Michele Russo: “Io rigorista fisso? Finché si segna! E poi non conta chi lo tira, l’importante è che in quel momento abbia il sostegno degli altri dieci compagni… È sempre un momento particolare! Quando ho preso il palo ho avuto un attimo di gelo, ma fortunatamente l’ho angolato molto perché il portiere l’aveva anche intuito quindi meglio così! Stiamo proseguendo il percorso di una squadra nuova, che sta crescendo, perché anche dopo la prima ora buona abbiamo dimostrato di saper soffrire una volta saltati gli schemi, ed è un segnale davvero importante perché non è scontato che la squadra regga!”.
Alessandro Favalli: “Più contento di così non si può! È il mio secondo gol da professionista dopo quello dell’anno scorso col Bassano, e sono felicissimo. Nel secondo tempo abbiamo sofferto un po’ di più, ma nello spogliatoio ci eravamo detti che dovevamo portare a casa questi tre punti e così è stato. L’abbiamo fortemente voluto e ci siamo riusciti! Come abbiamo vissuto questi ultimi dieci giorni? Quando le cose non vanno è normale che sia dura, ma ne siamo usciti…”
Giorgio Zamuner: “Abbiamo bissato quanto di buono fatto lunedì con la Reggiana. Abbiamo imboccato la strada che cercavamo, oggi abbiamo fatto un ottimo primo tempo e speriamo che sia un buon auspicio. Giocando così questa squadra può dare filo di torcere a tutti. La panchina di Brevi? È bella salda, con queste due vittoria abbiamo dato serenità anche all’ambiente”.
Oscar Brevi: “Abbiamo fatto sicuramente un ottimo primo tempo, perché abbiamo tenuto bene il campo e abbiamo creato molto. Eravamo partiti bene anche ad inizio ripresa, riuscivamo a tenere palla e non pativamo particolari sofferenze. Poi loro hanno accorciato le distanze e noi ci siamo forse abbassati troppo faticando a ripartire, anche perché eravamo più stanchi di loro. Ma è un’ottima vittoria, anche perché nelle sofferenze si cresce! Il gol subìto? Sbagliano gli attaccanti, può capitare che sbagli anche il portiere. Filipe? Non è ancora guarito, noi lo vediamo tutti i giorni e si vede che non sta benissimo. Lui si è messo a disposizione con grande umiltà, ma se dopo una partita non riesci ad allenarti vuol dire che il problema non è ancora risolto del tutto, quindi è giusto che lui giochi quando starà davvero bene. Cos’è cambiato in questi 11 giorni? Col lavoro e la pazienza la squadra ha trovato gli stimoli per dare sicuramente di più, ed è cresciuta in cattiveria e coraggio oltre che nell’approccio mentale”.
Michele Marcolini: “Essendo sotto di due reti era tra virgolette più facile essere più rabbiosi. Avevo chiesto una gara di alta intensità perché il Padova in passato ha sofferto i ritmi elevati, ma loro si sono dimostrati una signora squadra e mi dispiace essere andati sotto per un’ingenuità… Mi piace rimarcare la nostra prestazione nella ripresa, abbiamo messo alle corde i Biancoscudati nel secondo tempo. Gli episodi dubbi? Lascio a voi giudicarli…”.