Live 24! Parma-Padova, -4: doppia seduta per i Biancoscudati in vista del “tour de force”

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Ore 20.30 – (Il Piccolo) Ci sono partite che non si riescono a vincere nemmeno creando sei-sette occasioni da rete. Alla Triestina è già successo a Trieste contro l’Union Feltre ed è successo domenica a Vigasio. Altra storia l’1-1 casalingo con la Vigontina al termine di un match nel quale si poteva anche perdere. I tre pareggi non cancellano certo le otto vittorie e l’imbattibilità della squadra di Andreucci. Ma sul piano numerico pesano anche perché la capolista Mestre non perde un colpo. In terra veronese, al di là delle due traverse colpite, la Triestina ha dimostrato di far fatica quando ci sarebbe da mettere sulle ginocchia gli avversari meno attrezzati per costringerli all’errore. In fondo è una caratteristica che sta nel dna di una fromazione costruita da zero con un attacco funambolico al quale viene affidata tutta la potenzialità offensiva. Non è un caso se oltre alle punte il solo Bajic sia riuscito a forare la porta avversaria. La mancanza a destra del giovane terzino, la forma approssimativa di Corteggiano reduce da un leggero acciacco e l’involuzione di Turea a destra offrono all’Unione meno armi per imporre accelerazioni di ritmo capaci di sorprendere il centrocampo e la difesa avversaria naturalmente molto guardinghi quando si tratta di fromazioni di livello medio-basso. Ma adesso per la Triestina arriva il mese che dirà la verità sull’assetto della squadra. Perché, a parte il Montebelluna, il calendario pone di fronte agli alabardati tutte le formazioni migliori del torneo. Il primo assaggio ci sarà domenica con il Belluno che Vecchiato ha sempre fatto giocare bene e non è formazione che si chiude. Poi arriveranno i test ad Abano prima della supersfida con il Mestre, che sarà seguita (dopo Montebelluna) dai match con Campodarsego e Virtus Vecomp. Una situazione molto interessante prima della sosta natalizia e che coinciderà a dicembre con la finestra di mercato. Finora, dopo la ricostruzione estiva dalle fondamenta, Milanese e il suo staff hanno privilegiato la ricerca dell’equilibrio tra gli elementi della rosa. Posizione condivisibile e che ha dato risultati che non erano prevedibili. Però è vero che, soprattutto quando la squadra non segna, la tentazione dei difensori sia quella di lanciare lungo per le punte a scavalcare il centrocampo peraltro impegnatissimo a tamponare visto che spesso si trova in inferiorità numerica rispetto agli avversari. Fa parte del gioco ma questa soluzione non favorisce la continuità di manovra specie dalla metà campo in su. Non si può avere tutto, altrimenti l’Unione sarebbe una corazzata e non un’ottima squadra più che competitiva per la categoria. Ma le indicazioni che giungeranno da questo mese di test molto indicativi saranno preziose per riflettere se sarà il caso di apportare qualche leggera ma significativa correzione o di andare avanti sulla strada intrapresa.

Ore 20.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Bottecchia da gran galà, così il Pordenone ha messo in archivio un’altra grande impresa. La seconda della stagione, dopo il ko tecnico rifilato al Venezia a inizio ottobre. La partita di sabato contro la Reggiana è solo l’ultima di una lunga serie: grandi giorni e grandi notti allo stadio-velodromo, che infiammano la passione per i colori neroverdi. D’altronde si sa, servono le vittorie di spessore per abbellire un campionato già pieno di significato. E in questo il Pordenone è maestro, non solo in Lega Pro. […]

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Finalmente Sergiu Suciu. […] Classe, intelligenza e personalità sono stati i sostantivi più ricorrenti nelle descrizioni di chi lo aveva visto all’opera. Mauro Lovisa lo aveva etichettato: «Sarà il miglior giocatore che avrà mai visto Pordenone». Le prime apparizioni però non avevano giustificato tanto entusiasmo. Il rumeno è cresciuto con il passare del tempo e sabato è riuscito anche a regalare al popolo naoniano il primo gol in neroverde. […] Insieme a Burrai e Misuraca sabato ha sovrastato il centrocampo ospite, tanto da meritarsi i complimenti del sito ufficiale reggiano: «Centrocampo granata – si legge – costantemente in balia della mediana neroverde». Sergiu si copre: «Tutta la squadra afferma è stata molto brava a interpretare la gara nel modo migliore. Per noi era fondamentale fare risultato. Credo si sia vista subito la nostra grande determinazione e voglia di vincere. Abbiamo fornito una delle migliori prestazioni stagionali». Finalmente è arrivato il primo gol in neroverde. «Sì – annuisce sorridendo Suciu -, ne sono felicissimo. Ma anche questo è stato il frutto di un grande lavoro di squadra, favorito fa una grande giocata di Emanuele Berrettoni». Pronto a risalire la scala del calcio italiano? «Io non guardo troppo in là. A Pordenone mi trovo benissimo. Adesso l’unica cosa che conta è la partita di lunedì a Modena». […]

Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È tempo di un’altra assemblea elettiva in Lega Pro. In rappresentanza del Pordenone, quale appartenente al Consiglio direttivo uscente e nuovamente candidato, c’è il presidente Mauro Lovisa, che partecipa oggi ai lavori nella sede fiorentina. L’ordine del giorno prevede principalmente l’elezione del presidente della Lega Pro, dei due vice, di otto consiglieri di Lega, di due consiglieri federali di spettanza, del presidente del Collegio dei revisori dei conti, dei due componenti effettivi e dei due componenti supplenti dello stesso organismo. La poltrona più alta non dovrebbe sfuggire a un confermato Gabriele Gravina. L’altro nome in lista è quello di Alessandro Barilli, ma Gravina gode della fiducia maggioritaria. […] Le candidature per il vice vedono in lizza Walter Baumgartner, Paolo Francia e Mauro Grimaldi. Per la carica di consigliere federale in rappresentanza della Lega Pro ci sono Giancarlo Abete e Stefano Rosso. […]

Ore 18.30 – (Messaggero Veneto) Viaggia forte il Pordenone: 5 punti più dell’anno scorso. Nella stagione 2015-2016, infatti, i neroverdi di Tedino dopo 13 giornate avevano 19 punti, ora ne vantano 24 e sono a due lunghezze dalla vetta pur avendo raccolto molto poco in quattro gare a ottobre. Questo per far capire ulteriormente il campionato di assoluto spessore che Stefani e soci stanno disputando. […]

Ore 18.00 – (Messaggero Veneto) Sono in tanti a godersi questo momento del Pordenone. Ma la persona più felice è ovviamente quella che investe dal 2007 in questa società: il presidente Mauro Lovisa. L’imprenditore esulta per la posizione in classifica della sua squadra, arrivata a 2 punti dalla vetta nel girone B di Lega Pro, tanto che non si nasconde e promette di intervenire, qualora ce ne fosse bisogno. «Se a fine girone d’andata saremo ancora lì – dichiara – potremmo tornare sul mercato. Non per stravolere alcunché, anzi: solo qualche puntello per essere ancora più competitivi». Quindi, un aneddoto: «Il mister della Reggiana avrebbe potuto essere neroverde». […] Con la Reggiana la squadra non ha mai sbagliato, tanto che ha detto a Leonardo Colucci la frase: “Avete preso una bella rumbetta…”. «E’ la verità. Mi sono permesso di dirglielo perché lo conosco. Il mister granata avrebbe firmato per il Pordenone qualora Tedino fosse andato via. Non l’ho mai detto a nessuno, ma era lui l’indiziato numero uno a sostituire il “Maghetto”. E’ un ottimo tecnico e una bravissima persona, è stato capitano di tante squadre in cui ha giocato. Significa molto». Una prova del nove è stata superata: il Pordenone può puntare alla serie B? «Non voglio fare proclami: ai cadetti ci pensano Parma, Venezia e Reggiana. Io dico che noi vogliamo rimanere lassù, stare più in alto possibile e a lungo. Se a fine girone d’andata, cioè tra sei gare, saremo ancora là, allora faremo dei conti». E magari intervenire sul mercato… «Certo. La società è sempre vigile su ciò che accade a livello di movimenti. Saranno però investimenti mirati, come l’anno scorso (quando arrivò, per esempio, Berrettoni, ndr). Vediamo, se in qualche reparto siamo “corti” si può sicuramente pensare a un rinforzo. Per chi vuole mettersi in discussione le porte di questo club sono sempre aperte». […]

Ore 17.30 – (Giornale di Vicenza) Nel suo ruolo di consigliere in Lega Calcio, il presidente Stefano Rosso ha dichiarato che in caso di un eventuale salto in serie B prossimo venturo si batterà per la concessione di una deroga agli impianti sino a 4 mila posti. Iniziativa sacrosanta e condivisibilissima per almeno due motivi: il primo è che per chiunque salire di categoria salvo poi andare a giocare altrove o lontano non ha senso ed è perfino controproducente. Le statistiche dimostrano che chi è salito ed è emigrato per giocare è sceso a strettissimo giro di posta nell’anno o negli anni successivi. Il secondo aspetto è che gli stadi ovunque in Italia sono sempre più vuoti e costruirne di nuovi (a meno che non siano di proprietà) o peggio ancora ampliarli ha costi elevati e ritorno scadente rischiando di diventare una palla al piede per chi deve gestirlo o affidarne la gestione. […]

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) […] Il Bassano dovrà far valere il fattore campo contro una formazione che segna col contagocce. Allenata dall’ex-centrocampista milanista e perugino Federico Giunti (che nella sua carriera agonistica, oltre ad un titolo vinto col Milan, vanta pure uno scudetto conquistato coi turchi del Besiktas) la Maceratese in trasferta ha finora vinto una sola volta (col successo di misura ottenuto il 15 ottobre in casa del Gubbio rivelazione del torneo), pareggiato 3 volte e perduto altrettante, guadagnando peraltro più punti di quelli ottenuti di fronte al pubblico di casa (6 contro 5). I suoi migliori realizzatori, con due reti realizzate, sono Matteo Colombi, attaccante mancino, e Filippo Gattari, difensore.

Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Il calcio diventa poi il simbolo della vita che continua. A Macerata ci si è aggrappati anche a un pallone per reagire a un territorio sfregiato dal terremoto di fine ottobre.Perché è vero che le scosse hanno inflitto ferite indelebili ai comuni limitrofi e il capoluogo è stato risparmiato dai danni più violenti, tuttavia la paura non conosce confini geografici e il football finalmente padrone dell’Helvia Recina, il vecchio stadio cittadino tornato a vestirsi a festa l’altra sera col Parma, è stato il segnale della ripartenza.Una rinascita suggellata dal gemellaggio tra le tifoserie eppoi il puntone di platino in campo con Macerata a murare il magno Parma, emblema intanto della ricostruzione in classifica dei marchigiani.Che dopo il rinvio della sfida interna col Lumezzane nei giorni successivi al disastro hanno vissuto una settimana surreale: prima il timore di continuare ad abitare nelle proprie case e a far trascorrere notti che non passavano mai. Poi, la scelta di anticipare il ritiro della trasferta di Salò con giocatori e rispettive famiglie al sicuro in un albergo sul Garda. Adesso il pareggio spartiacque col Parma per ricominciare. […] Il modulo prediletto, non chiaramente l’unico, è un 3-5-2 con tanta densità in mediana e l’esterno Petrilli il giocatore più ficcante, di gamba e passo, mentre dietro nessuno dà spago e anzi in fase di non possesso i laterali si abbassano per una linea di retroguardia a cinque blindatissima.Da quelle parti poi sono ore frenetiche per il passaggio di proprietà del club: ieri altro contatto dal notaio tra la presidentessa Tardella e il possibile acquirente, l’imprenditore italo-svizzero Spalletta con consorte marchigiana. Tra oggi e domani è attesa una svolta in un senso o nell’altro. […]

Ore 16.00 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 15.40 – Qui Guizza: mini-torneo con sponde a campo ridotto.

Ore 15.20 – Qui Guizza: gruppo al completo per mister Brevi.

Ore 15.00 – Qui Guizza: lavoro atletico.

Ore 14.40 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Mister Inzaghi l’ha eletto a emblema del suo Venezia, il ds Perinetti l’ha definito sempiterno. Evans Soligo incassa i complimenti con un sorriso e sembra faticare più a spiegare il non-segreto della sua freschezza, che non a correre per 90′ come contro il Sudtirol in quella che è stata la sua prima maglia da titolare dopo più di due mesi. «Anche a 37 anni mi alleno sempre per giocare titolare, sotto questo aspetto non cambia nulla la consapevolezza della grande competizione interna a questo Venezia – spiega il mediano di Marghera, che sabato si è ripreso la fascia di capitano da Domizzi -. Qui ci sono 25 giocatori tutti buoni e questa è una base fondamentale per ambire ad arrivare primi». […] «Il nostro girone è il più tosto di tutti, le partite sono tutte difficili quindi a maggior ragione dobbiamo fare la corsa solo su noi stessi. Finora nessuno ci ha messo sotto, la vittoria col Sudtirol è stata positiva per il ritorno ai tre punti a coronamento di una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista». Soligo fa trasparire tutta la sua soddisfazione per il clima attorno alla squadra. «Un anno fa puntavamo a risvegliare l’ambiente e oggi sentirlo così carico è un motivo di orgoglio, un responsabilità e uno stimolo. Gli sforzi della società meritano un entusiasmo sempre maggiore che vogliamo continuare ad alimentare già con la Feralpi». […]

Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Ritorno alla vittoria e primato in classifica. Il Venezia torna a guardare le avversarie del girone B dall’alto verso il basso in compagnia del Bassano. La vittoria sul Sud Tirol però ha portato oltre ai tre punti anche la conferma della crescita del gruppo. «È stata una bella vittoria — conferma il centrocampista Evans Soligo — abbiamo visto che il campionato è molto equilibrato e bisogna stare lì sul pezzo. Ci siamo ripresi il primo posto ma soprattutto abbiamo disputato una gara convincente dal punto di vista della prestazione». Una partita che ha dato anche indicazioni molto utili a mister Inzaghi nella gestione del risultato: «Non ci è capitato spesso di poter gestire una situazione del genere, avevamo un doppio vantaggio già nel primo tempo e nel secondo non abbiamo mai corso rischi». E poter contare su un tecnico come Inzaghi è sicuramente un vantaggio. «Il mister da questo punto di vista è eccezionale, ci trasmette tutta la sua esperienza, che non è una cosa da poco, visto che sappiamo tutti quali sono gli obiettivi che ci siamo prefissati». La strada però è ancora lunga, per gli arancioneroverdi saranno due settimane molto calde. «Dobbiamo dare continuità ai nostri risultati. Ora ci attendono due gare delicate contro Feralpi Salò e Padova, senza dimenticare che in mezzo ci sarà la gara di coppa Italia contro la Reggiana». […]

Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Inizia il count down verso il derby, anche se prima dello scontro diretto Venezia e Padova dovranno affrontare le trasferte di Salò e Parma. Parte stamattina (ore 10) la prevendita (punti vendita sul sito della società) per la sfida in programma lunedì 28 novembre al Penzo (ore 20.45), un derby che ritorna dopo sette anni e mezzo, nell’occasione non sarà valida l’iniziativa “Porta un amico allo stadio”. I prezzi dei biglietti: curva sud 10 euro al botteghino, 8 euro in prevendita, con “110 card” 5 euro al botteghino e 3 euro in prevendita; tribuna Valeria Solesin (ex distinti) 18 euro botteghino, 15 euro in prevendita, con “110 card” 9 euro al botteghino, 6 euro in prevendita; tribuna laterale: 25 euro al botteghino, 20 euro in prevendita, con “110 card” 13 euro al botteghino, 10 euro in prevendita; infine tribuna VIP (ex centrale) 35 euro al botteghino, 30 euro in prevendita, con “110 card” 18 euro al botteghino, 15 euro in prevendita; tribuna d’onore 50 euro al botteghino e allo stadio. La sera della partita, ai botteghini del Penzo, saranno messi in vendita solo 100 tagliandi. Gli universitari esibendo il libretto potranno accedere a tutti i settori dello stadio, escluse tribuna centrale e d’onore, pagando 6 euro. […] Rientrato in gruppo anche Vittorio Fabris, ieri è arrivato a Mestre il presidente Joe Tacopina, che rimarrà in Italia fino a domenica 20 per far ritorno in tempo per il derby con il Padova. Coppa Italia. Adesso è ufficiale: Venezia-Reggiana, per gli ottavi di finale della Coppa Italia di Lega Pro, si giocherà alle ore 16.30 di martedì 22 novembre.

Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quella contro il Latina doveva essere la partita in cui Pierpaolo Bisoli cercava conferme e una vittoria che avrebbe consentito di staccarsi, seppur di poco, dalla zona calda della classifica. L’importanza del match era nota a tutti e per questo la sconfitta incassata dal Vicenza ha lasciato tanta amarezza e delusione sia tra i supporters che tra la dirigenza biancorossa. «Purtroppo abbiamo giocato male — ammette il direttore sportivo Antonio Tesoro — con il Latina abbiamo invece evidenziato problemi di personalità e questo è un problema non da poco. Peccato, perché c’era la possibilità di fare un altro piccolo passo in avanti ed invece ne abbiamo fatti due indietro». […] Cosa manca? Di sicuro un giocatore capace di saltare l’uomo e di creare superiorità numerica e in questo pesa la non buona condizione fisica di Giacomelli e quella ancora peggiore di Fabinho. […] Il Vicenza andrà rinforzato a gennaio anche se il mercato è ancora lontano. «Sono cose che sappiamo e non certo da oggi; tra un mese valuteremo con il mister il da farsi, intanto pensiamo a giocare perché, da qui a gennaio. ci sono altre sette partite». A livello societario Vi.Fin. si appresta ad approvare il bilancio 2015-2016 con chiusura allo scorso 30 giugno che comprenderà anche gli accordi relativi alla rateizzazione dell’Iva e alla ristrutturazione del debito. Prevista la nomina per cooptazione di Simone Dalla Vecchia, figlio di Stelvio, che dovrebbe assumere la carica di vice presidente.

Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Facciamo che per un attimo la domenica sia diventata lunedì. E così si può dire: ogni maledetto lunedì. Perché quello che è accaduto ieri a Isola assomiglia tanto a quello che si è visto in quel vecchio film in cui la vita e il football sono paragonati a un gioco di centimetri. Infatti Pierpaolo Bisoli ieri ha preferito le panche dello spogliatoio al cerchio di centrocampo: non mancavano – come nel film di Al Pacino – «tre minuti alla più difficile sfida professionale», ma era comunque arrivato il momento di guardarsi tutti negli occhi. E infatti i minuti sono stati di più, praticamente mezz’ora. Un tempo sufficiente per il tecnico per provare a pescare nel fondo di ciascun suo giocatore. Di più: ha chiesto di aprirgli il loro cuore. Un tempo sufficiente in cui ha voluto spiegare che nulla è cambiato, che lui è sempre lo stesso uomo che quei ragazzi hanno conosciuto un mese e mezzo fa. Li ha quasi rassicurati sul fatto che la battuta continuerà a non mancare, come il «bravi» quando si vince e una dura analisi quando si perde. Insomma, il succo del discorso è stato: sono disposto a tutto per salvare il Vicenza. Al punto tale da non dormirci la notte: prima per decidere una formazione, e sabato anche per colpa di una sconfitta. Ma se per qualche notte gli è mancato il sonno, Bisoli sa pure che non è ancora troppo tardi per nulla: infatti è stato lui, per primo, a dire che bisogna risollevare subito il morale e pensare di andare avanti. Perché nel mirino c’è già il prossimo obiettivo, Vercelli, che a detta del tecnico sarà una battaglia alla quale presentarsi armati fino ai denti. Anche perché nulla è impossibile: gli è bastato portare l’esempio del Novara che – con una condizione di classifica simile a quella dei biancorossi – è andato a farne 4 in casa del Verona capolista. […]

Ore 12.20 – (Gazzettino) «Farò i complimenti ai giocatori per la gara disputata a Benevento». Stefano Marchetti, seppure nella delusione patita nell’ultimo turno di campionato, trova comunque diversi spunti positivi per guardare avanti con immutato ottimismo, tant’è che oggi alla ripresa degli allenamenti dispenserà solo elogi alla squadra. «Mi dispiace non avere portato a casa nemmeno un punto, perché il Cittadella avrebbe ampiamente meritato un risultato favorevole. Chi ha visto la partita si è fatto l’idea che la nostra è una squadra che gioca e lo fa contro chiunque. Per questo non posso rimproverare quasi niente ai ragazzi, che ho visto davvero dispiaciuti al termine della partita di Benevento. Abbiamo ancora tanta amarezza dentro di noi perché a fronte di un grande dispendio di energie, non abbiamo raccolto nulla». […]Adesso bisogna resettare tutto e in fretta, come ha affermato Venturato al termine della partita: come si riparte? «Alla ripresa dei lavori il sentimento principale sarà la delusione. Ricominciando ad allenarci, però, si dimenticherà tutto: quello che è stato, fa già parte del passato, devi guardare sempre avanti, sia quando vinci che quando perdi. Faremo tesoro degli errori commessi: Pazzini è un altro killer d’area, se a Ceravolo abbiamo concesso un solo pallone, dovremmo evitare anche quello. Non possiamo rilassarci mai, nemmeno per un secondo». Il Verona, prossimo avversario, arriva da un pesante ko interno. «Sarà incappato in una giornata storta, noi a Benevento la giornata giusta l’avevamo indovinata, ma ci è andata male comunque». Si prospetta un grande derby, venerdì sera. «Ci sarà un Tombolato strapieno, sarà una festa per il calcio, e noi ci teniamo a fare bene. Anche perché – conclude Marchetti – ci vogliamo riprendere ciò che abbiamo lasciato a Benevento».

Ore 12.00 – (Gazzettino) Vanno ad esaurirsi in fretta i biglietti ancora disponibili per il grande incontro di venerdì sera, anticipo della quindicesima giornata di campionato: ad assistere a Cittadella-Verona ci sarà il tutto esaurito al Tombolato. Due giorni di prevendita sono bastati ai tifosi del Verona per acquistare tutti i 1.500 posti riservati in curva e in tribuna laterale ovest; da metà della scorsa settimana si possono prendere i biglietti in tribuna est e ovest solo per i non residenti nella provincia di Verona. Data la grande richiesta di biglietti, da venerdì scorso i tagliandi possono acquistare nelle prevendite Ticketone di Bassano e delle province di Venezia, Treviso e Udine. Restano aperte le biglietterie della sede di via Ca’ Dai Pase e della tabaccheria di Borgo Bassano. La società ancora una volta invita l’acquisto del biglietto in prevendita per evitare code e disagi ai botteghini dello stadio. […]

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) «Discorsi da tenere alla squadra? E perché? Passerò al campo, alla ripresa degli allenamenti (questo pomeriggio, ndr), come faccio di solito, ma a Benevento ho visto un Cittadella reattivo, che non avrebbe certo meritato di perdere. Non ho niente da rimproverare ai miei uomini». Andrea Gabrielli non fa drammi, e ci mancherebbe! A poche ore dal beffardo 1-0 rimediato allo stadio Vigorito non nasconde, però, un certo rammarico, «perché abbiamo gestito la partita, andando vicini al gol prima del loro vantaggio e non abbattendoci nemmeno quando siamo andati sotto, tant’è che abbiamo avuto almeno un altro paio di grosse occasioni per pareggiare». Casomai si può dire che questo Citta a volte tende ad ammirarsi troppo, mentre dovrebbe essere più concreto. «Ma la prestazione c’è stata. Purtroppo il calcio è anche questo: succede che, a forza di spingere, ci si esponga a qualche rischio e che per un errore, l’unico commesso, si esca sconfitti». Stupisce, piuttosto, che a propiziare il gol di Ceravolo sia stato uno come Scaglia, solitamente inappuntabile. «E infatti quella svista non sposta minimamente il giudizio sul valore di un difensore come lui». Resta la rabbia per non aver approfittato del clamoroso tonfo interno del Verona, travolto dal Novara. «Ho visto la sintesi della partita, l’impressione è che la squadra di Pecchia sia incappata in una giornata simile a quella che abbiamo vissuto noi con il Brescia. Vorrà dire che l’Hellas si presenterà al Tombolato nell’anticipo di venerdì sera con la voglia di riscattarsi. Ma sarà la stessa che avremo noi». […] Una grossa mano, nel derby veneto, si spera la diano i tifosi granata. Quelli gialloblù hanno risposto subito presente, esaurendo in un paio di giorni i circa 1.500 posti a loro disposizione. «Mi piacerebbe davvero trovare un Tombolato pieno, per far vedere a tutti quanto teniamo ai nostri colori. L’unico consiglio che posso dare è quello di approfittare della prevendita, perché venerdì ai botteghini ci potrebbero essere code e il rischio di perdere parte di una partita così attesa». Allora, lo confessi, tenuto conto di quanto detto sin qui, firmerebbe per un pareggio? «Ma la nostra non è proprio una squadra da pareggi! Ne abbiamo ottenuto soltanto uno in 14 giornate, nessun’altra formazione della categoria è così poco incline a spartirsi la posta in palio. Per cui no, non firmo nulla. Ce la giocheremo a viso aperto, come sempre».

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) Settore ospiti esaurito da giorni, attesa spasmodica, stadio che potrebbe far registrare un pienone mai visto prima. Cittadella-Verona è già cominciata, anche se mister Roberto Venturato ha concesso un giorno di riposo alla squadra dopo la sconfitta di Benevento. Da una parte è vero che si è giocato domenica, dall’altra lo sforzo fatto dal gruppo e una traversa molto lunga hanno suggerito all’allenatore granata di ridurre i carichi, nonostante si torni in campo già venerdì sera per l’anticipo del Tombolato alle 20,45 contro l’Hellas di Fabio Pecchia. Negli occhi c’è ancora il beffardo ko di Benevento, che ha mandato di traverso la settimana a Venturato. «Perdere così fa veramente male — sospira l’allenatore granata — abbiamo fatto una prestazione importante ma non siamo riusciti a essere concreti, anche se penso che il pari sarebbe stato il risultato più giusto. E’ stato bravo il Benevento a sfruttare l’unico nostro errore. Resta l’amaro in bocca, ma ci teniamo la prestazione, che ancora una volta non è mancata e che mi fa ben sperare per il futuro. E questa lezione potrà servirci. Ci aspetta una serie di gare molto dure, a cominciare dalla prossima. Giocheremo sempre a viso aperto, già col Verona». […]

Ore 10.50 – (Gazzettino) Lei, Alfageme e Altinier formate un tridente da fare invidia a chiunque in Lega Pro. Può essere una soluzione da proporre anche in avvio di gara? «Giocando così ti sbilanci, però si può fare sicuramente. L’importante è che ci sia voglia di aiutarsi e di sacrificarsi sul piano dell’organizzazione». […] Adesso invece la testa è proiettata alle prossime due sfide di cartello, tanto per cominciare quella al Tardini. «Sono partite belle che vorrebbero giocare tutti. Intanto pensiamo al Parma, tra l’altro al Tardini sono andato una volta sola con il Varese in Coppa Italia, ma senza giocare. Affrontiamo una grande squadra che ha speso molto e che punta a vincere il campionato, quindi sappiamo che sarà difficile. Ma sono sicuro che affronteremo questo appuntamento come tutti gli altri, ossia per cercare la vittoria. Gli stimoli senz’altro non mancheranno, ci sarà anche un grande pubblico. Ma anche il Parma sa di avere davanti il Padova che è una squadra di valore. Ne uscirà una bella sfida». […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Non sono molti i giocatori in grado di spostare gli equilibri di una partita: tra questi va sicuramente annoverato Neto Pereira. Non è un caso che con la Feralpi Salò il suo ingresso abbia mandato in frantumi le certezze della retroguardia bresciana, e che siano arrivati in rapida successione i sigilli di Favalli e Alfageme che hanno capovolto il risultato consentendo al Padova di portare a casa una vittoria che vale come oro colato alla vigilia della doppia trasferta di fuoco con Parma e Venezia. Tanto più che il brasiliano era al rientro in campionato dopo un lungo stop dovuto all’operazione al menisco. «Fa piacere essere riusciti a vincere una partita che per noi era molto importante – sottolinea Neto Pereira – Al momento di entrare in campo ero emozionato, anche perché sentivo ancora un po’ lo spavento provato con il Bassano in Coppa Italia. Poi passa tutto, la partita era in una fase delicata e bisognava entrare con il massimo della concentrazione, e ho pensato solo a fare del mio meglio».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Mattinata in cattedra ieri mattina per i biancoscudati Michele Russo e Domenico Germinale che si sono intrattenuti con i ragazzi della Terza A/E del liceo classico Marchesi, rispondendo alla chiamata dei rappresentanti di classe Marco Griggio e Chiara Schiavolin. Durante l’ora di educazione fisica del professor Roberto Taffara, gli studenti hanno rivolto in forma scritta numerose domande, tutte anonime, sui più svariati argomenti. I due calciatori si sono raccontati a tutto tondo, dalla loro esperienza di studenti e calciatori, alle dinamiche dello spogliatoio, al rapporto con le droghe e con l’alcol. In particolare, tra gli aneddoti Germinale ha ricordato che quando militava nel settore giovanile dell’Inter, evadeva dal convitto con i compagni per organizzare accanitissime partitelle clandestine, mentre Russo ha spiegato di avere scelto inizialmente il calcio per sfuggire a un destino da pallavolista, sport praticato da tutta la sua famiglia. […]

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) […] Chiamarlo “ritorno a casa”, insomma, potrebbe essere eccessivo. Ma la tappa in Emilia per Davide è stata fondamentale: «Mi ha fatto crescere, come uomo e come giocatore. Ringrazierò per sempre Parma per ciò che mi ha dato, ma sabato torno lì con la maglia del Padova, la prima squadra che mi ha dato fiducia tra i “grandi”, e arriverò per giocarmela a viso aperto insieme ai miei compagni». Già, perché al netto dei ricordi c’è una partita da giocare, e non è di quelle “leggere”. «Ce la giocheremo, perché sappiamo di avere le potenzialità e le possibilità per mettere in difficoltà qualsiasi avversario. Il Parma è forte, ma lo siamo anche noi: al Tardini loro hanno sempre il vantaggio del pubblico, ma il Padova se la giocherà».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Davide Mazzocco, 20 anni, centrocampista biancoscudato, senza la caduta del Biancoscudo in Serie D probabilmente non avrebbe mai potuto misurarsi con la piazza padovana. E senza il fallimento del Parma, nel quale era cresciuto dopo aver spiccato il volo da Montebelluna, chissà se ci sarebbe rimasto fino ad oggi. «Non me lo sono mai chiesto», confessa, «ma se il Parma non fosse fallito, forse oggi non sarei qui. Non ne avremo mai la controprova, ma dopo tutto quello che è successo, posso solo dire di essere contento di essere ancora a Padova. Andare a giocare nello stadio in cui passavo le domeniche mentre giocavo nella Primavera dei crociati, comunque, sarà un’emozione particolare». Tra il 2012 e il 2014 Mazzocco osserva il Parma di Donadoni salvarsi e poi arrivare in Europa, dalla quale verrà poi escluso per la mancata concessione della licenza Uefa. «Ma ogni volta che andavo al Tardini pensavo, tra me e me, che magari un giorno anch’io avrei potuto giocare in quello stadio. Sognavo di farlo con la maglia del Parma, e invece ci arriverò con quella del Padova: le nostre strade si sono divise, ma anche se da avversario sarò contento lo stesso di tornare». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Il Padova ha cominciato ieri, con l’allenamento pomeridiano alla Guizza, la marcia di avvicinamento alla sfida del Tardini di sabato alle ore 16.30. Squadra al completo per mister Brevi, che ha lavorato sul campo con tutti gli effettivi a disposizione, che oggi si ritroveranno per la classica doppia seduta del martedì. È già partita, intanto, la vendita dei biglietti, e con essa la mobilitazione dei tifosi biancoscudati. I tagliandi per il settore ospiti (costo 10 euro) saranno acquistabili – esclusivamente dai possessori di Tessera del Tifoso – fino alle 19 di venerdì sul sito web www.listicket.com e nei punti-vendita di Padova (via Facciolati 4, via Conselvana Guizza 230 e via Buonarroti 89) e Cittadella (via Indipendenza 44 e via Borgo Vicenza 163). […]

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Lo stesso Dettori è costretto a un lavoro massacrante di copertura e non riesce a sfruttare le sue doti balistiche che lo rendono sulla carta uno dei migliori interpreti della categoria. La domanda vera, attorno a cui ruotano i dubbi maggiori in vista del doppio big-match contro Parma (sabato alle 16.30) e Venezia (lunedì 28 novembre alle 20.45), è chi schierare nel ruolo di regista. Se, oltre al cambio modulo invocato da più parti, si volesse spingersi più in là visto il rendimento deficitario di Filipe (sempre più oggetto misterioso) si potrebbe avanzare Emerson a centrocampo, come già il brasiliano ha fatto in diverse occasioni in passato. Il tutto puntando dietro sulla velocità di Cappelletti e Russo, con l’alternativa di Sbraga che poche squadre possono permettersi in Lega Pro. […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Sarà solo un caso ma nel momento in cui Oscar Brevi sabato ha cambiato modulo passando da 3-5-2 al 4-3-1-2, il Padova è letteralmente sbocciato. Aiutato, certo, da due svarioni difensivi, ma allo stesso tempo riuscendo ad alzare il baricentro, come al solito schiacciato all’indietro, di una ventina di metri. Neto Pereira trequartista dietro ad Alfageme ed Altinier ha letteralmente spaccato la partita. Sarà un esperimento ripetibile? Lo sperano in molti, soprattutto con il rientro di De Risio, una sorta di «equilibratore» in grado di far decollare il rendimento della linea mediana, così in difficoltà contro la FeralpiSalò e più in generale nel corso della stagione. Il 3-5-2, al contrario, pare imprigionare la squadra facendola implodere su se stessa, annacquando tutte le caratteristiche migliori degli uomini di maggior spicco.




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