Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 20.10 – (Gazzettino) Con gli attaccanti che non stanno vivendo un gran momento di forma – su tutti Litteri, che finora ha sempre tirato la carretta – ci ha pensato un difensore sabato al Tombolato a scacciare la crisi del Cittadella. Alessandro Salvi con il Pisa è stato il migliore in campo, impeccabile nelle chiusure e goleador quando si è sganciato nell’area avversaria. Una rete che ha cancellato con un colpo di spugna timori ed incertezze che avevano fatto capolino nell’ultimo mese. «Direi che paure non le abbiamo mai avute – sottolinea l’interessato – Con il Pisa l’importante era vincere, prima di ogni altra cosa, contro un’avversaria che vantava la migliore difesa della categoria. Ovviamente, poi, sono contento anche del mio gol». Il secondo, dopo quello realizzato alla Ternana, alla seconda giornata. Merita una dedica particolare? «È per la mia famiglia, da Martina, mia moglie, e ai due nostri figli, Federico e Daniele, e anche per miei compagni». Il Cittadella è capace di vincere le prime cinque gare di fila, poi ne perde tre delle quattro successive, e infine ripete lo stesso score negativo: dove sta la verità? «Soltanto nella nostra testa, perché certi risultati dimostrano che le potenzialità le abbiamo. Sta a noi farle maturare e concretizzare sul rettangolo di gioco. In campo sono ancora troppi alti e bassi, possiamo e dobbiamo migliorare ancora, come ci ripete l’allenatore». Cos’era mancato nell’ultimo mese? «Solo la convinzione nei nostri mezzi, era venuta meno un po’ di fiducia, ma questo non deve ripetersi più perché abbiamo tutte le carte in regola per disputare una grande stagione. Siamo tornati alla vittoria in un confronto difficile come quello con il Pisa, adesso vediamo di proseguire su questa strada». Ha ragione quindi Venturato quando dice che il Cittadella deve crederci fino in fondo. «Certo, e lo testimoniano i numeri e la classifica, anche se non dobbiamo guardarla, pensando solo alla prossima partita». Ne mancano due al giro di boa: vi siete posti un obiettivo da raggiungere in queste gare? «Voglio vincerle entrambe. Non sarà facile, ma arriveremo carichi». […]
Ore 20.00 – (Mattino di Padova) «Ci voleva». Il successo sul Pisa, con cui il Cittadella ha interrotto un digiuno di punti che durava da tre giornate, è arrivato come una liberazione. A girare fra i tifosi, ma anche ad ascoltare i commenti degli stessi giocatori, la reazione più immediata è stata il classico sospiro di sollievo. Lo ha tirato Enrico Alfonso, tornato dopo più di un mese a mantenere inviolata la sua porta e ieri pomeriggio ospite della trasmissione “Quelli che il calcio” su Raidue. E lo ha tirato pure Andrea Arrighini, che, da pisano doc, cresciuto a pochi passi dallo stadio, ha vissuto la scorsa settimana con una trepidazione particolare. «Ci voleva, sì» afferma l’attaccante. «Dovevamo cancellare il periodo no che stavamo attraversando. Il morale negli ultimi venti giorni era sceso e avevamo bisogno di recuperare l’entusiasmo che ci ha guidato sin qui: è stato la chiave che ci ha condotto in alto. Avevamo perso un po’ di certezze, sia davanti, perché stavamo creando meno rispetto al passato, sia dietro, perché dall’incassare pochissimi gol ci siamo ritrovati a subirne tanti». «Da lunedì scorso ci siamo confrontati per capire dove abbiamo sbagliato, cercando di limitare gli errori e, soprattutto, di mantenere una certa serenità, componente indispensabile per fare bene. Contro il Pisa siamo riusciti a impedire le ripartenze avversarie, che, nell’ultimo periodo, concedevamo con troppa facilità. Poi è vero che avremmo potuto chiudere prima la partita, anche perché avevamo un uomo in più dopo l’espulsione di Di Tacchio, ma va comunque bene così». In attacco ancora non si è vista la brillantezza dei giorni migliori e forse proprio Andrea è l’elemento più vivace. «C’è chi è più stanco, chi meno. Ora rientrerà Kouamé: lo aspettiamo a braccia aperte, fra tutti noi c’è una sana competizione». […]
Ore 19.30 – (Giornale di Vicenza) La domanda è a bruciapelo, la risposta pure. Mister, lei si sente sicuro per la sua posizione? «Io mi sento solidissimo come sempre – ribatte D’Angelo – anche se il marito cornuto è sempre l’ultimo a saperlo…». C’è spazio anche per uno spicciolo di ironia nel post partita del tecnico virtussino che ha l’attenuante niente affatto generica di una formazione sguarnita di centrocampisti. «Nel primo tempo avremmo dovuto essere avanti 3-0 – ammette – poi nella ripresa abbiamo pagato gli infortuni. In mezzo avevamo praticamente dei trequartisti e non dei mediani e, anche se il Fano ha alzato il baricentro, nel secondo tempo non si era quasi mai reso pericoloso. Poteva segnare solo i calci da fermo come puntualmente si è verificato. È un periodo che scontiamo tutto, anche se forse stiamo ingigantendo troppo la situazione, non siamo una squadra che sta lottando per retrocedere ma rimaniamo pienamente dentro i playoff promozione, dietro le migliori, non dimentichiamolo. La fascia consegnata a Rossi e non più a Bizzotto? Non è una scelta punitiva ma mira a responsabilizzare tutti i giocatori della rosa. Quelli non convocati col Fano? Non credo che nella circostanza ci sarebbero stati particolarmente utili, stavolta avevamo bisogno di altro…».In merito alle tre clamorose bocciature di Julien Rantier, Giacomo Cenetti e Alberto Barison, tutti e tre esclusi dalla convocazione con il Fano, nonostante fossero fisicamente arruolabili, ieri sera la società in sala stampa nel dopo gara ha letto una nota. «Visti i recenti risultati, la società in accordo con lo staff ha deciso di ripartire da zero e iniziare simbolicamente un nuovo campionato – la comunicazione del club – ovviamente questo ha azzerato ogni tipo di consuetudine, gerarchia e scelta tecnica. Non sono stati convocati i giocatori Rantier e Barison in quanto non rientrano nelle scelte programmatiche della società. Per quanto riguarda Cenetti, invece, la situazione è diversa poiché il giocatore ha dichiarato al club che non si mette a disposizione della società e ciò senza alcuna motivazione che possa legittimare detto diniego». […]
Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Un tempo e niente più. Bassano risorge a metà, entusiasma sino alla pausa quindi si fa di nebbia e cade riprovevolmente nei suoi antichi viziacci. Ma raccontiamo per sommi capi. D’Angelo ripropone da titolare in campionato Rossi tra i pali, sette mesi dopo l’ultima apparizione nei playoff a Lecce, mentre con un solo centrocampista di ruolo a disposizione (Bianchi) impiega il jolly Laurenti come mezzala guastatrice e posiziona Minesso dietro le due punte. L’avvio è perentorio, pare di rivedere il Bassano smagliante e arrembante di inizio stagione. […] Il riaggancio al quinto posto va in malora e d’accordo che l’ottavo posto playoff è tuttora in cassa ma, con Reggio alle porte, cominciare a guardarsi alle spalle è cosa buona e giusta.
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Quando le distanze sono minime – esordisce Bruno – essere primi o secondi o terzi a metà campionato conta poco. Mi interessa invece sottolineare quello che stanno facendo questi meravigliosi di ragazzi. Abbiamo fatto un ottimo girone di andata. Se continueremo a lavorare con tanta serietà, umiltà e serenità non dico che vinceremo il campionato, ma posso dire per il contenuto Bruno è già tantissimo – che siamo sulla strada giusta per arrivare lontano». Tedino torna sulla gara con la Sambenedettese. «Non era facile giocare su un campo ghiacciato contro un avversario che teneva sempre 10 uomini dietro la linea della palla. Nonostante ciò e nonostante l’assenza di un uomo importante come Burrai, abbiamo disputato una buona partita, sbagliando solo l’ingresso. Poi avremmo meritato qualcosa di più. Il secondo rigore consecutivo sbagliato da Arma? Rachid ha fatto un grandissimo lavoro anche oggi. Non è giusto giudicarlo per un solo errore». Mauro Lovisa si rammarica per lo scarso spettacolo della ripresa. Ovviamente non per colpa del Pordenone. «Già con l’Albinoleffe – sottolinea – avevamo subito continue perdite di tempo. E’ successo anche con la più rinunciataria Sambenedettese vista quest’anno. Non è stata certo una promozione per il gioco del calcio. Ogni volta che andavano giù restavano a terra per fermare il gioco. Ci vorrebbe una nuova regola, 5′ di recupero ogni volta che un giocatore resta a terra. Allora sì che non ci sarebbero perdite di tempo. Peccato poi per il rigore mancato. Il 2-1 avrebbe aperto la gara. Arma va perdonato. Tante altre volte ci ha fatto vincere lui». […]
Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Rachid Arma come M’Baye Niang. Il maghrebino sbaglia il secondo rigore consecutivo. A Salò lo scorso turno l’errore non aveva condizionato il risultato, perché Rachid aveva comunque realizzato una doppietta. Con la Sambenedettese sì. Il penalty, se realizzato, avrebbe punito l’atteggiamento di una Samb estremamente rinunciataria, votata all’ostruzionismo per perdere tempo, correre meno pericoli possibili e portare a casa un risultato positivo. Tattica che sta diventando usuale per gli avversari dei ramarri, unanimamente riconosciuti come i concorrenti più accreditati per il Venezia che, pur fermato (3-3) al Penzo da un’indomita Maceratese, mantiene la vetta a quota 39. Resta congelata l’assegnazione del platonico titolo d’inverno in attesa dell’esito del derby di domani sera (20.45) fra Reggiana (36) e Parma. Vincendo, i granata scavalcherebbero il Pordenone e affiancherebbero i lagunari in testa. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Hanno segnato due gol, uno più bello dell’altro. Ma il 3-3, dopo aver sprecato di tutto e di più, impedisce a Stefano Moreo e Davide Marsura di gioire, nonostante un primo posto che, male che vada, questa sera andrà condiviso con la Reggiana. «Ci tenevo tanto a ritrovare la via del gol: a quest’ora avrei potuto segnarne almeno un paio in più spiega Moreo Sul piano personale sono soddisfatto e la dedica è per la mia ragazza, per il suo sostegno quotidiano. Ciò detto va da sé che il rammarico non può che essere enorme: loro hanno ottenuto tanto con due tiri. Sembra impossibile guardando alla prestazione di un Venezia in cui tutti hanno dato più del 100 per cento». Per Marsura stesso stato d’animo del compagno e un’onesta autocritica. «Una squadra come la nostra non può non portare a casa i tre punti, dopo aver rimontato un gol passando per due volte in vantaggio, semplicemente non può succedere. Peccato per il rigore nel finale ma non solo, abbiamo commesso degli errori da evitare e basta». Oltre al suo gol Moreo ha anche servito l’assist per il momentaneo 1-1 di Marsura. «Un bel triangolo, con Stefano assicura quest’ultimo come con Garofalo sulla fascia sinistra ci troviamo a memoria, per qualsiasi giocatore sarebbe così. Lui è un attaccante fortissimo, Geijo è entrato e ha avuto l’impatto che abbiamo visto. Come tante altre volte abbiamo creato tanto e confermato di essere una squadra forte, la prestazione c’è stata tutta nonostante episodi sfavorevoli che ci sono costati due punti. Siamo campioni d’inverno? Bene, ma l’unica cosa che ci interessa e per cui lavoriamo è arrivare davanti a tutti a maggio». […]
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Basta errori arbitrali contro il Venezia. Questo in sintesi lo sfogo nel post partita di un Pippo Inzaghi che ha un diavolo per capello al termine del rocambolesco 3-3 con la Maceratese. «L’ho appena rivisto: il rigore non c’è e il gol di Geijo è valido sbotta in sala stampa il tecnico lagunare Francamente mi sono proprio stufato perché gli episodi quando ci sono vanno interpretati nel modo giusto. Io non ho mai parlato degli arbitri per lamentarmi, è la prima volta perché le situazioni fischiateci contro sono davvero troppo evidenti. Vogliamo che le cose siano fatte bene da parte di tutti». La sfuriata contro il signor Sozza di Seregno è stata preceduta da un plauso alla squadra. «Siamo campioni d’inverno a metà campionato e questa è davvero una grande soddisfazione, dobbiamo essere felici considerato ciò che da luglio stiamo costruendo. Tuttavia per me per primo è difficile gioire del tutto dopo una gara semplicemente incredibile». […]
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Campione d’inverno nonostante il pareggio e così non può allungare. Il Venezia non riesce a piegare la Maceratese e si deve accontentare di un solo punto che lo porta a quota 39, tre in più della Reggiana che oggi affronta il Parma: qualora la spuntino i padroni di casa diventerebbe un titolo condiviso, ma indubbiamente più che meritato. Nell’ultima gara del girone d’andata il team di Pippo Inzaghi ha offerto una prestazione dai due volti: arrembante e propositivo in avanti in maniera persino esagerata, disattento e pasticcione dietro. Il 3-3 rispecchia meriti e demeriti dell’undici lagunare che non smette però di mettere gli arbitri sulla graticola. Il Venezia si presenta all’appuntamento con la Maceratese privo dei due centrali di difesa, entrambi acciaccati: senza Modolo e Domizzi la guardia davanti a Facchin è affidata a Malomo e Cernuto, mentre Fabris arretra a destra e Garofalo si tiene la sinistra. Pederzoli guida il centrocampo affiancato da Acquadro e Soligo mentre davanti Marsura imbecca con frequenza Moreo e Ferrari. Dall’altra parte tante voglia di ben figurare e alla fine il pareggio è festeggiato quasi fosse un successo con l’esordio assoluto in Lega Pro del portiete Moscatelli a sostituire lo squalificato Forte. […]
Ore 16.20 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.00 – Qui Guizza: partitella finale per le riserve di ieri.
Ore 15.40 – Qui Guizza: tra le riserve assenti De Risio e Fantacci.
Ore 15.20 – Qui Guizza: lavoro defaticante per i titolari di ieri.
Ore 15.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento dopo il lavoro in palestra.
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) L’occasione era ghiotta: fare un piccolo vuoto dietro, visto il pareggio del Pordenone e tenere a distanza la Reggiana. Invece è arrivato questo 3-3 che ha tutta l’aria di essere un’occasione gettata. «Meritavamo di vincere» dice Alexandre Geijo, autore di quel 3-2 che sembrava essere definitivo «invece la mia rete non ha portato i tre punti. Credo che non sia un pareggio da buttare. Abbiamo avuto parecchie occasioni, specie nella ripresa, ma a caldo la sensazione è di aver buttato via il successo». Successo mancato per quel rigore a pochi minuti dalla fine provocato dal neo entrato Leo Stulac che, in sala stampa, giura di non aver toccato De Grazia. «Devo ancora rivedere le immagini alla televisione» dice lo sloveno «ma non ho fatto fallo». […] Era stato Stefano Moreo a consentire al Venezia di ribaltare lo 0-1 iniziale, in un incontro dove ha avuto tante opportunità. «Mi ha fatto piacere segnare» commenta l’attaccante «e dedico il gol alla mia ragazza. Potevamo vincere 5-6 a 1, loro con due tiri hanno fatto tre reti. Dopo il 2-1 abbiamo sbagliato ad abbassarci, dovevamo spingere ancora. Adesso dobbiamo fare sei punti con Forlì e Mantova prima della sosta». […]
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Il Venezia è campione d’inverno, ed è il primo obiettivo raggiunto tra quelli che Inzaghi si era prefissato con la dirigenza arancioneroverde. Il vantaggio sulle avversarie poteva anche essere più ampio, come sottolinea lo stesso allenatore. «Siamo campioni d’inverno e questa è una grande soddisfazione per tutti. Un primo tassello messo al suo posto nel corso di questa stagione. Non è stata una passeggiata e il vantaggio sulla seconda poteva essere almeno di tre punti oggi, ma possiamo fare molto meglio». Il pareggio con la Maceratese non gli regala il sorriso, Inzaghi è anche critico verso i suoi giocatori, pur rimarcando i molti aspetti positivi della partita. «Abbiamo fatto venti tiri in porta, creato tantissimo con il nostro gioco, tirato dodici calci d’angolo e alla fine solo pareggiato. Siamo stati un po’ ingenui, e soprattutto mi fa rabbia il rigore perché non c’era, lo abbiamo poi rivisto a fine partita». Una scelta, quella dell’arbitro Sozza di Seregno, che non va giù all’allenatore del Venezia, e non è la sola. «Non ho parlato mai degli arbitraggi finora, però stavolta dico qualcosa pure del gol annullato a Geijo. È stato un errore perché aveva già subito rigore e ha segnato, ed era valido. Poi, per carità, abbiamo sbagliato anche noi in certe situazioni, come sul 3-3. Ma siamo stufi di certe situazioni che ci penalizzano. Gli episodi, quando ci sono, vanno interpretati nel modo giusto». E venerdì sarà già tempo di girone di ritorno con la trasferta insidiosa di Forlì. «Andremo da capoclassifica, con la stessa carica e voglia di vincere che ci ha sempre contraddistinto». […]
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Buttata via. Tanto per essere chiari fin dalla prima riga. Una partita buttata via. Una partita brillante, forse con qualche errore di troppo, vabbè, ma con un Venezia che ha creato più occasioni stavolta che negli ultimi due mesi. Totale, 3-3 contro una valida Maceratese, una squadra corta e aggressiva che con due tiri in porta più un rigore dubbio ha preso un punto in casa della capolista segnando tre gol alla difesa meno battuta del campionato. Mea culpa mea culpa, il Venezia si batte il petto perchè comunque ha giocato una partita diversa da tutte quelle caratterizzate dal marchio di fabbrica degli ultimi tempi. Dall’1-0 striminzito e risicato, ma da tre punti in tasca, la squadra di Inzaghi è passata da un 3-3 di fuochi d’artificio, un secondo tempo di dominio assoluto, tante belle combinazioni alle quali poi è mancato il tocco finale. Succede. Vediamo se gli errori commessi in questa domenica prenatalizia serviranno per ricordare di non ripeterli. Perchè di errori se ne sono visti, e anche parecchi. Quelli sotto porta, tanto per cominciare, almeno sei-sette clamorosi, ma anche quelli di una gestione del vantaggio poco ringhiosa, poco intensa, se per due volte la Maceratese è riuscita a raddrizzare il punteggio. Altra considerazione: improvvise necessità hanno costretto Inzaghi a cambiare la formazione, e questo ci può stare, ma perdere contemporaneamente Modolo e Domizzi dal cuore della difesa è tanta roba e forse non è un caso che alla fine la Maceratese sia andata tre volte in porta. Difesa senza i due leader, dunque, e meno spinta sull’out destro, dove Fabris ha assolto compiti di copertura. Su tutti uno splendido Marsura, ecco “thhe man of the match”, ma le sue iniziative, gli uno-contro-uno vinti, gli assist ai compagni e un gol da antologia non sono bastati. Il resto è una sequenza di immagini, con la nebbia che sembra sul punto di fare invasione di campo ma poi resta al suo posto. […]
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Vincenzo Italiano è rabbuiato, non sconfitto: «Non ho nulla da dire contro la prestazione della mia squadra, abbiamo dato filo da torcere alla capolista quando sulla carta dovevano dominarci. Età media, punti, esperienza, tutto giocava a loro favore eppure non si è notata grande differenza. Abbiamo avuto buone occasioni durante tutto l’arco della gara». Si è ritrovato all’improvviso con la squadra rivoluzionata dal mercato: «E’ stata una rivoluzione sofferta, alcuni avrei voluto che rimanessero ma resto fiducioso per il futuro. A centrocampo avevamo tre giovani e si sono degnamente battuti contro dirimpettai più quotati. La difesa mi è apparsa più solida rispetto alle ultime uscite, anche grazie ai nuovi». […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Mancò la fortuna, non il valore. La corazzata Mestre, già campione d’inverno, si assume tutti gli oneri del pronostico e li tramuta negli onori della prima fuga stagionale. Se non stupisce la vittoria della capolista, a dar speranza ai tifosi vigontini è l’atteggiamento della propria squadra che gagliardamente ha tenuto testa ai rivali, rischiando addirittura il pareggio, anche se alla fine deve accontentarsi dell’onore delle armi. Per Vincenzo Italiano i presagi erano già sinistri, col plotone arancionero pronto ad impallinarlo per lasciarlo esangue, è stata invece una sconfitta più che onorevole. La settimana di mercato ha improvvisamente privato il mister siciliano di cinque titolari o giù di lì: Rossi, Antonello, Cacurio, De Biasi e Masiero, mentre Michelotto (legamenti) rischia di non riprendere la stagione. Tutto ciò nella domenica in cui in via Aldo Moro si presentava il Mestre che a tante squadre del girone fa venire l’ansia da prestazione. A Vigonza, alle derelitta ma non perduta Vigontina San Paolo, non è successo. […] La Vigontina San Paolo (13 punti) non merita carbone. Se da Babbo Natale arrivassero un paio di balocchi la Pasqua sarebbe molto più serena.
Ore 13.10 – (Mattino di Padova) Natale al quarto posto. Non è un nuovo cinepanettone, ma solo la conseguenza di un’altra vittoria per l’Union Feltre. Che vince il quarto match di fila, approfitta del pareggio interno della Virtus Verona con la Triestina e arriva al giro di boa a quota 30 punti. Lo fa in una partita, quella con l’Este, parecchio complicata. Ma la formazione di Bianchini ormai è una grande, lo sta dimostrando con fatti e numeri. Può anche non brillare, come in realtà accaduto ieri, però se alla fine i tre punti arrivano lo stesso vuol dire molto. Sono serviti due colpi di testa per avere ragione dei padovani: il primo del giovanissimo Alex Boschet, il secondo del solito Madiotto, sempre a segno in questo mese di dicembre. In mezzo c’era stato il gol dell’ex Vianello con una conclusione da applaudire e rivedere. Va poi, considerato che all’appello, tra i locali, mancavano quattro titolari. L’Este scende in campo con un 4-4-2 classico, con il compito di pungere affidato a Vianello e Dovico, ben supportati dalla spinta di Faggin e Ferrara. In avvio, ma anzi in realtà per tutto il match, si fatica a restare in piedi per via delle precarie condizioni del manto erboso dello Zugni Tauro. Parte meglio la formazione ospite, sempre vincente sui contrasti e in grado di giocare con una discreta fluidità.
Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Felice il mister, felice il presidente, felici tutti. A fine gara, nello spogliatoio dell’Abano si festeggia alla grande. Con la vittoria sul Vigasio, infatti, si chiude un girone più che soddisfacente per i neroverdi: «In alcune partite, forse, meritavamo di più di un semplice pareggio», commenta l’allenatore aponense Luca Tiozzo, affiancato dal patron Gildo Rizzato. «Complice un po’ d’inesperienza, abbiamo lasciato qualche punto per strada. In ogni caso, questa squadra ha dimostrato di avere buone potenzialità, ma noi qui sapevamo che questi ragazzi potevano far bene. Attenzione, però: il girone di ritorno sarà ancora più difficile». […]
Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Segnano tutti, ma sempre loro: Fracaro, Nobile e Ferrante. Le reti dei tre tenori dell’Abano bastano (e avanzano) per chiudere il girone d’andata in bellezza e rispedire il Vigasio nelle lande veronesi con un passivo piuttosto pesante. Ci si diverte, allo stadio delle Terme: dal sole alla nebbia con il gelo costante; dall’invasione di campo di un cucciolo di pastore tedesco allo spettacolo, puramente calcistico, offerto dai ragazzi di mister Luca Tiozzo. Il Vigasio, invece, fa più fatica, anche perché gli attaccanti di casa sembrano avere un cinquantino truccato nelle gambe. […] Il gol di Oliboni è una magra consolazione per il Vigasio, che deve raccogliere – nella nebbia ormai fittissima – altri due palloni in fondo alla rete: prima Fracaro trasforma un calcio di rigore, poi il fantasista vicentino s’inventa l’ennesima giocata per la tripletta personale e il pallone autografato di rito.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) A fine partita, la dirigenza del Campo preferisce lasciar perdere le polemiche sull’arbitraggio e si concentra sugli aspetti tecnici. «Dovevamo essere più cattivi, potevamo chiudere la partita nel primo tempo. Poi è arrivata quell’espulsione che ci ha messo sicuramente in difficoltà – commenta l’allenatore Cristiano Masitto – Per come si stavano mettendo poi le cose, è stato positivo aver portato a casa un punto. Ora pensiamo a lavorare al meglio per il prossimo anno». […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) È un Campodarsego in chiaro-scuro quello visto all’opera nell’ultima gara dell’anno. Bello nei primi 45 minuti, dove ha l’unico difetto di non chiudere una partita sempre rimasta nelle sue mani, in affanno nella ripresa, specie dopo l’espulsione di Pignat che ha dato coraggio al Tamai e cambiato l’inerzia della partita. Il tutto con Bedin, protagonista degli ultimi giorni di mercato, schierato titolare al centro della difesa per l’assenza di Lebran e con la fascia di capitano. La squadra di Masitto è chiamata al pronto riscatto dopo il ko di Trieste, l’occasione per tornare a vincere contro un Tamai incerottato è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, e i padroni di casa cominciano con grande convinzione: passano appena quattro minuti e arriva il vantaggio grazie a Lauria che interviene in spaccata sul cross di Buson e tocca quanto basta per superare Buiatti. […] Finisce in parità, un pareggio che rende amaro il panettone.
Ore 11.20 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6.5; Cappelletti 6, Emerson 6, Russo 6.5; Madonna 6, Mazzocco 5.5 (Alfageme 6), Mandorlini 6, Dettori 6, Favalli 6; Neto Pereira 6.5, Altinier 5.5 (Germinale sv).
Ore 11.10 – (Gazzettino) Un punto e qualche rimpianto per il Padova che a Lumezzane chiude il girone di andata con il terzo pareggio a reti bianche, ma che deve recitare il mea culpa per non avere sfruttato varie occasioni (in particolare con Altinier) per portare a casa una meritata vittoria. Dopo quella di Ancona, dunque, una nuova trasferta che lascia l’amaro in bocca e che parla di una squadra a cui manca ancora qualcosa in termini di cinismo per potere aspirare al primo posto, che tuttavia rimane a sei lunghezze grazie al rocambolesco pareggio del Venezia in casa con la Maceratese. Ancora assente De Risio, Brevi conferma il modulo 3-5-2 e l’undici di partenza della sfida vinta nel turno precedente con il Sudtirol. L’avvio è in linea con il copione atteso: la formazione bresciana, seconda difesa del girone, concede pochi spazi al Padova e al tempo stesso prova a rendersi pericolosa agendo soprattutto sulla fascia destra con le sovrapposizioni di Rapisarda e Calamai. […]
Ore 11.00 – (Gazzettino) […] «Il bilancio di questa prima metà di campionato – commenta il direttore generale Giorgio Zamuner – è positivo, anche se abbiamo perso qualche punto per strada come in questa occasione. Era una partita difficile contro una squadra che si difende bene e riparte, ma abbiamo avuto quattro o cinque situazioni per segnare per cui resta un po’ di rammarico per non avere centrato la vittoria». A breve si riapre il mercato di riparazione. «La squadra ha dimostrato di potersela giocare con tutti e stiamo pagando la partenza un po’ a rilento in cui si è faticato più del dovuto. Sicuramente dovremo fare qualcosa numericamente in mezzo al campo e poi monitoreremo su eventuali altre opportunità». È vero che vi piace il granata Paolucci? «Sicuramente mi piace, ma il Cittadella ha parecchi giocatori interessanti».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Amareggiato per il risultato, ma soddisfatto per la prova del Padova: così il tecnico Oscar Brevi a fine gara. «Le abbiamo provate tutte e purtroppo non siamo riusciti a concretizzare come al solito perché le opportunità a disposizione sono state parecchie. Abbiamo fatto la gara giusta su un campo difficile e contro una squadra che sapevamo avrebbe potuto crearci qualche difficoltà, però al di la della loro prima occasione, abbiamo avuto un predominio importante rendendoci pericolosi sia nel primo che nel secondo tempo». L’inserimento nella ripresa di Alfageme, con un modulo più offensivo, e poi di Germinale, non sono tuttavia bastati per trovare il guizzo vincente. «Indipendentemente da chi c’era in campo, anche nel primo tempo abbiamo avuto due o tre palle gol importanti. Nella ripresa ci aspettavano che il Lumezzane potesse pagare lo sforzo del turno infrasettimanale e abbiamo inserito un altro elemento offensivo, senza rischiare di esporci alle loro ripartenze». […]
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Tra sorprese e rimpianti si resta protagonisti”) […] Il Padova è quarto, un gradino sopra il quinto posto con cui aveva concluso il primo anno in terza serie, dopo il ritorno tra i professionisti. Il rammarico c’è, nonostante la sterzata positiva dopo il ko di San Benedetto del Tronto, che aveva rischiato di far saltare la panchina di Brevi. Ed è per i tanti, troppi punti lasciati alle avversarie nelle prime giornate, quando con le medio-piccole sono maturati pareggi colmi di rabbia (per i tifosi) e addirittura una sconfitta clamorosa come quella di Fano. Tuttavia, i biancoscudati sono lì, a 6 lunghezze dal Venezia, e possono cercare di conquistare direttamente il campionato. Facendo tesoro degli errori commessi e diventando più continui. Una bella scommessa.
Ore 10.20 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 7; Cappelletti 6, Emerson 7, Russo 6.5; Madonna 5.5, Mazzocco 5 (Alfageme 5), Mandorlini 6, Dettori 6.5, Favalli 6; Neto Pereira 6, Altinier 5 (Germinale sv).
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Con 14 reti prese in 19 partite il Lumezzane vanta la seconda miglior difesa del torneo, ma nella circostanza ha sicuramente concesso parecchio ai biancoscudati, salvandosi da situazioni pericolose davanti a Pasotti con un pizzico di fortuna e anche, va sottolineato, aiutato dagli errori di mira e dallo scarso cinismo di cui hanno dato prova gli uomini di Brevi. […] In ottica playoff e per le aspettative della proprietà di viale Rocco, che si augura di migliorare il quinto posto della passata stagione, il punto colto allo stadio “Saleri”, dove ci ha lasciato le penne il Bassano, non è negativo. Lo è, invece, se si punta alla vittoria in assoluto nel campionato. Perché il Venezia si è fatto imporre un rocambolesco pareggio al “Penzo” dalla Maceratese restando primo, ma a quota 39, non scappando. Sei lunghezze sopra i biancoscudati. Che, in serie utile da tre giornate, restano in corsa per la promozione diretta. A patto che la mira venga aggiustata e che diventino più “cattivi” con le formazioni di medio-bassa classifica.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Il “Lume”, inteso come Lumezzane, non si spegne e il Padova resta lì, sospeso a mezz’aria, con la mano sull’interruttore, che però non vuole saperne di staccare il contatto con la luce. E allora ci sta la mezza arrabbiatura, anzi più la delusione del nervosismo per ciò che poteva essere e, un’altra volta nelle ultime due trasferte, non è stato. Ad Ancona sotto di un gol, recuperato e sorpassato l’avversario, si è stati ripresi a pochi minuti dal 90’; qui, in Val Gobbia, nè in vantaggio nè costretti ad inseguire, si sono fallite sette occasioni nitide sotto porta per scavare il fossato incolmabile tra sè e i rossoblù bresciani. Morale: il Padova chiude il girone d’andata con il sesto pareggio della stagione (terzo 0 a 0 dopo quelli con Mantova e Teramo), al quarto posto in classifica, ma con un rammarico di fondo pienamente giustificato: una quantità industriale di punti lasciati per strada nel primo mese e altre quattro regalati proprio nei viaggi dicembrini tra Marche e Lombardia. Bilancio al giro di boa: 9 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte, 33 punti all’attivo, con 28 gol realizzati e 19 subìti. Si poteva fare di più, indiscutibilmente.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Si chiude con un altro pareggio, il secondo esterno di fila, il girone d’andata dei biancoscudati. E per quanto Oscar Brevi faccia buon viso a cattivo gioco, il disappunto per il terzo 0-0 stagionale è evidente. Un risultato da ascrivere alla collezione delle “occasioni perse” della prima metà della stagione: «Oggi (ieri, ndr) le abbiamo provate tutte, ma non siamo riusciti a trovare la via del gol», allarga le braccia il tecnico milanese dopo il pari in Val Gobbia. «Abbiamo concesso poco o niente al Lumezzane, eccezion fatta per la situazione iniziale di Russini, e da lì in poi abbiamo lasciato ben poca iniziativa agli avversari. Abbiamo giocato su un campo molto difficile, contro una squadra ben organizzata, e nelle partite dei bresciani che abbiamo analizzato non ho trovato molte altre compagini capaci di creare così tante occasioni su questo terreno». La prestazione, insomma, l’ha soddisfatta? «Non siamo stati bravi a finalizzare, questo è evidente, ma ai ragazzi posso imputare ben poco altro. Di gol ne abbiamo sbagliati tanti, io stesso ho contato almeno 5 o 6 chiare occasioni, ma in queste situazioni non è giusto dare la colpa solo agli attaccanti. Purtroppo quel pizzico di cattiveria, che altre volte ci aveva permesso di risolvere partite difficili, non è arrivato». […] Qual è il bilancio al termine del girone d’andata? «Siamo in linea con gli obiettivi, con alcuni “alti” come Venezia e Parma, e qualche “basso” come Samb e Fano. Non siamo ancora nel momento topico della stagione, sarà più avanti che non potremo più perdere punti per strada. Abbiamo l’opportunità di crescere e migliorare ancora tanto».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Due protagonisti, nel bene e nel male. Giacomo Bindi ha salvato la sua squadra quando la gara rischiava di diventare ancora più complicata di quanto non lo sia stata già di per sè, mentre Cristian Altinier, suo malgrado, stavolta non è riuscito ad essere decisivo. «Quella di Russini credo sia stata l’occasione più importante di tutta la partita», l’ammissione dell’estremo difensore del Padova. «Sono stato bravo a respingerla, anche perché è arrivata in quei minuti nei quali il Lumezzane ci stava mettendo un po’ di apprensione. Da lì in poi, tuttavia, abbiamo dominato gran parte della partita, purtroppo ne usciamo rammaricati e con un solo punto. Per crescere a volte serve fare autocritica, ma stavolta credo ci sia poco da dire. Abbiamo dato tutto, e non è da sottovalutare la seconda gara di fila senza subìre gol: stiamo ritrovando la compattezza che avevamo perso». […] Sconsolato, invece, il bomber mantovano, che per quanto ci abbia provato non è riuscito a bucare la porta di Pasotti. «Non so cosa sia successo, purtroppo oggi (ieri, ndr) la palla non ne voleva sapere di entrare», le parole di Altinier. «Ci abbiamo provato, ma non abbiamo trovato l’episodio giusto. All’inizio del primo tempo un po’ abbiamo sofferto, il Lumezzane è partito forte e ci ha messo sotto, ma poi siamo usciti bene e ci è mancato praticamente solo il gol. Chiudiamo questo girone d’andata con i punti che meritiamo: dobbiamo migliorare, soprattutto contro le squadre della seconda metà di classifica».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Non bastava l’amaro 0-0 sul campo: a Lumezzane un inatteso contrattempo ha rischiato seriamente di mettere ancor più a dura prova i nervi della comitiva biancoscudata. Al termine della gara del “Saleri”, infatti, il pullman che aveva trasportato giocatori e staff in Lombardia, e che li attendeva a ridosso degli spogliatoi, è rimasto con la batteria scarica, e quindi con il rischio di non riuscire a mettersi in moto. È stata la prontezza dell’autista a sventare il pericolo: il conducente ha fermato il pullman dell’Aicb, che proprio in quel momento transitava accanto allo stadio diretto verso l’autostrada, e con il classico “ponte”, utilizzando i cavi per collegare le batterie dei due convogli, è riuscito a mettere in moto il mezzo. […]