Live 24! Parma-Padova, -3: si prepara minuziosamente la trasferta in terra emiliana

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Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Tutto come previsto. Rigettata dal tnf la richiesta di sospensione dell’assemblea, Gabriele Gravina è stato confermato al vertice della Lega Pro a stragrande maggioranza. Il presidente uscente ha ottenuto l’assenso di 55 dei 59 rappresentanti delle società (mancava solo quello del Lecce). Lo sfidante Alessandro Barilli solo 3 (un astenuto). Vice sono stati eletti Mauro Grimaldi con 54 voti e Walter Baumgartner con 42. Votati e confermati in blocco anche gli 8 consiglieri fra i quali Mauro Lovisa, presidente del Pordenone, già coordinatore della Commissione sviluppo settori giovanili. Gli altri sono Maglione del Melfi, Di Masi dell’Alessandria, Tagliagambe del Pontedera, Guarascio del Cosenza, Compagni della Reggiana, Ferrari del Parma e Bergamin del Padova. «Sono felice e orgoglioso – commenta re Mauro – di proseguire il lavoro con il presidente Gravina avviato lo scorso dicembre. Questa è una Lega Pro molto forte e unita, con chiari progetti per la sua crescita, per il sociale e per i giovani». Gravina, dopo aver ringraziato l’assemblea per la fiducia, ha affermato: «Avete scelto di essere pionieri del vostro futuro. Da parte mia, massimo impegno e disponibilità».

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ventisette partecipazioni alla serie A, con il miglior piazzamento – un terzo posto – nella lontanissima stagione 1946-47. Una storia che riporta al biennio 2002-2004, l’ultimo ad aver visto il Modena (era la squadra di Makinwa in campo e di Gianni De Biasi in panchina) nel massimo campionato. Da qual momento una lunga discesa, fino alla squadra che affronterà lunedì sera il Pordenone al Braglia, lontana parente dei canarini del passato. Il Modena, insomma, gioca con la storia alle spalle e un presente incerto. […] Anziché costruire una squadra per risalire, il Modena ha scelto il ridimensionamento, cedendo bandiere come Gozzi e altri. In classifica naviga ai margini della zona playout (11 punti). In casa, in uno stadio come il Braglia che l’anno scorso ha ospitato le gare del Carpi in A, è riuscita a vincere una sola volta. In panchina c’è l’ex difensore veneziano Simone Pavan, che fu protagonista a Pordenone come istruttore in uno dei Pienne Junior Camp organizzati dalla società di Lovisa.

Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non era al fianco di Mauro Lovisa, in piedi in curva, ai margini della pista del Bottecchia, durante il match fra i ramarri e l’Ancona (1-0). E tutti in tribuna e in gradinata si chiedevano come mai e dove fosse. Bolzo (così lo chiamano gli ultrà), al secolo Sergio Bolzonello, vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, è tornato regolarmente al suo posto di vedetta in occasione della supersfida con la Reggiana. Ed è rimasto letteralmente entusiasta delle prestazioni di Stefani e compagni. «Non credo di sbagliarmi – giudica Bolzonello – se dico che è stata la più bella partita che ho visto al Bottecchia, e in 40 anni non ne ho perse molte. Il primo tempo si è rivelato fantastico. Io non guardo solo la palla, seguo i movimenti dei giocatori in campo. Si muovono tutti con sincronismo perfetto. Si vede proprio il marchio di fabbrica di Tedino». Poi affronta anche il tema delle ultime settimane: Pordenone con Cattaneo o senza? All’ala o trequartista? «Premetto che sono un avvelenato. Mauro lo sa bene. Per me Veleno deve giocare sempre. Dove? Non importa. È un problema, un bel problema, che deve risolvere Bruno. A me basta che giochi. Vedere insieme lui e Berrettoni è una delizia per gli occhi». Negli altri gironi le pretendenti alla promozione sono già uscite allo scoperto. Nel B gli squadroni non decollano e la corsa resta apertissima. «Sì – concorda il numero due regionale – e resterà tale sino a maggio, sempre che Parma, Venezia e Reggiana non facciano pazzie a gennaio. Il Pordenone? Se giocherà sempre come sabato, parteciperà alla volata finale insieme alle grandi».

Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) Gabriele Gravina è stato rieletto presidente della Lega Pro e Mauro Lovisa è stato confermato consigliere. Ha vinto la squadra del numero uno uscente e così il presidente del Pordenone si è tenuto il suo posto conquistato lo scorso dicembre. Gravina ha ottenuto 55 preferenze sconfiggendo nettamente lo sfidante Alessandro Barilli, che ha ricevuto solo 3 voti (una scheda bianca). Praticamente un plebiscito per il dirigente, che rimane così alla guida della terza serie, dopo averla guidata post-commissariamento: «Sono stati mesi di lavoro, che rappresentano un vero e proprio tesoro in termini di valore e capacità gestionali, da cui ripartiamo per crescere assieme», ha affermato dopo le votazioni. Così Lovisa: «Sono contento della rielezioni – ha detto –: la Lega Pro è forte e unita e ha chiari progetti rivolti alla sua crescita, al sociale e ai giovani». […]

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) Forse c’è da credere a Lovisa quando sostiene che, con i suoi soci, vincerà anche la scommessa del pubblico. Sì, perché la scommessa in realtà la sta già vincendo: secondo i dati pubblicati dal sito stadiapostcards.com, in due anni la media di spettatori al Bottecchia è raddoppiata. Dai 734 presenti mediamente in via Stadio alla prima stagione di Lega Pro (2014-2015, 14º posto nel girone) si è arrivati ai 1.543 di adesso (11º): un dato ottimo, considerato lo stretto arco di tempo. Ciononostante, visto che la squadra lotta per la serie B, si può fare di più e Lovisa sprona il popolo neroverde. «Ci sono ancora margini di miglioramento: visto il livello tecnico questo Pordenone merita ulteriore vicinanza». […] «Ma non ci accontentiamo – afferma il presidente del Pordenone –: siamo tra le grandi del campionato e vogliamo più persone alle partite. Non è una critica: è un incitamento a dare qualcosa di più. Il progetto è importante e lavoriamo per avere ancora un maggior sostegno. A cosa puntiamo? Ad avere una media di 1.800 spettatori, con le punte del tutto esaurito per le gare di cartello». Il panorama. Già l’anno scorso il vento era cambiato, visto che la squadra aveva chiuso al 7° posto del girone con una media di 1.241 spettatori. Ma l’impennata – come in ogni campionato, ammesso che si lotti per qualcosa – si ebbe nel girone di ritorno, quando la squadra giocava per entrare nei playoff e un posto in serie B. Cosa vuol dire, questo? Che gli attuali 1.500 a fine anno possono aumentare e arrivare all’obiettivo fissato dalla società. […]

Ore 18.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Conferme su tutta la linea. Il presidente del Bassano Stefano Rosso, per il secondo anno consecutivo è stato eletto consigliere della Figc ieri pomeriggio, in occasione dell’Assemblea elettiva di Lega Pro che ha confermato Gabriele Gravina come presidente della categoria. […] Il tutto mentre la squadra avanza a vele spiegate verso un obiettivo ormai dichiarato e cioè la promozione in serie B. E pensare che, guardando e osservando il rendimento dei singoli, fino ad ora è mancato all’appello, quantomeno in parte, uno degli acquisti più reclamizzati del mercato estivo e cioè Julien Rantier: «Io per primo so benissimo che il vero Julien deve ancora sbocciare qui — ammette il diretto interessato — avevo iniziato bene in Tim Cup e in campionato, poi chi è partito titolare ha fatto benissimo, la squadra gira a mille e io davvero sono il primo ad esserne contento». E l’attaccante giallorosso spiega: «Certo, non segnare mi pesa, voglio dare una mano alla squadra e per questo vorrei essere decisivo. Però sono contento per i miei compagni che stanno segnando molto, diciamo che per ora non c’è stato bisogno dei miei gol (ride, ndr ). Comunque sto lavorando tanto per ritrovare la giusta via e sono convinto che i risultati passino attraverso il lavoro. Io per primo desidero riscattarmi, a volte con la troppa voglia si rischia di strafare. Lavoro anche per stare più sereno, il mister mi ha voluto fortemente e io non esitato appena ho saputo dell’interesse del Bassano, per questo desidero ripagare tutti con alcuni gol decisivi, non ho mai mollato bisogna credere in ciò che si fa e mi ritengo fortunato per giocare a calcio». La classifica è bellissima: «Non dobbiamo guardarla — dice — il campionato è ancora lungo, noi però stiamo facendo bene e dobbiamo continuare su questa strada».

Ore 18.10 – (Giornale di Vicenza) Elezione bis e via al nuovo mandato. Ieri pomeriggio a Roma, il presidente del Bassano Stefano Rosso, è stato rieletto come consigliere federale nel nuovo organigramma della Figc. Per Rosso, 37 anni, si tratta del secondo incarico nel governo del calcio. Ha ottenuto 52 voti, uno in più dell’ex presidente della Federcalcio Giancarlo Abete eletto anch’egli come consigliere per la Lega Pro. Nella circostanza Gabriele Gravina è stato confermato al vertice della Lega Pro, assieme ai due vicepresidenti Mauro Grimaldi e Walter Baumgartner, numero uno dell’Alto Adige. E chissà che Rosso così non possa combattere più agevolmente la sacrosanta battaglia che intende intraprendere per le deroghe negli stadi di capienza limitata. Stefano Rosso dentro la macchina federale rappresenta una boccata d’aria fresca e soprattutto la trasparenza che lui ha sempre dichiarato di voler perseguire all’interno del pianeta del pallone. E magari una botta di vita anagrafica e una ventata di idee nuove in mezzo a tanti che non sono esattamente freschissimi del settore. Il ricambio generazionale e una sana innovazione programmatica.

Ore 17.50 – (Giornale di Vicenza) Dice il saggio. «In questo gruppo sono tornano giovane anch’io in mezzo a tanti ragazzi». Il saggio al secolo è Julien Rantier, il veterano della comitiva, quello più ascoltato dentro lo spogliatoio virtussino. Testa pensante ma mai pesante. Però immaginiamo che il fatto di essere ancora a secco in campionato inizi a infastidirla… “Sì, il vero Julien non si è ancora visto se non in Tim Cup. Mi brucia non avere ancora segnato in campionato. Poi sono finito in panchina e chi è andato in campo ha segnato fior di gol e allora è giusto che abbiano giocato altri al mio posto. E sia chiaro che sono strafelice che Bassano sia lassù a prescindere da chi segni. Non è una frase fatta, io vivo per la squadra, qua sto divinamente, mi pare di essere tornato ragazzino, mi diverto un mucchio coi compagni, ecco, ora mi piacerebbe anche fare gol. Magari più qualità che quantità, reti che incidano, insomma. Ma non conosco altra ricetta che il lavoro, allenarsi quotidianamente per farsi trovare pronto quando serve”. Il primo posto è un bel vivere e un bel vedere… “Fa piacere ma adesso conta poco la classifica. Perciò meglio ragionare una gara alla volta e puntare soprattutto alla continuità”. […]

Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) […] Ieri il dg Dante Scibiliaa Firenze ha partecipato all’assemblea elettiva che ha confermato con un plebiscito Gabriele Gravina alla presidenza della Lega Pro (assente solo il Lecce tra i 60 club e 55 voti a favore). «La conferma di Gravina è una buona notizia, il Venezia Fc l’ha sostenuta perché il fronte delle società è compatto nel voler imboccare un percorso logico finalmente diverso dal passato – spiega soddisfatto Scibilia -. La Lega Pro può crescere all’insegna della trasparenza, dell’etica e della legalità, deve farlo oggi perché c’è bisogno di un calcio sostenibile e che sia sempre più radicato nel territorio». Solo tre i voti per l’altro candidato, Alessandro Barilli, legato all’ex presidente Mario Macalli. «Per troppo tempo c’è stata una visione miope che pensava solo alle poltrone, accordi sottobanco e alla spartizione dei diritti televisivi. Ora dopo aver toccato il fondo sembra si stia iniziando a risalire. Le prossime elezioni-Figc saranno un’occasione in tal senso, intanto la Lega Pro, anche con l’elezione a consigliere federale di Stefano Rosso (presidente del Bassano, ndr) dà l’esempio puntando ad un approccio aziendale e manageriale con un serbatoio di persone e idee nuove verso un calcio che non può essere solo business a discapito della sua componente sociale ed emozionale».

Ore 17.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) È già febbre da derby. Mancano ancora due settimane alla supersfida del Penzo contro il Padova, ma è già caccia al biglietto fra i tifosi lagunari: a ieri erano già più di 500 i tagliandi staccati in vista dell big match in programma il 28 novembre alle 20,45. […] «Ci attende una gara molto delicata — spiega Loris Tortori, che a Salò sarà ex di turno — hanno una squadra forte con elementi importanti come Maracchi, Guerra e Settembrini. Conosco bene l’ambiente avendoci giocato l’anno scorso, dovremo prepararci molto bene. Sarà una partita difficile ma vogliamo vincere, perché fare un filotto di vittorie ci permetterebbe di restare in testa. Vincere a Salò sarebbe un risultato importante per il nostro campionato». I lombardi dovranno rinunciare a Ranellucci, difensore goleador: «È un giocatore molto importante per loro, bravo di testa e in grado di fare gol. Mi dispiacerà non trovarlo in campo ma sarà una cosa favorevole per noi». E chissà che l’aria del Garda non permetta a Tortori di ritrovare anche la via del gol: «L’anno scorso è stato molto bello, ho anche segnato parecchio: sarà una partita particolare per me ma spero di dar loro un dispiacere». […]

Ore 16.40 – (La Nuova Venezia) Voglia di derby. Partenza-boom della prevendita per il derby con il Padova: 233 biglietti venduti nelle prime due ore, una progressione costante, tanto da superare quota 500 in serata, arrivando a 511, come se la partita fosse a fine settimana. E siamo solo alla prima giornata di prevendita. Un derby che ritorna al Penzo dopo sette anni e mezzo (1 marzo 2009), deciso da un guizzo di Varricchio a metà ripresa, con Alex Pederzoli in campo con il Padova. Prima del derby, però, il Venezia è atteso dall’insidiosa trasferta sulle rive del lago di Garda, a Salò, la partita degli ex, quella di sabato al Lino Turina: Loris Tortori, Vittorio Fabris e Davide Marsura (autore del secondo gol contro gli arancioneroverdi nel 2-0 del primo settembre 2014) nel Venezia, Federico Maracchi e Simone Guerra nella Feralpisalò. «Rivedrò tanti vecchi compagni, mi sono trovato benissimo a Salò», ha spiegato Loris Tortori, 8 reti e 7 assist nella passata stagione sul Garda quando ha avuto in avvio Michele Serena come allenatore, «e so che ci aspetta un test davvero impegnativo perché la Feralpisalò è una bella squadra, formata da giocatori che sono insieme da tempo. Io ora sto bene, sabato avevo una grande carica, ho corso dal primo all’ultimo secondo, ma anche Geijo e Moreo hanno fatto un lavoro eccezionale». Feralpisalò che non avrà al centro della difesa Ranellucci, a segno contro il Venezia nel 2-1 del 13 febbraio 2015, ieri squalificato per una giornata dopo l’espulsione dell’Euganeo per somma di ammonizioni. «Un’assenza che potrebbe pesare, perché è un giocatore di esperienza, un difensore attento, che ha anche il pallino del gol, e quindi sarebbe stato temibilissimo sui calci piazzati, ma non dimentichiamoci che Asta può contare su altri elementi di esperienza, come Bracaletti, Settembrini o Maracchi. Troveremo anche una squadra arrabbiata per il passo falso di Padova che punterà a ricucire lo strappo con la vetta della classifica». […]

Ore 16.10 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.50 – Qui Guizza: grande intensità da parte dei Biancoscudati.

Ore 15.30 – Qui Guizza: provata da una parte la difesa a quattro con Cappelletti, Sbraga, Emerson e Favalli e dall’altra la difesa a tre con Boniotti, Monteleone e Russo.

Ore 15.10 – Qui Guizza: partitella in famiglia.

Ore 14.50 – Qui Guizza: tutti in gruppo come da inizio settimana.

Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 13.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Tra tutti gli acquisti estivi Nicholas Siega è quello che ai tifosi piace di più. Piace perché corre per 90 minuti e quando esce dal campo ha dato sempre tutto. Magari le doti tecniche non sono eccelse, ma per agonismo e grinta l’ex esterno della Reggiana finora non ha deluso. In estate è stato fortemente voluto da Franco Lerda, il cui esonero è stata anche una sconfitta dei giocatori. «Purtroppo nel calcio quando le cose non vanno bene a pagare è sempre l’allenatore — sottolinea Siega — e ci è dispiaciuto molto per mister Lerda. A me in particolare perché mi ha voluto in serie B, gli sarò sempre grato. Però adesso darò il massimo con mister Bisoli e lo devo fare per ricambiare la fiducia che la società ha avuto in me, per il Vicenza e per i suoi splendidi tifosi». […] Partita che per uno nato a Novara come Siega è un derby vero e proprio, ma per lui conta solo il Vicenza e non il sentimento personale. «Cercherò di giocare dando tutto per la squadra: battere la Pro Vercelli mi darebbe grande gioia ma, sinceramente, non è una partita particolare ma una come tante altre. Spero di fare bene, magari ci saranno anche tanti amici a vedermi ma quello che conta è solo il risultato del Vicenza». […] A Reggio Emilia la sua caratteristica principale era la capacità di saper saltare l’avversario, di avere un buon dribbling nell’uno contro uno. «E’ una mia caratteristica e cerco di sfruttarla — sottolinea Siega — anche se in serie B tutto è più difficile. Ma mister Bisoli ci chiede giustamente di ragionare da squadra perché solo giocando compatti potremo centrare risultati che ci permetteranno di rialzare la testa». Magari anche per ritrovare il feeling con la tifoseria. «A Vicenza i tifosi sono straordinari, siamo noi in debito con loro, perché non siamo stati in grado di regalare le soddisfazioni e le gioie che si meriterebbero».

Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Alla ricerca del gol perduto, da ritrovare – si spera – già a Vercelli. Ci sarebbe piaciuto parlare soprattutto di questo con il centravanti di riferimento del Vicenza, Filip Raicevic. Avremmo voluto chiedergli come stia vivendo un momento complicato, in cui lui e i suoi compagni, nonostante l’impegno, proprio non riescono a buttarla dentro. Avremmo voluto chiedergli della stima che gli ha testimoniato Bisoli, definendolo un giocatore “troppo importante” per questa squadra, ma anche di come convive con la responsabilità e le aspettative che questa stima comporta. Avremmo voluto chiedergli delle soddisfazioni e delle faticose trasferte per le convocazioni con la sua Nazionale. Ecco perché, come giocatore chiesto in “concessione” al Vicenza per l’intervista di inizio settimana, la scelta era ricaduta proprio su di lui. «Certo, nessun problema», era stata la risposta dell’Ufficio Stampa di via Schio, seguita però qualche ora dopo da un imprevisto dietrofront: «Ci spiace, ma Filip non vuole rilasciare interviste. Abbiamo provato a convincerlo, ma ha confermato il suo rifiuto. Per questo, in base ai regolamenti vigenti, il giocatore sarà multato». Stupiti, abbiamo provato a sentire anche l’altra campana. Visto che non poteva essere Raicevic, abbiamo cercato il suo procuratore, Gabriele Savino: «Nessun problema specifico con il Giornale di Vicenza, né alcun intento polemico nei confronti della società, men che meno dei tifosi – ha premesso -. Semplicemente, in questo momento, riteniamo opportuno che Raicevic si concentri solo sul campo, si alleni e recuperi dopo la settimana di trasferta con la Nazionale, per poter rendere al meglio nella prossima partita. E poi in questo periodo è stato fin troppo esposto mediaticamente, è giusto lasciarlo tranquillo». […]

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) A Vercelli saranno trecento: trecento partite da professionista con i guantoni sulle mani per il portiere del Vicenza Francesco Benussi. Chissà, allora, che il numero 1 biancorosso sabato al Piola possa infondere nei suoi compagni lo spirito indomito dei trecento spartani che alle Termopili, guidati da Leonida, tennero testa al grande esercito persiano. L’avversario stavolta sarà la Pro Vercelli: un nuovo confronto diretto ancora più importante dopo la brutta sconfitta interna con il Latina. Benussi, perdere in casa giocando per 70 minuti in superiorità numerica è dura da mandar giù… “È stata una partita davvero strana. Strana al punto che, per la prima volta in carriera, da portiere non ho mai usato le mani. Il mio collega Pinsoglio, invece, ha fatto alcuni interventi decisivi, e così ci ritroviamo a commentare un’altra sconfitta, l’incapacità di “espugnare” il Menti, una bruttissima posizione di classifica. Eppure, se solo un paio di episodi fossero girati in maniera diversa, oggi faremmo ben altre considerazioni: è il bello e il brutto del calcio”. Tra le cose strane, almeno per il pubblico, c’è stato anche quel “vado-non vado” a fine partita, quando la curva vi ha chiamati. “Mi assumo la responsabilità e vi spiego una volta per tutte com’è andata. Quest’estate l’Aic ha ribadito a tutte le squadre che c’è questa nuova regola per la quale, se si va sotto la curva in aperta contestazione a confrontarsi direttamente, si può incorrere in multe, squalifiche, ma anche in punti di penalizzazione. Sabato mi sono ricordato di questo rischio e da capitano era mia responsabilità farlo presente ai compagni e al tecnico: ecco perché ci siamo limitati a prendere i fischi rimanendo un po’ distanti dalla curva, e poi abbiamo fermato Bisoli che, per carattere, voleva comunque andare sotto la gradinata. Altre volte eravamo arrivati lo stesso a ridosso della rete? Parliamo di qualche metro più avanti o più indietro… Comunque la regola ora è questa, anche se noi ovviamente rispettiamo e capiamo la delusione dei nostri tifosi e siamo pronti come sempre a metterci la faccia e ad assumerci la responsabilità”. […] “Per me quella di Vercelli sarà la trecentesima partita da professionista. Alla mia età, dopo la carriera che ho costruito, mi dà enorme fastidio sentir dire che la squadra in cui milito è etichettata come inadeguata alla categoria, o che siamo il Vicenza più scarso degli ultimi anni. Io so invece che questo gruppo, pur con i suoi limiti, ha anche dei valori, e sono certo che sapremo farli emergere. Adesso occorre rimanere compatti e consapevoli che la situazione non è così disperata come qualcuno la dipinge: anche guardando la classifica, ci sono davvero tante squadre che ci precedono di pochissimi punti, nulla è ancora compromesso”.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Cittadella contro Verona significa anche Gianluca Litteri contro Giampaolo Pazzini. Due attaccanti con un’età e soprattutto un passato diversi, ma capaci di incidere allo stesso modo nell’attuale campionato di serie B ed entrambi artefici delle fortune della propria squadra con numeri importanti. L’attaccante dell’Hellas, 31 anni, toscano di Pescia, vincolato alla propria società fino al 30 giugno 2020, è andato a segno undici volte in altrettante partite disputate, colpendo in cinque occasioni su rigore. Per lui una media di una rete ogni 83 minuti, oltre a un assist. Litteri, 27 anni, catanese, legato al Cittadella fino al 30 giugno 2018, risponde con un bottino di otto gol. La sua media realizzativa è più alta (141 minuti tra una rete e l’altra), ma l’ex Latina non ha calciato i rigori e nel suo personale tabellino figurano pure quattro assist. Considerando le 31 marcature complessive del Verona e le 22 del Cittadella, i due viaggiano su valori molto vicini per quanto riguarda la percentuale di gol realizzati rispetto a quelli della squadra: 35,5 per cento il Pazzo, 36,4 per cento il granata. In generale entrambi hanno esaltato le doti offensive della propria formazione e a loro volta ne hanno beneficiato. Paradossalmente, i loro exploit realizzativi, proprio perché accompagnati da quelli dei compagni, sono risultati decisivi più per avere rotto l’equilibrio, o messo al sicuro il risultato, che per un fatto strettamente numerico. Togliendo virtualmente dal tabellino finale le marcature di Pazzini e Litteri, infatti, raramente viene meno la vittoria ottenuta, ma cambia solo lo scarto del punteggio. […]

Ore 12.00 – (Gazzettino) Cresce l’attesa per la sfida di domani sera al Tombolato. La società granata consiglia per l’acquisto dei biglietti di non aspettare l’ultimo momento ai botteghini, ma di provvedere per tempo con la prevendita nella sede di via Ca’ dai Pase, oppure presso le ricevitorie e i punti Ticketone autorizzati. Diverso il discorso per i tifosi del Verona, ai quali ieri la Questura ha respinto la richiesta di ulteriori 500 tagliandi, per cui rimangono i quasi 1.500 posti già assegnati in curva nord (1.144) e nella tribunetta ovest (343). Il problema era stato sollevato a più riprese anche venerdì scorso dalla coordinatrice della tifoseria gialloblù, Carla Riolfi, a Ferrara durante la riunione della Federazione italiana sostenitori squadre di calcio, presente anche Andrea Abodi, il quale aveva fatto intendere che per motivi di sicurezza difficilmente si poteva assegnare ai sostenitori del Verona una parte della tribuna est. […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) Lui c’era. Andrea Paolucci è l’unico giocatore dell’attuale rosa granata che possa dire di aver partecipato ad una partita che sembrava uscita dalla prosa di Galeano o Soriano, quegli incontri epici del calcio sudamericano che non finivano mai. Cittadella-Verona, valida per la 16ª giornata del campionato di Serie B 2012/13, iniziò sabato 24 novembre e si concluse mercoledì 12 dicembre. Ottantadue minuti il primo giorno, con il gol gialloblù di Laner e la risposta padovana di Schiavon e Maah. Poi la nebbia, fittissima, calata sul Tombolato e la decisione del direttore di gara, il signor Palazzino di Ciampino, di sospendere il match. Gli ultimi 8 minuti furono recuperati il secondo giorno, con il risultato che non mutò più. È rimasto il solo successo in Serie B del Citta sull’Hellas, su quattro confronti diretti. «Fu strano interrompersi e ricominciare a quel modo. Effettivamente, quando l’arbitro decise che era meglio fermarsi, non si vedeva da una porta all’altra. Ma, secondo me, giunti ormai a quel punto, si poteva anche tirarla avanti sino alla fine, com’è stato fatto, ad esempio, per l’incontro di Coppa Italia Lega Pro della scorsa stagione, con il Sudtirol, svoltosi in condizioni simili», racconta Paolucci, unica “bandiera” nell’organico del Citta, in forza alla società granata dal gennaio del 2012. […] «Oggi come allora il Verona si è presentato al via con una rosa costruita per vincere il campionato, forte di un tasso tecnico superiore a tutte le altre squadre. Rispetto a quella stagione, anche noi stiamo però disputando un ottimo campionato». […] Dovesse togliere un uomo a Pecchia, leverebbe il suo amico Pazzini, attuale capocannoniere del campionato? «L’ho conosciuto nelle due stagioni alla Fiorentina, dal 2006 al 2008, ma se volete sapere se lo sentirò in questi giorni, la riposta è no. Sono troppo scaramantico per chiamare un vecchio compagno prima della gara». Si aspettava che il “Pazzo” si calasse subito nella realtà della serie cadetta? «Sì. È sempre stato un ragazzo scrupoloso, che dà il massimo in tutto ciò che fa. In più mi pare animato da un certo spirito di rivalsa, dopo la retrocessione». Fuori dai denti, ultimamente ha giocato solo spezzoni di partita: quanto sta soffrendo? «Ovviamente vorrei giocare sempre. Il singolo, però, viene dopo le esigenze della squadra».

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Cittadella-Verona? Una partita che si giocherà anche sugli spalti. Se i tifosi scaligeri hanno esaurito in un amen i 1.487 biglietti loro assegnati, la risposta di quelli di casa non si sta facendo attendere. A ieri sera il conto totale dei tagliandi venduti ai sostenitori delle due squadre è salito a 2.823: sostanzialmente i supporter granata hanno pareggiato il conto di quelli gialloblù. A proposito dei quali non è possibile concedere loro ulteriori biglietti dopo che la società scaligera ne aveva chiesto altri 500. La Questura di Padova in una nota ha fatto sapere che “è stata esaminata la situazione da parte del proprio gabinetto ed è stato stabilito che lo stadio è già al limite massimo per quel che riguarda gli standard di sicurezza”. Ai 2.823 ticket bisogna aggiungere i 1.785 abbonati del Citta, e si arriva a 4.608 spettatori. Ma, andando a spanne, con la sicurezza di non sbagliare di molto, e considerando la valanga di richieste di accredito pervenute, si supera già quota 5.000 presenze. La prevendita, in ogni caso, continua nella sede del club, nella tabaccheria di Borgo Bassano 111, a Cittadella, e nei punti-vendita TicketOne.

Ore 11.00 – (Corriere del Veneto) E pensare che al posto di Filippo Fusco, se i pezzi del puzzle si fossero incastrati nel modo giusto, ci sarebbe potuto essere Stefano Marchetti. Cittadella-Verona sarà anche la sua partita, quella di un dirigente stimato e apprezzato praticamente ovunque, ma che per un motivo o per l’altro non ha ancora fatto il grande passo. Nel giugno scorso ci andò vicinissimo: una convocazione ultrasegreta di Maurizio Setti, un colloquio franco a quattr’occhi, la sua candidatura (fortissima) rimasta in piedi per diversi giorni e poi bruciata sul filo di lana dall’attuale direttore sportivo gialloblù Filippo Fusco. Marchetti all’Hellas, dunque, è una storia che non si è consumata e chissà se in futuro le strade si incroceranno nuovamente. […] Intanto venerdì sera al Tombolato quella contro il Verona sarà una partita particolare per altri tre granata: Manuel Iori, Amedeo Benedetti ed Enrico Alfonso, tutti e tre con un passato più o meno recente nel Chievo. Per Iori l’esperienza scaligera è stato anche il punto più alto della carriera in serie A, mentre Alfonso cominciò la carriera proprio con i clivensi. Dall’altra parte, invece, un ex come Mattia Zaccagni per cui i tifosi e lo staff tecnico stravede e attorno al quale proseguono le voci di mercato in vista della riapertura delle liste del prossimo mese di gennaio. Marchetti aveva tentato in ogni modo di confermarlo, ma non c’è stato verso.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Un contributo determinante è arrivato dall’ingresso di Neto Pereira: è fattibile il tridente con lui, Altinier e Alfageme anche a inizio gara? «Sì, nel momento in cui tutti i ragazzi stanno bene. Siamo partiti a inizio stagione sempre con l’idea di avere un paio di situazioni a livello tattico, però devi avere la rosa al completo soprattutto in determinati ruoli. Poi sta a me scegliere se variare o meno sistema a gara in corso o dall’inizio». Ci sembra di capire che passare a un 4-3-1-2 o a un 4-3-3 non toglierebbe certezze al gruppo. «Le squadre all’inizio vanno costruite seguendo una logica, e noi l’abbiamo fatto. Ma negli allenamenti è giusto fare valutazioni più ampie. Il mio compito è mettere in campo i giocatori che stanno meglio fisicamente e mentalmente, e che mi danno maggiori garanzie». […] A livello ambientale sente che è cambiato qualcosa alla luce degli ultimi risultati? «Allo stadio c’è sempre chi è contento e chi meno. Non possiamo fare altro che dare il massimo e fare risultato come stiamo facendo». Un po’ quello che accade a Parma: se vinceva sabato era primo e lo stadio borbotta, voi siete a quattro punti dalla vetta e lo stadio ugualmente borbotta. «Pochi borbottano. Mi sembra che la grande maggioranza dei tifosi ci inciti, poi nel calcio c’è sempre qualcuno scontento. Ma è sbagliato amplificare questa minoranza».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Oscar Brevi, cinque vittorie nelle ultime sei gare (Coppa inclusa) sono un bel biglietto da visita in vista della trasferta con il Parma. «Sfidiamo una squadra che sulla carta ha investito di più e che, insieme al Venezia, è la più accredita alla vittoria finale. Cercheremo di affrontarla con le nostre caratteristiche per metterla il più possibile in difficoltà». Tra l’altro si gioca in uno stadio come il Tardini che lei ha calcato da giocatore. «Sono gare facili da preparare a livello emotivo perché ci sarà tanta gente. Il calcio è la nostra professione, ma deve essere anche un divertimento per i giocatori visto che fanno il lavoro più bello al mondo» Con la Feralpi Salò avete ribaltato il risultato dimostrando carattere. «È stato importante vincere in rimonta, anche perché non l’avevamo mai fatto. Il primo tempo è stato equilibrato con occasioni da entrambe le parti. La ripresa è iniziata con una fase di stallo e con disattenzioni da parte nostra e loro, e proprio su un nostro errore ci hanno punito. In quel momento la squadra ha accusato il gol e ha rischiato di prendere il secondo, poi ci siamo ricompattati e siamo stati bravi a crederci ottenendo un risultato importante. La fortuna te la devi cercare fino alla fine».

Ore 10.10 – (Gazzettino) Doppia seduta a ranghi completi ieri per i biancoscudati che stanno preparando la sfida con il Parma che si giocherà sabato alle 16.30 al Tardini. Oltre al lavoro atletico, i giocatori si sono cimentati tra tattica e partitella e oggi torneranno di nuovo alla Guizza alle 14.30 per proseguire la marcia di avvicinamento al big match con i ducali. Intanto, il giudice ha inibito fino al 22 novembre il team manager Mateos che con la Feralpi Salò era stato espulso dalla panchina nel secondo tempo per atteggiamento irriguardoso verso l’arbitro. PREVENDITA. È già aperta per il derby con il Venezia in programma al Penzo lunedì 28 novembre alle 20.45 (diretta su Rai Sport). Il costo del tagliando per il settore ospiti è di 8 euro (diritti di prevendita esclusi) e può essere acquistato sul circuito www.vivaticket.it. In città il punto vendita si trova al Gruppo Ruzante Viaggi in via Santa Sofia 68.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Sabato scorso il Padova non è stato certo ineccepibile, ma è stato comunque premiato dal risultato. E la svolta, oltre che mentale, è arrivata anche con l’ingresso di Neto Pereira e il passaggio al 4-3-1-2. Un modulo che, da qui in avanti, potrebbe rivelarsi un’arma in più, anche dal primo minuto? «Può esserlo, ma solo nel momento in cui tutti i giocatori staranno bene. Ad inizio anno c’era sempre stata l’idea di poter variare un paio di situazioni a livello tattico, ma qualche infortunio di troppo, soprattutto in determinati ruoli, non ci ha permesso di farlo. Tutto dipende da come stanno i giocatori, da come vanno gli allenamenti durante la settimana: il mio compito è mettere in campo coloro che in quel preciso momento mi danno più garanzie, che stanno meglio fisicamente e mentalmente. Quando li ho scelti, il modulo viene di conseguenza. Anche se siamo, tra le prime squadre della classifica, quella che ha segnato di meno, non è detto che mettere più giocatori offensivi significhi fare più gol». […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Quattro vittorie nelle ultime cinque uscite: Parma e Padova arrivano allo scontro diretto di sabato al Tardini con lo stesso ruolino di marcia, e i presupposti per una gara aperta ad ogni risultato ci sono. «Ma in realtà il Padova ha vinto cinque volte nelle ultime sei, perché c’è pure la sfida di Coppa con il Bassano», la piccata puntualizzazione di mister Oscar Brevi. «Se l’avessimo persa, l’avreste comunque esclusa dal conteggio?». Non dovrebbe trattarsi di nervosismo o di tensione: nello spogliatoio biancoscudato l’aria è serena dopo il successo sulla FeralpiSalò, e quella del tecnico può essere interpretata come una considerazione senza polemica. Resta il fatto che, comunque lo si voglia vedere, il recente ruolino è un bel biglietto per presentarsi alle tre settimane che potrebbero segnare il girone d’andata: Parma, Venezia e Pordenone, con l’ottavo di Coppa Italia a Carrara tra le prime due. Sfide che diranno quanto il Padova potrà avvicinarsi alle primissime posizioni. «Stiamo lavorando per preparare il match di Parma», le parole dell’allenatore milanese, «senza pensare a quelle che ci aspetteranno dopo. Sabato incontriamo la squadra che ha investito di più, acquistando giocatori importanti in tutti i reparti, sulla carta la formazione più accreditata, insieme al Venezia, per vincere il campionato. Cercheremo di affrontare la gara con le nostre caratteristiche, per superare più difficoltà possibili». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dieci giorni di inibizione: è questa la sanzione comminata dal giudice sportivo della Lega Pro, Pasquale Marino, al team manager del Padova Marcelo Mateos, allontanato dalla panchina nel secondo tempo della partita con la FeralpiSalò “per atteggiamento irriguardoso verso l’arbitro durante la gara”, si legge nel dispositivo. Mateos, dunque, non sarà a bordocampo sabato prossimo contro il Parma, ma ritornerà in panchina mercoledì 23 nella sfida di Coppa Italia in casa della Carrarese. Il big-match del “Tardini”, che andrà in scena alle 16.30, è stato intanto affidato ad un fischietto siciliano: sarà il signor Pillitteri della sezione di Palermo a dirigerlo, assistito da Lombardo di Sesto San Giovanni e Mokhtar di Lecco. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Un Padova con il tridente e magari col 4-3-1-2? Oscar Brevi ci sta pensando e, magari non subito ma quando i principali interpreti dell’undici titolare avranno recuperato la miglior condizione, potrebbe varare la svolta tattica assai gradita ai tifosi e a chi ha osservato il Padova in campo con questo modulo. Contro la FeralpiSalò, ad esempio, c’è stata un’evoluzione importante in tal senso, al momento dell’ingresso di Neto Pereira al posto di Cappelletti, che ha portato non a caso a due gol e, più in generale, all’avanzamento di un baricentro decisamente troppo basso col 3-5-2. «Era l’idea di inizio anno avere più sistemi di gioco plausibili — ha spiegato ieri Brevi — ma tutto dipende sempre dagli uomini a disposizione e da come stanno fisicamente e atleticamente. Se tutti stanno bene, non vedo perché no. All’inizio le squadre vanno costruite con logica, ma poi di settimana in settimana vanno fatte valutazioni più ampie a seconda anche di quanto si vede in allenamento ed appunto dalla condizione di ogni singolo giocatore a mia disposizione. Il nostro percorso è appena iniziato, dobbiamo continuare così ed aver pazienza perché non si inventa niente dato che cambiando molto ci vuole tempo». Quattro vittorie nelle ultime cinque partite di campionato sono un bel biglietto da visita per il Padova e per lo stesso Brevi, che ha saputo tirarsi fuori dalle sabbie mobili proprio nel momento più complicato. E lo stesso allenatore punzecchia gli interlocutori quando dice: «In realtà sono cinque nelle ultime sei — dice — perché se avessimo perso in Coppa Italia di sicuro mi avreste presentato il conto e l’avreste tenuta in considerazione». […]

Ore 08.40 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano e Venezia 26, Parma 25, Pordenone, Reggiana e Sambenedettese 24, Gubbio e Padova 22, FeralpiSalò 21, AlbinoLeffe 20, Santarcangelo 16, Fano e Lumezzane* 13, Ancona 12, Maceratese*, Modena e SudTirol 11, Teramo 10, Mantova 9, Forlì 5.

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, i risultati della tredicesima giornata: Ancona-Lumezzane 0-1 (Barbuti (Lu) al 15′ pt), Gubbio-Santarcangelo 1-0 (Marini (Gu) al 22′ pt), Padova-FeralpiSalò 2-1 (Gerardi (Fs) al 13′ st, Favalli (Pd) al 33′ st, Alfageme (Pd) al 37′ st), Pordenone-Reggiana 2-0 (Suciu (Pn) al 4′ pt, Cattaneo (Pn) al 12′ st), Venezia-SudTirol 2-0 (Moreo (Ve) al 28′ pt, Geijo (Ve) al 38′ pt), Forlì-Modena 2-2 (Olivera (Mo) al 20′ pt, Bardelloni (Fo) su rigore al 31′ pt, Laner (Mo) al 27′ st, Bardelloni (Fo) su rigore al 49′ st), Mantova-Fano 0-1 (Masini (Fa) su rigore al 38′ st), Maceratese-Parma 0-0, Sambenedettese-Teramo 2-0. Giocata venerdì Albinoleffe-Bassano 2-2.

Ore 08.20 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.10 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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