Live 24! Venezia-Padova, il giorno dopo: lasciateci godere, al Pordenone si pensa da domani…

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Ore 19.40 – (Il Piccolo) Affidabilità in campo, maturità e toni posati nelle parole, contraddistinguono il giovane terzino triestino Luca Pizzul, classe ’99, uno dei migliori interpreti della squadra di Andreucci nella pur sfortunata trasferta ai piedi dei Colli Euganei. […] Dopo uno stop inatteso, meglio sfidare nell’immediato l’attuale corazzata Mestre? «E’ il bello del calcio. Ci si può riscattare subito, domenica dopo domenica, ed è quello che andremo a fare». Un peccato aver visto vanificare il risultato forse nel momento migliore dell’Unione… «Vero, ma noi dobbiamo essere concentrati tutto il tempo, per novanta minuti la testa deve essere sul campo e dobbiamo cercare di giocare semplice». Non serve la domanda, da Pizzul parte l’invito spontaneo nel chiamare a raccolta i tifosi in vista dell’impegno di domenica 4 dicembre, Triestina-Mestre. «Invitiamo i tifosi a venire domenica al Rocco, abbiamo bisogno di loro. Li ringraziamo molto, vengono a vederci non solo da Trieste ma anche da fuori. Qualsiasi sia il risultato apprezzano l’impegno, se diamo il 100% sono orgogliosi di noi, e noi di loro».

Ore 19.10 – (Il Piccolo) Finalmente ci siamo. Anche se nessuno nelle ultime settimane pensava di dover affrontare il Mestre con sei punti di svantaggio. Ma è anche vero che forse nessuno pensava a giugmo che la Triestina oggi potesse essere così in alto. Sono queste le sensazioni che dimorano nei tifosi a pochi giorni dal big-match casalingo. Quale prevarrà? La Triestina confida nella seconda anche perché la sfida pur senza la suggestione del sorpasso o dell’aggancio sarà comunque decisiva per la classifica ma soprattutto servirà a capire quale sia la differenza reale tra le due squadre. Ammesso che una sola partita sia capace di dare risposte definitive. Ma Andreucci e Milanese qualche indicazione importante potranno raccoglierla ed eventualmente provvedere a correzioni di rotta. Ma indicazioni sono arrivate anche dalla gara di Abano, così come da quella con il Belluno pur vinta, come quella pareggiata con il Vigasio. La Triestina continua con lo stesso gioco con il quale ha innanellato la prima serie vincente che l’ha portata in vetta alla classifica per alcune settimane. La sua manovra piuttosto elaborata non ha mai avuto continuità nel corso della partita ma era stata sufficiente per vincerne sei di fila. Quasi tutti i palloni gestiti sull’asse centrale Cecchi-Serafini e qualche sgroppata sulle fasce di Corteggiano e Turea con le eventuali sovrapposizioni di Baijc e Pizzul. Il tutto per innescare le percussioni di Dos Santos o le fantasie di França (anche lui votato a giocare piuttosto lontano dalla porta). Ora succede che Serafini è sempre più stretto dagli avversari, Coteggiano e Turea hanno perso un po’ della loro verve, resistono solo i terzini. Se si aggiunge che França è un po’ in calo e Dos Santos non è un cecchino si capisce perché la Triestina pur creando fa fatica a segnare. […]

Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Qual è la storiella che chi vince non divide, così in voga nei social? Balle, Bizzo, uomo tutto di un pezzo, con faccia truce sfoggiata nell’agone del match, poi fuori dal campo è un cuore di panna. E incassato il premio di miglior giallorosso della scorsa stagione al Gala Triveneto, non fa prigionieri e coinvolge tutti i compagni.«Il riconoscimento l’hanno dato a me ma è come se l’avessero consegnato a tutta la squadra – ammette il capitano virtussino – perchè se ho offerto determinate prestazioni è perchè il Bassano nella sua interezza mi ha permesso di alzare il mio rendimento. Chiaro che è un’emozione speciale».Bizzotto, due ko di fila in casa. Cosa sta succedendo al Bassano?«Sono qua da cinque anni e non ricordo mai un doppio capitombolo del genere (che in effetti manca dal marzo del 2012, ndr). Io credo che di allarmante non ci sia nulla, visto che la qualità del gioco è rimasta inalterata. Ma su un aspetto c’è da lavorare. Ovvero è indispensabile limare al minimo tutti gli errori o le sbavature. Ragazzi, questo è un campionato di altissimo livello, la differenza è che al primo sbaglio ti segano. E noi dobbiamo azzerare o quasi la nostra percentuale di errore. Per dire, io per primo con la Maceratese ho commesso un’ingenuità compiendo un fallo evitabile che mi è costato l’ammonizione e il turno di squalifica con la Feralpi Salò». […] A un anno e mezzo di distanza è pentito di avere rinunciato al Padova? «Io non ho mai rifiutato il Padova, semmai ho abbracciato il Bassano, è diverso. E ogni giorno che passa sono sempre più convinto della scelta. Perchè il meglio qui deve ancora venire».

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Parma cotto (forse), ma Bassano alla piastra. Maceratese e Feralpi se lo sono grigliato dopo aver rischiato entrambe di finire in pentola ed è questo che resta sul gozzo. Avesse almeno pescato una giornataccia buia la Virtus, di quelle che almeno una volta a stagione capitano immancabilmente. Macchè. Niente. Due rovesci figli legittimi più delle colpevoli distrazioni giallorosse (specie coi bresciani) che per effettivi meriti altrui. “Avrei preferito non fare gol ma portarmi a casa il bottino, che me ne faccio di una rete così?”, bofonchia mortificato Carletto Crialese. Che poi aggiunge. “Però adesso resettiamo tutto quello che è accaduto e ripartiamo di slancio. Mi girano ancora le scatole perchè l’espulsione di Falzerano su cui è meglio lasciare perdere… (e la sua espressione del viso è più eloquente di qualsiasi parola, ndr) è giunta nell’attimo in cui ci eravamo impadroniti della partita e la stavamo svoltando a nostro favore. Che dire? Diamoci dentro e facciamola girare per noi ‘sta ruota”. […]

Ore 17.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Stuzzicato sull’argomento, Bruno Tedino lo ha difeso. D’altronde è stato l’uomo che nella prima parte del campionato ha trascinato il Pordenone verso le zone alte della classifica. «Arma? Io mi preoccuperei se non lavorasse per la squadra – dice il tecnico neroverde -. Invece aiuta tantissimo i compagni». Ma il bomber marocchino davanti alla porta si è inceppato e contro il Fano si è vista forse la peggior partita in fase realizzativa (almeno in casa) da quando veste la maglia del Pordenone. Certo, ha avuto anche sfortuna: nel primo tempo un suo colpo di testa a botta sicura è stato respinto praticamente sulla linea dal compagno Misuraca, ma nella ripresa ha sbagliato un gol non da lui. Il contropiede, lanciato da un erroraccio dell’ex Ferrani, era di quelli buoni per chiudere il match. Arma ci ha messo poca cattiveria, facendosi respingere un tiro che comunque non faceva paura. Ha avuto il braccino, dopo tanta astinenza. […] Ma al Padova, un anno fa, ha già segnato.

Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Pordenone resta in testa alla classifica assieme alla Reggiana a quota 30, grazie al successo a Venezia (29) del Padova (3-1, autogol di De Risio, reti di Dettori, Russo su rigore e di Neto Pereira). I biancoscudati raggiungono così Sambenedettese e Gubbio a quota 28. Ben sei squadre nello spazio di 2 punti. La lotta per la promozione si fa sempre pù interessante. «Primi o secondi, a questo punto della stagione non vuol dire nulla – ieri sera Bruno Tedino non è nemmeno andato a Sant’Elena a vedersi la madre di tutte le partite del girone B -. Io di solito comincio a guardare la classifica soltanto in marzo – si spiega l’allenatore dei neroverdi – se non addirittura in aprile». NO TAB Adesso però, dopo due partite relativamente facili vinte contro Modena e Fano, i ramarri saranno attesi da un mese piuttosto impegnativo: domenica (14.30) appuntamento a Padova, mercoledì 7 dicembre (18.30) al Bottecchia con l’Albinoleffe, domenica 11 (14.30) a Salò, sette giorni dopo ancora in casa con la Sambenedettese e infine venerdì 23 (14.30) a Gubbio. Quanti punti bisognerà fare per restare nel giro delle primissime? «Non ho mai fatto tabelle – blocca subito Bruno -, né mi metterò a farle adesso. Tanto per farvi capire come la penso, io avevo più paura del Fano che della Sambenedettese. Per il modo in cui giocano i ragazzi di Cusatis e per il fatto che noi venivamo dal posticipo serale di lunedì a Modena (da ieri il nuovo mister gialloblù è Eziolino Capuano, ndr) e abbiamo avuto poco tempo per recuperare la fatica. Soltanto giovedì racconta Tedino abbiamo ritrovato l’intensità di sempre». […]

Ore 16.40 – (Messaggero Veneto) Poco prima la sua squadra aveva centrato la quarta vittoria consecituva, issandosi (nuovamente) al comando della classifica di Lega Pro. Eppure, subito dopo la partita di sabato con il Fano, il presidente Lovisa era scuro in volto. Il motivo? sempre lo stesso: «Mi aspettavo non dico 2mila, ma almeno mille 500 spettatori. Invece oggi siamo arrivati a mille 100. Non capisco: non piove, non fa freddo, la squadra è reduce da un figurone contro il Modena, si gioca una partita per il primato. La gente dovrebbe correre allo stadio, invece…». Invece, secondo Lovisa, gli spettatori sono ancora troppo pochi. È amareggiato, il massimo dirigente, al punto da pronunciare una sorta di inquietante “minaccia”: «Attenzione che mi sto stufando. E se mi stufo davvero, nulla e nessuno mi farà cambiare idea – avverte –, neanche il mio amico Bolzonello. Ho rifiutato una volta la Triestina, che per una squadra come la nostra avrebbero lo stadio Rocco pieno. La prossima volta potrei non rinunciare più. Se lascio Pordenone porto tutti via con me e qui non so quando si rivedrà un calcio di questi livelli. Sono davvero deluso, è necessario fare una seria riflessione». […]

Ore 16.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Pierpaolo Bisoli aveva detto che il suo Vicenza lo si sarebbe visto a dicembre e, con una settimana d’anticipo, la squadra biancorossa ha in effetti disputato contro il Benevento la miglior partita della sua stagione. Tanti applausi, ma alla fine il pareggio conquistato dal Vicenza è ben poca cosa rispetto al gioco espresso e alle occasioni create, con i biancorossi che hanno confermato le difficoltà a segnare già palesate nelle giornate scorse. Un difetto nella costruzione dell’organico che la società vicentina a gennaio è intenzionata a riparare acquistando un attaccante di valore che possa garantire quel contributo in reti che aiuti a centrare la salvezza. Il mercato di gennaio però presenta sempre parecchie difficoltà: chi ha i giocatori forti se li tiene e se si presenta una buona occasione è normale che la concorrenza sia nutrita. E per batterla bisogna mettere mano al portafoglio. In via Schio si sta valutando la possibilità che Federico Macheda, ex attaccante di Manchester United, Stoccarda e Cardiff, attualmente svincolato, possa interessare al Vicenza. La settimana scorsa Macheda avrebbe dovuto allenarsi con il Bari per un periodo di prova, ma l’attaccante romano ha spiegato che, visto che il Bari non ha posti liberi in lista, non intende attendere gennaio per trovare una squadra che gli permetta di giocare. Dopo un anno difficile a causa di un brutto infortunio, Macheda in estate si è preparato con il Watford dove ha giocato anche alcune partite amichevoli, e da circa un mese si sta allenando a Roma con il preparatore atletico Fabrizio Iacorossi. Il procuratore dell’attaccante romano, Donato Di Campli, sta parlando con un paio di società francesi, ma nei giorni scorsi ha avuto contatti anche con il Vicenza che sta valutando l’ipotesi di rinforzare il reparto offensivo inserendo subito in organico Macheda che andrebbe a prendere il posto in lista lasciato libero da Fontanini. Macheda però non pare convincere tutti in via Schio e quindi il Vicenza potrebbe attendere gennaio quando, molto probabilmente, Cernigoi e Di Piazza andranno a giocare in Lega Pro. […]

Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) È un premio alla passata stagione, ma Cristian Galano non impiega troppo tempo per individuare la partita – e il gesto – che l’hanno fatto scattare davanti a tutti i compagni per la conquista del riconoscimento al miglior giocatore di Serie B del Triveneto. «La gara di Brescia – ricorda – e il rigore che ho segnato quasi allo scadere hanno segnato forse la svolta per la corsa alla salvezza. Credo comunque che questo riconoscimento vada condiviso con tutta la squadra, perché è anche grazie a loro se sono qui. È un premio che per me non è un punto d’arrivo ma deve anzi essere un rilancio per portare la squadra alla salvezza anche quest’anno». […] Il girone di ritorno sta ormai per concludersi e il Vicenza è penultimo: «Il momento non è tanto facile per noi ma sono sicuro che ne usciremo. La squadra c’è, ha valori importanti, è viva. Se aggrediamo l’avversario e alziamo l’intensità possiamo mettere sotto chiunque». Ma parlare con Galano porta inevitabilmente a chiacchierare anche di Nicola Bellomo, suo migliore amico e uomo al centro del progetto di Bisoli: «Nicola purtroppo è stato frenato dall’infortunio al ginocchio della scorsa stagione – racconta Cristian -, e poi ogni allenatore ha il diritto di fare le sue scelte. Però secondo me Nicola è un giocatore di un’altra categoria, si vede, in B pochi giocatori ce l’hanno. Ci può dare una grossa mano come sta facendo, con Bisoli ha trovato la giusta voglia e sono felice per lui che stia facendo bene. Ora sta benissimo e gli è tornato anche il sorriso. Lui ha bisogno di giocare: più gioca e più diventa forte».

Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) Domanda secca: si salva il Vicenza? Risposta altrettanto secca: sì. Sospirone di sollievo. Già, perchè a dirlo è un veronese. Tifoso dell’Hellas. Ex nazionale. Nonchè presidente dell’Associazione italiana calciatori. Damiano Tommasi, insomma, garantisce sulla salvezza del Vicenza. E questa, mentre il derby si avvicina a grandi passi, è tanta roba. Verso la grande sfida. Bene, ma perchè Damiano Tommasi ha parlato del Vicenza? Perchè l’ex centrocampista ieri mattina era nel Ridotto del Teatro Comunale, dove si è svolta l’edizione numero 16 del Gala del calcio triveneto, promosso dall’Aic assieme all’Unione stampa sportiva. «Probabilmente – ha detto – il Vicenza deve ancora trovare l’equilibrio tra aspettative, mezzi e ambizioni. Sicuramente la squadra biancorossa ha le carte in regola per risollevarsi, ma ha bisogno di recuperare qualche infortunato e di migliorare il coefficiente di realizzazione. Anche sabato con il Benevento, che peraltro è una buona squadra, ha creato molto ma non ha concretizzato. Il derby? Vista la classifica di sicuro in quella partita sarà il Verona ad avere più da perdere. E per il Vicenza, chissà, potrebbe essere una delle gare che conducono al cambiamento». […]

Ore 14.40 – (Gazzettino) «Sono felice per il mio gol e per la squadra, sono andato a festeggiare dall’allenatore perché anche lui meritava questa vittoria». A parlare è Alexis Ferrante che ha deciso la sfida con la Triestina con un sigillo realizzato quasi al fotofinish, per poi andare ad esultare sotto la postazione che ospitava Luca Tiozzo dato che era squalificato. «Quando ho visto il lancio ho pensato innanzitutto che dovevo arrivare per primo sulla palla, e poi dato che eravamo quasi alla fine della partita e le gambe erano pesanti l’ho colpita con tutta la forza che avevo. A parte un tiro in avvio di gara, era la prima vera occasione che mi capitava e dovevo sfruttarla, è stata una grande emozione». […] Abano quarto in classifica e soprattutto ammazza-grandi visto che prima della Triestina, avevate battuto il Campodarsego. In attesa fra tre domeniche della trasferta con la capolista Mestre. «Il nostro obiettivo è crescere partita dopo partita e dare sempre il massimo. Rispettiamo tutti, ma non temiamo nessuno. E con qualsiasi avversario ce la giochiamo a viso aperto».

Ore 14.10 – (Gazzettino) Il Carpi è riuscito nell’intento di non far giocare i granata come avevano preparato la partita. È questa una caratteristica delle squadre allenate da Castori, ma i limiti manifestati dalla truppa di Venturato devono essere superati fin dalla prossima sfida al Tombolato con la Spal. Il Cittadella è infatti una squadra che esprime un gioco propositivo, crea più occasioni delle avversarie ed ha in Gianluca Litteri (premiato ieri mattina a Vicenza dall’Associazione italiana calciatori nel Gala triveneto quale miglior giocatore di Lega Pro della passata stagione) il secondo bomber della serie B con dieci sigilli dopo un mostro sacro come Pazzini. Ma non basta. Ecco perchè ora la parole d’ordine è quella di sfruttare da più la situazioni da gol. Andrea Arrighini ne è ben consapevole e condivide questa analisi, con alcuni distinguo. «La realtà dice questo -afferma – perchè sia a Benevento che a Carpi abbiamo creato tanto risultando però imprecisi in fase di finalizzazione. Lo sappiamo che dobbiamo migliorare diventando più cattivi perchè la serie B ci insegna che quando le occasioni non vengono sfruttate, si paga. A Benevento avremmo meritato la vittoria e anche con il Carpi si sarebbe dovuto fare meglio». Non sempre, però, è andata così. «In altre partite, ad esempio con il Verona, siamo riusciti a raccogliere quanto seminato. Il problema è dunque la continuità, per far corrispondere il risultato alla prestazione. Partite come quelle di Benevento e Carpi ci devono essere di lezione». […] Dal Carpi alla Spal il passo è breve. «Affronteremo un avversario che sta facendo bene e per certi versi ha lo stesso modo di giocare del Carpi. Sabato scorso abbiamo fallito un esame di maturità sapendo bene come gioca l’avversario, ma non riuscendo a fare ciò che avevamo preparato. Concentriamoci con la Spal evitando gli errori commessi perchè non possiamo sbagliare un’altra volta».

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Questione di rabbia. Quella che, riprendendo le parole del direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti, è mancata a Carpi. Un campo in cui, «se vuoi vincere, la partita non la devono fare in 5 o 6, come è accaduto, e neanche in 11, ma tutti e 20 i convocati. E chi non ha giocato come doveva lo sa». Un messaggio chiaro, quello lanciato dalle colonne del “mattino”, che riguardava sia la fase offensiva che quella difensiva. Alla ripresa degli allenamenti, a dire la sua sulla questione è il fantasista brasiliano Lucas Chiaretti: «Sinceramente non credo che sia il caso di parlare di poca cattiveria sotto porta. Sabato, nel complesso, la prestazione è stata positiva, ma abbiamo commesso alcuni errori individuali, concedendo troppo sin dai primi secondi della partita. Il Carpi gioca da alcune stagioni sempre allo stesso modo, puntando cioè su difesa e ripartenze, e noi gli abbiamo permesso di farci subito gol, complicando la partita. Dobbiamo lavorare e migliorare per evitare certi sbagli, ma se si parla di “cattiveria” no, non sono d’accordo». Converrà sul fatto che gli uomini di Castori sembravano di fronte alla partita “della vita”. Si può dire lo stesso del Cittadella visto sabato? «Bisogna interpretare il significato delle parole. Il Carpi può aver messo in campo qualcosa più di noi, ma questo non vuole dire che in noi non ci fosse rabbia. Può essercene stata, a livello inconscio, meno che contro il Verona, ma ce n’era. Ma ora non dobbiamo perdere le nostre certezze dopo una sconfitta: siamo ancora in alto in classifica e vogliamo restarci, siamo i primi a non voler rovinare tutto». […]L’occasione per riscattarsi arriverà sabato al Tombolato contro la Spal. Da vendicare ci sarà anche la sconfitta incassata in Supercoppa Lega Pro a maggio, anche se lei, in occasione di quella sfida, era in tribuna. «Dal punto di vista tecnico la Spal vale il Carpi, ma gioca a viso un po’ più aperto. Contro avversari come questi forse abbiamo qualche possibilità in più di trovare spazi e proporre il nostro gioco». […]

Ore 13.30 – (Corriere del Veneto) Non è stata solo sfortuna. A guardare ai raggi X il cammino del Cittadella, si scopre che i granata non hanno mezze misure. Vincono o perdono, il pareggio è quasi uno sconosciuto (appena un pareggio a La Spezia sulla strada della promozione o comunque dell’alta classifica) e gli alti e bassi contraddistinguono il cammino dopo una partenza lanciata. Ieri a Vicenza, al Gran Gala del calcio triveneto, Gianluca Litteri ha ricevuto il premio come miglior giocatore granata della passata stagione. Un premio prevedibile, considerati i 16 gol messi a segno, che non sono stati un caso isolato visto che quest’anno il centravanti è già arrivato a quota 10. E quando non segna lui, il Cittadella fa fatica. «Lo scorso anno è stata una stagione fantastica — ha detto Litteri sul palco del Teatro Comunale — il premio che ricevo lo devo condividere con i miei compagni, così come vanno condivisi i risultati di questa stagione. La serie A? Non dobbiamo guardare la classifica, la guarderemo casomai più avanti, il campionato è lungo e ogni settimana la situazione cambia. È presto per i verdetti e per fare qualsiasi discorso sulla promozione». […]

Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Al Penzo fa festa il Padova. Il Venezia cade male di fronte a un pubblico ritrovato, in un derby che mancava da sette anni. La formazione di Pippo Inzaghi si è scontrata contro un team di altissimo livello e in grande condizione che ha saputo controllare la partita, dirigendola quando serviva, instradandola poi e contenendola nella seconda parte, creando occasioni propizie già quando si trovava sul 2-1. Il Venezia non è mai entrato al massimo in partita, ha subìto un po’ troppo l’avversario, non ha avuto la capacità di reagire di gruppo alle difficoltà incontrate e spesso si è un po’ perso per strada. Un passo indietro per i lagunari che nel gioco non hanno affatto convinto e che in classifica si trovano ora al terzo posto appena un punto sopra proprio ai biancoscudati. Recriminano i lagunari per la direzione arbitrale, a loro dire troppo fiscale in alcune decisioni, ma che indubbiamente non ha pesato affatto sulla costruzione del risultato. E’ vero che il Venezia chiude in nove, con due espulsi in campo e uno dalla panchina, ma è altrettanto vero che si tratta di provvedimenti giusti. Così come corretto è parso il rigore assegnato al Padova appena prima dell’intervallo e che ha sbloccato il match dopo un autogol per parte. I lagunari possono recriminare per il palo clamoroso colpito da Soligo nella ripresa (sul 2-1) ma nel frattempo avevano subito un paio di azioni pericolosissime alle quale era riuscito a porre rimedio solamente un super Facchin. […] Il Venezia può consolarsi con il ritrovato calore del proprio pubblico e con una classifica che lo vede sempre protagonista, mentre il Padova si gode successo e momento d’oro, con ingresso nei top team del girone.

Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nella lunga attesa di Pippo Inzaghi la ribalta nel dopogara se la prende il ds lagunare Giorgio Perinetti. «Non abbiamo perso per colpa dell’arbitro, ma una volta ancora abbiamo visto l’atteggiamento di questi signori fedeli alla linea che arbitrare contro il Venezia, poco importante se andando contro l’evidenza, dia merito alla loro personalità la delusione del dirigente . Il Venezia a differenza di altri non si è nascosto e ha dichiarato i milioni spesi, poi però arriva il Fourneau (l’arbitro romano, ndr) e decide chi va avanti. Non siamo stati certo inferiori al Padova e alla fine saremo davanti a tutti nonostante tutto». Pippo Inzaghi nella sua analisi non rimprovera nulla ai suoi arancioneroverdi. «Il Venezia ha disputato davvero una grande partita, ci mancano solo i punti e chiaramente dispiace perché avremmo voluto regalarli ai nostri tifosi. Questo è il vero, grande e unico rammarico. Cosa non è andato? Io dico che usciamo rafforzati da questo derby, l’ho detto anche ai miei ragazzi, devono stare tranquilli perché riusciremo a raccogliere le soddisfazioni per le quali lavoriamo duramente e che vogliamo dare ai nostri supporters». […] Sempre sulla sponda lagunare il dg Dante Scibilia. «È stato bello ritrovare questo pubblico eccezionale, di più davvero non potevamo fare. La partita? Abbiamo visto come è andata, chiaramente dispiace perché il Padova nel primo tempo con tre tiri ha trovato due gol nonostante la nostra buona prestazione. Episodi sfavorevoli ed errori arbitrali, perché il rigore non esisteva ma è stato assegnato da un arbitro che ha rovinato tutto. Il Venezia ha comunque dimostrato di essere superiore al Padova».

Ore 12.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nonostante il pesante 1-3 i tifosi hanno concluso inneggiandolo Tacopina alè alè, ma stavolta per consolare il presidente lagunare ci sarebbe voluto ben altro. «Innanzitutto congratulazione al Padova perché ha vinto e questa è l’unica cosa che conta però è incredibile che proprio nella giornata dedicata al Fair Play si sia visto questo risultato sul campo, con l’arbitro come protagonista principale. Penso alle tre espulsioni, incredibile, sono senza parole». […] In tribuna ha vissuto con il consueto trasporto il derby anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: «Due gol come quelli subiti, una punizione deviata dalla barriera e un rigore a mio avviso dubbio, fa sicuramente masticare amaro – il suo disappunto – per non parlare del palo clamoroso nel secondo tempo. In ogni caso in questa serata si è respirato un clima fantastico, un’atmosfera di trasporto e partecipazione eccezionale. Un grande spot a dimostrare le potenzialità di questa città, perché sport chiama sport e pubblico chiama pubblico. La direzione è quella giusta, i presupposti perché questo Venezia-Padova diventi un bell’inizio per qualcosa di importante e in cui è giusto avere grande fiducia». Sulla sponda biancoscudata misurato nell’esternare la sua comprensibile soddisfazione il presidente Giuseppe Bergamin: «Sicuramente lo sono, non tanto per il risultato quanto per la bella partita e lo spettacolo. È stato bello ritrovare un derby sentitissimo, peraltro in una serata particolare per la giornata dedicata al Fair Play, poi onorato al meglio in un stadio pieno con due tifoserie calorose e corrette. Le nostre ambizioni dopo questo derby? Il Padova non si nasconde ma non si mette in mostra, fa il meglio che può e per ora ci stiamo riuscendo».

Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Due autoreti, un rigore, la speranza di raddrizzare la partita stroncata nel finale: il Venezia si affida a Ferrari e l’attaccante si fa espellere per una protesta scomposta nel momento chiave. Il Padova gioca la carta Neto Pereira e il brasiliano piazza la palla del 3-1. Se il simbolo del Padova è la gallina, quello del Venezia deve essere il pollo. Il Venezia perde il derby e alla fine anche la testa, perché oltre a Ferrari viene espulso anche Garofalo. Eppure la squadra arancioneroverde non fa una brutta partita, solo che la butta via. Vince il Padova, allora, ecco il 3-1, ma l’onestà impone di dire che non c’è furto nel successo biancoscudato. Altinier e soci hanno gestito meglio pallone e nervi. Partita strana, sorprese varie nell’undici di Inzaghi nelle ultime ore. Non è Ferrari a sostituire Gejio, Moreo e Marsura giocano più vicini, Tortori si muove anche in orizzontale, in difesa non c’è Baldanzeddu e la contemporanea scelta di tener fuori anche Fabris toglie qualcosa alla spinta della squadra sulla corsia di destra. […] Gli applausi del primo tempo sono più per le coreografie che per il gioco, molto colore nelle curve, non si eccelle in ironia, la sud vince ai punti con la voce, la curva padovana mostra una bella sciarpata, ma parecchia ripetitività su cori di ispirazione ginecologica.

Ore 11.40 – (La Nuova Venezia) Non c’è nebbia ma il “prezzo” da pagare è il freddo, il vento gelido. Temperatura di 8 gradi ma percepita 4 e a Sant’Elena si batte i denti, eccome. I tifosi lo hanno capito e il vecchio Penzo si riempie all’ultimo, quasi come succede in Inghilterra. Ma si respira l’aria delle grandi occasioni; la corsa al biglietto era scattata da giorni e c’è chi si è messo in ferie, in riposo oppure ha anticipato la fine del lavoro; guai a starsene a casa al calduccio a vedersi la partita alla televisione, troppo forte il richiamo di esserci. […] Ed eccoli i 22 pronti a scendere in campo, con i tifosi del Venezia che srotolano un lungo bandierone arancioverde a coprire tutta la curva sud, mentre nei distinti Solesin sono i colori arancioneroverdi a farla da padrone con i cartoncini di stagnola. I tifosi del Padova, un migliaio concentrati soprattutto nel settore nord, non stanno a guardare e vanno di bandiere biancorosse con i fumogeni. Si parte, finalmente, e inizia l’immancabile “Chi non salta è un padovano”, che coinvolge trequarti stadio: sarà stato per scaldarsi? I biancoscudati rispondono con una sciarpata e “ooo-issa” mimando la voga. Compare pure uno striscione con scritto “Meticci” in arancioneroverde. Il Venezia va in vantaggio con un gol sporco, neanche il tempo di terminare l’esultanza e il Padova replica allo stesso modo. Si canta parecchio, si cerca di “scaldarsi” saltando ma per il glorioso Penzo è stata una festa che spera di replicare ancora.

Ore 11.10 – Le pagelle del Padova (Gazzettino): Bindi 6.5; Cappelletti 6.5, Emerson 6.5, Russo 7; Mazzocco 6, De Risio 6 (Sbraga sv), Mandorlini 7, Dettori 7, Madonna 6.5; Alfageme 5.5 (Neto Pereira 7) , Altinier 6.5 (Germinale sv). 

Ore 11.00 – (Gazzettino) Era la partita più temuta. Ed anche quella più attesa dai tifosi, visto la grande rivalità con il Venezia. Un vero e proprio esame di maturità che il Padova ha superato di slancio, scalando la classifica fino al quarto posto e dimostrando di avere tutti i requisiti per puntare in alto. Applicazione, coraggio, forza d’animo e anche qualità nelle giocate: la truppa di Brevi ha esibito il meglio del proprio repertorio e il 3-1 finale è stato meritatissimo. Per molti versi il primo tempo dei biancoscudati, privi di Favalli, è stato simile a quello del Tardini. In avvio la squadra di Brevi ha lasciato l’iniziativa al Venezia, preoccupandosi di prendere le misure agli avversari. Una tattica diligente, che ha esaltato la grande disponibilità di Mandorlini nel chiudere le linee di passaggio e ricucire il gioco. Un po’ alla volta il Padova ha però cominciato a mettere il naso fuori dalla propria metacampo, sfruttando soprattutto la fascia sinistra dove Madonna si è proposto con continuità. Più timido sulla corsia opposta Mazzocco, che ha dovuto fare i conti con la vivacità di Garofalo, sempre velenoso con le sue giocate mancine. E un po’ a disagio in fase di copertura è apparso anche De Risio (di nuovo titolare dopo un lungo stop), spesso troppo alto rispetto alla linea di mediana. […] Il Venezia ha provato in ogni modo a scardinare la retroguardia biancoscudata, ma i suoi assalti sono risultati sterili. Quando poi è rimasto in dieci per le plateali proteste di Ferrari, la spinta ha perso di mordente. Ed è stato il Padova a chiudere i conti, lanciato ancora più in orbita dal terzo gol di Neto Pereira (al primo centro stagionale). E la notte veneziana si è tinta di biancoscudato.

Ore 10.50 – (Gazzettino) […] Ecco il diggì Zamuner: «Raccogliere sei punti tra Parma e Venezia è un bottino importante. Se andare in svantaggio significa poi vincere, ben venga. Siamo molto felici per questa vittoria e anche per i nostri tifosi». È il turno di Neto Pereira, autore del terzo sigillo che ha chiuso i conti in anticipo: «Una grande vittoria con un grande avversario. Sapevamo che era un campo molto difficile, però abbiamo dimostrato ancora una volta la nostra forza e siamo contenti. Anche nei momenti difficili sapevamo di avere le qualità per venirne fuori e i risultati ci stanno dando ragione». È entrato a gara in corso, dando un grande contributo. «È un’altra dimostrazione della forza di questo gruppo. Dove possiamo arrivare? Meglio restare con i piedi per terra e pensiamo alla prossima partita». La parola a Dettori: «Un successo che vale doppio perché abbiamo affrontato la squadra più forte del campionato in questo momento. Ci hanno messo in difficoltà a tratti, ma non abbiamo mai mollato: abbiamo saputo soffrire e dopo essere andati sotto abbiamo reagito come a Parma mettendoci quella cattiveria che era un po’ mancata a inizio campionato». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) «Faccio i complimenti ai ragazzi, non era facile vincere a Venezia». Mantiene autocontrollo Oscar Brevi, ma è evidentemente soddisfatto per il successo della sua squadra. «Abbiamo disputato un’ottima gara contro una compagine molto forte. Abbiamo fatto un buon primo tempo, gestito un attimino la ripresa pur avendo due-tre situazioni per chiudere la gara. Siamo stati fortunati in occasione del palo, però la squadra è in costante crescita. Abbiamo avuto qualche difficoltà sulla destra nella prima frazione avendo un giocatore adattato al ruolo, ma stiamo facendo bene e c’è voglia di continuare su questa strada anche se abbiamo ancora grandi margini di miglioramento. Siamo contenti e ringraziamo i tifosi che ci hanno sostenuto sempre». Ancora un flash sulla gara. «Il Venezia cercava di gestire il palleggio per portarci fuori e attaccarci nello spazio. Nel primo tempo abbiamo sofferto un po’, nella ripresa abbiamo gestito meglio la situazione». Su Mazzocco a destra. «Ho fatto questa scelta perché potevamo contenere certe situazioni che attua il Venezia, e poi mi permetteva di avere centimetri in più in campo. De Risio l’avevo visto bene in Coppa e in settimana, per questo l’ho messo». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Finisce con il tripudio del popolo biancoscudato tra cori e applausi all’indirizzo dei propri beniamini, chiamati inevitabilmente sotto la curva nord del Penzo per fare festa e condividere la gioia della vittoria. Si temeva alla vigilia che potesse verificarsi qualche episodio poco piacevole alla luce della rivalità storica tra le due tifoserie e anche delle dichiarazioni rilasciate a fine agosto dal presidente arancioneroverde Joe Tacopina (Prenderemo il Padova a calci in c), tutto invece è filato liscio anche perché le due frange di tifosi sono state separate al meglio allo stadio. Sugli spalti non sono naturalmente mancati gli sfottò durante la sfida, ma l’entusiasmo ha raggiunto il top anche in termini di decibel in occasione dei tre sigilli del Padova che sono valsi il sorpasso in rimonta. […]

Ore 10.10 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 6.5; Cappelletti 7, Emerson 7, Russo 7; Mazzocco 7, De Risio 6.5 (Sbraga 6), Mandorlini 7.5, Dettori 7.5, Madonna 6.5; Altinier 6 (Germinale sv), Alfageme 6 (Neto Pereira 7). 

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Nel Penzo-freezer il Padova conquista la sesta vittoria nelle ultime sette partite, la terza in rimonta, e balza al quarto posto, insieme a Sambenedettese e Gubbio, a due punti dalla coppia di testa Pordenone-Reggiana e una lunghezza sotto l’ex capolista. Domenica, all’Euganeo, c’è lo scontro diretto con i friulani di Tedino, la cui posta in palio diventa pesantissima nell’economia dell’obiettivo finale da raggiungere. I quasi 1000 tifosi che hanno seguito Altinier & C. in laguna sciamano felici sulla strada del ritorno a casa, mentre Tacopina e Inzaghi in sala-stampa contestano duramente l’arbitraggio di Fourneau, che ha concesso un rigore forse generoso ai biancoscudati e ha spedito prima Ferrari e poi Garofalo, insieme al secondo portiere Vicario, negli spogliatoi nel finale di gara, ma la squadra di Brevi, va detto a chiare lettere, non ha rubato nulla, anzi. Ha giocato come sa, soffrendo inizialmente, lottando su ogni pallone, ribattendo colpo su colpo ad un avversario di qualità. La sua metamorfosi, dopo un settembre e una metà ottobre in crisi di identità (e di risultati), ha del portentoso: oggi è indubbiamente la più in forma del gruppo al vertice. Inzaghi si lecca la ferita, la seconda dopo il ko di Pordenone, e d’ora in avanti dovrà rincorrere. Qui va male con le padovane, perché lo stadio di Sant’Elena non veniva violato da un anno esatto, risalendo l’ultima sconfitta all’1-2 con l’Este, in Serie D. E anche allora era fine novembre, così come a novembre aveva firmato l’ultimo blitz nel 2009 l’undici di Sabatini, con Varricchio (0-1). E quell’anno il Padova fu promosso. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] In casa arancioneroverde si schiuma rabbia nei confronti del direttore di gara. Se Giorgio Perinetti fa i complimenti al Padova («Una grande prestazione la vostra», le parole del d.g. all’amministratore delegato biancoscudato Roberto Bonetto), il presidente Joe Tacopina non le manda a dire. «Bravo il Padova, ma sono scioccato per il fatto che stasera la persona più importante sia stato l’arbitro», commenta il patron americano. «Ed è ironico che sia successo al termine di una giornata in cui si è parlato di fair play. Mi dispiace soprattutto per questo nostro grande pubblico, per il quale sono orgoglioso e al quale vogliamo regalare tante gioie». Dello stesso tenore il tecnico Filippo Inzaghi, elogiato dal suo presidente per il discorso che ha tenuto alla sua squadra negli spogliatoi dopo la sconfitta. «È vero, ho detto ai ragazzi che giocando in questo modo potremo vincere il campionato», le parole dell’allenatore. «Per il resto tutti hanno visto quello che è successo in campo. Perdere in questo modo fa molto male, ma sono sicuro ci rifaremo subito».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La calma dei vincitori, la rabbia degli sconfitti. In casa biancoscudata il successo nel derby è accolto con un grande sorriso ma senza troppi voli di fantasia. Con sei vittorie nelle ultime sette partite il Padova si è portato a due punti dalla vetta. Mister Oscar Brevi si gode il trionfo ma cerca di tenere tutti con i piedi per terra: «Siamo nel gruppo di testa e a conti fatti ci siamo quasi sempre stati in questa stagione», il commento del tecnico biancoscudato. «Dobbiamo continuare su questa strada, restando nel gruppone, visto che siamo tante squadre nel giro di pochi punti e c’è grande equilibrio. Dobbiamo restare sereni e provare a migliorarci, perché i margini di crescita ci sono ancora». Dopo un derby vinto così, in casa di un Venezia che non perdeva al “Penzo” da un anno, è difficile però non lasciarsi andare all’entusiasmo. Che sensazioni ha provato al fischio finale? «Una grande soddisfazione, per noi, per la società e per i nostri tifosi. Vincere un derby è sempre bellissimo e in più questo Padova mi è piaciuto parecchio. Siamo stati ordinati, compatti e abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare». […] Esulta anche Francesco Dettori, grande protagonista del match, con il gol del pareggio e l’assist per il tris di Neto Pereira. «Abbiamo vinto una partita di grande sacrificio», spiega il centrocampista sardo. «Sapevamo che il Venezia era una delle formazioni più forti del girone, ma siamo riusciti a metterlo in difficoltà con il nostro palleggio. Nel finale abbiamo saputo soffrire, non lasciando nulla al caso. Abbiamo curato anche i dettagli e questi fanno la differenza». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sette lunghi anni di attesa, ma finalmente anche il derby è tornato. Venezia-Padova è stata una festa: biancoscudata, per un successo che è estasi pura, ma prima di tutto di sport. Quasi settemila spettatori sugli spalti, in un “Penzo” stracolmo e che non registrava un simile afflusso di pubblico dall’ultimo incrocio tra le due formazioni, datato 2009. Nessun incidente, tanto colore e tifo: come dovrebbe sempre essere. […] Il “Penzo” è caldo, e le due coreografie (arancioverde sulle tribune, esplosione di fumogeni e colore nel settore biancoscudato) sono il degno saluto ad una gara che mancava da troppo tempo. Quando inizia la partita, la superiorità numerica dei tifosi veneziani si vede e si sente, ma la risposta della curva del Padova non è da meno. E non mancano, naturalmente, gli sfottò: un primo striscione dei padovani reca la scritta “Meticci”, per rimarcare la fusione tra Venezia e Mestre, un altro recita “Veneziani gran signori, coi schei dei zugadori”. Arrivano i tradizionali “Oh issa!”, proprio quando la partita si accende. Il Venezia passa e il “Penzo” esplode, ma la gioia dura poco: dopo 3 minuti Dettori replica e la curva biancoscudata si rianima, andando in estasi con il rigore di Russo. Nella ripresa il muro biancoscudato quasi “sorveglia” la porta di Bindi. Che regge, fino al 3-1 di Neto: alla fine i leoni sono biancoscudati, e pure la squadra salta insieme ai suoi tifosi. Estasi pura, come non si vedeva da tempo.

Ore 09.10 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 7; Cappelletti 7, Emerson 6.5, Russo 7.5; Mazzocco 7, De Risio 6.5 (Sbraga 6.5), Mandorlini 7.5, Dettori 7.5, Madonna 7; Altinier 6 (Germinale sv), Alfageme 5.5 (Neto Pereira 7). 

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Alla resa dei conti, la sentenza è di quelle che pesa. Perché Oscar Brevi replica il capolavoro di Parma espugnando pure Venezia, rifilando alla sua maniera una lezione a Pippo Inzaghi. Alla sua maniera perché il suo Padova è roccioso, probabilmente con qualche qualità e individualità in meno rispetto al Venezia, ma capace di indossare l’elmetto e di mettersi in trincea. Pronto a colpire quando la partita lo permette. Certo, gli episodi non sono girati quasi mai a favore del Venezia, ma la sensazione è che in settimana in laguna si sia caricato forse un po’ troppo l’appuntamento, finendo così col creare un leggero cortocircuito. E così ecco tre espulsioni (Ferrari, Garofalo e Vicario dalla panchina) e tanto nervosismo, giustificato solo in parte da qualche decisione arbitrale che finisce sotto la lente. La sentenza finale dice 3-1 per il Padova, che aggiunge la sua candidatura nella volata al primo posto, volata a cui ovviamente è iscritto di diritto il Venezia. La qualità c’è tutta, la determinazione pure, magari se a gennaio arriveranno un paio di correttivi mirati, allora ci potrà essere un ulteriore salto di qualità da parte dei lagunari. Alla lettura delle formazioni arrivano le prime sorprese: Brevi non recupera Favalli ma la vera carta che spariglia tutto è che al suo posto non c’è Tentardini, bensì De Risio. Ma anche Inzaghi cambia: conferma Soligo e Pederzoli a centrocampo, aggiunge Acquadro e non Fabris, davanti fuori Ferrari e c’è Tortori con Marsura e Moreo nel 4-3-3. Il Padova comincia col 3-5-2, con a destra Mazzocco e Madonna sulla corsia mancina. […]

Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Pordenone e Reggiana 30, Venezia 29, Padova, Gubbio e Sambenedettese 28, Bassano 26, Parma 25, FeralpiSalò 24, AlbinoLeffe 21, Santarcangelo 19, Ancona e SudTirol 15, Lumezzane* 14, Fano e Teramo 13, Maceratese* 12, Modena 11, Forlì e Mantova 9.

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della quindicesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2 (Crialese (Ba) al 13′ pt, Gerardi (Fs) al 21′ pt, Ranellucci (Fs) al 36′ st), Sambenedettese-AlbinoLeffe 1-1 (Sorrentino (Sa) al 24′ pt, Anastasio (Al) al 3′ st), Santarcangelo-Modena 1-0 (Dalla Bona (Sa) al 21′ st), SudTirol-Lumezzane 0-0, Ancona-Parma 2-1 (De Silvestro (An) al 6′ pt, Nocciolini (Pr) al 11′ pt, Frediani (An) al 24′ st), Mantova-Gubbio 0-3 (Valagussa (Gu) al 3′ pt, Candellone (Gu) al 27′ pt, Ferretti (Gu) al 45′ st), Pordenone-Fano 2-1 (Ingegneri (Pn) al 2′ pt, Masini (Fa) al 21′ pt, Berrettoni (Pn) al 23′ pt), Maceratese-Forlì 1-1 (Ventola (Ma) al 9′ st, Ponsat (Fo) al 30′ st), Reggiana-Teramo 1-0 (Mogos (Re) al 34′ pt), Venezia-Padova 1-3 (aut. De Risio (Ve) al 25′ pt, Dettori (Pd) al 28′ pt, Russo (Pd) su rigore al 45′ pt, Neto Pereira (Pd) al 44′ st).

Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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