Dopo avere visto i fantasmi della seconda sconfitta di fila, il Padova è riuscito nell’impresa di ribaltare il risultato e conquistare tre punti dal peso specifico enorme per la classifica e il morale. A cambiare le carte in tavola l’ingresso a metà ripresa di Neto Pereira e il cambio di modulo: il 4-3-3 a trazione anteriore disegnato da Brevi, con il brasiliano a fare da supporto ad Altinier e Alfageme, ha alzato il coefficiente di pericolosità della squadra e mandato in crisi la retroguardia ospite. Chirurgici al punto giusto Favalli ed Alfageme a sfruttare poi i palloni transitati davanti alla porta avversaria e a firmare il sorpasso nell’ultimo quarto d’ora di partita. Equilibrato il primo tempo. Meglio la Feralpi Salò sul piano del fraseggio e anche nell’attaccare con più uomini l’area biancoscudata. La truppa di Brevi ha invece cercato di rendersi minacciosa con una costante ricerca della verticalizzazione, sfruttando soprattutto la spinta di Madonna e la velocità di Alfageme. Numerose le situazioni potenzialmente pericolose, su entrambi i fronti, non sfruttate al meglio.
[…]L’espulsione per doppia ammonizione di Ranellucci (39′) ha di fatto consegnato definitivamente la partita al Padova. E il pomeriggio è finito in gloria.
(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)