Il bastone e la carota. Dopo il ko di Carpi, Stefano Marchetti era stato tutt’altro che tenero con i suoi uomini, che non avevano riversato in campo «la cattiveria che serve per sperare di far punti contro avversari del genere». Alla sconfitta interna con la Spal, da parte del direttore generale del Cittadella segue invece il richiamo a una nuova parola d’ordine: «serenità». Quella necessaria per affrontare al meglio le quattro sfide di dicembre, che chiuderanno il girone d’andata. «Stiamo disputando un grande campionato, non dimentichiamocelo», afferma il d.g. granata. «Stiamo, però, attraversando un momento di calo e ora abbiamo bisogno di ritrovare prestazioni e risultati importanti per rimettere tutto sui binari giusti. Adesso conta la testa: dobbiamo ritrovare la tranquillità e, ovviamente, la determinazione che servono». Questione di… mestiere. Le analogie con la gara dello scorso turno al “Cabassi” non mancano. «Con la Spal come a Carpi ci siamo ritrovati davanti due squadre molto chiuse e forti nelle ripartenze, e quando non sei pericoloso come dovresti, e concedi qualcosa, poi finisce che becchi il gol. Noi sappiamo giocare così: dobbiamo aggredire l’avversario. Ma se non segni, contro rivali del genere rischi sempre qualcosa. Gli uomini di Semplici stavano anche in undici dietro la linea della palla, tutti stretti. In questa partita abbiamo sbattuto contro un muro, non a caso trovando il gol con una conclusione da fuori area, forse l’unica maniera in cui poteva arrivare. I ragazzi si stanno comportando bene, ma devono essere meno ingenui. A volte siamo stati limpidi come l’acqua, mentre nel calcio serve un po’ di mestiere».
[…](Fonte: Mattino di Padova. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
—
Il Cittadella perde tre delle ultime quattro gare giocate, ma se a Benevento così come a Carpi la squadra di Roberto Venturato non meritava di uscire battuta, sabato in casa con la Spal ha avuto ben poche scusanti per giustificare una sconfitta sostanzialmente meritata. Perché la squadra di Semplici ha interpretato al meglio la partita, chiudendo gli spazi e colpendo in maniera chirurgica, al contrario dei granata che non hanno saputo trovare la chiave giusta per sfondare sulle corsie esterne, dove la Spal ha fatto la differenza. Il diggì Stefano Marchetti non cerca alibi: «Abbiamo affrontato un avversario che si è chiuso bene ed è stato molto brava nelle ripartenze. Noi non siamo riusciti a trovare il guizzo vincente e abbiamo concesso il contropiede decisivo, che ci ha fatto male». Si sapeva alla vigilia che la partita sarebbe stata complicata. «Molto tattica, dura, l’equilibrio è durato per lunghi tratti dell’incontro. La differenza l’hanno fatta gli episodi e loro sono stati bravi a sfruttarli». Quando perdi c’è sempre qualcosa da aggiustare, da rivedere. «Abbiamo concesso qualche calcio d’angolo che si poteva evitare con un po’ più di attenzione e mestiere, così come le loro ripartenze», sottolinea Marchetti. Che poi aggiunge: «Raggiunto l’1-1 abbiamo provato a vincere la gara, ma proprio nel nostro momento migliore ci hanno infilati in contropiede. Non è stato il Cittadella brillante come nelle altre partite, anche se ha lottato, cercando di fare la partita come sempre».
[…]Oggi pomeriggio si riparte. «Per continuare a far bene serve entusiasmo. Il Cittadella sta disputando un grande campionato, non dimentichiamolo, stiamo vivendo un momento di calo e bisogna ritrovare una vittoria importante per riportare le cose sul binario giusto».
[…](Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)