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Ore 22.20 – Lega Pro girone B, fischio finale: Reggiana-Sambenedettese 2-0.
Ore 22.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Benedetti calci piazzati, il Pordenone deve a quella speciale abilità che si pensava perduta con l’addio di Pederzoli il suo posto attuale in classifica. E c’è un uomo su tutti che fa la differenza: è Salvatore Burrai, insostituibile piede destro che pennella i palloni che poi portano a Bruno Tedino i punti per rimanere agganciato al treno buono del campionato. Contando anche i rigori, sono già 10 le reti neroverdi arrivate in seguito a calci da fermo. L’ultima, quella di sabato, è valsa tre punti fondamentali e la rottura di un tabù a Lumezzane, dove il Pordenone aveva perso due volte di fila in altrettanti incontri. Punizione a giro di Burrai e gol di testa di De Agostini. Il ramarro l’ha risolta così, con il marchio di fabbrica. […]
Ore 21.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È andata. A Lumezzane il ramarro è tornato alla vittoria (1-0), dopo due pareggi e tre sconfitte nelle cinque gare precedenti e questo è ciò che conta. Nel dopopartita sia reale che virtuale per l’importanza del successo a Lumezzane si è evocata la vittoria della passata stagione a Cuneo, dove nacque in pratica il Pordenone del secondo posto e della semifinale playoff. VITTORIA IMPORTANTE «Sapevamo di dover soffrire al Saleri – afferma Bruno Tedino – e così è stato. Soprattutto negli ultimi 20 minuti, quando la pressione di Barbuti (ex di turno) e compagni si è fatta veramente arrembante. In quel frangente siamo stati anche aiutati dalla sorte, che per altro era in debito con noi dopo le gare contro il Santarcangelo (3-3, ndr) e l’Ancona (0-0)». Ramarro baciato da Tyche, dea della fortuna con la palla in mano, ma salvato dalle parate di Matteo Tomei. «Lui – non ha difficoltà a riconoscere Tedino – ha fatto molto bene. Ma tutta la squadra ha dato il massimo, anche in condizioni difficili. Penso all’atteggiamento di Rachid Arma, per esempio, che si è sacrificato costantemente per tutta la squadra». […] Frena il Venezia, risale il Parma, ma in testa c’è la Virtus Bassano che ha stoppato (2-1) la rimonta del Padova. Una provinciale davanti a tutte le grandi. «Lo dico fin dall’inizio della stagione – ricorda Tedino – che questo è un campionato estremamente equilibrato. Ogni sfida è difficile, non soltanto quelle con le formazioni di nome».
Ore 21.20 – (Messaggero Veneto) Uno dei punti di forza della squadra dell’anno scorso, che arrivò al secondo posto, era la notevole capacità di mandare in rete più giocatori. Un pregio che si sta portando avanti: anche in questa stagione il Pordenone è una cooperativa del gol. Con la rete segnata da De Agostini col Lumezzane, salgono a dieci i marcatori neroverdi. Un numero notevole, essendo solo novembre. Reso realtà però dal lavoro di Tedino. Il capocannoniere rimane (e rimarrà, probabilmente) Arma con 8 reti. […]
Ore 21.00 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone è tornato. Non sarà ancora al top ma, nel frattempo, la squadra di Tedino ha dato un segnale di risveglio nella 12ª giornata del girone B di Lega Pro: ha vinto a Lumezzane, rompendo un’astinenza che durava da un mese, ha dato una scossa alla classifica e ha messo in mostra diverse buone cose, tra cui la tenuta difensiva. La “crisetta” di ottobre ora può dirsi alle spalle e la squadra si può dirigere con fiducia alla sfida di sabato al Bottecchia con la Reggiana (che gioca stasera alle 20.30 in posticipo con la Sambenedettese). […] A Lumezzane la squadra ha giocato come ha praticamente sempre fatto: la differenza è che stavolta è passata alla cassa e ha saputo girare a proprio favore dei momenti del match. Nel primo tempo, in un fase di superiorità, ha trovato lo 0-1 con De Agostini; nella ripresa ha invece blindato il vantaggio grazie a Tomei, protagonista in positivo con tre interventi da ottimo numero uno. Ecco, proprio il portiere, con delle sue incertezze, aveva contribuito a portare in partita il Santarcangelo un mese; a Lumezzane invece è stato il migliore in campo. Come dire: il vento è girato a proprio favore. A ogni modo, il Pordenone ha dimostrato ancora una volta una grande produzione offensiva. Se si guarda il risultato degli ultimi due match non si direbbe, visto l’unico gol segnato, tuttavia i “ramarri” tra Ancona e Lumezzane hanno avuto un indice di pericolosità molto alto, pur incontrando due portieri in stato di grazia: sabato, per dire, la gara sarebbe potuta finire con due o tre gol di scarto se non ci fosse stato Pasotti, estremo bresciano in grande forma. Non ha mai avuto problemi il Pordenone a creare. […]
Ore 20.30 – (Giornale di Vicenza) Avanti, tutti all’acciacco. Venerdì si gioca d’anticipo a Bergamo con l’Albinoleffe (alle 18.30) e Bassano da oggi fa la conta degli ammaccati e degli indisponibili che sono tanti. Proietti domani si prenderà la sua giornata di squalifica e salterà la trasferta lombarda, Formiconi, uscito dopo 17 minuti nel derby con il Padova (aveva recuperato in extremis per esserci) è in fortissimo dubbio al pari degli altri in infermeria, Barison, Cenetti, Laurenti e Fabbro, tutti ai box l’altroieri e alle prese con malanni muscolari e articolari. Considerando il lungodegente Stevanin, i giallorossi rischiano di presentarsi al cospetto dell’Albinoleffe senza 7 titolari, non il modo migliore per difendere il primato solitario appena acquisito. Ovvio che D’Angelo confidi di riattivarne almeno un paio per non trovarsi in emergenza completa. Se lo staff medico non sfornerà miracoli, probabilmente Bortot rileverà Formiconi, Cavagna fungerà da vice Proietti proprio nella sua Bergamo e stessi interpreti di sabato confermati, ma con una panchina di scelte obbligate.
Ore 20.10 – (Giornale di Vicenza) Il segreto di Luca è che aveva spiazzato tutti. Ora si può dirlo: quando è sbarcato in città lo scorsa estate, D’Angelo aveva appena fatto dell’Andria la seconda difesa professionistica meno battuta d’Europa e ci si immaginava valanghe di emozionantissimi 0-0 con la trincea scavata già al calcio d’inizio e i sacchi di sabbia davanti all’area di rigore. Lui poi da calciatore era stato stopperone tutto di un pezzo con Rimini e Castel di Sangro in B e il ruolo da catenacciaro spinto gli calzava a pennello. Ci si stava convincendo che davvero fosse così, incuranti delle promozioni in C1 con l’Alessandria e in C2 con il Rimini. E nonostante con i piemontesi, giusto al Mercante due anni fa, avesse palesato un assetto molto spregiudicato. Niente, restava in mente quella specie di bunker antiatomico della Fidelis Andria dello scorso torneo e c’era almeno la rassicurante certezza che con D’Angelo in panca sarebbe nato un impressionante Bassano da combattimento, pronto a dichiarare guerra a tutti i carrarmati del girone e a organizzare stoica resistenza. E invece Luca da Pescara ha piacevolmente disorientato anche se qualcosa si era subodorato a luglio quando se ne uscì con questa affermazione. «Passo per difensivista, ma non è così» raccontò col sorriso sulle labbra, «è un’etichetta che non mi appartiene. Io a Bassano ho in mente di adottare un calcio propositivo con tutti i giocatori coinvolti ed entrambi i terzini che si sganciano e spingono all’attacco». Sulle prime si pensava fossero slogan da ombrellone. Figurarsi, il corazziere D’Angelo era il poster del pragmatismo fatto persona, il manifesto della solidità e della concretezza. Poi però è bastata la passerella della Tim Cup con le vittorie proprio su Andria e Avellino a corroborare l’idea del nuovo calcio, un football fabbricato sul palleggio e sull’aggressività, sul possesso e sulle ripartenze. A volte pare un videogame per come scorre fluida la manovra, fatta di sovrapposizioni degli esterni, alti o bassi che siano, e tagli di centrocampisti e punte. METAMORFOSI. Da mastro della difesa a tecnico dell’attacco nello spazio di mezza estate. Lavorasse nella NBA lo promuoverebbero subito a offensive coach. Il suo Bassano è la squadra che segna più di tutte in campionato, 25 reti, alla media di oltre due gol a partita. Assieme al Parma è la formazione che ha vinto di più (7 volte) poiché passa sempre il concetto di assaltare la porta altrui. Il capolavoro il precettore virtussino l’ha compiuto l’altro ieri: sei titolari azzoppati e tuttavia copione immutato, cioè Bassano perennemente all’arrembaggio e Padova alle corde molto più di quanto possa sintetizzare lo striminzito 2-1. Perché questo Soccer Team è insaziabile, chiunque del cast venga chiamato sul palco, sa che il canovaccio (Bassano irrimediabilmente a mordere e a pressare) non cambia. È la forza della trasmissione, la mentalità di un trainer per cui non esiste diversità di atteggiamento se giocare al velodromo o in arena nemica a 300 km da qui. Fanno fede solo testa e gambe. E sotto il suo timone rinascono tutti quanti: Grandolfo, sei pere sinora, e altrettante ne ha raccolte Minesso, quasi ripudiato a Cittadella. Non è il risorgimento giallorosso, qua sono quattro anni che viaggiano a marce alte (erano in testa pure lo scorso autunno), ma la consapevolezza attuale, beh quella prima giammai. È D’Angelo il vero hombre vertical.
Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Il suo momento, che sembrava non dover arrivare mai, è scoccato sabato a Santarcangelo complici le defezioni di Garofalo e Pellicanò. Dopo tanta attesa e tanta panchina Leonardo Galli ha giocato la sua prima partita da calciatore professionista, comunque una soddisfazione per lui che con i suoi 19 anni è l’elemento più giovane (di qualche mese sul coetaneo Edera) della rosa a disposizione di Pippo Inzaghi. «Ammetto che l’emozione è stata particolarmente intensa, aspettavo da tanto la mia prima chance in Lega Pro ed è finalmente arrivata. Purtroppo il giorno dopo mi resta tanto amaro in bocca per la mancata vittoria, anche se per come si erano messe le cose possiamo dire di aver conquistato un punto d’oro». Il giovane terzino sinistro cremonese lo scorso anno in serie D era uno degli intoccabili (31 presenze) nel Venezia vincitore della serie D. «Chiaramente quest’anno il livello si è alzato sotto tutti i punti di vista, io sapevo bene dall’inizio che per me sarebbe cambiato tutto ma penso che alla mia età sia giusto avere pazienza e l’umiltà di voler imparare. Potermi allenare ogni giorni con compagni che hanno fatto serie A e serie B è una grande chance, per prima cosa devo adattarmi a ritmi decisamente più elevati e devo migliorare sul piano della lettura e dell’intelligenza tattica». […]
Ore 19.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Chi sta davanti non si può mai accontentare e il Venezia deve essere sempre al top». Non recede dal personale mea culpa, esternato già sabato nel post partita di Santarcangelo, per non aver contribuito al miglior approccio del team arancioneroverde. Il giorno dopo il ds Giorgio Perinetti analizza il deludente 1-1 parlando chiaro anche nei confronti della squadra. «Io per i miei giocatori mi butterei nel fuoco, ma voglio che loro facciano altrettanto pur di vincere. In gare erroneamente ritenute facili come quella di Santarcangelo si palesano sempre più ostacoli del previsto, speravo che una squadra con la nostra esperienza si adeguasse alle difficoltà incontrate, così invece non è stato. Colpa mia perché sono stato troppo blando e non ho contribuito per la mia parte a tenere alta la tensione. Sono deluso e arrabbiato per l’atteggiamento, in primis con me stesso». Il Venezia ha collezionato calci d’angolo senza concludere a dovere. «Tredici corner e non mettiamo una palla in area – scuote le testa il ds -. Servono più attenzione e applicazione, dipende tutto da volontà e generosità, serve un clima agonistico più accentuato. Nel secondo tempo abbiamo commesso mille errori in palleggio annullandoci da soli. Tiriamo poco? Il tiro è il primo presupposto per far gol, noi diamo una bella ampiezza, ora però bisogna essere più pratici e più presenti vicino alla porta». […]
Ore 19.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’attacco non segna – anzi non tira nemmeno come a Santarcangelo -, il centrocampo serve suggerimenti senza la dovuta continuità e ultimamente con un ritmo sin troppo blando – velocità quasi a zero in Romagna – e infine la difesa si concede qualche black out di troppo – che spesso costringe a rincorrere il risultato -: questo è il Venezia alla dodicesima di campionato. L’obiettivo promozione rimane nel mirino della società del presidente Tacopina ma le difficoltà sembrano crescere giornata dopo giornata: le ultime due prestazioni (Bassano e Santarcangelo) propongono un Venezia in veste di gambero, che colleziona passi indietro. […] Il reparto offensivo del Venezia sulla carta non appariva già alla vigilia particolarmente prolifico – bastava scorrere i palmares dei protagonisti – ma sinceramente qualcosina in più se lo sarebbero attesi – e francamente se lo attendono ancora – tutti. Invece a togliere le castagne dal fuoco sono chiamati spesso centrocampisti o difensori (come Baldanzeddu a Santarcangelo che ha centrato il pari all’ultimo), non dando così consistenza al bel gioco proposto dal tecnico Inzaghi (calci d’angolo corti a parte). Quello che maggiormente manca al Venezia è la personalità, già lo si era detto una settimana fa, e le assenze di elementi come Domizzi e Fabiano di sicuro non aiutano a trovare la giusta dimensione.
Per restare in corsa per la vetta con autorità è necessario intanto iniziare a segnare. Ma non solo.
Ore 18.30 – (La Nuova Venezia) Uno dei protagonisti della scorsa stagione in serie D, culminata con la promozione in Lega Pro per il Venezia. Ma quest’anno, Leonardo Galli è stato ai margini non vedendo mai il campo sino all’altro ieri a Santarcangelo, dove ha debuttato in questa categoria. Lo ha fatto sostituendo sulla corsia di sinistra Garofalo, tra i migliori in questo primo quarto di torneo, con una prova convincente, senz’altro tra i più positivi nel grigiore romagnolo. L’allenatore Filippo Inzaghi gli ha fatto i complimenti pubblici a fine gara, ha speso parole d’elogio per un giocatore che in questi tre mesi ha sempre guardato gli altri non perdendo mai la voglia di allenarsi bene. «Ero emozionato all’inizio, non lo nascondo» rivela il 19enne di Cremona «perché l’esordio tra i professionisti era il mio sogno da piccolo. Dopo la promozione dello scorso anno, questo passo è ancora più bello. I compagni mi hanno aiutato, mi sono inserito bene, resta il rammarico per il risultato finale». […] Resta il rammarico per non aver ottenuto i tre punti a due passi dalla Riviera romagnola in una gara in cui ci si aspettava qualcosa di diverso dal Venezia. «In effetti ci dispiace non aver vinto» continua l’esterno sinistro «ma per fortuna siamo riusciti a rimettere in piedi una partita che al 90’ stavamo perdendo. Per come si è sviluppata la gara, il punto è importante. E adesso pensiamo al Sudtirol».
Ore 18.10 – (La Nuova Venezia) Un gol può valere un punto conquistato in trasferta, ma anche una stagione alla fine di un campionato equilibrato come quello che sta vivendo il Venezia. Se poi a segnarlo è un giocatore che in undici anni di carriera, la rete l’aveva gonfiata solo una volta in precedenza, allora assume significati ancor più speciali. Ivano Baldanzeddu sabato scorso a Santarcangelo ha evitato alla squadra di Filippo Inzaghi la seconda sconfitta stagionale in Lega Pro con un gol di quelli da ricordare, non magari per la spettacolarità, quanto per l’importanza di una sconfitta evitata, unita alla gioia di poter finalmente esultare da protagonista con i compagni. «Cosa volete, non sono certo un goleador» racconta il trentenne difensore originario di Tempio Pausania, «anzi, il mio rapporto con la porta avversaria è sempre stato pessimo. Diciamo pure che i miei compiti sono altri, devo preoccuparmi di difendere e semmai spingere in avanti. Se poi arriva il gol come stavolta, tanto meglio». […] «Fa piacere segnare un gol, ma in questo momento mi amareggia di più il risultato di Santarcangelo» aggiunge il difensore sardo, «continuiamo ad andare in svantaggio e a dover poi rincorrere, e anche stavolta la partita l’avevamo fatta noi sin dall’inizio. C’era un rigore in nostro favore, abbiamo fatto tantissimi cross dalle fasce ma mai siamo riusciti a sfruttarli. Il Santarcangelo ha fatto un tiro e ha segnato. Dall’inizio del campionato dominiamo in campo ma concretizziamo poco». […]
Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) […] Ci lamentiamo del Venezia e un fondo di verità c’è tutto, poichè la squadra finora non entusiasma, ma in realtà è difficile dire, anche in questo momento, quante e quali siano le squadre più forti del Venezia. Il Parma, battuto più di un mese fa a domicilio e pestato dalle critiche, è secondo, al comando oggi c’è il Bassano che neanche dieci giorni fa al Penzo ha sofferto parecchio. Il Pordenone, che ha battuto Facchin e compagni, è più indietro. E si può continuare con sorprese e mezze verità finora rivelate da dodici sabati di campionato. In realtà, con questi valori in equilibrio il campionato rischia di decidersi per un episodio, per una giornata storta, per un occhiolino della fortuna. Una sconfitta che adesso può sembrare rimediabile, a fine stagione può rivelarsi pesantissima. Per cui anche il Venezia, che potenzialmente ha pochi rivali, deve cominciare a essere squadra più concreta, sistema sicuro per evitare critiche e brontolii anche quando il gioco non è brillante. Quale è il problema? La partita di Santarcangelo l’ha messo in evidenza: nessuno si prende la responsabilità di tirare in porta, nessuno prova la soluzione da fuori area quando dentro l’area non si riesce a entrare. Il Venezia di Inzaghi è dotatissimo sulle fasce laterali, da una parte Baldanzeddu e Fabris (oggi sapremo se l’infortunio è serio) sono immarcabili, dall’altra Garofalo (o Galli) e Marsura sono padroni assoluti, ma le decine di cross che vengono rovesciati in mezzo all’area avversaria producono poco, nè si può pensare che ogni volta Modolo molli il suo avversario per andare a colpire di testa. […]
Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) […] In Sicilia l’alchimia testa-fisico-tattica è stata vincente perchè ognuna delle tre componenti ha funzionato e interagito a dovere con le altre. Ma alla lunga – fatte salvo quelle che potranno inevitabilmente essere flessioni costituzionali – questa formula potrà reggere e bene? Pierpaolo Bisoli lo dice spesso e lo ripete magari quando meno te l’aspetti: a dicembre dovrà ripartire una nuova preparazione atletica. Ora. Anche se alle nostre latitudini é molto in voga la pratica del dare la colpa a chi c’era prima, colpa del governo precedente, delle torri gemelle, dell’euro o della Merkel, una rapida analisi a ritroso ci porta a considerare alcune cose. Non ci sembra che: a) Marino e il suo staff fossero degli sfaccendati come la diffusa pratica dello sputtanamento vigliacco avrebbe voluto far intendere ai babbei; b) Lerda fosse un menagramo salito in ritiro estivo per prendere il sole; c) Bisoli abbia bisogno di giustificare il proprio operato scaricando colpe su altri. Il tecnico è capace e non lo dobbiamo dire noi perchè a parlare basta e spesso avanza il suo curriculum.Resta il fatto che la squadra ha un peso specifico modesto, può di certo salvarsi in un campionato che queste giornate indicano abbastanza livellato verso il basso, ma resta fragile e ha bisogno di rinforzi. A questi non deve pensare un allenatore, ma chi siede nel posto di comando e decide se allentare o meno i cordoncini di una borsa rimasti ben serrati nel corso dell’ultimo mercato. Gennaio non è poi così lontano e “quel che passa il convento” lo decide l’abate di turno. Mica quello che c’era prima. Sempre che non si voglia dare la colpa alla Merkel (peraltro protestante).
Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) La missione potrebbe non essere impossibile. Il Vicenza è deciso a sfidare l’Europa per avere Filip Raicevic nello scontro diretto di sabato con il Latina. Per certi versi sembra di essere tornati all’era Guidolin, quando il Vicenza in Coppa delle Coppe calcava i palcoscenici internazionali e affrontava sfide continentali. Oggi però la partita non si gioca sul campo, ma sul tempo. E sugli aeroporti, le tratte, i voli. Già, perchè l’obiettivo è riuscire ad avere Raicevic per l’incontro del Menti (un altro incrocio fondamentale dopo quello di Trapani) in programma, appunto, alle 18 di sabato.Il centravanti montenegrino in questi giorni sarà impegnato infatti con la propria nazionale, che venerdì alle 18, a Erevan, incontrerà l’Armenia nella gara valida per la qualificazione ai Mondiali. Per l’attaccante biancorosso sono giornate davvero intense. Sabato ha giocato e vinto a Trapani con il Vicenza. Finito il match, con la squadra ha raggiunto in pullman l’aeroporto di Palermo. Al “Falcone Borsellino” Raicevic e i suoi compagni si sono divisi. La punta ha volato verso Podgorica per raggiungere il Montenegro in ritiro (via Malpensa); il Vicenza è tornato a Bologna da dove poi ha raggiunto i Berici. Dopo la sfida di venerdì con l’Armenia, Raicevic farà rientro in Montenegro nella notte con la nazionale. Al mattino, alle 10, il giocatore biancorosso prenderà un volo da Podgorica diretto a Milano Malpensa, dove giungerà all’ora di pranzo.. E qui entra in scena il Vicenza. La dirigenza si starebbe mobilitando per far rientrare l’attaccante a tempo di record, in modo da consentire a Pierpaolo Bisoli di schierarlo contro il Latina. All’aeroporto di Milano Malpensa Raicevic troverà un dirigente che lo accompagnerà a Vicenza poche ore prima del fischio d’inizio. […] Il Vicenza aspetta Raicevic con qualche inevitabile punto di domanda. La punta scenderà in campo nella gara contro l’Armenia? E se sì, per quanti minuti? Arriverà stanco? Peserà il fatto che per tutta la settimana non si sia allenato con la squadra e non abbia preso parte agli schemi e alle strategie di Bisoli? L’allenatore biancorosso avrà il compito di valutare la condizione dell’attaccante una volta che lo rivedrà, direttamente sabato quindi. Nel frattempo, è chiaro che il tecnico dovrà effettuare tutte le varie prove come se Raicevic non dovesse tornare. Sia mai che i cieli d’Europa tendano un tranello. […]
Ore 16.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 16.10 – Qui Guizza: ultime battute del primo allenamento settimanale.
Ore 15.50 – Qui Guizza: si passa al lavoro col pallone. A parte Favalli.
Ore 15.30 – Qui Guizza: lavoro atletico.
Ore 15.10 – Qui Guizza: Biancoscudati al lavoro, in gruppo anche Neto Pereira e De Risio.
Ore 14.50 – Qui Guizza: squadra a colloquio con mister Brevi.
Ore 14.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 14.00 – (Gazzettino) Partita a due facce quella della Vigontina San Paolo, come conferma a fine gara il tecnico Vincenzo Italiano. «Il primo tempo è stato positivo, poi nella ripresa abbiamo smesso di giocare. È un peccato perché facendo in questo modo vanifichiamo tutto quello che riusciamo a fare di positivo. Il centrocampo è sparito nel secondo tempo, appena cali un attimo perdi completamente le redini della gara». «Va detto che c’è anche la squadra avversaria che in questa occasione ci ha messo in difficoltà giocando con lanci lunghi. I loro attaccanti sono forti ed esperti e su uno dei tanti lanci ci hanno punito. Dovevamo chiudere prima la partita, segnando la seconda rete. Magari ci saremmo tranquillizzati, invece ci manca sempre qualcosa. Il calo accusato non è dovuto a un problema di condizione fisica, sicuramente il fatto di non riuscire a centrare una vittoria ci condiziona durante le gare a livello psicologico. Ci prende l’ansia e smettiamo di giocare. Dobbiamo migliorare su questo ma credo che la sola medicina siano i tre punti». […]
Ore 13.40 – (Mattino di Padova) Alla Vigontina San Paolo viene il “gambino” e spreca l’occasione per tornare alla vittoria, che manca ormai da un mese e mezzo. I padovani passano per primi in vantaggio grazie al secondo gol consecutivo di Busetto, ma dopo un buon primo tempo vengono colti dall’ansia di vincere e subiscono se non il gioco (scolastico, a tratti raffazzonato) almeno la pressione del Cordenons che perviene al definitivo pareggio al 79′. La partita è scivolata via come la digestione di una peperonata a mezzogiorno: pesante, incarognita e priva di leccornie calcistiche. Il gol di Busetto e un paio di tiri di Casagrande hanno almeno svolto la funzione del bicarbonato dopo il pranzo domenicale a casa della suocera rancorosa. Il 4 – 3 – 3 d’ordinanza di Italiano è ferino nella forma ma docile nella sostanza. Il mister siciliano alza ancora Episcopo nella posizione di ala (prima a destra, poi a sinistra) e riempie lo spazio lasciato in mediana con Boccato. Il collega Mian dimostra di non gradire stilemi pindarici e si affida alla prosa del 4 – 4 – 2. I friulani non rapiscono l’occhio ma neanche lo offendono del tutto, affidandosi esclusivamente alla palla lunga per Maccan e Zubin che si cercano e si trovano ma escludendo dalla loro corrispondenza il resto della squadra. […] In classifica, la Vigontina San Paolo continua nel gioco dell’oca, compiendo passetti avanti e indietro che per questa settimana la collocano nella casella dei 9 punti, con appena due pedine dietro di sé ; i pordenonesi sfuggono invece all’aggancio e si accomodano a quota 12.
Ore 13.20 – (Mattino di Padova) […] Dal fronte opposto arrivano parole di incoraggiamento dal neo allenatore, Cristiano Masitto: «Ho lavorato a Montebelluna, quindi so cosa significa allenare i giovani e trovarsi in fondo alla classifica. Ho visto un bello spirito dell’Eclisse nella ripresa, dove invece non mi è piaciuto il mio Campodarsego. Ma nel complesso il risultato è giusto».
Ore 13.00 – (Mattino di Padova) Troppo forte questo Campodarsego per il Carenipievigina, privo di cinque “vecchi” (gli squalificati Canzian e Spagnol, l’indisponibile Baggio e gli infortunati De Martin e Nardi) e imbottito di under 21. Al “Samassa” di Motta di Livenza, temporanea casa per i rossoblù in questo avvio di stagione in attesa dell’adeguamento del “D’Agostin” di Pieve di Soligo, non c’è stata storia. I padovani, terza forza del girone C, già vincitori dei play-off della scorsa primavera, hanno rispettato il pronostico spegnendo già dopo 9’ il fanalino di coda trevigiano, alla quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Detto di un campo pesante che ha favorito i centimetri e i chili in più del Campodarsego e di una direzione arbitrale apparsa non all’altezza in un paio di episodi, difficile pretendere dall’attuale Careni di sovvertire una partita nata male già nel riscaldamento con il risentimento muscolare di Massimo De Martin. […]
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Nel post partita, l’umore di dirigenti e giocatori dell’Este non è sicuramente dei migliori. Il presidente Renzo Lucchiari, infatti, entra negli spogliatoi, striglia la squadra e poi, rivolgendosi alla stampa, pronuncia una frase tanto chiara quanto lapidaria : «L’allenatore resta Florindo». Chiaro il riferimento alle dichiarazioni del patron dopo Montebelluna-Este, con quel «il derby con l’Abano sarà decisivo per l’allenatore e la squadra» che profumava di ultimatum. […] Sulla serie negativa di risultati il mister cerca di smorzare i toni: «Un allenatore, che vinca o perda, deve sempre sentirsi in discussione» spiega. «Stiamo passando un periodo sicuramente negativo. Anche oggi (ieri) abbiamo portato a casa zero punti ma dobbiamo uscirne fuori in silenzio, col duro lavoro, e cercando di tenere a debita distanza tutti i fattori esterni che possono disturbare la squadra. Solo così potremo preparare nel migliore dei modi la partita con il Campodarsego di domenica prossima». […] In casa dell’Abano, invece, c’è grande entusiasmo per una vittoria ottenuta in rimonta. Non può parlare Luca Tiozzo, appiedato per un turno dal Giudice sportivo. Al suo posto c’è un altro chioggiotto doc, Alessandro Ballarin, già capitano aponense ed ora vice allenatore: «Quello che ci è stato tolto domenica scorsa lo abbiamo ottenuto oggi» commenta riferendosi alla sconfitta (con qualche decisione arbitrale contestata) con l’Altovicentino. «Resta comunque una vittoria importante perché l’Este ha disputato una buona gara e forse non meritava di perdere. I ragazzi, però, non hanno mai mollato e sono riusciti a ribaltare il risultato e a tenere botta fino alla fine». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) L’Abano si piglia il derby, l’Este gli applausi. Solo quelli, però, perché i giallorossi, che forse avrebbero avuto bisogno di punti e di una bella botta di vita per uscire da un periodo tutt’altro che decifrabile, ci mettono il cuore ma non riescono a tenere a bada i neroverdi di mister Alessandro Ballarin (in panca al posto dello squalificato Tiozzo), premiati dai colpi di Ferrante e Nobile. Una partita da pari e patta, Este-Abano: gli aponensi sembrano averne di più nel primo tempo, ma capitan Lorello & co. hanno più grinta e occasioni nella ripresa. […]
Ore 11.50 – (Gazzettino) […] Un attaccante vive per il gol, ma Litteri ha vissuto il periodo di digiuno senza colpo ferire, come ha raccontato al termine della sfida con la Salernitana: «Ho pensato a lavorare per la squadra, restando sempre tranquillo, pensando che prima o poi le occasioni arrivano. E bisogna essere bravi a concretizzarle: con il Latina potevo fare gol, ci sono riuscito con la Salernitana». Un successo importante quello di sabato. «Sono contento per la vittoria della squadra, ottenuta contro un’avversaria che secondo me dovrebbe stazionare nelle zone alte della classifica. Per questo i tre punti acquisiscono ancora più valore, abbiamo disputato davvero un buon primo tempo, nella ripresa, invece, qualche nostro errore ha rianimato la Salernitana che si è resa pericolosa. Dobbiamo migliorare per la prossima gara». […] Si soffre ancora sulle palle inattive, alla Salernitana si sono concesse sin troppe opportunità per far male. «E non va bene, anche perché noi eravamo in campo con un uomo in più, e in vantaggio di due gol. Con questa situazione favorevolissima non dovremmo subire nemmeno un tiro». […] Guardiamo il calendario: trasferta a Benevento e poi il big match con il Verona al Tombolato. «Pensiamo alla prossima, il Benevento sulla carta è una delle squadre più attrezzate della categoria, ha speso tanto sul mercato per allestire una rosa di grande caratura. Noi comunque andremo lì a fare la partita, cercando di esaltare le nostre qualità». Secondi in classifica dopo 13 turni: pensate ancora solo alla salvezza? «Secondo me bisogna ragionare partita dopo partita, abbiamo fatto bene finora ma il campionato è lungo e difficile, se abbassi la guardia rischi di perdere con tutti. Sappiamo il nostro valore, non ci sentiamo inferiori rispetto a nessuno. L’importante è impegnarsi ogni giorno, per migliorare».
Ore 11.30 – (Gazzettino) […] Sabato al termine della partita con la Salernitana anche il tecnico Giuseppe Sannino ha elogiato la squadra del collega Venturato: «La Salernitana credo sia stata quella che ha creato più occasioni al Tombolato, non è cosa di poco conto. Il Cittadella è da ammirare: è stato costruito con tanti ragazzi che hanno voglia di crescere, maturare e di mettersi in mostra, sono un po’ fuori dagli schemi, inquadrati e semplici». Sannino – che dopo la sconfitta del Tombolato rischia l’esonero – spende parole importanti per sodalizio granata: «È bravo Marchetti a trovare e scegliere i giovani giusti. Per tutto quanto stiamo vedendo, il Cittadella merita di stare lassù fino alla fine».
Ore 11.10 – (Mattino di Padova) Gianluca Litteri, a vederla lì in alto, sul terzo gradino della classifica marcatori, non sembra neanche possibile, ma lo sa che il suo digiuno da gol durava praticamente da un mese? L’ultima rete, al Frosinone, è di cinque turni fa. «Sul serio?», risponde il centravanti del Cittadella, la faccia stupita. «Non mi sembrano cinque». Beh, forse perché una gara, quella di La Spezia, l’ha saltata per squalifica… «Se è per quello, ne ho saltata una e mezza». D’accordo, lasciamo stare l’assurda espulsione con l’Ascoli, restiamo invece su queste 8 reti. Ormai avrà esaurito il giro di parenti e amici per le dediche: ce n’è una speciale per la doppietta alla Salernitana? «Sì, va a mio suocero Claudio, che tifa sempre per me. Da tanto tempo gliel’avevo promessa». Un pensierino alla classifica cannonieri l’ha fatto? Pazzini, che in questo turno si è fermato, sembrava lontanissimo, ma i suoi 11 gol non sono più così distanti. E con questi due ha già eguagliato il suo record stagionale fra i cadetti, che risale all’annata 2012/13, con la Ternana. «Non so quanti ne segnerò e non voglio pensare alla classifica marcatori, desidero soltanto arrivare più in alto possibile con il Cittadella. Il mio impegno è quello di giocare per la squadra, poi sono convinto che il lavoro paghi sempre e i gol siano una diretta conseguenza. Certo, occorre anche farsi trovare pronti quando le occasioni arrivano: con il Latina ne ho avute diverse e non le ho sfruttate». […] Lasciate alle spalle le difficoltà, la classifica resta bellissima. Sognare in grande si può? «È ancora presto, il campionato è lunghissimo. L’idea è quella di pensare partita per partita. Abbiamo capito che, se abbassi un attimo la guardia, puoi perdere contro chiunque, perché, su due palloni che sbagli, almeno un gol lo prendi. Quindi, più che pensare alla classifica, dobbiamo rimanere concentrati, focalizzandoci esclusivamente sulla prossima gara». Che, nello specifico, sarà contro un’altra neopromossa, domenica a Benevento. Una sfida che comincerete a preparare da domani, con la ripresa degli allenamenti dopo 48 ore di riposo. «Andremo ad affrontare una squadra fra le migliori in lizza, e che si è molto rafforzata nel corso del mercato estivo». Quale che sia l’avversario, questo Cittadella non deve più nascondersi. «Ma noi siamo consapevoli del nostro valore e non ci sentiamo inferiori a nessuno! Come abbiamo visto che gli errori si pagano, allo stesso modo sappiamo che, se continuiamo a giocare così, possiamo creare problemi a chiunque».
Ore 10.40 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Portieri ok ma verdetti opposti”) Alfonso da una parte, Bindi dall’altra. I portieri sono stati i migliori in campo nel sabato di campionato, ma il verdetto finale è stato opposto: i granata hanno fatto bottino pieno, i biancoscudati sono usciti battuti. […] Si ferma sul più bello la rincorsa del Padova all’alta classifica. Di fronte al Bassano, che in casa è quasi un rullo compressore (cinque vittorie e un pareggio), i biancoscudati hanno retto bene il confronto a livello di atteggiamento e di agonismo, meno sul piano della qualità. Nell’espressione collettiva della partita, gli avversari hanno infatti cercato di più la manovra e la sua finalizzazione, mentre l’azione del Padova è sembrata abbastanza monocorde. Per puntare davvero in alto serve qualcosa di più.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Poi il diggi entra nel vivo dell’analisi sul derby. «Me lo sono già rivisto; abbiamo pagato a carissimo prezzo due errori in uscita, senza dimenticare che nel primo caso il fallo commesso su Dettori era netto. Questo ha permesso loro di sfruttare al meglio le qualità che hanno, dato che il Bassano, compagine in grande salute, punta molto sulle ripartenze e sulla velocità dei suoi giocatori, in particolare Falzerano e Minesso che mettono in difficoltà gli avversari, saltando l’uomo nell’uno contro uno e creando superiorità numerica». Però il portiere Bindi è risultato il migliore del Padova. «Al netto dei nostri errori in uscita da cui sono scaturite le principali opportunità del Bassano, situazioni su cui si era lavorato in settimana ed evidentemente dovute un po’ alla loro pressione e un po’ al campo scivoloso, solo una volta il Bassano ha costruito una vera occasione pericolosa, con lo scavino di Proietti per Minesso». […]
Ore 10.20 – (Gazzettino) […] Il direttore generale Giorgio Zamuner, risultato a parte, è soddisfatto della risposta dell’undici di Brevi. «La squadra ha una sua identità le sue prime parole ha disputato un’ottima partita e, con un pizzico di attenzione in più, poteva proseguire la striscia positiva. L’allenatore e io siamo contenti e con il Padova di sabato le avversarie faranno fatica. Il messaggio è che ce la possiamo giocare tranquillamente con le compagini davanti a noi. Se infatti le sconfitte con Fano e Sambenedettese sono state nette, non si può dire lo stesso per l’ultimo ko. Nei prossimi impegni dovremo però dimostrare che è stato solo un incidente di percorso».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Squadra di nuovo in campo questo pomeriggio alle 14.30 per la ripresa della preparazione in vista della partita di sabato prossimo all’Euganeo (ore 14.30) con il Feralpi Salò che precederà le due trasferte in programma a Parma sabato 19 e Venezia lunedì 28. Oggi dovrebbe finalmente riaggregarsi al gruppo De Risio, reduce da due settimane di terapie e lavoro mirato a Longiano vicino a Cesena per risolvere i problemi alla caviglia con cui convive da tempo; restano da monitorare le condizioni di Neto Pereira e Favalli, alle prese con i rispettivi guai al ginocchio che li hanno costretti al forfait a Bassano. Per la prima volta in campionato, Brevi potrebbe avere presto a disposizione l’intera rosa. In settimana dovrebbe poi essere definito l’impegno di Coppa Italia con la Carrarese che si giocherà il 23 novembre, ma ancora non si sa l’orario e il campo che verrà deciso con un sorteggio.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Qual è il volto della squadra di Brevi?”) […] Se ci facessimo aiutare da un diagramma, il cammino dei biancoscudati in poco più di due mesi di campionato avrebbe un andamento ondulatorio, non una linea in costante ascesa, a certificare progressi continui. Non c’è omogeneità di rendimento e anche quando credi di avere riscontri positivi di stabilità, ti ritrovi poi con cadute che vanificano le sensazioni ottimistiche emerse in precedenza. La domanda, a questo punto, è lecita: qual è il vero Padova? Quello ammirato con la Reggiana e il Modena in casa, e in parte pure a Santarcangelo (ripresa in sofferenza), o quello a strappi di sabato sera al “Mercante” di Bassano? Probabilmente è una via di mezzo fra le due versioni, certo non più quello sfilacciato e senz’anima delle figuracce a San Benedetto del Tronto e, prima ancora, a Fano. Ma proprio perché non è ancora sbocciata come ci si sarebbe aspettato dopo i tre successi di fila, che l’avevano spinta sin quasi sotto al podio, la squadra di Brevi non ha trovato un suo equilibrio, condizionata dai momenti di forma o meno dei singoli, oltreché da assenze per infortunio che hanno pesato troppo, ad esempio, sul centrocampo e sull’attacco. Nel derby con i vicentini, dopo una buona reazione sull’1-0, culminata con il pareggio di Russo, la personalità si è vista positivamente nei primi 45’, assai di meno nella ripresa, pur non rinunciando al gioco. Solo che qui bisogna capirsi: se hai Altinier davanti, uno che è andato in doppia cifra nelle ultime due stagioni di Lega Pro (con Ascoli e Padova, appunto), non puoi farlo giocare 15-20 metri lontano dall’area di rigore avversaria. Così ne limiti le qualità di bomber che sfodera il meglio di sè entro i 16 metri. E quanto ad Alfageme, viaggia troppo a corrente alternata – una partita sì, due no – per pensare che possa sostituirsi al compagno di reparto nelle vesti di cannoniere. Serve più coraggio dalla metà campo in su, più determinazione e cattiveria agonistica, altrimenti si resta lì, fra il sesto e il decimo posto, che significa, sì, playoff ma niente altro. Dodici gol realizzati sono un bilancio miserello. Per questo dall’allenatore ci aspettiamo qualche soluzione innovativa. Il tempo, per fortuna, non manca.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Il gruppo, dunque, ha sfoderato una prestazione soddisfacente. Come si spiega, tuttavia, che ben pochi giocatori – analizzando le prove dei singoli – abbiano superato la sufficienza? «Non è un controsenso, anch’io ho avuto le stesse impressioni. Nonostante la buona prova generale, ci sono stati tanti errori. Da due di questi, come dicevo, abbiamo subìto le reti che hanno deciso la gara, e ci abbiamo messo ulteriormente del nostro perdendo palloni pesanti in mezzo al campo, fallendo alcune ghiotte palle-gol, andando spesso in difficoltà sulla loro accelerazioni. Se la prestazione non è male, ma nei singoli ci sono molte cose che non sono andate, la morale è una sola: se avessimo fatto solo qualcosa in più, probabilmente avremmo portato a casa un altro risultato». […] De Risio è ormai pronto al ritorno? «Sì, confermo che al primo allenamento settimanale (fissato per oggi, alle 14.30, alla Guizza) ci sarà. Carlo è un giocatore importante, un elemento con caratteristiche fondamentali per noi perché recupera palloni, ha fisicità e sa dare equilibrio alla squadra. Con il suo ritorno, e con quello anche di Neto Pereira, dopo tanto tempo saremo al completo. Dovrebbe allenarsi a parte il solo Favalli, ma è questione di pochi giorni».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) […] «Il giudizio complessivo secondo me è positivo», l’analisi del direttore generale Giorgio Zamuner, il giorno dopo il ko del “Mercante”. «Abbiamo perso, ma l’abbiamo fatto tenendo testa ai giallorossi, facendo a tratti un’ottima partita. Abbiamo pagato a caro prezzo due ingenuità difensive, arrivate su situazioni che avevamo studiato in settimana e che non siamo riusciti a fare bene. Purtroppo siamo caduti proprio su questi dettagli». Che cos’è, allora, ad averle lasciato un’impressione positiva? «La buona notizia è che avevamo rimesso in piedi la gara subito dopo il vantaggio del Bassano. Prima dell’intervallo, nonostante si sia rischiato ancora sulla grande occasione per Minesso, abbiamo avuto anche due opportunità per passare in vantaggio. Quindi, in pratica, siamo consapevoli di aver tenuto testa ad una squadra che, in questo momento, è la più in forma del girone ed è capace di mettere in difficoltà chiunque. Peccato, perché non è bastato».
Ore 09.00 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano 25, Parma 24 Venezia 23, FeralpiSalò, Pordenone, Reggiana* e Sambenedettese* 21, AlbinoLeffe, Gubbio e Padova 19, Santarcangelo 16, Ancona 12, SudTirol 11, Fano, Lumezzane*, Maceratese*, Modena e Teramo 10, Fano 7, Mantova 9, Forlì 4.
Ore 08.50 – Lega Pro girone B, i risultati della dodicesima giornata: Lumezzane-Pordenone 0-1 (De Agostini (Pn) al 32′ pt), Modena-AlbinoLeffe 0-1 (Virdis (Al) al 17′ pt), Santarcangelo-Venezia 1-1 (Valentini (Sa) al 39′ st, Baldanzeddu (Ve) al 45′ st), SudTirol-Ancona 1-1 (Bariti (An) al 2′ st, Gliozzi (St) al 18′ st), Teramo-Mantova 0-1 (Zammarini (Mn) al 3′ st), FeralpiSalò-Maceratese 2-0 (Gerardi (Fs) al 8′ st, Bracaletti (Fs) al 41′ st), Parma-Gubbio 3-1 (Ferretti (Gu) al 10′ pt, aut. Burzigotti (Pa) al 19′ pt, Calaiò (Pa) al 1′ st, Nocciolini (Pa) al 4′ st), Bassano-Padova 2-1 (Grandolfo (Ba) al 4′ pt, Russo (Pd) al 11′ pt, Bianchi (Ba) al 2′ pt), Fano-Forlì 1-0 (Gualdi (Fa) al 15′ pt). Lunedì, ore 20.30 Reggiana-Sambenedettese.
Ore 08.40 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.
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