Il gol più amaro. Delle cinque reti realizzate in questa stagione, quella messa a segno contro la Spal è l’unica che non ha regalato punti al Cittadella. Alla ripresa degli allenamenti dopo un giorno di riposo, la faccia di Manuel Iori è tutta un programma e, per dirla con Paolo Conte, da sola tradisce quanto “le balle ancor gli girino”. Tuttavia, come sempre, il capitano ci mette la faccia. «Contro la Spal abbiamo incontrato delle difficoltà a trovare spazi perché si è chiusa dall’inizio alla fine, mantenendo 11 giocatori dietro la linea della palla. Il gol incassato su calcio piazzato le ha messo la gara in discesa, penalizzandoci. Peccato, perché dopo aver raggiunto il pareggio abbiamo commesso un altro errore, subendo una ripartenza e incassando il 2-1». Ancora una volta si sono confermati i problemi del Citta nel gestire gli incontri e l’assoluta allergia ai pareggi: ne avete raccolto soltanto uno in 17 gare. «È naturale che dopo l’1-1 ci fosse la voglia di provare a incamerare il bottino pieno. Partite come quella, però, se non riesci a vincerle non devi nemmeno perderle. Siamo consapevoli di quanto non ha funzionato e sappiamo che c’è da lavorare perché non si ripeta».
[…]L’attuale quinta piazza della classifica è comunque lusinghiera rispetto ai pronostici d’inizio stagione. Il suo compagno di reparto Filippo Lora l’altro giorno rimarcava, però, che dentro di voi pensate di poter stare più su. «La convinzione c’è. E a tutte le partite che abbiamo perso è legato un certo rammarico proprio perché abbiamo la sensazione di aver buttato via punti. Poi il discorso non cambia: l’obiettivo è portare a casa la salvezza, ma vero è che, quando sei lì in alto, ci sta che provi a continuare a vincere. L’unica cosa che tengo a dire è che non credo che questa squadra debba essere giudicata per due incontri persi, mi pare che qualcuno abbia la memoria corta». Qualche critica in particolare che non le è andata giù? «No, il mio è un ragionamento generale. Questa squadra merita rispetto per quanto fatto e va giudicata per tutto il suo cammino».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)