Padova-Pordenone, il doppio ex Parlato: “Il mio cuore è Biancoscudato!”

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Mille tifosi padovani hanno seguito e visto il Padova sbarazzarsi del Venezia (3-1) a Sant’Elena lunedì sera. Tanti quanti (marchigiani esclusi) i presenti al Bottecchia sabato, quando i ramarri hanno battuto il Fano (2-1) proiettandosi in vetta. «Sarà proprio il fattore ambientale – avvisa Carmine Parlato, che conosce bene il tifo dell’Euganeo – l’insidia più grossa per il Pordenone domenica».

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«Io so – sorride il tecnico del Delta – cosa significhi giocare e allenare in mezzo a tanta gente. Ti dà una carica incredibile».

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Per chi farà il tifo domenica? «Non me ne vogliano i tifosi pordenonesi, con i quali ho avuto, e con alcuni ho ancora, un rapporto fantastico. Ma vivo a Padova, qui ho giocato e allenato. Non mi sembra un delitto avere un cuore biancoscudato». Il cervello invece cosa suggerisce? «Dice che il Padova dovrà avere grande rispetto per il Pordenone. Tedino studia tutto e tutti. Preparerà la sfida al meglio. Adotterà un atteggiamento da vecchio lupo di mare, scegliendo secondo i momenti se attaccare alto i biancoscudati o attenderli per poi ripartire. Davanti Bruno ha giocatori come Arma, Berrettoni e Cattaneo, che possono decidere la sfida anche da soli, in qualsiasi momento». Quali invece gli uomini che potrebbero essere determinanti nel Padova? «Facile risponde -: Altinier, ma forse ancora di più Neto, che a Venezia ha dimostrato di aver ritrovato condizione e senso del gol».

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(Fonte: Tribuna di Treviso. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)




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