Ramarri sospesi tra l’amichevole nel ricordo di Willy ieri sera a Fiume Veneto e il ritorno di un ex con il Teramo. Lamberto Zauli non si era parlato più dopo quell’infausto (per lui) settembre 2014, quando fu esonerato dopo soli tre mesi. L’approssimarsi del match fra Pordenone e Teramo (sabato al Bottecchia, 18.30), sulla cui panca siede lui, ha riaperto il vaso di Pandora in cui erano state infilati e sigillati tutti i segreti, le diatribe e i rancori del divorzio. Zauli ha accusato Lovisa: «Avevo tanti nemici fuori e dentro lo spogliatoio e il presidente non mi difese». Lovisa ha ammesso di essere stato nell’occasione precipitoso e sull’identità dei «nemici» ha suggerito sibillinamente: «Chiedete a Mateos, che era direttore di campo». IL TRAGHETTATORE – Occasione propizia per risentire uno degli artefici principali del Tricolore dei dilettanti e del primato in Lega D dei ramarri. Marcelo Mateos fu anche traghettatore del passaggio fra D e LegaPro nella difficile stagione d’esordio in C. Da leader carismatico con la casacca neroverde addosso a consulente del presidente, a direttore di campo e infine a direttore sportivo prima di mollare tutto e passare al Padova, dove ora è team manager. «I nemici di Zauli dentro e fuori lo spogliatoio? Non c’ero certo io tra loro – garantisce Marcelo -. Anzi, in una riunione a tre tenuta in sede – scava nella memoria – provai a difenderlo. Inutilmente. Forse si pensa così perché Foschi, suo successore, con me legò presto. Logico, essendo stato un suo giocatore». Questo fuori dallo spogliatoio, ma dentro? «Le cose che si dicono e si fanno lì – risponde Mateos – restano nello spogliatoio. È una vecchia regola del calcio. Non farò io l’infame». IERI & OGGI – «A Padova sto bene – afferma Mateos -. In società si respira professionismo. Quando penso a Pordenone mi viene malinconia. Con un presidente come Lovisa si poteva e si può fare di più. Non intendo in campo, dove Tedino e i ragazzi sono stati fantastici». Re Mauro punta al podio anche in questa stagione. «Fa bene – risponde Marcelo -. Tedino è bravissimo e l’organico che ha messo insieme è da podio. Da terzo gradino, però: i primi due sono riservati a Padova e Reggiana. Credetemi – sorride sornione -, tutti parlano di Parma e Venezia, ma a contendersi la promozione sino all’ultima giornata saranno la Reggiana e il mio Padova. Il Pordenone potrà giocarsi il terzo posto con le altre due». Pordenone – Padova è in calendario solo fra 6 mesi (15 aprile 2017, andata il 4 dicembre), Mateos sarà presente al Bottecchia? «Ovvio – risponde -, sono il team manager biancoscudato. E poi – strizza l’occhio – a Pordenone avrò qualche nemico anch’io, ma pure tantissimi amici. Sarà un piacere rivederli».
(Fonte: Gazzettino, edizione di Pordenone)