Lamin, chi se lo ricorda? Jallow doveva ritornare al Cittadella dopo il raduno estivo, Maran e il Chievo avevano dato la parola. Ma il mancato rientro non è dipeso da loro, bensì dallo zampino del procuratore del gambiano. È arrivato, invece, Michael Cristian Kouamè, presentato come un giovane di prospettiva, di un anno più giovane e, si diceva, con maggiore talento anche se forse meno velocità. Due scampoli nel finale di partita in casa con il Novara e a Trapani hanno sciolto ogni dubbio. La gazzella della Costa d’Avorio ha convinto tutti, entrando nel vivo del gioco e facendo volare con un tiro “alla Chiaretti” il portiere del Novara. Sabato in terra siciliana ha bruciato in velocità la difesa di casa dimostrando di non essere da meno di Jallow, ma soprattutto ha rubato palla in modo astuto ed elegante al portiere del Trapani servendo poi su un piatto d’avorio a Litteri l’assist per il raddoppio. «Ci ho creduto – spiega Kouamè – del resto mi dicono sempre di andare su ogni pallone e io cerco di farlo. Ho letto il movimento del portiere e l’ho anticipato, non mi è neppure venuto in mente di tirare in porta perchè ho subito visto che Litteri era libero». Michael è un ragazzo semplice, si spiega con un buon italiano e si muove leggero, essenziale, efficace. Vede il gioco e ne anticipa gli sviluppi. Ecco come è arrivato in Italia. «In Costa d’Avorio ho conosciuto Akassou, un ivoriano che aveva giocato nel Prato. È stato lui a segnalarmi al presidente della formazione toscana toscana, che è venuto a vedermi all’opera e nell’ottobre 2013 mi ha portato in Italia. Non potevo giocare subito nel Prato, per cui sono stato sei mesi in Eccellenza nella Sestese. Poi sono andato nella Primavera del Sassuolo, ho giocato nel Prato in Lega Pro e sei mesi nella Primavera dell’Inter. Quest’anno sono venuto a Cittadella. Qui mi trovo molto bene, alloggio vicino allo stadio (appartamentino attiguo al bar, ndr) e passo il tempo libero con i compagni di squadra, Scaglia, Iori, Schenetti e Pascali più di tutti. Non ho hobby particolari, mi piace seguire le partite di calcio e di basket e cimentarmi alla play station». Il suo esordio in serie B non lo ha sorpreso: «L’allenatore mi dice sempre di tenermi pronto. In allenamento seguo i suoi consigli impegnandomi al meglio per metterli in pratica. Guardo anche “i grandi” (i compagni di squadra, ndr) perchè da loro mi piace imparare il più possibile». Buona tecnica nei movimenti, visione di gioco, scatto, tiro, assist. Sulle sue qualità precisa: «Andare in velocità mi appassiona più di tutto». Quanto al suo futuro, Kouamè svela il suo sogno nel cassetto: «Migliorare sempre più e chissà … un giorno essere chiamato nella nazionale della Costa d’Avorio».
(Fonte: Gazzettino)