Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 19.00 – (Il Piccolo) Giocare nella stessa squadra dove ha militato il proprio nonno, soprattutto se la società in questione è lontana da casa, è un evento più unico che raro. Ma è proprio l’emozione che sta vivendo Filippo Carraro, 19 anni da qualche settimana, nato a Schio, che in questa stagione sta indossando quella maglia alabardata che aveva già vestito suo nonno Guerrino (originario di Breganze) ben 68 anni fa. Tra l’altro, la somiglianza fra i due è davvero impressionante. E a parte l’ovvia aspirazione a ripercorrere le orme di un antenato così prestigioso, il giocare per la stessa squadra non può certo lasciare indifferente il giovane centrocampista della Triestina: «Sì, mio nonno ha giocato nella Triestina nella stagione 1948/49 – dice Filippo Carraro – proprio con Nereo Rocco allenatore. È rimasto in alabardato per un anno, lui per me rappresentava tanto: è stato un giocatore di serie A e per me è un grande orgoglio poter vestire adesso la stessa maglia che ha indossato lui nella massima serie tanti anni fa». Adesso quindi tocca al giovane Carraro sgomitare per un posto in squadra. L’arrivo di Turea in precampionato gli ha forse precluso un po’ di spazio, ma quando utilizzato Filippo si è fatto valere e il suo impegno è sempre massimo: «Vivo la situazione molto serenamente, in squadra c’è una sana competizione: io e Turea ce la giochiamo, siamo giocatori di pari livello e il mister in settimana decide chi sta meglio per giocare. Turea sta facendo bene, come del resto tutta la squadra, altrimenti non saremmo così in alto. E poi io e lui ci completiamo perché abbiamo caratteristiche molto diverse». A ostacolarlo c’è stato recentemente anche un infortunio: «Finalmente sto meglio, un paio di settimane fa avevo avuto uno stiramento al flessore, poi grazie a Bossi ho recuperato e già contro il Belluno ho potuto giocare 20 minuti. Sono entrato quando bisognava un po’ gestire la gara, comunque nel secondo tempo abbiamo avuto il pallino del gioco sempre noi creando anche 3-4 occasioni, però è stato davvero bravo il loro portiere. Nonostante il gol preso nel finale abbiamo gestito bene e siamo contenti della prestazione, soprattutto dopo il pareggio di Vigasio». Nei minuti in cui è stato in campo, Carraro si è fatto notare anche per alcuni duelli piuttosto accesi: «Sono un giocatore dal carattere forte, però in qualche occasione devo contenermi e in effetti quell’entrata potevo risparmiarmela. Comunque abbiamo fatto bene tutti, anche chi è entrato in corso d’opera». Ora si profila la trasferta di domenica ad Abano, poi lo scontro diretto col Mestre che, assicura il giovane centrocampista, in casa alabardata non spaventa: «Il Mestre? Noi non abbiamo paura di nessuno: se cominci ad avere paura non affronti il campionato come si deve, cominci magari a tirare indietro la gamba. Invece noi col Mestre ce la giochiamo, vedremo cosa succederà nello scontro diretto anche se prima tutta la concentrazione è sulla sfida di Abano».
Ore 18.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non arriva a Bassano uno qualunque. Domani pomeriggio al Mercante ci saranno sicuramente applausi per Antonino Asta, il grande ex che portò il Mercante e i suoi tifosi a un passo dalla grande gioia della serie B. Una promozione accarezzata, soltanto sfiorata, che però ha regalato momenti di emozione pure ai piedi del Grappa. E l’accoglienza che il grande ex di turno riceverà non potrà che essere positiva, sia dai tifosi che dai giocatori. I quali non lo hanno dimenticato e non hanno dimenticato il suo carattere battagliero, che ancora a distanza di tempo non ha lasciato indifferenti. «Ritrovo con piacere Antonino Asta – spiega il capitano Nicola Bizzotto – con lui abbiamo vissuto momenti esaltanti e cocenti delusioni, perché siamo arrivati davvero a un passo dalla serie B. Ma la voglia di lottare ce l’abbiamo ancora e l’abbiamo presa da lui. Quell’anno per ben due volte abbiamo quasi assaporato la gioia di salire di categoria e in entrambi i casi non ce l’abbiamo fatta per un nonnulla. Troveremo una squadra arrabbiata ma anche noi lo siamo, non siamo riusciti nelle ultime due partite a portare a casa quanto avremmo meritato. Sarà una bella partita, chi verrà allo stadio si divertirà sicuramente». […]
Ore 18.00 – (Giornale di Vicenza) Mattia, sei stato nominato. Ma non fatelo uscire dalla casa giallorossa però. Mattia Proietti è in testa alla hit parade nelle preferenze dei compagni alla voce giocatore preferito. E lui incassa con piacere. «Ho visto che tra quelli che hanno fatto il mio nome c’è Rantier e se lo dice Julien, uno con la sua carriera, insomma, ha un peso specifico. Lui dice che dovrei essere già in B? Lo ringrazio, non è una mia ossessione a dire il vero, nel senso che non è che ci perdo il sonno. Però – riconosce il regista torinese – qualche volta mi sono domandato anch’io come mai non abbia ancora compiuto il salto. Sicuramente devo crescere su più aspetti, a cominciare da quello fisico. Però considerate che sono un tipo di giocatore poco appariscente, faccio tanto lavoro oscuro e di raccordo che magari non balza all’occhio subito. Specie a chi osserva il calcio con occhio superficiale». […] L’importante è restare in scia al plotone di testa… “Mah, io sono dell’idea che quest’anno non ci sarà una squadra come il Cittadella che prende il largo, almeno sino a primavera. Certo, Venezia e Reggiana sono strutturatissime, ma ce la giochiamo in tanti e sino in fondo, noi con meno pressioni di altri. Poi, naturalmente è indispensabile non farsi staccare troppo”. E domani arriva la Feralpi d Tonino Asta… “Mi attendo una classica squadra di Asta: giocherà come faceva qui con noi e cioè bene: grande intensità e pressing sulla trequarti per fregarti con le ripartenze. Non si deve offrire campo dietro di noi sennò diventano micidiali. Bassano dovrà essere compatto, corto e feroce. Poi non credo proprio che staranno rintanati come la Maceratese, aumenteranno i rischi ma anche le possibilità di segnare”. Bel duello là in mediana tra lei e Davì… “Lui è più grosso di me. Devo fare in modo che non mi picchi o di ricevere troppe botte… (E ride)”. […]
Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Lo strattone al flessore della coscia sinistra durante Pordenone-Venezia, l’1 ottobre scorso, aveva interrotto una stagione iniziata alla grande. Non a caso su Matteo Buratto (’94) si erano posati gli occhi di Empoli e Parma. Poi il muscolo che cede, il dolore, le urla e infine un mese e mezzo di stop che gli ha fatto perdere posti nelle gerarchie del centrocampo neroverde. Oggi il veterano neroverde (è l’unico superstite della cavalcata di tre anni fa in serie D) è tornato a disposizione di Bruno Tedino. «E sogno di giocare almeno qualche minuto domani contro il Fano – ammette – anche se molto dipenderà da come si metterà la partita. La gamba ora risponde bene agli stimoli e sono pronto. Non mi manca il fiato, ma il ritmo del match. Sono conscio di aver perso posti a centrocampo, perché tutti gli interpreti ora stanno facendo benissimo. Non sarà facile rimontare ma da oggi sono di nuovo in pista». […]
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Tre successi consecutivi (Reggiana, Lumezzane e Modena) hanno permesso al Pordenone di scalare la classifica sino al secondo posto, a due sole lunghezze dalla capolista Venezia. Tre vittorie ottenute dagli stessi undici: Tomei, Semenzato, Stefani, Ingegneri, De Agostini, Suciu, Burrai, Misuraca, Cattaneo, Berrettoni, Arma. Tedino farà turnover con il Fano facendo riposare qualche uomo fondamentale in vista dello scontro che fra otto giorni potrebbe essere fondamentale nella corsa per la promozione? O riproporrà ancora la formazione ormai considerata tipo senza pensare al confronto con i biancoscudati? Speculazioni che animano i ritrovi dei tifosi, ma non toccano Tedino. «Prima di tutto – sorride il tecnico -non considero la sfida del 4 dicembre con il Padova fondamentale per la promozione. Saremo appena alla sedicesima e mancheranno poi ancora 22 partite. In secondo luogo, penso che se vuoi arrivare alla finale devi vincere prima la semifinale. Per ora quindi siamo tutti concentrati sul match con il Fano». Niente turnover dunque? «No – risponde secco Tedino – nessun turnover preordinato. Ciò non significa che non ci possano essere dei cambi dettati dalle condizioni psico-fisiche dei ragazzi che più hanno speso nelle ultime gare altamente stressanti sia sul piano atletico che mentale o dai segnali che mi stanno mandando durante gli allenamenti di questi giorni i ragazzi che sono rimasti a guardare negli ultimi tempi». […]
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.10 – Qui Guizza: partitella a campo ridotto anche per i titolari di Carrara. Assente, invece, Favalli.
Ore 15.50 – Qui Guizza: partitella in corso. Lavorano a parte i titolari di Carrara.
Ore 15.30 – Qui Guizza: prevista una partitella in famiglia con gli Allievi per i Biancoscudati.
Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) A Pordenone ha giocato pochi mesi: da febbraio a maggio 2015. Ma in pochi mesi ha lasciato un bel ricordo, anche come persona. E lui torna volentieri al Bottecchia. Come avversario domani ci sarà, per la prima volta da quella stagione, Manuel Ferrani, difensore classe ’87 e punto di forza del Fano. Il centrale romagnolo fu uno dei pilastri della risalita del team di Rossitto, che sfiorò la salvezza in Lega Pro quand’era ormai era spacciata. «Di Pordenone conservo immagini stupende – attacca il giocatore, spagnolo di nascita –. Ho vissuto bene dal punto di vista sportivo e personale. Il mio unico rammarico è di essere arrivato con una situazione deficitaria di classifica e di non aver potuto dimostrare tutto il mio valore. Però, ripeto, è stata un’esperienza molto positiva e mi fa molto piacere tornare». Ferrani grande interprete della difesa a 3, alcuni lo ricordano per quell’incredibile espulsione rimediata con l’Arezzo dopo appena 45 secondi. «Incredibile – afferma – a volte mi torna in mente. Fu una situazione davvero particolare: per fortuna in quella circostanza la squadra vinse comunque (1-0, rete di Maracchi, ndr)». […]
Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) «Sono pronto». Matteo Buratto si è messo alle spalle l’infortunio, lo stiramento al flessore rimediato nella gara col Venezia: il centrocampista, pupillo di Tedino, classe ’94, domani torna tra i convocati e si candida per giocare almeno uno spezzone di partita col Fano. «Finalmente questo periodo è finito – afferma –. I primi giorni dopo il malanno sono stati duri: non avevo mai accusato un guaio muscolare e sinceramente non sapevo neppure come gestirmi e come affrontare la riabilitazione. Ma assieme ai preparatori atletici e allo staff sanitario ho lavorato duramente e, ora, sono di nuovo a disposizione». Dura riconquistare il posto, visto che il trio Suciu-Burrai-Misuraca sta andando alla grande. «Ne sono consapevole – riconosce Buratto – però io sono pronto a lottare e a scalare le gerarchie. Da una settimana mi alleno a pieno regime con la squadra, non mi manca il fiato, solo i tempi di gioco: li ritroverò un po’ alla volta». […]
Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) La partita col Fano – per il blasone del rivale e la sua posizione in classifica – rischia di non richiamare grande pubblico al Bottecchia domani. Ne è consapevole il presidente del Pordenone Mauro Lovisa che, per l’appunto, prova a stimolare la città per riempire le tribune dell’impianto di via Stadio. «Mi piacerebbe vedere 2 mila persone sabato – afferma –: la squadra si merita calore e vicinanza da parte della gente per quello che sta facendo vedere da agosto e in particolare nell’ultimo periodo». Obiettivo. Arduo pensare che così tanti cuori neroverdi possano esserci domani: però Lovisa è abituato a centrare missioni impossibili ed è per questo che pungola i suoi concittadini. «Stiamo facendo grandi cose – afferma il massimo dirigente del Pordenone –. Penso che lunedì scorso, in diretta tv, abbiamo fatto un figurone. Abbiamo disputato una partita super, dimostrando di essere un team forte e organizzato: tanti miei amici da tutta l’Italia mi hanno chiamato per complimentarsi. Per questo mi piacerebbe vedere uno stadio pieno. Siamo a due punti dalla vetta e c’è bisogno del calore del pubblico per continuare a stare lì». Obiettivo 2 mila persone dunque: Lovisa conta molto sul pubblico, in particolare ci spera per la partita col Fano: «Perché è una gara importante, che dobbiamo vincere – spiega –. Possiamo essere primi per due notti, visto che il Venezia gioca lunedì in posticipo col Padova. E poi perché sarà un incontro difficile, avendo giocato lunedì possiamo accusare di più la fatica rispetto al solito. Ripeto: mi aspetto molta gente, questa squadra se lo merita e ne ha bisogno». […]
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Dal suo esordio con la maglia biancorossa sono passati trent’anni ma a Vicenza Mauro Zironelli è rimasto uno di casa. […] Alla guida del Mestre l’ex biancorosso è attualmente in testa alla classifica del girone C, risultato frutto di un calcio con tanti gol fatti e pochi subiti. «Sta andando tutto bene – spiega Zironelli – la piazza è importante, c’è una società seria e un gran seguito. Tra poco dovremmo tornare a giocare al Baracca e questo senza dubbio ci darà ulteriore spinta nella lotta con Triestina e Campodarsego, formazioni costruite per tentare il grande salto in Lega Pro». L’ex mediano biancorosso è sempre un tifoso del Vicenza e segue le vicende della squadra di Bisoli. […] «Ho visto la partita con il Frosinone e per un’ora l’undici di Bisoli ha fatto meglio dell’avversario. Dopo il gran gol di Pucino però è finita la benzina ed è arrivato il pareggio: ma il Vicenza ha dimostrato che ha buone chance di centrare la salvezza». La fiducia di Zironelli è basata in Bisoli, un allenatore che nel torneo cadetto è una garanzia. «Sono passato qualche giorno fa a vedere come imposta il lavoro e si nota subito come sia attento, meticoloso e determinato. Come idee e come atteggiamento mi ricorda molto Beppe Iachini. Bisoli in serie B è una garanzia e se a gennaio arriverà qualche rinforzo il Vicenza resterà in B». Sui rinforzi Zironelli ha le idee chiare. «La dirigenza del Vicenza non ha bisogno di consigli ma inserire un giocatore di esperienza per reparto sarebbe l’ideale. Ma la forza del Vicenza è quella di avere un pubblico straordinario che sostiene sempre e comunque i colori biancorossi, dopo tanti anni di delusioni meriterebbe ben altri risultati».
Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Raffaele Pucino è arrivato a Vicenza con un compito per nulla facile: prendere il posto lasciato libero da Mario Sampirisi. E per ora, le cose non gli stanno andando mica male: 14 presenze su 15 (tutte da titolare tranne una) e pure due gol segnati. Bisoli gli ha riconosciuto la grande disponibilità con cui si è messo al servizio suo e della squadra, ma il terzino made in Caserta sottolinea come questa sia sempre stata una qualità del gruppo: «La nostra disponibilità non è mai mancata, abbiamo sempre dato tutto in ogni allenamento e in ogni partita sia con Lerda che ora con Bisoli. Ma si sa che quando non vengono i risultati si parla sempre in una certa maniera… Ma sotto quell’aspetto non siamo mai venuti meno». Ma “Pucio”, primo soprannome coniato nell’era Bisoli, è anche un esperto in situazioni difficili: «Sia a Varese sia due anni fa a Pescara siamo partiti così come il Vicenza di oggi, a Varese si era anche cambiato l’allenatore dopo sette partite. In entrambi i casi siamo finiti a giocare la finale playoff… ». Che possa anche portare un po’ di fortuna? «Dipende – aggiusta poi il tiro con un sorriso – perché le finali le ho perse entrambe…». […] Domani intanto arriva il neopromosso Benevento, in condizione psico-fisiche eccezionali visti i 4 successi consecutivi e il quarto posto in classifica. «Quello che è mancato fino a oggi è la vittoria in casa e la paura da incutere a quelli che devono venire a giocare nel nostro Menti – ha rimarcato Pucino -. Finora non ci siamo riusciti e spero che questo andazzo cambi in fretta. Mentalmente non ci dobbiamo far trovare impreparati perché se manchiamo sotto quell’aspetto contro il Benevento perdiamo già in partenza. Anche perché troviamo una squadra che, sempre mentalmente, sta nella condizione opposta. Loro vogliono cercare di mantenere quella posizione, noi abbiamo la voglia e la fame di rialzarci e di raggiungere il posto che ci spetta». Anche attraverso una serie di cambiamenti tattici (ieri è stato provato ancora il 4-1-4-1) che proseguono senza interruzioni. «Con Bisoli abbiamo disputato le prime gare con la difesa a quattro, a Trapani ci siamo schierati per la prima volta con la difesa a cinque e abbiamo portato a casa tre punti: le partite si vincono anche così in B».
Ore 13.10 – (Gazzettino) Carpi-Cittadella di domani avrà un significato particolare per Stefano Marchetti. Il direttore generale granata, infatti, l’anno scorso è stato (molto) vicino ad approdare alla società emiliana: la delusione patita per la retrocessione in Lega Pro e le sirene che arrivavano dalla serie A parevano sancire il divorzio del dirigente dal Cittadella, invece… «Per me è stato motivo di grande orgoglio essere accostato al Carpi neo promosso nella massima serie. Ci ho pensato, e non mi sembrava giusto abbandonare il Cittadella dopo una retrocessione, amara e dolorosa. Sono quindi rimasto con una missione da portare a termine: provare a vincere il campionato per riprendere la serie B con questi colori. Per me il Cittadella vale la serie A, l’ho sempre detto, anche se quella è l’unica categoria che mi manca dove lavorare. Al primo posto nella mia vita ho sempre messo il Cittadella». Non ha mai avuto rimpianti per la scelta fatta? «No, assolutamente. Sono scelte che vanno fatte in quel momento lì: si barattava la serie A con la Lega Pro, non era una decisione facile, ma sono contento di come sono andate le cose». […] Ci proiettiamo sul prossimo impegno, il Carpi è un’avversaria indigesta per i colori granata… «E’ una delle retrocesse dalla massima serie, per me è una delle tre, quattro squadre che lotteranno sino alla fine per la promozione – spiega Marchetti -. Ha grande qualità ma arriva da un momento difficile, quindi farà di tutto per inseguire un successo che potrebbe rilanciarla in classifica. Castori è un allenatore molto bravo nel preparare questo genere di partite: ci giochiamo tanto anche noi, dovremo essere bravi nell’arrivare con la testa giusta all’appuntamento». […]
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Il Citta corre con Lello Kawasaki. O meglio: canta. Perché “Lello Kawasaki” è il titolo della canzone portafortuna della squadra. Non sarà questo il segreto del sorprendente campionato degli uomini di Venturato, ma è un dettaglio in più del clima che si respira da un paio di stagioni in casa granata. Il dj? Ovviamente lui, Gianluca Litteri. Il bomber, ma anche l’uomo che “mixa” la maggior parte delle canzoni che si sentono echeggiare dalle mura degli spogliatoi ogni santo giorno di allenamento al Tombolato. «Musica improponibile», secondo la divertita opinione della maggior parte dei compagni. Perlopiù canzoni neomelodiche, categoria a cui appartiene questo vecchio brano di Enzo Di Domenico, che funge da amuleto. «Intanto, però, tranne il mister la cantano tutti! Si tratta di un motivetto orecchiabile, che si fa presto ad imparare. Non c’è una ragione specifica nella scelta, ma l’ascoltavo quando ero bambino. Da quasi due anni la mettiamo sempre prima di ogni partita. Anche se è in dialetto napoletano, e non tutti la capiscono, è molto coinvolgente». Ad essere sinceri, il testo non ricorda esattamente i pezzi di Bob Dylan e poggia su versi come “Lello Kawasaki, soldi sempre pochi/’a bbenzina chi t’o ddaaaa?”/Col Giubbino al vento, chiuso sotto il mento/nun può manc respirààààà». Litteri, torniamo a fare i seri e parliamo dei suoi gol: in 15 giornate ha superato il suo record in Serie B (era di 8 centri, ai tempi della Ternana) arrivando a 10. La doppia cifra era l’obiettivo stagionale. E adesso? «I miei gol passano in secondo piano dopo prestazioni come quella con il Verona. Credo sia stata la partita più bella da quando sono qua, ai dieci minuti di sbandamento iniziale è seguita una gara di supremazia totale. Il mio obiettivo ora è quello di essere il più incisivo possibile per la squadra». A Carpi (arbitro Rapuano di Rimini) ci sarà un’altra retrocessa dalla Serie A. «Arriviamo a questa partita con una consapevolezza diversa nei nostri mezzi, dopo quanto fatto nel derby. Troveremo un Carpi che ha più o meno mantenuto lo stesso organico della scorsa stagione. È una squadra già di suo difficile da affrontare e ci incontrerà motivata dopo qualche risultato sfavorevole. Sarà una partita tosta, ma noi sappiamo che, se abbassiamo un attimo la guardia, rischiamo di rientrare nel tunnel in cui siamo caduti poche settimane fa, da cui poi è complicato uscire». […]
Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Il Penzo pieno può spostare gli equilibri a favore del Venezia, a fare la differenza però saranno gli attaccanti e anche il Padova ne ha di forti». Ha dato tanto con l’una e l’altra maglia riuscendo a farsi amare da entrambe le tifoserie. Pippo Maniero non lo nasconde, pensando al derby di lunedì prossimo (ore 20.45) ha il cuore è diviso a metà «A Padova ho iniziato a 12 anni e sono arrivato in serie A, a Venezia ho raggiunto il mio top fisico e mentale» tant’è che sbilanciarsi in un pronostico non gli è facile. «Tutte e due le squadre arrivano al faccia a faccia nel loro momento migliore, il Venezia da capolista solitario e il Padova dopo il 4-1 di Parma, quinta vittoria nelle ultime sei giornate. Ricordando i tempi dell’Appiani e conoscendo il catino del Penzo dico che il fattore campo potrebbe dare un vantaggio ai lagunari. Sono curioso e mi auguro che le grandi aspettative non siano deluse, ma fatico a immaginarmi due squadre bloccate». Le cugine non segnano molto, il Venezia però ha la miglior difesa d’Italia (9 gol subiti come Juventus, Benevento e Catania) e il Padova benedice il risveglio di Altinier. «Dovendo fare due nomi credo che Altinier e Marsura potrebbero essere gli uomini-derby». […]
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ne è passato di tempo da quel 1 marzo 2009. Sette lunghi anni di attesa, ma ora il derby ritorna. È iniziato il conto alla rovescia per la supersfida fra Venezia e Padova in programma lunedì sera al Penzo: una partita che, comunque vada, scriverà un’altra indelebile pagina di storia arancioneroverde. […] Di fronte due squadre in ottima salute, elemento in più per lo spettacolo. L’unico neo, in casa veneziana, è rappresentato dall’infortunio di Gejio, sulle cui condizioni c’è ancora prudenza. Quasi impossibile pensare che l’attaccante recuperi per lunedì, anche se c’è ancora tempo per prendere l’ultima decisione. Inzaghi intanto si può godersi il nuovo gioiellino, il centrocampista Leo Stulac, autentico mattatore della vittoria lagunare in Coppa Italia contro la Reggiana. Lo sloveno prima ha siglato la rete del momentaneo vantaggio e poi sotto la Sud ha infilato il rigore che è valso la qualificazione. «Era molto importante vincere e continuare il nostro sogno in Coppa — le parole di Stulac — sono molto felice della mia prestazione, ci tenevo a farmi vedere anche dai tifosi, è andata bene. Il rigore? È sempre una lotteria, per fortuna è andata». […]
Ore 11.10 – (La Nuova Venezia) Superati i 4.500 biglietti venduti in prevendita, di cui 800 padovani, oltre 5.600 presenze sicure con i 1.111 abbonati a quattro giorni dal derby con il Padova. Prosegue senza sosta la prevendita dei tagliandi, anche con l’apertura degli ultimi due settori dei distinti-Valeria Solesin, per cui i posti disponibili sono quelli effettivi del Penzo (7.426). In tribuna laterale sud sono rimasti a disposizione 54 tagliandi, in Tribuna Laterale Nord 136. Adesso si punta a battere i 6.833 spettatori del derby Venezia-Padova del 10 settembre 2006. […] La Maceratese ha ricevuto dalla sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale la penalizzazione di 3 punti, da scontare nella stagione in corso, scendendo al terz’ultimo posto in classifica con 11 punti (e una gara da recuperare con il Lumezzane, fissata per il 14 dicembre), insieme al Modena. Fano. La Lega Pro ha ufficializzato che la partita tra Fano e Venezia, in programma domenica 4 dicembre, si giocherà alle ore 14.30 e non alle 18.30, su richiesta della società arancioneroverde. Il Venezia riprende oggi la preparazione. doppia seduta, dopo la giornata di riposo concessa ieri da Pippo Inzaghi.
Ore 10.50 – (La Nuova Venezia) Ultimo derby, primo marzo 2009, il Padova passa al Penzo (1-0) con gol di Massimiliano Varricchio. In panchina Michele Serena da una parte, Carlo Sabatini dall’altra. Carriere incrociate per i due tecnici, quel giorno entrambi si ripresero la panchina: Serena l’aveva lasciata a Stefano Cuoghi, Sabatini ad Attilio Tesser. Carriere incrociate: Michele Serena allenatore del Venezia e poi del Padova, Carlo Sabatini tecnico nelle giovanili arancioneroverdi e poi allenatore del Padova. […] Quel Padova sarebbe poi salito in serie B, il Venezia si sarebbe salvato nei playout contro la Pro Sesto: il derby ritorna dopo 7 anni. «Era ora, è una sfida affascinante», osserva Michele Serena, «ci sono sempre 3 punti in palio, ma non è mai stata una partita come le altre. E’ la “partita” che devi vincere e sono contento che lunedì ci sia finalmente la cornice di pubblico delle grandi occasioni». «Ci sarà un’atmosfera fantastica», ha aggiunto Sabatini, «l’ultimo derby si giocò senza i tifosi del Padova, lunedì sarà derby anche in curva. Sarà bellissimo rivedere il Penzo pieno». Due squadre che promettono spettacolo. «Arrivano entrambe lanciate», continua Serena, «il Venezia è capolista solitario, il Padova arriva dalla vittoria esaltante di Parma e da una serie di successi. Sono due squadre molto compatte, non credo che si scopriranno all’inizio, poi basterà un episodio per cambiare il corso del match. In ogni caso, qualunque sia il risultato, non sarà decisivo per la promozione. I campionati si vincono in primavera, il gruppone rimarrà così ancora a lungo, anche se il Venezia ha qualcosa in più, a livello di qualità e di lunghezza della rosa, delle avversarie». «Un derby sfugge a qualsiasi logica», spiega invece Carlo Sabatini, «ogni risultato è possibile. Il Venezia è temibilissimo nei calci da fermo, ha fatto tanti gol sulle palle inattive, segno di un grandissimo lavoro durante la settimana, è un pregio che ti può portare lontano. Il Padova ha un grande attacco, può far male quando meno te l’aspetti».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Si apre uno spiraglio per il recupero di Favalli in vista del derby. Ieri l’esterno ha effettuato un test sul campo, non accusando fastidio al polpaccio. Oggi e domani dovrebbe continuare a lavorare a parte, e se tutto andrà per il verso giusto domenica si riaggregherà ai compagni per la rifinitura. Prosegue a gonfie vele la prevendita, tanto che ieri sono stati acquistati altri 74 biglietti e sono così già 795 i tifosi biancoscudati in possesso del tagliando, mentre il totale dei biglietti venduti ha sfondato il muro dei quattromila toccando quota 4479. La prevendita per il settore ospiti sul circuito Vivaticket (nell’omonimo sito o nei punti vendita) resterà attiva fino a domenica alle 19.30, e il costo del biglietto è di otto euro (esclusi diritti di prevendita ed eventuali commissioni). Intanto, oggi alle 12.30 si terrà in questura a Venezia la riunione del Gruppo operativo sicurezza (Gos) nel quale saranno delineate le ultime modalità per raggiungere lo stadio Penzo e per fare ritorno a casa al termine della partita. Per i tifosi che affronteranno la trasferta in macchina sarà possibile usufruire del Park Expo che si trova sulla destra prima del Ponte sulla Libertà, e da lì sarà allestita almeno una motonave che svolgerà servizio di andata e ritorno dallo stadio.
Ore 10.10 – (Gazzettino) Un grande classico che torna a distanza di sette anni, e che come sempre scalda il cuore dei tifosi. Quello ad andare in scena lunedì alle 20.45 al Penzo è il derby numero 84 tra Padova e Venezia in una gara ufficiale, con un bilancio delle sfide in laguna scandito da dieci pareggi, diciotto vittorie arancioneroverdi e tredici successi biancoscudati. L’ultimo dei quali per 1-0 coincide anche con l’ultima partita disputata al Penzo, per la precisione l’1 marzo 2009 nel campionato di serie C1 con sigillo da tre punti realizzato da Massimiliano Varricchio. Gara che segnò il ritorno in panchina di Carlo Sabatini, dopo la brevissima parentesi di Attilio Tesser (cinque gare), mentre i veneziani erano guidati da Michele Serena e la stagione biancoscudata si concluse con il trionfo nei play off con tanto di promozione in serie B. Nel campionato precedente invece il gol realizzato ancora da Varricchio non servì a evitare la sconfitta per 2-1 che costò la panchina a Ezio Rossi, con approdo in prima squadra proprio di Sabatini promosso dalla Berretti.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Chi ha più da perdere, in questa sfida? «Nessuna delle due, mancando ancora tantissime partite. Ma se una vittoria del Venezia cambierebbe poco, un successo per noi cambierebbe tutto, perché ci candiderebbe alla lotta per il primo posto». Quale giocatore toglierebbe a Inzaghi, se potesse? «Non nascondo che quest’estate ho provato a prendere 3-4 dei loro giocatori, anche se non vi dirò i nomi. C’è l’imbarazzo della scelta: dai due attaccanti a Marsura, da Fabris a Garofalo, arrivando a Pederzoli. Se c’è un giocatore che, però, fa fare il salto di qualità al gruppo, è Maurizio Domizzi». Il risultato? «È un derby da tripla, ma un pari mi andrebbe anche bene. Se poi arriveranno più punti, tanto meglio». […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Giorgio Zamuner, come vive l’attesa? «Da biancoscudato, ma in maniera serena. È una partita sentita da entrambe le tifoserie, una gara difficile ma bella da giocare. Ci sarà lo stadio pieno, e tutte le componenti per un bello spettacolo. Noi arriviamo con un buon bagaglio di fiducia, di consapevolezza e di risultati». Quest’estate il presidente lagunare Tacopina utilizzò una frase, “We’ll kick Padova’s ass”, che lasciava trasparire grande sicurezza. Se fosse in lui, adesso sarebbe convinto di vincere come allora? «Il Venezia non avrebbe snobbato il Padova anche se fosse arrivato a questo derby ancora più distante in classifica. Quella credo sia stata una battuta goliardica, forse per manifestare una netta superiorità del Venezia sul Padova che però, per ora, secondo me non si è vista. Il campionato è molto equilibrato, la squadra di Inzaghi rimane comunque accreditata per vincere il girone, ma noi siamo convinti di poter andare al “Penzo” per giocarcela».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dalle Questure l’invito ai tifosi biancoscudati è unanime: evitare la trasferta in treno. La Digos di Venezia ha organizzato per lunedì una serie di trasporti per facilitare loro il viaggio. I tifosi ospiti parcheggeranno nell’area Expo situata prima del Ponte della Libertà sulla destra (gratuita e custodita) e da lì verranno poi imbarcati su un’unica motonave, capace di trasportare fino a 900 persone, che salperà alle 18.45 e dopo 45’ di navigazione attraccherà a Sant’Elena proprio davanti alla Curva Sud. L’unico aspetto sul quale dovrà fare luce il Gos di Venezia, che si riunisce oggi alle 12.30, è il costo del viaggio, che dai 4,5 euro prospettati potrebbe passare a 8, in linea con le attuali tariffe. […]
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Febbre da derby, come non si vedeva da tempo. Passano i giorni e cresce l’attesa per Venezia-Padova, un incrocio d’alta classifica che ha riportato in voga il sapore retrò di sfide epocali che hanno segnato il calcio italiano. Il Penzo, finalmente, sarà pieno come non si vedeva da tempo. La prevendita ieri ha toccato quota 4.479 con 795 tagliandi acquistati dai padovani, a cui vanno aggiunti i 1.112 abbonati. Se non sarà sold-out, insomma, poco ci mancherà. […] Dal campo, invece, arrivano notizie negative per Alessandro Favalli, che sembra avviato verso un forfait quasi certo visto che anche ieri ha svolto allenamento differenziato, senza entrare a contatto con i compagni e non svolgendo lavoro con la palla. Visto lo scarso tempo a disposizione per recuperare dall’elongazione muscolare procuratasi a Parma, è quasi certo l’impiego al suo posto di Alberto Tentardini, provato in questi giorni come naturale sostituto di Favalli. Difficile possa essere schierato Boniotti (espulso mercoledì a Carrara in Coppa Italia) come accaduto a Bassano. […] Una partita nella partita, quella tra Inzaghi e Brevi. Entrambi gli allenatori pensano alla carta in grado di spiazzare l’avversario. Ma chi avrà l’asso nella manica?
Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Venezia 29, Pordenone, Reggiana e Sambenedettese 27, Bassano 26, Gubbio, Padova e Parma 25, FeralpiSalò 21, AlbinoLeffe 20, Santarcangelo 16, SudTirol 14, Fano, Lumezzane* e Teramo 13, Ancona 12, Maceratese* e Modena 11, Mantova 9, Forlì 8.
Ore 08.30 – Lega Pro girone B, risultati e marcatori della quattordicesima giornata: Lumezzane-Sambenedettese 0-1 (aut. Bonomo (Lu) al 2′ st), SudTirol-Santarcangelo 1-0 (Gliozzi (St) al 21′ st). Fano-Gubbio 0-1 (Casiraghi (Gu) al 45′ pt), Forlì-Mantova 4-1 (Sereni (Fo) al 6′ pt, Bardelloni (Fo) su rigore al 20′ pt e su rigore al 29′ pt, Marchi (Ma) al 35′ pt, Ponsat (Fo) al 18′ st), Parma-Padova 1-4 (Calaiò (Pr) al 26′ pt, Altinier (Pd) al 28′ pt e al 36′ pt, Mazzocco (Pd) al 7′ st, Russo (Pd) al 23′ st), Reggiana-AlbinoLeffe 2-0 (Mogos (Re) al 26′ pt, Manconi (Re) al 1′ st). FeralpiSalò-Venezia 0-1 (Modolo (Ve) al 33′ st), Bassano-Maceratese 0-2 (Colombi (Ma) al 20′ st, Malaccari (Ma) al 48′ st), Teramo-Ancona 3-2 (Ilari (Te) al 7′ pt, Bulevardi (Te) al 11′ pt, De Silvestro (An) al 41′ pt e al 9′ st, Fratangelo (Te) al 34′ st), Modena-Pordenone 0-3.
Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.