Padova-Maceratese, l’analisi del “Mattino di Padova”

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È presto per parlare di crisi, ma il punticino conquistato in quattro giorni tra Fano e Maceratese è come minimo un campanello d’allarme. A 27 secondi dalla fine del quarto e ultimo minuto di recupero, l’inzuccata di Palmieri è uno schiaffo in piena regola, che lascia il segno sulla pelle dei biancoscudati e che dà il via ai primi fischi dell’Euganeo. Ma l’1-1 contro i modesti marchigiani, che porta il Padova a 5 punti in classifica, nasce da lontano: da una prestazione dai due volti, da una squadra che si è seduta sul vantaggio di Dettori e che è stata incapace di chiudere la gara.

PARTENZA INCORAGGIANTE. Inizialmente, con Bindi e la novità Cappelletti, in campo sembra ritornare la voglia di fare che martedì, a Fano, era rimasta negli spogliatoi: il Padova parte forte, manovra bene, pronti-via va vicino al vantaggio con Russo e prova a sfruttare l’inconsistenza sulle fasce della Maceratese, che concede eccessiva libertà alla coppia motrice di sinistra. È qui che Tentardini si conferma propositivo, e che Dettori riesce a trovare spazi da sfruttare. Dopo un paio di occasioni per parte – destro di Madonna dal limite al 16’, deviato in angolo, e cross pericoloso dell’ex Petrilli al 21’, sul quale non arrivano né Colombi, sfuggito a Russo, né Bindi in uscita – al 21’ si concretizza il vantaggio.

DETTORI, POI IL CALO. L’azione nasce proprio dalla sinistra e da uno dei tanti cross di Tentardini: Mazzocco, appena subentrato a De Risio fermato da un guaio muscolare, non arriva sulla sfera che sfila sulla destra, da dove, rimessa al centro da Madonna, viene rifinita da Altinier per il perfetto taglio di Dettori, che di piatto batte Forte sul primo palo. Il Padova, acquisito il vantaggio, decide però di allentare la pressione, e a risvegliarlo dal suo torpore è il primo vero brivido lungo la schiena. È il 35’ quando De Grazia si inserisce tra le linee beffando Cappelletti e serve in profondità Colombi: solo l’uscita disperata di Bindi evita la frittata. Prima dell’intervallo, quindi, né Neto Pereira, con una doppia conclusione al 40’, né Altinier al 46’, lanciato in campo aperto ma ripreso sul più bello da Ventola, riescono a sfruttare le occasioni per raddoppiare.

RITMI BASSI. Errori che alla lunga peseranno. Perchè ad inizio ripresa, ancora più vistosamente di quanto avvenuto nella prima frazione, il Padova si abbassa e lascia più spazio alla Maceratese, che con un paio di conclusioni di Petrilli, respinte da Bindi, e una girata di Colombi, che al 9’ termina a lato, comincia ad aumentare le folate offensive. Il Padova gioca compassato, e non appena decide di accelerare trova l’occasione, al 32’, per chiudere i conti. Altinier è bravo a conquistarsi il rigore, concesso per la vistosa trattenuta in area di Gattari, ma poco convinto nel calciarlo: Forte respinge con i piedi. Con una Maceratese ormai spinta in avanti solo dalla disperazione, gli ultimi minuti sono un’estenuante attesa del triplice fischio. Che arriva, disgraziatamente, troppo tardi. Su uno spiovente dalla destra, la difesa si dimentica di Palmieri, che appostato sul secondo palo batte Bindi e regala un pari insperato e preziosissimo alla Maceratese. Al Padova rimane un solo punto, e con esso i primi mugugni dell’Euganeo.

(Fonte: Mattino di Padova, Francesco Cocchiglia)




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