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Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Uno davanti e uno dietro: quando i migliori in campo sono un attaccante e un difensore della tua squadra significa che hai visto la partita perfetta. Così è successo sabato al popolo neroverde, o almeno a quella parte di popolo che ha deciso di trascorre l’uggioso pomeriggio al Bottecchia. Emanuele Berrettoni e Andrea Ingegneri non solo sono stati i migliori, ma hanno anche firmato i due gol con i quali il Pordenone ha battuto l’Alma Juve Fano e si è portato in vetta alla classifica a quota 30, insieme alla Reggiana, in attesa del big match di questa sera (20.45) fra Venezia (29) e Padova (25). INGEGNERI Al di là del gol (secondo stagionale), che già al 3′ (su perfetto cross da fermo di Burrai) aveva sbloccato il risultato, Andrea Ingegneri è stato ancora una volta pressochè perfetto in difesa grazie alle sue tempestive chiusure e al suo senso della posizione. Se continuerà così Andrea andrà in B, con o senza Pordenone. «Non sono mai stato ha detto il centrale di Lugo, classe ’92 – un difensore goleador, anche se sorride Andrea mi piacerebbe diventarlo. La mia priorità, però, è non far segnare gli altri. Certo, mi fa piacere che i miei gol abbiano contribuito a raggiungere risultati positivi. Dedico quest’ultimo allo staff, alla squadra tutta e in particolare ai compagni che giocano meno pur dando sempre il massimo». Stefani-Ingegneri, una coppia perfetta? «Giocare con Mirko risponde Andrea – è facile. Si è creata davvero una grande intesa. Lui fa rendere al meglio chi gli sta a fianco. Dà una sicurezza incredibile. E punto di riferimento per la retroguardia, per la squadra e per il gruppo. Lo ringrazio moltissimo». BERRETTONI Dall’altra parte del campo (anche se non è difficile vederli fianco a fianco, in una o nell’altra area) Emanuele Berrettoni, 35 anni di classe, esperienza, intelligenza e determinazione. Bravo sabato a finalizzare al meglio, appena 100 secondi dopo il momentaneo pareggio marchigiano, l’ennesima prodezza di Luca Cattaneo (due dribbling ubriacanti e assist per il compagno). Vedere insieme i due artisti di Tedino è un’autentica gioia per gli esteti del cacio. Per Berre è stato il terzo centro stagionale. A Pordenone sta vivendo la sua seconda giovinezza atletica. «Sì annuisce , perché qui sto bene con tutti: squadra, staff, società, tifosi. Il mio rendimento in campo è la diretta conseguenza del mio stato d’animo attuale (è papà da 10 mesi del piccolo Giosuè, ndr)». Quella con il Fano è stata la quarta vittoria consecutiva dei ramarri. «Importante sottolinea il goleador , perché dopo il posticipo di lunedì scorso a Modena (3-0, ndr) eravamo stanchi. Dove arriveremo? Partecipare è normale. Io risponde sicuro Berre gioco sempre per vincere. Anche domenica a Padova».
Ore 18.20 – (Messaggero Veneto) Uno dei protagonisti del magic moment del Pordenone è Andrea Ingegneri, che sabato con il Fano ha anche segnato la sua seconda rete in campionato e la terza in assoluto in neroverde. […] Per il Pordenone ora Padova rappresenta un ulteriore banco di prova. «Un avversario che studieremo bene – spiega –. Una squadra di blasone, con grandi giocatori, ma noi non ci vogliamo fermare e andremo all’Euganeo per cercare il massimo».
Ore 17.50 – (Messaggero Veneto) […] Da qui a prima di Natale i “ramarri” affronteranno Padova, Albinoleffe, FeralpiSalò e Sambenedettese: tutte formazioni che stanno nei quartieri alti della classifica. Nel frattempo la squadra esce rafforzata da questo turno, reduce com’è da quattro vittorie di fila. Il Pordenone è indubbiamente il team del momento nel girone. Un poker di successi consecutivi costituisce una serie non da tutti i giorni, anzi. Ancor più per come è stata ottenuta: con autorità, forza, mettendo in luce il collettivo e mai un singolo. E’ chiaro che nel complesso della squadra spicca qualcuno, come Berrettoni o Cattaneo, ma è tutto il gruppo a funzionare, tanto che il rendimento dei giocatori è la conseguenza di un meccanismo che funziona. I “ramarri” hanno poi stupito in positivo per la maturità: reduci dalla fatica di lunedì sera di Modena, con scarso tempo per recuperare, sono stati bravi ad aggredire il match col Fano e mettere subito all’angolo la rivale. Non era semplice, tanti gruppi hanno steccato la gara al sabato dopo avere giocato in posticipo. La squadra ha chiuso il match stanca, ma era normale: i due giorni di riposo concessi da Tedino cadono così in maniera perfetta (si riprende domani). […] In base a come andranno questi incontri, la società comincerà a valutare alcuni interventi sul mercato: il presidente Lovisa ha già detto che, se la squadra sarà lassù dopo il girone d’andata, a gennaio si potrà pensare a rinforzi. Perché se si lotta per la serie B bisogna farlo al top.
Ore 17.20 – (Gazzettino) […] Luca Valzania, tra i migliori al Cabassi non si nasconde: «Pur disputando una buona gara, abbiamo fatto qualche sbaglio di troppo, cosa che non era successa con il Verona. Siamo stati puniti in circostanze che conoscevamo ed erano state preparate bene. Il nostro più grande errore è stato quello di aver permesso al Carpi di colpirci sfruttando le sue caratteristiche migliori». Due gare consecutive con altrettanti approcci iniziali sbagliati. Non è da grandi. «Dobbiamo migliorare e lo sappiamo, non possiamo permetterci di dover sempre recuperare il risultato perché a volte può andarti bene, altre no». E c’è la consapevolezza di poter crescere in questo senso, Valzania è chiaro: «Se vogliamo disputare un campionato importante e restare in alto come lo siamo attualmente, dobbiamo migliorare su tanti piccoli aspetti che fanno la differenza. Ne abbiamo le capacità». I numeri, che non mentono mai, dicono che il Cittadella è una delle squadre che creano più occasioni di tutte, segna tanto – solo il Verona ha fatto meglio – ma può migliorare ancora. «Servono più cattiveria e determinazione davanti alla porta avversaria, dobbiamo diventare più cinici come lo sono le squadre importanti». E per diventare importante tra i cadetti il Cittadella deve trovare, come detto, la continuità nei risultati. «In un campionato lungo come la serie B è fondamentale. Noi giochiamo sempre per vincere, ma quando non ci riesci deve saper leggere e gestire la partita, per strappare comunque un risultato positivo. Fare un punto a Carpi, per esempio, sarebbe stato un gran bel passo in avanti, anche considerando i risultati delle dirette avversarie di classifica».
Ore 17.00 – (Mattino di Padova) «Chiamatela rabbia, chiamatela determinazione, chiamatela ferocia o fame. Io sabato non l’ho vista». A mente fredda, dopo il severo 2-0 incassato a Carpi, ti attendi che Stefano Marchetti, come spesso accade in questi casi in altre società, difenda i suoi uomini, rimarcando che a decidere il risultato, e a causare il sesto ko in 16 giornate, siano stati gli episodi. E invece l’analisi del direttore generale del Cittadella arriva schietta che di più non si può, ed è una sorta di messaggio, secco e puntuale, lanciato prima di tutto ai suoi uomini. «Sono dispiaciuto, perché per certi aspetti questa sconfitta mi ha ricordato quella subìta con il Brescia», rimarca il d.g. dagli spalti dello stadio Mannucci di Pontedera, mentre, sempre alla ricerca di talenti, sta assistendo a Tuttocuio-Como, campionato di Lega Pro (girone A), prima tappa di una giornata da “osservatore”, che poi l’ha visto rimanere in Toscana per Livorno-Pontedera. «Non si può dire che non ci sia stata la prestazione, ma non ho visto la cattiveria che è necessaria per sperare di portare a casa il risultato quando affronti una squadra come questo Carpi. C’è chi ha fatto il suo, al “Cabassi”, ma per vincere in un campo come quello emiliano la partita non la devono fare in 5 o 6, com’è accaduto, e neanche in 11, ma tutti e 20 i giocatori convocati devono essere concentrati su un unico obiettivo. Non è successo». Immaginiamo che non sia il caso di chiederle chi sono i 5 o 6 in questione e chi, invece, l’ha delusa… «Chi non ha disputato la partita che doveva fare lo sa. Perché esca una grande gara serve che tutti diano il 100%, specie se il quoziente di difficoltà è quello incontrato a Carpi, alto per molti fattori: per il valore della squadra che avevamo di fronte, per il momento che stava attraversando e per il fatto che nessuno, ora, ci sottovaluta. Ecco, alla luce di tutto questo non possiamo dire che il Cittadella abbia giocato male, anzi, ma ci sono stati due o tre episodi in cui avrei voluto vedere giocatori più rabbiosi, più concentrati. In altre parole avrei voluto vedere quella cattiveria che, invece, ho visto nel Carpi, che ha giocato l’incontro della vita. Noi no». […]
Ore 16.30 – (Gazzettino) Dopo la brutta sconfitta interna patita contro il fanalino di coda Carenipievigina, il punto raccolto a Vigasio è certamente positivo per la Vigontina San Paolo ma il tecnico Vincenzo Italiano non è soddisfatto. «Il primo tempo abbiamo giocato davvero alla grande – esordisce l’ex capitano del Padova – ma come sempre manchiamo in zona gol. Le occasioni sono state tante, ma non riusciamo a buttarla dentro. Nella prima frazione di gioco c’è stata solo una squadra in campo, siamo riusciti a esprimere un ottimo calcio, ma il fatto di non segnare ha condizionato anche la ripresa. Nel secondo tempo dopo il vantaggio siamo calati e il Vigasio è uscito alla distanza». «Con più concretezza nella prima parte di gara – prosegue Italiano – saremmo andati al riposo con almeno due gol di vantaggio, chiaramente affrontando la seconda parte in modo totalmente diverso». […]
Ore 16.10 – (Mattino di Padova) La Vigontina interrompe la serie negativa conquistando un buon punto in casa del Vigasio al termine di una partita caratterizzata dal gran gol dell’esordiente Riccardo Brugnolo, classe 1998. Dopo il via subito emozioni e un gran ritmo, con la Vigontina che crea un’occasione con Cacurio. L’attaccante mette al centro per Scarpa il quale manca il tocco vincente. Nell’azione seguente arriva pronta la risposta del Vigasio con un tiro di Bortignon dal limite deviato in angolo da Vanzato, non senza difficoltà. […] La Vigontina sblocca finalmente il risultato con un eurogol di Brugnolo il quale, da trenta metri, calcia di destro.Maragna tocca la palla, la quale tocca prima la traversa, poi la schiena del portiere e finisce in rete. La gioia della Vigontina però dura solo tre minuti perché il Vigasio pareggia. Lancio in verticale per Guccione il quale, sul filo del fuorigioco, controlla ed elude l’uscita di Vanzato che lo atterra. Per Bertini è calcio di rigore che lo stesso Guccione trasforma di precisione. […]
Ore 15.50 – (Mattino di Padova) L’Este ricomincia dalla Marca trevigiana. Davanti a quasi 500 spettatori l’undici giallorosso allenato da Florindo si è aggiudicato lo scontro-salvezza di Pieve di Soligo rovinando la festa per il ritorno della serie D allo stadio comunale “D’Agostin” a ben 12 anni dall’ultima esibizione pievigina nel massimo campionato dilettantistico. L’Este dunque fa un altro passettino in avanti dopo il pareggio spezza crisi di domenica scorsa fra le mura amiche. Tre punti sono molto più che un brodino, perché muovono la classifica in modo sostanziale, lo stimolo a credere anche nella rimonta verso una zona più tranquilla della classifica. Ma una ritrovata Eclisse Carenipievigina non può che recriminare per le palle-gol sprecate durante i primi 50’ di gioco (in particolare con Zanardo al 18’ pt, con Damuzzo al 28’ pt e con Frezza al 4’ st) e, soprattutto, per le due paratone di Lorello, il portiere padovano, nel recupero della ripresa (su Zanardo al 46’ st e su Frezza al 48’ st). […]
Ore 15.30 – (Il Piccolo) «Ai miei ragazzi dico sempre che chi vince esulta, e chi perde impara». La prima sconfitta in partite ufficiali viene presa con filosofia dal tecnico alabardato Antonio Andreucci. «Noi su questa partita ci ragioneremo sopra – prosegue l’allenatore – dobbiamo prenderci le responsabilità di ciò che facciamo, se ci appigliamo a sfortuna o episodi non va bene. Questa partita deve essere un’esperienza, un insegnamento». […] Cambia, e parecchio, l’impatto emotivo della partita di cartello in programma domenica prossima al Rocco. Andreucci conta sulle motivazioni del gruppo. «Abbiamo la grande opportunità di ripartire, non tanto perché viene il Mestre ma perché dobbiamo riscattarci da una prestazione in cui dovevamo fare meglio. Il primo tempo è stato equilibrato perché l’Abano ha giocato a grande ritmo, nella ripresa nel momento cruciale in cui pensavamo di poterla portare a casa siamo stati puniti. Dovevamo metterci più attenzione in molte situazioni di gioco, non conto i cross che abbiamo fatto ma nel calcio non basta crossare e dominare nel possesso palla, bisogna avere l’atteggiamento e la determinazione giuste. Dobbiamo essere più concreti, sempre rendendo merito al valore degli avversari, giocatori come Ferrante e Nobile su tutti». Il tecnico infine, mira alla concretezza dei suoi, il fattore che di fatto ha condannato nell’occasione l’Unione al primo stop in campionato. «Contro qualsiasi avversario dobbiamo mettere in mostra le nostre qualità, ce lo impone la maglia che portiamo. In settimana ne parleremo, è bello far tante belle azioni ma poi bisogna essere più concreti. Io credo che anche oggi, a parte qualche errore nel fraseggio, abbiamo proposto lil nostro gioco”. L’abbraccio dei tifosi a fine partita è il gesto da cui ripartire? «La loro vicinanza per noi è fondamentale». […]
Ore 15.10 – (Gazzettino) C’è grande soddisfazione in casa neroverde per la vittoria contro la Triestina: sia per come è arrivata sia considerato il valore dell’avversaria che si presentava allo stadio delle Terme da imbattuta. «Nonostante trenta minuti in dieci nel secondo tempo, i ragazzi hanno giocato con grande determinazione e grinta – esordisce Ballarin, vice di Tiozzo ancora in tribuna per squalifica . È merito di questo gruppo che non molla mai e che dal 25 luglio si impegna tutti i giorni». «La Triestina ce l’aspettavamo proprio cosi continua Ballarin Una squadra forte, che lotterà per vincere il campionato. Ma la differenza oggi l’ha fatta il cuore dei ragazzi». Il quarto risultato utile consecutivo consolida l’Abano nei piani alti della classifica, ma Ballarin preferisce mantenere il profilo basso: «Godiamoci questa vittoria, ma da martedì inizieremo a preparare la prossima partita, perché lo spirito di questa squadra, della società e del mister è quello di pensare partita dopo partita». Menzione speciale proprio per Luca Tiozzo, che a fine match è andato ad esultare con i suoi in mezzo al campo dopo aver assistito al match su una tribunetta laterale allestita per l’occasione: «È il vero trascinatore della squadra e fin qui sta facendo grandi cose». […]
Ore 14.50 – (Mattino di Padova) All’Abano ne bastano dieci. Dieci giocatori, s’intende. I neroverdi interrompono l’imbattibilità in campionato della Triestina, compagine in lotta – manco a dirlo – per la promozione in Lega Pro, con il più tipico dei colpacci, segnando proprio nei 30 minuti di inferiorità numerica (per l’espulsione di Turrini). Segna Alexis Ferrante, uno che ha il profilo, e pure il taglio di capelli, del bomber perfetto: cognome italiano, sangue argentino, stazza da centravanti moderno e presenza fissa nei tabellini. Eppure Abano-Triestina non è di certo, dal punto di vista dello spettacolo, la partita più bella della stagione. I padroni di casa, complice l’impostazione tattica degli alabardati, “muniti” di regista davanti alla difesa, faticano nelle incursioni per vie centrali, mentre dall’altra parte, Franca e Ribeiro sembrano aver dimenticato la mira in terra giuliana. […]
Ore 14.30 – (Gazzettino) È un coro unanime di soddisfazione quello che si registra tra i protagonisti del Campodarsego, a cominciare da Cristiano Masitto. «Una vittoria con una squadra importante che ci deve dare autostima. Anche in questa occasione si è visto che vincere non è semplice, e che bisogna lottare fino alla fine. Sono contento di averlo farlo in un tipo di partita come questa perché ci rafforza». […] Sulla falsariga del tecnico sono le parole anche del direttore generale Attilio Gementi: «Abbiamo disputato senz’altro una grande partita. Dopo avere sofferto nei primi dieci minuti, abbiamo fatto una mezz’ora importante. Purtroppo l’espulsione sciocca di Severgnini non ci voleva, anche perchè l’Arzignano Chiampo è un’ottima squadra: era partita a inizio anno per stare tra le prime, stanno magari soffrendo qualcosina, ma hanno ottimi giocatori». Triestina ormai a portata di mano. «Siamo a un punto, restiamo a sette lunghezze di distacco dal Mestre, ma ne conserviamo sei di vantaggio sull’Abano. Ciò che conta è dare continuità e così facendo i ragazzi trovano autostima. Tra l’altro è un’altra partita senza prendere gol, e questo vuole dire molto». […] Intanto è fatta per il primo rinforzo: si tratta dell’esterno d’attacco Franceschini, che aveva iniziato la stagione al San Donà.
Ore 14.10 – (Mattino di Padova) Masitto ingrana la quinta, il Campodarsego fa cinquina. La quinta sinfonia di Masitto: i padovani rendono agevole il mestiere anche ai titolisti più pigri, inanellando la quinta vittoria consecutiva, questa volta a spese dell’ArzignanoChiampo. Accade tutto (e di più) nel primo tempo, quando nel frullatore finiscono due gol, due espulsioni e un rigore respinto sul palo da Brino. Per i padovani, terzi in classifica, ne esce un beverone ad alto tasso energetico, con sentori di inebriatezza che portano però pericoli di sazietà: guai adesso ad accontentarsi; per i vicentini, invece, è stato come sorseggiare a forza un calice avvelenato con la signora Garoffolo di Vibo Valentia nelle vesti di maga nera. Gli ospiti (in superiorità numerica), infatti, recriminano per il secondo giallo sventolato a Grbac al 40′, quando il punteggio era sul 2 – 0. Il centrocampista invoca il rigore, l’arbitro opta per la simulazione. Così, a naso, aveva ragione il primo. È stata una partita episodica, con picchi istintivi che susseguitisi a minuti di calma apparente in cui la sferzata, il colpo di coda o il fulmine potevano manifestarsi da un momento all’altro. […]
Ore 13.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Con la sua fantasia (e coraggio) è riuscito nell’impresa di rendere indimenticabile un derby perso 4-1. Una prodezza che Davide Scantamburlo ha consegnato agli annali il 28 ottobre 2007 quando all’Euganeo, con una punizione mancina, firmò l’illusorio 0-1 mandando in visibilio i tifosi arancioneroverdi con la sua esultanza ad imitare la gallina padovana. «Del calcio non mi manca nulla ma rimetterei gli scarpini all’istante solo per rigiocare Venezia-Padova – assicura il 37enne ex terzino sinistro -. Una partita che io ho sempre sentito come nessun’altra, era troppo diversa da tutte le altre. Ricordo che rubai la punizione a Paolino (Poggi, ndr), poi quella mia esultanza, spontanea e non studiata a tavolino, era quella di un bambino felice che dopo aver segnato non credeva ai suoi occhi». Sensazioni ancora vive a distanza di anni.
«I tifosi ne parlano e ne ridono ancora, quel momento di goliardia non fu offuscato dalla pesante sconfitta né dai tanti rimproveri che presi. Giusti e sacrosanti per carità, però penso anche che il calcio abbia bisogno di prendersi meno sul serio. In fondo anche il padovano Muzzi dopo il gol del 3-1 provò ad imitare il gondoliere, con pessimi risultati estetici peraltro». Una battuta e una confidenza tira l’altra e così Scanta rivela: «Prima di quel derby nello spogliatoio era spuntata persino una gallina-fantoccio che a turno provvedevamo a bruciacchiare come un rito, poi rivelatosi non molto propiziatorio in realtà». […]
Ore 13.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Al fischio d’inizio (ore 20.45) saranno circa 6.400 gli spettatori sulle gradinate del Penzo (più di 900 gli ospiti), ma a disposizione dei tifosi lagunari restano 400 biglietti. Sul fronte formazione Pippo Inzaghi dopo la rifinitura di ieri mattina al Taliercio ha convocato 23 arancioneroverdi: il tecnico piacentino deve rinunciare all’infortunato Geijo (oltre al solito Fabiano e a Galli) che al centro dell’attacco sarà sostituito da Moreo o Ferrari, con Tortori e Marsura ai lati. A centrocampo sicuri Pederzoli e Bentivoglio, a destra invece Fabris, Soligo e Acquadro partono alla pari. In difesa davanti a Facchin dubbio Malomo-Baldanzeddu mentre al centro intoccabili Domizzi e Modolo con Garofalo a sinistra.
Ore 13.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’ultimo derby l’ha giocato e vinto, dalla parte sbagliata. Nel Venezia-Padova del 1. marzo 2009 Alex Pederzoli si alzò dalla panchina (dove invece rimase Facchin) nei 15′ finali per aiutare a conservare il gol di Varricchio che avviò la rimonta biancoscudata verso la serie B, poi raggiunta via playoff. «Ovviamente spero di essere di nuovo sulla sponda giusta e di vincerlo ancora questo derby. Una sfida di cartello con in palio tre punti che, oltre a consolidare la classifica, possono darci davvero una grande iniezione di autostima. Per questo dobbiamo mandarli a -7». […] «Conosco bene il clima padovano, quando le cose vanno meno bene l’aria tra stampa e tivù è molto pesante, quasi surreale per la negatività attorno alla squadra. Ora invece comprensibilmente stanno vivendo una fase di esaltazione. Venezia come ambiente è senz’altro migliore per chi gioca, ogni gara è importante ma viene vissuta con il giusto distacco. Proprio per questo sapere che i nostri tifosi saranno assai numerosi ci carica a dovere». In campo che derby sarà? «Il Padova vive sul gioco altrui, non è strutturato per manovrare ma è bravo nel contropiede. Con Reggiana e Feralpi ha raccolto più di quanto meritato, poi però a Parma ha vinto con una prova di grande spessore. Semmai a stupire era quando stentava. Noi siamo una squadra dal baricentro alto, con la vocazione della manovra, quindi possiamo pensare solo a noi stessi e a fare quello che ci riesce bene. Le motivazioni vengono da sole e vincere sarebbe il top per poi tentare l’allungo nelle sei gare da qui a fine anno».
Ore 12.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È il giorno della gara più attesa, del derby che torna dopo sette anni e che riempie il Penzo, rilanciando il calcio in laguna. Venezia-Padova è una sfida classica, che accende l’ambiente, che entusiasma le tifoserie e che vale molto anche per la classifica. All’appuntamento di questa sera alle 20,45 a Sant’Elena il Venezia ci arriva caricato al punto giusto, appena escluso dai risultati di sabato dalla vetta della graduatoria, ma intenzionato a confermarsi capolista.
La squadra di Pippo Inzaghi ha saputo dimostrare in questa prima parte di stagione gioco apprezzabile in quasi tutte le sue uscite, accompagnato da una buona difesa che è stata alla base degli esaltanti risultati conseguiti. Un solo stop in quattordici gare sta a dimostrare l’affidabilità di un team che ha saputo superare le assenze forzate (Geijo, Fabiano ma anche Domizzi), proporsi con differenti protagonisti, cambiando modulo di gioco anche a gara in corso, costruendo così la sua classifica. […]
Anche stasera scenderà in campo per il suo spirito, con la sua voglia estrema di vincere, in un match importante già pieno di stimoli ma che può sfuggire ad ogni logica, come spesso capita ai derby. La voglia di Serie B dei ragazzi di Inzaghi, però, è persino troppa!
Ore 12.20 – (La Nuova Venezia) L’allenamento di rifinitura, ieri mattina, ha confermato le sensazioni degli ultimi giorni, quanto alla formazione. Il centravanti Geijo non ce la fa, Inzaghi deve fare a meno del suo bomber, messo fuori gioco dall’infortunio inguinale rimediato nei primi minuti della partita di due sabati fa a Salò. C’è anche la buona notizia, comunque, vale a dire il recupero di Simone Bentivoglio, che invece aveva saltato la partita contro la Feralpi e il succesivo match di Coppa Italia contro la Reggiana, frenato dall’influenza di stagione. Il tecnico non rischia nemmeno Galli, in ripresa, ma non ancora a posto, come del resto Gianni Fabiano, ormai prossimo al rientro, ma che quest’anno, prima con l’infortunio di Mantova e poi con la frattura in allenamento è stato il più sfortunato di tutti. Le scelte da centrocampo in su verranno fatte in base al modulo che ha deciso di adottare Inzaghi: Fabris e Bentivoglio, che dovrebbe spuntarla su Acquadro, accanto a Pederzoli, in una mediana a tre, mentre avanti Ferrari punta centrale, Moreo e Marsura a sbizzarrirsi sulle fasce oppure Tortori al posto di uno dei due esterni. […]
Ore 12.00 – (La Nuova Venezia) Grande partita, di quelle che ti fanno tornare la voglia di andare allo stadio. Non ha importanza se poi finisce zero a zero e se i tiri in porta sono pochi. Venezia da una parte e Padova dall’altra, è il segnale di un calcio che vuole risorgere dopo aver masticato parecchio veleno. Un derby oltretutto d’alta classifica, tra due squadre che hanno conosciuto momenti difficili non solo in campo ma anche a livello societario. Veneziani e padovani calcisticamente non vanno molto d’accordo, entrambi comunque stasera avranno un avversario comune, da sconfiggere: la nebbia. Il rischio c’è sempre, in questo periodo e a questi orari (palla al centro alle 20.45), a meno che davvero il termometro non precipiti e allora sarà da battere i denti. E toccherà ai giocatori in campo scaldare i tifosi in tribuna. Inzaghi. L’allenatore del Venezia l’ha detto e ripetuto, partite come questa non hanno bisogno di particolare suonate di carica. «I giocatori si caricano da soli, avvertono nell’aria le aspettative dei tifosi» ha detto il tecnico piacentino» dal punto di vista psicologico diventa altissima l’importanza del pubblico. L’allenatore, in queste situazioni, deve mettere la squadra nella condizione migliore, deve dare serenità, semmai deve occuparsi che questa carica non diventi eccessiva». Davanti comunque un avversario che – e qui il campanilismo va messo da parte – merita grande rispetto. «Il Padova è forte, se ha dato quattro palloni al Parma la settimana scorsa significa che ha qualità e giocatori con personalità, a Parma non si vince per caso». Detto questo, forza e personalità se ne trova anche nel Venezia (che oltrettutto a Parma ha vinto il mese scorso) e Inzaghi conta proprio su queste due carte da giocare in una partita nella quale non bisogna mai perdere il controllo della situazione. […]
Ore 11.20 – (Gazzettino) «I numeri dicono questo e arriviamo entrambe in un ottimo momento, sia a livello fisico che mentale. Queste gare possono essere decise da episodi, da duelli individuali e dall’atteggiamento tenuto nell’arco dei novanta minuti che non può essere sempre uguale. Bisogna sapere gestire le fasi importanti e questo è un aspetto in cui la squadra è ultimamente cresciuta». Il tutto senza dimenticare i calci da fermo, finora arma in più di biancoscudati e lagunari. «Siamo le due formazioni che sui piazzati hanno realizzato di più e ormai le palle inattive incidono in misura sempre maggiore». […] QUALCHE NUMERO. In casa i lagunari hanno ottenuto 15 punti su 21, con quattro vittorie e tre pareggi. Cinque le reti al passivo, sulle nove complessive che vedono i neroverdi primeggiare nella graduatoria della migliore difesa. In particolare, il Venezia ha subìto un solo gol nell’ultima mezz’ora, mentre sul fronte offensivo, ne ha realizzati sette, come il Parma e più di tutte le altre squadre, negli ultimi quindici minuti, senza invece mai segnare nel primo quarto d’ora di gara. Sono andati a rete undici giocatori diversi.
Ore 11.10 – (Gazzettino) La lunga attesa sta finalmente per concludersi. Dopo oltre sette anni d’assenza, il derby tra Venezia e Padova, in programma questa sera allo stadio Penzo, è pronto a regalare emozioni forti in campo e fuori, con una cornice di pubblico degna dell’appuntamento e con grandi aspettative in entrambe le piazze. E che non sia una gara come le altre lo si è capito ieri pomeriggio all’Appiani, con oltre 400 tifosi presenti alla seduta di rifinitura, con tanto di striscioni, bandiere e fumogeni, per caricare la squadra che, chiamata dagli ultras, ha pure interrotto la partitella per andare sotto la tribuna. «Siamo contenti che i tifosi ci seguano e abbiano ritrovato entusiasmo commenta il tecnico biancoscudato Oscar Brevi – perché significa che le cose stanno andando bene, ma in molti lo hanno fatto sin dall’inizio. Speriamo di regalare loro più gioie possibile, ce la metteremo tutta». Non solo rivalità, tradizione e campanile. Sotto i riflettori nazionali la gara sarà trasmessa in diretta su Raisport – andranno le due compagini più in forma del girone in una sfida che, pur non ancora decisiva, mette in palio punti pesanti nella lotta al vertice.
Ore 11.00 – (Gazzettino) Tutti disponibili in casa biancoscudata compreso Favalli che, archiviato il problema al polpaccio, anche ieri si è allenato regolarmente e non dovrebbe mancare questa sera, salvo diverse indicazioni dallo staff medico per evitare ricadute. Per il resto probabile conferma dell’undici che ha espugnato il campo di Parma due nell’ultima sfida di campionato, ma non si escludono sorprese. Nel Venezia non ce la fa in avanti Geijo, autore finora di quattro reti. Al suo posto nel tridente che sarà formato pure da Tortori a destra e Marsura a sinistra, uno tra Ferrari e Moreo.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Lo stadio Penzo viaggia verso il tutto esaurito, con un’affluenza vicina ai settemila spettatori. Ieri il dato tagliandi acquistati si aggirava su quota 5.300 a cui vanno aggiunti i 1.111 abbonati. E un bel contributo nel riempire l’impianto lagunare arriverà dal popolo biancoscudato, con 910 biglietti venduti alla chiusura delle prevendite per il settore ospiti. Proprio in un derby con il Padova (0-0 nella stagione 2006-07) era stata superata l’ultima volta a Sant’Elena quota seimila (6.883). […]
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “I milioni di Tacopina contro la ‘B&B’. Ma non solo questo”) C’è solo l’imbarazzo della scelta per mettere uno dietro l’altro, in un’ipotetica graduatoria di importanza, i motivi di un derby che mancava come il pane al calcio veneto, da sempre tenacemente arroccato a difesa delle due vere (per i tifosi) sfide che contano: Verona contro Vicenza e, appunto, Venezia contro Padova (le altre sono, sì, partite sentite, ma non a tali livelli). […] Il Padova, comunque, sta facendo la sua dignitosa figura: le tensioni del passato nella stanza dei bottoni non sono ovviamente scomparse, ma in nome dell’interesse comune sono scivolate in secondo, se non addirittura in terzo piano. E allora piace quest’idea che i due Davide vadano all’assalto di Golia senza timori, fieri dei loro risultati. […] Ma il derby di stasera è anche altro, per fortuna: la voglia matta degli ex biancoscudati (Facchin, Pederzoli e Bentivoglio), che non hanno lasciato alcuna nostalgia di sè nella piazza padovana; il ritorno del già ricordato Brevi al “Penzo”, dove insieme al fratello Ezio giocò con il Venezia, per poi passare al Como; e una prima volta in assoluto, quella del d.g. Giorgio Zamuner, veneziano di San Donà, contro gli arancioneroverdi. Il resto appartiene ai tifosi e alle loro coreografie. Sfottò, ironia, cori e striscioni: è troppo chiedere di scommettere su un vincitore in assoluto, proprio il pubblico? Noi ci proviamo.
Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, Mazzocco, Mandorlini, Dettori, Favalli; Alfageme, Altinier.
Ore 10.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “I milioni di Tacopina contro la ‘B&B’. Ma non solo questo”) C’è solo l’imbarazzo della scelta per mettere uno dietro l’altro, in un’ipotetica graduatoria di importanza, i motivi di un derby che mancava come il pane al calcio veneto, da sempre tenacemente arroccato a difesa delle due vere (per i tifosi) sfide che contano: Verona contro Vicenza e, appunto, Venezia contro Padova (le altre sono, sì, partite sentite, ma non a tali livelli). […] Il Padova, comunque, sta facendo la sua dignitosa figura: le tensioni del passato nella stanza dei bottoni non sono ovviamente scomparse, ma in nome dell’interesse comune sono scivolate in secondo, se non addirittura in terzo piano. E allora piace quest’idea che i due Davide vadano all’assalto di Golia senza timori, fieri dei loro risultati. […] Ma il derby di stasera è anche altro, per fortuna: la voglia matta degli ex biancoscudati (Facchin, Pederzoli e Bentivoglio), che non hanno lasciato alcuna nostalgia di sè nella piazza padovana; il ritorno del già ricordato Brevi al “Penzo”, dove insieme al fratello Ezio giocò con il Venezia, per poi passare al Como; e una prima volta in assoluto, quella del d.g. Giorgio Zamuner, veneziano di San Donà, contro gli arancioneroverdi. Il resto appartiene ai tifosi e alle loro coreografie. Sfottò, ironia, cori e striscioni: è troppo chiedere di scommettere su un vincitore in assoluto, proprio il pubblico? Noi ci proviamo.
Ore 10.20 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, Mazzocco, Mandorlini, Dettori, Favalli; Alfageme, Altinier.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Che entusiasmo. La piazza sembra aver ritrovato l’entusiasmo dei giorni migliori, un aspetto sottolineato anche dal tecnico Oscar Brevi, che prima dell’allenamento ha rivolto parole al miele all’indirizzo dei tifosi: «È molto bello vedere quanta gente ci sta seguendo, e anche al “Penzo”, come a Parma, i nostri tifosi saranno tantissimi. Gran parte di loro ci ha sostenuto fin dall’inizio, e adesso che le cose stanno andando bene l’entusiasmo è palpabile. Ce la metteremo tutta per portare a casa il massimo anche da questo derby e ripagare l’attaccamento e la passione che la nostra gente continua a dimostrare». Una passione che ha anche indotto l’allenatore a sospendere per un paio di minuti l’allenamento di ieri, per permettere alla squadra di andare a raccogliere gli applausi e gli incitamenti dei tifosi sotto la tribuna. Nei loro occhi, ancora raggianti dopo l’exploit di Parma, c’è la voglia di piazzare un nuovo colpaccio. […]
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) È la grande notte del derby. È la notte di Venezia-Padova, che torna dopo sette anni di assenza, gioie e dolori per entrambe le tifoserie. Più dolori che gioie, per due piazze che stanno lentamente vedendo la luce e adesso si ritrovano a braccetto nei piani alti della classifica del girone B di Lega Pro. Ecco perché la partita di stasera al “Penzo”, sotto gli occhi delle telecamere di Rai Sport, vale anche più della consueta rivalità campanilistica. Il Venezia punta a riconquistare la testa della classifica dopo i risultati di sabato, che hanno lanciato in vetta Reggiana e Pordenone. Il Padova, la squadra più in forma nell’ultimo mese e mezzo, cerca un nuovo scatto che lo porterebbe ad un solo punto dai “cugini” e a due dal vertice. Per entrambi è la partita più importante di questi primit tre mesi di stagione e in casa biancoscudata l’attesa è febbrile. Prova ne è la grande partecipazione della tifoseria all’allenamento di rifinitura ieri pomeriggio all’Appiani. Più di 400 persone hanno riempito la tribuna centrale dello stadio di via Carducci, tra cori, bandiere, fumogeni e gli inevitabili sfottò contro i mai amati vicini di casa lagunari.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Un derby sfugge a qualsiasi pronostico. «E la partita odierna ancora di più. Può veramente accadere di tutto. In partenza vedo il Venezia favorito perché potrà contare anche sulla spinta del Penzo. Settemila persone le ho viste raramente anche in Serie A a Sant’Elena, è uno stadio racchiuso, dove il pubblico si sente quando è pieno. Il fattore ambientale potrebbe risultare determinante, anche se ci saranno tantissimi tifosi da Padova». E guardando oltre? «Qualunque sia il risultato, non sarà decisivo. Questo è un girone complicatissimo, ci sono almeno 7-8 squadre che possono andare in B, quasi ogni settimana cambia la testa della classifica, e la promozione, tra chi resterà agganciato al vertice, si deciderà negli ultimi 2-3 mesi. Il Venezia possiede l’organico più forte e più lungo, poi in laguna si può lavorare tranquillamente. Credo che il Venezia potrebbe disputare un buon campionato di Serie B già adesso con questa rosa, ma anche il Padova ha un roster competitivo. Sono due squadre che non speculano sul risultato, mi sorprenderei se predominasse il tatticismo esasperato, non è partita da 0 a 0».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un derby, mille intrecci. Per chi è stato di qua e di là, come giocatore, come allenatore, come direttore sportivo. Cuori divisi a metà, chi più, chi meno. Come quello di Alessandro Dal Canto, attuale allenatore della Primavera dell’Empoli (che sabato ha imposto a Torino il 2-2 all’allora capolista del girone B), quattro stagioni come giocatore del Venezia (1996-2000), conquistando con Novellino la promozione in Serie A, una e mezza come allenatore (dal 3 luglio 2013 al 20 ottobre 2014), ma anche tecnico delle giovanili e della prima squadra del Padova (2009-2012), dove la Serie A l’ha sfiorata arrivando alla finale promozione contro il Novara. «Il derby? Era ora che ritornasse», sbotta il 41enne tecnico di Castelfranco, ma vicentino d’adozione. «Una partita che arriva nel momento migliore delle due squadre. Sono felice che entrambe stiano vivendo stagioni positive, sono due piazze in cui sono stato benissimo: Venezia mi ha portato in A, a Padova sono diventato allenatore. Entrambe viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, sono motivate e in serie positiva. Si preannuncia una gran bella sfida, una di quelle partite che ogni giocatore vorrebbe disputare e ogni allenatore preparare. E poi, alle spalle, ci sono due società solide, con persone serie, che nelle ultime stagioni hanno risollevato situazioni critiche, ripartendo dalla Serie D». […]
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) In più di 400 hanno caricato la squadra dalle tribune dell’Appiani ieri pomeriggio, più del doppio la sosterranno questa sera. Dopo la bella cornice messa in mostra al “Tardini” di Parma nove giorni fa, la tifoseria biancoscudata risponde “presente” al grande richiamo del derby con il Venezia. Questa sera saranno ben 910 i tifosi del Padova sistemati nella Curva Nord dello stadio “Penzo”: un muro bianco e rosso che, sfidando i disagi di una trasferta da sempre tanto affascinante quanto difficoltosa, e in barba persino alla diretta televisiva di Rai Sport 1, farà sentire la sua voce spingendo la squadra di Brevi. Il dato di affluenza dalla città del Santo è definitivo: ieri sera si è chiusa la vendita dei tagliandi per il settore ospiti, tagliandi che oggi fuori dallo stadio non saranno venduti a differenza di quelli dei settori riservati ai locali, per i quali, comunque, rimangono poco più di 400 posti ancora disponibili. L’esodo biancoscudato, insomma, è pronto a partire. Una prima tranche di tifosi (se ne prevedono almeno 200) si è data appuntamento alle ore 16 in stazione e raggiungerà Venezia in treno. […]
Ore 09.00 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Pordenone e Reggiana 30, Venezia 29, Gubbio e Sambenedettese 28, Bassano 26, Padova e Parma 25, FeralpiSalò 24, AlbinoLeffe 21, Santarcangelo 19, Ancona e SudTirol 15, Lumezzane* 14, Fano e Teramo 13, Maceratese* 12, Modena 11, Forlì e Mantova 9.
Ore 08.50 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della quindicesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2 (Crialese (Ba) al 13′ pt, Gerardi (Fs) al 21′ pt, Ranellucci (Fs) al 36′ st), Sambenedettese-AlbinoLeffe 1-1 (Sorrentino (Sa) al 24′ pt, Anastasio (Al) al 3′ st), Santarcangelo-Modena 1-0 (Dalla Bona (Sa) al 21′ st), SudTirol-Lumezzane 0-0, Ancona-Parma 2-1 (De Silvestro (An) al 6′ pt, Nocciolini (Pr) al 11′ pt, Frediani (An) al 24′ st), Mantova-Gubbio 0-3 (Valagussa (Gu) al 3′ pt, Candellone (Gu) al 27′ pt, Ferretti (Gu) al 45′ st), Pordenone-Fano 2-1 (Ingegneri (Pn) al 2′ pt, Masini (Fa) al 21′ pt, Berrettoni (Pn) al 23′ pt), Maceratese-Forlì 1-1 (Ventola (Ma) al 9′ st, Ponsat (Fo) al 30′ st), Reggiana-Teramo 1-0 (Mogos (Re) al 34′ pt).
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Ore 08.30 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.