Analizza la sfida in terra d’Abruzzo anche il vice presidente Edoardo Bonetto: «Ritengo si sia fatto un piccolo passo avanti sul piano del gioco e penso che l’esperienza e la personalità di Felipe, uno di quei giocatori che nei momenti più delicati si prende le responsabilità, siano servite». Poi aggiunge: «Resto convinto che il Padova abbia grandi qualità, ma deve crederci, entrare in campo con quel sangue negli occhi, quella cattiveria e quella fame da cui non si può prescindere in Lega Pro. A Teramo per tre volte abbiamo messo un giocatore davanti al portiere e in quei frangenti è mancato proprio quello. Ho visto le avversarie, nessuna mi ha stupito e dunque resto sereno e convinto che si possano raggiungere gli obiettivi prefissati».
A quali condizioni? «Bisogna mollare un po’ il freno a mano. Serve un qualcosa che deve scattare dentro la squadra, il prima possibile e non a parole perché in allenamento vedo fare giocate che il sabato i giocatori non ripetono, forse per un po’ di tensione o paura dato che, a fronte di quei tifosi veri che stanno dimostrando il proprio amore, c’è anche chi critica e rumoreggia e da questi bisogna isolarsi». Domani nel recupero un importante banco di prova. «Credo nei miglioramenti graduali, ma quella a San Benedetto potrebbe essere la gara della svolta. Un campo che ho provato di persona e in cui ti senti un giocatore vero».
(Fonte: Gazzettino, Andrea Miola)