Il bernoccolo è nascosto dai capelli, ma c’è. Filippo Scaglia scherza sulla sua testa dura, anche perché, per fortuna, sabato è uscito dal campo del “Manuzzi” sulle sue gambe. Ieri pomeriggio, però, alla ripresa degli allenamenti del Cittadella ha lavorato a parte per evitare altri colpi, così come ha fatto anche l’acciaccato Lucas Chiaretti, che a Cesena non c’era: tempo un giorno o due ed entrambi torneranno regolarmente in gruppo. Scaglia, la panchina granata ha protestato a lungo dopo il suo scontro con Djuric, nell’azione del 2-0 bianconero. Cos’è successo di preciso? «Ho visto la palla alta e sono andato a contrastare Milan: abbiamo sbattuto insieme la capoccia e siamo rimasti a terra. Non ho mai perso conoscenza, ma la sentivo pulsare. Qualche secondo dopo c’è stato il boato dello stadio e ho capito che il Cesena aveva segnato. M’immaginavo che venisse fermato il gioco, come da regolamento quando ci va di mezzo la testa. L’arbitro, invece, ha lasciato correre e dopo ha spiegato di averlo fatto perché ero stato io a commettere il fallo, aggiungendo che non si era accorto che avevamo sbattuto. Però, comunque, il vantaggio l’aveva concesso con il gesto del braccio, quindi qualcosa deve aver visto…». Ora come sta? «Sino a domenica ho avvertito qualche giramento, adesso non più. Un po’ di spavento non nascondo che ci fosse, perché è il terzo trauma del genere nel giro di pochi mesi, dopo la botta presa a Benevento in Supercoppa e quella nella gara con il Latina di ottobre, nello scontro con Boakye». […] Come se ne esce? «Dobbiamo stringerci e rimanere compatti. Noi diamo sempre il massimo: in questo momento non basta, ma siamo abituati a lottare e continueremo a farlo. C’è bisogno di tutti. Anche del pubblico». Sabato c’è il Pisa… «Che segna poco e subisce altrettanto poco. Non sarà una gara spettacolare: troveremo una squadra che si difende e dovremo essere bravi a sfruttare le poche occasioni a disposizione».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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È un momento difficile per il Cittadella, reduce da quattro sconfitte nelle ultime cinque gare. Il centrale difensivo Filippo Scaglia lo inquadra così: «Capitano periodi nei quali le cose vanno bene, mentre altri sono meno favorevoli. A volte con tre tiri fai tre gol, noi ultimamente stiamo pagando ogni minimo errore». Sul pesante 3-0 rimediato a Cesena, continua: «Siamo stati condannati dagli episodi. C’era un sostanziale equilibrio in campo, solo un errore poteva cambiare le carte in tavola. È capitato a Martin, ma poteva accadere a chiunque. Sono errori di valutazione che fai sul momento, da fuori è facile parlare. Se sbaglia un attaccante non succede niente, mentre per i difensori il rischio è quello di prendere gol». […] Su come rimettersi in marcia, Scaglia sottolinea: «Bisogna solo continuare a lavorare come stiamo facendo. Non è un calo di condizione fisica. Allenandoci si superano gli errori che abbiamo fatto ultimamente. Noi siamo compatti e stiamo dando il massimo, anche se non basta, bisogna dare ancora di più. Tre ko di fila non ci tolgono quello che finora abbiamo fatto di importante. Forse abbiamo illuso qualcuno, ma noi siamo rimasti sempre con i piedi per terra. Dobbiamo reagire nella consapevolezza dei nostri mezzi. Non siamo lì per caso e non vogliamo fare un campionato anonimo». Sulla prossima partita, conclude: «Il Pisa fa pochi gol e ha la migliore difesa del campionato. Prevedo una partita difficile e non spettacolare dove non dobbiamo concedere e allo stesso tempo essere bravi nelle rare occasioni che avremo. In questo momento è ancora più importante il pubblico che mi auguro ci sostenga con calore sia con il Pisa sia nelle sfide successive con Vicenza e Entella».
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)