Live 24! Santarcangelo-Padova, -3: assente Madonna all’allenamento pomeridiano

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Ore 21.40 – (Il Piccolo) In questo inizio scoppiettante di stagione della Triestina, c’è un dato curioso che riguarda le partite casalinghe. Tra i primi due impegni di Coppa Italia e le prime quattro sfide di campionato giocate al Rocco, gli alabardati non hanno realizzato nemmeno un gol sotto la Curva Trevisan, mentre tutte le gioie delle reti segnate sono state vissute sempre sotto la Curva Furlan. Ormai si parla di ben sei partite, quindi sei tempi giocati attaccando da quella parte e un totale di 270 minuti nei quali il pur prolifico attacco dell’Unione non è mai riuscito a perforare la porta avversaria. […] Si tratta solo di un caso? Non del tutto, evidentemente. A parte che la Curva Furlan, con il rumoroso tifo di quest’anno, dà effettivamente una spinta ai giocatori alabardati nei momenti chiave delle partite, c’è anche la precisa scelta della Triestina di attaccare, quando possibile, il primo tempo verso la Curva Trevisan e la ripresa verso la Curva Furlan. Il motivo è ovvio: se c’è da avere un sostegno in più da parte dei tifosi e far sentire maggior pressione agli avversari che si stanno difendendo, meglio farlo nel secondo tempo, quando le partite si decidono e i rivali cominciano di solito a esser più stanchi se prima hanno bloccato l’Unione con corsa e pressing. E in effetti spesso le cose sono andate così: il calore della curva abbinato alle barriere sempre più fragili degli avversari, hanno fatto spesso decollare la Triestina nella ripresa. Tanto che nel primo tempo al Rocco l’Unione non è mai andata a segno, altra statistica da segnalare e come abbiamo visto legata in qualche modo a quella della curva. […] Il dato un po’ inquietante è che l’unico 0-0 del campionato, quello con l’Union Feltre, è arrivato quando la Triestina ha attaccato il primo tempo sotto la Furlan. Ecco perché, anche se è bellissimo festeggiare i gol sotto i tifosi e sarebbe da metterci la firma se la Triestina continuasse a vincere anche non segnando sotto la Trevisan, sarebbe opportuno sbloccarsi anche da quella parte.

Ore 21.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) […] Fra i più inesauribili, con spunti pregevoli nella zona nevralgica del campo, ci sta sicuramente Jeremie Broh. Il quale arriva in sala stampa rilassato e rilascia dichiarazioni come un navigato collega, senza badare tanto a forma e, soprattutto, misura. «Ho fatto una buona prestazione – dice il classe ’97 – che mi soddisfa, anche se era tanto che non giocavo». Che voto si darebbe? «Mi assegnerei un 8 in pagella. Solo è stato un peccato non riuscire a incidere di piu e a far vincere la squadra». Fino alla fine non ha tradito fatica, a differenza di molti con i crampi «Sono stato bravo – ammette – a nascondere la fatica che avevo addosso. Perchè ho la capacità di andare oltre». Dopo una prestazione così si aspetta un posto in campionato? «Sono consapevole che davanti ho giocatori ottimi, come Burrai, Misuraca e Suciu. Io aspetto il mio momento per mettermi in mostra, facendomi trovare pronto. Sento la fiducia che hanno tutti in me e dai compagni più esperti, ho molto da imparare». […]

Ore 20.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Meritocrazia al potere. Bruno Tedino la invoca a ripetizione e sarebbe quasi una minaccia per taluni. «Obiettivamente la squadra ha profuso un impegno molto importante – sostiene l’allenatore del Pordenone – e abbiamo pure accarezzato il sogno di passare il turno di coppa». Il sogno infranto non passa via liscio. «Mi disturba parecchio – aggiunge – che tra grande impegno e voler vincere vi sia una sottile differenza nell’attenzione ai particolare. In questo siamo mancati. Con una disattenzione grave abbiamo perso la partita, dopo 120′ di prestazione positiva. Non sono certo contento di aver perso». Due gare ravvicinate, situazioni negative simili. C’è una spiegazione? «Il gruppo ha tanta voglia di lavorare, ma dobbiamo fare più attenzione ai particolari, perchè altrimenti facciamo 30 ma non 31. Voglio essere seguito di più in questo dal gruppo, perchè ne ha le possibilità. Se no raccogliamo solo fumo». […] Testa al campionato? «Resta quello. Per stare lassù, però, bisogna migliorare l’attenzione per fare sostanza. Non guardo in faccia nessuno, se uno merita gioca altrimenti no. Tra la partita con il Santarcangelo e oggi abbiamo preso un tiro in porta e preso gol. Di essere bravini non mi interessa, voglio che si lotti al 101 per cento su ogni pallone e in tutte le sfide. Sabato sarà un’altra battaglia in casa del Sudtirol. Conserviamo le cose positive, ma se non miglioriamo i dettagli non cresciamo». […]

Ore 20.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarri eliminati al primo turno di Coppa Italia dall’ex Sacilese, neroverde mancato, Alberto Spagnoli. Suo il gol che del pareggio (dopo il momentaneo vantaggio di Azzi) e suo anche l’assist per il 2-1 firmato da Tulli a 4′ dal termine dei supplementari che ha regalato agli altoatesini il passaggio ai sedicesimi. Non è stata una grande partita. Tedino e Viali, che si affronteranno anche sabato in campionato a Bolzano, non hanno voluto scoprire le carte affidandosi alle seconde linee. Tutti in panca o in tribuna gli undici ramarri iniziali di sabato scorso. Tedino dà spazio alle seconde linee. Fra i pali c’è D’Arsiè; in difesa Pellegrini, Marchi, Parodi e De Agostini; a centrocampo Azzi, Broh, Gerbaudo e Cattaneo; in prima linea Raffini e Pietribiasi. Il 4-3-3 del Sudtirol Spagnoli affiancare Torregrossa e Sparacello in prima linea. Hanno voglia di mettersi in mostra i neroverdi ramarri e spingono sin dall’inizio. […] A pescare il jolly però è Tulli, che capitalizza un assist di Spagnoli abile ad approfittare di un pasticcio fra D’Arsiè e Marchi nell’ennesimo taki-taka difensivo al quale ci ha ormai abituato il team di Tedino. Passa così il Sudtirol che ai sedicesimi (gara secca) ospiterà il Venezia.

Ore 20.10 – (Messaggero Veneto) L’importanza dei particolari. Tedino la evoca più volte nel suo commento al termine della partita costata l’eliminazione. Lo fa con rammarico, perché al Pordenone è mancata proprio l’attenzione al dettaglio. «Buoni l’impegno e la voglia di vincere – osserva il tecnico neroverde –, ma abbiamo pagato una disattenzione gravissima, che ha vanificato una prestazione nel complesso positiva. Dobbiamo migliorare sotto il profilo dell’attenzione». […] Ha sbagliato davvero poco Jeremie Broh, al debutto ufficiale dal primo minuto (in campionato per lui solo uno scampolo a Macerata nei minuti di recupero) con la maglia neroverde. E alla fine è sembrato il più fresco di tutti, nonostante un lavoro costante in mezzo al campo per 120 minuti. Tedino lo loda pubblicamente: «Ha fatto un’ottima partita sotto tutti punti di vista. E si candida a una maglia da titolare per sabato a Bolzano. La sua prestazione funga da esempio a tutto il gruppo». E Broh (classe ’97), emozionato nelle vicinanze del mister, dimostra con le parole di possedere lo stesso piglio esibito in campo: «Che voto mi darei? 8 – risponde sorridendo –, ma mi dispiace che la mia buona prestazione non sia servita alla squadra per vincere la gara. E pensare che più che un centrocampista centrale, io mi vedo come mezzala che ama inserirsi. Ma io gioco dove il mister mi dice di farlo». […]

Ore 19.50 – (Messaggero Veneto) Poteva chiuderla prima. Ma finisce così. Con il rammarico generale. Il Pordenone esce dalla coppa Italia di Lega Pro al termine di 120 minuti ben giocati e a tratti dominati. Ma ci ha pensato l’ex Sacilese Alberto Spagnoli, con un gol e un assist, a vanificare gli sforzi neroverdi e premiare l’Alto Adige. Con la complicità dell’ennesima disattenzione difensiva della squadra di Tedino, alla fine amareggiato proprio dall’errore costato partita e qualificazione. […] In apertura del primo overtime De Anna, pescato alla perfezione da Cattaneo, ha la palla buona per riportare il Pordenone avanti. Ma Fortunato gli sbarra lo specchio. “Giallo” a seguire, per un rigore inizialmente assegnato agli ospiti, poi tramutato in punizione dal limite, per un fallo di Marchi su Sparacello. In effetti, l’intervento era fuori area. Nell’ultimo mini-tempo, lo stesso Marchi sfiora il bersaglio dalla distanza. Ma è in agguato lo svarione decisivo: D’Arsiè e Parodi non si capiscono. Ne approfitta Spagnoli che ci mette il piede per servire Tulli: diagonale, gol. E al Pordenone rimane il sapore della beffa.

Ore 19.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) […] Il guado delle prossime due partite, sabato contro la Sambenedettese al Mercante e sette giorni dopo a Venezia per completare un tour de force che darà un verdetto forse definitivo in merito alla forza del Bassano. Carlo Crialese, esterno prelevato in estate dalla Cremonese ci crede: «Nelle ultime quattro gare – evidenzia — abbiamo subìto una sola rete, il mister ci ha aiutato molto nel migliorare la fase difensiva, anche se all’inizio molte reti erano scaturite da errori individuali, come può essere capitato nel mio caso. Siamo lì in alto e le prossime due partite contro Samb e Venezia ci potranno dare un ulteriore segnale su dove possiamo arrivare. Il risultato dipende anche dagli episodi, che in partite così importanti, possono condizionare la gara. Ma noi vogliamo farci trovare pronti. Ci sono 10 squadre racchiuse in 5 punti e tutte potrebbero vincere questo campionato, la classifica ora come ora conta poco, la guarderemo a marzo». […]

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Guarda come pompa Carletto Crialese quando irrompe di scorribanda sulla fascia e prepara il cross. Poi magari se c’è da blindare la propria area sigilla un filo meno. Prima forse, perché ora ha calato la serranda anche lì. La sua fase difensiva appare in netta crescita… “È la fase difensiva dell’intera squadra ad essere migliorata non solo la mia. Stiamo subendo molto meno di prima e abbiamo cominciato a inanellare un paio di vittorie di fila”. […] Samb e Venezia in sequenza: è scontro tra i padroni del torneo… “Due partite che potranno darci la misura del nostro valore. Fermo restando che guardare la classifica ora ha poco senso. Semmai bisognerà darci un’occhiata a marzo inoltrato, adesso è presto. Sono anch’io convinto che sul piano della prestazione non tradiremo, poi gare del genere sono spesso decise da episodi, va così”. Questo campionato intanto è una grande ammucchiata. “Conto 10 squadre racchiuse in soli 5 punti, tutte e dieci sono in grado di vincere il torneo. La mia favorita rimane la Reggiana anche se poi a vederla l’altra sera col Padova in tv qualche dubbio affiora. Ma è un girone di una difficoltà inaudita”. […] Lei ha ancora due anni di contratto col Cesena giusto? “Se dipendesse da me in serie B vorrei arrivarci col Bassano. Qua sto benissimo, la città, l’ambiente, i compagni, non potrei chiedere di meglio…”. E insomma, sabato la Samb… “Ancora una volta giocheremo sotto la luce dei riflettori, ci sarà un’atmosfera speciale, presumo un gran bel pubblico. Sono quelle partite nelle quali vale sempre la pena esserci. In campo e in gradinata”.

Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Sabato con il Teramo è bastato aspettare 7′ perché Geijo pareggiasse il momentaneo vantaggio ospite. Eppure in quel breve arco non sono passati inosservati alcuni fischi e mugugni verso il Venezia di Pippo Inzaghi, poi vittorioso per 3-1 e già proiettato alla trasferta di sabato a Modena (ore 20.30). «Era inevitabile che si sentissero visto che allo stadio eravamo in pochi – il sarcasmo del ds Giorgio Perinetti (1.881 il dato ufficiale, minimo stagionale, ndr) -. Onestamente penso non ci sia niente da mugugnare, il 22 luglio 2015 qui non c’era nulla, oggi c’è un Venezia in testa al suo girone di Lega Pro dopo aver vinto la serie D». Il dirigente lagunare aggiunge: «Questa proprietà è solida e sta rispettando dal primo giorno tutti gli impegni presi. Mi aspetto meno negatività, che proprio non si spiega, e soprattutto una costante crescita delle presenze al Penzo fermo restando il grazie a chi non manca mai e sostiene sempre. Il 29 ottobre col Bassano dovrà esserci un grande pubblico». […] In compenso è esploso Geijo con una doppietta. «Ripeto, non vedo attacchi più forti del Venezia. Geijo l’abbiamo preferito noi ad altri giocatori, ora sta bene e darà un grande contributo. E un plauso a mister Inzaghi per come conduce e legge le partite».

Ore 17.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Sarà il SudTirol l’avversaria del Venezia in Coppa Italia di Lega Pro. Nel primo turno di qualificazione, giocato ieri, la squadra altoatesina si è imposta a sorpresa sul Pordenone dopo i tempi supplementari per 2-1 in rimonta (gol di Azzi, Spagnoli, Tulli). Gli arancioneroverdi, che hanno avuto l’accesso diretto al secondo turno, scenderanno dunque in campo contro l’Alto Adige in una data tra il 1° e il 9 novembre: solo dopo il primo turno di qualificazione, che si conclude oggi con le rimanenti partite, saranno calendarizzate le sfide del secondo turno. Gli uomini di Inzaghi preparano la trasferta di Modena in programma sabato alle 20.30. Dopo la vittoria del Padova nel posticipo, la classifica conferma il gruppo di testa a quota 18 punti composto dagli arancioneroverdi insieme a Sambenedettese e Bassano. Mentre la Reggiana rimane a quota 15 e in questo intervallo di 3 punti si contano addirittura otto squadre. Il gruppo si sta allenando al completo, facendo sempre eccezione per Fabiano, mentre lavora a parte Domizzi che punta a recuperare in tempo per l’appuntamento di sabato contro la sua ex squadra. […]

Ore 17.20 – (La Nuova Venezia) «Sto lavorando per rientrare a Modena». Maurizio Domizzi vuole esserci sabato sera al “Braglia”, e sta facendo i conti con i postumi dell’infortunio agli adduttori accusato a Pordenone. «Sono un ex gialloblù alla lontana, da avversario sono tornato solo con Napoli» racconta «ma a Modena ho conosciuto mia moglie e tengo casa…». […] Il Venezia punta a conservare la vetta della classifica dopo aver riagganciato al vertice Bassano (in arrivo la prossima settimana al Penzo) e Sambenedettese. «Io diffido sempre delle cosiddette partite “facili”, in questo campionato non c’è niente di semplice. Modena è una gran piazza, non lasciamoci abbagliare dalla sua classifica. È vero che finora ha segnato poco, ma ha la miglior difesa del girone. Questo è un raggruppamento dove ogni partita nasconde mille insidie, i risultati dell’ultimo turno sono una fotografia perfetta». E dal probabile rientro di Domizzi a una certezza, Fabiano ancora out.

Ore 16.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 16.30 – Qui Guizza: corsa e calcio-tennis, invece, per i titolari di lunedì sera.

Ore 16.10 – Qui Guizza: buona notizia per i tifosi Biancoscudati, si rivede lavorare sul campo Neto Pereira! Il brasiliano corre a parte.

Ore 15.50 – Qui Guizza: inizia la partitella. In campo per la prima squadra le “riserve”.

Ore 15.30 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento. Assente Madonna, leggero affaticamento muscolare per l’esterno.

Ore 15.10 – Qui Guizza: prevista partitella in famiglia con la Berretti.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non giocava dal primo minuto dal 19 marzo, quando, verso la metà del secondo tempo, il ginocchio sinistro di Nicola Bellomo subì la rottura del legamento crociato. Era la prima di Franco Lerda sulla panchina del Vicenza, il tecnico che in questo campionato non l’aveva ancora fatto giocare se non nei minuti finali delle partite, quando il risultato era chiuso. A Pisa Pierpaolo Bisoli gli ha dato fiducia schierandolo dopo sette mesi da titolare e la fiducia del tecnico biancorosso è stata premiata da una prestazione molto positiva. «Ringrazio il mister per la fiducia che mi ha dimostrato – spiega Bellomo – secondo Lerda non ero pronto e non mi faceva giocare. Io mi sentivo bene, e credo di averlo dimostrato giocando una buona partita grazie all’aiuto di tutta la squadra che ha giocato unita e compatta». Nella prestazione di Bellomo è stato importante anche il ruolo in campo: centrocampista avanzato, dietro alle due punte Galano e Raicevic. «Sì – conferma l’ex giocatore di Chievo e Ascoli – quello ritengo sia il ruolo in cui rendo al meglio. Ho giocato da interno di centrocampo, da mediano centrale davanti alla difesa, ma anche da esterno d’attacco. Mi sono adattato anche perché ho caratteristiche tecniche duttili. È stato importante sentire subito la fiducia di Bisoli; fin da subito mi ha fatto sentire come un giocatore su cui punta, mi ha dato fiducia e soprattutto ha capito che quando si torna da un lungo infortunio è fondamentale che sia apposto anche la condizione mentale». Bellomo è contento perché della sua presenza in campo ne hanno tratto giovamento anche Galano e Raicevic. «Sono contento di aver servito a Filip l’assist per il gol, era da un po’ di tempo che non segnava. Con Galano invece ci si consce da tempo, siamo amici e lo conosco bene; bisogna incitarlo, spingerlo, perché lui è uno che tende ad incupirsi se le cose non vanno bene, ma quando riparte diventa difficile da fermare». […]

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Dalla dieta piemontese al… menù emiliano. Che non vuol dire essere passati dalla bagna cauda alla lasagna, e ci mancherebbe, però qualcosa è cambiato. A capotavola del Vicenza adesso siede Pierpaolo Bisoli e nei piatti dei giocatori biancorossi – come dire – c’è senz’altro un po’ di sapore in più. […] Le cose sono anche e nuovamente cambiate da quando Bisoli è arrivato a Vicenza. Se sul campo si lavora molto più sul possesso palla alternato a numerose partitine, contro allenamenti più tattici e di… fiato della passata gestione, in tavola sono tornati a essere schierati alcuni alimenti. Niente di trascendentale, sia chiaro. Però, il pane in tavola chi non vorrebbe che non mancasse mai? E dopo il risotto al parmigiano, ecco che tra i contorni spuntano le patate, ancor meglio se accompagnate dal pollo al forno. Per finire, il grande classico dello sportivo: la crostata, alternata rigorosamente alla frutta fresca.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Non contano gli anni ma il segno che si lascia. Non contano tanto le parole ma i fatti. E Nicolò Brighenti ha dimostrato con i fatti l’attaccamento ai colori biancorossi, ma soprattutto ha dimostrato di essere uomo coraggioso, capace di rialzarsi dopo ogni ko della vita. Sabato l’ormai ex capitano biancorosso, fermato da una lussazione alla spalla sinistra il 22 agosto e rientrato proprio negli ultimi 20′ dell’ultima partita, vinta dalla sua nuova squadra contro il Bari, tornerà al Menti con il Frosinone, con una maglia diversa da quella del Vicenza, indossata sempre con tenacia, serietà e anche un pizzico di incoscienza. Avremmo voluto che a parlare fosse lui, avremmo preferito che fosse lo stesso Brighenti a raccontare questo suo ritorno da avversario, ma le regole del calcio moderno sono intransigenti e non lasciano spazio alle ragioni del cuore. Che tradotto significa: divieto del Frosinone a parlare con i giornalisti prima di questa partita. […] Nicolò Brighenti a Vicenza ha lasciato un segno profondo perchè ha saputo reagire con forza ad uno schiaffone della vita, peraltro non certo il primo visto che nel 2009, quando era tesserato per il Pergocrema ed in ritiro con la nazionale under 20, gli venne diagnosticato un tumore al cervello dal quale riuscì a guarire tornando in campo il 10-10-2010 con il Viareggio, dove gli aveva dato fiducia l’attuale d.g. biancorosso Andrea Gazzoli. A Vicenza un’altra prova molto difficile per Brighenti: il 19 settembre 2015 nella partita con il Como cade a terra dopo uno scontro fortuito con Vigorito e non ce la fa a restare in campo. Col passare delle ore la situazione si fa drammatica fino al ricovero all’ospedale San Bortolo e alla diagnosi in tarda serata: lacerazione del pancreas. Operazione d’urgenza, ore di angoscia. Si teme per la sua vita. Poi la bella notizia: tutto è andato bene, ma chissà se potrà tornare a giocare. […] Il 16 gennaio 2016 con la fascia di capitano al braccio va in campo contro il Modena. Ecco, è questo che non va cancellato per nessun motivo. Brighenti avrebbe potuto prendersela comoda, tornare alla normalità con tutta calma e ripartire con la nuova stagione. Invece no. Il Vicenza ha bisogno di lui, le cose non vanno bene. Marino gli chiede di stare almeno vicino ai compagni, gli chiede di vivere lo spogliatoio. E così non erano passati dieci giorni da quando era stato dimesso dall’ospedale che, aiutato dalla moglie Silvia, si fa accompagnare al centro Morosini per salutare l’allenatore e la squadra. Da quel momento Brighenti non molla più il Vicenza e settimana dopo settimana brucia le tappe fino al rientro a nemmeno quattro mesi dall’incidente e a chi gli diceva che era un supereroe e lo acclamava lui ripeteva: «No, non lo sono, ho solo dovuto superare qualche difficoltà in più, spero però di aiutare chi sta soffrendo e a loro dico: anche quando sembra di non farcela più si deve sperare, si fa sempre in tempo a darsi per vinti». Ecco perchè Nicolò Brighenti non sarà mai nemico dei colori biancorossi, quei colori che lui stesso dice gli sono rimasti dentro.

Ore 13.10 – (Gazzettino) […] La prossima partita con l’Ascoli sarà certamente meno “scottante”, con la squadra di Aglietti che si trova nei bassifondi della classifica a quota 7 (con sette gol fatti e dodici subìti), mentre il Cittadella staziona agli antipodi con un lusinghiero secondo posto, ma con l’imperativo categorico di tornare a fare punti in casa dopo due scivoloni con Brescia e Frosinone. Non mancano, dunque, su entrambi i fronti validi motivi per muovere la classifica. «Cercheremo la vittoria – afferma Paolucci – come è nel nostro modo di affrontare qualsiasi avversario. Sappiamo che non sarà facile perchè l’Ascoli è una squadra difficile da affrontare, ne sa qualcosa anche il Verona, che ha faticato nell’ultimo turno finchè c’è stata parità numerica. Per quanto riguarda la classifica adesso è bene non guardarla, siamo ancora all’inizio del campionato e i valori delle squadre usciranno alla distanza». […] Finora il centrocampista pescarese non ha trovato molto spazio nelle scelte del tecnico granata. Ha sostituito Iori ad Avellino con i gradi di capitano e poi poco altro. La sua esperienza è comunque un valore prezioso. «È ovvio che come tutti vorrei giocare, sono a disposizione per dare una mano alla squadra. In questo inizio di campionato stiamo facendo bene, ed è quello che conta, per cui condivido le decisioni dell’allenatore. Siamo un gruppo unito e ci sta fare alternanza». […]

Ore 12.40 – (Mattino di Padova) «Diciamo che mi sono dato molto da fare, in questo periodo». Marco Martin sorride. Potrebbe tranquillamente riferirsi ai chilometri che macina in campo lungo la corsia di sinistra del Cittadella, ma sta invece parlando della sua vita privata. «A inizio ottobre mi sono sposato con Federica, con rito civile, a Bassano. Più avanti, probabilmente nel 2018, lo faremo anche in chiesa». Nel 2018? Come mai pianifica così a lungo termine? «Perché è ormai imminente la nascita di nostro figlio, prevista per l’11 dicembre. Prima penseremo a lui, lo chiameremo Francesco». […] Qual è l’umore generale dopo gli ultimi due stop consecutivi? «Non è cambiato: non eravamo dei mostri prima e non siamo scarsi ora. Abbiamo commesso qualche errore di troppo e lavoreremo per fare in modo che non si ripeta. Al Curi ci siamo fatti sorprendere da un calcio d’angolo e non è la prima volta che accade. Peccato, perché quella con il Perugia è stata la classica partita che si decide per un episodio». Che idea si è fatto di questo campionato e di dove potrete arrivare? «Il Verona, per la qualità dell’organico, mi sembra di un’altra categoria. Con le altre ce la possiamo giocare. Al di là della giornata storta con il Brescia, nessuno ci ha messo sotto sin qui». Potrete rifarvi venerdì sera con l’Ascoli. «Un avversario che non va sottovalutato. Viene da un periodo difficile ma non significa nulla. E poi conta su elementi come Cacia e Gatto, che sono notoriamente pericolosi». […]

Ore 12.10 – (Gazzetta di Reggio) A Padova c’era in tribuna anche l’ex Paolo Bartolomei, il centrocampista partito con la Reggiana per il ritiro di Villa Minozzo prima di accettare la chance del Cittadella in serie B. «Sento spesso Nolè ed altri ex compagni – conferma l’ex granata- e visto che ero a casa ho optato per venire a vederli perché non nascondo che, senza la chiamata in Serie B, sarei rimasto in quel progetto. Mi piaceva molto lo staff tecnico e lunedì ho visto una bella Reggiana nel primo tempo, sfortunata negli episodi e nei legni presi, che meritava il vantaggio. Purtroppo ha preso gol nonostante avesse speso molte energie e nel secondo tempo non sono riusciti a ribaltare il risultato, un vero peccato perché non era una partita da perdere». […]

Ore 11.40 – (Gazzetta di Reggio) Rachid Arma, l’attaccante marocchino ora in forza al Pordenone (già 8 le sue reti), era presente all’Euganeo per salutare i granata. «Da Pordenone a Padova c’è poca distanza così mi è venuta voglia di andare a vedere i miei ex compagni – spiega il capocannoniere del girone B-. La Reggiana meritava qualcosa di più, certo non di perdere. Ho visto un Padova inizialmente molto timoroso, forse per l’ambiente che si è creato in questi giorni, ed anche fragile poi però non vanno dimenticati i due pali della Reggiana che potevano indirizzare la gara in un altro senso». «Questo è un girone equilibrato e lo sarà fino alla fine -continua-, per ora non vedo l’ammazza – campionato però mi hanno impressionato Parma e Bassano perché incontrandole col Pordenone ci hanno creato le maggiori difficoltà». […]

Ore 11.10 – (Gazzetta di Reggio) «La gara è stata indirizzata da alcuni episodi», ma non sono gli episodi il cuore dell’analisi di Andrea Grammatica. Per spiegare il crollo nel secondo tempo dell’Euganeo il direttore sportivo si sofferma prima di tutto sulla mentalità della Reggiana. «Il secondo gol in avvio di ripresa ci ha tagliato le gambe, dovevamo continuare a creare occasioni come nel primo tempo invece è subentrato nervosismo e frustrazione». Come giudica la prestazione? «Subiamo troppo gli episodi. Voliamo sulle ali dell’entusiasmo quando le cose vanno bene e subentra un po’ di rabbia quando vanno male: è tipico di una squadra giovane». Il 2-0 avrebbe tagliato le gambe a chiunque. «Invece bisognava crederci perché se avessimo accorciato nel Padova sarebbero subentrati i timori di inizio stagione. Per questo dico che serve maggiore maturità. Dovevamo continuare a creare». […] Sorpreso dal Padova? «Sapevamo che poteva essere un ostacolo insidioso e ha avuto reazione d’orgoglio, anche se agevolata dai nostri errori».

Ore 10.40 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Bella reazione, ma il difficile viene adesso”) Quanto durerà la quiete dopo la tempesta? Speriamo il più possibile, anche se le fibrillazioni in casa Padova sono spesso all’ordine del giorno. Di sicuro la vittoria di lunedì ha rafforzato il ruolo del diggì Zamuner, che nei giorni precedenti alla gara si era schierato dalla parte di Brevi e aveva convinto la proprietà, che propendeva per l’esonero, ad allinearsi alla sua posizione. Una scelta rischiosa, che aveva fatto storcere il naso un po’ a tutto l’ambiente, noi compresi, ma che alla resa dei conti si è rivelata azzeccata. Guai però a pensare che la crisi sia già alle spalle. Il Padova visto all’opera con la Reggiana, orgoglioso e combattivo come non mai, deve trovare ora continuità nei risultati e nelle prestazioni. Solo così Brevi riuscirà a scacciare del tutto i fantasmi dell’esonero e sotto il cielo biancoscudato potrà tornare definitivamente il sereno.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Nei giorni più caldi della crisi il direttore generale Zamuner si è confrontato con i senatori della squadra, tra i quali anche lei. «Sono chiacchierate che si fanno quando le cose non vanno per il verso giusto, e il direttore ha fatto bene perché è giusto sentire tutte le campane per capire le nostre sensazioni e vedere se c’era qualcosa che non andava. Non ci sono problemi particolari, ciascuno di noi ha cercato di dare uno spunto. La questione fondamentale è che innanzitutto dovevamo ritrovare noi stessi e la voglia di riprenderci da questo periodo. E poi cercare anche di lavorare di più in settimana perché siamo consapevoli che dobbiamo crescere». […] Sabato con il Santarcangelo è vietato sbagliare. «Loro sono una sorpresa del campionato, hanno messo in difficoltà quasi tutti, e ci aspetta una gara tosta. Dobbiamo ancora studiarli, ma prima di tutto dobbiamo guardare a noi stessi e cercare di fare un ulteriore passo avanti sfruttando il successo con la Reggiana».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Cristian Altinier, è stata una vittoria che ha riportato un po’ di sereno dopo giorni molto difficili con Brevi in bilico. «Ci voleva anche perché volevamo dimostrare a noi stessi che non eravamo quelli di San Benedetto. Ci serviva una prova di orgoglio e ritrovarci, è stato un successo doppiamente importante». Avete giocato e vinto per il tecnico. «Certo, quando dico noi stessi intendo anche l’allenatore, la società e anche i tifosi perché siamo noi i primi a essere dispiaciuti quando le cose non girano e ci teniamo a farle andare meglio». In campo siete apparsi trasformati. Cosa vi ha fatto scoccare la scintilla? «A volte ci sono momenti nei quali non venendo i risultati la testa fa brutti scherzi. Abbiamo cercato di allontanare i cattivi pensieri e di buttare tutto sul campo. Siamo stati bravi a riuscirci, fermo restando che siamo consapevoli di dover migliorare ancora molto». […] Come spiega le difficoltà che avete incontrato? «È una domanda da un milione di dollari, è complicato trovare un solo motivo. Di sicuro abbiamo perso un po’ di cattiveria e di fiducia nelle ultime partite e questo ha portato alla gara con la Sambenedettese che ha segnato un po’ tutti. Siamo stati bravi a riprenderci subito con una vittoria importante con una squadra costruita per vincere il campionato, e questo deve essere lo slancio per riprendere il cammino».

Ore 10.10 – (Gazzettino) […] A lanciare il sasso sul capitolo infortuni, in occasione del suo sfogo alla vigilia della sfida con la Reggiana, era stato Oscar Brevi, incluso lo stop di Carlo De Risio. In particolare il tecnico aveva messo in evidenza che il centrocampista si era fatto male il 10 agosto (data sottolineata due volte durante l’intervista) in occasione dell’amichevole all’Euganeo con la Vigontina San Paolo, avendolo da allora avuto a disposizione pochissimo. Rimarcando che «per una distorsione alla caviglia è praticamente fermo da più di due mesi. Non sono giustificazioni, ma dati di fatto». […] A fare capire che qualcosa non ha funzionato nel programma del recupero è anche Gerry Palomba, procuratore del centrocampista biancoscudato: «Il ragazzo sta procedendo nella rieducazione, ma i tempi del recupero non sono chiari. Il giocatore è un po’ contrariato perché nonostante le cure non sta riuscendo a risolvere il problema alla caviglia che va a rilento. Chi ha fatto la diagnosi o ha dato le indicazioni per il recupero si deve fare qualche domanda».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Non è stata comunque una partita facile per lei, costretto ad un lavoro “alla Neto” che le appartiene poco… «La svolta è stata trovare qualche alternativa. Eravamo entrati in un momento difficile per tutti, facevamo fatica ad esprimerci e tutta la squadra ne stava soffrendo. Stavamo cercando di creare più palle gol per le caratteristiche dei vari attaccanti, e con la Reggiana è andata un po’ meglio: dovremo migliorare ancora, e cercare soluzioni diverse a seconda delle caratteristiche di chi scende in campo. A poco a poco, però, Alfageme ed io ci stiamo conoscendo sempre di più, anche Germinale sta tornando in forma, e tra poco rientrerà Neto: quando ci saremo tutti l’attacco sarà ancora più competitivo. Spero che anche Luis trovi presto il gol: è un grande attaccante e gli serve morale ed entusiasmo, sta acquisendo la forma migliore e sarà importante per noi». […] Quale è l’aspetto più positivo? «Si è visto qualcosa di più, e oltre tutto contro la Reggiana, che mi è parsa di gran lunga la squadra più competitiva affrontata sin qui. Dobbiamo migliorare ancora, ma prendendo spunto dall’ultima gara possiamo scrivere un nuovo inizio».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) […] Sabato, a Santarcangelo, c’è un’altra prova del nove, ma aver ritrovato il gioco, i punti e pure i gol di Cristian Altinier è sicuramente un buon viatico per iniziare la settimana con ottimismo. Non segnava da sei partite, l’attaccante mantovano: i 597 minuti di digiuno, dalla rete siglata all’Euganeo proprio col Forlì, cominciavano davvero a pesare. Eppure anche contro la “Regia” il lavoro chiesto al capitano biancoscudato (in attesa del ritorno di Neto) è stato ancora una volta ben lontano da quello più congeniale alle sue caratteristiche. Più vicino alla metà campo che all’area di rigore, troppo spesso con la spalle alla porta: per ritrovare la rete, il gol se l’è quasi dovuto fare da solo, ricevendo la palla, girandola a Favalli, e poi andando a deviare in scivolata il traversone dello stesso. «Ed è entrata così lentamente che mi ha lasciato col fiato sospeso», le parole di Altinier. «Vederla superare la linea è stata una vera liberazione. Per me il gol vale molto, mi dà fiducia ed entusiasmo, e non segnare da così tanto iniziava un po’ a pesarmi, lo ammetto. Anche questi periodi ogni tanto capitano, e io cerco sempre di affrontarli lavorando per la squadra e aspettando che il momento passi».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo la vittoria sulla Reggiana, ieri mattina alla Guizza i volti sono tornati di nuovo distesi, anche se la risalita è solo all’inizio. Il Padova, dopo la vittoria di lunedì sera, ha subito ripreso gli allenamenti in vista della trasferta di sabato (calcio d’inizio alle 16.30) in casa dei romagnoli del Santarcangelo, allenati dall’ex biancoscudato Michele Marcolini e reduci dal brillante 3-3 strappato in casa del Pordenone. Semplice lavoro di scarico per i titolari di lunedì sera, con l’eccezione di Madonna, Filipe ed Emerson che sono rimasti a riposo per smaltire le fatiche del match, mentre tutti gli altri hanno lavorato a pieno regime. […]

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) […] Quanto a Oscar Brevi, adesso ha l’occasione di cambiare marcia. Perché d’accordo la vittoria con la Reggiana, ma una rondine non fa primavera e servono ulteriori conferme nelle prossime due partite contro Santarcangelo e Modena, prima degli scontri diretti che animeranno il cuore dell’autunno biancoscudato. Nella giornata di ieri, intanto, sono ripresi i contatti con il Delta Rovigo per la cessione di Matteo Dionisi, al momento fuori dal progetto tecnico e fuori dalla lista consegnata alla Lega per l’attuale campionato. Dopo un’iniziale frenata, adesso Carmine Parlato è tornato alla carica per avere nuovamente con sé il suo pupillo, già allenato in passato proprio a Rovigo, a Pordenone e pure a Padova. La società ha intenzione di accontentarlo, adesso però serve l’accordo economico con il Padova. Per nulla disposto a concedere sconti, come già accaduto qualche settimana fa con Marco Ilari, ora a disposizione di Parlato.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Avanti con Oscar Brevi, nessun ribaltone nonostante le turbolenze della scorsa settimana. […] Tesissimo nell’intervallo della partita, il presidente Giuseppe Bergamin aveva deciso di non presentarsi in sala stampa e ieri è tornato a parlare, soltanto per confermare a taccuini chiusi l’orientamento e la linea del direttore generale Giorgio Zamuner. E cioè, nessun cambio in panchina, nonostante gli incontri con Mario Petrone della settimana scorsa a Milano e con Michele Serena, oltre alle telefonate con Andrea Mandorlini, che resta sempre sullo sfondo. Ieri, nonostante le smentite, Bergamin ha dunque cercato di voltare pagina dopo la settimana più complicata da quando era presidente. Voleva cambiare allenatore, come da lui stesso ammesso, prima del 2-0 alla Reggiana, ma si è fermato di fronte al muro erto da Zamuner. Il successo di lunedì sera gli ha restituito un minimo di serenità, oltre a una boccata d’ossigeno anche nel legame con i tifosi, che hanno sostenuto la squadra nonostante il momento difficile. Il Padova ha il quarto budget della categoria e il presidente, con il suo socio storico Roberto Bonetto, non sta lesinando sforzi per tentare di agganciare il treno promozione. I due si sono confrontati, cercando di ricompattarsi. […]

Ore 08.40 – Lega Pro girone B, il prossimo turno (sabato 22 ottobre): Ancona-Gubbio, Bassano-Sambenedettese, FeralpiSalò-Fano, Lumezzane-Forlì, Modena-Venezia, Parma-Mantova, Reggiana-Maceratese, Santarcangelo-Padova, SudTirol-Pordenone, Teramo-Albinoleffe.

Ore 08.30 – Lega Pro girone B, la classifica aggiornata: Bassano, Sambenedettese e Venezia 18, FeralpiSalò e Pordenone 17, Gubbio 16, Parma e Reggiana 15, Santarcangelo 14, Padova 13, Ancona, Albinoleffe, Maceratese e Modena 10, Lumezzane 9, SudTirol e Teramo 7, Fano e Mantova 6, Forlì 2.

Ore 08.20 – Lega Pro girone B, i risultati della nona giornata: Lumezzane-Modena 0-0, Sambenedettese-Sudtirol 2-2 (Fink (St) al 42′ pt, Di Massimo (Sa) al 26′ st, Cia (St) al 34′ st, Lulli (Sa) al 40′ st), Albinoleffe-FeralpiSalò 2-2 (Guerra (Fs) al 7′ pt, Mastroianni (Al) al 17′ pt, Gavazzi (Al) al 18′ st, Romero (Fs) al 26′ st), Fano-Ancona 1-1 (Masini (Fa) al 41′ pt, Samb (An) al 19′ st), Venezia-Teramo 3-1 (Ilari (Te) al 23′ pt, Geijo (Ve) al 30′ pt, Fabris (Ve) al 9′ st, Geijo (Ve) al 36′ st), Gubbio-Maceratese 0-1 (Colombi (Ma) su rigore al 45′ st), Pordenone-Santarcangelo 3.3 (Cesaretti (Sa) al 29′ pt, Ingegneri (Pn) al 39′ pt, Merini (Sa) al 5′ st, Arma (Pn) su rigore al 28′ st, Cesaretti (Sa) al 30′ st, Misuraca (Pn) al 39′ st), Forlì-Parma 3-5 (Capellini (Fo) al 13′ pt, Ponsat (Fo) al 22′ pt, Guazzo (Pa) al 26′ pt, Scavone (Pa) al 42′ pt, Bardelloni (Fo) al 45′ pt, Evacuo (Pa) al 22′ st, Baraye (Pa) al 31′ st, Calaiò (Pa) su rigore al 45′ st), Mantova-Bassano 1-4 (Zammarini (Mn) al 38′ pt, Laurenti (Ba) al 4′ st, Falzerano (Ba) al 16′ st, Laurenti (Ba) al 24′ st, Fabbro (Ba) al 46′ st).

Ore 08.10 – Se non lo hai ancora fatto, regalaci un “mi piace” e diventa fan della pagina facebook di Padovagoal a questo link. Per te tante foto esclusive e tanti contenuti imperdibili dall’universo Padova e dal mondo Cittadella lungo tutto il corso della giornata.

Ore 08.00 – Ringraziamo anche Box Uomo, Studio Pignatelli Netstore, Birra Antoniana, Piccolo Teatro Padova, Padovanuoto e Columbus Thermal Pool perché rendono possibile questa diretta.




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