Live 24! Venezia-Padova, la vigilia: folla all’Appiani, tra cori e fumogeni

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Ore 19.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Prima c’era solo qualche indizio o comunque qualche impressione latente nell’aria. Adesso non ci sono più dubbi, il Bassano è entrato in crisi: un punto in tre partite, due sconfitte consecutive in casa e buio pesto ad appena tre settimane dal primo posto raggiunto e poi difeso in beata solitudine. Chi l’avrebbe mai detto? Evidentemente Luca D’Angelo che, alla vigilia dell’incrocio con la Feralpisalò, aveva rivisto in positivo la sua analisi post-Maceratese, dovrà tornare sui propri passi. La prima impressione era quella giusta: qualcosa che non andava c’era e, a guardare quanto accaduto ieri al Mercante, è chiaro che qualcosa si è inceppato. Non convincono neppure le scelte iniziali di formazione mentre il resto lo fa il cartellino rosso a Falzerano che, già ammonito, cerca il rigore e si becca il secondo giallo lasciando i suoi in inferiorità numerica. Il Bassano era primo, applaudito e lodato fino a tre settimane fa: oggi perde due volte in casa e va ko pure con la Feralpisalò 2-1 dell’ex Antonino Asta, che azzecca tutto: formazione, cambi e strategia e vince con pieno merito. […] Per il Bassano è un inizio di crisi, adesso per davvero: rimediare si può, ci mancherebbe, ma non si può più appellarsi soltanto alla sfortuna, che pure ci aveva messo il suo zampino.

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Essere primi in classifica? «Non è il motivo della giornata», risponde Bruno Tedino, a chi gli fa notare la gloria pro tempore fornita dal verdetto maturato. «I punti aggiungerà poi l’allenatore in merito conta conquistarli e la classifica si vedrà a marzo o aprile, adesso non dà lustro. Intanto, cerchiamo un domani sempre migliore. Piuttosto va avanti nell’analisi evidenziamo che, dopo la battaglia a Modena di lunedì, sommando quella contro il Fano su un campo pesante, c’era il rischio di andare sotto ritmo. Questo non è accaduto. Perché mentalità e voglia fanno la differenza. È un segnale di grande spirito di squadra e di una bella reazione, c’è una grande anima e si è visto contro un avversario che gioca grande calcio». Segna Ingegneri, torna al gol Berrettoni, Arma ha avuto le occasioni ma è ancora inceppato? «Lui gioca per la squadra più di prima, per cui l’allenatore non può che essere contento. Arma è maturato molto, come uomo e come calciatore, anche se non sta realizzando. La squadra, però, ha bisogno del suo lavoro». […]

Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Fa un certo effetto guardare il televideo e vedere il Pordenone in testa alla classifica». Sergio Bolzonello lascia il Bottecchia con il sorriso sulle labbra: «Questo ramarro gongola il vicegovernatore è un vanto per tutta la regione». Già, fa un certo effetto, ma non è una sorpresa perché il team di Tedino, alla quarta vittoria consecutiva, è la squadra più in forma del momento. Resteranno in testa i neroverdi (30 punti), insieme alla Reggiana (1-0 al Teramo), almeno sino a domani sera quando il Venezia (29) ospiterà il Padova. Non è stata una gara facile. Tutt’altro. Il Fano ha prodotto un buon calcio facendo anche soffrire il Pordenone, soprattutto nella prima parte della ripresa. Proprio per questo il successo, firmato da Ingegneri e Berrettoni, oltre che meritato, è ancora più prezioso e lascia coltivare ottimismo anche per il match clou della sedicesima domenica (14.30) a Padova. Tedino conferma in blocco i protagonisti del 4-3 e fantasia che già avevano scalato la classifica sino al secondo posto. Difesa e centrocampo sono ormai un blocco granitico e compatto. Davanti, il tecnico si affida alla caparbia presenza fisica di Arma e all’estro dei suoi artisti Cattaneo e Berrettoni. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone batte il Fano e conquista la vetta della classifica. Bruno Tedino è consapevole del grande risultato contro i marchigiani, ma non si adagia sul primato provvisorio in attesa di Venezia-Padova di domani. «Siamo soddisfatti del nostro cammino – attacca il mister –, siamo primi, ma la classifica dobbiamo guardarla più avanti. Non si possono fare calcoli, in ogni partita si possono perdere punti». La corsa al titolo d’inverno, pertanto, è ancora indecifrabile. «E’ inutile fare tabelle o proiezioni su quanti punti potremmo raccogliere da qui alla fine del girone d’andata, saranno sempre smentite. Basta guardare i risultati delle nostre avversarie dirette: non ci sono rivali facili». Quella di ieri è stata una vittoria fondamentale, il coronamento di una settimana perfetta dopo il posticipo di Modena. «Non era facile dopo aver giocato lunedì – spiega il tecnico –, siamo tornati in città a tarda notte, il pieno recupero è avvenuto soltanto giovedì. C’era il rischio di una prestazione sotto ritmo, e contro un avversario come il Fano non potevamo permettercelo. Ho scelto lo stesso undici di lunedì perché un giocattolo così non poteva essere toccato». […] Una battuta sui singoli, infine. Arma, ancora a digiuno, non preoccupa. «L’importante è che faccia sempre una prestazione positiva, la squadra trae beneficio da ogni suo movimento, è maturato come calciatore. Rientra, corre, crea occasioni da rete». Berrettoni, ancora il migliore in campo, incanta. «Non ci sono parole per descrivere il suo momento. Ha 35 e sembra un ragazzino, si diverte e ci sta facendo divertire». […]

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Alla fine Tedino alza le braccia al cielo e urla di gioia per diversi secondi: questo è il successo forse più importante della stagione. Stanco, con la partita di Modena di lunedì scorso ancora sulle gambe, il Pordenone riesce comunque a battere il Fano e quindi a volare in testa alla classifica assieme alla Reggiana, capace di stendere il Teramo. Sino a domani, quando il Venezia giocherà col Padova, la situazione è questa: neroverdi lassù, in vetta al girone B dopo quindici giornate. Che lusso. Per i “ramarri” – snocciolando cifre – è il quarto successo di fila: l’imbattibilità di Tomei è caduta dopo 382’, ma cosa chiedere di più a questo gruppo? La gara era insidiosa, perché ogni team che scende in campo di sabato dopo aver giocato di lunedì fatica e perde: la Reggiana due settimane fa al Bottecchia ne è l’esempio (aveva vinto cinque giorni prima con la Samb). Questo Pordenone è maturo, consapevole dei propri mezzi, forte: tre punti portati a casa e pieno di fiducia in vista del poker di gare di ferro. Da qua alla fine del girone d’andata giocherà con Padova, FeralpiSalò, Albinoleffe e Sambenedettese. C’era bisogno di così tanta grazia. Inizio al top. Successo ottenuto, ma non è stato facile. Il Pordenone scende in campo con i soliti undici, schierati con il 4-3-1-2: dietro a Berrettoni e Arma c’è Cattaneo, in mezzo Burrai ha il comando delle operazioni. Il Fano, privo di veri attaccanti (Cocuzza e Ingretolli infortunati), cerca di coprirsi con un 5-3-1-1, con l’ex Ferrani in difesa e davanti Borrelli e Masini. […]

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Ai punti il Vicenza avrebbe stravinto ma nel calcio contano i gol e la squadra biancorossa, anche per sfortuna, non è riuscita a segnare. «Il momento è questo, proprio non va — spiega Pierpaolo Bisoli — dopo una partita del genere, con dieci occasioni da gol e due pali, non posso che dire bravi ai miei ragazzi. Purtroppo sono due punti persi pesanti, anche se la classifica resta corta. La cosa importante è che per 80 minuti abbiamo avuto intensità dominando la gara. Alla fine c’era sconforto ma ai giocatori ho detto, scherzando, che do un cazzotto se vedo uno che abbassa gli occhi dopo una prestazione del genere…». […]

Ore 16.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Qualcuno alla vigilia l’aveva chiamata la «maledizione» del Menti e al termine del match pareggiato con il Benevento la definizione non sembra esagerata. Almeno nove chiare occasioni da gol e due pali a portiere battuto sono il riassunto di una partita che il Vicenza di Pierpaolo Bisoli ha dominato almeno fino all’80’ quando tra i biancorossi la spia della benzina ha cominciato a lampeggiare e Il Benevento ha potuto respirare e trascorrere i minuti finali del match senza correre rischi. La partita è stata un monologo del Vicenza che dopo i primi dirci minuti di assestamento in campo ha preso in mano le redini della gara creando occasioni a ripetizione. Con D’Elia e Giacomelli a sinistra e Pucino e Orlando a destra, i biancorossi hanno messo in grossa difficoltà il Benevento che si è salvato spesso con affanno. […]

Ore 16.00 – Qui Appiani: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Appiani: provate soluzioni da palla inattiva.

Ore 15.40 – Qui Appiani: ultime prove tecniche di 3-5-2.

Ore 15.20 – Qui Appiani: tutti presenti, regolarmente in gruppo anche Favalli.

Ore 15.10 – Qui Appiani: la squadra, chiamata a gran voce dai tifosi, interrompe per qualche secondo l’allenamento per andarli a salutare in un tripudio di cori e fumogeni.

Ore 15.00 – Qui Appiani: in corso l’allenamento. Almeno 300 tifosi presenti.

Ore 14.40 – Qui Appiani: tutto pronto per la rifinitura.

Ore 14.25 – Queste le dichiarazioni rilasciate da mister Oscar Brevi alla vigilia del derby tra Venezia e Padova: “I numeri dicono che siamo le squadre più in forma del momento, normale che si arrivi in un ottimo momento sia sull’aspetto fisico, sia su quello mentale. La gara si deciderà da episodi, duelli individuali vinti. L’atteggiamento durante i novanta minuti sarà importante, bisognerà saper gestire la gara. Noi siamo cresciuti. Siamo le due squadre che capitalizzano di più da calcio piazzato, anche questo e’ un aspetto importante. Le palle inattive fanno vincere le partite. Noi abbiamo vinto in campi difficili, a Gubbio e Sant’Arcangelo, al di là di qualche sconfitta all’inizio, ora il cammino è buono. Il gap col Venezia è dato dal nostro inizio. Finora sono tutte gare equilibrate, ogni episodio è importante. È un campionato aperto a tutti i risultati, la differenza la fanno i particolari. Un pareggio? Prima di giocare bisogna andare in campo a viso aperto, poi dipende dalla gara e dalle situazioni che si creeranno. Anche noi siamo forti è giusto giocarci le nostre carte con la massima concentrazione, quella che abbiamo da un po’ di tempo. La squadra? Si cerca di vedere la settimana, da una partita all’altra può cambiare qualcosa, abbiamo varie soluzioni, anche cambiare in corsa, quindi questo aspetto mi conforta. Favalli? Ieri si è allenato, oggi lo valutiamo, normale che va visto bene. Quando ci sono problemi muscolari vanno valutati solo se ci sono certezze e non dubbi sulla tenuta. Altrimenti non lo rischio. Non è una finale o l’ultima giornata di campionato. I tifosi? Sono una cosa bella, siamo contenti che ci seguano e ce la metteremo tutta per dare loro una gioia. Porteremo a casa il massimo per l’attaccamento e per la passione”.

Ore 14.10 – (Gazzettino) Carpi indigesto per il Cittadella, che cade al Cabassi più per demeriti propri che non per i meriti della squadra di Castori che ha evidenziato grande concretezza in zona gol, quella che invece è mancata ai ragazzi di Venturato. Se poi oltre a sbagliare le conclusioni concedi spazi e metri a gente come Lasagna e Catellani, ecco che si spiega la terza sconfitta esterna della stagione, la seconda consecutiva dopo Benevento. Come il Verona, anche il Carpi ha messo sotto il Cittadella in avvio di partita – c’è quindi da lavorare sull’approccio iniziale – ma contrariamente a venerdì scorso questa volta la rimonta è riuscita soltanto nelle intenzioni ma non nei fatti. […]

Ore 14.00 – (Gazzettino) […] «La prestazione l’abbiamo fatta, creando gioco e occasioni, ma non siamo stati concreti. Una mancanza non da poco». È schietto e sincero come sempre il tecnico granata al termine della partita di Carpi. Anch’egli aspettava segnali dalla trasferta. «Come abbiamo ripetuto più volte, anche dopo il 5-1 sul Verona, per migliorare il Cittadella deve trovare la continuità nei risultati, oltre che nelle prestazioni. Quando davanti ti ritrovi avversarie come questa che sono concrete, e possono contare sulle ripartenze di giocatori con grandi qualità, dobbiamo diventare più bravi nell’interpretare le partite, evitando di concedere occasioni che possono rivelarsi fatali. Bisognava essere agonisticamente più cattivi, ferocia calcistica e determinazione sono uscite nel secondo tempo quando oramai era troppo tardi per rimettere in sesto il risultato. In un campionato lungo come la serie B la continuità fa la differenza». Il Cittadella ha speso e creato tanto, ma è mancato il gol. «Non abbiamo mai preso lo specchio della porta, è mancata la necessaria lucidità al momento di concludere. Si deve capire che oltre al bel gioco e alla gestione della palla, per vincere bisogna essere più concreti». Il Carpi ha badato a chiudere tutti gli spazi e sul 2-0 si è quasi arroccato a protezione della propria area. Inevitabilmente per il Cittadella tutto si è complicato: si poteva provare con maggiore insistenza la conclusione da fuori area? «Abbiamo giocatori in grado di calciare dalla distanza, le qualità tecniche non ci mancano e dunque possiamo certamente fare meglio», conclude Venturato.

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Stavolta va male al Citta, e va male di brutto. Perché è una sconfitta che non si presta a molte giustificazioni, anzi a nessuna, quella maturata al “Cabassi” di Carpi, dove i biancorossi di casa tornano a fare bottino pieno dopo un mese e mezzo – ultimo successo interno il 15 ottobre, 2-0 come ieri ai danni del Latina – riscattando il ko di Bari di una settimana prima e riannodando i fili con i tre punti dopo 4 partite nelle quali avevano raccolto solo 2 pareggi. È la sesta battuta d’arresto per i granata, la terza in trasferta (le due precedenti a Perugia e Benevento), a conferma di un dato difficilmente smentibile: è una squadra che non conosce la via di mezzo, ovvero il pareggio. O sbanca il tavolo, oppure perde. Tutto deciso nei primi 45’. «Se non giochi da Cittadella, rischi». Una frase ascoltata spesso, partendo dalla Lega Pro, in un ambiente che sa fare autocritica come pochi quando le cose non girano per il verso giusto. E un esame di coscienza sui propri errori ci sarà anche in questo caso, perché è innegabile che la differenza, nel far pendere i piatti della bilancia dalla parte degli emiliani, l’hanno determinata le due punte di Castori, Catellani e Lasagna, e gli errori di una difesa ospite trovatasi scoperta negli uno contro uno che hanno deciso il risultato. Due gol incassati in modo maldestro, su ripartenze del Carpi, che una cosa sa fare benissimo, in ossequio alle direttive del suo allenatore: appena recuperata palla, verticalizzare per gli attaccanti, i quali in velocità hanno pochi rivali. […] Cambia poco in classifica, terzi si era e terzi si è rimasti, con la novità dell’aggancio del Benevento. Ma la lezione deve servire: il Citta è grande quando gioca da Citta, non certo come ieri.

Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Ogni partita, e quindi ogni sconfitta, fa storia a sé. Quella incassata ieri allo stadio “Cabassi” ha ricordato un po’ il ko interno subìto dal Frosinone, con il Citta che esercita una netta supremazia territoriale, ma capitola di fronte alle incursioni avversarie. Roberto Venturato, ancora una volta non siete stati abbastanza incisivi. «La prestazione l’abbiamo fatta, il gioco c’è stato, abbiamo creato molto ma non siamo stati concreti. Non è una mancanza da poco», risponde il tecnico granata nel dopo-gara. «In un campionato lungo come quello di Serie B occorre essere più bravi a finalizzare, e prendere lo specchio della porta quando se ne ha l’opportunità. Già dopo il 5-1 al Verona della scorsa settimana avevo rimarcato quanto fosse fondamentale dare continuità ai risultati. Ancora non ci riusciamo». Riemergono anche gli errori nella lettura di certe fasi del gioco, visti spesso sin qui. «Quando giochiamo contro squadre concrete come il Carpi, che sa verticalizzare e ha qualità in attacco, bisogna interpretare meglio le partite, concedere di meno. Se poi ti trovi sotto di due gol, come ci è capitato stavolta dopo mezz’ora, non è facile raddrizzare l’incontro. Loro hanno potuto fare la gara che avevano preparato, sfruttando le ripartenze». […]

Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Non si può dire che a Manuel Iori manchi la schiettezza. «Abbiamo concesso quelle ripartenze che ci eravamo riproposti di non concedere e puntualmente abbiamo preso gol. Inoltre, nella prima mezz’ora è mancata un po’ di cattiveria», commenta il capitano, fra i migliori. «Nella ripresa abbiamo provato a reagire, lasciando al Carpi solo l’occasione del palo colpito da Di Gaudio. Non è bastato». Già in settimana aveva invitato i compagni a prestare particolare attenzione agli uomini di Castori. «Sì, perché sanno far giocare male l’avversario, lo si è visto anche contro di noi. Avevamo preparato con attenzione questa partita, ma poi non abbiamo messo in pratica quello che volevamo». Magari, viste le difficoltà a scardinare le maglie della retroguardia biancorossa, qualche conclusione da fuori in più sarebbe stata utile al Cittadella. «Ma le abbiamo provate, Chiaretti, io e Pedrelli. A mancare è stata la precisione». […]

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto) Forse non erano le solite dichiarazioni di rito di cui il mondo del calcio abbonda. E quindi forse non bluffava, Stefano Marchetti, quando alla vigilia parlava del Carpi come del «peggior avversario possibile da affrontare in questo momento». Al Cabassi, in effetti, il Cittadella cade per 2-0 e stavolta non ci sono troppi rimpianti, perché è vero che la partita la fanno i granata, ma è altrettanto vero che la solidità degli uomini di Fabrizio Castori alla fine fa la differenza e il Carpi replica colpo su colpo agli affondi di Chiaretti, di Schenetti e di Litteri, ai lanci di Iori e agli inserimenti di Valzania. Alla resa dei conti il risultato non fa una grinza, il Cittadella può recriminare poco, perché la sostanza e non soltanto la qualità del gioco spostano gli equilibri. «Sapevamo delle caratteristiche del Carpi — sospira Roberto Venturato — fanno della concretezza il loro grido di battaglia. Siamo caduti nella loro trappola, dobbiamo essere più concreti e più cinici, stavolta non ci siamo riusciti anche se abbiamo creato tante occasioni. Ci è mancato il salto di qualità e la capacità di essere più maturi quando affrontiamo certi impegni, dobbiamo cercare di gestire le cose nel modo migliore. E il tecnico aggiunge: «Ci manca la capacità di non perdere alcune partite, è una di quelle cose su cui stiamo lavorando. Alcune volte serve saper portare a casa il risultato, anche un pareggio sarebbe andato bene. La prestazione non è mancata, ma nel calcio contano soprattutto i risultati». […]

Ore 13.00 – (Gazzettino) Il campo principale è lo stadio delle Terme dove oggi alle 14.30 l’Abano ha in mente di fare lo sgambetto alla Triestina, seconda forza del campionato ancora imbattuta che arriverà a Monteortone con un nutrito gruppo di tifosi al seguito. «Abbiamo già battuto il Campodarsego che è terzo afferma Luca Tiozzo e se riuscissimo a ripeterci con la Triestina sarebbe il giusto premio per questo gruppo. Abbiamo davanti una corazzata, ma pensiamo di potercela giocare con tutti, fermo restando che dobbiamo sbagliare meno rispetto alle altre gare perché con un avversario del genere l’asticella della qualità si alza. Ci aspetta una partita difficile, però non sarà una passaggiata per la Triestina». Sulla panchina dei giuliani c’è Antonio Andreucci, protagonista dell’escalation del Campodarsego nelle ultime due stagioni. «È un grande allenatore e una grande persona, di sicuro un valore aggiunto per una squadra già forte». A quale giocatore riserverete un occhio di riguardo? «Tutto il collettivo è fortissimo, anche se Serafini è fuori categoria. Comunque attueremo sempre il nostro gioco, anche quando è capitato di perdere siamo stati sempre protagonisti in campo». Sono indisponibili Baldrocco e Baccarin. […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Ultimo turno novembrino e altra domenica di scontri diretti per le quattro padovane di Serie D (ore 14.30). Alla ricerca del poker di successi c’è il Campodarsego, che ospiterà l’ostico ArziChiampo mentre l’Abano ha tutte le carte in regola per fare lo sgambetto alla Triestina. Impegni “scaccia crisi”, invece, per Este e Vigontina San Paolo: i giallorossi, a Pieve di Soligo, se la vedranno con l’Eclisse Carenipievigina mentre la Vigontina proverà a ripartire dalla sfida col Vigasio. Campodarsego. Allo stadio “Gabbiano” i biancorossi di Cristiano Masitto proveranno a inanellare la quarta vittoria consecutiva (arbitro Valentina Garoffolo di Vibo Valentia), fondamentale nella rincorsa a Mestre e Triestina. […] Formazione Campodarsego (4-3-3): Brino; Sanavia, Beccaro, Lebran, Buson; Callegaro, Pignat, Tanasa; Aliù, D’Appolonia, Lauria. All. Masitto. L’allenatore dell’Abano Luca Tiozzo non ha avuto bisogno di motivare i suoi ragazzi per preparare al meglio la super-sfida con la Triestina. L’Alabarda è seconda in classifica e sta lottando per la Lega Pro, ma gli aponensi hanno dimostrato di potersela giocare anche (e soprattutto) con le migliori. […] Formazione Abano (4-2-3-1): Cottignoli; Cuccato, Meneghello, Berto Boscolo, Busetto; Pagan, Serena; Nobile, Fracaro, Bison, Ferrante. All. Ballarin. Dopo il pareggio casalingo con la Virtus Vecomp Verona che ha riportato un po’ di serenità in via Monte Cero, l’Este dovrà assolutamente tornare alla vittoria con l’Eclisse Carenipievigina per abbandonare i bassifondi della classifica e chiudere ufficialmente il periodo di crisi. […] Formazione Este (4-4-2): Lorello; Dei Poli, Montin, Busatto, Gilli; E.Faggin, Tessari, Longato, M.Faggin; Munarini, Ferrara. All. Florindo. Come i colleghi della Bassa, anche la “Vigo” ha bisogno di un risultato per il rilancio. I bianconeri puntano alla permanenza nella categoria, certo, ma una sola vittoria in 13 giornate (2-1 al Montebelluna lo scorso 25 settembre) rappresenta un bottino ancora insufficiente per far la voce grossa in zona salvezza. […] Formazione Vigontina (4-3-3): Rossi Chauvenet; Busetto, Scandilori, Rumleanschi, De Biasi; Antonello, Cacurio, Boccato; Masiero, Casagrande, Michelotto.

Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sarà merito di un derby che mancava dal 2009, o dell’alta classifica e della voglia di serie B che l’asse Tacopina-Perinetti-Inzaghi sta dimostrando di voler appagare in fretta. Fatto sta che il vecchio stadio Penzo domani sera per la sfida di vertice Venezia-Padova (ore 20.45) tornerà a riempirsi circa 6.300 sicuri sugli spalti come non succedeva da un decennio. La prevendita fino a ieri sera aveva emesso 5.200 biglietti, compresi quasi 900 padovani ed esclusi i 1.111 abbonati, mentre a disposizione degli appassionati lagunari restano gli ultimi 400 tagliandi. Per ritrovare più di 6.000 spettatori con gli arancioneroverdi a Sant’Elena bisogna tornare alla Lega Pro1 2006/07 quando proprio Venezia-Padova (0-0) ne richiamò 6.833. Nella stessa annata il picco assoluto post serie A, i 9.315 di Venezia-Pisa (con 4.500 ospiti in un impianto con capienza superiore rispetto ai 7.426 attuali), sfida che nei playoff ne richiamò 6.273. […]

Ore 11.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] L’odierna rifinitura al Taliercio servirà a Pippo Inzaghi per sciogliere i ballottaggi in corso in tutti i reparti. Nel quartetto di difesa dubbio a destra tra Baldanzeddu e Malomo, in mediana recuperato Bentivoglio al fianco di Pederzoli, quindi Fabris, Acquadro e Soligo si giocano una maglia. Infine in attacco mancando Geijo è testa a testa Moreo-Ferrari come punta centrale, con conferma di Tortori e rientro dal 1′ di Marsura. Come ogni derby che si rispetti i tifosi arancioneroverdi si stanno mobilitando per le coreografie rigorosamente top secret: la Curva Sud VeneziaMestre invita a riempire la gradinata con buon anticipo, mentre nei distinti Solesin l’associazione VeneziaUnited coinvolgerà l’intero settore all’ingresso in campo delle due squadre.

Ore 11.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’attesa è quasi finita, domani alle 20,45 sarà tempo di derby. A distanza di sette anni, Venezia e Padova tornano a sfidarsi in Lega Pro e il palcoscenico sarà di primo livello: il Penzo sarà uno spettacolo di colori e di calore, con almeno 6.500 spettatori, dei quali oltre mille provenienti dalla città del Santo. Una sfida nella sfida, che oltre a mettere in palio la «supremazia» veneta in LegaPro, pone sul piatto tre punti fondamentali per la stagione delle due formazioni: il Venezia vincendo resterebbe al comando della classifica, mentre il Padova, reduce da sette risultati utili in otto gare, sogna di portarsi a un solo punto dai ragazzi di Inzaghi. Insomma, i presupposti per una gara da non perdere ci sono davvero tutti, tanto che la società lagunare invita i tifosi a recarsi allo stadio con largo anticipo, al fine di agevolare l’ingresso nell’impianto e preparare al meglio le coreografie che accoglieranno in campo le due formazioni. La parola poi passerà al campo e ai 22 protagonisti di un partita attesa da sette anni. «Sappiamo l’importanza di questa gara, è chiaro che l’attesa per un derby che manca da così tanto si fa sentire, ma dobbiamo avere la lucidità di giocare la nostra partita — dice mister Pippo Inzaghi, che di derby ne ha giocati a valanga, prima a Torino (sponda Juve) e poi a Milano (sponda rossonera) — la vittoria darebbe una grande gioia ai nostri tifosi, e sarebbe importante per la nostra classifica perché ci permetterebbe di restare primi con due punti di vantaggio». […] Per il resto, il tecnico non sarà certo avaro di consigli da «derby» per la sua squadra. «La cosa più importante è concentrarsi sulla gara, queste sono partite in cui gli stimoli arrivano da soli — spiega Inzaghi — ma non si deve far sentire troppo la pressione. Giovedì ho lasciato un giorno libero ai ragazzi proprio per questo motivo, ma sono sicuro che andremo in campo per fare una grande gara».

Ore 11.10 – (La Nuova Venezia) Sabato senza botti nella prevendita del derby, un centinaio scarso di tagliandi sono stati emessi on line oppure nei punti Vela convenzionati, visto che anche oggi e domani la sede del Venezia, in viale Ancona, rimarrà chiusa. Sono, al momento, almeno 6300 gli spettatori sicuri di assistere al derby, di cui circa 900 padovani, oltre ai 1.111 abbonati veneziani. Dopo la curva sud, sono esauriti anche i posti in tribuna laterale sud, un centinaio di biglietti sono ancora disponibili in tribuna laterale nord e poco più di 200 nei distinti dopo che sono stati aperti anche gli ultimi due settori, quelli più esterni verso le due curve. Restano, quindi, a disposizione circa 400 biglietti per i tifosi del Venezia. Oggi ritorna a Mestre anche in presidente Joe Tacopina che domani (Russot Hotel di San Giuliano, ore 16), prima di recarsi al Penzo, parteciperà insieme al direttore generale Dante Scibilia e al presidente del Padova, Antonio Bergamin, all’incontro “Campioni di Valore: la Lega Pro incontra gli atleti veneti delle Paralimpiadi di Rio 2016». […]

Ore 10.50 – (La Nuova Venezia) «Sette anni fa vinsi il derby al Penzo con il Padova, ma rimasi seduto in panchina per tutta la partita. Domani sarà diverso, ma spero che il risultato sia lo stesso a mio favore e che a fine stagione possa festeggiare la promozione in serie B come accadde con i biancoscudati». Sette anni fa, Davide Facchin era il vice di Andrea Cano, mentre con il Venezia è uno dei protagonisti assoluti. «Ero giovane, allora, il Padova è la stata la prima grande squadra in cui abbia giocato, arrivando in prestito dal Milan. Ho sempre inserito il Padova tra le potenziali pretendenti alla promozione» aggiunge il 29enne portiere di San Donà di Piave, «non ha iniziato bene il campionato, ma arriva a questa sfida lanciatissimo. Da settimane si sta parlando di questa partita, finora abbiamo sempre cercato di rimanere concentrati sull’avversario di turno, ora finalmente ci siamo». […] Sul fronte d’attacco ecco Davide Marsura pronto a tornare titolare sulla fascia sinistra, grande protagonista in questo avvio di stagione e gol decisivo ad Ancona, giocatore che Inzaghi ha fatto riposare nelle ultime due partite con Sudtirol (3’ in campo) e Felalpisalò (21’). «Mi hanno fatto benissimo i 120’ messi nelle gambe in Coppa Italia con la Reggiana» spiegato l’attaccante «nelle ultime partite avevo giocato meno per cui avevo necessità di mettere benzina nelle gambe. Io non sono né veneziano, né padovano, arrivando dalla Marca Trevigiana, però ho capito quanto ci tengono i nostri tifosi a questa partita. Ci presentiamo a questo scontro entrambe con grande entusiasmo, ma il Venezia ha quattro punti in più, e non è poco. Il Penzo sarà una bolgia, i derby a volte non hanno un andamento logico, domani potrebbero essere decisivi anche i calci piazzati».

Ore 10.20 – (Gazzettino) GLEREAN. Ha guidato il Padova nella stagione 2003-2004 e il Venezia nell’annata successiva. Anche se già nel 2002 Zamparini lo avevo portato in laguna, salvo durante il ritiro estivo acquistare il Palermo. «Sono club rimasti nei miei pensieri: essendo veneziano, da bambino mi sarebbe piaciuto arrivare a giocare nel Venezia, mentre il Padova mi è stato sempre simpatico e mi è dispiaciuto dover lasciare quell’anno per motivi familiari. Ho ancora tanti amici, compresi Zamuner e Mateos che ho avuto a Sandonà e a Bassano: due ragazzi che hanno una visione moderna del calcio, auguro a loro le migliori fortune». Sulla sfida di domani sottolinea: «Sono squadre con buoni giocatori e con allenatori che hanno dimostrato di saperci fare. Il Padova è in ripresa e la vittoria con il Parma avrà dato ulteriore fiducia a tutto l’ambiente, mentre il Venezia ha risolto i problemi economici con l’avvento di questa società e punta a un futuro importante. A fare la differenza potrebbe essere la giocata del singolo, dato che sul piano dell’organizzazione potrebbero annullarsi a vicenda. Proprio per questo forse non sarà una bella partita, ma di sicuro sarà molto combattuta». […]

Ore 10.10 – (Gazzettino) Nella loro carriera hanno in comune la veste di doppio ex. Ed è loro che abbiamo chiesto di giocare in anticipo l’attesissimo derby Venezia-Padova di domani sera. DI MARZIO. Oltre a vivere in centro, ha allenato il Padova in serie B (1984-1985) ed è stato direttore sportivo del Venezia dal 1996 al 1998 con tanto di promozione in serie A. «Padova è la mia seconda città, Venezia mi è rimasta nel cuore avendo ottenuto la promozione nella massima serie dopo 33 anni. Faccio il tifo per entrambe, ma non posso dire che un pareggio mi esalterebbe. È una partitissima aperta a qualsiasi risultato: i biancoscudati sono in una fase di rilancio e in trasferta si fanno rispettare, gli arancioneroverdi devono vincere per le ambizioni della società. Non vedo un giocatore in grado di spaccare la partita, il marchio di entrambe le squadre è nel loro allenatore».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Che fascino ha il derby contro il Venezia? «Una partita unica, troppo particolare. L’arrivo in traghetto, l’ingresso in uno stadio storico, l’atmosfera elettrizzante. Quella volta capii veramente cosa significasse derby per Padova». […] Quaranta giorni fa Brevi sembrava sull’orlo dell’esonero e l’ambiente stava esplodendo. Da quel momento ne ha vinte sette su otto, coppa compresa. Possibile che a Padova si debba arrivare quasi sempre al punto di non ritorno prima di ottenere risultati? «Sappiamo che Padova è una piazza esigente, a volte manca un po’ di pazienza e si vorrebbe tutto subito. Penso che Brevi nel momento più critico sia stato molto bravo a fare da scudo, a crederci e a mostrare che ha la squadra in mano. I risultati gli hanno dato ragione, bisogna continuare così e restare aggrappati alla vetta, anche perché non vedo una squadra che possa ammazzare il campionato». Che derby si aspetta? «Una partita bellissima e incerta. Negli ultimi anni mai le squadre si sono ritrovate entrambe così in alto in classifica». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Si può essere eroi di un derby anche senza aver segnato un gol, anche in una partita bruttina, anche in una gara di fine estate. La storia recente del derby Venezia-Padova, che torna domani dopo otto stagioni d’assenza, è concentrata a metà anni Duemila. E ha un protagonista su tutti. L’unico in casa biancoscudata ad aver giocato tutti e sei i derby nel nuovo millennio è Andrea Cano, il secondo portiere con più presenze nella storia del Padova. Un amore, quello tra l’estremo difensore romano e la piazza biancoscudata, che ha vissuto uno dei momenti più palpitanti proprio nel corso di una sfida al “Penzo”. Seconda giornata del campionato di Serie C/1 2006/2007, il derby ritorna dopo nove anni, quasi come adesso, lo stadio è pieno, la partita è tesa e poco spettacolare fino all’85’, quando un calcio di rigore per il Venezia può cambiare le sorti della sfida. Sul dischetto si presenta l’ex Zerbini contro il vecchio compagno Cano, che lo guarda negli occhi, sta immobile fino all’ultimo e alla fine… «Mi butto dalla parte giusta e gli paro il tiro», è il ricordo del portiere. «Che giornata! A ripensarci, sembra fosse stato disegnato tutto come nei mei migliori sogni. Io che paro un rigore allo scadere, sotto la curva del Venezia e salvo il risultato, mentre dalla parte opposta dello stadio si alza il boato biancoscudato». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Ultime ore di prevendita: dentro o fuori dallo stadio “Penzo”. Si chiude alle 19.30 di oggi la finestra in cui sono disponibili ai tifosi biancoscudati possessori di Tessera del Tifoso i biglietti per il settore ospiti dello stadio lagunare. Qualche centinaio di biglietti ancora disponibile c’è, visto che la capienza della Curva Sud è di 1.356 posti, e ieri sera il dato dei biglietti acquistati dai biancoscudati era arrivato vicino a quota mille. Rimangono dunque poche ore per accaparrarsi il tagliando per vivere il derby dalle tribune, e siccome l’impianto viaggia verso il quasi certo “tutto esaurito”. Sul campo, invece, il primo bagno di folla per la squadra è atteso per le 14.30 di oggi: il Padova di Oscar Brevi, infatti, svolgerà l’ultima rifinitura allo stadio Appiani, con la Tribuna Fattori che ha già chiamato a raccolta i supporter sulle tribune per incitare la squadra in vista dell’attesa sfida di domani col Venezia. Ultima occasione, tra l’altro, per sciogliere i dubbi di formazione: Favalli ieri si è allenato regolarmente con la squadra, e quindi potrebbe farcela, mentre in attacco Neto Pereira insidia Alfageme per una maglia da titolare. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Si ride e si scherza, il clima è sereno ma la tensione e l’attesa aumentano con il passare delle ore. E generano botta e risposta a distanza, come quello tra Filippo Inzaghi e Roberto Bonetto. Ad accendere la miccia una dichiarazione dell’allenatore del Venezia, che in conferenza stampa ha spiegato: «Se saranno più forti stringeremo loro la mano, ma per essere più forti di noi ce ne vuole…». Come prevedibile la frase ha scatenato una ridda di reazione sui social network e Bonetto, che di solito non si tira indietro in questo tipo di circostanze, ha appoggiato un invito «particolare» di un tifoso aggiungendo un breve commento: «Bravo Marco! Speremo … ciao!». Insomma, dopo lo slang americano di Joe Tacopina di qualche mese fa («We’ll kick Padova’s ass») che scatenò pure l’intervento del prefetto di Venezia con invito a moderare i toni, la lunga attesa per il derby sta ormai toccando i livelli massimi. E così, mentre Oscar Brevi ricorda che «Noi ce la giocheremo, con la nostra identità e le nostre caratteristiche e che rispetto ai derby dei miei tempi sono cambiate tante cose, anche nella classifica», Filippo Inzaghi restituisce al Padova il ruolo che a inizio campionato si pensava potesse avere: «In estate tutti pensavano che il Padova potesse recitare un ruolo da protagonista – evidenzia Inzaghi – è una squadra forte e ben allenata, non si segnano quattro gol al Tardini se non si ha un’organizzazione di un certo livello». […]

Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Pordenone e Reggiana 30, Venezia 29, Gubbio e Sambenedettese 28, Bassano 26, Padova e Parma 25, FeralpiSalò 24, AlbinoLeffe 21, Santarcangelo 19, Ancona e SudTirol 15, Lumezzane* 14, Fano e Teramo 13, Maceratese* 12, Modena 11, Forlì e Mantova 9.

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della quindicesima giornata: Bassano-FeralpiSalò 1-2 (Crialese (Ba) al 13′ pt, Gerardi (Fs) al 21′ pt, Ranellucci (Fs) al 36′ st), Sambenedettese-AlbinoLeffe 1-1 (Sorrentino (Sa) al 24′ pt, Anastasio (Al) al 3′ st), Santarcangelo-Modena 1-0 (Dalla Bona (Sa) al 21′ st), SudTirol-Lumezzane 0-0, Ancona-Parma 2-1 (De Silvestro (An) al 6′ pt, Nocciolini (Pr) al 11′ pt, Frediani (An) al 24′ st), Mantova-Gubbio 0-3 (Valagussa (Gu) al 3′ pt, Candellone (Gu) al 27′ pt, Ferretti (Gu) al 45′ st), Pordenone-Fano 2-1 (Ingegneri (Pn) al 2′ pt, Masini (Fa) al 21′ pt, Berrettoni (Pn) al 23′ pt), Maceratese-Forlì 1-1 (Ventola (Ma) al 9′ st, Ponsat (Fo) al 30′ st), Reggiana-Teramo 1-0 (Mogos (Re) al 34′ pt).

Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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