Cosa è cambiato dopo il ko a San Benedetto? «In due settimane – spiega il presidente Giuseppe Bergamin – ho visto l’acquisizione di una mentalità un po’ diversa rispetto al passato sul fronte del carattere e della determinazione; questo è un presupposto importante per fare la prestazione e, di conseguenza, il risultato e non può che favorire la crescita pure in termini di qualità e tecnica. Prima in qualche occasione erano mancati la cattiveria agonistica e il coraggio. Sono convinto che fiducia e autostima aiutino molto la squadra che ha i mezzi per migliorare». Poco più di una settimana fa il numero uno biancoscudato, pur ribadendo che le scelte di natura tecnica spettano al diggì Giorgio Zamuner, aveva dichiarato che a livello personale propendeva per l’esonero del tecnico Brevi. Dopo due vittorie di fila come rilegge quelle parole? «Penso che la società debba essere vigile sull’operato delle persone che la costituiscono, ma al tempo stesso chi si prende la responsabilità tecnica di gestire una squadra ha gli onori e gli oneri legati a quanto succede. Mai si è messo in discussione il lavoro del direttore generale e dell’allenatore, giudicandolo non adeguato. Si sa però che nel calcio conta il risultato». E quello con la Sambenedettese, frutto di una prestazione da dimenticare, aveva tolto qualche certezza nei vertici societari. «In certe fasi anche noi viviamo momenti in cui si vacilla e in cui si pensano tante cose, magari di avere sbagliato noi stessi». Di sicuro le parole del presidente hanno comunque provocato la cosiddetta scossa. «Sembra possa essere così – replica – ma sono passate solo due partite. Non c’è esaltazione e bisogna capire che l’umiltà è una componente fondamentale. Bisogna guardare a una gara alla volta, indipendentemente dall’avversario».
[…]Tornando al tecnico, nelle ultime due partite la squadra ha dato il segnale di essere dalla parte di Brevi. «La squadra ha semplicemente dimostrato di essere squadra. Di concetto per me non esiste che i giocatori possano essere a favore o contro l’allenatore anche perché ognuno fa il proprio mestiere». Non manca una parola sui tifosi. «Per dirla come fossero in campo, sono sicuramente contento della loro prestazione. Sanno capire e dare il giusto valore all’operato della società e della squadra. Se quest’ultima s’impegna, al di là, del risultato, i supporter dimostrano sempre attaccamento».