Live 24! Padova-Bassano, -2: si pensa già alla doppia sfida coi vicentini

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Ore 21.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] «Nel secondo tempo c’è stata una sola squadra in campo – pone in evidenza Bruno Tedino – il Pordenone che ha creato molto. È mancata la stoccata decisiva. La partita è cambiata con l’inserimento di Arma quale terminale offensivo, avendo creato poi molte palle gol per decidere la gara. Rivolgo solo complimenti ai ragazzi, per quello che hanno saputo fare. Come è stata brava l’Ancona nell’imbrigliarci». Sul proseguire dell’andamento lento? «Non siamo partiti per vincere il campionato, sappiamo che dobbiamo fare una grande stagione. Anche stavolta ci sono due punti persi, come quelli contro il Santarcangelo. Mi spiacerebbe si dovesse parlare di una partita giocata male, invece prendiamo un solo punto ma di grande spessore. Il primo tempo è stato giocato sotto ritmo, l’Ancona ha sprecato molto energie per pressarci. Fino all’intervallo sono stati superiori nel ritmo. La nostra prestazione generale ha tirato fuori qualcosa di importante. Penso che un secondo tempo così sia difficile da vedere in categoria». Per tornare a vincere? «Se teniamo il ritmo del secondo tempo raccoglieremo certamente qualcosa di importante. Stavolta abbiamo pure trovato un portiere in grande condizione». Arma la differenza? «Con il suo inserimento si è alzata l’asticella dell’indice di pericolosità. In tutte le squadre il terminale offensivo è fondamentale, normale che con lui la squadra sia migliorata. Non partire con Berrettoni è stata una scelta tecnica. Pensavo di dare spinta con gli esterni Cattaneo e Martignago, ma non ci siamo riusciti». […]

Ore 20.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Stefani e compagni vedono la luce in fondo, ma non riescono ancora a uscire dal tunnel. E’ solo 0-0 con l’Ancona. Risultato anche generoso, se il giudizio fosse limitato al primo tempo durante il quale i neroverdi hanno patito la maggior freschezza dei marchigiani, pronti al pressing e al raddoppio. Decisamente penalizzante se riferito a una ripresa in cui solo la giornata eccezionale di Scuffia ha impedito loro di andare a segno. Il portiere ospite doveva riscattare le due papere che erano costate all’Ancona la sconfitta di sette giorni prima con il Gubbio. A cambiare l’atteggiamento dei ramarri, oltre all’inevitabile calo della giovane compagine (tutti nati dopo il ’90 a eccezione di Ricci, Momentè e Daffara) di Brini, è stato anche l’ingresso in campo di Arma al posto di uno spento Martignago. Tedino sbaglia formazione iniziale (e con onestà in sala stampa ammetterà l’errore) partendo con un 4-3-3 che, oltre al rientro di Tomei e della difesa obbligata (Pellegrini, Stefani, Ingegneri e De Agostini) per la squalifica di Burrai, prevede un centrocampo con Broh, Suciu e Misuraca e una prima linea con Pietribiasi al centro, Cattaneo (ancora relegato sulla fascia) e Martignago (preferito a Berrettoni) largo. Brini opta per un 4-2-3-1 molto compatto, difficile da perforare e pronto alla ripartenza. […]

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) «Ci manca solo il risultato». Il capitano del Pordenone Mirko Stefani è sulla stessa linea d’onda del suo tecnico, Bruno Tedino. I neroverdi hanno solo bisogno dei tre punti perché, se si esclude il primo tempo con l’Ancona, l’ultimo periodo non è stato negativo dal punto di vista delle prestazioni. «Oggi (ieri, ndr) – ammette il difensore – abbiamo iniziato contratti. Comunque il periodo poco fortunato per quanto riguarda i risultati ci ha condizionato. Non si è visto un bel gioco, abbiamo prodotto poche occasioni. Nei secondi 45’ abbiamo giocato solo noi, è stata una frazione a senso unico. E’ mancato il gol e – continua Stefani – penso che più di così non possiamo fare. Ci sono periodi in cui va tutto bene, altri in cui qualcosa gira storto. Però a questa squadra non si può dire nulla neanche stavolta per quanto riguarda il coraggio e la generosità».

Ore 19.50 – (Messaggero Veneto) La prestazione, nel secondo tempo, c’è stata. Ma a nessun allenatore piace rimanere a secco di vittorie da 4 gare. Ed è così che Bruno Tedino, condottiero del Pordenone, arriva in sala stampa un po’ corrucciato e non con il morale dei giorni migliori. Dal punto di vista dei risultati, infatti, la sua squadra si è inceppata. «Purtroppo – analizza – ci è mancata la stoccata decisiva». […] Cos’è mancato per portare a casa i tre punti? «Solo il gol. Per il resto il Pordenone ha giocato, ha creato molte palle-gol e ha trovato di fronte un portiere in giornata. Se manteniamo questo spirito d’iniziativa possiamo prenderci nelle prossime gare ciò che ci è mancato ultimamente. A mio parere i risultati negativi arrivano a causa di episodi, prestazioni scadenti o entrambe le cause. In questo ottobre ci hanno condizionato gli episodi». […] E’ un momento buio dal punto di vista dei risultati: periodo che passerà? «Nessuno ci ha chiesto di vincere il campionato, neppure il presidente. Siamo partiti per fare un grande torneo e ci dispiace aver perso il ritmo di inizio stagione. Ma ripeto: se la squadra continua ad avere lo spirito visto nella ripresa avremo delle soddisfazioni. Questo è sicuro».

Ore 19.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone non sfonda e la “crisetta” permane. Di buono c’è che finisce pari anche il big match tra Venezia e Bassano, sempre appaiate in vetta a più 4 dai neroverdi. I quali, però, escono dalla sfida con l’Ancona sapendo di avere sciupato due punti. Il primo 0-0 stagionale è infatti carico di rimpianti: un primo tempo regalato, senza mordente, una ripresa tutta all’attacco, ma senza la brillantezza e la lucidità dei giorni migliori. Squadra che pare stanca, incapace di trovare i consueti automatismi e quindi imbrigliata da un’avversaria tutt’altro che trascendentale. Le scelte. Senza Semenzato, Burrai e Arma, Tedino schiera il suo 4-3-3 rinunciando a sorpresa anche all’imprevedibilità di Berrettoni. Davanti ci sono Martignago e Cattaneo a supportare Pietribiasi, in mezzo Broh e Misuraca mezze ali, con Suciu perno centrale, a fare soprattutto “legna”: manca la fantasia. […] Due punti nelle ultime 4 partite: sabato a Lumezzane bisognerà scuotersi per non perdere il treno della vetta.

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Il Venezia recrimina per il risultato, convinto che avrebbe meritato di più. Il punto accontenta il Bassano che esce indenne dallo scontro diretto del Penzo e resta a braccetto col Venezia. I giallorossi sono stati bravi e caparbi nel cercare il gol del pareggio, trovato ad inizio ripresa, e l’analisi dell’allenatore del Bassano, Luca D’Angelo, è positiva: «La nostra partita è stata ottima a mio avviso. Abbiamo limitato i loro giocatori offensivi, che sono davvero tanti e importanti. Si sono affrontate due squadre che volevano l’intera posta in palio, però credo che il risultato sia giusto». Il match è stato un test importante per la tenuta psicologica della formazione di D’Angelo. «Affrontavamo una squadra molto più esperta di noi – ha detto l’ex tecnico di Alessandria e Fidelis Andria – che siamo più giovani. Abbiamo tenuto bene il campo dal punto di vista mentale, facendo la gara che avevamo preparato». La classifica resta bella, ma D’Angelo preferisce non guardarla, pensando alle prossime gare. «Stiamo facendo un gran campionato in un girone molto complicato. Stiamo abbinando il tutto con un buon calcio, siamo sulla giusta strada. Un primo bilancio lo tireremo alla fine del girone d’andata». Tanti giocatori offensivi e invece il pareggio arriva con la zampata di Pasini, abile a raccogliere la respinta del palo sul tiro di Falzerano. «È una cosa che faccio spesso – ammette il difensore – e mi è capitato anche in occasione del pareggio». Pari contestato dal Venezia, per la presunta posizione irregolare proprio di Pasini. «Abbiamo meritato il pareggio – ha detto l’autore dell’1-1 – e non era scontato visto il valore del Venezia». […]

Ore 18.40 – (Giornale di Vicenza) Pasini fa andare di traverso la nocciolina a Superpippo Inzaghi che, dopo il primo tempo, già pregustava la vetta solitaria. Il Venezia invece resta al palo, o meglio, ai pali, uno per tempo, che da queste parti sono maledetti visto che si potrebbe creare una fondamenta nuova con tutti quelli colpiti dai lagunari in questo inizio di stagione. Ma il Bassano ha il grande merito di presentarsi al Penzo con personalità e una compattezza da grande squadra. Contro la favorita del girone, aggredisce in ogni zona del campo, soprattutto con lo scatenato Falzerano e con Minesso. L’inizio della partita è come aveva promesso D’Angelo, tutto grinta e aggressività, e i padroni di casa soffrono. […]  Dopo un parapiglia nel finale il match si conclude senza vinti né vincitori. Lasciando le tribune Renzo Rosso è soddisfatto: «Buona gara, pubblico fantastico. Noi abbiamo un monte ingaggi che è il 10% del loro, ma abbiamo tenuto bene il campo. Loro sono una grande squadra, ma noi abbiamo colmato il divario con la voglia e lottando». Buon punto. Il Bassano è solidissimo.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Ha rispolverato la sua mattonella segnando direttamente su punizione, ma non è bastato per firmare la vittoria del Venezia. Inevitabile per Alex Pederzoli masticare amaro nel post partita. «Per quanto si è visto sul campo il Venezia avrebbe dovuto vincere, se il Bassano ha i nostri stessi punti significa che ha grossi meriti, oggi però doveva perdere afferma il centrocampista arancioneroverde . Il mio augurio è che a fine anno, sulle 38 giornate, finiscano per compensarsi tutte quelle situazioni che dopo 11 gare ci pongono senza alcun dubbio in credito con la fortuna. Se penso agli scontri diretti con Reggiana e Bassano avremmo dovuto portare a casa 6 punti: la consolazione parziale ce l’ha data la palpabile soddisfazione della gente». Altrettanto rammaricato Simone Bentivoglio che nel primo tempo si è visto negare il gol dal palo. «Cosa possiamo fare, purtroppo in questo periodo gira così il suo rammarico spesso al Penzo affrontiamo squadre con un atteggiamento da anti-calcio, eppure per l’ennesima volta la nostra prestazione è stata buona. Dico anche che se l’arbitro avesse gestito meglio la gara il Bassano non avremmo finito la gara con tutti gli undici giocatori». […]

Ore 17.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pareggio equo? Per la sponda bassanese tutto sommato sì, ma mister Filippo Inzaghi in sala stampa non usa giri di parole per replicare alle rivendicazioni avversarie. «Non penso proprio che l’1-1 sia giusto nei confronti di un Venezia che ha prodotto tanto, soprattutto disputando un grande primo tempo nel quale in pratica non c’è stata partita, tant’è che fossimo andati al riposo sul risultato di due o tre a zero non ci sarebbe stato nulla da obiettare». Al contempo il tecnico lagunare rimprovera i suoi per il rientro dagli spogliatoi dopo l’intervallo. «Abbiamo sbagliato i primi 10′ della ripresa, forse abbiamo avuto poco coraggio, forse l’uscita forzata di Domizzi che è il nostro riferimento ci ha un po’ destabilizzati, fatto sta che ci siamo abbassati troppo dando l’impressione di poter subire il gol che poi in effetti è arrivato. Il capitano ha accusato un risentimento muscolare, non era proprio il caso di forzarlo correndo magari il rischio di perderlo per altre partite. Poi Cernuto ha fatto bene, come del resto Baldanzeddu e Tortori che ho schierato titolari perché volevo tanta spinta come poi ho avuto». […] Il pareggio sta stretto anche al direttore generale lagunare, Dante Scibilia, il quale però sottolinea un’altra vittoria tutt’altro che secondaria: «Quasi 4.300 tifosi al Penzo sono un grande successo, da molto tempo non si vedeva così tanta gente con questo entusiasmo. Il percorso intrapreso è quello giusto, questo Venezia fa divertire e trasmette emozioni positive, c’è voglia di calcio e quello con il Bassano è stato un pomeriggio di grande calcio. L’unico neo è l’1-1, perché sicuramente avremmo meritato di vincere, la squadra ha colpito altri due pali e ci ha provato fino all’ultimo con grande generosità».

Ore 17.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Niente fuga per il Venezia, il Bassano si conferma squadra quadrata e costringe i lagunari a un pareggio che mantiene le due squadre a braccetto in vetta. La squadra di Pippo Inzaghi ha offerto ancora una volta bel gioco, con qualche spunto esaltante per i tifosi lagunari, ma non ha saputo mantenere la continuità nel rendimento, lasciando spazio nella ripresa specie in avvio – alla maggior vivacità ospite. Per la prima volta dopo tantissimo tempo grande pubblico in un Penzo che ritrova una curva sud stracolma e sempre pronta a incitare la sua squadra. Sono 4300 gli spettatori di cui almeno trecento al seguito del team giallorosso. Un colpo d’occhio esaltante per la dirigenza lagunare che ha già centrato il suo primo obiettivo, quello di coinvolgere nuovamente gli appassionati, di riportare pubblico allo stadio. Purtroppo ancora una volta quando si tratta di sfida diretta in vetta alla classifica il Venezia non riesce a spuntarla: era già successo a Pordenone, si è ripetuto ieri. Importante è che il team di Pippo Inzaghi mantenga la vetta e soprattutto cresca a livello di morale. Va detto però che ieri si sono viste davvero due partite in una, persino con la ricaduta lagunare a tratti – nelle difficoltà di concretizzare il gioco e le abituali dimenticanze difensive che hanno favorito il pareggio bassanese. Ma il Venezia ha dominato la prima parte di gara con buoni movimenti e con un Geijo scatenato così come Marsura e un Fabris a tenere il loro passo. Gol su punizione di Pederzoli con Bentivoglio che rischia l’eurogol in chiusura di frazione. Ma al rientro dagli spogliatoi forse anche a causa dell’uscita di Domizzi per un guaio muscolare, che garantiva sicurezza dietro non è il Venezia ma il Bassano ad avere nuovamente maggiore verve già l’aveva mostrata nei primi minuti di gara e questa volta porta i suoi frutti: il pareggio e la capacità di mandare in difficoltà i padroni di casa. Eh già poiché dopo aver incassato il pareggio i lagunari non hanno saputo più proporsi con la stessa decisione, con le fasce che non sono sempre riuscite a fornire palle utili. Un secondo tempo contrassegnato da tante interruzioni, da qualche episodio che fa crescere il nervosismo, mentre il cronometro corre. Così il Bassano monetizza la sua prestazione difendendo un pareggio meritato, segnato dalle corse inesauribili di Falzerano, dalla vivacità di un Fabbro pericoloso quanto irritante per la difesa di casa, un Proietti sempre presente e un Pasini pronto alla zampata vincente. Mister Diesel se la ride in una tribuna centrale mai così frequentata. La speranza per il Venezia è quest’impennata di presenze trovi conferma già tra due settimane. […]

Ore 17.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Pippo Inzaghi è una maschera di fatica quando si presenta in sala stampa al termine del derby. E il tecnico del Venezia vede la gara in chiaro-scuro. «Risultato giusto? No, noi nel primo tempo abbiamo fatto molto bene, sbagliando due gol e prendendo un palo. Doveva finire 3-0, nella ripresa quando abbiamo preso gol ci siamo risvegliati. Onore al Bassano ma mi dispiace: ai punti avremmo vinto noi. Volevamo fare bene per questo pubblico e adesso si deve essere più cinici. Ci siamo abbassati e anche la fortuna non ci offre mai una mano… Sarebbe importante capire come mai abbiamo ancora questi black out, ma c’è stato cuore e la gente l’ha capito. Questo è il dispiacere maggiore, c’era il Penzo che avevamo chiesto in settimana. Adesso niente più pause perché una squadra che vuole vincere non può permettersele. Domizzi? Un fastidio alla gamba, non potevo rischiarlo». […]

Ore 16.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Leadership spartita. Sulla ruota di Venezia esce uno splendido pareggio nel big match tra gli arancioneroverdi e il Bassano. Il derby non provoca scossoni alla classifica con le due squadre che restano in vetta al girone B di Lega Pro e al Penzo nonostante l’1-1 a vincere sono tutti. Le due squadre in primis, che forniscono uno spettacolo degno di ben altra categoria; il pubblico accorso in massa (oltre 4.200 spettatori sugli spalti e cornice di tifo degna della posta in palio) e i due allenatori che preparano il match alla perfezione, regalando novanta minuti al cardiopalmo. Inzaghi per la sfida muta il classico 4-4-2 in un più offensivo 4-3-3 con Geijo al centro del tridente, coadiuvato sugli esterni da Tortori e Marsura. A centrocampo il solito Pederzoli guida la regia, dietro Baldanzeddu torna dal primo minuto. D’Angelo per il suo Bassano formato 4-3-1-2 affida a Fabbro (allievo proprio di Inzaghi nella Primavera del Milan) e Grandolfo il compito di pungere, con Minesso ad agire dietro le punte. Il derby in tribuna d’onore è anche quello delle proprietà: quella targata Usa di Joe Tacopina e quella dell’imprenditore veneto Renzo Rosso, con sguardo planetario con il marchio Diesel e un abbraccio anche a Venezia stessa, con i finanziamenti e la realizzazione del restauro al ponte di Rialto. Rosso era allo stadio con la figlia più piccola in braccio, mentre Tacopina ha vissuto la tensione del match in streaming da New York, dov’è rimasto per impegni di lavoro. […] Il big match termina con parecchio nervosismo, cartellini che volano e le lamentele degli arancioneroverdi per la direzione di gara. Un po’ di amaro in bocca per il Venezia che voleva il colpo grosso, un sorriso grande così per il Bassano che si conferma grande.

Ore 16.30 – (La Nuova Venezia) Il tentativo di fuga è rimandato alla prossima volta. Il Venezia si morde le mani a fine gara per le occasioni mancate, avrebbe potuto dare un segnale al campionato, ma è andata così. «Invece il mio gol non è servito a portare a casa i tre punti», spiega Alex Pederzoli, «ma meritavamo di vincere». Davide Marsura, anche stavolta tra i più positivi, si rammarica. «Loro sono una buona squadra», osserva l’esterno d’attacco, «ma abbiamo dimostrato di essere superiori: la ruota girerà. Fabbro doveva essere ammonito già a inizio gara, invece l’ha disputata tutta». Resta il fatto che il Venezia sinora ha vinto solo con il Parma negli incontri con le cosiddette grandi. «Il Bassano non ha 21 punti per caso», commenta il portiere Davide Facchin, «ma non possiamo certo dire di essere fortunati negli episodi; sul pareggio hanno colpito un palo e, 99 volte su 100, la palla non arriva in quella zona di campo. Se non vinciamo non possiamo dare la colpa ai legni ma in questo momento non ci gira giusto». […]

Ore 16.10 – (La Nuova Venezia) Il bicchiere per Filippo Inzaghi, alla fine, è mezzo vuoto. Il pareggio contro il Bassano va stretto, ed è lo stesso allenatore del Venezia a chiarire il concetto nel dopopartita. «Direi che giusto, come risultato, non lo è proprio. Nel primo tempo abbiamo giocato molto bene, ma quando fai gol e poi prendi un palo e sbagli occasioni come quella di Fabris, non puoi che recriminare. Poi, abbiamo sbagliato i primi dieci minuti della ripresa. Forse abbiamo avuto poco coraggio e l’uscita di Domizzi ha destabilizzato la squadra. Se pensiamo al risultato, ci metto le altre occasioni di Modolo e Geijo più il palo di Ferrari». Inzaghi è palesemente dispiaciuto per l’1-1, con il Venezia che ha sprecato una grande opportunità. «Ai punti, se doveva vincere una squadra, quella era il Venezia» prosegue «a uno stadio stupendo come il Penzo di questa occasione volevamo regalare la vittoria. Ma per stare in testa a questa classifica si deve essere più cinici. Non capisco poi l’inizio della ripresa, quando ci siamo abbassati troppo e si vedeva che potevamo prendere gol. Dopo mettiamoci anche il fatto che la fortuna non ci aiuta mai tra pali e traverse, mentre il Bassano ha colpito un palo e gli è tornata la palla sui piedi per il pareggio. Dobbiamo capire il perché del blackout del secondo tempo». […]

Ore 15.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia gioca bene, stavolta, ma non vince. Altre volte ha vinto giocando molto meno bene. La strana Lega Pro è così e del resto non sempre meritare e vincere vanno avanti paralleli. Poi ci sono altri fattori, come la fortuna-sfortuna, a volte dura come il legno: Bentivoglio si coordina e fa una rovesciata da copertina: palo e fuori; Ferrari entra e risolve una mischia: palo e palla dall’altra parte; Falzerano piazza un rasoterra: palo e palla sui piedi di Pasini, che fa il gol dell’1-1. Questo per dire che il Venezia non ha avuto il famoso fattore C o lato B o come volete chiamarlo. Poi, per giustizia, diciamo anche che se avesse chiuso la partita nel momento migliore, il famoso colpo del ko che non sempre riesce, allora sarebbe finita diversamente. Di bello resta comunque un primo tempo entusiasmante e poi, diciamocela tutta, di bellissimo resta l’immagine di uno stadio “Penzo” con oltre quattromila persone, una curva piena, una tribuna piena, momenti di entusiasmo dal sapore antico e magari, chissà, anche futuro. Ha fatto bene Inzaghi a convocare i tifosi, la risposta c’è stata. Detto questo, la novità tattica del Venezia è un centrocampo più stretto, la presenza di Tortori porta Fabris a fare l’interno e l’idea è buona per contrastare i centrocampisti del Bassano, che spesso cercano la superiorità numerica e sono abili negli inserimenti soprattutto con Bianchi. […] Applausi, “vi vogliamo così” è il coro finale, Inzaghi acclamato. Un pareggio, solo un punto, ma che vale moltissimo.

Ore 15.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Oggi al Menti arriva il Perugia ma a tre giorni dalla sconfitta di Brescia, Pierpaolo Bisoli torna a parlare dell’amaro stop in terra lombarda e di come è maturato. «Ai miei giocatori non posso rimproverare niente dal punto di vista dell’impegno perché hanno finito la partita stremati. Per settanta minuti abbiamo giocato bene e potevamo andare sul 2-0; purtroppo abbiamo sbagliato occasioni anche non impossibili e poi siamo stati puniti da un tiro rimpallato e da “un gol della domenica”. Il problema che abbiamo, ed è innegabile, è che dopo un’ora di gioco caliamo, anzi potrei dire crolliamo. Per crescere di condizione c’è bisogno di lavorare molto, ho più volte detto che serve tempo, almeno fino a dicembre. Inoltre in rosa ci sono molti giocatori che hanno problemi: c’è D’Elia che dall’inizio della stagione non ha mai trovato continuità e si è fermato di nuovo, Bellomo che rientra dopo l’operazione al crociato, Giacomelli che ha saltato tutta la preparazione e giocatori come Fabinho e H’Maidat che non ho quasi mai allenato. Però stiamo migliorando perché abbiamo subito tre gol in cinque partite di cui due in un minuto a Brescia. Prima del mio arrivo mi si diceva che la squadra non creava occasioni e di conseguenza non segnava; adesso un gol a partita il Vicenza lo segna e ne abbiamo sbagliati almeno tre di clamorosi. La cosa importante è avere un’identità precisa e su questo aspetto sono abbastanza soddisfatto». […]

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Non è stata una settimana tranquilla per il Perugia. Una settimana fa lo striminzito pareggio di Benevento, dove i padroni di casa dominarono; martedì l’inatteso stop casalingo contro il Carpi, bollato da Cristian Bucchi come un “incidente di percorso”. A Vicenza dovrà esserci la conferma, ma non sarà facile per i grifoni, apparsi troppo convinti e sicuri di sé nel match contro gli uomini di Castori.Come sta fisicamente e mentalmente il Perugia?«Recuperiamo tutti gli infortunati, soltanto Del Prete e Santopadre non ci saranno. Fisicamente stiamo bene, ho visto una buona reazione in questi giorni dopo la sconfitta contro il Carpi. Quanto è accaduto martedì sera ci farà crescere, ne sono convinto, ma dobbiamo avere un atteggiamento diverso. La squadra è stata troppo confusionaria, pasticciona mentre col Vicenza non possiamo permetterci di fare le stesse cose». […] Questo stop col Carpi cambia gli obiettivi del Perugia?«Col Vicenza sarà uno scontro salvezza: avete capito bene. La permanenza in Serie B è il primo obiettivo, poi penseremo eventualmente ai playoff».Addirittura un ridimensionamento di tale natura?«C’è stata troppa ossessione nella squadra per cercare di arrivare al secondo posto e questo non va bene, perché ci carichiamo di responsabilità che non ci devono appartenere. Il Perugia, però, può comunque arrivarci, ma dobbiamo isolare le componenti che ci disturbano». Che Vicenza sarà?«Una squadra migliorata con l’arrivo di Bisoli, un allenatore che stimo tanto. Preferisco pensare solo ai miei, dobbiamo essere bravi a soffrire quando non comanderemo noi il gioco e a sfruttare gli episodi». Vicenza evoca bei ricordi a Bucchi, che lì ha vinto un campionato di Serie B…«Sono cresciuto dal punto di vista tecnico, perché feci 11 gol, e umano. Dopo il primo anno a Perugia, fui mandato lì e fu un bene per me e la mia carriera. Sono legato a Vicenza, nonostante siano passati tanto tempo e tanti capelli…».

Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) Si riparte dal penultimo posto della classifica. Anzi – orribile a dirsi – oggi alle 15 toccherà pure tifare “contronatura” per il Verona, perché se nel testacoda del Bentegodi a sorpresa vincesse il Trapani, il Vicenza alle 17.30 scenderebbe in campo al Menti contro il Perugia da ultimo della classe. Non esattamente una posizione comoda. Giocare in posticipo significa anche questo: gli altri concorrenti diretti hanno già dato, tra chi ha vinto (pirotecnico 4-3 della Ternana sul Novara), chi ha perso (sconfitta 2-1 per il Latina a Cittadella, stesso risultato del Cesena a Frosinone: grazie Marino…) e la schermata della classifica, nonostante tu abbia una partita in meno, ti pungola ancora di più. Pierpaolo Bisoli lo sa bene, e lo ha ricordato esplicitamente ieri pomeriggio ai suoi giocatori nell’accalorato “sermone” che ha chiuso la rifinitura al Morosini, dopo un allenamento che non l’ha per nulla soddisfatto. Ma andiamo con ordine. Prima di tutto, chi scenderà in campo e con quale schema oggi con la maglia biancorossa? Considerando le assenze degli infortunati D’Elia e Raicevic, il tecnico emiliano in settimana aveva provato diverse soluzioni. Per la sostituzione di D’Elia la scelta è stata la più lineare: toccherà a Zivkov, l’unico altro esterno mancino in rosa. Il numero 27 aveva ben figurato contro il Cesena, e nei giorni scorsi, compreso ieri, è rimasto in pianta stabile nella formazione con la casacca dei titolari. Il dirottamento di Zaccardo su quella fascia, inserito da Bisoli nella ripresa a Brescia puntando sull’esperienza dell’ex milanista, non verrà dunque riproposto in questa partita, che per il resto vedrà confermati in retroguardia Pucino, Adejo ed Esposito.4-4-2. Bisoli ha dovuto studiare decisamente di più per sopperire all’assenza di Raicevic. Durante la settimana ha accarezzato a lungo l’idea di schierare un “attacco leggero”, utilizzando insieme la coppia pugliese Bellomo e Galano, con Vita affiancato ai due compagni in una sorta di tridente o in alternativa con il giocatore romano posizionato sulla fascia destra come gemello di Siega a sinistra, in un 4-4-2 con due esterni molto offensivi. La rifinitura di ieri ha confermato che proprio quest’ultima dovrebbe essere la soluzione tattica scelta dal tecnico per affrontare oggi al Menti la sua ex squadra. […]

Ore 14.10 – (Gazzettino) È Cristiano Masitto il nuovo allenatore del Campodarsego, e oggi alle 14.30 sarà in tribuna al Gabbiano per vedere la squadra nella sfida con il Legnago, occasione nella quale andrà in panchina Luciano Stevanato. Masitto ha battuto sul filo di lana la concorrenza di Vinicio Bisioli, e da domani prenderà in mano la situazione. […] Intanto, il compito di guidare oggi la squadra spetta come detto a Stevanato, anche lui all’epoca del San Paolo con Gementi e Masitto. «In due giorni di lavoro sul campo non puoi fare chissà che cosa, se non portare un po’ di serenità e autostima. Dobbiamo fare qualcosa di più per cercare il risultato: di solito lo si ottiene attraverso il gioco, ma se non sarà possibile dovremo provarci mettendoci volontà e applicazione». Sul piano tattico, sarà abbandonato il 3-5-2 tanto caro a Cunico, per passare al 4-3-1-2 o al 4-3-2-1. Bedin sarà riportato a centrocampo, davanti Lauria, Radrezza e Aliù. Pignat e Tanasa sono recuperati. ABANO. È big match a Monteortone dove arriva l’Altovicentino. «Affrontiamo uno squadrone – afferma Luca Tiozzo – anche se al momento ha un cammino un po’ inferiore alle aspettative. Siamo prontissimi e vogliamo fare una grande partita. Dovremo tenerli lontano dalla nostra area, e comunque essere compatti perché se ci disuniamo possono farci male. Però, ripeto, siamo carichi e desiderosi di fare bene». […] ESTE. Vietato sbagliare la trasferta con il Montebelluna, che in settimana si è rinforzato in attacco con l’ex biancoscudato Andrea Soncin. I giallorossi sono reduci da un solo punto nelle ultime cinque gare, e puntano a invertire il trend. Ecco Michele Florindo: «Una sfida insidiosa, siamo consapevoli di dover andare a disputare una grande partita. In settimana abbiamo lavorato bene, ed è un buon viatico in vista di questo appuntamento che dovremo affrontare con pazienza e tranquillità. Ci vuole una prestazione attenta e di grande intelligenza tattica». […] VIGONTINA SAN PAOLO. Accarezza l’idea di andare allo stadio Rocco per fare lo sgambetto alla capolista Triestina. «Siamo pronti a fare una grande prova – sottolinea Vincenzo Italiano – Non abbiamo niente da perdere, ma solo da guadagnare in una sfida come questa, che sarà particolare anche per lo stadio e per il pubblico di casa numeroso. Anche se davanti abbiamo una squadra costruita per vincere, ce la giochiamo senza snaturare la nostra mentalità». […]

Ore 13.50 – (Mattino di Padova) Oggi la Serie D torna a giocare all’ora del caffè. Il fischio d’inizio della nona giornata è infatti alle 14.30. Lancette a parte, le quattro squadre padovane non avranno vita facile: al “Gabbiano” il Campodarsego cercherà di chiudere al meglio una settimana difficile contro il Legnago, mentre la Vigontina proverà a fermare la capolista Triestina nella sua storica arena. Abano ed Este, invece, se la vedranno rispettivamente con Altovicentino (in casa) e Montebelluna (fuori). CAMPODARSEGO. C’è poco da fare: dal “Campo” ci si aspetta una sterzata vigorosa. In settimana c’è stata una piccola rivoluzione dopo l’uscita di scena dalla Coppa Italia: via mister Cunico, esonerato, e tanti saluti al bomber Meloni, lasciato libero di cercarsi una nuova squadra. La dirigenza ha annunciato il nome del nuovo allenatore, che sarà Cristiano Masitto, ex attaccante e già mister di Monselice, Thermal e San Paolo, Triestina e Montebelluna. Oggi in panca contro il Legnago (arbitro Graziella Pirriatore di Bologna) ci sarà però Luciano Stevanato, uomo della società (già vice di Andreucci e Cunico), che cercherà di riportare un po’ di serenità nell’ambiente prima dell’approdo ufficiale di Masitto, previsto per domani. La compagine veronese, dal canto suo, è reduce dal pareggio acciuffato in extremis con l’Abano, ed è in ripresa dopo un inizio di stagione sottotono. Formazione Campodarsego (4-3-3): Brino; Dario, Beccaro, Lebran, Buson; Callegaro, Bedin, Tanasa; Lauria, Aliù, D’Appolonia. All.: Stevanato. ESTE. I giallorossi si giocano tutto. Contro il Montebelluna (arbitro Fabiano Simone di Bologna) non ci saranno soltanto tre sconfitte consecutive da riscattare ma pure una panchina, quella di mister Michele Florindo, da tenere in piedi. Dopo il k.o. col Vigasio la dirigenza atestina ha iniziato a mettere in discussione squadra e tecnico, chiamati dunque a una partita tutta cuore per non sprofondare nella più classica delle crisi novembrine. […] Formazione Este (4-4-2): Lorello; Gilli, Busatto, Montin, Dei Poli; Faggin E., Tessari, Faggin M., Boron; Dovico, Munarini. All. Florindo. VIGONTINA. Allo stadio “Nereo Rocco” di Trieste la Vigontina San Paolo è chiamata a una vera e propria impresa (la gara sarà diretta dall’arbitro Andrea Colombo di Como). L’Alabarda è prima in classifica a quota 22 ed è l’unica squadra imbattuta del girone C. […] Formazione Vigontina (4-3-3): Rossi Chauvenet; Rigon, Rumleanschi, Thomassen, Scandilori; Episcopo, Pelizzer, Antonello; Zuin, Michelotto, Scarpa. ABANO. L’Abano vuole il terzo posto. L’avversario di giornata (arbitro Daniele Virgilio di Trapani), però, non è dei più abbordabili: l’Altovicentino, infatti, è la grande delusa del girone C (settima con 11 punti), intenzionata a recuperare terreno sulle prime della classe. L’Abano è quinto e ha due lunghezze di vantaggio sulla corazzata di Andrea Pagan. Formazione Abano (4-2-3-1): Cottignoli; Tescaro, Cuccato, Boscolo Berto, Busetto; Serena, Pagan; Nobile, Rampin, Bison; Ferrante. All. Tiozzo

Ore 13.20 – (Gazzettino) Torna alla vittoria il Cittadella dopo quattro turni di campionato e le tre sconfitte consecutive in casa, ma il risultato del campo per una volta passa inevitabilmente in secondo piano per l’infortunio capitato a Boakye al quarto d’ora del primo tempo dopo un contrasto aereo con Scaglia. Testa contro testa, ha la peggio il giocatore del Latina che rimane a terra, perdendo anche conoscenza. Poi per fortuna viene rianimato e portato in ospedale, dove la situazione torna sotto controllo.
Un paio di novità nell’undici di Venturato rispetto alla formazione ipotizzata alla vigilia: in difesa c’è Benedetti e non Martin, in mediana Schenetti è preferito a Bartolomei. […]

Ore 13.10 – (Gazzettino) Il Cittadella torna a vincere al Tombolato dopo tre sconfitte nelle ultime tre gare battendo il Latina per 2-1, un risultato che avrebbe dovuto essere anche più abbondante. «Giocare così bene – sottolinea Roberto Venturato – e vincere solo con un gol di scarto significa che c’è ancora da migliorare. Il Latina con due occasioni ha colpito un palo e fatto un gol, a conferma della qualità che c’è nella categoria. Faccio comunque un plauso ai miei giocatori perchè danno dato prova di grande impegno e volontà con una buona prestazione». Su dove occorre lavorare, continua il tecnico granata: »I nostri gol nascono da azioni che prepariamo durante gli allenamenti, mentre dobbiamo diventare più bravi nello sfruttare gli errori che anche le altre squadre commettono. Ci vuole più cinismo come hanno fatto le avversarie che in questo ultimo periodo hanno sfruttato i nostri errori. Solo con il Brescia abbiamo sbagliato il primo tempo, mentre nelle altre sconfitte poteva venire fuori un altro risultato». […] Cristian Kouamè è felicissimo per aver realizzato il suo primo gol in maglia granata: «Lo volevo da tanto tempo, è il mio gol più bello in carriera: stop di petto e girata a rete. Ho calciato subito, me lo avevano detto poco prima anche i miei compagni». La dedica è speciale: «A tutte le persone che mi stanno aiutando. I compagni sono fantastici e anche l’intero ambiente, qui a Cittadella mi trovo bene. Stasera telefono a mia mamma e a mio fratello Giulio che si trovano in Costa d’Avorio. Non li vedo da tre anni, ma ci sentiamo spesso per telefono». Il suo gol è stato scelto come il più bello della B. «Sono contento. È stato decisivo per la vittoria, ma restiamo con i piedi per terra». Quanto al ballo dopo la rete, conclude: «È quello che ho visto fare da Pogba».

Ore 12.50 – (Mattino di Padova) Il Cittadella torna a vincere, dopo 28 giorni di digiuno da tre punti e quattro giornate senza successi. Ed è significativo che lo faccia al Tombolato, dove, dopo aver regolato Ternana e Novara, aveva lasciato l’intera posta per tre volte di fila, contro Brescia, Frosinone ed Ascoli. Il pareggio di La Spezia, lunedì scorso, ha rappresentato la fine dell’emorragìa ed ha rilanciato di fatto i granata, sempre saldi al secondo posto insieme all’Entella, ma liberatisi per ora della compagnia del Carpi. L’ambiente sorride, i nuvoloni della crisi sono stati scacciati e si può sfruttare nuovamente il calendario, che sabato prossimo prevede un altro confronto interno, contro la Salernitana. Vittoria netta, comunque, al di là del punteggio risicato – è la settima stagionale – e proprio qui sta la nota leggermente stonata: in rapporto a ciò che costruisce, il Citta capitalizza (troppo) poco. Avrebbe potuto chiudere tranquillamente la gara nei primi 45’, invece l’ha lasciata aperta sino allo strepitoso gol di Kouamé, giudicato il più bello della giornata da Sky, arrivato un minuto prima della mezz’ora della ripresa, per poi subìre, sulla solita disattenzione difensiva, il 2-1 di Corvia, anche se per fortuna agli sgoccioli dei tempi regolamentari. […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Lunghi attimi di paura si sono vissuti ieri pomeriggio al Tombolato. Dopo un fortuito scontro aereo come ne avvengono tanti, Richmond Boakye non si è rialzato. Il 23enne attaccante ghanese del Latina è piombato sul terreno di gioco dopo un contrasto testa contro testa con Scaglia e ha perso conoscenza. […] Tra i primi a soccorrerlo, e a far cenno allo staff sanitario di entrare in campo, capitan Manuel Iori, tempestivo e prezioso nel soccorso prestato: «Si è capito subito che era successo qualcosa di grave», la testimonianza del regista del Cittadella. «Boakye ha perso conoscenza, aveva le convulsioni e ha serrato i denti, e quando succede non è mai un buon segno. A quel punto gli ho aperto la bocca per evitare che si mordesse la lingua. Quando è salito in ambulanza, però, era già cosciente. Ha picchiato la testa contro quella di Scaglia: Filippo ci ha messo la fronte, Boakye ha avuto la peggio perché ha sbattuto la nuca».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova) Quarantadue giorni dopo il 3-1 al Novara, il Cittadella torna a festeggiare i 3 punti al Tombolato. E, a guardare la qualità del calcio espresso da capitan Iori e compagni contro il Latina, la memoria è tornata proprio a quelle prime giornate, in cui la squadra granata sorprendeva tutti, volando in vetta alla classifica di B. Roberto Venturato, a voler essere cattivi, un difetto alla sua squadra l’ha comunque trovato: carente di cinismo. «È vero», annuisce il tecnico di Atherton commentando la partita, «dobbiamo essere più concreti perché, se dopo un primo tempo come quello che abbiamo disputato, rientriamo in spogliatoio avanti di un solo gol, poi per forza si finisce per correre qualche rischio. E lo si è visto, abbiamo subìto due tiri in porta su azione, entrambi da Corvia: con il primo ha preso il palo, con il secondo ha fatto centro». Però, dopo tre sconfitte interne consecutive, il Cittadella ha mostrato carattere, come già si era visto a La Spezia. «I tre k.o. ci sono stati, però nel complesso abbiamo sbagliato mezz’ora della gara con il Brescia, mentre contro Frosinone e Ascoli, se avessimo pareggiato, non avremmo rubato nulla. Un aspetto che mi piace è che i gol che facciamo arrivano sempre da azioni provate e riprovate in allenamento, e tuttavia in Serie B gli errori pesano più che in Lega Pro, per questo dobbiamo commetterne meno ed essere più bravi ad approfittare di quelli avversari. I ragazzi, in ogni caso, meritano un grande applauso: abbiamo dato un segnale importante, confermandoci al secondo posto. Ma già da domani, alla ripresa degli allenamenti, cominceremo a pensare al difficile impegno con la Salernitana». […] Particolarmente soddisfatto il presidente Andrea Gabrielli. «Sono contento soprattutto per i nostri tifosi, che da un po’ non ci vedevano vincere e meritavano questa soddisfazione. Avremmo potuto mettere al sicuro prima il risultato, ma il Cittadella ha offerto una grande prestazione. Ho visto lo spirito giusto».

Ore 12.10 – (Corriere del Veneto) E’ nata una stella. È Cristian Kouame, l’ennesima scoperta di Stefano Marchetti, che regala tre punti al Cittadella con 23 minuti di alto livello e un gioiello da apporre nella bacheca di famiglia. Nel 2-1 con cui il Cittadella mette ko il Latina c’è tutto il talento dell’attaccante ivoriano, bravissimo al 29’ della ripresa a indovinare una rete fantastica infilando Pinsoglio. «Sono da tre anni in Italia — racconta Kouame nel dopo gara — ma i miei genitori non sono mai venuti qui, oggi chiamerò mamma per raccontagli del mio goal. Il balletto dopo il gol? È ispirato a Pogba, il mio idolo. Ammetto che il gol mi mancava, ora ho la testa solo per il calcio, non ho la fidanzata e non la cerco». Semplice e lineare, come la resurrezione del Citta. Tre sconfitte contro Frosinone, Perugia e Ascoli, poi ecco lo scatto d’orgoglio. Il pari di La Spezia e il 2-1 firmato da Iori e Kouame al Tombolato rilanciano alla grande le quotazioni del Cittadella al secondo posto in classifica assieme all’Entella. Ma c’è stata tanta paura in campo al 16’ del primo tempo per l’infortunio capitato a Richmond Boakye, punta del Latina, trasportato d’urgenza in ospedale dopo un terribile scontro aereo con Pasa. Mani nei capelli per i giocatori, poi lentamente i timori se ne vanno fino all’arrivo dell’ambulanza, con il trasferimento all’ospedale di Cittadella: la diagnosi dopo la Tac (responso negativo per eventi acuti) parla di trauma cranico, il giocatore è cosciente e vigile ma è stato però trattenuto in osservazione. […]

Ore 11.50 – (Gazzetta di Modena) Da capitano quale è, Nicolò Manfredini deve provare a spiegare una sconfitta nella quale, purtroppo, c’è ben poco da spiegare, un ko senza attenuanti che ha spedito il Modena sempre più verso il fondo della classifica: «È inutile girarci attorno, c’è poco da commentare – ammette il portiere canarino – e bisogna solo rimettersi a lavorare a testa bassa per uscire da questo momento molto delicato. Sapevamo che sarebbe stata dura, perché il Padova stava attraversando un’ottimo momento di forma: abbiamo sofferto, soprattutto nel primo tempo, e perso meritatamente. Gli infortuni non sono un alibi, fanno parte del gioco e non era questa la prima volta nella quale ci trovavamo in emergenza. Sin qui avevamo dato risposte ottime, senza far pesare le assenze, in questa gara invece non ci siamo riusciti. Quando si perde e la classifica piange si vede tutto nero, non serve però cercare i colpevoli ma pensare solo a riscattarsi».

Ore 11.40 – (Gazzetta di Modena) Tiziano Tulissi è andato ad un passo dal gol del pareggio. «Quando ho visto lo spiraglio ho pensato e provato subito il tiro. Una conclusione che mi è uscita carica di effetto e che ha sorpreso il loro portiere che ha perso la presa ma è stato fortunato. Purtroppo è arrivata un’altra sconfitta che ci mette in una situazione di classifica non facile. Nel primo tempo abbiamo faticato tantissimo e anche per Bajner e me era impossibile giocare perchè davanti arrivavano solo palloni sporchi difficili da gestire. Nella ripresa invece le cose sono andate molto meglio; abbiamo avuto una reazione e ci siamo resi molto più pericolosi. Ma gli episodi ci girano sempre contro. Non ci sono però altre strade se non quella di lavorare duro. Penso che, specie nella ripresa, si sia vista la forza di volontà della squadra che vuole dare una svolta alla stagione. La partita con l’Albinoleffe sarà cruciale: uno scontro diretto da non fallire».

Ore 11.30 – (Gazzetta di Modena) Dopo l’ennesima sconfitta rimediata dal Modena all’Euganeo di Padova, a fronte di una prestazione tutt’altro che entusiasmante, Pavan prova a trovare qualcosa di positivo: “Non credo che il risultato sia del tutto giusto, un pareggio avrebbe potuto starci e non sarebbe stato così immeritato. Nel secondo tempo, infatti, con Tulissi e Bajner abbiamo avuto due buone occasioni per riportare il risultato sull’1-1. Purtroppo, però, il Padova ha fatto più di noi in fase offensiva e non c’ha concesso di tornare a casa con un risultato positivo. E’ anche vero che è una squadra molto forte, con singoli di notevole valore. E’ una formazione che ha ambizioni diverse rispetto a noi e che può sicuramente dare fastidio alle prime della classe, scalando la classifica”. Quanto al Modena, il mister canarino esclude che la prestazione dei suoi sia stata eccessivamente tattica: “Abbiamo sempre cercato la semplicità, senza schemi complicati. Sia sui calci d’angolo, perché sapevamo che loro soffrivano sul primo palo, che in mezzo al campo”. […]

Ore 11.20 – (Gazzetta di Modena) Bisognerebbe cambiare tutto: via Caliendo, via Pavan, via un pacchetto di giocatori recuperati dal cimitero degli elefanti e vestiti di una maglia giallo-patata che non ha nulla a che vedere coi colori del Modena. Si potrebbero salvare i ragazzini come Tulissi, Chiossi e gli altri adolescenti che vengono dal settore giovanile o in prestito, sperare in una nuova proprietà e ripartire. Si farebbe forse ancora in tempo a salvare una stagione destinata a un fallimento che non è avvenuto a livello societario, ma che si sta consumando inesorabilmente sul campo. Mazzata dopo mazzata con prestazioni ormai ai confini del dilettantismo. Anche a Padova è arrivata una sconfitta, la seconda consecutiva dopo quella con il Venezia, la quinta in 11 giornate che hanno visto i gialli pareggiare 4 volte e vincere solo a Teramo e in casa col Suditirol. Otto giocatori ko, un lazzaretto, chi va in campo ha la vivacità di un bradipo. Onore solo ai ragazzini: Tulissi ha fatto di tutto dalla punta al regista, Chiossi ci ha messo l’anima in una serata in cui solo Accardi, Manfredini e Olivera hanno provato a salvare la faccia. Che ha perso Basso, uno che dovrebbe trainare il gruppo, che si è messo a scalciare Favalli a gioco fermo lasciando i gialli in dieci nei minuti finali. La classifica parla chiaro: il Modena è destinato a fare un’altra brutta fine anche perché non si vede come questa società possa metterci una pezza. Dopo una partenza decente, appena il Padova si è svegliato, l’Euganeo è diventato un inferno: non inganni il risultato, la superiorità dei patavini è andata oltre. Poi ci sta che nel calcio, se Bajner non si fosse divorato il pareggio, o se Bindi non si fosse salvato su un tiro di Tulissi, potesse scapparci una beffa. Ma nemmeno la dea bendata ha un mezzo sorriso per questa squadra. […]

Ore 11.00 – Le pagelle del Padova (Gazzettino, Andrea Miola): Bindi 6; Cappelletti 6, Emerson 6.5, Russo 6; Madonna 6.5 (Boniotti sv), Mazzocco 6.5, Mandorlini 6, Dettori 6.5, Favalli 6.5 (Tentardini sv); Alfageme 6, Altinier 6 (Germinale sv).

Ore 10.50 – (Gazzettino) E sono tre di fila. Dopo essersi sbarazzato di Reggiana e Santarcangelo, il Padova non ha fatto sconti anche al Modena, scalando ulteriormente la classifica e portandosi a tre punti dalla vetta. A decidere la sfida dell’Euganeo la prima rete in maglia biancoscudata dell’argentino Alfageme. Una vittoria meritata, che poteva e doveva essere più netta nel punteggio, a certificare la continua crescita della truppa di Brevi, lontanissima parente di quella squadra dimessa che dopo il ko di San Benedetto del Tronto era piombata in una crisi profonda. Brava la società ad appoggiare la coraggiosa scelta del diggì Zamuner di dare ancora fiducia al tecnico nel momento più difficile della stagione, bravo l’allenatore a sfruttare l’occasione per riannodare il filo del discorso e rilanciare le quotazioni del Padova. Guai però a farsi prendere dall’euforia. Mai come ora è indispensabile restare con i piedi per terra e sfruttare l’onda positiva nel segno della consapevolezza dei propri mezzi.
Tutto di marca biancoscudata il primo tempo, di fronte a un Modena preoccupato a non concedere spazi e ad esaltare le sue qualità difensive. Abbastanza spigliata la manovra d’attacco del Padova, che ha cercato sempre di sfruttare le corsie esterne: Madonna a destra e Favalli sulla fascia opposta hanno infatti sempre appoggiato lo sviluppo dell’azione, azzeccando spesso i tempi dell’inserimento. Ma anche centralmente la squadra di casa ha trovato il modo di minacciare la porta avversaria, provando a sorprendere il portiere Manfredini soprattutto con i tiri da fuori. […]

Ore 10.40 – (Gazzettino) Terza vittoria di fila, e sorriso stampato sul volto dei biancoscudati. Il diggì Giorgio Zamuner fotografa così la situazione: «Abbiamo accorciato ancora un po’ la classifica, i ragazzi hanno disputato un’altra buona prestazione e siamo contenti, dato che era l’obiettivo che ci eravamo prefissati prima della gara. È stata una buona prova soprattutto nel primo tempo e abbiamo concesso poco al Modena, solo un’opportunità nella ripresa. Ma nel complesso direi che è stata un’ottima partita». Anche sul piano della convinzione si vede ora una squadra diversa in campo. «I ragazzi hanno girato pagina, si vedono carattere, determinazione, intensità. Ci auguriamo di avere imboccato la strada giusta. Ora pensiamo alla prossima sfida con il Bassano che è una compagine tosta, ma siamo fiduciosi». Si è sbloccato Alfageme, anche questo un altro segnale importante. «Siamo felici per lui. Stava facendo una serie di prestazioni positive, gli mancava solo il gol e l’ha trovato. Tra l’altro è valso tre punti». Inevitabile fare un riferimento alle condizioni dei due centrocampisti ai box per acciacchi. «Filipe deve convivere con la fascite plantare e gestirla dato che non ha tempi di recupero ben definiti, mentre De Risio dovrebbe ultimare il ciclo di terapie e riaggregarsi alla squadra tra due settimane. La sua situazione è meno complicata di quello che sembrava quattro-cinque giorni fa». A questo punto cosa farete con Vitiello? «Lunedì mattina faremo con la proprietà un summit per capire il da farsi. In attesa di De Risio e Filipe potremo comunque essere corti in mezzo, anche perché una volta che rientreranno non si può pensare che possano fare subito una gara intera. Avendo anche una serie di partite da affrontare, c’è la possibilità che il giocatore venga tesserato. Di sicuro è un ragazzo che ci potrebbe dare una mano». […] Anche l’allenatore si sofferma sul primo sigillo di Alfageme. «È importante perché si sa che quando gli attaccanti si sbloccano, sono più tranquilli. Ha fatto una serie di buone partite e stava cercando la soddisfazione personale, trovandola. Anche con Altinier migliora l’intesa ed è frutto del lavoro: stanno imparando a conoscersi». […]

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono tutti per Alfageme i riflettori a fine partita, anche se l’argentino è l’ultimo a presentarsi in sala stampa. Il suo primo sigillo vale tre punti d’oro che consentono ai biancoscudati di accorciare ulteriormente la classifica. «Finalmente è arrivato, ma la cosa più importante era vincere per dare continuità». Ce lo descrive? «Quando ho visto il cross ho capito che Altinier avrebbe girato la palla, sono andato nello spazio ed è stato bravo lui a darmela».  Poi l’esultanza sotto la tribuna Fattori. «Ero un po’ arrabbiato perché nelle gare precedenti mi ero mangiato qualche gol, ciò che conta è che questa volta sia andata dentro e che abbiamo conquistato tre punti». A proposito di errori, ha fallito il possibile 2-0 nel finale. «Cavolo, dovevo fare gol davanti alla porta. Sono stato poco lucido e un po’ frenetico. Però, ripeto, l’importante è avere segnato nel primo tempo sbloccando la partita. Spero di segnarne altri, anche se preferisco non segnare e vincere la partita, piuttosto che segnare e non vincere».

Ore 10.10 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Progressi continui, ma bisogna evitare i cali della ripresa”) La continuità è fondamentale, nello sport come nel lavoro. Se fai risultati positivi, vai avanti, se ti pianti o procedi come le lumache, strada non ne percorri molta. Il Padova dei bei nomi, e dei curricula importanti, ha forse capito a dovere la lezione della Lega Pro. Ovvero: se non ti cali l’elmetto sul volto, imbracci la spada e vai in guerra, non puoi avere speranze di vittoria. Anzi, rischi di perderti. La metamorfosi biancoscudata – avvenuta una volta toccato il fondo, con la brutta sconfitta nel recupero con la Sambenedettese – ha partorito qualcosa di significativo: 9 punti in tre giornate e una squadra che, adesso sì, gioca da squadra. La vetta è lì, appena sopra la testa, ma davanti a loro gli uomini di Brevi hanno altre sei avversarie, a ribadire che il girone B è il più difficile, caratterizzato da massimo equilibrio e dove, tanto per fare un esempio, il Pordenone, che sembrava destinato solo qualche settimana fa ad imporre il proprio passo a tutti, si ritrova adesso dietro, per effetto di un filotto di risultati negativi, compreso lo 0 a 0 con l’Ancona. […] Nessuno si illude, crediamo, perché il cammino è lungo e difficile, però registriamo che, “dentro” di loro, giocatori e staff tecnico hanno reagito come la (grave) situazione venutasi a creare imponeva: con carattere, spirito di sacrificio, voglia di riscatto. Resta ancora diverso lavoro da fare: e balza evidente il bisogno di eliminare il calo fisico che si registra nella ripresa. Era successo con il Santarcangelo, si è ripetuto ieri sera: il Padova soffre un po’ troppo negli ultimi 20-25’. Una distribuzione migliore dello sforzo è auspicabile. Magari a partire già dal derby di Bassano, una sfida in cui la posta, ora sì, vale doppio.

Ore 10.00 – Le pagelle del Padova (Mattino di Padova, Stefano Volpe): Bindi 6; Cappelletti 6.5, Emerson 6, Russo 6.5; Madonna 7 (Boniotti sv), Mazzocco 6, Mandorlini 6.5, Dettori 6, Favalli 6 (Tentardini sv); Alfageme 6.5, Altinier 6.5 (Germinale sv).

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il Padova batte 1-0 il Modena e inanella la terza vittoria consecutiva, evento che non si verificava dal marzo scorso, quando la squadra di Pillon ebbe ragione di Renate, Mantova e Pavia, prima di fallire l’approdo ai playoff proprio sul più bello. La crisi, adesso, sembra davvero alle spalle, e a fare la differenza sono i piccoli dettagli inconfutabili: il solito calo nel finale, che però stavolta non si tramuta in beffa, e una parata imprecisa di Bindi che, diversamente da Santarcangelo, si spegne sul fondo invece che in rete. Il Padova ha raggiunto il Gubbio, è sopra a Pordenone e FeralpiSalò, nel gruppone di testa che racchiude 9 squadre in 4 punti. E a sole tre lunghezze dalla vetta. D’AUTORITÁ. Dove finiscono gli evidenti problemi del Modena, iniziano i meriti biancoscudati. Con i “canarini”, giunti all’Euganeo con otto assenze pesanti e con il giovanissimo Chiossi (17 anni) in mediana, la superiorità numerica del Padova nella zona centrale è fin troppo evidente. E in avanti, con un pressing molto alto, la squadra di Brevi viaggia ad una velocità mai vista prima. […]

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] L’uomo della serata è stato senza dubbio Luis Alfageme, che ha trovato il primo gol in campionato, anche se ha rischiato di vanificare tutto con la rete divorata a fine partita. «Ero stanco, poco lucido e sono stato troppo frenetico in quell’occasione», il racconto del centravanti argentino in sala stampa. «Per fortuna è andata bene, abbiamo dato continuità ai risultati e finalmente mi sono sbloccato». Mancava solo il gol ad Alfageme, partito a rilento ma cresciuto vistosamente nell’ultimo mese. Una rete, la prima in biancoscudato, festeggiata con una corsa liberatoria sotto la Fattori: «Ci voleva, avevo tanta rabbia da sfogare, visti i gol che mi ero mangiato nelle precedenti gare. Appena ho visto il movimento di Altinier mi sono buttato nello spazio, me l’ha servita benissimo ed è andata. Dedico la rete a mia mamma che non c’è più e ai miei compagni che hanno aspettato questo gol per così tanto tempo. Ma la cosa importante è aver vinto ancora». […]

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sbuffa, ma per la tensione non certo per il risultato. Come ad ogni post partita da inizio campionato, Oscar Brevi comincia a smaltire l’adrenalina in sala stampa, senza lasciarsi andare a troppi entusiasmi ma regalando qualche sorriso, più che giustificato dalle tre vittorie consecutive. «Sono contento, abbiamo disputato un ottimo primo tempo contro una squadra che, al di là dei punti conquistati, è ostica e lascia pochi spazi per segnare. Il Modena aveva sempre concesso poco, eppure siamo stati bravi a creare diverse palle gol, restando alti e aggressivi. Anche stavolta abbiamo concesso poco, ma allo stesso tempo siamo stati poco cinici. Avremmo potuto tranquillamente andare al riposo con il doppio vantaggio». La pecca, come in altre occasioni, sta proprio qui. Il Padova non riesce a chiudere le partite, cala nella ripresa e rischia fino all’ultimo. Problema di tenuta fisica o di approccio? «Dobbiamo migliorare, soprattutto quando siamo stanchi, a gestire la palla, cadendo nel minor numero possibile di errori. Non abbiamo patito grosse sofferenze nella ripresa, ma abbiamo fatto qualche errore nella gestione della palla, che potevamo evitare». […]

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Tris servito, adesso (magari senza dirlo troppo forte) il pensiero che in estate non si sia sbagliato tutto, come più di qualcuno cercava a tutti i costi di sostenere fino a dieci giorni fa, si sta facendo strada lentamente. Il Padova batte 1-0 il Modena, porta a casa tre punti di platino contro un avversario incerottato, sì, ma orgoglioso e da ammirare per come ha cercato di far fronte alle difficoltà con un esercito di giovani a tenere in piedi la partita fino alla fine, e bussa forte alle porte dell’Olimpo. Adesso lo si può dire senza timori, chi esce come un gigante dal momento più difficile della stagione è Giorgio Zamuner, riuscito per la prima volta da anni a questa parte a far da scudo alla tentazione (fortissima, a dire il vero) di cambiare allenatore. Oscar Brevi sembrava indifendibile, ma alla fine, grazie alla difesa con elmo e scudo del direttore generale, non solo ha salvato la panchina, ma si è preso nove punti in tre partite che pesano come macigni. Il segnale che, evidentemente, non era da buttare la campagna acquisti estiva, che la difesa con un gol subito nelle ultime tre partite sta facendo passi da gigante, che Emerson è sempre più leader, che Cappelletti giganteggia e Russo che non sbaglia più. Che Alfageme si è sbloccato pur sbagliando un gol più facile da segnare che da fallire, che la squadra sa soffrire e fare ronte a un calo fisico molto evidente nella ripresa. […] Il Padova fa quadrato e si porta a casa il risultato, pur in affanno nonostante l’uomo in più.




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