Piccoli Chiaretti crescono. Quando la scorsa estate il d.g. Marchetti spiegava che avere un altro trequartista nella rosa del Cittadella non era necessario perché, con il fantasista brasiliano indisponibile, Luca Maniero avrebbe potuto sostituirlo, in molti pensavano bluffasse. E invece la 18enne “promessa” granata, promossa in prima squadra all’inizio di questa stagione, ha fatto capire contro il Pisa di poter dire la sua anche tra i “grandi”, con un convincente debutto dal primo minuto. «È stata un’emozione indescrivibile, ho sempre sognato un momento come questo», racconta oggi Luca, padovano di Padova. «Prima della partita ero in uno stato di ansia totale. Ma man mano che passava il tempo, la tensione diminuiva: mi sono detto che le cose da fare in campo sono sempre quelle, quale che sia il livello. Dovevo solo… giocare». Come valuta la prova? «Sono soddisfatto, ma potevo fare di più. Avevo l’adrenalina addosso e nei minuti iniziali ho faticato a trovare la posizione. E poi alla lunga il mio rendimento è calato. Forse ho consumato energie con la tensione. Di sicuro è un aspetto su cui devo migliorare». Candidatura a vice-Chiaretti? «Andiamoci piano. Lucas è straordinario e io in allenamento cerco sempre di carpirne i segreti, studiando come si muove. Nelle scorse stagioni ho giocato più spesso come mezzala e ho tanto da imparare da uno come lui». Altri modelli calcistici? «Marchisio, il mio idolo. Gioca in una posizione un po’ più arretrata rispetto a me, ma sino ad un paio di stagioni fa s’inseriva spesso in area avversaria. Mi è sempre piaciuto come tiene il campo».
[…]Primi passi calcistici mossi fra i biancoscudati. «Sì, sono approdato al settore giovanile granata dopo il fallimento della società». E ora la prima squadra. Cosa hanno detto i “senatori” del gruppo? «Di solito mi prendono in giro perché sono il più piccolo, ma mi hanno detto bravo. Anzi, bravo bocia».
(Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Luca Maniero, classe 1998, ha fatto l’esordio da titolare sabato al Tombolato nella partita vinta sul Pisa dopo che era entrato dalla panchina nel finale di gara con la Ternana. «È stata una emozione indescrivibile, un sogno che si è avverato. Non nego che prima della partita mi aveva preso un’ansia totale, era la prima volta a questi livelli. Già nel riscaldamento, però, grazie all’aiuto dei miei compagni, ho superato l’emotività e sono sceso in campo sentendomi bene, con tanta adrenalina addosso. Volevo fare tante cose».
[…]Tanti i complimenti arrivati a Maniero dopo l’esordio e il successo. «Me li hanno fatti l’allenatore, i compagni, gli amici. Personalmente sono soddisfatto, ma con un piccolo rammarico perchè sento che posso dare ancora di più. Mi impegno per crescere ancora, voglio trovare il mio spazio». Sul fallo costato a Di Tacchio il cartellino rosso precisa: «Non mi ero accorto che era stato espulso. Ho sentito una gomitata improvvisa e rivedendola non mi è apparsa volontaria. Forse il giallo sarebbe bastato».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)