Ancora un durissimo scontro sul Plebiscito e sui costi del restyling previsti dall’amministrazione di Massimo Bitonci, caduta pochi giorni fa.
Questo quanto pubblicato sul Mattino odierno
“PADOVA. Costo del Plebiscito: 6.796,302 milioni di euro. Stavolta i conti non sono stati fatti dall’opposizione politica all’ex sindaco Massimo Bitonci, né dai comitati di cittadini contrari al trasloco del calcio professionistico tra Arcella e Mortise, né da cronisti fantasiosi, ma scritti nero su bianco sul documento che attesta il parere favorevole del Coni per la realizzazione dello stadio. Documento giunto da Roma a Palazzo Moroni circa un mese fa, precisamente il 20 ottobre, e firmato dal presidente della Commissione Impianti Sportivi del Coni, Lucio Scorretti. Nell’oggetto del documento, citato spesso da Bitonci e l’ex assessore allo sport Cinzia Rampazzo, ma mai reso pubblico, si legge chiaramente: «Ristrutturazione ed ampliamento dello stadio Plebiscito per complessivi 6.796, 302 milioni. Richiesta di parere pervenuta in data 4 agosto 2016». Questo smentisce l’amministrazione leghista, che da più di un anno parla invece di appena 3 milioni di euro per completare il progetto, nonostante da più parti fosse stato evidenziato come i costi non potessero essere così bassi. Ciò che scrive il Coni è una risposta alla richiesta del Comune inviata ad agosto, sulla base di un preventivo fatto proprio dagli uffici di Palazzo Moroni, e citato nel documento, che dà il parere favorevole alla realizzazione, prendendo però le distanze sia dalle cifre che dalla sua eventuale utilità: «Il parere è riferito esclusivamente alla funzionalità sportiva degli impianti e non attiene, quindi, ad altri aspetti, in particolare a quelli relativi alla opportunità o convenienza dell’intervento, ovvero alla congruità dei costi». Spesso si è parlato di primo e secondo stralcio di lavori, e Bitonci ha più volte evidenziato che dalle casse comunali sarebbero usciti solo i 3 milioni per il primo, mentre il secondo (che prevede la copertura dello stadio e la congiunzione tra curve e tribune) sarebbe stato fatto solo con finanziamenti privati, qualora qualcuno avesse voluto investire. In questo caso però, sempre lo stesso documento del Coni, attesta come solamente il primo stralcio costi invece quasi 7 milioni, non lasciando spazio a pretesti. Scorrendo l’elenco degli interventi che il presidente Scorretti rubrica, si legge: «campo calcio/rugby; spogliatoi per atleti, istruttori e giudici; servizi igienici; hall; zona ristoro; locale primo soccorso atleti; sala stampa e sala conferenze; tribuna est (3710 posti) e ovest (3679 posti); tribune per 12069 spettatori complessivi per il calcio; servizi igienici per il pubblico; biglietteria; locali tecnici; depositi; impianti tecnologici; sistemazioni generali)», che sono esattamente i lavori contenuti nel primo stralcio. «A questi bisogna aggiungere altri due milioni di espropri e quindi si arriva a 9 milioni, come noi diciamo da tempo» hanno commentato Manuel Bianzale e Carlo Pasqualetto, i due ex consiglieri comunali forzisti, sospesi dal partito dopo aver firmato, assieme ad altri 15, il documento che ha provocato la capitolazione della giunta leghista. «Bitonci ha sempre mentito sull’effettivo costo dello stadio Plebiscito dicendo che sarebbero bastati 3 milioni, e adesso vorremmo sapere da lui chi dovrebbe pagare l’eventuale differenza. Fortunatamente manca ancora il progetto esecutivo, senza il quale non si va avanti» (…)
Questa la risposta di Cinzia Rampazzo, ex assessore allo sport della Giunta Bitonci
“TUTTO FALSO dal Pravdino! Il Coni ha richiesto il progetto definitivo su primo, secondo stralcio e parcheggi per non convocare l’ennesima commissione impianti sportivi. Il primo stralcio di tre milioni di euro, per dare un significato al nome “STADIO” del Plebiscito, è stato finanziato dal Comune, prevedendo adeguamenti normativi e costruzione di curve mancanti con predisposizione alla totale chiusura effetto “catino”. Il secondo stralcio di circa due milioni per la copertura di tutte le tribune con telo e struttura in acciaio è previsto solo in caso di proposta di sponsor che se ne assumerà l’intero onere. I parcheggi, costruiti e gestiti in house da Aps, daranno la possibilità anche agli altri impianti di poterne usufruire, come ad esempio lo stadio di atletica Colbachini poco distante. In caso di manifestazioni internazionali o nazionali quel parcheggio non è adatto a sopportare il flusso di auto e pullman in arrivo. Si ricorda che NEL PARCHEGGIO DEL PLEBISCITO è stato costruito UN PALAGHIACCIO a fronte del quale dovevano essere a sua volta messi a disposizione 740 POSTI AUTO E MOTO!!! E contiamo pure la sistemazione di scoli o canalette della zona, specie di Mortise, non manutentati da vent’anni, che eviteranno i facili allagamenti di ora”