Dice di non aver mai giocato un derby al “Penzo”, eppure andando a ripescare le cronache di allora pare proprio che il 16 marzo 2008, in quel Venezia-Padova di Serie C/1 vinto in rimonta dai lagunari per 2-1, fosse tra i 22 in campo. E più precisamente tra gli undici arancioneroverdi, mica un dettaglio da poco: Oscar Brevi, che oggi siede sulla panchina biancoscudata, lunedì sera tornerà per la prima volta nello stadio di Sant’Elena che nella stagione 2007-2008 era stato il suo. Non ci è più tornato da allora, né come giocatore né nel ruolo di tecnico.
[…]Quello di lunedì, in ogni caso, sarà comunque un match particolare per lei. «Importante, anche perché arriva in un momento molto positivo e l’aspettativa da entrambe le parti è alta. Nel 2008 la situazione era diversa, oggi tutte e due le squadre stanno bene: Venezia in testa e Padova molto vicino, c’è grande voglia di misurarsi con questo impegno». Che ricordi ha della piazza veneziana? «È stata un’esperienza comunque positiva. Casualmente, mentre trascorrevo le vacanze estive con mio fratello Ezio, ci venne l’idea che almeno gli ultimi anni della carriera ci sarebbe piaciuto giocare insieme. Poco tempo dopo arrivò proprio la proposta del Venezia, una squadra che sembrava poter partire con l’obiettivo di vincere il campionato, costruita con giocatori forti. Purtroppo dopo solo pochi mesi tutti si resero conto di tutte le problematiche che c’erano dietro».
[…]Padova e Venezia: due mondi opposti? «Venezia l’ho vissuta da giocatore, mentre qui sono l’allenatore e questo potrebbe far cambiare le mie impressioni. Di certo, però, a Padova c’è molta più pressione, ogni giocatore è sollecitato dell’umore della piazza. Al “Penzo” da allora non sono più tornato: mantiene sempre il suo fascino».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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«Il ricordo più bello al Venezia? Avere giocato un anno con mio fratello». Anche Oscar Brevi figura alla voce ex in vista del derby di lunedì sera. Occasione nella quale per la prima volta il tecnico biancoscudato tornerà al Penzo, dove ha militato nella stagione 2007-2008 al fianco appunto del fratello Ezio. «Dopo l’annata al Torino in serie A, ero in vacanza con mio fratello a Jesolo e condividevamo il desiderio di giocare insieme gli ultimi anni della carriera quando è arrivata la proposta del Venezia. Inizialmente sembrava interessante perché la società voleva allestire una squadra per poter vincere il campionato. In effetti quel gruppo era forte visto che c’erano giocatori come Antenucci, Pesoli, Poggi, Collauto, Mateos e mio fratello, ma dopo un paio di mesi sono sorti tanti altri problemi. Un peccato perché alla fine del girone d’andata eravamo davanti a giocarcela con il Sassuolo di Allegri, ma il ritorno fu un dramma perché la società non c’era più e scivolammo giù in classifica rischiando anche i play out».
[…]Cosa proverà nel tornare al Penzo? «È uno stadio un po’ scomodo da raggiungere, ma ti dà sensazioni positive: è affascinante giocare vedendo la laguna». Alla luce dell’esperienza che sta vivendo al Padova e di quello che è stato il suo trascorso a Venezia, riscontra qualche analogia tra le due piazze? «Di sicuro a Padova c’è molta più pressione, anche per i giocatori, mentre Venezia è più tranquilla dato che almeno nella stagione in cui ho giocato io non veniva tanta gente a vederci». Non manca un flash sull’attualità, visto che ormai il derby è quasi alle porte. «Sarà una festa dello sport. Vedere il grande entusiasmo dei nostri tifosi ci trasmette ulteriore stimolo. Andremo al Penzo a giocarcela con le nostre caratteristiche per cercare di fare risultato. Tra l’altro entrambe le squadre vengono da un momento positivo. Questo per dire che ci sono grandi aspettative e da parte nostra c’è senz’altro la voglia di ottenere il massimo».
(Fonte: Gazzettino, Pierpaolo Spettoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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Se ne va con un ampio sorriso e con una domanda su Alex Pederzoli, suo vecchio compagno di squadra ai tempi di Venezia, che resta lì senza una risposta. Dettagli, dopotutto, quando si apre l’album dei ricordi e si riporta alla mente una stagione tormentata. Molto tormentata. Oscar Brevi e il Venezia, stagione 2007-2008 (28 presenze e un gol) è la storia di un rapporto mai decollato del tutto, ma c’è sicuramente anche qualcosa di positivo da mettere nella bacheca delle cose di famiglia da custodire gelosamente. […] E il tecnico biancoscudato ripensa anche ai suoi compagni di squadra. «La squadra aveva valori importanti: c’erano giocatori come Poggi, Collauto, Veronese e sulla carta avevamo davvero un buon gruppo. I problemi, come poi i fatti successivi hanno chiarito, erano ben altri». Brevi innesca la macchina del tempo e torna ai giorni nostri, a un derby (ieri sfondata quota 6000, si viaggia verso i 7000 spettatori) pronto ad essere ritrovato in tutta la sua bellezza dopo anni di assenza. «Quell’anno non lo giocai né all’andata né al ritorno, stavolta sarà diverso. Sarà un derby d’alta classifica, loro sono molto forti e sono primi, noi con le nostre caratteristiche stiamo andando bene. Ci proveremo e speriamo di ripetere l’impresa di Parma». […]
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)