Fano-Padova, l’analisi del “Corriere del Veneto”

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Non è una Caporetto ma poco ci manca. Perché il ko del Padova maturato a Fano assume quasi le proporzioni di una disfatta, con orrori in difesa (vedi l’incredibile errore di Emerson che spalanca le porte all’1’-0), le sciocchezze dovute ai nervi che saltano (il rosso ad Alfageme) e una prestazione assolutamente negativa sotto tutti i punti di vista. Se tre giorni fa contro il Forlì Oscar Brevi aveva tirato un sospiro di sollievo, questo 3-1 che matura sul campo di una delle ripescate, accreditata alla vigilia di una sconfitta pressoché certa, torna a far addensare nubi nerissime sulla gestione dell’allenatore milanese e sul clima cupo che già circonda la squadra quando siamo appena alla quarta giornata. I problemi, che ci sono e che è impossibile nascondere, sono diversi: sconcertante vedere come Alfageme, che dovrebbe essere un professionista di grande esperienza, sia arrivato in condizioni assolutamente deficitarie a metà agosto e l’espulsione che rimedia sul campo del Fano aggrava il bilancio negativo che sinora è certificato dai fatti, prima che dalle impressioni. La difesa sbanda spesso, Emerson è ancora lontano parente del signor giocatore ammirato a Livorno, tra i pali Favaro ha fatto rimpiangere Bindi dopo aver salvato un gol nel primo tempo e il centrocampo è troppo compassato. Le novità di formazione arrivano pure nel riscaldamento. Perché Giacomo Bindi, già in dubbio alla vigilia e inserito nella distinta fra i titolari, non ce la fa. Alza bandiera bianca e si accomoda in panchina, al suo posto in porta gioca Favaro. Per il resto la formazione è quella annunciata, con l’unica novità rappresentata da Alfageme accanto ad Altinier e non a Neto Pereira come trapelato nell’immediata vigilia. Il Padova, già dalle prime battute, gioca male, con poca convinzione e il vantaggio del Fano arriva a mettere a nudo i contorni di una prova biancoscudata tutt’altro che entusiasmante. Emerson (19’) commette un errore clamoroso, consegnando letteralmente palla a Borrelli, Favaro si supera per fermarlo e la palla finisce a Gucci che con un destro chirurgico mette dentro per il vantaggio marchigiano.

Il Padova accusa il colpo, non reagisce e, anzi, al 22’ Schiavini con un tiro chirurgico colpisce in pieno il palo a Favaro battuto. Il Padova non riesce a fare gioco, in balia di un avversario tutt’altro che irresistibile. Che al 37’ rischia ancora di fare ancora male, con una puntura di spillo su punizione di Borrelli che spaventa Favaro. Il pari di Madonna arriva quasi per caso, con uno splendido cross di Tentardini su apertura di Altinier con stacco imperioso di Madonna che al 43’ fa 1-1. Ma è un fuoco di paglia, perché nella ripresa il Fano riprende in mano la partita e colpisce ancora con lo scatenato Gucci, che raccoglie un assist di Borrelli dopo un’incerta uscita di Favaro. Sulla traiettoria ci sarebbe Tentardini, in ritardo sulla diagonale. Al Padova saltano i nervi ed ecco arrivare pure il rosso ad Alfageme che si innervosisce, scalcia Ferrani e si fa cacciare facendo disperare Brevi in panchina. Inizio di stagione pessimo per l’argentino, che chiude definitivamente il match con il suo scatto di nervi. A quel punto, nonostante Brevi provi a rimescolare le carte con gli ingessi sulla scena di Neto Pereira e di Mazzocco, il sipario è chiuso per i biancoscudati. E, ciliegina su una torta già amarissima, arriva pure il tris di Gucci, che al 38’ si porta a casa il pallone del match bucando per la terza volta Favaro. Il Padova è scosso, prova a pungere con una punizione di Emerson, ma non c’è più nulla da fare. Sabato arriva la Maceratese all’Euganeo: e pensare che il calendario proposto dal cervellone elettronico, secondo gli addetti ai lavori, sarebbe dovuto essere favorevole alla squadra di Brevi. Il tempo per recuperare non manca di certo, ma per ora è arrivata solo la vittoria col Forlì. Per il resto fra il pari casalingo con l’Albinoleffe e il disastro di Fano non si capisce cosa sia peggio.

(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)




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