Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 21.15 – Oscar Brevi (allenatore Padova): “Se partiamo dal gol loro a dieci secondi dalla fine ovviamente si poteva far meglio, ma devo rivedere l’azione per poterla analizzare al meglio. I ragazzi oggi non hanno demeritato, anche sull’uno a zero oltre al rigore hanno avuto due-tre situazioni di raddoppiare e loro non avevano fatto molto prima del pareggio. Non mi sento di buttare la croce sulla squadra o su un singolo giocatore… I gol sono delle situazioni al limite della bravura dell’avversario o dei propri errori! C’è il rammarico per non aver vinto la partita. Ci è mancata un po’ di velocità, poi purtroppo sono stati sbagliati gol importanti, succede.”
Ore 21.00 – Roberto Bonetto (amministratore delegato Padova): “La partita aveva preso la giusta piega, ma non si può pareggiare una partita simile! La medicina? Difficile capirla, ma come amministratore delegato mi devo mettere in discussione. La pressione inizia ad essere pesante, forse ho sbagliato e non è detto che possa farmi da parte! Tutto può succedere…”
Ore 20.50 – Francesco Dettori (centrocampista Padova): “Non so che dire, abbiamo buttato via una vittoria! È successo quello che non doveva succedere… Perdere due punti a venti secondi dalla fine fa male, soprattutto per come abbiamo giocato nel primo tempo. Potevamo chiuderla nel secondo tempo, ma è lo specchio di ciò che stiamo attraversando… Non è facile con nessuno, e la partita di oggi ne è stata la dimostrazione”
Ore 20.30 – Giuseppe Bergamin (presidente Padova): “Dovevamo portarla a casa, ma dopo non siamo riusciti a gestire a dovere il vantaggio dimostrando poca professionalità. Una squadra esperta come la nostra doveva . Io in discussione come Bonetto? Non credo che sia né il momento né la situazione per gettare a mare quanto fatto e quanto costruito… Non penso che sia il caso di parlare facendoci prendere dall’emotività, ma bensì compattarci e risollevarci per quanto sia comprensibile la delusione nostra e quella del pubblico, che ha criticato la prestazione ed il risultato. Le cose si possono risolvere senza pensare a stravolgimenti vari…”
Ore 19.00 – (Gazzetta di Modena) La prevendita per il derby ha superato quota tremila biglietti, 1.600 dei quali acquistati dai tifosi granata. Questo il dato comunicato ieri sera dal Modena, anche se sui social network si parla già di duemila reggiani pronti a mettersi in viaggio verso lo stadio Braglia. I tifosi canarini già certi di assistere al derby, tra chi ha il biglietto e chi è abbonato, sono dunque poco meno di tremila, un dato al di sotto delle attese che potrà essere incrementato fino alle 14,30 di domani. I tagliandi si possono acquistare presso gli sportelli Bper di tutta la provincia, su www.listicket.com e nei punti vendita Lis Lottomatica: a Modena in via Cimarosa 117, via Emilia Est 183, via Emila Ovest 476, via Canaletto 220, corso Canalgrande 76, strada Morane 500 (int. 21) e piazza Matteotti 49, a Carpi in corso Roma 41 e piazza Gorizia 7, a Cavezzo in via Cavour, a Sassuolo in via Cavallotti 39, viale Mazzini 29 e piazza Garibaldi 72. I botteghini del Braglia saranno invece aperti dalle 11,30 di domani fino all’inizio del match. Anche in occasione del derby proseguirà la raccolta fondi organizzata dai tifosi per le popolazioni terremotate del Centro Italia. In un comunicato, i gruppi di gradinata e curva invitano tutti i modenesi che si recheranno allo stadio a dare il proprio contributo e a contraccambiare il sostegno l’aiuto e il sostegno ricevuto nei giorni drammatici in cui il sisma colpì le nostre terre quattro anni fa. Contro la Maceratese sono stati raccolti 984,39 euro, la speranza dei tifosi è che si riesca a fare molto di più. Perché ciò sia possibile, basta anche una piccola donazione.
Ore 18.50 – (Gazzetta di Modena) Seduta mattutina sotto una pioggia incessante, ieri, per il Modena: Pavan ha ritrovato sia Laner che Basso, entrambi recuperati e disponibili per il derby, ma soltanto nella rifinitura odierna si potrà capire se il tecnico canarino deciderà di impiegarli sin dall’inizio. Il dubbio principale, ancora irrisolto, è se il Modena si ripresenterà in campo con il 4-3-3 oppure con quel 4-2-3-1 che a Teramo ha segnato la svolta del match. Per quanto riguarda gli uomini, più che probabile la conferma di Accardi sull’out destro difensivo, ballottaggi Cossentino-Aldrovandi e Diakite-Ravasi.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Modena) Quando si dice derby, dalle parti della Ghirlandina, si pensa subito a Modena-Bologna o a Modena-Reggiana, non si scappa. Anche se nell’ultimo quarto di secolo il Carpi e negli ultimi dieci anni il Sassuolo hanno costretto i tifosi gialloblù all’uso del termine pure per le sfide con le altre due squadre della provincia. Niente a che vedere però con i veri derby, che sono tali in virtù della loro storia: quelli con i felsinei sono iniziati nel 1912, il primo scontro campanilistico con i granata risale al 1920. Anche solo a livello di gare di campionato, Modena e Bologna si sono affrontate 64 volte, Modena e Reggiana 56. E domani al Braglia andrà in scena il derby del Secchia numero 57, che sarebbe addirittura il 59esimo se si conteggiassero anche i due della stagione 1943/’44, definita ufficialmente solo Campionato Alta Italia. La prevendita dei biglietti, come sempre, è il termometro dell’attesa per una partita e qui la febbre comincia a salire, considerando anche che stiamo parlando di Lega Pro e che l’ambiente modenese non è propriamente euforico in questo periodo. Questo derby però manca da quasi 16 anni (6 novembre 2000 al Braglia, 18 marzo 2001 a Reggio), in più oltre Secchia sta prendendo corpo la speranza di un vero e proprio rinascimento, grazie alla nuova proprietà targata USA. Una speranza che si è tradotta subito in quasi 5 mila abbonamenti. Dal canto suo, il Modena, rigenerato dal bordino di Teramo, non vuole tornare a essere la squadra anemica delle prime tre gare. I gialli ovviamente contano anche sul fattore campo, visto che in poco meno di un secolo o, se preferite, in 28 tentativi la Regia ha vinto una sola volta al Braglia, nel marzo 1991. Per la verità il fattore campo in questi derby ha avuto sempre un peso enorme, visto che anche i gialli hanno vinto poco in casa dei granata: 3 successi, l’ultimo dei quali risale però a 66 anni fa. Se escludiamo le due partite del già citato torneo ’43/’44 ( due vittorie dei gialli…), al Braglia si sono registrati 12 successi del Modena, 15 pareggi e l’unica vittoria granata del 1950, con uno score quasi schiacciante: 33 gol segnati e 12 subiti per i canarini. In casa della Regia 3 successi modenesi, 11 pari e 14 vittorie granata (score 39-24 a loro favore). Solo i gol (57-51) per ora tengono il Modena avanti nel bilancio di questo derby, altrimenti in perfetta parità, con 15 vittorie a testa.
Ore 18.20 – (Gazzetta di Mantova) «Una pagliacciata, un atto che dimostra presunzione e incompetenza. Di Loreto? Non può essere patron con il 6%, sarà un ex patron». Marco Claudio De Sanctis è un fiume in piena ed è un bene che non fosse a stretto contatto con i dirigenti biancorossi perchè con la sua replica alle dichiarazioni di Serafino Di Loreto rischia di aver lanciato una pietra tombale sulla tanto decantata coesione societaria. Il vice presidente biancorosso è arrabbatissimo e spiega le ragioni del versamento di “soli” 100.000 euro, per di più in ritardo rispetto ai termini previsti: «Soli? Ma se son più di quelli pattuiti, noi dovevamo pagare il 50% di maggio e giugno, che riguardano una gestione sulla quale è meglio stendere un velo pietoso. Noi avremmo dovuto versare 80.000 euro per le scadenze fiscali e non di più, vista la presenza di risorse in cassa con cui mettere a disposizione la cifra mancante ai 163.700 euro ipotizzati; l’avvocato Di Loreto ha voluto fare il grande gesto, lo ringraziamo per avere anticipato il denaro ma non si è mai sentito che la tempistica su decisioni di questo genere la scelga chi detiene il 15%. Siamo i padroni del Mantova, siamo stati cercati e ci è stata offerta la società, ora abbiamo la maggioranza e da lunedì faremo valere i nostri sacrosanti diritti a cominciare dalla questione delle firme da presentare alla Camera di Commercio». De Sanctis, con queste parole, esautora Sandro Musso: «Mettano il loro 15% sul tavolo – dice Enrico Folgori, azionista di maggioranza – la loro è spavalderia cafona. Col 15% dei bresciani coinvolgeremo altri mantovani. Contestiamo la diffusione della lettera da loro inviata a noi lunedì, un atto che esula dalla corretta gestione dei rapporti privati nella società. Sono totalmente incompetenti. Il mercato lo abbiamo fatto noi, senza sbagliare un solo colpo e da lunedì metteremo fine a questa gestione dilettantistica; la maggioranza della società è nostra e le cose cambieranno presto e al 100%». A completamento del resoconto va segnalato che dopo una giornata di feroci critiche Enrico Folgori non è più presente sul profilo Facebook che portava sullo sfondo il logo Acm.
Ore 18.10 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova, inteso come società, ha superato il primo ostacolo dal 5 agosto, giorno della cessione del 75% alla Zoldan costruzioni srl. Ma proprio su questa pozzanghera la società roman-brescian-virgiliana potrebbe aver trovato il macigno in grado di farla affondare, tenue barchetta di carta in balìa del ciclone di polemiche che nessuno si cura di abbassare o trattenere, ma che anzi trovano forza e vitalità ad ogni respiro dei protagonisti. In una sala stampa gremita di cronisti, addetti ai lavori, giocatori, tecnico e persino di tifosi il patron Serafino Di Loreto ha annunciato “urbi et orbi” che sono state pagate le mensilità di giugno, luglio e agosto per le quali la cifra richiesta avrebbe dovuto essere messa a disposizione da Folgori e De Sanctis al 50% e per il restante da Di Loreto e Musso, Bompieri, Tirelli e Giovanardi. Furibondo e poco incline a contenere la rabbia per una vicenda societaria degna di Ionesco e del suo teatro dell’assurdo, Di Loreto ha voluto ribadire che «al fine di dare la necessaria tranquillità ai nostri dipendenti, in primis ai giocatori, ed in assenza della cifra che sin da lunedì avevamo chiesto espressamente alla componente di maggioranza, insieme a Musso abbiamo deciso di disporre in giornata il bonifico di 200.000 euro con il quale possa essere garantito il rispetto delle norme che il sottoscritto, quale presidente della società Calcio Servizi che gestisce le problematiche economiche delle società di Lega Pro, è tenuto a osservare dopo averle fatte approvare a suo tempo. Gli amici romani hanno provveduto a inviare 100.000 euro, esattamente 221.000 in meno di quanto era stato deciso di fare; interpretiamo il bonifico giunto intorno (tardi, ndr) alle 15 come un atto di buona volontà dei soci romani. Come in ogni famiglia che si rispetti, dove un componente non arriva si attiva un processo solidaristico che porta gli altri membri a disporre un impegno atto a risolvere il problema. È quanto abbiamo fatto. Sono convinto che parlando con Folgori e De Sanctis troveremo una intesa per i soldi non ancora giunti, in caso contrario risolveremo tutto entro una decina di giorni». La pentola inizia a bollire: «Solo una cosa – spiega Di Loreto – tengo a dire a De Sanctis che non dico ca…te, non sono abituato a farlo». Il presidente Musso ha voluto ringraziare i soci mantovani: «Hanno fatto la loro parte anche stavolta, c’è bisogno di meno negatività intorno alla squadra». Le regole federali prevedono che entro il 16 di ogni mese i team di Lega Pro (che hanno scadenze diverse da quelli di A e B) siano tenuti a corrispondere gli stipendi del mese precedente, poi inviati alla Lega. Eventuali inadempienze determinano lo stop dei contributi. Parallelamente vi sono anche le verifiche ordinarie da parte della Covisoc. Con il pagamento il Mantova ha regolarizzato la propria posizione: «Noi ci siamo – sbotta Di Loreto – teniamo fede agli impegni, i soldi inviati dai soci romani restano in società se l’accordo fra i soci verrà mantenuto altrimenti torneranno alla base».
Ore 18.00 – (Gazzetta di Mantova) L’ennesimo ripescaggio dell’Albinoleffe (il secondo consecutivo dopo altrettante retrocessioni) ripropone il team in Lega Pro anche se, dato che mancava un posto nel girone B, in un girone nuovo e privo dei derby con le altre lombarde ad eccezione del Mantova. L’Albinoleffe ha dovuto in fretta e furia allestire la squadra. Solo tre i confermati ed una rosa rinnovata per intero affidata al toscano 46enne Massimiliano Alvini, lo scorso anno esonerato dalla Pistoiese ma in passato a lungo nel Tuttocuoio dove vinse un campionato di D. Considerando l’inevitabile dazio per trovare l’amalgama, va detto che i seriani sono partiti discretamente: dopo il rinvio dell’esordio con la Maceratese, l’Albinoleffe ha conquistato tre pareggi, due a Padova e Forlí. Squadra imbattuta e che non sembra male, composta da elementi di categoria, qualche esperto in grado di dare una mano e magari qualche scommessa. In difesa ci sono i due ex Gavazzi e Scrosta, che con Juri Gonzi costituiscono il terzetto delle vecchie conoscenze mentre a Mantova ci sono il bomber Ruopolo e il dg Togni, per cinque anni in val Seriana. In mezzo al campo la regia é affidata al 32enne Loviso (ex Alessandria), come esterno sinistro gioca Cortellini (’82, due gol) un passato in B tra Brescia e Cesena. In attacco é arrivato dal Savona il 31enne Virdis; si spera in Mastroianni (’92), autore di 25 gol l’anno scorso all’Este in D. In casa l’Albinoleffe ha giocato una volta pareggiando 1-1 contro il Fano.
Ore 17.50 – (Gazzetta di Mantova) Messa da parte l’amarezza per la battuta d’arresto contro il Pordenone il Mantova si rigetta nell’atmosfera del campionato, peraltro con una partita che sfugge ai tatticismi, tenuto conto del tipo di avversario: l’Albinoleffe è una squadra ripescata in extremis, che sino a pochi giorni fa ha potuto operare sul mercato e che costituisce una piccola colonia biancorossa, tenuto conto che schiera nel proprio organico il difensore centrale Fabio Gavazzi e gli esterni Edoardo Scrosta e Jury Gonzi. I biancorossi di Luca Prima, al di là della comprensibile stanchezza per la terza partita disputata in sette giorni, si presentano all’appuntamento in condizioni difficilmente peggiorabili: le assenze del difensore Angelo Siniscalchi, del centrocampista Gaetano Caridi e dell’attaccante Mattia Marchi obbligano il mister virgiliano a rivoluzionare la formazione, con l’inserimento dall’inizio di elementi non propriamente al top della condizioni per una serie di ragioni facilmente comprensibili. È per questo che mentre la retroguardia viene reintegrata con lo spostamento di Cristini nel ruolo dell’ex Pavia e l’arretramento di Romeo, il settore nevralgico vede l’ingresso ed il contemporaneo debutto del croato Dejan Skolnik, per il quale mister Prina usa parole al miele: «Un giocatore di grande professionalità, che pur non essendo al meglio della condizione sta facendo molto bene in allenamento e mi fornisce adeguate garanzie. Penso che in avanti Ruopolo, pur se non ha ancora nelle gambe i 90’ dopo l’importante operazione alla quale è stato sottoposto, può comunque rappresentare una eccellente soluzione. La sua grinta e la sua determinazione hanno ben pochi confronti a questi livelli, Francesco è un giocatore che se non avesse avuto i problemi fisici che ci sono stati poteva tranquillamente rimanere a pieno titolo in serie B». L’altro rientro dall’inizio è quello di Filippo Boniperti, che ha smaltito i postumi dell’infortunio recente. Prina sa bene come il nipote di zio Giampiero venga da un’annata perlomeno tribolata e quanto il suo intendimento sia di recuperare il livello di rendimento che ne caratterizzò le prestazioni nel Mantova di Juric: «Filippo non vede l’ora di potersi esprimere come sa, chissà che proprio questa partita non rappresenti l’occasione giusta». Quanto alla formazione il mister non si sbilancia oltre, lasciando comunque intuire come anche per Maccabiti gli spazi non mancheranno: «Anche martedì Luca – sottolinea Prina – si è dato molto da fare e sta interpretando bene, con impegno, il suo percorso dall’Eccellenza con il Rezzato ad una platea ben più importante come quella biancorossa». La considerazione conclusiva il mister la riserva alle preoccupazione per le assenze: «Il cammino di quest’anno ci vedrà frequentemente alle prese con impegni di questo genere, le difficoltà ho sempre detto che non mancheranno. Dal mio Mantova mi attendo una prestazione di carattere, che consolidi la fiducia dei ragazzi nelle loro possibilità e che ci consenta di ritornare a fare punti. Sappiamo come l’Albinoleffe sia una squadra ostica, ma il nostro saper sottoporsi al sacrificio per esaltare anche lo spirito del gruppo è tale da guardare con fiducia a questa partita. Purtroppo, con ogni probabilità anche sabato prossimo contro la Feralpisalò rimarranno fuori tanto Siniscalchi, quanto Caridi e Marchi e quindi questo match diventa anche un prezioso indicatore sulla nostra capacità di superare i momenti difficili».
Ore 17.30 – (Alto Adige) Un’altra notte…speriamo sia magica! Dopo quella di Bassano, l’Alto Adige si appresta a far vivere un’altra serata di passione calcistica affrontando al Druso il Forlì, compagine ammessa in Legapro a completamento del palinsesto della categoria. Al di la di ciò, rimane comunque il fatto che i biancorossi si troveranno a dover duellare contro un’avversaria tutta verve, così ha dimostrato sabato scorso conquistando il primo punto stagionale con l’Albinoleffe. Ma rimaniamo in terra altoatesina e, soprattutto, nel “giardino” di mister Viali dove il tecnico sta facendo fiorire un Alto Adige che a Bassano ha saputo regalare forti sensazioni. “Sicuramente positive – conferma il tecnico milanese – La squadra ha fornito una grande risposta, dimostrando che i due risultati negativi precedenti sono stati frutto soltanto di episodi. A Bassano i ragazzi hanno fornito un grande impatto, schiacciando l’avversario nella propria metà campo. A mio avviso è stato dato un segnale forte da parte della squadra perché si è dimostrata ordinata e concreta, contro un avversario che non è sicuramente uno di quelli facili”. Da avversario ad avversario la musica non cambia. Se il Bassano è uno di quelli da prima fascia, stasera al Druso scenderà in campo il Forli, compagine che non è da prima fascia ma, sicuramente, neanche da ultima. “Il Forlì è da prendere con le pinze, ovvero con le dovute cautele ed attenzioni – continua Viali – Bisogna prima di tutto dire che i romagnoli sono partiti con un pesante fardello: ovvero hanno avuto il calendario peggiore di tutte affrontando in sequenza Venezia, Pordenone e Padova, praticamente le supercorazzate del girone. Alla prima partita abbordabile hanno pareggiato con l’Albinoleffe. E’ una squadra che prova a giocare a calcio e molto organizzata. Da parte nostra dovremo essere bravi ad esibire una prova di grande maturità. Non dobbiamo fermarci a quanto fatto a Bassano, pensando di aver risultato i nostri problemi perchè dobbiamo continuare a miglioraci”. Con super Gliozzi (l’ex di turno) a minacciare la retroguardia forlivese, il resto dello scacchiere biancorosso dovrebbe mantenere lo stesso schieramento della serata vicentina. Quindi il tecnico, molto probabilmente, dopo le positive indicazioni di martedì, riproporrà Baldan al posto di Di Nunzio al centro della prima linea davanti a Marcone. “Baldan? Quello è il suo ruolo…purtroppo per situazioni contingenti lo avevo sacrificato nelle precedenti due situazioni. E’ un giocatore molto importanti e lo ha dimostrato nella prima presenza da titolare. Ma sono tutti importanti e quindi ogni settimana ci sarà da valutare tante cose. Dire che alla quarta giornate siano tutti al top è praticamente impossibile. Formazione di partenza? Più di altre volte deciderò proprio all’ultimo minuto. Voglio valutare fino in fondo alcune situazioni perché voglio capire lo stato di recupero di chi ha giocato di più. La gara di domani (oggi per chi legge, ndr) per noi è molto importante, vogliamo tornare a brindare al successo e per ottenere questo dovremo presentarci in campo concentrati e nel migliore stato di forma, per questo voglio sfruttare ogni minuto a disposizione prima di stilare la formazione titolare”. Praticamente mister Viali dovrà sincerarsi sulle condizioni di Cia, il quale ha dovuto saltare l’appuntamento di Bassano per via di una contusione al costato. Rimane in stand by anche Torregrossa, non in perfette condizioni fisiche così come anche non ci sarà nella lista dei convocati Lomolino, che sta completando il recupero dall’infortunio patito nella scorsa stagione.
Ore 17.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nel tardo pomeriggio di ieri si sono conclusi i lavori per la posa delle nuove tribunette sul lato del tennis club. E soltanto questa mattina si saprà se ci sarà l’ok definitivo della Commissione di vigilanza per utilizzare i 460 posti aggiuntivi. Tecnicamente, avendo cambiato il carico della struttura (che era stata appena utilizzata sul circuito motoristico di Misano), mancavano i supporti adatti. I rinforzi per stabilizzarla sono arrivati proprio da Misano e montati “al volo” dagli operai. Tocca però al collaudo dire l’ultima parola. Preso atto della situazione, l’ufficio stampa neroverde ha emesso un comunicato con il quale si invitano i tifosi a monitorare il sito www.pordenonecalcio.com per ricevere informazioni utili. Il costo del biglietto per il nuovo settore, ribattezzato tribuna laterale Est, per la gara di stasera sarà lo stesso della Gradinata locali. Ovvero 12 euro per l’intero e 10 per il ridotto Over 65 e Under 20. Gli Under 16 pagheranno 2 euro. La società ha comunicato anche che sono disponibili gli ultimissimi tagliandi della Gradinata locali. Già esauriti da tempo invece quelli di tribuna. I ticket della Gradinata locali ancora a disposizione e quelli della nuova tribuna Est si potranno acquistare allo sportello centrale di via Stadio a partire dalle 16. Il club invita però a servirsi dei punti di prevendita (Bar Libertà di viale Libertà a Pordenone e Caffè Nogaredo di via Sclavons a Cordenons) per evitare code. I cancelli del Bottecchia apriranno alle 19. Meglio recarsi allo stadio per tempo, facilitando le operazioni di controllo al momento dell’accesso.
Ore 17.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Il Parma, o come sarebbe più corretto chiamarlo dopo la caduta e la ressurezione il Parma Calcio 1913, è una corazzata. Nato per vincere, addirittura per dominare, ma imbrigliato in alcuni difetti che per ora non permettono all’enorme potenziale a disposizione dei ducali di liberarsi. I pregi sono lì, sotto gli occhi di tutti: attacco stellare con Evacuo e Calaiò (solo per citare le due punte di diamante), qualità fuori dalla norma (per la categoria) praticamente in ogni ruolo. Può farti male in qualsiasi momento, anche sfruttando solo i singoli. Non una buona idea, insomma, fidarsi dell’uno contro uno giocato a chi la vince «a pugni». Ma, come ha dimostrato questo inizio di campionato, anche la grande nobile del girone è battibile. Innanzitutto, segna pochissimo. Solo due le reti all’attivo, per il momento, del club presieduto da Nevio Scala: una al Lumezzane, valsa gli unici tre punti ottenuti in un match singolo, e l’altra (inutile) al Venezia di Pippo Inzaghi. Poi due 0-0, contro Modena e Santarcangelo. La differenza reti, contando le due sberle subite in pochi minuti dal Venezia al Tardini, è nulla, ma soprattutto sintomatica. Il principale difetto degli emiliani – se ne sono accorti anche i tifosi – è la poca propensione al rischio. La squadra a tratti è troppo prudente, attacca a corrente alternata e quando lo fa porta nella metà campo avversaria pochi effettivi. Pare, appunto, che ci si affidi alla vena dei singoli «campioni». Se la gestione della partita sembra buona (escluso il dramma sportivo vissuto contro il Venezia), la squadra fatica a dare l’accelerata decisiva. E cala, a volte bruscamente, nei secondi tempi. È accaduto nell’ultimo quarto d’ora contro il Santarcangelo e il difetto si è ripresentato contro Superpippo e il suo Venezia. Proprio dal rovescio patito contro i lagunari parte l’analisi pre-partita di Luigi Apolloni: «Ho visto negli occhi dei miei giocatori la voglia di ribaltare questa situazione – dice il tecnico -. Dobbiamo però migliorare sotto diversi aspetti. Sto valutando, oltre il 3-5-2, anche altre soluzioni, perché abbiamo giocatori duttili. Le critiche fanno parte del gioco. Non mi sento solo».
Ore 16.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) L’irruzione di Mauro Lovisa spiazza un po’ Bruno Tedino, che attende l’uscita del presidente per ritrovare il filo del suo discorso. «Mi aspetto – afferma – un Parma teso come una molla, pronto a scattare subito all’attacco. Noi dovremo essere bravi a disputare una gara intelligente e accorta, perché sulla carta non c’è dubbio: i più forti sono loro. Basta scorrere i nomi in lista, tutta gente che ha fatto serie A e B». GIUDIZI AFFRETTATI – Già, ma gente che ha la metà dei punti del Pordenone, che ha vinto una sola volta, arriva dalla sconfitta al Tardini con il Venezia e ha in panca un Apolloni già contestatissimo e a rischio. «Questa – scuote la testa Tedino – è veramente una cosa che non capisco: come si fa a emettere giudizi dopo appena 4 giornate? Capirei forse se fossimo a 4 dalla fine. Così come capirei meglio chi, dopo nemmeno un mese di campionato, definisce noi una corazzata. Io so che dovremo affrontare uno squadrone che martedì all’89’ stava vincendo 1-0 con il Venezia. Se la partita fosse finita lì, ora staremmo parlando di un Parma già padrone del campionato e di un Venezia in crisi». Apolloni non è l’unico tecnico in discussione. Zauli a Teramo è già stato silurato e Brevi a Padova, dove Zamuner ha ricordato che la sua prima scelta era proprio Tedino, è a forte rischio. «È una delle assurdità del calcio – risponde Bruno -: mettere in discussione gli allenatori senza dar loro il tempo di risolvere problemi dei quali spesso non sono nemmeno causa». FORMAZIONE – Per la prima volta Tedino non dà troppi indizi sulla formazione che allestirà. L’indisponibilità di Pietribiasi suggerisce però ramarri schierati, almeno inizialmente, con il 4-3-3. Proviamo a indovinarlo: Davanti a Tomei dovrebbero essere confermati Semenzato, Stefani, Ingegneri e De Agostini. In mezzo Suciu, Burrai e Misuraca. In prima linea, ai fianchi di Arma punta centrale, Berrettoni e uno fra Azzi e Cattaneo. Arbitrerà Luca Massimi di Termoli, assistito da Trinchieri e Catamo.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È arrivato il giorno, anzi, la notte (fischio d’inizio alle 20.30) di Pordenone-Parma. Il popolo neroverde vuole che sia notte magica. Certo lo è stata una vigilia che nessuno mai si sarebbe immaginato così, con i ramarri in fuga a 10 punti, davanti a Venezia e Bassano a 8, e con il doppio del bottino incassato finora dal blasonato e «predestinato» Parma. Verrebbe voglia di fare il verso al premier Renzi e ripetere il suo discusso «Avete fatto la storia, adesso lasciatela fare a noi». Sapendo, visto l’interlocutore diverso, di non peccare d’oltraggio. LOVISA – L’eccezionalità era già stata evidenziata dalla posa a tempo di record delle tribunette metalliche (460 posti in più, vedi l’articolo qui sotto) al Bottecchia. L’eccezionalità viene confermata però dall’arrivo in sala stampa alla vigilia del match di un Mauro Lovisa caricatissimo. «Noi a +5 sul Parma? Sarebbe bello – afferma il presidente neroverde – andare a +8. Bello – fa il verso alla Nannini – e possibile». ORGOGLIO NEROVERDE – Poi re Mauro si siede accanto a Bruno Tedino e il tecnico intuisce subito che la conferenza stampa prenderà una via opposta a quella misurata verso la quale voleva indirizzarla lui. «Dobbiamo essere tutti orgogliosi – continua infatti Lovisa – di quello che sta facendo questo Pordenone. Chi avrebbe mai sognato di essere in testa, da soli, con due lunghezze di vantaggio sulle seconde alla quarta giornata? E vi dirò di più – aggiunge -: ce ne mancano 2, perché anche con il Gubbio avremmo meritato di vincere». D’accordo, ma il Parma è di un altro mondo, in cui vuole arrivare presto e dove anche le alte sfere vogliono vederlo tornare in fretta. «Non credo in queste cose – risponde Lovisa -. Io credo soltanto ai verdetti del campo. So che sono forti, arrabbiati e caricatissimi. Anche questo però potrebbe essere un vantaggio. Hanno loro tutto da perdere. Noi siamo sereni. Mal che vada – sorride re Mauro -, resteremo sempre davanti. Almeno a loro». STADIO NEROVERDE – Tifoseria ducale delusa dall’avvio incerto dei gialloblù e pure duramente critica nei confronti di mister Apolloni. Dei mille previsti al momento dell’ufficializzazione dei calendari, a Pordenone questa sera non dovrebbero arrivare più di 300 supporter parmigiani. «A me – blocca subito Lovisa – interessano i tifosi del Pordenone. Con le tribunette ci saranno 2mila 100 posti a disposizione dei nostri. Voglio vederli tutti occupati da gente vestita di neroverde. Tutto il Bottecchia deve essere neroverde. Avremo addosso gli occhi di tutta Italia e tutti devono vedere – conclude alzandosi re Mauro – che il nuovo che avanza si chiama Pordenone».
Ore 16.20 – (Messaggero Veneto) «Il Pordenone? Per certi versi mi ricorda il Santarcangelo». Letto così, a bruciapelo, non sembra chissà che un complimento. Poi, però, leggendo bene, ci si accorge che la formazione romagnola ha fermato proprio il Parma una settimana fa e che, virtualmente, potrebbe avere gli stessi punti dei neroverdi, primi in classifica, dovendo ancora disputare la gara con la Reggiana (rinviata al 4 ottobre). Il tecnico parmense, Gianluigi Apolloni, tiene in grande considerazione la sfida di stasera. Anche perché in gioco ci potrebbe essere il suo futuro sulla panchina gialloblù. L’allenatore ducale, al riguardo, si schermisce con l’orgoglio: «A Coverciano mi hanno insegnato che l’allenatore è sempre solo. Però, non mi sento così. Squadra, società e dirigenti sono con me». Per ovviare al momento poco fortunato (un punto in due gare) e cancellare l’amarezza per il ko-beffa col Venezia, Apolloni sta pensando a qualche accorgimento sotto il profilo tattico. Per una volta potrebbe essere parcheggiato il 3-5-2, optando per la difesa a 4. «Sì – conferma –, sto valutando anche altre soluzioni, perché abbiamo giocatori duttili. I pericoli maggiori? La spinta del Pordenone sulla fasce, Misuraca, che ho avuto al Nova Gorica, e Arma».
Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) Per tutti i neroverdi quella di oggi sarà una gara speciale. Per uno lo sarà in particolare. E stiamo parlando del capitano, Mirko Stefani. Il difensore trentino, infatti, è stato un giocatore di proprietà del Parma. Era il 2003 ed era arrivato in Emilia dal Milan, dove aveva militato nel settore giovanile sino a esordire in prima squadra nel match col Piacenza, l’ultimo di serie A prima della finale di Champions League di Manchester. Stefani era passato ai gialloblù in estate: contratto firmato e subito passaggio al Prato in C1 per farsi le ossa. Dopo una stagione in Toscana, in cui ha collezionato 7 presenze, è tornato al Parma già a gennaio, aggregandosi alla Primavera sino a fine stagione. Con l’under 19 degli emiliani è rimasto sino a giugno prima di un altro trasferimento, nell’estate successiva: per lui il Bellaria in C2, con cui ha disputato l’intero torneo da titolare. Questo è stato il campionato che l’ha lanciato: da lì è passato alla Reggiana, in comproprietà per 2 anni, risolta poi con l’acquisizione dei granata dell’intero cartellino. Stefani che si trasferisce ai rivali più acerrimi dei ducali: un’operazione che lo porterà poi a diventare uno dei giocatori più amati della “Regia”, capitano e autore di 148 partite e 23 reti. Ha militato invece nel settore giovanile del Parma Jeremie Broh, centrocampista classe ’97: dai ducali passò al Sassuolo, portato dall’allora responsabile del vivaio gialloblù Francesco Palmieri, ora a capo di quello neroverde. Tra gli ex “ramarri” passati anche a Parma ci sono Francesco Finocchio, altra creatura di Palmieri: l’ala della Pistoiese ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile ed è sotto contratto sino all’anno scorso, quando il club fallì con la gestione Ghirardi. Ex gialloblù anche Matteo Mandorlini, che col Parma ha debuttato nel 2006 sia in serie A sia in coppa Uefa. A proposito di esordio in Europa: nell’attuale Europa League, coi ducali, ci ha giocato un pordenonese Doc (è di Camolli), cioè Davide Furlan, centrocampista classe ’86 ora al Tamai. Il mediano è sceso in campo nella semifinale del 2005 con il Cska Mosca, quando aveva 19 anni. Quella l’unica presenza, per poi passare alla Carrarese in C2.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) «Sulla carta non hanno punti deboli. Qualunque giocatore tu possa fermare, ce n’è un altro altrettanto forte che rimane libero». Tedino pensa al Parma e dipinge una squadra «fuori classifica». Una delle tre (Venezia e Reggiana le altre) che il tecnico neroverde considera superfavorite per la promozione in B. Eppure al momento in testa c’è il suo Pordenone. «Noi facciamo parte – commenta Tedino – di quel folto gruppo che punta a giocarsi la migliore posizione possibile alle spalle di quelle tre. Ma ciò non toglie che sia contento e orgoglioso della posizione attuale. Non sbilanciamoci troppo, però. Siamo soltanto all’inizio. Se fossimo lì a 4 giornate dal termine sarebbe ben diverso». Modulo. Interpellato sul modulo, Tedino non si sbilancia: «Abbiamo disputato due partite in 4 giorni e con due moduli differenti (il 4-3-3 e il 4-4-2, ndr), ottenendo ottimi riscontri da entrambi. Ancora non ho deciso». La sensazione, tuttavia, è che, considerato l’affaticamento di Pietribiasi (spalla ideale di Arma in un ipotetico 4-4-2), il tecnico neroverde opti di nuovo per il tridente, con Berrettoni, il bomber marocchino e uno tra Azzi e Martignago (con Cattaneo possibile jolly a sorpresa). In mezzo, ballottaggio tra Suciu e Buratto per occupare il centrosinistra. Intoccabili Burrai e Misuraca. Tutto confermato in difesa, viste anche le ottime prestazioni di De Agostini. Perfezione. «A prescindere da chi giocherà – ha fatto sapere Tedino – per ottenere un risultato positivo, meglio ancora la vittoria, dovremo essere perfetti o rasentare la perfezione. Sono curioso di vedere la nostra forza al cospetto di un’avversaria così quotata: saremo formiche od orsi?». A Parma, intanto, il quesito è un altro: Apolloni sì o no? Una sconfitta al Bottecchia potrebbe costare il posto al tecnico ducale. L’allenatore neroverde, tuttavia, preferisce glissare sulle possibili conseguenze della gara odierna sul destino del collega: «Apolloni è un ottimo allenatore. Ha appena vinto il campionato di serie D». Il Parma potrebbe giocare per lui e rendere ancora più difficile il compito del Pordenone? «Io non ho mai chiesto ai miei calciatori – chiosa Tedino – di giocare per me. E non penso che lo farà neppure lui».
Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Arriva il Parma, il Bottecchia si veste a festa, Lovisa accende le polveri. Il presidente neroverde cerca di alimentare un entusiasmo già palpabile. E più che giustificato, visto lo storico primo posto solitario in Lega Pro. La carica. «Sarebbe bello – commenta il massimo dirigente del Pordenone – se li mandassimo a meno 8. Nessuno avrebbe scommesso che dopo 4 giornate in testa ci saremmo stati noi, e con 5 punti di vantaggio sul Parma. Ma ora, già che ci siamo, cerchiamo di rimanerci: è l’impresa più difficile, nel calcio così come negli altri campi della vita». Bruno Tedino, seduto accanto a lui, lo guarda un po’ preoccupato. Troppe attese a volte fanno brutti scherzi. Ma è lo stesso Lovisa a non caricare di responsabilità il suo allenatore: «Loro devono essere più preoccupati di noi, perché comunque vada resteremo davanti. Questa consapevolezza ci deve aiutare a giocare più sereni». Nuova tribuna. Ci sono tutti gli ingredienti per una serata spettacolare. Il fascino della notturna (inizio alle 20.30) e la nuova tribuna del Bottecchia rappresentano le cosiddette ciliegine sulla torta. Per il via libera definitivo ai 460 posti della struttura allestita in queste ore a fianco della tribuna centrale bisognerà attendere ancora un po’. Stamani arriverà il responso della Commissione comunale di vigilanza. Regna comunque grande ottimismo. Tanto che la società ha già diffuso il prezzario del nuovo settore. Sarà il medesimo della gradinata locali: biglietto intero 12 euro, ridotto over 65 e under 20 10 euro, under 16 2 euro. La prevendita sarà possibile nelle consuete rivendite autorizzate. In alternativa si potrà acquistare il tagliando alla biglietteria centrale dello stadio, aperta dalle 16. «Se la tribuna est sarà aperta – confida Lovisa – mi aspetto si colori subito di neroverde». Così da far sentire la stragrande maggioranza del tifo: da Parma, salvo sorprese, non dovrebbero arrivare più di 250 persone. Voglia di rivalsa. Fondamentale anche l’apporto del pubblico per tenere a bada la voglia di rivalsa della formazione ducale, reduce dalla cocente sconfitta (due gol subiti negli ultimi scampoli di gara) rimediata al Tardini martedì scorso con il Venezia. La prima dopo ben 484 giorni di imbattibilità. E giunta per di più dopo un avvio di campionato non esaltante, almeno rispetto alle attese della vigilia, con una vittoria (di misura sul Lumezzane) e due pareggi (Modena e Santarcangelo). Facile immaginare capitan Lucarelli (quasi 400 presenze in serie A), Calaiò (34 reti nella massima serie) e compagni affamati di punti. Che atmosfera. Ma al loro cospetto i ducali avranno la capolista solitaria del girone, reduce da tre successi consecutivi. Insomma, un Pordenone carico come non mai, che potrebbe coronare stasera una settimana da sogno, dopo avere già travolto il Teramo al Bottecchia e superato agevolmente il Mantova in trasferta. A prescindere dal risultato, nello stadio cittadino si tornerà a respirare l’aria del grande calcio. Non più una novità, a dire il vero. Ma stavolta tutt’attorno una città continuerà a brulicare di gente, addobbata di giallo e gatti neri (il simbolo dell’edizione in corso di Pordenonelegge). A proposito, chissà che anche la scaramanzia non possa avere un ruolo nella supersfida di stasera.
Ore 15.30 – (Il Centro) Si volta pagina in casa Teramo. E’ il giorno del debutto per il nuovo allenatore Federico Nofri, il tecnico chiamato dal patron Campitelli per risollevare le sorti del Diavolo. Per l’ex allenatore della Viterbese, che ieri ha ricevuto l’ok dalla Lega per sedersi in panchina, c’è subito un esame importante da superare: l’imbattuto Santarcangelo di Michele Marcolini, squadra-rivelazione di questo inizio di campionato. Il match in terra romagnola (ore 16,30) arriva al termine di una settimana a dir poco caotica in casa biancorossa, iniziata con la sconfitta contro il Modena e proseguita con gli esoneri del ds Lupo e Zauli e il fulmineo ingaggio di Nofri. Quest’ultimo ha avuto appena due allenamenti a disposizione per preparare la trasferta di Santarcangelo e conoscere i giocatori. Sarà dunque un esordio tra tanti interrogativi per il 46enne tecnico umbro, alla prima esperienza tra i professionisti. «Ho trovato un ambiente professionale», dice Nofri alla vigilia dell’incontro, «e ho riscontrato subito disponibilità da parte dei giocatori. Il Santarcangelo è una squadra in forma e gioca sulle ali dell’entusiasmo, considerando che ha subìto una sola rete ed è ancora imbattuto. Dovremo essere bravi nel limitare le loro qualità per tornare dalla Romagna con un risultato favorevole. In questo momento dobbiamo trovare certezze ed energie positive. La classifica necessita di punti e i giocatori devono dimostrare che questo periodo di appannamento è solo una casualità. Con due giorni di allenamento non è pensabile di poter stravolgere tutto, in quanto devo conoscere meglio tante dinamiche. Questa volta, nello scegliere la formazione, andrò per intuito, ma chi scenderà in campo dovrà onorare la maglia mettendoci determinazione e unità d’intenti». Il Teramo va a caccia del primo successo stagionale e vuole abbandonare l’ultimo posto in classifica (in coabitazione con il Forlì). Un centinaio i tifosi al seguito della squadra di Nofri. Le scelte. La formazione è un rebus, ma non sembrano esserci dubbi sul modulo: sarà 4-4-2. In difesa, al posto dello squalificato D’Orazio, spazio a Karkalis; a centrocampo Bulevardi, Petermann e Steffè si giocano due maglie, mentre sulle fasce dovrebbero agire Petrella (a destra) e Carraro (a sinistra). In avanti, Croce sembra in vantaggio sul brasiliano Jefferson per un posto al fianco di Sansovini. Torna a disposizione il secondo portiere Calore; ancora out Orlando, Cericola e Di Paolantonio, ai quali si è aggiunto il difensore Mattia Altobelli, alle prese con un infortunio subìto durante l’allenamento di giovedì. Nel Santarcangelo, che recupererà il 4 ottobre la gara esterna con la Reggiana, sono assenti i centrocampisti Rondinelli (acquistato cinque giorni fa) e Gatto. Nel 3-5-2 iniziale, sono da tenere d’occhio gli esperti attaccanti Cori e Cesaretti. I precedenti. Le ultime due sfide in Romagna fanno ben sperare il Teramo: nel 2014-2015 e nel 2015-2016 i biancorossi hanno espugnato lo stadio Valentino Mazzola con identico risultato (1-2) e rimontando in entrambe le occasioni il momentaneo svantaggio. Quattro gli ex dell’incontro: il mediano Valentini, tra i padroni di casa; Capitanio, Ilari e Petermann tra i biancorossi.
Ore 15.20 – Lega Pro girone B, fine primi tempi: Lumezzane-Bassano 1-0, Sambenedettese-Fano 0-0.
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) L’Ancona non vorrebbe rinviare oltre l’appuntamento con il primo successo casalingo. Al Del Conero finora i biancorossi hanno pareggiato 1-1 all’esordio col Mantova e perso 2-1 alla terza giornata con il Bassano; in trasferta invece netto 0-4 sul campo della Reggiana e solo uno 0-0 nel derby di Macerata. Il team marchigiano sembra avere parecchi problemi, per i 7 gol subiti ma soprattutto per gli appena 2 realizzati, di cui uno solo «vero» firmato da Samb al 90’contro il Mantova, mentre il momentaneo vantaggio col Bassano era arrivato su autorete. Le speranze di un risveglio offensivo sono riposte nell’ex arancioneroverde Matteo Momentè, 29enne jesolano arrivato il 31 agosto nell’ultimo giorno di mercato dopo essersi svincolato dal Mantova. Nel luglio scorso in panchina, nonostante il bel quarto posto nello scorso girone B di Lega Pro, l’Ancona ha cambiato allenatore (Giovanni Cornacchini è passato alla Viterbese) è tornato Fabio Brini, già al timone tra il 1999 e il 2002 con una promozione in serie B (ai playoff vincendo la finale-derby con l’Ascoli) seguita da un decimo e un ottavo posto tra i cadetti.
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) È tutta da decifrare la formazione del Venezia anti-Ancona. Mister Inzaghi, infatti, ha l’imbarazzo della scelta nonostante il prolungarsi dell’assenza di Fabiano, out per la terza gara di fila e con tempi di recupero non ancora resi noti. Ieri mattina sul pullman per Ancona è salito anche Stulac, il quale però sembrerebbe poter andare in panchina solo in caso di forfait dell’influenzato Fabris. Dopo il colpaccio di Parma la sensazione è che Inzaghi davanti a Facchin possa accantonare la difesa a tre, reinserendo Baldanzeddu a destra, confermando i centrali goleador Domizzi-Modolo e riportando Garofalo in linea nel quartetto. A centrocampo per Fabris è ballottaggio tra Soligo e Acquadro, mentre Pederzoli e Bentivoglio sembrano intoccabili. Grande abbondanza in attacco, dove Moreo potrebbe avere fiducia dopo il gol dell’1-1 al Tardini, sostenuto da un Marsura in evidente spolvero e forse da Tortori. Di conseguenza sia Geijo sia Ferrari partirebbero in panchina. In casa arancioneroverde regolarmente rispettate le prime scadenze di pagamento degli stipendi.
Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Come vincere ad Ancona? Innanzitutto dovremo esser bravi a non pensare di essere più forti». Dopo la notte «da Champions» di Parma predica umiltà Davide Facchin, numero uno di un Venezia intenzionato ad ottenere – stasera ore 18.30 al Del Conero – la seconda vittoria consecutiva in trasferta. «Veniamo da 4 punti importantissimi contro due big come Reggiana e Parma, tuttavia noi giocatori non possiamo vivere di emozioni, quelle dobbiamo regalarle e lasciarle ai nostri tifosi – il pensiero del 29enne di San Donà -. Al Venezia deve interessare la concretezza, ovvero fare risultato sempre, a maggior ragione perché non ha molto senso guardare la classifica oggi, essendo trascorse appena 4 giornate. Per avere le idee più chiare sui valori del campionato ne riparleremo tra 8-10 turni». Per Facchin la principale insidia oggi siede in panchina e risponde al nome dell’ex portiere Fabio Brini. «L’ho apprezzato da allenatore a Pavia, è un tecnico molto preparato che studia attentamente le avversarie, difensivista di natura e le sue squadre sono sempre molto difficili da battere. Dal nostro punto di vista sarà un esame tosto, loro in casa cercheranno la prima vittoria, noi invece dovremo confermarci anche contro chi non dà stimoli extra come il Parma». Finora solo il Teramo (8) ha incassato più reti dell’Ancona (7). «Sì, ma i marchigiani ne hanno presi 4 a Reggio Emilia, nell’unica gara nella quale non sono stati in partita. Nelle altre uscite se la sono sempre giocata alla pari quasi fino all’ultimo. Sarebbe un errore pensare di avere vita facile, ci aspetta una vera battaglia». Contro Reggiana e Parma il Venezia si è trovato ad inseguire, complici due regali difensivi. «Vero, ma io firmerei subito per incassare due gol ogni quattro giornate. Dopo le due partenze ad handicap c’è stata davvero una grande reazione, merito del gruppo che fa leva sulla consapevolezza degli obiettivi da inseguire in arancioneroverde. Le vittorie sono il miglior collante, anche per lavorare su errori e sbavature».
Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Tre punti ad Ancona per dare ancora più valore alla notte di Parma. Venezia di scena oggi pomeriggio allo stadio del Conero, per la seconda trasferta in quattro giorni, terzo impegno nell’arco di una sola settimana. L’euforia del Tardini è ancora nell’aria, ma mister Pippo Inzaghi predica calma: «Quella di Parma è stata una partita emozionante ma le cose belle, come quelle brutte, vanno archiviate in fretta. Adesso vogliamo dare continuità al nostro cammino e fare in modo che i tre punti conquistati martedì valgano doppio». Dopo due big match consecutivi, la sfida di oggi è sulla carta tra le più abbordabili. E proprio per questo rischia di rivelarsi insidiosa. «Sapevo che con Reggiana e Parma avremmo fatto molto meglio rispetto a quelle avversarie che tendono a chiudersi. Adesso troviamo una squadra che gioca un 4-4-2 molto stretto e sfrutta le ripartenze. Dovremo essere bravi noi a trovare gli spazi». Rispetto alla partita di martedì Inzaghi potrebbe tornare al 4-3-3, dopo aver sperimentato nel primo tempo a Parma la difesa a tre. «Non faccio esperimenti — precisa il tecnico — sono convinto che questa squadra possa giocare con qualunque sistema. Quando decido un modulo, lo faccio per mettere i giocatori nelle migliori condizioni. Qualche cambiamento ci potrebbe essere, in questa fase iniziale della stagione voglio che tutti si sentano partecipi». Inzaghi ha a disposizione tutti gli effettivi, tranne Fabiano che sta ancora smaltendo il colpo al ginocchio rimediato a Mantova e i tempi di recupero non sembrano essere rapidissimi. In forse Fabris, convocato, ma non al 100% dopo aver dato forfait per due giorni a causa dell’influenza: al suo posto, in ballottaggio Acquadro e Soligo. In difesa Luciani potrebbe prendere il posto di Malomo. Mentre davanti non c’è che l’imbarazzo della scelta, dopo le buone risposte di Moreo, ma anche di Marsura e Geijo. «Tutti i giocatori chiamati in causa stanno dando buone risposte e questa deve essere la nostra forza. Nel confronto tra i singoli possiamo essere alla pari rispetto a molte altre squadre — sottolinea l’ex bomber di Juve e Milan — ma il nostro punto di forza deve essere nell’intera rosa». Dopo due partite in salita fin dai primi minuti, il tecnico arancioneroverde si augura un copione diverso. «Mi auguro che non succeda di nuovo. Ma sarei contento — chiude Inzaghi — di ritrovare lo stesso piglio avuto dalla squadra negli ultimi 180 minuti». Se il Venezia, con i 3 punti di Parma, è risalito al secondo posto, raggiungendo il Bassano a quota 8, l’Ancona naviga in zona retrocessione con appena due punti: la squadra di mister Brini ha esordito con il pareggio casalingo con il Mantova (1-1) subendo due ko con la Reggiana in trasferta (4-0) e con il Bassano in casa (1-2), pareggiando martedì contro la Maceratese (0-0). Ma le acque più agitate per i biancorossi sono quelle societarie, legate alle attuali difficoltà economiche della proprietà in capo alla famiglia Ranieri. Pare infatti che le ultime scadenze relative al pagamento di stipendi e contributi non siano state ancora rispettate.
Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) Dare un senso al blitz del Tardini. E il Venezia, parole di Pippo Inzaghi, può farlo solo sbancando Ancona. Avversario che può ingannare, che il Venezia non deve sottovalutare, per non farsi imbrigliare come a Mantova. Occhio ai minuti iniziali, fatali con Reggiana (5’) e Parma (2’), perché partire in salita non è agevole, «E non sempre si riesce a recuperare o a rovesciare il punteggio» sottolinea il tecnico. Tre punti per issarsi ancora più in alto in classifica, magari approfittando dello scontro diretto del Bottecchia tra Pordenone e Parma. Terza partita in una settimana, la più semplice, almeno sulla carta, del trittico con Reggiana e Parma. Fuori gioco ancora Gianni Fabiano, ieri è partito per le Marche anche Fabris, ma dopo due giorni di febbre si gioca con Luciani o Galli il posto in tribuna. In difesa è pronto al rientro Baldanzeddu, più temprato con un’altra settimana di lavoro nelle gambe, in mezzo al campo Soligo e Acquadro si giocano la maglia di titolare, in avanti Inzaghi ha mille soluzioni: potrebbe ritornare Geijo con l’inserimento di Tortori e la conferma di Marsura, autentica sorpresa di questo avvio di campionato. L’Ancona ha interrotto a Macerata (0-0) il trend negativo accusato a Reggio Emilia (0-4) e in casa con il Bassano (1-2), ma veleggia nei bassifondi della classifica (2 punti). Squadra partita in ritardo per le vicissitudini societarie, non ancora superate, affidata a Fabio Brini che l’aveva già guidata nel triennio 1999-2002 portandola in serie B. Del gruppo della passata stagione sono rimasti solo i centrocampisti Gelonese e Bambozzi e la punta Cognini, messo però fuori gioco da un grave infortunio al ginocchio, dopo aver esordito con una tripletta nella gara di Coppa Italia Tim contro il Sudtirol (4-3). Così, a completare l’attacco, è stato chiamato Matteo Momentè, ex anche del Venezia. Anche l’Ancona (in serie A nel 2003-2004), è risalita dalle ceneri dei dilettanti (fallimento nel 2004, esclusione nel 2010), ripartendo dall’Eccellenza e ritornando in Lega Pro nel 2016, poi un sesto e un quarto posto all’attivo. Così in campo. Ancona (4-2-3-1): 12 Rossini; 16 Daffara, 13 Ricci, 17 Moi, 3 Malerba; 8 Bambozzi, 10 Agyel; 11 De Silvestro, 24 Voltan, 27 Forgacs; 23 Momentè. A disposizione: 1 Scuffia, 2 Barilaro, 19 Tassoni, 4 Djuric, 5 Gelonese, 18 Frediani, 21 Battaglia, 26 Zampa, 29 Ascani, 15 Bariti, 20 Samb. Allenatore: Fabio Brini. Venezia (4-3-3): 1 Facchin; 21 Baldanzeddu, 13 Modolo, 6 Domizzi, 26 Garofalo; 8 Soligo, 4 Pederzoli, 7 Bentivoglio; 11 Tortori, 19 Geijo, 17 Marsura. A disposizione: 12 Sambo, 22 Vicario, 2 Luciani, 3 Galli, 5 Malomo, 14 Pellicanò, 25 Cernuto, 14 Stulac, 21 Acquadro, 9 Ferrari, 18 Moreo, 20 Edera. Allenatore: Filippo Inzaghi. Arbitro: Valiante di Salerno.
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Saleri di Lumezzane è uno di quei campi dove si rischia il cortocircuito mentale. Perché di fronte a un Bassano ancora imbattuto ci sarà un avversario tutt’altro che irresistibile, ma che alla resa dei conti è in grado di mettere in difficoltà (se trova una giornata di buona vena) qualsiasi avversario. Per cui oggi alle 14.30 — orario quasi invernale nonostante la colonnina di mercurio torni a schizzare verso l’alto — la trappola è lì lungo il percorso, pronta a scattare se non ci dovesse essere l’atteggiamento giusto. «Sfideremo una squadra temibile — sottolinea in conferenza stampa Luca D’Angelo — brava a difendersi e a ripartire, che anche martedì ha conquistato un buon punto a Salò. Le motivazioni possono fare la differenza e ci sono tutti i presupposti per poter disputare una buona gara e fare risultato. Serve però un approccio diverso rispetto al primo tempo delle gare con Ancona e Sudtirol. Non ritengo che quei minuti siano dovuti a motivi particolari: penso sia stato un fatto casuale, ma dev’essere comunque considerato come un campanello d’allarme importante». La ricetta è servita, D’Angelo ci crede e indica il percorso da seguire: «Occorre avere una maggiore concentrazione — evidenzia l’allenatore giallorosso — dobbiamo lavorare sulla continuità di prestazione lungo tutti i 90 minuti». E sono in vista anche novità nella squadra che scenderà in campo dal primo minuto di gara. «Questa è una rosa che ci permette di ruotare quattro o cinque elementi che, anche se con caratteristiche diverse, garantiscono un rendimento di livello e tutti possono quindi essere coinvolti allo stesso modo. La formazione? Laurenti ha avuto un leggero problema muscolare e non sarà tra i convocati, in compenso rientra Candido». Si dovrebbe tornare a una sorta di formazione-tipo, ma indovinare la sequenza giusta è come vincere al lotto. D’Angelo a carte coperte ci sa giocare eccome…
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) L’infermeria del Bassano ha le porte girevoli come quelle degli alberghi. Esce uno entra un altro. La buona notizia è che Roby Candido ha anticipato i tempi di recupero dopo il fastidioso virus che l’ha tolto dai giochi per oltre un mese e mezzo: il fantasista lombardo si accomoderà in panchina questo pomeriggio a Lumezzane con almeno un quarto d’ora/venti minuti di qualità nelle gambe dopo quasi 15 giorni di allenamenti con la squadra. Per un esterno che scalpita e finalmente rientra e n’è invece un altro che getta la spugna. È Gianluca Laurenti che dopo il match di martedì con l’Alto Adige ha avvertito un fastidio muscolare. Niente di irrimediabile ma meno di quattro giorni per recuperare hanno consigliato lo staff sanitario virtussino di non affrettare i tempi di guarigione e suggerire invece un pit stop precauzionale per riattivarlo a pieno regime nel prossimo match interno col Santarcangelo tra una settimana al Mercante. Stessa situazione anche per Giacomo Cenetti:la sua distorsione al ginocchio con sofferenza del legamento collaterale patita il 31 luglio nella prima gara ufficiale di Tim Cup con la Fidelis Andria richiede ancora un po’ di cautela. Jack da quasi 20 giorni si allena col gruppo e sta svolgendo un programma di carichi crescenti di lavoro. Sarà disponibile anch’esso per il duello col Santarcangelo di sabato 24 alle 14.30 al velodromo. Riguardo invece agli altri ammaccati di lungo corso, il portiere Gianmaria Rossi e quello della Berretti Ilario Guadagnin saranno in condizione solamente a ottobre inoltrato mentre per Stevanin se ne riparla non prima di febbraio.PARTITA SPEZIALE. Tutti all’occhio perchè nel Lumezzane gioca David Speziale, quel soggetto che lo scorso anno con la maglia della Pro Piacenza ad aprile estromise di fatto il Bassano dalla corsa al secondo posto che avrebbe garantito il playoff secco in casa. Speziale in quella circostanza realizzò una cocente tripletta nel sacco giallorosso (due dei tre gol alla moviola risultarono poi in offside per i sonni prolungati del secondo assistente), nessuna di quelle prodezze venne annullata e Bassano si arrese alla caparbietà di quel centrattacco dalle spalle larghe. Oggi però da anestetizzare a tutti i costi per evitare che tocchi sempre a lui rinviare il decollo giallorosso.
Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) C’era una volta il celebre terzo tempo del Bassano. Una festa per tutti. Ora invece rischia di venir ricordato solo il primo tempo del Bassano: una festa esclusivamente per gli altri. Da due partite in qua il Soccer Team va in campo con le pantofole da salotto e la vestaglia da casa. Poi lo sappiamo che dopo l’intervallo si trasforma meglio di Clark Kent nelle vesti di Superman ma intanto quella prima frazione a ritmi da burocrate significa metà gara in malora. Mica si può accettare.«Eh no che non si può accettare – conferma Luca D’Angelo – che nel post match coi bolzanini era andato a dormire col dubbio della falsa partenza e adesso però possiede qualche certezza in più – ripensandoci a mio avviso si tratta di semplici coincidenze, tuttavia li considero due campanelli d’allarme che non intendo rivedere».In realtà il driver pescarese va oltre e indica gli snodi cardine nei quali Bassano è tenuto a svoltare. «In primis bisogna crescere nella continuità di rendimento poiché martedì abbiamo compiuto un passo indietro dopo oltre 40 giorni di progressi, inutile girarci attorno. Contro l’Alto Adige abbiamo approcciato molto male, poi è andata meglio nel finale di tempo, quindi eccellente avvio di ripresa sino al rigore sbagliato che obiettivamente ci ha tramortito. Poi, incassato il gol dello 0-1 si è giocato solamente noi».Non è finita. D’Angelo ha un altro concetto da mettere in piazza: «Tanti dettagli incidono sul risultato e allora noi dovremo curare sempre di più i piazzati, i particolari nelle esecuzioni. E sia chiaro che non è solo una questione di errori individuali, che pure ci sono stati».LUME LAMPEGGIANTE. «Loro sono una formazione scorbutica – riconosce – brava come poche a chiudersi a riccio e a ripartire di slancio. Parliamo di un oppositore che ha perso al Tardini col Parma solo al 90′ inoltrato in virtù di una magia di Calaiò. E trattandosi della terza gara in 7 giorni la condizione fisica avrà un suo peso specifico ma qui sono tranquillo». Probabile giro di rotazioni, Bianchi, Crialese, Pasini in preallarme.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Nessuno vuole illudersi, ma tutti puntano ad allungare il più possibile il primato solitario in classifica. In fondo, perché non dovrebbe essere così, dal momento che il Cittadella ha dimostrato nelle prime tre uscite stagionali di essere la squadra più in forma della cadetteria? Lo testimoniano i numeri, che non mentono mai: oltre ad avere sempre vinto, la truppa granata ha messo a segno nove gol, e risulta la più pericolosa tra tutte e 22 le compagini di serie B. Un Cittadella d’assalto, quindi, che punta sempre a vincere, e così sarà anche al cospetto del Novara, una delle “corazzate” della categoria, costruito per puntare alla promozione. Del resto la graduatoria dice che il Cittadella è davanti, e tocca al Novara rincorrere. Roberto Venturato non si nasconde, ma nello stesso tempo predica umiltà e cerca di smorzate i toni entusiastici del momento: «Ora non serve guardare la classifica che indubbiamente ci fa piacere, ma dobbiamo pensare soltanto alla prossima partita, dove ci attenderà un avversario di primissimo livello». Il Novara, appunto: «Ha raggiunto la semifinale dei play off nell’ultima stagione, un risultato prestigioso, significa che la squadra è forte e attrezzata per puntare ai massimi traguardi». Al Tombolato si preannuncia un match stellare, dal momento che si troveranno di fronte le due formazioni che hanno tirato di più verso lo specchio della porta avversaria. «Sarà una gara tosta, il coefficiente di difficoltà del quarto turno di campionato si alzerà ancora, e lo stesso dovremo fare noi per tenere testa a una squadra dalle grosse individualità, dai grandi nomi, ma anche dalla forza del gruppo nel suo insieme. È un altro banco di prova significativo per testare la bontà del lavoro che stiamo portando avanti, e dobbiamo mantenere sempre quella grande umiltà che ci contraddistingue». Tre partite in una settimana, anche a livello fisico il Cittadella sarà chiamato ad uno sforzo notevole. Venturato però non fa calcoli, per l’eventuale turnover ci sarà tempo: «Ho sempre detto e lo ribadisco ancora una volta, tutti i miei giocatori sono titolari. Non ho fatto valutazioni per il turno infrasettimanale, perché le mie attenzioni sono esclusivamente rivolte al Novara. Da domenica, poi, cominceremo a pensare alla trasferta di Avellino, valutando lo stato di forma dei singoli giocatori». Squadra che vince non si cambia, recita il famoso detto, ma Venturato lascia tutti in sospeso: «Le mie scelte avvengono di settimana in settimana, sulla base di quanto vedo in allenamento. In tutte le zone del campo, quindi, potrebbero esserci novità di volta in volta, l’allenatore è chiamato a scegliere, e lo fa cercando di sbagliare il meno possibile». Rispetto a Vercelli dovrebbe esserci un solo cambio, con il rientro di Pascali al centro della difesa al posto di Pelagatti.
Ore 12.30 – (Gazzettino) Un pareggio con il Trapani, un ko a Pisa e una vittoria per 1-0 sulla Salernitana. Questo il ruolino di marcia con cui il Novara si presenta al Tombolato. «Il Cittadella – ha dichiarato alla vigilia il tecnico Roberto Boscaglia – è un avversario che ha tanto entusiasmo e sta lavorando con grande ottimismo; in questo momento è difficile da affrontare, a prescindere dalla classifica, anche perché offre un buon calcio, ma noi siamo il Novara e andremo lì per giocarcela.» Così sulla formazione: «Abbiamo tre gare ravvicinate per cui è probabile qualche avvicendamento». Possibile l’utilizzo dell’ex Kupisz, in granata da gennaio a giugno 2015 (4 reti): «Sta bene, ha già giocato e ha dentro di sè grande voglia. È un elemento importante, è recuperato al cento per cento e potrebbe anche partire titolare».
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Calato il tris, il Citta va alla ricerca del poker. Il tavolo è quello del campionato di Serie B, con la sorprendente formazione granata chiamata a proseguire la sua striscia vincente nella partita con il Novara, in coda alla settimana che, dopo la penalizzazione di un punto inflitta al Benevento, ha proiettato Iori & C. a + 3 sul secondo posto. Roberto Venturato, ha dato un occhio alla classifica? Comunque vada a finire, oggi rimarrete in vetta. «Fa piacere guardarla, ma non ha senso farlo: siamo all’inizio di un cammino lunghissimo. In questo momento dobbiamo rimanere esclusivamente concentrati sul Novara, squadra di prima fascia, nella scorsa stagione capace di arrivare in semifinale playoff». Statistiche alla mano si affrontano le due squadre che hanno tirato di più in porta sin qui, con Galabinov “nemico pubblico” numero uno. «Non c’è solo lui: il Novara ha equilibrio e qualità in molti elementi, sia a centrocampo che in fase offensiva, e conta su un allenatore come Boscaglia, che ha sempre fatto giocare un buon calcio alla sue squadre, a Trapani come a Brescia. Il coefficiente di difficoltà si alza ancora rispetto alla gara della scorsa settimana a Vercelli, ma noi dobbiamo pensare alla partita come ad un’opportunità: quella di fare ancora meglio». Sarà il primo di tre confronti nel giro di una settimana, visto che martedì sarete ad Avellino e sabato prossimo ospiterete il Brescia. Ne terrà conto nelle scelte? «Il gruppo è in salute e ha recuperato bene dallo sforzo di Vercelli, per cui manderò in campo la formazione che può comportarsi meglio. Le valutazioni sulla trasferta di Avellino le inizieremo a fare domenica». Difficile ipotizzare molte variazioni rispetto all’undici ammirato al “Piola”, anche se in difesa Pascali pare destinato a riprendersi il suo posto accanto a Scaglia, mentre Strizzolo scalpita in attacco. Variabile Kupisz. E gli ospiti? Reduci dal primo successo in campionato, 1-0 a spese della Salernitana, si presenteranno al Tombolato con una sola possibile novità, legata all’ingresso in fascia, al posto di Corazza, dell’esterno polacco Kupisz, “ex” di turno ancora alla ricerca della migliore condizione dopo aver saltato la preparazione estiva per un’ernia inguinale. Gabrielli: «Niente scherzi». L’anno scorso ha portato decisamente bene. E così giovedì sera al Tombolato è stata riproposta la grigliata d’inizio stagione con i rappresentanti della stampa locale. A partecipare i giocatori della prima squadra e lo staff, con una menzione speciale per il magazziniere Severino Civiero e il massaggiatore Giovanni Pivato, che festeggiavano il compleanno. «Mancherò alla partita con il Novara perché sarò in Austria per un impegno di lavoro programmato da tempo», ha sottolineato il presidente Andrea Gabrielli rivolgendosi ai suoi uomini, «ma vediamo di non fare scherzi, visto che in precampionato le uniche due sconfitte sono arrivate quando io non c’ero. È un momento bellissimo, ora dobbiamo essere bravi a mantenere l’entusiasmo». Abbonati sopra quota 1.600. È stato superato il tetto dei 1.600 abbonati. 1.610 le tessere sottoscritte sinora, con la possibilità di aggiungerne altre anche stamattina (la sede granata rimarrà aperta sino alle 11.30) e tutta la prossima settimana.
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Primi e belli. Anzi bellissimi. E sempre lassù, in cima, in vetta, soli e davanti a tutte le altre. Ecco il Cittadella, che spinge, corre e punta al quarto successo consecutivo oggi al Tombolato (ore 15) contro il Novara. Asticella che si alza, avversario da prendere con le pinze, scaramanzia che va messa nel conto. Perché non ci sarà Andrea Gabrielli, che oggi diserterà lo stadio per un impegno di lavoro programmato da tempo. «Sarò in Austria — spiega il presidente — vediamo di non fare scherzi , visto che in precampionato le uniche due sconfitte sono arrivate quando io non c’ero… È un momento bellissimo, siamo primi in classifica e la stampa nazionale ci sta regalando tante attenzioni. Dobbiamo essere bravi a mantenere questo entusiasmo anche prossimamente. Ma dobbiamo anche tenere la guardia alta — sottolinea il patron — e prepararci ai momenti bui che arriveranno. Perché arriveranno, lo sappiamo: dobbiamo essere pronti. Però intanto andiamo avanti. Siamo ovviamente contenti, è bella la sensazione che stiamo vivendo». Roberto Venturato è il ritratto della serenità, lassù si respira aria sana e non è detto che oggi verrà schierata la stessa formazione di Vercelli, visto che Pascali è nuovamente sulla rampa di lancio: «Ho sempre detto che i miei giocatori sono tutti titolari — evidenzia — non ho ancora fatto valutazioni pro futuro, farò scelte in relazione alla partita di domani (oggi per chi legge, ndr ). In tutte le zone del campo, come dico sempre, ho giocatori che potrebbero essere titolari, le mie scelte saranno di gara in gara». Cittadella e Novara tirano tanto, anzi tantissimo. Sono le due squadre che lo fanno di più sinora in serie B: «Ci troveremo di fronte un’ avversaria tosta — chiude Venturato — che porterà il coefficiente di difficoltà della gara in alto. Hanno qualità individuali e di gruppo molto elevate. Noi dobbiamo alzare l’ asticella e mantenere l’ umiltà che ci contraddistingue». Il resto è mancia? Non esattamente. Il Cittadella quest’anno fa tremendamente sul serio e non ha intenzione di regalare niente a nessuno. Nemmeno le briciole.
Ore 11.30 – Probabile formazione Padova (Gazzettino): Bindi; Sbraga, Emerson, Cappelletti; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Tentardini; Neto Pereira, Altinier.
Ore 11.20 – (Gazzettino) È anche la partita che segna il ritorno dell’ex Petrilli, che ha avuto parole al veleno. «Ciascuno è libero di dire e pensare ciò che vuole, ma nella vita ci vuole sempre rispetto. E io sono una persona che ha rispetto per tutti. La sua cessione? È stata una scelta tecnica. A livello di staff e di società abbiamo fatto una valutazione e deciso di non tenerlo». Brevi parla ai cronisti prima della seduta di rifinitura effettuata a porte chiuse. Tra i non convocati figurano Alfageme per squalifica, Filipe e Favalli non ancora al meglio, mentre è a disposizione Bindi che dovrebbe riprendere il suo posto tra i pali. Quanto alla possibilità di avanzare Emerson in cabina di regia, anche alla luce dell’assenza di Filipe, e inserire un altro difensore nei tre dietro il tecnico è categorico: «Non è un’opzione che ho in mente in questo momento, a centrocampo ho alternative con caratteristiche diverse». In attacco è scontato che Altinier e il brasiliano Neto Pereira torneranno a fare coppia. «A parte la squalifica di due giornate di Alfageme, giocheranno loro perché avevamo pensato di interpretare le tre gare in questo modo. Abbiamo anche Germinale in recupero – conclude l’allenatore biancoscudato – si sta allenando bene ed è disponibile anche lui».
Ore 11.10 – (Gazzettino) Scontato sottolineare che ci si attende un ben altro Padova rispetto a quello di martedì sera. «Sono mancate due-tre situazioni che abbiamo già discusso ampiamente, ora abbiamo la possibilità di dimostrare che anche dalle sconfitte bisogna sapere cogliere quegli aspetti che ti aiutano a migliorare e a crescere. Come in tutte le cose bisogna avere tempo e pazienza, e dare fiducia ai giocatori che abbiamo. Sotto questo punto di vista sono molto sereno perché non è stata una sconfitta che mi fa cambiare le idee che ho sulla nostra squadra». Più che mai però il Padova è obbligato a centrare i tre punti. «È obbligato a vincere tutte le partite. Noi proveremo a farlo, ma non sempre ci riusciremo, è inevitabile». Addentrandoci più nei tempi del match, come se lo aspetta? «Nelle ultime uscite la Maceratese ha giocato con una sorta di 4-3-3. È una squadra che si difende bene e che riparte velocemente con un costante attacco della profondità. Mi attendo una gara nella quale ci aspettano appunto per ripartire, un po’ quello che hanno fatto anche Fano e Albinoleffe. E quindi dovremo essere bravi e pazienti, cercando di creare loro più difficoltà possibili».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Esiste sola una via d’uscita per dimostrare che il ko a Fano è stato un incidente di percorso: battere la Maceratese. Questo è l’imperativo che accompagna i biancoscudati nella sfida in programma oggi all’Euganeo, imperativo da cogliere al volo anche per allontanare quel malumore che inizia a serpeggiare in una parte della tifoseria. Insomma, tre punti d’obbligo per rasserenare l’ambiente e rilanciare le ambizioni in termini di classifica. «È importante tornare in campo dopo pochi giorni – esordisce Oscar Brevi – e oggi abbiamo un’ulteriore possibilità di fare risultato. Le critiche nei miei confronti dopo Fano? Siamo sempre sotto l’occhio della critica, però fa parte del nostro lavoro. Accettiamo i complimenti quando vinciamo, e le critiche quando si perde malamente. Dobbiamo rimanere sempre sereni e concentrati, e continuare a lavorare con massimo impegno e professionalità per cercare di fare cambiare idea a chi in questo momento la pensa in modo diverso».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Ancora nessuna vittoria, ma costanti progressi nelle ultime due gare della Maceratese, reduce dai pareggi a reti bianche a Modena e con l’Ancona. A completare il quadro, il ko interno con la Sambenedettese. Il tecnico Giunti ha finora alternato i moduli 4-3-3- e 4-4-2. Tra gli ex in campo non figura solo Petrilli. Hanno infatti militato nel Padova anche l’allora giovanissimo centrocampista Alberto Quadri (campionato di C1 2003-04, nessuna presenza) e il difensore Armando Perna nella sciagurata stagione di B 2013-14 culminata con la retrocessione. Oggi è in dubbio per un problema muscolare. Quanti ai precedenti, solo in tre occasioni le squadre si sono affrontate a Padova. Il successo per 3-2 (doppietta di Perego e gol di Zobbio) all’Appiani del 31 maggio 1981 permise ai biancoscudati di Caciagli di ipotecare la promozione in C1. Un’altra vittoria (2-0, reti di Trotta e Della Giovanna) nella sfida di C2 del 17 ottobre 1999 all’Euganeo. Stesso risultato nel lontano 5 gennaio 1941 in B.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Anche oggi sarà possibile dare una mano alle popolazioni colpite dal terremoto, acquistando il poster della squadra con le firme di tutti i giocatori, con un’offerta minima di 2 euro. Sabato scorso con tale iniziativa, che si avvale dell’apporto organizzativo dell’Aicb, sono stati già raccolti 1.639,17 euro. E sempre per aiutare le vittime del terremoto, il club Fossa dei Leoni organizza venerdì 23 alle 20.30 alla Parrocchia Sant’Antonino a Meianiga di Cadoneghe un torneo di calcio balilla a coppie. L’iscrizione costa 10 euro e con il ricavato verrà acquistato materiale didattico per la scuola di Amatrice. Informazioni al 338-6818524.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Sono bastati i primi lavori effettuati nelle scorse settimane alle due attuali tribune per farsi un’idea su come potrebbe essere il colpo d’occhio dello stadio Plebiscito, l’impianto che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale ospiterà in futuro le partite del Padova. Nei due settori coperti dell’ex stadio del rugby, da tempo non più a norma, sono stati infatti collocati i seggiolini di colore bianco e, in parte rosso in modo da fare apparire la scritta Padova e, ai due lati, lo stemma del biancoscudo. I lavori proseguiranno con la realizzazione delle due curve e la sistemazione di spogliatoi, sala stampa e servizi, oltre agli interventi, tra gli altri, legati alla viabilità, ai parcheggi e alla sicurezza.
Ore 10.10 – Probabile formazione Padova (Mattino di Padova): Bindi; Sbraga, Emerson, Cappelletti; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Tentardini; Neto Pereira, Altinier.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Dopo la sconfitta di martedì sono state tante le critiche nei suoi confronti. Se l’aspettava? «Siamo sempre sotto la lente della critica, fa parte del nostro lavoro. Accettiamo i complimenti quando le cose vanno bene, e le critiche quando invece si perdono malamente le partite. Dobbiamo rimanere sereni, concentrati, e lavorare con il massimo impegno e la massima professionalità, cercando di far cambiare idea a chi in questo momento la pensa diversamente». Martedì alla squadra è mancato il carattere. Come si risolve questa situazione? «Sono mancate diverse cose, e ne abbiamo discusso ampiamente. Abbiamo la possibilità di dimostrare che anche dalle sconfitte si può raccogliere qualcosa che ci aiuti a crescere. Bisogna avere tempo, pazienza e fiducia nei giocatori, sotto questo aspetto sono sereno: non è una sconfitta che mi fa cambiare l’opinione su questa squadra». Si aspettava simili “bordate” da parte di Petrilli? «Ognuno è libero di pensare e dire ciò che vuole, ma prima di tutto serve rispetto. Io cerco di rispettare sempre tutti, e per questo non mi va di replicare ad affermazioni del genere. Per il resto, la sua cessione è stata una scelta tecnica, presa a livello di staff e di società».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Possiamo metterci la sconfitta alle spalle. Del resto, il Padova è sempre obbligato a vincere, non solo dopo una sconfitta: ci proveremo anche stavolta, anche se non sempre potremo riuscirvi. La Maceratese si difenderà cercando di ripartire in contropiede, noi dovremo essere pazienti». Ha dubbi di formazione? «Bindi dovrebbe essere a disposizione, visto che sta meglio, anche se giovedì ha lavorato ancora da solo. Non ci sono invece Alfageme, che è squalificato, Favalli e nemmeno Filipe. Davanti, per forza di cose, giocheranno Neto e Altinier, che nell’ottica delle tre gare in sette giorni è la coppia di attaccanti che avremmo voluto comunque mandare in campo contro la Maceratese, sapendo che abbiamo comunque anche Germinale, che sta crescendo». Mancando Filipe, e avendo adeguati ricambi in difesa, potrebbe spostare Emerson in cabina di regìa? «In questo momento non è un’idea che prendo in considerazione. A centrocampo ho valide alternative, sia pure con caratteristiche diverse, e per questo non è una delle opzioni che ho in mente».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) La situazione è tornata quella di sette giorni fa: allora, dopo il modesto pareggio con l’Albinoleffe, la gara con il Forlì richiedeva un immediato riscatto, e la vittoria arrivò. Ma la pesante sconfitta di martedì, nel turno infrasettimanale a Fano, ha fatto ripiombare l’ambiente indietro di una settimana. Questa sera, alle 18.30, arriva la Maceratese, un’altra delle “piccole” del girone B, e, manco a dirlo, l’imperativo per il Padova è uno solo: vincere. Per restituire tranquillità alla squadra e al suo allenatore, per ridare entusiasmo ad una piazza che disposta ad aspettare lo è (ma non in eterno…), quindi per ridare fiato ad una classifica che in quest’inizio di stagione, con una serie di sfide certo non proibitive, deve necessariamente progredire. Brevi ieri ha “blindato” la rifinitura all’Appiani, ma la formazione non dovrebbe scostarsi di molto da quella di Fano: rientra Bindi tra i pali, Favalli è ancora out, mentre mancherà Alfageme, che sconterà la prima delle due giornate di squalifica. Aggiungiamoci pure le frecciate lanciate da Nicola Petrilli, ed ecco servita una gara ad alta tensione nervosa. «Dopo una sconfitta del genere, è un bene tornare subito in campo», le parole del tecnico milanese alla vigilia.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Sono due gli ex biancoscudati che questa sera calcheranno il terreno dell’Euganeo per la prima volta da avversari del Padova. Il primo è Nicola Petrilli, freschissimo “ex” della gara, le cui dichiarazioni hanno scatenato grandi discussioni (e pure diverse critiche nei suoi confronti) in seno alla tifoseria: impossibile, al momento, capire quale accoglienza riserverà l’Euganeo all’attaccante torinese. Chi molto probabilmente non avrà un’accoglienza “morbida” è, invece, Armando Perna: il difensore palermitano torna all’Euganeo per la prima volta dopo l’annata trascorsa in biancoscudato sotto la gestione di Diego Penocchio. Nel modulo ad “albero di Natale” dei marchigiani ballottaggio a centrocampo, dove Malaccari insidia Mestre per una maglia da titolare. Assenti gli infortunati Allegretti e Bangoura. Pro terremotati. Prima del match, agli ingressi dello stadio, anche oggi verranno venduti i poster autografati dalla squadra, i cui proventi (offerta minima di 2 euro) verranno destinati ai terremotati del Centro Italia, dopo che contro il Forlì erano stati già raccolti più di 1.500 euro. In tribuna, poi, saranno presenti anche 150 ragazzi delle società gemellate.
Ore 09.10 – Probabile formazione Padova (Corriere del Veneto): Bindi; Cappelletti, Emerson, Russo; Madonna, De Risio, Mandorlini, Dettori, Tentardini; Altinier, Neto Pereira.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) A Macerata è sempre stato impiegato dall’allenatore Federico Giunti (a proposito, occhio perché in caso di sconfitta si parla con insistenza di un possibile esonero), finora non ha ancora segnato ma cercherà di rimediare oggi, quando si ritroverà di fronte compagni di squadra diventati di colpo avversari. Lui conosce loro, loro conoscono lui. Dovesse segnare un gol decisivo, da ko al Padova, non esulterebbe. Almeno così ha promesso. L’Euganeo, però, diventerebbe una pentola a pressione, perché Oscar Brevi è già sulla graticola (dei tifosi) dopo il pesante 3-1 di Fano e una partenza lenta che nessuno si aspettava all’interno del club; figurarsi se dovesse andare male pure con la Maceratese. La società lo difende ma è legata ai risultati e nessuno vuole immolarsi per Brevi. Il quale tira dritto per la propria strada, ieri ha condotto una seduta a porte chiuse, prepara sorprese nell’undici iniziale (Cappelletti scalpita, Sbraga ha deluso a Fano così come Emerson e Russo) e fa spallucce rispetto alle dichiarazioni rilasciate da Petrilli. Che forse non ha fatto i conti bene, perché se dovesse restare anche solo uno dei due fra Brevi e Zamuner il prossimo anno, le possibilità (già basse) che possa far parte della rosa si sono azzerate. «Ognuno è libero di dire e fare ciò che vuole — sorride a denti stretti l’allenatore — l’importante è che ci sia rispetto… Non replico alle sue dichiarazioni». Al Padova non conviene certo alzare i toni, a Brevi nemmeno. Il gol dell’ex di Petrilli ora è l’incubo di sabato 17 settembre.
Ore 08.50 – (Corriere del Veneto) Padova-Maceratese uguale Padova «contro» Nicola Petrilli, uguale Padova contro il passato recente. Anzi recentissimo, considerato che fino a venti giorni fa l’esterno torinese vestiva il biancoscudato prima di accettare la proposta del club marchigiano arrivata quasi sul gong e di partire per Macerata con biglietto di andata e ritorno. Ora è già tempo di regolare i conti tra le parti, con il gelo sceso fra il giocatore e la dirigenza. Petrilli contro Giorgio Zamuner e Oscar Brevi, «quelli che non mi hanno dato la possibilità di far loro cambiare idea e che avevano già deciso di mandarmi via sin dall’inizio». L’ennesimo affondo verbale di un giocatore bravo, vero, ma che evidentemente fatica a stare all’interno del gruppo, stride con i fatti. Perché Petrilli una chance per cambiare la storia e invertire la rotta l’ha avuta: 31 luglio, Padova-Seregno, lui fra i titolari, lui senza quel lampo che magari avrebbe cambiato qualcosa. Se avesse segnato, chissà, magari sarebbe successo l’imponderabile. Invece eccolo, sempre incompreso (a suo dire), a volte indolente (quando capisce di essere messo in discussione), incostante (possibile che sbagliassero sia Parlato, sia Pillon che Brevi?). Ricco di talento (purissimo), capace di qualsiasi giocata (gol da ricordare come autentiche gemme), come di prolungati blackout (come quello dopo il rinnovo del contratto). Oggi alle 18.30 Petrilli scenderà all’Euganeo con mille occhi puntati addosso, chissà con più applausi o fischi. Ieri il «popolo del web» si è spaccato più o meno a metà, oggi allo stadio si vedrà.
Ore 08.30 – Lega Pro girone A, la classifica aggiornata: Pordenone 10, Bassano e Venezia 8, Gubbio, FeralpiSalò e Sanatarcangelo* 7, Sambenedettese* 6, Mantova, Modena e Parma 5, Fano, Lumezzane, Padova*, Reggiana* e Sudtirol 4, AlbinoLeffe* 3, Ancona e Maceratese* 2, Forlì e Teramo 1 (* una partita in meno).
Ore 08.20 – Lega Pro girone B, i risultati della quarta giornata: FeralpiSalò-Lumezzane 2-2 (Sorbo (Lu) al 26′ pt, Guerra (Fs) al 44′ pt, aut. Codromaz (Lu) al 10′ st, Luche (Fs) al 29′ st), Mantova-Pordenone 0-2 (Azzi (Pn) al 21′ pt, Martignago (Pn) al 34′ st), Teramo-Modena 1-2 (Jefferson (Te) al 23′ pt, Schiavi (Mo) al 19′ st e al 41′ st), Bassano-SudTirol 1-1 (Gliozzi (St) al 22′ st, Grandolfo (Ba) al 40′ st), Fano-Padova 3-1 (Gucci (Fa) al 19′ pt, Madonna (Pd) al 43′ pt, Gucci (Fa) al 16′ st e al 38′ st), Forlì-AlbinoLeffe 2-2 (Cortellini (Al) al 8′ pt, Tonelli (Fo) al 30′ pt, Ponsat (Fo) al 5′ st, Anastasio (Al) al 41′ st), Gubbio-Sambenedettese 1-3 (Di Massimo (Sb) su rigore al 15′ pt, Ferretti (Gu) al 6′ st, Sorrentino (Sb) al 19′ st, Sabatino (Sa) al 44′ st), Maceratese-Ancona 0-0, Parma-Venezia 1-2 (Evacuo (Pa) su rigore al 2′ pt, Moreo (Ve) al 44′ st, Domizzi (Ve) al 45′ st). Reggiana-Santarcangelo rinviata al 4 ottobre