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Ore 20.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il derby, quello con la D maiuscola si avvicina, e nell’ambiente biancorosso la tensione e l’attesa sale. Sarà un match in cui il pronostico è tutto dalla parte del Verona, una corazzata costruita per vincere il campionato di serie B senza se e senza ma, e tornare subito in serie A. Per il Vicenza sembra una missione impossibile, ma la stessa situazione si viveva anche nell’ultima sfida giocata in serie B quando il Vicenza annaspava sul fondo classica e il Verona era in testa alla graduatoria; e la speranza è che finisca come allora con il Vicenza di Alessandro Dal Canto che vince con un gol di Semioli e alle parate di Bremec. Ma accadde anche qualche anno prima al Bentegodi: a sorpresa vince il Vicenza, due gol di Stefan Schwoch che a Verona è visto come fumo negli occhi. Schwoch, come andò quel derby a Verona? «Ricordo tutto molto bene, una partita che non potevamo perdere e che abbiamo capito di poter vincere minuto dopo minuto, perché nel calcio ogni gara fa storia a sé e nessun risultato è scontato. Contro il Verona di derby ne ho vinti parecchi, ricordo con grande piacere il 3-2 in casa loro con Beppe Iachini in panchina; erano oltre cinquant’anni che il Vicenza non vinceva a Verona e in quella sfida siamo stati bravi a crederci sempre. Sul 2-2 l’arbitro fischia un rigore per loro che Avramov para e quasi sul contropiede io faccio l’assist per il gol decisivo di Zanoletti». Un gran bel ricordo, niente da dire… « Ma è stato fantastico anche il 4-1 al Menti con Andrea Mandolini sulla panchina del Vicenza; due gol di Margiotta e due miei, con la seconda segnatura che è uno dei gol più belli che ho segnato. Ricordo il lancio di Cristallini e io al volo che mando la palla ad incrociare nell’angolo opposto; è venuto giù lo stadio, segnare un gol così in un derby contro il Verona è una goduria». […] E quindi, chi vincerà questo derby? «Se devo fare un pronostico tecnico è chiaro che il Verona ha molte possibilità di centrare il successo, ma il cuore mi spinge a sperare che il Vicenza possa fare l’impresa. Di sicuro i tre punti in palio sono più importanti per i biancorossi perché il Verona, anche se uscisse battuto, resterebbe primo e super favorito per la serie A. Conto sulla voglia del Vicenza di far vedere che sono all’altezza e che in serie B non esistono gare scontate».
Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Niente lesioni ai legamenti, ma anche niente derby. Per Filip Raicevic le notizie giunte ieri dal Morosini di Isola sono di segno opposto: confortanti per il medio-lungo periodo, nel senso che gli esami hanno escluso infortuni veramente seri; decisamente meno positive per l’immediato futuro, perché quasi certamente il centravanti montenegrino, come si temeva, sarà costretto a saltare la sfida con il Verona. […] Bisoli, però, giustamente non può affidarsi ai miracoli o alle speranze. E allora ha cominciato a impostare un’alternativa: il riferimento più avanzato, in assenza di Raicevic, contro il Verona non sarebbe Cernigoi, né Di Piazza (alle prese con il mal di schiena), né Fabinho. Il Vicenza, un po’ a sorpresa, potrebbe proporre un “attacco tascabile” con Cristian Galano (1 metro e 70) davanti a tutti, supportato sulle corsie esterne da Francesco Orlando a destra e Stefano Giacomelli a sinistra (entrambi 1 metro e 68), e da Bellomo sulla trequarti (1 metro e 74). […] Per il resto, il Vicenza del derby non dovrebbe discostarsi molto da quello già visto contro Benevento e Novara. Confermato il modulo 4-2-3-1, in mediana toccherà a Rizzo affiancare Urso, considerando le due giornate di squalifica rimediate da Signori. Nel pacchetto difensivo, rispetto ai “soliti” titolari, c’è da registrare un dubbio su Adejo: il centrale nigeriano da inizio settimana si è infatti allenato a parte per gestire un affaticamento muscolare. La speranza di poterlo recuperare per sabato c’è; in caso contrario Bisoli sta tenendo sulla corda Bogdan, che andrebbe dunque ad affiancare Esposito e i terzini Pucino e D’Elia.
Ore 19.20 – (Gazzettino) Sembrava sulla strada della guarigione, invece Lucas Chiaretti deve alzare bandiera bianca in vista della trasferta di Cesena. L’attaccante brasiliano, convocato ma in panchina per tutti i novanta minuti con la Spal, ieri si è sottoposto all’ecografia che ha evidenziato una contrattura all’adduttore della coscia sinistra. «Salterà la prossima partita, a inizio settimana il giocatore si sottoporrà a un ulteriore esame strumentale, quindi vedremo come procedere», spiega il dottor Ilario Candido, che è possibilista sul recupero di Chiaretti per la gara interna con il Pisa. «Ho avvertito i primi fastidi negli ultimi allenamenti della settimana scorsa, abbiamo provato a gestire il tutto in vista della partita con la Spal, ma l’ultimo test non è andato bene e quindi mi sono fermato, non era il caso di rischiare», racconta il giocatore. Che si augura un pronto ritorno in campo: «Meglio fermarsi adesso che si tratta di una contrattura, proviamo con le terapie quindi vedremo nei prossimi giorni l’evolversi della situazione. Mi spiace perché è un momento dove servirebbero l’apporto e l’aiuto di tutti, invece il Cittadella dovrà fare a meno di qualcuno. C’è da stringere i denti e tirare fuori il carattere per portare a casa un buon risultato da Cesena». […]
Ore 19.00 – (Mattino di Padova) Lucas Chiaretti non ce la fa. L’ecografia effettuata ieri ha riscontrato nel fantasista carioca una contrattura al grande adduttore della coscia sinistra, che gli impedirà di partecipare alla trasferta di sabato del Cittadella a Cesena. La speranza è che torni a disposizione per il successivo match al Tombolato con il Pisa di sabato 17, di fatto, però, il suo forfait complica i piani di Venturato, che a centrocampo dovrà rinunciare anche a Bartolomei, squalificato. Scontato, a questo punto, il rientro in mediana di Valzania fra i titolari, mentre Lora e Schenetti sono in ballottaggio per rilevare il brasiliano sulla trequarti. […]
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Adesso non ci sono più dubbi. Per il Bassano si alza la paletta di colore rosso, quella della crisi. Contro il Forlì i giallorossi entrano in campo con la testa altrove, subiscono due gol nei primi undici minuti, rischiano il tracollo, poi si rialzano e rimontano, centrando un pareggio quasi insperato. Ma il 2-2 finale è solo un’altra conferma dell’involuzione di una squadra che, dopo aver incantato fino al successo sul Padova, è improvvisamente piombata in una crisi al momento senza via d’uscita. «Dobbiamo fare un grosso mea culpa — spiega nel dopo partita Luca D’Angelo — e ragionare in questi giorni su cosa stiamo sbagliando. In avvio c’è stata troppa leggerezza, non possiamo subire due gol nei primi minuti in una gara in casa. Di buono c’è che la squadra ha saputo reagire in un momento difficile, in cui non era facile farlo, la vittoria nel finale però non sarebbe stata giusta. Certo è che se la squadra approccia dall’inizio la gara in questo modo è colpa mia, Cerco di essere comunque positivo, abbiamo recuperato in classifica il Gubbio che affronteremo tra tre giorni». Insomma, un’ammissione di colpe senza troppi giri di parole, nella consapevolezza che proseguendo su questa strada di sicuro non ne verrà fuori nulla di buono. Ma il momento nero della squadra, che ha rischiato seriamente la sconfitta interna contro l’ultima della classe, prosegue. […] La sensazione sempre più netta è che la crisi giallorossa sia ormai conclamata e soltanto un’inversione di rotta netta potrebbe cancellare questa impressione. Un’altra considerazione, in chiusura: l’aver segnato due volte nel finale di partita escluderebbe l’ipotesi di una preparazione estiva calibrata male, ma la lucidità di un tempo sembra smarrita lungo il percorso. Su questo, nessun dubbio.
Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Stefano Rosso non fa prigionieri ma mette tutti quanti alla sbarra. Il presidente del Bassano ha il fuoco dentro il petto. Poche parole che sono come rasoiate sulla pelle di giocatori e staff. «Da questo momento devono sentirsi tutti in discussione e sotto pressione – parte il liscio e busso presidenziale – io mi sono vergognato sino alla rete dell’1-2. Non è accettabile una prestazione del genere. Vi dico di più: era meglio perdere, così si sarebbero dati tutti quanti una svegliata. Invece così è stata messa una pezza ma a me non va bene. Bisogna mettersi in testa che in questo campionato nessuno ti regala nulla, noi invece sempre troppo. E il Forlì l’ha dimostrato». Stop, fine delle comunicazioni. Non serve un indovino per capire che oggi o domani, sicuramente prima di Gubbio, il pres vorrà rapportarsi con trainer e giocatori. […] Leale e coerente come suo solito, Luca D’Angelo si mette da solo dietro la lavagna. «C’è solo da fare mea culpa – ammette davanti ai taccuini – e io sono il responsabile. Continuiamo a commettere troppe imperdonabili leggerezze che ci stanno costando un patrimonio. Probabilmente sbaglio io nel curare troppo l’aspetto tecnico e tattico e invece gare come queste richiedono un’attenzione temperamentale che non ho saputo trasmettere, poiché penso sempre che questa dimensione caratteriale i miei giocatori ce l’abbiamo insita dentro di loro. Evidentemente non è così perchè si è fallito l’atteggiamento del primo tempo e l’approccio alla partita inspiegabilmente. È stato regalato un tempo e non è possibile. Certo – incalza il timoniere pescarese – probabilmente andando sotto in casa quando sei reduce da due ko consecutivi al Mercante, è più semplice andare in difficoltà e i miei l’hanno sofferto. Ma per un tempo intero non si è combinato niente di niente, non lo posso scusare». […]
Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Pareggiaccio avvelenato col Forlì utile quanto una banconota del Monopoli. E non fatevi ingannare dalla remuntada da 0-2 a 2-2 in 120 secondi nella ripresa: questa partita il Bassano l’ha rovesciata nel secchio dell’umido, esattamente come a Parma 4 giorni prima. Solo che ieri è stato pietoso per 45′ filati, uno spettacolo vietato ai minori e pure ai maggiori. Preso a sberle, si è dato una mossa, ha rimediato anche sollecitamente, salvo poi impantanarsi di nuovo perchè la regola di questa formazione è sempre quella di ingastrire tutti quanti complicandosi la vita e regalando intere fortune a qualunque viandante di passaggio. Candido vince il ballotaggio con Laurenti per il ruolo di vice Minesso (col senno di poi un errorissimo, ma dirlo dopo obiettivamente è più facile), eppoi preferisce Cenetti a Bianchi in mediana. Ma avrebbe potuto esserci anche Mandrake in pista che il Bassano non lo svegliava neanche un campanone a due centimetri dalle orecchie. Il Soccer Team ha vissuto in beata fase Rem, quella del sonno più profondo, l’intera frazione e cara grazia che i romagnoli non abbiano abusato misericordiosamente di una Virtus narcolettica. […] Tuttavia il 2-2 è pochissima roba e un puntaccio non gratifica un accidente. Bassano alzando i ritmi nel lato B ha dimostrato che la partita avrebbe potuto serenamente agguantarla se avesse impresso aggressività e intensità sin dal calcio d’inizio, e non dopo aver rimediato due sberle in faccia ed essersi sorbito la strigliata del tecnico nell’intervallo. Con quelli di ieri, i punti amabilmente gettati nel pattume non si contano più (almeno 8 a stare stretti in poco più di un mese, ma sicuramente 10 a essere obbiettivi). Niente balzo in classifica, niente ritorno alla vittoria e invece una squadra che provoca continui travasi di bile per quanto sperpera orribilmente.
Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Non ce l’ho con chi provoca, o perde tempo, o cose del genere, piuttosto ce l’ho con chi lo permette». Bruno Tedino cerca di digerire il punto preso con l’Albinoleffe, ma è evidente che gli sia rimasto sul gozzo non solo l’atteggiamento degli avversari, come pure il permissivismo del direttore di gara. Quanto al risultato dice sia «un punto equo». «Abbiamo cercato di alzare i ritmi, ma non ce lo hanno permesso. Siamo stati anche messi in difficoltà dal loro calcio ostruzionistico, con perdite di tempo e ritmi bassi. Noi dobbiamo fare un gioco più intenso e veloce, ma non siamo riusciti ad essere arrembanti. Preso contro un calcio muscolare e aggressivo, ci godiamo il punticino. Non siamo scontenti, come non è questa partita a farci cambiare percorso». Ostruzionismo al limite dello scorbutico? «Sapevamo che la partita era difficile. Resa tale anche perché giocata su un campo ghiacciato, ma potevamo fare meglio la gestione della palla. C’è stato un grande bivio all’inizio, con l’occasione sprecata da Pietribiasi. Magari da lì, avessimo segnato, loro sarebbero usciti dal guscio. Comunque Pietribiasi ha fatto un grande lavoro. Certo è che queste gare si instradano facendo gol. Teniamo conto che abbiamo giocato contro una squadra che ha dei valori. Solo che non c’era da usare il fioretto, loro hanno quasi usato la clava. Resto dell’idea che si dovrebbe considerare e tutelare chi fa calcio propositivo, invece che ostruzionistico». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Evidentemente non era la serata giusta. Si ferma a cinque la serie di vittorie consecutive. I ramarri non solo mancano l’occasione di restare momentaneamente soli in testa (la Reggiana ha posticipato il match con il Feralpi al 14 dicembre), ma subiscono pure il controsorpasso da parte del Venezia al quale è bastato il solito golletto (rigore trasformato da Pederzoli contro il Gubbio) per riprendersi lo scettro del girone B. Di sicuro alla serataccia ha contribuito la tattica indisponente e ostruzionistica dell’Albinoleffe sopportata dal signor Paterna di Teramo. È altrettanto indiscutibile, però, il fatto che i ramarri hanno giocato sotto tono. Pagano probabilmente lo stress psico-fisico del filotto positivo e forse anche un po’ di appagamento dopo l’impresa di Padova (4-3). Burrai e compagni non sono riusciti quasi mai a muovere la palla in modo fluido. finendo quasi sempre per sbattere sul doppio muro predisposto da Alvini. In una situazione simile sarebbe stato importante poter scavalcare il centrocampo con lanci lunghi per Arma, bravissimo a trattenere la palla per far salire i compagni, ma il maghrebino non era nemmeno in panca, sofferente per una botta al costato. Al suo posto Pietribiasi che ha altre caratteristiche. Inizialmente Tedino ha fatto a meno anche di Berrettoni. Quando l’ha mandato in campo (52′) si è capito il perché della rinuncia. Anche il Berre sente nelle gambe la lunga tirata e la fatica dell’Euganeo. In verità nessuno dei neroverdi ha brillato. Un momento di flessione collettiva è comprensibile. Resta da vedere se si tratta solo di un momento. La risposta arriverà già domenica da Salò. Oltre ad Arma, Tedino deve rinunciare anche a De Agostini (squalificato) e Suciu (infortunato). Vara un 4-3-1-2 che vede Marchi esterno sinistro in difesa, Buratto completare il centrocampo e Cattaneo alle spalle di Pietribiasi e Azzi. Alvini risponde con un 5-3-2 molto chiuso, votato a far trascorrere il tempo in qualunque modo, lecito o antisportivo. […] Finisce 0-0 e, tutto sommato, è andata pure bene.
Ore 16.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Venezia 35, Pordenone 34 Reggiana* 33, Sambenedettese 30, Padova e Parma 29, Bassano e Gubbio 28, AlbinoLeffe e FeralpiSalò 25, Santarcangelo 20, SudTirol 18, Ancona e Lumezzane* 17, Teramo 16, Maceratese* 15, Fano 14, Modena 13, Mantova 12, Forlì 10.
Ore 16.30 – Lega Pro girone B, fischio finale: SudTirol-Parma 0-1, gol di Nocciolini al 61′.
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) «È stata una prova di carattere: una partita del genere a inizio anno l’avremmo persa». Soddisfatto del punto anche il capitano del Pordenone, Mirko Stefani, sempre presente da inizio campionato. «In alcune circostanze – ribadisce il capitano – dopo gare così rischi di uscire dal campo sconfitto. Invece abbiamo dimostrato di essere maturi: questa squadra sta facendo un percorso importante e l’ha dimostrato un’altra volta». L’Albinoleffe ha avuto infatti le sue occasioni per fare il colpaccio: non ci è riuscita. «E’ stato un avversario duro da affrontare – riflette –. Ha fatto molta densità difensiva e ha avuto delle opportunità per fare male. L’ha messo sul piano dell’agonismo? Bisogna anche accettare le strategie avversarie: noi siamo stati bravi a calarci nella parte». Il Pordenone senza Arma perde buona parte del suo potenziale offensivo e anche qualcosa sotto il profilo di punto di riferimento della manovra. Stefani è parzialmente d’accordo: «Dipende dalle squadre che si affrontano – spiega –. Con l’Albinoleffe un giocatore con le sue caratteristiche fa comodo per cercare di alzare il baricentro, così come in altre gare. Comunque dobbiamo anche abituarci a giocare senza di lui, ci potrebbero essere dei periodi in cui Rachid può mancare». […]
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) La lucidità e l’oggettività d’analisi rientrano appieno nel patrimonio tecnico e umano di Bruno Tedino, che non a caso definisce “equo” il pareggio tra il suo Pordenone e l’Albinoleffe. «E’ un risultato giusto e noi ci teniamo questo punticino. Certo, se l’occasione di Pietribiasi a inizio gara fosse entrata, forse ora parleremo di un’altra gara. Ma siamo comunque soddisfatti, ora testa alla FeralpiSalò dove forse mancherà ancora Arma». Aveva pronosticato una partita difficile. Così è stato. «Sì, assolutamente. Sapevamo che l’Albinoleffe era una squadra complicata da affrontare, che sa chiudersi molto bene e riesce a incanalare le partite sul piano del nervosismo. Ci hanno messo in difficoltà anche cercando di abbassare il ritmo, perdendo anche tempo. Ma noi non dobbiamo pensare a questo, potevamo alzare l’intensità in alcuni circostanze e non ci siamo riusciti». Quanto era difficile giocare – per entrambi – su un terreno così ghiacciato? «Non è una grande idea disputare una partita a Nord-Est alle 18.30 a dicembre. Per me il calcio rimane quello delle partite tutte in contemporanea alle 15 della domenica. Ma guardiamo avanti e, da un lato, ripeto che dobbiamo goderci questo punto. Stiamo facendo un buon percorso, dobbiamo essere soddisfatti». […] Capitolo relativo al nervosismo visto durante la gara: l’arbitro poteva gestire meglio certe situazioni? «Non mi piace parlare di arbitri e non mi lamento, posso però dire che un certo comportamento c’è stato perché gli è stato permesso. Ripeto, però, che non è un problema». Domenica si gioca a Salò, l’ultima trasferta del girone d’andata: quanto sarà complicata? «E’ una gara impegnativa. La Feralpi è una ottima squadra, i primi 14-15 giocatori che hanno in organico sono molto forti e un allenatore che stimo tanto. Dobbiamo fare il Pordenone se vogliamo conquistare un altro risultato positivo».
Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) Serviva un’intuizione, un lampo, per riuscire a superare questo Albinoleffe, arrivato al Bottecchia per strappare un punto. Oppure c’era bisogno di Arma, che ieri ha dovuto dare forfait perché infortunato. Non ci sono stati entrambi. Così il Pordenone non va oltre lo 0-0 con la squadra bergamasca e, dopo due giornate, perde la vetta del girone B di Lega Pro, ora in mano al Venezia, sopra di un punto, capace ieri di battere il Gubbio con un gol dell’ex neroverde Pederzoli. Qualche faccia spenta in tribuna a fine gara, ma non è sempre festa e non bisogna fare gli schizzinosi: quello di ieri è un buon punto, anche se ferma la striscia di cinque vittorie di fila. È un pari che va bene perché ottenuto in semi-emergenza (Arma su tutti out, ma anche Suciu, De Agostini e con Berrettoni entrato dopo) e perché l’Albinoleffe, alla fine, ha rischiato anche di vincere. Emblematico Stefani a fine gara: «Abbiamo pareggiato perché siamo maturi: a inizio anno, questa gara, l’avremmo persa». Il Pordenone di Padova non c’è più. Ovvero: Arma si ferma – ancora reduce da una botta accusata all’Euganeo – e Berrettoni parte dalla panchina. In totale fanno 15 gol fuori dal terreno di gioco. Tedino opta così per il solito 4-3-1-2, ma con Azzi e Pietribiasi a sostituire i due bomber titolari. In difesa, al posto di De Agostini sulla sinistra, c’è a sorpresa Marchi mentre in mezzo è Buratto a sostituire Suciu. Anche l’Albinoleffe ha i suoi problemi, comunque: Gonzi parte in panchina con Cortellini, Minello e Loviso sono out. Anche ad assenze la partita è pari. […] Finisce 0-0, il Pordenone perde la vetta e rischia anche rispetto alla Reggiana, che giocherà giovedì prossimo la sfida valida per questa giornata con la FeralpiSalò. Poco cambia, in ogni modo. I ramarri proseguono la striscia positiva (7 gare senza perdere, 5 vittorie e 2 pari) e dimostrano – anche con questo 0-0 – di avere le carte in regola per stare lassù. Ora la trasferta proprio con la Feralpi, prima della visita pre-natalizia della Sambenedettese.
Ore 15.20 – Lega Pro girone B, fine primo tempo: SudTirol-Parma 0-0.
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) I giocatori del Venezia sono entusiasti della vittoria, seppur sofferta e di misura. Il denominatore comune è il tempo, perché gli atleti raccontano un po’ tutti che più tempo passerà e più ci sarà amalgama, tanto che poche squadre potranno contrastarli. […] «Determinazione e squadra molto bene organizzata e dedita all’attacco – afferma Alex Pederzoli – Siamo stati bravi a non disunirci. Era una partita importante, da vincere a tutti i costi. Infatti, dopo la serata negativa contro il Padova, siamo poi riusciti ad espugnare il campo del Fano e battere un Gubbio che ritengo buona squadra, dai primi posti in classifica. Sono convinto che da qui alla fine dell’anno la nostra filosofia di gioco pagherà, Abbiamo una ampia e buona rosa di giocatori, con cambi sempre all’altezza del ruolo e di quanto chiede il mister». Buona anche la partita di Alberto Acquadro, che sta ben progredendo dopo un inizio non felicissimo. «Ho temuto di soccombere nei primi minuti di gioco – commenta – perché il Gubbio è partito a razzo. Successivamente abbiamo avuto il coraggio di mettere in campo una grande reazione e solo la sfortuna ci ha impedito di arrivare al gol. La vittoria è venuta su calcio di rigore, ma importante era aggiungere tre punti alla nostra già sostenuta classifica. Sono certo che in futuro i gol arriveranno. Dalla settimana prossima avremo un tour de force con partite a breve distanza di tempo l’una dall’altra e già da lunedì prossimo dovremo puntare alla vittoria contro l’Albinoleffe. Personalmente ho avuto qualche difficoltà all’avvio del campionato, ma pian piano sto migliorando». […]
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «A parte l’avvio, quando abbiamo sofferto il gioco del Gubbio – ha detto il presidente Joe Tacopina – gli altri 80 minuti sono stati tutti di stampo arancioneroverde. Voglio complimentarmi con il giovanissimo Leonardo Galli, che è riuscito a contenere l’esuberanza e la tecnica di Daniele Ferretti, uno dei migliori della squadra umbra. Abbiamo un po’ subito l’aggressività del Gubbio, ma la reazione è stata ottima ed abbiamo creato numerose occasioni da gol». Mister Pippo Inzaghi è soddisfatto, ma leggermente irritato perché i suoi non hanno chiuso la partita, dopo il vantaggio su rigore. Come un indelebile spauracchio, ancora nella sala stampa del Penzo aleggiava il fantasma della sconfitta con il Padova. «Non dobbiamo ricordare solo le partite perse – commenta Inzaghi – dobbiamo pensare ai successi e nel Venezia stanno diventando molti; in questi ultimi tre giorni, ad esempio, abbiamo vinto due partite». «Con il Gubbio abbiamo rischiato all’inizio, sono stati dei brutti quindici minuti e non siamo scesi in campo con la nostra consueta forza e determinazione. Diciamo che siamo stati sorpresi. Poi non c’è stata partita. Ma per essere davvero forti non possiamo tenere aperti questi confronti fino alla fine, è necessario chiudere subito la partita, perché un rimpallo o una disattenzione possono essere fatali e si rischia di pareggiare una partita invece dominata, con il successo a un passo». […]
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Di nuovo in vetta. Meritatamente. Il Venezia ritorna capolista piegando il Gubbio al Penzo con rigore di Pederzoli e sfruttando il mezzo passo falso del Pordenone (proprio con l’Albinoleffe prossimo avversario dei lagunari) e anche il posticipo al 14 del match della Reggiana. La formazione di Pippo Inzaghi è stata in balìa del Gubbio per dieci minuti in apertura del match nei quali gli umbri hanno rischiato di bucare la porta di un super Facchin in più di un’occasione con una grandissima aggressività. E poi per almeno un altro quarto d’ora il pressing dei ragazzi di Magi ha messo in difficoltà un Venezia che faticava ad uscire dalla propria area. […] Passato il momentaccio senza subire reti il team lagunare cresce guadagnando metri e sentendo meno pressante la presenza dei rossoblù: qualche buona occasione spunta subito riportando il Gubbio sulle proprie posizioni. E se la prima parte di gara forse è persa ai punti, nella ripresa il Venezia dimostra grande volontà e ottime giocate, purtroppo ancora una volta non sfruttate a dovere dagli avanti. Marsura, ma anche Pederzoli e tutto il centrocampo rinnovato interamente per l’occasione rispetto a Fano, forniscono palle giocabili a Moreo ed Edera che non le sfruttano a dovere. Così ci pensa Tortori a ravvivare il gioco e a procurarsi un rigore (simile come dinamica a quello fischiato contro Soligo nel derby col Padova) che Pederzoli trasforma in tre punti che valgono il comando della classifica. Ma anche questa volta il Venezia non vuole saperne di mettere in cassaforte il risultato e spreca occasioni propizie per quel raddoppio che avrebbe permesso al presidente Tacopina di rilassarsi ben prima del fischio finale. […]
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Basta un rigore, basta un 1-0. Fabio Capello, tanto per fare un esempio,di partite così ne aveva fatto quasi una filosofia professionale. Difficile dire se questa sia la strada intrapresa anche da Pippo Inzaghi o se l’ex allenatore del Milan sia costretto a fare di necessità virtù, vista la situazione dei convocabili in attacco tra squalifiche e infortuni. Poco importa: il Venezia vince in casa contro il Gubbio, grazie a un rigore di Pederzoli, e ritrova la cima della classifica del girone. Risultato che avrebbe anche potuto essere più rotondo se Moreo fosse riuscito ad essere più freddo davanti a Narciso in un paio di occasioni e a centrare lo specchio della porta. Fuori Geijo e Fabiano per infortunio, out Ferrari per squalifica, Inzaghi si affida al gigante di Milano per guidare il tridente completato da Edera e Marsura. Il Gubbio gioca un gran primo tempo, ma nella ripresa si spegne fino ad annullarsi completamente dopo la rete del vantaggio arancioneroverde. […] Triplice fischio, gara ai padroni di casa. Dopo la vittoria di Fano, altri tre punti preziosi che Inzaghi può mettere in cassaforte.
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Tre punti, la corsa nelle zone alte della classifica continua e la sensazione che l’1-3 del derby sia stato messo da parte, almeno a vedere i risultati. La copertina di giornata va a Evans Soligo, che prima della gara ha ricevuto la targa dalle mani del presidente del Venezia Joe Tacopina per aver raggiunto a Fano le 500 partite in carriera. Adesso parte la scalata alle 600. «Grazie alla società e al presidente» osserva il centrocampista «e questo riconoscimento va ad aggiungersi ai tre punti. Già domenica a Fano era importante vincere, lo stesso dovevamo fare stavolta contro un ottimo Gubbio». E se chiude gli occhi e ripensa a queste 500 gare, a Soligo torna in mente l’esordio in serie B, sempre con la maglia del Venezia ma a Terni, il 19 ottobre 2002. «Finì in pareggio mi ricordo (1-1 ndr)» racconta «ed è stato un bel momento. Ma ora voglio tornare in serie B con questa maglia: è il nostro obiettivo». E per costruirlo, servono tanti mattoni. Stavolta sono stati confezionati dalla coppia Tortori-Pederzoli. Dai piedi del primo è partito il tiro finito sul braccio di Burzigotti, poi il secondo ha fatto il resto, trasformando in gol il tiro dal dischetto. «Il Gubbio è una squadra organizzata» commenta Pederzoli «la loro aggressività iniziale ci ha un po’ sorpresi. Non ci siamo disuniti e siamo riusciti a portare a casa una vittoria molto importante. La sconfitta con Padova non ci è andata giù ma siamo convinti che alla lunga la nostra filosofia di gioco paghi». […]
Ore 13.10 – (La Nuova Venezia) Avanti a suon di 1-0, ma quel che conta sono i tre punti e nessuno li rispedisce al mittente. È il concetto sottolineato a fine partita sia Filippo Inzaghi che da Joe Tacopina. «Dobbiamo continuare con questo passo» assicura Inzaghi, «la sconfitta contro il Padova è già lontana, quel che conta è continuare a vincere e mettere punti tra noi e le avversarie. Contro il Gubbio non abbiamo cominciato bene la partita, perché si è sofferto e abbiamo rischiato di prendere gol in alcune situazioni strane. Ci potevamo cascare, ma con il passare dei minuti abbiamo creato tantissimo, e la sola nostra pecca è quella di non aver chiuso i conti prima sfruttando la loro linea alta di difesa. Come a Fano ci è mancata la rete della tranquillità». […] Soddisfatto per la vittoria è anche Joe Tacopina. Il presidente intasca i tre punti ma spiega un paio di aspetti che non gli sono piaciuti. «Avrei voluto perdere i primi dieci minuti della partita, ma a parte questo sono contento. La mia frase preferita è che tre punti sono tre punti, quindi bene così e andiamo avanti. Il Gubbio è una bella squadra, quel Ferretti ha dimostrato di essere un bel giocatore, e complimenti a Galli per come lo ha contenuto bene nel primo tempo, pur giocando poco in questo inizio di stagione. A noi basterebbe concretizzare il 10% delle occasioni che costruiamo durante la partita. Ma serve anche fortuna».
Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Verrebbe da dire “solito Venezia”, “solita vittoria”. Una vittoria con il marchio di fabbrica consolidato in questa prima metà del campionato. Una vittoria più buona che bella, un prezioso 1-0 contro il Gubbio arrivato grazie a un calcio di rigore che ci può stare ma che non tutti gli arbitri fischiano. Tre punti che in questo caso sono come la “pecunia” del noto proverbio, tre punti che, come i soldi, non hanno mai cattivo odore. Ma il dato più importante sta nel fatto che il Venezia ritrova la testa. Quella della classifica: il Pordenone non va oltre lo 0-0 in casa con l’AlbinoLeffe (prossimo avversario del Venezia lunedì 12 a Bergamo), la Reggiana posticipa alla prossima settimana (oggi lo stadio serve al Sassuolo) e insomma questa benedetta classifica anche se non completa torna sorridente. E allora ecco che i tre punti conquistati dal Venezia diventano più profumati dei ciclamini. Il mercoledì porta bene al Venezia, ma non porta pubblico: poco più di 500 paganti, giornata di lavoro, il pienone del derby chissà se sarà ripetibile. Inzaghi deve dare un’altra rimescolata alla formazione, Tortori non sta bene, Geijo è fuori, ferrari squalificato, insomma l’attacco è quello che è, e buon per tutti che i gol arrivano dalle retrovie. […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Ad un certo punto si è pensato che lo 0 – 0 non si schiodasse neanche se la partita fosse durata tre giorni. Finisce così, a reti più verginee che immacolate, l’incontro tra Abano e Belluno, e a priori è stata un’occasione persa per gli aponensi che fronteggiavano avversari disastrati da infortuni e squalifiche, per di più fiaccati nel morale da tre sconfitte consecutive; a posteriori, invece, il bilancino testimonia di come sia stato un pareggio salomonico, ineccepibile nella sua austera sostanza e incorruttibile nel giudizio. Un palo a testa e mirabilie equamente distribuite tra i due portieri non lasciano adito a dubbi ed incomprensioni. Roberto Vecchiato pesca dal bacino juniores per arrivare almeno ad accomodare sette elementi in panchina, tutti o quasi con più acne che barba. Luca Tiozzo spalma i suoi sullo spagnoleggiante 4-2 3-1 con Pagan e Busetto a fare scudo per la difesa e Ferrante nel ruolo di stoccatore. […]
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Otto dicembre di fatiche per tre delle quattro squadre padovane di Serie D (calcio d’inizio alle 14.30). L’obbiettivo del Campodarsego è continuare la striscia di vittorie consecutive. Dopo l’arrivo di mister Cristiano Masitto, il “Campo” è diventato implacabile, tanto da riuscire non solo a recuperare terreno sulle prime due corazzate del girone C, ma pure a scavalcarne una, la Triestina, staccata di due punti grazie alla netta vittoria di sabato scorso con l’Altovicentino. […] Formazione (4-2-3-1): Brino; Dario, Beccaro, Lebran, Buson; Pignat, Callegaro; Franceschini, Lauria, D’Appolonia; Aliù. Anche l’Este deve continuare a macinare i punti, dopo gli ultimi tre risultati (due pareggi e una vittoria) che hanno risollevato morale e classifica, allo stadio “Sandrini” di Legnago (arbitro Daniele Virgilio di Trapani) i giallorossi sfideranno una compagine che conosce bene la categoria. […] Formazione (4-3-3): Lorello; Dei Poli, Munaretto, Busatto, Gilli; Faggin, Tessari, Longato; Cavallini, Ferrara, Vianello. D’altra parte anche la “Vigo” vuole riconferme. […] L’Union Feltre, che ospiterà i padovani allo “Zugni Tauro”, si sta confermando tra le squadre più attrezzate e, al pari dei bianconeri, arriva da un successo (4-1 alla Carenipievigina) valso il sesto posto, a -2 dalla quinta piazza occupata dalla Virtus Verona. Per quanto riguarda la formazione, Italiano dovrebbe riconfermare l’undici che ha battuto il Legnago, puntando sulla ritrovata vena realizzativa di Raffaele Cacurio (4-3-3): Vanzato; Rigon, De Biasi, Pregnolato, Scandilori; Pelizzer, Brugnolo, Casagrande; Michelotto, Cacurio, Siega.
Ore 11.30 – Biancoscudati in campo alla Guizza per l’allenamento mattutino. Previsto lavoro defaticante per i titolari di ieri.
Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Pierpaolo Spettoli): Bindi 6; Sbraga 5.5, Emerson 6.5, Cappelletti 6.5; Madonna 6 (Boniotti 5.5), Mazzocco 6.5, Filipe 5.5 (Mandorlini 6), Dettori 6, Favalli 7; Neto Pereira 6.5 (Altinier sv), Germinale 6.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Emozioni da minimo sindacale nella prima mezz’ora dato che la partita è bloccata, tanto più che le pessime condizioni del campo noi aiutano i giocatori. Fatto sta che della reazione rabbiosa auspicata da Brevi alla vigilia non c’è traccia, e l’Ancona ha vita facile nel tenere a bada le iniziative poco pungenti dei biancoscudati. Per contro va detto che i dorici non creano mai seri grattacapi. Le uniche schermaglie si possono riassumere in un tiro al volo di Frediani con sfera di poco a lato, mentre per il Padova è Germinale a cercare la buona sorte senza sorprendere Scuffia. È il classico trend di un match che può essere sbloccato solo da un episodio, che si materializza a favore dei locali. L’arbitro punisce sulla trequarti destra un fallo di Favalli ai danni di De Silvestro: batte Frediani che calibra a centro area un pallone sul quale Bindi in uscita è contrastato da Samb, l’arbitro lascia proseguire e per l’attaccante è facile segnare. In realtà nel contatto Samb sposta il braccio sinistro di Bindi e c’erano gli estremi per fischiare la carica. […]
Ore 10.50 – (Gazzettino) È un pareggio che lascia l’amaro in bocca. Per la sesta volta di fila il Padova deve prendere una sberla per trovare la reazione che lo riporta a ribaltare la situazione, e proprio quando pregusta il bottino pieno incassa il 2-2. In classifica è quinto posto, ma non mancano le recriminazioni. Tanto per cominciare sul primo gol dorico viziato da un fallo di Samb su Bindi che l’arbitro non ravvisa, e nel finale per la disattenzione di Boniotti e Sbraga che consente a Momentè di battere imparabilmente. In mezzo i sigilli di Neto Pereira e di Favalli, senza dimenticare che sul 2-1 Scuffia nega il possibile tris prima a Dettori e pochi secondi più tardi a Madonna. Per non parlare anche di un pizzico di sfortuna quando in pieno recupero Dettori non trova il jolly per una questione di centimetri. Così alla fine prevale il rammarico per avere perso due punti. Brevi mette mano al turnover cambiando un interprete per ruolo: Sbraga per Russo, Filipe per Mandorlini e Germinale per Altinier.
Ore 10.40 – (Gazzettino) […] È un fiume in piena il portiere Bindi nel commentare il fallo subito sul primo gol: «Purtroppo c’è qualcosa da recriminare anche questa volta. Io e i miei compagni ammettiamo i nostri errori e non troviamo scuse se incappiamo in una giornata storta, ma qui ci siamo trovati sotto dopo mezz’ora perché non è stato fischiato un fallo netto su di me. Sono andato per bloccare palla, e se vieni toccato anche poco alle mani è inevitabile che perdi l’equilibrio. Di sicuro toccarmi le mani è fallo, e non capisco l’arbitro. Sin dall’inizio ha avuto un atteggiamento quasi prevenuto, l’ho capito a fine primo tempo quando sono andato a chiedergli delucidazioni, ma era più interessato a come ero vestito rispetto a quello che gli stavo dicendo». Va avanti. «Non ho protestato in campo non perché non pensavo di avere ragione, ma perché da giocatore accetto i giudizi dell’arbitro. Ora però che sono fuori dal campo manifesto il mio pensiero. Gli arbitri devono capire che noi giocatori non andiamo sempre allo scontro, ma vogliamo anche un dialogo. E mi dispiace che siamo partiti con un gol di svantaggio, fermo restando che se alla fine abbiamo pareggiato pur essendo andati sul 2-1, significa che abbiamo delle colpe. Il pareggio non è giustissimo, ma lo prendiamo e speriamo di tornare alla vittoria con il Sudtirol». […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) «Avevamo in controllo la partita, sono due punti persi». Mastica amaro Brevi al termine di una gara che il Padova si è visto sfuggire di mano al fotofinish. Sigillo del 2-2 frutto di una grande giocata di Momentè, ma anche di una disattenzione di Boniotti e Sbraga. «C’è il merito del giocatore dell’Ancona che ha fatto un gol molto bello perchè colpisce con il piatto aperto e la mette all’incrocio dei pali, però non eravamo messi benissimo per difendere quella palla laterale e dovevamo gestire meglio la situazione». Sul vantaggio dorico viziato da un fallo di Samb su Bindi, il tecnico è pungente: «Giudicatelo voi, ci stiamo facendo un po’ il callo a queste situazioni e non va bene. Ci sono società che mandano le immagini e via dicendo, mentre noi anche in questa occasione siamo andati sotto per una svista». Poi aggiunge: «Al di là dell’essere andati in svantaggio con quell’episodio. Scuffia ha fatto due grandi parate sul 2-1, e sul 2-2 Dettori ha avuto un’altra palla gol che è uscita di poco». […]
Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Stefano Volpe): Bindi 6; Sbraga 5, Emerson 5.5, Cappelletti 6; Madonna 6 (Boniotti sv), Mazzocco 6, Filipe 5.5 (Mandorlini 6), Dettori 6.5, Favalli 6.5; Neto Pereira 6.5 (Altinier sv), Germinale 6.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) […] Alla prima situazione insidiosa nella propria area, si è pagato dazio. Qui bisogna purtroppo rilevare come gli arbitri ultimamente sbaglino in modo macroscopico quando devono giudicare situazioni chiare (evidentemente non per loro) sotto porta: al 32’, da una punizione battuta da Frediani davanti alla propria panchina sotto la tribuna, il pallone è giunto in area piccola e Bindi, in uscita, mentre stava per abbrancarlo si è visto spingere giù la mano sinistra dal braccio di Samb, che stava saltando; un fallo palese, che il signor Pasciuta non ha ritenuto talmente grave da essere punito, per cui l’attaccante senegalese ha avuto gioco facile nel realizzare a porta vuota. […] Il Venezia scappa in testa, è a +6. In attesa della Reggiana, che recupererà mercoledì 14 con la Feralpi, il Padova si deve accontentare di inseguire. Per il podio, adesso, gli manca qualcosa. Speriamo nel mercato di gennaio.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Due punti persi su un campo di patate, ridotto peggio dell’Euganeo dopo il pesante pedaggio pagato a Italia-Tonga di rugby. Auguriamoci che non siano due punti che dovremo rimpiangere quando bisognerà fare i conti in vista del rush finale di primavera, che deciderà la promozione diretta in Serie B e la griglia dei playoff. Perché il Padova bloccato ad Ancona, dopo aver rincorso – sesta volta nelle ultime sei partite – l’avversario, averlo raggiunto e superato, si è fatto riprendere in modo ingenuo negli ultimi minuti, mancando di fatto non solo l’occasione del riscatto, dopo la sconfitta con il Pordenone, ma anche l’opportunità per scalare di un altro gradino la classifica. È il quinto pareggio stagionale su 17 partite, a ribadire che contro squadre di medio-bassa classifica i biancoscudati fanno fatica ad imporre il loro maggior tasso tecnico. Che poi il gol del 2-2 sia arrivato grazie ad una prodezza di Momentè, questo rientra nell’imponderabile, ma è pur vero che adesso gli uomini di Brevi subiscono troppe reti (sei in quattro giorni) e questo è un limite, riaffiorato dopo un periodo positivo di risultati.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Abbiamo buttato via due punti». Non usa giri di parole il tecnico del Padova Oscar Brevi per commentare un pareggio che lascia un retrogusto beffardo. Era dall’8 ottobre scorso, ovvero dall’insipido 0-0 a Teramo, che non tornava a casa con un punto in tasca. Praticamente una vita fa, considerato quanto successo in questi ultimi due mesi, dalla crisi nera all’esaltazione post derby. Ed è un pareggio che fa male, vista l’opportunità sprecata di ricucire le distanze dalle prime della classe. «Avevamo la gara in nostro controllo», ammette l’allenatore. «Dopo essere andati sotto per un episodio, aver ribaltato la sfida e aver avuto le occasioni per chiudere i conti, dovevamo portare a casa la partita. Momentè, sinistro naturale, ha fatto un gran gol con il destro e ha premiato lo sforzo dell’Ancona. Ma ci sono anche i demeriti nostri, perché avremmo potuto gestire meglio la sfida a così pochi minuti dal termine». Quando l’Ancona ha inserito Bariti e Momentè per provare a rimettere in piedi il risultato, non crede che il Padova si sia schiacciato troppo? «Hanno spostato il baricentro in avanti e anche per questo, una volta visto dove si era sistemato Bariti, ho inserito Boniotti per garantire maggior contenimento. Neto Pereira e Germinale hanno disputato una buona partita, ma non hanno i 90’ e a lungo andare hanno perso un po’ di brillantezza. Detto questo, abbiamo avuto anche le occasioni per segnare il terzo gol, sia quand’eravamo in vantaggio che allo scadere. Peccato, perché non abbiamo amministrato bene il finale, ma nel complesso avremmo meritato di vincere». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Un discorso tutto d’un fiato. Senza mai fermarsi né alzare la voce, ma con tono fermo e parole molto chiare. È in questo modo che Giacomo Bindi ha raccontato la sua versione dei fatti sul gol di Samb, “viziato” da un fallo ai danni del numero uno biancoscudato: «Parto da un presupposto, ovvero che sia io che la squadra siamo i primi ad analizzare i nostri errori», attacca il portiere. «Dopo la gara con il Pordenone in spogliatoio non si parlava dell’ultimo fallo subìto da Germinale, ma del perché abbiamo incassato quattro reti. Le nostre analisi su quello che non va le facciamo sempre e sappiamo che una giornata storta può capitare a tutti. Non cerchiamo scuse, ma la realtà dei fatti è che, dopo mezz’ora, ci siamo trovati sotto di un gol qui ad Ancona su un’azione viziata da un fallo netto che ho subìto». […] Anche perché, ed è una cosa che ha spiazzato un po’ tutti pure in tribuna, il portiere non ha protestato dopo l’assegnazione del gol: «Non perché non pensassi di aver ragione, ma perché da giocatore accetto quello che è il giudizio dell’arbitro. Si chiede sempre di evitare le lamentele con i direttori di gara e io l’ho fatto. Spero che la classe dirigenziale arbitrale cerchi di capire che noi non vogliamo lo scontro, ma cerchiamo un dialogo e questo può aiutare anche loro. Un atteggiamento più propenso ad ascoltarci può portare vantaggi agli arbitri e ai giocatori. Rendendo il clima meno nervoso».
Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 5.5; Sbraga 5.5, Emerson 6, Cappelletti 6; Madonna 7 (Boniotti sv), Mazzocco 6, Filipe 5 (Mandorlini 5.5), Dettori 6, Favalli 7; Neto Pereira 6.5 (Altinier sv), Germinale 5.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Premessa: anche su Ancona-Padova si addensa qualche nube sulla direzione arbitrale. Ma, se con il Pordenone era evidente che i biancoscudati fossero stati penalizzati e il nodo del contendere era forse solo su quali e su quanti episodi, al Del Conero l’episodio contestato accade al 31’ del primo tempo. Frediani batte una punizione dalla trequarti apparentemente innocua, traiettoria lenta e senza pretese, Bindi sembra sul pallone in comoda uscita alta. E invece Samb lo anticipa, la palla rimbalza a terra e l’attaccante dell’Ancona mette dentro l’1-0. A velocità normale nessuno si accorge di irregolarità, neppure diversi replay chiariscono che Samb tocchi il braccio di Bindi sbilanciandolo. Fatto sta che lo 0-0 di partenza diventa 1-0 e a fine partita è lo stesso Bindi a presentarsi in sala stampa con toni estremamente garbati ma allo stesso tempo decisi. «Non diamo la colpa all’arbitro — spiega l’ex portiere del Pisa — ma non è stato fischiato un fallo in occasione della mia uscita. Non capisco il suo atteggiamento, quasi prevenuto e aggressivo, l’ho capito a fine primo tempo quando sono andato a chiedergli spiegazioni: nemmeno mi ha ascoltato, all’inizio mi ha detto di togliermi la tuta e si concentrava sul mio modo di vestire e non sul motivo della protesta. Non ho protestato al momento non perché non pensassi di aver subito fallo, perché spero che la classe arbitrale capisca che non vogliamo andare allo scontro. Un atteggiamento più conciliante da parte loro può essere un bene per tutti. Non vogliamo scuse, ma riprendersi dopo un gol così non è facile. L’Ancona non è l’ultima arrivata, non era facile espugnare questo campo». […] Qualche appunto sulle scelte di Brevi: Germinale non ha convinto, Filipe nemmeno, un po’ meglio Sbraga attorno alla sufficienza.
Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Venezia 35, Pordenone 34 Reggiana* 33, Sambenedettese 30, Padova 29, Bassano e Gubbio 28, Parma 26, AlbinoLeffe e FeralpiSalò 25, Santarcangelo 20, SudTirol 18, Ancona e Lumezzane* 17, Teramo 16, Maceratese* 15, Fano 14, Modena 13, Mantova 12, Forlì 10.
Ore 08.30 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della diciassettesima giornata: Ancona-Padova 2-2 (Samb (An) al 32′ pt, Neto Pereira (Pd) al 37′ pt, Favalli (Pd) al 14′ st, Momenté (An) al 39′ st), Bassano-Forlì 2-2 (Tentoni (Fo) al 3′ pt e al 11′ pt, Maistrello (Ba) al 28′ st, Laurenti (Ba) al 31′ st), Lumezzane-Mantova 2-0 (Barbuti (Lu) al 6′ st e al 46′ st), Modena-Fano 0-0, Teramo-Maceratese 0-1 (Palmieri (Ma) al 9′ pt), Venezia-Gubbio 1-0 (Pederzoli (Ve) su rigore al 14′ st), Pordenone-AlbinoLeffe 0-0, Santarcangelo-Sambenedettese 0-0. Oggi, ore 14.30 SudTirol-Parma. Mercoledì 14 dicembre, ore 20.30 Reggiana-FeralpiSalò.
Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.