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Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Con una mezza dozzina di parate importanti (tre addirittura strepitose) Matteo Tomei ha mantenuto inviolata la rete neroverde, rendendo il gol di Michele De Agostini determinante per un successo che mancava ai ramarri dallo scorso 1 ottobre (Pordenone-Venezia 1-0). «Lo dovevo ai miei compagni dopo quella giornataccia con il Santarcangelo. È anche una risposta si toglie il sassolino dalla scarpa Matteo a chi aveva criticato me e Marco (D’Arsiè, ndr) e invocato l’arrivo di un altro portiere. È una vittoria importante che cancella un mese avaro. Abbiamo fatto tesoro degli errori e oggi, come ci ha incitato il mister prima della gara, ripartiamo da ciò che di buono abbiamo fatto sin da inizio stagione». Arriva De Agostini, felice per aver realizzato il suo primo gol in questo torneo. «Lo dedico alle donne della mia famiglia: a mia madre, a mia sorella, alla mia compagna e alla piccola Diletta. Siamo tutti molto felici De Agostini racconta l’atmosfera nello spogliatoio neroverde -. Volevamo questa vittoria con tutte le nostre forze per riprendere il cammino interrotto. È stata sofferta e per questo sorride il cursore di fascia ancora più bella». Bruno Tedino non ha difficoltà ad ammettere e apprezzare l’aiutino ricevuto dalla dea bendata. «Sì, nella mezzora finale siamo stati anche fortunati. Ci è stato restituito in parte quanto tolto con il Santarcangelo e con l’Ancona. Abbiamo sofferto nel finale. Lo sapevamo che il Lumezzane è formazione che vale di più della sua posizione in classifica». […]
Ore 20.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ottobre è finito e con esso il sortilegio che ha lasciato il Pordenone a secco di vittorie per 5 gare. Novembre è cominciato con l’importante successo al Saleri dove i neroverdi non avevano mai vinto. Colpaccio propiziato dal gol alla mezzora del grande vecchio Michele De Agostini e dai ripetuti miracoli di Matteo Tomei negli ultimi 25′, recupero compreso. Non è guarito il ramarro. Sta meglio, ma convalescente non regge ancora tutta l’ora e mezza di gara. I tre punti conquistati nel bresciano saranno un buon ricostituente in vista del match d’alta classifica di sabato con la Reggiana. Tedino raccoglie l’appello del popolo biancorosso e schiera insieme in prima linea Berrettoni e Cattaneo a supporto di Arma. Presidiano il centrocampo Suciu, Burrai e Misuraca. Solita la difesa con Semenzato, Stefani, Ingegneri e De Agostini davanti a Tomei. Il Lume (in panchina c’è Brocchi al posto dello squalificato De Paola) risponde con un 4-3-3 che vede l’ex neroverde Barbuti al centro dell’attacco. […]
Ore 19.40 – (Messaggero Veneto) I risultati aiutano e fanno felici, soprattutto in certi momenti. E Bruno Tedino contento lo è per la vittoria a Lumezzane, che spazza via la “crisetta” di ottobre (2 punti nelle quattro gare prima di questa) e permette al suo Pordenone di ripartire. «Vincere qui – afferma in sala-stampa – era un’impresa difficile. Ce l’abbiamo fatta e sono molto soddisfatto». […] La trasferta a Lumezzane ha dato a Tedino ciò che desiderava. «Nella prima ora di gioco abbiamo fatto molto bene – attacca nel post-gara –: la squadra ha dimostrato personalità, ha palleggiato in maniera ottima su un campo difficile e pesante. Ha avuto la possibilità di chiudere il match e non l’ha fatto, così ha sofferto negli ultimi venti minuti. Tuttavia – continua Tedino – ci può stare chiudere in affanno qui. Il Lumezzane, ingiustamente, ha un blasone modesto a livello nazionale eppure è da vent’anni che milita nei professionisti. E lo fa perché ha una dirigenza capace, che fa le cose per bene. Questa è una squadra forte, che si salverà». […] Michele De Agostini e Matteo Tomei: uno segna, l’altro para. I due friulani sono i giocatori che sono stati più determinanti nella vittoria di Lumezzane. «Volevamo a tutti i costi riprendere il cammino dopo un mese di risultati negativi – afferma il difensore –. Magari avremmo dovuto chiudere la partita prima, ma va bene così. Era importante vincere e ripartire. Ho visto una squadra concentrata, che voleva dare una svolta al suo momento: questi sono aspetti molto positivi. Il gol? Mi fa piacere e lo dedico anche alle donne della mia famiglia». Molto felice anche per se stesso pure Tomei, che allontana le recenti critiche. «Nell’ultimo periodo qualcuno ha attaccato me e Marco (D’Arsiè, il secondo, ndr): dicevano che di due portieri la squadra non ne aveva neanche uno. Non è così. È una prestazione di cui sono contento e che dovevo ai miei compagni, per il momento delicato che abbiamo passato». […]
Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) Sabato sera è tornata la festa verdenera, come recita il famoso coretto, quella che mancava da un mese e che i tifosi aspettavano con ansia, ma pure con grande fiducia, considerate le ultime prestazioni che, pur avendo portato in dote pochi punti (2 in quattro partite), avevano fatto capire che la squadra era “sul pezzo”. Mese nuovo e Pordenone nuovo: una la vittoria risicata e sofferta nel finale, ma nel complesso meritata, che ha spezzato il tabù Lumezzane – mai espugnato prima il campo dei bresciani – ed è valsa un bel balzo in classifica, anche se il primato (ora appannaggio del solo Bassano) è rimasto a 4 lunghezze. I neroverdi si presentano in campo con il lutto al braccio, in onore del capitano della Sacilese Carlo Giust, venuto a mancare in settimana, e della calciatrice Fatim Jawara. Tedino si affida all’esperienza: dentro tutti i “senatori”, con un solido 4-4-2 che in fase di non possesso vede staccarsi parecchio Suciu per supportare la difesa. Davanti, come annunciato, tornano titolari Arma e Berrettoni. […] Il Pordenone mantiene costantemente l’iniziativa, rischia qualcosa in contropiede, ma ha in mano l’incontro. E al 29’ trova il meritato gol del vantaggio. L’intraprendente Semenzato sulla trequarti di destra si procura una punizione, che va a battere lo specialista Burrai: cross potente, a rientrare, in area svetta su tutti scegliendo perfettamente il tempo De Agostini, che firma il suo primo, gran gol stagionale. […]
Ore 18.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Se Marcolini rimpiange il gol subito al 90′, Inzaghi se la prende con i cross non sfruttati, il terzino destro, Ivano Baldanzeddu, è ancor più netto. A suo avviso non solo il Venezia non meritava di perdere ma, altresì, la vittoria per gli arancioneroverdi era l’unico risultato che sarebbe dovuto uscire dal Mazzola. «Mah, diciamo che c’è stata una sola squadra in campo: la nostra. Noi meritavamo senz’altro di più rispetto ad un misero e striminzito 1-1 poichè abbiamo attaccato quasi sempre noi ed il pallino è stato quasi sempre nelle nostre mani». La dura legge del gol, però, dice che il match è finito 1-1. «Cosa c’è mancato per vincere? Niente. Se l’arbitro avesse concesso quel rigore solare in avvio di gara (si riferisce alla trattenuta su Gejio ndc), probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. Mancando quel rigore siamo andati in sofferenza più tardi, riprendendoci dopo un pizzico di nervosismo in più che c’è stato, e questo è vero, da parte nostra». […]
Ore 18.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Non ci sta, il pareggio e specialmente la maniera nel quale è maturato non gli va proprio giù. Il diesse Giorgio Perinetti allontanato a fine primo tempo per proteste dall’arbitro Cipriani si assume la responsabilità del mezzo passo falso del Venezia in terra romagnola. “Ho sbagliato nel preparare la partita, non ho lavorato a sufficienza a livello psicologico sui ragazzi per far capire sino in fondo le insidie e le peculiarità di una gara come questa. E’ tutta colpa mia, faccio mea culpa”. […] “Sapevamo che si trattava di una partita particolare nella quale ci saremmo trovati di fronte un Santarcangelo spigoloso e pronto a giocare anche duro per conquistare il pareggio o addirittura per centrare il colpaccio. Non siamo stati capaci di replicare in maniera adeguata. Purtroppo devo dire che da alcuni giocatori più esperti mi sari atteso una differente partecipazione ma, lo ribadisco, l’errore di base è stato mio: non ho saputo preparare bene il match nella parte che spetta a me”.
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È lo spogliatoio che non ti aspetti quello del Mazzola. Se da una parte, pur riconoscendo la forza del Venezia, si recrimina per il pareggio subito al 90′, sulla sponda lagunare i mugugni sono altrettanto evidenti. Questo 1-1, insomma, non è gradito a nessuno. Spiega Super Pippo Inzaghi: «Quando non vinco mi dispiace sempre, non sono mai contento perchè potevamo fare qualcosa in più». Qualcuno chiede se la gara è stata presa sotto gamba. «Assolutamente no. Eravamo ben consci e consapevoli delle difficoltà della gara stessa. Nonostante tutto abbiamo comandato il gioco e poi». La frase non resta molto a mezz’aria. «Siamo stati poco presenti in area di rigore avversaria. Abbiamo messo tanti angoli (13 ndc) e tanti cross in mezzo (almeno il doppio ndc) ma non siamo riusciti ad avere la stoccata giusta che ci avrebbe permesso di sbloccare la situazione. E per questo non posso essere contento, anzi, è l’esatto contrario. Sono particolarmente arrabbiato per questo tipo di situazione di gioco non sfruttata». […] «Eravamo lenti, facevamo girare poco la palla, giocavamo poco e la circolazione della sfera sembrava rallentata. Poi un discorso a parte merita il nervosismo che deve essere lasciato da parte. Non dobbiamo cadere nel tranello d’innervosirci perchè fa male solo a noi stessi». […]
Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Bruttissimo Venezia, molle, lento e poco combattivo, riesce a salvare la partita grazie a una zampata di Baldanzeddu all’ultimo, che evita ai lagunari una sconfitta che sarebbe stata davvero sconcertante. Dopo il pareggio nel derby con il Bassano che aveva vanificato l’allungo, il Venezia non mostra gli artigli nella trasferta in terra romagnola, pur cosciente che le qualità del Santarcangelo sono notevolmente inferiori alle proprie. Sbagliato l’approccio con la gara quando si sono viste le difficoltà non c’è stata la capacità di adeguarsi al bisogno. Insomma forse i lagunari non si aspettavano di trovare una squadra così indiavolata, pronta a chiudere in ogni dove, a raddoppiare, a difendere appena persa palla quasi si stesse giocando una finalissima di Champions. Così i ragazzi di Inzaghi sono riusciti a giocare il primo tempo affidandosi alla destrezza, ma non trovano né la rabbia giusta né la capacità di concretizzare sotto porta. E’ mancato anche il ritmo e sono state davvero poche le conclusioni nello specchio locale che si possano definire tali: per lo più spiovono traversoni alti che Nardi controlla con agilità e qualche concessione allo spettacolo. Nella ripresa il Venezia rallenta ancor più il ritmo e concede al Santarcangelo di avanzare ancor di più: le incursioni dei locali non sono pericolosissime ma indubbiamente sono continue e fanno capire che i lagunari non sono impenetrabili. Le chiusure a centrocampo e dietro dei gialloblù non permettono al Venezia di ragionare al meglio e le poche palle che giungono alle punte non sono sfruttate a dovere. Diversamente il Santarcangelo trova l’impennata in un batti e ribatti e sblocca la gara con una rete che fa tremare Modolo & C. Come detto c’è la zampata finale di Baldanzeddu a salvare faccia e classifica, ma la brutta giornata rimane tutta. Per la prima volta il gioco del Venezia di Inzaghi non si è visto tolto qualche piccolissimo sprazzo e determinazione, lucidità e capacità di reazione non hanno accompagnato i lagunari nel viaggio in Romagna. Se si parlava della necessità di trovare equilibrio e personalità per confermarsi protagonisti del campionato, c’è da dire che è stato compiuto un passo indietro. […]
Ore 17.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Un punto, ma quanta fatica. Il Venezia soffre, va sotto e agguanta un pareggio ormai insperato al 90’. Un punto che, viste le vittorie del Bassano con il Padova e del Parma, sistema la squadra di Inzaghi al terzo posto. Che con il Santarcangelo gli arancioneroverdi avrebbero dovuto sudare si sapeva: i ragazzi di Marcolini sono una squadra tosta, compatta e ben organizzata che, ad agosto, aveva già fatto soffrire i lagunari. E anche in questa occasione, come tre mesi fa, mister Inzaghi torna a casa con un punto. A guardare le statistiche il Venezia pare aver dominato: i tredici corner a due sono lo specchio, forse, dei valori assoluti ma non del gioco espresso sul campo. Perché la fortuna ha aiutato non poco gli arancioneroverdi, quando in ben due occasioni uno svarione di Facchin poteva portare i padroni di casa in vantaggio ben prima del’84’. Adesso, dopo lo stop di Domizzi, Superpippo dovrà fare i conti anche con gli infortuni di Fabris e Marsura, usciti malconci dal campo. […] Il Venezia reagisce al 90’ con Pederzoli che cerca la stoccata da fuori area ma Nardi mette in angolo. Lo stesso Pederzoli si incarica della battuta del dodicesimo corner della partita, la palla finisce sui piedi di Baldanzeddu che si gira e mette alle spalle del portiere gialloblù.
Ore 17.10 – (La Nuova Venezia) Che il Venezia troppo spesso abbia bisogno di uno schiaffo per svegliarsi, lo si era capito in queste primo quarto di campionato. Ieri si è rischiato davvero grosso, per la rete di Valentini arrivata a sei minuti dalla fine. Quando ormai si pensava che fosse finita, è spuntato Ivano Baldanzeddu a riequilibrare la gara. «Prendiamo troppi gol», spiega l’esterno, «e siamo amareggiati per questo risultato: dobbiamo rifarci sabato prossimo con il Sud Tirol. Per come si era messa la partita, è stato importante non averla persa. Dedico il gol ai miei compagni». Dello stesso parere Loris Tortori, subentrato all’infortunato Fabris in chiusura di primo tempo. «Sapevamo che giocare qui non sarebbe stato facile», dice, «e in questi casi, quando non trovi la rete per primo, per gli avversari diventa più facile, chiudendosi e trovando il contropiede. Le nostre difficoltà sono nate soprattutto da questo: non essere riusciti a sbloccare l’incontro. Troppo spesso andiamo in svantaggio e poi siamo costretti a rincorrere; stiamo lavorando su questo aspetto, è un periodo che gira in questo modo, ma siamo sulla strada giusta. Il Venezia ha molti margini di miglioramento e dobbiamo segnare prima dei nostri avversari». […]
Ore 16.50 – (La Nuova Venezia) «Quando non vinco mi dispiace sempre». Filippo Inzaghi non si smentisce mai, e dimostra ancora una volta la carica e la voglia di conquistare sempre i tre punti che lo hanno sempre caratterizzato. Tanto più a Santarcangelo tra un terreno al limite e un avversario ostico. «Dirò la verità», aggiunge il tecnico del Venezia, «si poteva fare qualcosa in più. Era una partita difficile, lo sapevamo, ma abbiamo comandato il gioco, fatto tanti cross e non ne abbiamo preso uno. Se una critica oggi va fatta, è quella di non poter crossare 10-15 volte senza colpire un pallone. Dovremo allenarci ancora molto su questo aspetto, perché poi rischi di andare in svantaggio e anche di perdere, come puntualmente è successo. Adesso la sola cosa che mi auguro è di tornare al più presto alla vittoria». […] Inzaghi che ha confermato il nervosismo del gruppo nel corso della partita, un aspetto che ha ripreso a fine gara anche il direttore sportivo Giorgio Perinetti. «Mi assumo la responsabilità dell’accaduto. Il Venezia è una squadra forte, ma di fronte ha trovato un avversario duro, aggressivo, e un arbitro troppo permissivo. Sapevo che ci sarebbero potute essere delle insidie, così me ne assumo la responsabilità perché non ho preparato al meglio i ragazzi sotto questo profilo. Pensavo che giocatori di esperienza non ne avessero bisogno, ma seguirò maggiormente l’aspetto psicologico in questo preciso contesto». Il tecnico avversario, Michele Marcolini, conclude con un pizzico di amarezza: «È normale che dispiaccia essere ripresi allo scadere, specie quando la tua squadra offre una prestazione decisamente importante contro una delle formazioni migliori della categoria».
Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) Bisogna tirare in porta, per vincere le partite. Inutile comandare il gioco o ragionare sulle percentuali di possesso di palla. Il Venezia in porta tira poco, e fa fatica. Cross, irresistibili folate sugli esterni e gran palloni in mezzo, ma se i difensori avversari arrivano prima degli attaccanti il fiato è sprecato. Succede così, in questo pomeriggio romagnolo, con due bandiere che formano un trionfo di colori – giallo, blu, arancio, nero, verde – ma la partita è grigia come il cielo sopra Santarcangelo. Finisce 1-1 e le emozioni succedono tutte alla fine, al punto che vale la pena raccontarle subito: secondo tempo, scorre il 39’ e un pallone vagante nell’area piccola del Venezia, con rimpallo pasticciato, arriva a Sasha Cori pronto a scaricare una bordata verso Facchin. Deviazione di Valentini e palla dentro. Brutta sensazione, rischio sconfitta, il Venezia non è in grande giornata e lo si è visto. Il primo vero, autentico, tiro in porta tocca allora a Pederzoli e siamo al 90’: finalmente una botta come Dio comanda, il portiere Nardi vola e mette in corner, dalla bandierina nasce l’ennesimo mischione e Ivano Baldanzeddu trova la zampata giusta. Fiuuu, come fa Allegri con i suoi followers, pareggio e va bene così, bene nel senso che la sconfitta è evitata. Ma non è un Venezia da consegnare all’archivio delle partite memorabili. […] Altro che Romagna mia, c’è da mettere in saccoccia il punticino e mirare di più in mezzo ai pali.
Ore 16.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il «match della paura», tra due squadre che non possono assolutamente perdere, si conclude al Provinciale di Trapani con una vittoria del Vicenza tanto meritata quanto preziosa. E se anche la partita non è stata troppo bella, sicuramente avara di giocate di fino o di azioni spettacolari, lo 0-1 finale è quello che conta, con tre punti d’oro che permettono alla squadra di mister Pierpaolo Bisoli di respirare a pieni polmoni dopo due sconfitte consecutive. L’eroe di giornata è Bellomo, splendido nel pennellare la punizione che vale la vittoria e ossigena la classifica. E i biancorossi (cosa oggettivamente assai rara in questa prima fase di stagione) sono anche fortunati quando sul finale Petkovic stampa sul palo il rigore del possibile pareggio della truppa di Serse Cosmi. Il Vicenza si presenta in Sicilia per la prima volta con una difesa a tre, in un modulo sin qui inedito. Il 3-4-2-1 con cui Bisoli approccia la gara al Provinciale vede il rientro in difesa di Adejo con Esposito al centro. In mezzo al campo agiscono Signori e Urso, sulle ali Pucino e Zivkov davanti Raicevic unica punta supportata da Bellomo e Siega. Serse Cosmi deve ancora rinunciare a Nizzetto e Petkovic, che partono dalla panchina. […] All’11’ Signori con un triplo dribbling si conquista una preziosa punizione dal limite. Sulla palla si presenta Bellomo, capace di estrarre una gemma sotto la traversa che si insacca a fil di palo e gli vale anche il titolo di miglior in campo della sfida. Il vantaggio del Vicenza taglia le gambe al Trapani che, nonostante gli innesti di Petkovic e Nizzetto, gioca in maniera confusa e senza la necessaria lucidità. Nell’ultimo quarto d’ora è una assolo dei siciliani con angoli a ripetizione e l’errore di Zivkov, al 39’, che rischia di compromette tutto franando su Canotto. L’arbitro indica il dischetto, ma fortunatamente per i berici Petkovic stampa la palla sul palo regalando di fatto la vittoria a Bisoli e ai suoi uomini che stringendo i denti portano a casa l’intera posta in palio. E alla fine, questa volta sì, l’esultanza è tutta del Vicenza.
Ore 15.40 – (Giornale di Vicenza) La specialità della casa “riscoperta” proprio nell’incontro più opportuno. Nicola Bellomo ha illuminato il pomeriggio del Vicenza a Trapani con una punizione magistrale, tra i pezzi pregiati del suo repertorio, che ha regalato ai biancorossi tre punti pesantissimi: «Finalmente ho segnato su punizione: è un colpo che in passato mi è riuscito più di una volta, anche se da parecchio tempo mi ero quasi dimenticato di poter segnare anche così – sorride a fine partita il giocatore pugliese -. Anche in allenamento è un tipo di conclusione che provo spesso, mi fa molto piacere che sia stato un gol utile per portare a casa tre punti contro una concorrente diretta. Oggi il risultato era l’unica cosa importante, il fatto che il successo sia arrivato grazie a un mio gol è qualcosa in più che mi fa doppiamente piacere». […] Il Vicenza però ha tremato, e non poco, quando a pochi minuti dalla fine l’ingenuità di Zivkov ha offerto al Trapani il rigore del possibile pareggio: «Ma il vero errore è stato non chiudere la partita prima, perché se non sfrutti le tue occasioni alla fine diventa quasi inevitabile poter soffrire. Una volta tanto ci è girata per il verso giusto».
Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Bellomo segna. Petkovic sbaglia. Il Vicenza vince. Questa la lettura telegrafica della gara giocata a Trapani. Tre punti d’oro e il tecnico Pierpaolo Bisoli a fine partita, a ragione, è soddisfatto. Stavolta Benussi ha avuto poco lavoro da sbrigare. “I ragazzi sono stati bravi sia come intensità che come compattezza, abbiamo pure messo 5-10 minuti in più nelle gambe, certo i miracoli non li facciamo e però si è visto anche un buon calcio”. L’errore di Zivkov poteva rovinare tutto. “Ma non è solo suo, è nato a monte e comunque al di là di questo episodio la squadra è stata quadrata, ci ha messo fisicità, finalmente ho visto che andava ad aggredire in avanti invece che scappare dietro, siamo riusciti anche a prendere quasi tutti i palloni che arrivavano in area, chiaro che il modulo ha aiutato”. […] Questa è la strada giusta per tirarsi fuori dal fondo. “Sì, ma ci sarà da soffrire. Per me non è un problema ci sono abituato, però il segnale dato oggi è importante, così come i giocatori devono stare nel progetto”. Forse era difficile aspettarsi una reazione così dopo le due sconfitte di Brescia e Perugia. “Significa che abbiamo valori, attributi e che durante la settimana lavoriamo bene. Perugia è spiegabile col fatto che non reggiamo tre gare in otto giorni, ma la scoppola è servita. Io però sto già pensando al Latina al Menti. Sarà un altro scontro diretto”.
Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Giro di vento: è Libeccio quello che prende il posto dello Scirocco e soffia insistente sullo stadio “Provinciale” portando con sé brandelli di un’estate che sta finendo; è questo che tira da sud ovest il vento che il Vicenza decide di sfruttare alzando la vela della risalita. È l’aria calda che va a spegnersi sotto il monte di Erice quella che porta l’annuncio di una (possibile) svolta. Sissignori: il vento è cambiato qui a Trapani dove una squadra apparsa rigenerata dopo la prestazione indecorosa di domenica scorsa contro il Perugia gioca in modo compatto, convincente e soprattutto vincente. Grazie a un colpo da biliardo del suo uomo migliore, Bellomo, evita non solo un sorpasso che alla vigilia non suonava così improbabile, ma in una giornata generalmente favorevole per la classifica allunga su una diretta concorrente nella regata per la salvezza. […] Il Vicenza entra nel rettilineo finale consapevole di potercela fare quand’ecco che Zivkov interviene maldestramente in area abbattendo Canotto. Rigore. Calcia Pektovic di potenza ma non di precisione, palla contro il palo alla sinistra di Benussi. Il cronometro dice 86’30”. Il vento è girato, porta 3 punti e un po’ di fortuna. E dissemina nell’aria di Trapani fischi e cartacce.
Ore 14.30 – (Gazzettino) Il Cittadella replica la vittoria ottenuta al Tombolato con il Latina, ma non è stato facile domare la battagliera squadra di Sannino, ridotta in dieci dal primo tempo. Il tecnico granata Roberto Venturato ha buoni motivi per essere soddisfatto, indicando contestualmente dove c’è ancora da migliorare: «Abbiamo disputato una buona partita contro un avversario forte, tenendo bene il possesso palla. Alfonso ha compiuto una grande parata sullo 0-0, poi siamo passati in vantaggio creando più della Salernitana. Nella seconda parte della gara abbiamo concesso alcune situazioni che attaccanti bravi come Rosina e Donnarumma hanno saputo sfruttare. Bravo ancora Alfonso nelle circostanze. Noi dobbiamo migliorarci ulteriormente riuscendo a tenere il controllo del gioco fino in fondo, in questo senso nella ripresa abbiamo sbagliato qualcosa. Si può soffrire in area quando si formano mischie, noi dobbiamo imparare a evitare questi rischi, per questo dico che c’è da migliorare sotto questi aspetti». […] Felice il bomber Litteri, autore della doppietta: «Mi fa piacere, è importante per me e per la squadra. La dedico a mio suocero Claudio, gliela avevo promessa da tanto tempo». Massimiliano Busellato ha giocato per la prima volta al Tombolato contro il Cittadella, società dove è cresciuto. «È stata una grande emozione – sostiene il centrocampista ora della Salernitana- qui è bellissimo sia l’ambiente che lo stadio a cui sono state coperte le tribune est. Il Cittadella sta facendo molto bene, ha un allenatore bravo che sta facendo giocare la squadra come vuole lui. Ci tenevo a ottenere un risultato positivo per la mia squadra, ho cercato di dare il massimo, ma il Cittadella ha dimostrato di meritare la posizione che occupa in classifica».
Ore 14.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Il Veneto comanda e la ‘matricola’ continua a stupire) Un portiere che para e un centravanti che segna. Elementare, come direbbe Sherlock Holmes al fido Watson. Il Cittadella ce li ha entrambi, se è vero che ieri pomeriggio la squadra di Venturato i migliori in campo li ha messi in vetrina agli estremi opposti della propria formazione. Alfonso tra i pali, Litteri in area di rigore. Tutto bene? Date un’occhiata alla classifica e capirete che i granata hanno tutta l’intenzione di fare sul serio. L’exploit delle cinque vittorie di fila, nelle prime cinque giornate, non si è esaurito. Vero che sono arrivate anche quattro sconfitte, di cui tre consecutive, ma questo, lo andiamo ripetendo da un pezzo, è un gruppo senza mezze misure, allergico ai pareggi, visto che ne ha ottenuto uno solo (peraltro con qualche rimpianto) in tredici partite. L’esempio del Cagliari della passata stagione può essere illuminante al riguardo: i sardi di Rastelli hanno conquistato il primo posto finale con 83 punti, in virtù di ben 25 successi, 8 pareggi e 9 ko. Come dire: più colpi da 3 punti metti a segno e maggiori probabilità hai di finire sul podio, e i primi due gradini significano promozione diretta in Serie A. […] È un po’ narcisista, il Citta, ama giocare bene (e non è un demerito, anzi) e giungere a bersaglio con azioni da applausi. Alle volte, invece, bisognerebbe badare di più alla sostanza che allo spettacolo. Ma finchè vanno avanti così, bisogna riconoscere che hanno ragione i granata. Comanda il Veneto, in questa Serie B dal sommo equilibrio e dalla notevole discontinuità. Certo che più su stai e più l’appetito cresce. E, come dice il suo nocchiero, il Citta vuole stare lì, nell’olimpo, il più a lungo possibile.
Ore 13.50 – (Mattino di Padova) La legge dell’ex vale da una parte sola. Quella del Cittadella e del suo profeta, Gianluca Litteri. È l’attaccante catanese, che sale a quota 8 in classifica marcatori, a decidere il “derby granata” con la Salernitana, con una doppietta che vale la seconda affermazione consecutiva al Tombolato, l’ottava della stagione. Un successo che riequilibra così il dato statistico che, sino a ieri, vedeva gli uomini di Venturato viaggiare molto più spediti lontano da casa che in via Gabrielli, avendo raccolto 13 punti in trasferta sui 22 (ora 25) totali. In attesa del recupero fra Ascoli-Entella, Iori e soci rafforzano il proprio secondo posto alle spalle della capolista Verona, in una classifica di Serie B in cui il Veneto pesa sempre di più. […]
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) Venturato l’incontentabile. Il tecnico del Cittadella è ovviamente soddisfatto al termine del match, ma non si nasconde: «È stata una buona partita, in cui abbiamo mantenuto il controllo del campo sino al gol del 2-0, rischiando soltanto sul colpo di testa di Coda nel primo tempo, su cui Alfonso è stato bravissimo. E tuttavia ci siamo concessi una pausa nella ripresa e, se hai di fronte elementi come Donnarumma, Coda e Rosina e lasci loro qualche pallone di troppo, poi finisce che rischi di subire il gol». Sulle palle inattive il Citta continua a correre, in effetti, qualche rischio… «È vero, ma stiamo migliorando, concedendo meno all’avversario rispetto a quanto non succedeva qualche tempo fa». È un’impressione o ha chiesto a Pasa di entrare di più nella costruzione del gioco? «L’ho chiesto a lui e anche a Scaglia, perché volevo creare superiorità numerica a centrocampo. Pasa, in particolare, ha le qualità tecniche per svolgere questo tipo di lavoro, iniziando a costruire l’azione». Dopo le tre sconfitte consecutive c’era il rischio di abbattersi e non rialzarsi più, invece avete reagito da grande squadra. «Non so se lo siamo, ma proviamo a esserlo. E per riuscirci occorrerà tornare a lavorare con l’umiltà di sempre, già da martedì, quando ci ritroveremo al Tombolato per preparare la trasferta di domenica a Benevento». Cosa pensa guardando questa classifica dominata dalle venete? «Siamo felici di essere dove siamo, ma pensare alla classifica adesso è inutile, mancano troppi chilometri. Per quanto riguarda il Verona, sta disputando un campionato eccezionale: all’inizio della stagione tutti la indicavano come la squadra da battere e si sta confermando tale». […] Infine una nota sul conciliabolo all’intervallo tra il Commissario di Lega e il dirigente Federico Cerantola, sulle condizioni del fondo del Tombolato, messo a dura prova dalla pioggia caduta abbondantemente prima del match e nel primo tempo. «Teniamo presente che sono caduti 4 centimetri di acqua in 7 ore: il campo ha tenuto bene, tant’è che anche il commissario ha convenuto sul fatto che l’acqua ha cominciato a defluire 10’ dopo che aveva smesso di piovere. Escludo il rischio di sanzioni, perché i teli in copertura avremmo potuto metterli se la pioggia fosse caduta il giorno prima, ma non nell’immediatezza dell’incontro».
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) Una classifica bella, anzi bellissima. Il Veneto del pallone si specchia nella propria gloria, perché quello che accade in serie B è davvero sorprendente. Non tanto per il Verona primo, quanto piuttosto per il Cittadella secondo che non si ferma più. Il Veneto che canta a due voci in serie B ha una voce potente e adesso, dietro al duo di testa, si comincia a scavare il prino piccolo solco, che potrebbe già significare qualcosa aspettando il recupero del match dell’Entella, rinviato. Il Cittadella sfrutta al meglio il doppio turno casalingo e, dopo aver battuto il Latina, concede il bis con la Salernitana. Un 2-0 senza ombre firmato Litteri, l’ex di turno che con una doppieta da urlo raggiunge quota 8 in classifica marcatori e regala altri tre punti a Roberto Venturato. Unico neo in un pomeriggio perfetto: campo pesantissimo e multa in arrivo per non averlo coperto coi teloni in anticipo, così da preservarne la tenuta. Il commissario federale nell’intervallo annuncia sanzioni (ma non saranno pesanti) per il club di Andrea Gabrielli, ma quanto alla partita non ci sono discussioni che tengano. Il Cittadella continua a inanellare punto dopo punto e adesso il sogno della serie A non è più così impossibile, anche perché quello che impressione è la solidità di una squadra che gioca a memoria e lo fa piuttosto bene. […] Dove potrà arrivare il Cittadella? Difficile da immaginare ora, ma passano le settimane e non solo la creatura di Roberto Venturato non accenna a frenare ma accelera. Domenica prossima, a Benevento, si va solo per vincere e per continuare a sognare.
Ore 12.40 – (Gazzettino) È il derby Este-Abano a monopolizzare l’attenzione oggi alle 14.30 nella decima giornata di serie D, con entrambe le squadre a caccia del riscatto: i giallorossi per uscire da un periodo nerissimo (un punto nelle ultime sei giornate), i neroverdi per rilanciarsi dopo lo stop interno con l’Altovicentino. «Siamo consapevoli di attraversare un momento difficile – sottolinea il tecnico estense Michele Florindo – non tanto sul piano del gioco, ma degli episodi. Bisogna continuare a lavorare per migliorarsi e aspettare che questo periodo passi, anche se la squadra è in salute e siamo convinti di venirne fuori. Il derby? Sarà una sfida maschia, nella quale chi metterà più determinazione avrà la meglio nei duelli individuali. L’Abano ha molta qualità in attacco, il che significa che dobbiamo fare bene la fase difensiva. Però, ripeto, siamo in salute e se lavoriamo in un certo modo possiamo fare male». […] Ripartire subito è la parola d’ordine in casa Abano. «Riprendiamo la nostra strada – sottolinea Tiozzo – per migliorare e tornare a fare punti, fermo restando che le prestazioni ci sono sempre state. Ho visto l’Este e non è una squadra in crisi: se avesse chiuso 3-0 il primo tempo con il Montebelluna, non ci sarebbe stato niente da dire. Dobbiamo essere più aggressivi nell’approccio rispetto ai primi diciotto minuti con l’Altovicentino, e a fine gara voglio vedere i miei ragazzi sfiniti perché hanno dato tutto». […] CAMPODARSEGO. Cristiano Masitto spera di bagnare l’esordio in panchina con un successo nella trasferta con la Careni Pievigina, ultima in classifica: «I ragazzi si sono messi a disposizione con grande abnegazione. È un gruppo valido con ampi margini di miglioramento. Qualche cambiamento ci sarà, ma porterò in modo graduale la mia idea di calcio, fermo restando che anche chi gioca cinque minuti deve dare tutto perché il segreto delle vittorie nasce da queste cose». […] VIGONTINA SAN PAOLO. Il pareggio con la Triestina è stata un’ulteriore iniezione di fiducia, ma urge ritrovare la vittoria nella sfida a domicilio con il Cordenons, dato che finora è stato bottino pieno solo in un’occasione. Ecco Vincenzo Italiano: «Purtroppo la classifica non ci permette di gioire più di tanto, dobbiamo continuare a lavorare per tirarci fuori dai bassifondi e sfruttare il campo amico dove abbiamo fatto vedere sempre cose importanti. Il Cordenons sta meglio di noi a livello psicologico essendo reduce da tre risultati importanti e davanti ha giocatori pericolosi, va affrontato con grande concentrazione e cattiveria agonistica». […]
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Decima giornata e tanta carne al fuoco per le quattro squadre padovane di Serie D (fischio d’inizio alle 14.30). Este ed Abano si incroceranno in un “classico” del calcio nostrano, mentre il Campodarsego inizierà il nuovo corso targato Cristiano Masitto in casa del Carenipievigina. Sarà già sfida-salvezza, infine, per la Vigontina impegnata a Busa con il Cordenons. ESTE ED ABANO. Un derby, ma soprattutto un match fondamentale per il futuro di entrambe. Lo sarà soprattutto per l’Este, quasi obbligato ad acciuffare i tre punti al Nuovo Stadio per chiudere un periodo tutt’altro che positivo: cinque sconfitte e un pareggio nelle ultime sei partite. Il presidente Renzo Lucchiari ha dato l’ultimatum a mister Michele Florindo, che in caso di sconfitta potrebbe essere esonerato. […] Di punti l’Abano ne ha 13, ma non può permettersi altri passi falsi se vuole restare a ridosso delle big del girone C. La battuta d’arresto (con proteste per un rigore negato dall’arbitro) con l’Altovicentino di domenica scorsa ha caricato tutto l’ambiente in vista della mini-trasferta nelle lande atestine. […] Formazione Este (4-4-2): Lorello; Dei Poli, Busatto, Di Maio, Boron; Faggin E., Tessari, Faggin M., Gilli; Munarini, Dovico. All. Florindo. Formazione Abano (4-2-3-1): Cottignoli; Tescaro, Cuccato, Berto Boscolo, Busetto; Serena, Pagan; Rampin, Fracaro, Bison; Ferrante. All. Ballarin. CAMPODARSEGO. Ha bisogno di vincere pure il Campodarsego che, sul “neutro” di Motta di Livenza, vedrà esordire in panca Cristiano Masitto, subentrato da lunedì scorso a Enrico Cunico. I biancorossi sono reduci dalla vittoria casalinga col Legnago e vorrebbero allungare la serie positiva con una prova di carattere e con gli aggiustamenti tattici operati dall’ex allenatore di Montebelluna e Triestina, pronto a tornare alla difesa a 4 per aggiustare la fase difensiva, punto debole del “primo” Campodarsego. […] Formazione Campodarsego (4-4-2): Brino; Gal, Beccaro, Lebran, Buson; Barison, Bedin, Callegaro, Tanasa; Aliù, Lauria. All. Masitto. VIGONTINA. Turno da superare a pieni voti per la Vigontina di mister Vincenzo Italiano: i bianconeri dovranno vincere per allungare la serie positiva e centrare finalmente una vittoria che dalle parti di Busa di Vigonza manca dal 25 settembre (2-1 col Montebelluna). […] Formazione Vigontina (4-3-3): Rossi; Busetto, De Biasi, Rumleanschi, Scandilori; Pelizzer, Episcopo, Casagrande; Boccato, Michelotto, Scarpa. All. Italiano.
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Quando gioca il Bassano non ci si annoia mai: spazi aperti, corsa, ripartenze, colpi di classe. Dopo aver messo in difficoltà il Venezia al Penzo, Luca D’Angelo stende il Padova per 2-1 e vola così in testa al girone B di Lega Pro in splendida solitudine. Gioco e spettacolo e pure i risultati, meglio di così è impossibile. Merito alla società, che ha saputo ancora una volta trovare l’allenatore giusto: bravo a raccogliere un’eredità pesantissima e inserire i nuovi in un meccanismo rodato. Il piano di Oscar Brevi pensato alla vigilia (Boniotti a sinistra per Tentardini, un mancino naturale) non funziona, perché Falzerano sfonda ripetutamente e fa ammattire l’ex Pordenone in un ruolo non propriamente suo. Con il risultato che quando Tentardini entra, non può certo essere dell’umore migliore, considerata l’assenza di Favalli. […] Alla fine giusto così: vittoria meritata, anche se gli episodi avrebbero potuto cambiare il senso del pomeriggio.
Ore 11.30 – (Giornale di Vicenza) Il vangelo di D’Angelo suona quasi in rima, ma l’ottimo Luca per quanto imperturbabile di prassi, fatica a trattenere una gioia senza confini. Non tanto e non solo per il primato solitario, quanto soprattutto per una prestazione maiuscola nonostante la squadra decimata: «I ragazzi hanno giocato una gara straordinaria per intensità, dedizione e qualità – attacca il tecnico – l’unica macchia è stata l’ingenuità del rigore concesso ma la vittoria e quindi il risultato sono sacrosanti e non fanno una grinza». Va nel dettaglio lo skipper pescarese: «Il Padova ha fatto una partita gagliarda, ma se analizziamo il match bisogna ammettere come Bindi sia stato superlativo in diverse occasioni, dopodichè, una volta di nuovo in vantaggio, abbiamo provato a sfruttare al meglio le ripartenze spingendo negli spazi e in campo aperto. Il primo posto in classifica? Si è trattato di una sfida difficile contro un avversario messo benissimo in campo e supportato da un gran pubblico, non ci darei troppo peso. Se guardiamo attentamente vediamo che siamo tutte lì appicicate. A novembre la classifica non fa testo, è un particolare relativo. Poi se volete vi dico che però vincere è sempre positivo, importante e carica l’ambiente». […] Il man of the match non dà mai spiegazione banali «Ho impiegato un tempo a trovare posizione e quadratura sulla sinistra – ammette Bianchi – poi è filato tutto liscio. Certo che se continuiamo ad esprimerci con questa applicazione rischiamo davvero di diventare la bestia nera di tutte le altre. Considero questo successo di valore doppio in un torneo equilibrato come questo e alla fine abbiamo spedito il Padova a -6 visto che era uno scontro diretto. Anche chi ha giocato meno come Bortot e Candido ha dimostrato di essere fondamentale. Il gol è tutto per i miei genitori che mi seguono sempre». Cuore di figliolo.
Ore 11.10 – (Giornale di Vicenza) Il Biancoscudo si tenga pure il contorno della Coppetta sbiadita. Il piatto ricco di ieri se lo spazzola per benino Bassano nuovo padrone del campionato. Sì, d’accordo, 2-1 ma almeno 5 nitide opportunità contro 2 e insomma mai Padova potrà recriminare qualcosa di concreto, il punteggio è addirittura risicato. Aveva smesso di piovere per due ore e mezza e appena si comincia, come una cartella esattoriale, ecco la pioggerellina fitta e simpatica tipo un lunedì dal dentista. Eppure, nonostante il terreno pesante ed allentato i pesi leggeri di Bassano decollano sul campo che è un piacere e mica rinunciano a palleggiare o al fraseggio che gli appartiene. Macchè, sgorga calcio che è uno spettacolo, idee, combinazioni e geometrie che denotano come dietro ci sia lavoro, studio, applicazione maniacale in allenamento. Insomma, il solito Bassano d’assalto che, quando ispirato e motivato, azzanna tutti quanti alla giugulare. […] Bassano schizza al comando solitario (non accadeva da 13 mesi) ma soprattutto se ne infischia di una mezza dozzina di assenze pesantissime (Fabbro, Barison, Laurenti, Cenetti, Stevanin e dopo un quarto d’ora perde persino Formiconi) proseguendo imperterrito a sbriciolare chi gli transita davanti e prova a sbarrargli la strada. L’unico pollice verso è per l’incapacità di questo gruppo di mollare il castagnone del ko, la differenza che scava il solco tra le squadre bellissime e quelle anche ciniche e vincenti. Bassano per ora è solo meravigliosamente seducente. E per adesso va alla grande anche così magnetico e rapinoso e pazienza se è un po’ cicalone e farfallone.
Ore 10.50 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Pierpaolo Spettoli): Bindi 7; Cappelletti 5.5, Emerson 5.5, Russo 6; Madonna 5 (Filipe 5.5), Mazzocco 6, Mandorlini 5 (Germinale sv), Dettori 5, Boniotti 5.5 (Tentardini 5.5); Alfageme 5.5, Altinier 5.5.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Dopo tre vittorie di fila si ferma la marcia del Padova. Fatali i sigilli incassati in avvio delle due frazioni, anche se sul gol di Grandolfo c’era un fallo in partenza ai danni di Dettori. Se nel primo tempo i biancoscudati hanno avuto comunque la forza di rimettere subito le cose a posto con Russo, nella ripresa non sono più riusciti a raddrizzare la gara, cambiando anche modulo (4-3-1-2), ma finendo per pagare la scarsa vena di molti interpreti. Alla fine non resta che masticare amaro, anche perché fallisce l’aggancio in classifica al Bassano, ora in vetta solitaria, mentre i biancoscudati sono ottavi in compagnia di Albinoleffe e Gubbio. Brevi si affida al solito undici: l’unica novità è Boniotti preferito a Tentardini e Fantacci sulla fascia mancina. Non c’è tempo per le schermaglie tattiche perché il Bassano parte a razzo. Tanto che dopo la deviazione di testa di Grandolfo, per i biancoscudati la gara si mette subito in salita. Falzerano in pressing su Dettori commette fallo, non è dello stesso avviso l’arbitro: pronto Formiconi ad impossessarsi della sfera e a pescare in area Grandolfo, abile nell’anticipo su Cappelletti e a depositare in rete. Incassato il colpo a freddo, il Padova ha il merito di non sbandare e in occasione del primo calcio d’angolo pareggia. Batte Emerson e la doppia trattenuta di Bizzotto su Cappelletti e di Bianchi su Mazzocco proprio sotto gli occhi dell’arbitro viene sanzionata con il penalty. Dal dischetto per la terza volta di fila (Reggiana e Santarcangelo in precedenza) si presenta Russo che battezza l’angolo alla sinistra di Bastianoni, bravo nella respinta, ma la palla torna a Russo che questa volta non perdona. […] Anche la ripresa è con partenza a handicap. Falzerano mette al centro, Madonna perde Bianchi, la prima conclusione ravvicinata è salvata da Bindi che non può niente sul secondo tentativo. […]
Ore 10.30 – (Gazzettino) […] Ecco il portiere Bindi, il migliore dei biancoscudati. «Purtroppo dopo una serie di vittorie dispiace avere perso. È stata comunque una bella partita, loro giocano un bel calcio, noi li abbiamo affrontati a viso aperto. C’è rammarico per avere preso gol in avvio del primo e del secondo tempo, significa che c’è stata un pizzico di disattenzione. Forse abbiamo anche sbagliato qualche passaggio di troppo, però la squadra era propositiva. Sono ansioso di giocare la partita di ritorno». […] Sul gol del 2-1 Bianchi sottolinea: «Sono stato un sfortunato, l’ho ribattuta vicino e lui ha fatto prima di me. Dispiace avere fatto la mia migliore prestazione in occasione di una sconfitta, arriverà anche il momento di gioire per parate vincenti». Un flash di Russo: «Dobbiamo prendere l’aspetto positivo, ossia l’atteggiamento che abbiamo avuto dopo i gol. Abbiamo lottato su ogni pallone, ci teniamo la prestazione e andiamo avanti per la nostra strada. È giusto mantenere equilibrio: se le vittorie erano state metabolizzate nel modo giusto, altrettanto va fatto dopo questa sconfitta prendendo ciò che di buono è stato fatto. Il rigore? Sono stato fortunato a segnare ugualmente, ma avrei preferito non segnare e portare a casa i tre punti».
Ore 10.20 – (Gazzettino) Il Padova paga a caro prezzo due sigilli incassati nei primi minuti di entrambe le frazioni, ed è da qui che parte la disamina a fine gara del tecnico bianmcoscudato Oscar Brevi. «Non è stato un problema di approccio, ma abbiamo preso due gol in fotocopia con il pallone che era in nostro possesso. Nella prima circostanza l’ha persa Dettori, nel secondo Boniotti. È un peccato perché la partita è stata sempre in equilibrio e abbiamo avuto le occasioni per pareggiare. Nel finale abbiamo rischiato qualcosa in contropiede, però la prestazione c’è stata. Purtroppo abbiamo perso qualche duello individuale, però dal mio punta di vista poteva starci un altro risultato». In difesa il Bassano non sembrava imperforabile, però davanti gli attaccanti non hanno trovato il guizzo. «Abbiamo avuto alcune situazioni, anche una clamorosa con Mazzocco. Il Bassano è stato più bravo e più cinico di noi. Conoscevamo i loro pregi e difetti, non siamo stati abili a realizzare per quello che abbiamo prodotto. Comunque la squadra ha combattuto e lottato». […]
Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia): Bindi 7; Cappelletti 5.5, Emerson 5, Russo 6.5; Madonna 5.5 (Filipe 5), Mazzocco 5, Mandorlini 5.5 (Germinale sv), Dettori 5, Boniotti 5.5 (Tentardini 5); Alfageme 5.5, Altinier 5.5.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il campionato non è la Coppa, e il Bassano vero non è quello visto all’Euganeo martedì scorso. Morale: il Padova manca l’aggancio ai giallorossi, che restano primi e, per di più, da soli, approfittando del pareggio del Venezia a Santarcangelo. Sfuma così, per ora, l’idea di un possibile inserimento dei biancoscudati nelle posizioni di vertice della classifica e, a conti fatti, il verdetto del “Mercante” ci sta. Dice in sostanza che la capolista ha qualcosa in più della squadra di Brevi, incappata nella terza sconfitta stagionale (dopo quelle di Fano e San Benedetto del Tronto), e la cui serie positiva – tre vittorie nelle ultime tre giornate – s’interrompe con giustificato rammarico. La conseguenza è il ritorno ad un distacco di sei punti dalla vetta, ma soprattutto la retrocessione dal sesto all’ottavo posto, alla pari con Albinoleffe e Gubbio. Dunque, la miglior difesa sino a ieri (con Venezia e Modena) incassa due gol simili, per modalità e conclusione, e li subisce in apertura dei due tempi. Errori individuali, un fallo non rilevato dall’arbitro, purtroppo, sull’avvio dell’azione da cui scaturisce l’1-0, ma soprattutto una costante difficoltà nei primi 45’ ad arginare le folate di un avversario fortissimo dalla metà campo in su, e in grado davvero di far paura. Il Padova ha giocato a sprazzi, e in alcuni momenti ha dato la sensazione di poter anche approfittare di alcune indecisioni della retroguardia di casa, ma gli è mancato quel “quid” in più per potersi mettere allo stesso livello dei rivali. Un derby che è piaciuto al pubblico – splendido e costante il sostegno dei quasi 600 tifosi al seguito – per le emozioni che ha regalato, con le due squadre proiettate sempre alla ricerca del gol. […]
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Il Padova non avrebbe demeritato il pareggio, ma se è rimasto in corsa fino alla fine lo deve soprattutto ad un paio di parate prodigiose di Giacomo Bindi. «Avrei preferito essere decisivo per una vittoria», sospira il numero uno. «Ho un po’ di rammarico perché all’inizio dei due tempi abbiamo pagato delle disattenzioni che ci hanno condannato. Ma per il resto ho visto un Padova propositivo e che se l’è giocata a visto aperto. Se in futuro giocheremo sempre con questo spirito, potremo vincerne molte». Concorda Michele Russo, a segno anche ieri: «L’atteggiamento della squadra è stato positivo», spiega il difensore. «In entrambe le occasioni, dopo aver preso gol ci siamo rialzati, combattendo su ogni pallone per provare a segnare. Abbiamo messo la giusta intensità, che magari in altre partite era mancata. Prendiamo quanto di buono fatto e metabolizziamo questa sconfitta per ripartire alla grande».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) «Le abbiamo provate tutte, non è girata». Allarga le braccia in sala-stampa Oscar Brevi, lasciandosi andare ad una buona dose di rammarico per aver interrotto la striscia di tre vittorie consecutive. Nonostante tre cambi di modulo, lo spostamento di diversi giocatori e il finale a tre punte, i biancoscudati pagano caro l’inizio ad handicap dei due tempi, con i due gol presi entrambi a inizio frazione. È stato sbagliato l’approccio? «Non penso sia questo», l’analisi del tecnico. «Abbiamo subìto due gol in fotocopia, facendoci rubare palla in entrambe le occasioni. Non so se ci fossero falli sui nostri giocatori, ma la squadra sapeva quanto fosse bravo il Bassano a recuperar palla e a far male. È un peccato, perché per il resto la partita è stata sempre in equilibrio, la nostra prestazione nel complesso è stata buona. Ma alla fine ci condanno gli episodi. Tuttavia un pareggio ci poteva stare benissimo». Il Padova esce ridimensionato dal confronto con la capolista? «Io trovo confortante che la mia squadra abbia combattuto, lottato e avuto occasioni contro un avversario di questo spessore. In testa alla classifica le distanze sono ancora colmabili, il Bassano si è un po’ staccato, ma tutte le altre sono lì, nel giro di pochi punti. Continuano ad esserci gare molto equilibrate, anche noi siamo lì e adesso vogliamo tornare a far punti. C’è mancato solo un po’ di cinismo, perché le occasioni le abbiamo create». […]
Ore 09.00 – Le pagelle del Padova (Corriere del Veneto, Dimitri Canello): Bindi 7; Cappelletti 5, Emerson 6, Russo 6.5; Madonna 5 (Filipe 5), Mazzocco 4.5, Mandorlini 5 (Germinale 6), Dettori 6.5, Boniotti 5 (Tentardini 5.5); Alfageme 5, Altinier 6.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Non funziona, il piano pensato alla vigilia da Oscar Brevi. Il Bassano carica, sfonda e vince 2-1 staccando il Padova, che scivola a -6 e torna nel gruppone, fallendo il salto di qualità definitivo. E quando giocano i giallorossi di D’Angelo non ci si annoia mai: spazi aperti, corsa, ripartenze, colpi di classe e chi più ne ha più ne metta. Dopo aver messo in difficoltà il Venezia, la capolista fa bottino pieno con pieno merito e vola in testa al girone B di Lega Pro in splendida solitudine. Gioco e spettacolo e pure i risultati, meglio di così per D’Angelo è impossibile. Merito alla società, che ha saputo ancora una volta trovare l’allenatore giusto: bravo a raccogliere un’eredità pesantissima e inserire i nuovi in un meccanismo già rodato. La mossa di Brevi preparata alla vigilia (Boniotti a sinistra per Tentardini, un mancino naturale) non va, perché Falzerano sfonda ripetutamente e fa ammattire l’ex Pordenone in un ruolo non propriamente suo. Con il risultato che quando Tentardini (uno dei pochi giovani di prospettiva e di proprietà della squadra) entra, non può certo essere dell’umore migliore, considerata l’assenza di Favalli. […]
Ore 08.30 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano 25, Parma 24 Venezia 23, FeralpiSalò, Pordenone, Reggiana* e Sambenedettese* 21, AlbinoLeffe, Gubbio e Padova 19, Santarcangelo 16, Ancona 12, SudTirol 11, Fano, Lumezzane*, Maceratese*, Modena e Teramo 10, Fano 7, Mantova 9, Forlì 4.
Ore 08.20 – Lega Pro girone B, i risultati della dodicesima giornata: Lumezzane-Pordenone 0-1 (De Agostini (Pn) al 32′ pt), Modena-AlbinoLeffe 0-1 (Virdis (Al) al 17′ pt), Santarcangelo-Venezia 1-1 (Valentini (Sa) al 39′ st, Baldanzeddu (Ve) al 45′ st), SudTirol-Ancona 1-1 (Bariti (An) al 2′ st, Gliozzi (St) al 18′ st), Teramo-Mantova 0-1 (Zammarini (Mn) al 3′ st), FeralpiSalò-Maceratese 2-0 (Gerardi (Fs) al 8′ st, Bracaletti (Fs) al 41′ st), Parma-Gubbio 3-1 (Ferretti (Gu) al 10′ pt, aut. Burzigotti (Pa) al 19′ pt, Calaiò (Pa) al 1′ st, Nocciolini (Pa) al 4′ st), Bassano-Padova 2-1 (Grandolfo (Ba) al 4′ pt, Russo (Pd) al 11′ pt, Bianchi (Ba) al 2′ pt), Fano-Forlì 1-0 (Gualdi (Fa) al 15′ pt). Lunedì, ore 20.30 Reggiana-Sambenedettese.
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