Una partita che il Padova avrebbe meritato di vincere, ma che ha anche rischiato di perdere. L’1-1 dell’Euganeo è stato ricco di emozioni. Tra luci e ombre il debutto in campionato dei biancoscudati: la supremazia nel gioco è stata quasi costante, però è mancata la giusta cattiveria davanti alla porta. Da rivedere la fase difensiva, con l’incredibile pericolo corso nei minuti di recupero. Buono l’approccio alla gara del Padova, che nelle sue ripartenze ha provato soprattutto a sfruttare la corsia di sinistra: sempre presente nel vivo del gioco Dettori, bravo nelle sovrapposizioni Favalli. Meno brillante la catena di destra, dove sia Mandorlini che Madonna hanno funzionato a intermittenza. Troppo scolastico Filipe, peraltro penalizzato dalla tallonite e anche dalla marcatura a uomo di Mastroianni. I biancoscudati hanno mostrato il meglio del loro repertorio soprattutto con le verticalizzazioni a scavalcare il centrocampo. È stato così all’8’ quando Russo ha imbeccato Neto Pereira: il brasiliano ha vinto il duello fisico con Gavazzi, ma al momento del tiro è stato stoppato in extremis dal recupero dell’avversario. Dopo avere reclamato un rigore (contatto sospetto tra Dettori e Guerriera probabilmente iniziato fuori area), la squadra di casa è andata a un passo dal vantaggio con un’inzuccata di Mandorlini, bravo Coser a sventare la minaccia. E provvidenziale, sul prosieguo dell’azione, un suo compagno a rimpallare la conclusione ravvicinata di Madonna.
Nel momento migliore del Padova è però arrivato il vantaggio dell’Albinoleffe. Mastroianni ha raccolto una palla sporca sulla trequarti ed è andato al tiro con un destro potente respinto con il corpo da Sbraga, pronto Gonzi a raccogliere il pallone e ad infilare Bindi con un destro vellutato sotto l’incrocio. La truppa di Brevi ha però avuto il merito di non scoraggiarsi. Ha ripreso il controllo delle operazioni e poco prima dell’intervallo ha sfiorato il pareggio. Velenosissima la punizione di Emerson che ha di nuovo esaltato i riflessi di Coser, altrettanto tempestivo poi sulla ribattuta di Russo. Quasi obbligatorio nell’intervallo il cambio del sofferente Filipe. Ma anzichè rimpiazzarlo con De Risio, mandato a scaldarsi già alla mezz’ora del primo tempo, Brevi ha optato per Altinier. Il Padova è così passato a un 3-4-3 decisamente a trazione anteriore. Sul piano offensivo la manovra ne ha subito tratto vantaggio. Di nuovo alla ribalta il portiere Caser (13’), quasi miracoloso nel neutralizzare un tocco ravvicinato proprio del nuovo entrato Altinier su cross dalla destra di Madonna. Con il passare del tempo la pressione biancoscudata è diventata asfissiante, ma è sempre mancato un pizzico di fortuna nelle conclusioni.
Fino alla meritatissima rete del pareggio (22’) firmata da Altinier con una girata di testa forse viziata anche da un tocco di braccio. Inutili le proteste degli ospiti. Un attimo dopo lo stesso Altinier è andato vicino al raddoppio: destro volante a incrociare e salvataggio con la punta delle dita del solito Coser. Sulle ali dell’entusiamo il Padova ha continuato ad attaccare a testa bassa, sfruttando soprattutto le corsie esterne per allargare la difesa avversaria. Ma ha corso anche un grande rischio su un contropiede in superiorità numerica degli ospiti finalizzato da un diagonale radente di Giorgione che ha sfiorato il palo alla sinistra di Bindi.Lo scampato pericolo ha spinto Brevi a ritornare a un più solido 3-5-2 (dentro Fantacci e De Risio, fuori Alfageme e Madonna). La spinta dei biancoscudati, anche senza l’intensità dei minuti precedenti, non si però esaurita, anzi. Clamorosa è stata l’occasione fallita da Fantacci che di testa da due passi, dopo una calibratissima punizione di Emerson, ha incredibilmente alzato la mira. Quando però il nuovo entrato Moreo ha colpito il palo interno sull’ultima ripartenza degli ospiti ai tifosi dell’Euganeo si è gelato il sangue. E l’1-1 è andato in archivio.
(Fonte: Gazzettino, Claudio Malagoli)