’ in affanno quando i ritmi si solo alzati. Ma, nonostante qualche difficoltà, abbiamo concesso veramente poco senza mai soffrire». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sei gol stagionali e record personale eguagliato. Michele Russo, specialista dal dischetto ma non solo, contro la Samb ha siglato un penalty pesantissimo, che ha regalato i tre punti al Padova e gli ha permesso di raggiungere i 6 gol che aveva siglato quando giocava all’Entella (5 in campionato, e uno ai playoff). «Sono contento» ammette il difensore, «adesso l’ultimo record da battere è a quota 7 reti: le avevo segnate nei dilettanti, ma all’epoca giocavo terzino. È stato un rigore importante per il risultato, ma speciale anche perché dei miei 6 gol è stato il primo siglato sotto la Tribuna Fattori: sentire l’esultanza così vicina è stato davvero emozionante». Una gara decisa da un episodio molto contestato dagli avversari, ma del tutto solare a detta del diretto interessato. «La Samb ha protestato molto, ma secondo me c’è poco da recriminare perché la trattenuta ai miei danni è stata evidente». […] Contento per la vittoria ma deluso per l’ammonizione è invece Francesco Dettori, che dopo il quinto “giallo” sarà costretto a saltare per squalifica il match con l’Albinoleffe. «Mi spiace, perché avrei voluto esserci per l’ultima partita dell’anno», le parole del centrocampista. «Purtroppo ho preso l’ammonizione, anche se in realtà il giocatore mi ha saltato e non l’ho toccato, secondo l’arbitro con i nuovi regolamenti il gesto va punito comunque. Ci teniamo stretti questa vittoria di sofferenza contro una squadra molto attrezzata: c’è da sudare con chiunque, ma giocando una partita attenta e rischiando poco abbiamo dimostrato di avere le carte in regola per giocarcela sino in fondo in questo campionato. È un successo che vale doppio, perché va a chiudere un ciclo importante di partite che ci ha permesso di rifarci sotto rispetto alle prime della classe».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova riaprirà la campagna abbonamenti per il resto del girone di ritorno. Ad annunciarlo, sebbene manchino ancora ufficialità e modalità, è stato il vice-presidente Edoardo Bonetto. La società punta a sfruttare l’ottima chiusura d’anno, a livello di risultati, per incrementare il bottino estivo di 2.890 tessere. Se ne riparlerà, in ogni caso, dopo l’Epifania. […] Intanto, in vista della gara di venerdì 30 con l’Albinoleffe a Bergamo (ore 14.30), il Padova si allenerà stamattina e tornerà alla Guizza a Santo Stefano.
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Pierpaolo Spettoli): Bindi 6.5; Sbraga 7, Emerson 7, Russo 6.5; Madonna 5.5, Mazzocco 5.5, Filipe 6 (Gaiola sv), Dettori 7, Favalli 7; Neto Pereira 7 (Germinale sv), Altinier 5 (Alfageme 5.5).
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Finisce in polemica, con la Sambenedettese già in silenzio stampa che non presenta nessun tesserato nel dopo gara e con la stampa marchigiana che contesta il rigore che regala al Padova tre punti sotto l’albero. Resta comunque un 1-0 che pesa come un macigno, quello che matura all’Euganeo e che lancia Oscar Brevi a ridosso della vetta, quantomeno con la possibilità di rimanere in scia al Venezia. Successo firmato da Russo su rigore, concesso (forse, perché qui le versioni divergono) per una trattenuta di Di Pasquale sullo stesso difensore biancoscudato, al sesto gol stagionale. Rigore effettivamente dubbio, con l’ago della bilancia che stavolta punta decisamente in direzione Padova. Inevitabili le discussioni, come sempre in questi casi, ma alla fine conta il risultato e un gol fa la differenza. Sono tre punti che pesano tanto, quelli che il Padova si prende con le unghie e con i denti all’Euganeo. La Sambenedettese cede di misura ma, alla fine, questi sono tre punti che in primavera conterannotanto quanto gli altri. E a quota 36 il Natale biancoscudato diventa quasi un sogno, con il primo posto alla portata, o quantomeno non impossibile da insidiare. […]
Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Venezia 39, Pordenone 38, Reggiana 37, Padova e Parma 36, Gubbio 34, Sambenedettese 31, Bassano 30, FeralpiSalò 29, AlbinoLeffe 26, Santarcangelo 24, Lumezzane e SudTirol 22, Maceratese 21, Ancona 20, Forlì e Teramo 19, Mantova 18, Fano e Modena 16.
Ore 08.30 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della ventesima giornata: Fano-SudTirol 0-0, Gubbio-Pordenone 1-0 (Conti (Gu) al 47′ st), Maceratese-AlbinoLeffe 0-0, Padova-Sambenedettese 1-0 (Russo (Pd) su rigore al 15′ pt), Teramo-Lumezzane 1-1 (Sansovini (Te) al 10′ st, Leonetti (Lu) al 46′ st), Forlì-Venezia 1-0 (Capellini (Fo) al 21′ pt), FeralpiSalò-Santarcangelo 2-0 (Gerardi (Fs) al 8′ pt, Guerra (Fs) al 34′ pt), Mantova-Ancona 3-2 (Caridi (Mn) al 3′ st, Ricci (An) al 8′ st, Momenté (An) al 38′ st, Caridi (Mn) al 40′ st, Marchi (Mn) su rigore al 48′ st), Parma-Modena 3-1 (Calaiò (Pa) al 15′ pt, Giorgino (Pa) al 34′ pt, Giorico (Mo) al 38′ pt, Corapi (Pa) al 41′ pt), Reggiana-Bassano 1-1 (Cesarini (Re) al 36′ st, Maistrello (Ba) al 47′ st).
Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.