Venendo alla squadra, c’è un giocatore arrivato in biancoscudato con una grande voglia di riscattarsi. E che, dopo le difficoltà iniziali, a poco a poco è riuscito a riemergere e a guadagnarsi il posto da titolare, un po’ come il Padova in sè. Daniel Cappelletti finora è stato l’unico capace di scalare le gerarchie, e adesso, con la squadra in ripresa, sta facendo di tutto per tenerselo stretto.
[…]È soddisfatto? «Sono contento del mio rendimento. Ci sono stati episodi negativi come a San Benedetto, in cui pure noi ci abbiamo messo del nostro, ma le prestazioni di tutto il reparto sono state soddisfacenti». A livello complessivo, quindi, cosa vi manca per ritrovare la solidità d’inizio campionato, visto che anche a Santarcangelo il gol l’avete preso? «In avvio di stagione ci sono state diverse partite in cui difensivamente abbiamo rischiato davvero poco. Nelle ultime uscite, compresa quella di sabato scorso, forse in certi frangenti abbiamo esagerato troppo nel volerci coprire: difendersi bene non vuol dire solo tenere la linea solida, anche provare un pressing più alto può portare i suoi frutti. Secondo me è proprio un po’ di consapevolezza in più che ancora ci manca: quando riusciremo ad essere padroni della partita, tenendo quell’atteggiamento e attaccando l’avversario anche in fase difensiva, potremo portare le partite nella giusta direzione». Che gara attenderci con il Modena, domani sera? «Molto difficile, perché dopo due vittorie importanti siamo quasi “costretti” a far bene. Se incameriamo un altro risultato pieno, ci scrolliamo definitivamente di dosso tutto quanto è successo in questa prima parte di stagione, e ci possiamo concentrare sulle prossime sei sfide contro avversari temibili (compresa quella di martedì di Coppa, ndr) con una grande carica. Viceversa, il rischio è di cadere di nuovo nelle nostre paure».
(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)