Mille tifosi in trasferta, otto vittorie in nove partite, applausi e sorrisi. Il Padova ammirato e vincente a Venezia è lo specchio di un progetto nato in estate fra mille difficoltà ma decollato anche grazie al «muro» eretto dal dg Giorgio Zamuner a protezione di Oscar Brevi nel momento di massima pressione. […] Zamuner, dopo quasi due mesi si può dire che aveva ragione lei… «Adesso può essere così, ma sapete come funziona il calcio: tutto è sempre legato ai risultati…». Perché quella scelta? «Per due ragioni. Perché sono stato calciatore e capisco quando una squadra è contro l’allenatore. In questo caso non lo era, nemmeno nelle sfumature. A quel punto ho cercato di difendere Oscar, non certo perché era mio amico ma perché ero convinto fosse la cosa più giusta da fare. E poi c’è un altro aspetto da sottolineare». Prego… «Sapevo che tipo di preparazione atletica avevamo impostato e quali carichi di lavoro avesse sostenuto la squadra. Siamo cresciuti fisicamente, mentalmente e come gruppo. Di sicuro non si poteva andare avanti come fino a San Benedetto, ero il primo ad esserne consapevole».
«Abbiamo recuperato giocatori importanti, per esempio a Venezia Neto è entrato e ha spaccato la partita e della presenza di De Risio si sono giovati sia Mandorlini che Dettori». Ma è davvero così difficile lavorare a Padova? «Padova la conosco, non ci ero mai stato da giocatore ma so che tipo di pressioni e di aspettative ci sono, gli amici me ne hanno parlato. Tutto il mondo è paese: se arrivano i risultati diventa tutto più semplice, se non arrivano la strada è tutta in salita…». […] Domenica per lei arriva un avversario speciale: il Pordenone, Bruno Tedino e Mauro Lovisa… «Sono contento che Bruno stia facendo bene perché se lo merita. Sapete che avevo provato a portarlo a Padova, non è un mistero, ma dopotutto ne abbiamo guadagnato entrambi visto che lui è davanti a tutti e noi siamo lì a due passi… Lovisa lo ringrazierò sempre, abbiamo costruito qualcosa d’importante e il lavoro è proseguito. E molto bene, come dice la classifica».
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)