Padova-AlbinoLeffe, l’analisi del “Corriere del Veneto”

Condividi

Alla fine è complesso dare un giudizio sulla prima del Padova. La sufficienza di sicuro non può esserci, perché un pareggio casalingo contro un avversario messo in piedi in quindici giorni non può soddisfare. E se nel finale il palo non salvasse Bindi da una sicura capitolazione staremmo qui a discutere di un rovinoso scivolone interno alla prima uscita di campionato. I dubbi emersi nel precampionato sul Padova di Oscar Brevi continuano ad aleggiare insistenti, anche se sulla strada dei biancoscudati c’è stato un Coser monumentale, con almeno sei parate decisive. Ma non c’è solo la sfortuna e la bravura del portiere avversario. Al Padova è mancata la velocità di esecuzione, nel primo tempo la profondità e soprattutto l’imprevedibilità. Il 3-5-2 è un modulo che richiede tanta corsa e tanta applicazione, d’accordo che siamo alla prima, ma il centrocampo porta con sé tanti palleggiatori e pochi incursori. L’assenza di De Risio si è sentita, Filipe continua a mostrare più ombre che luci, davanti senza Altinier è mancato quel «killer» d’area che serve come il pane. Le scelte iniziali di Brevi sorprendono ma fino a un certo punto, considerate le non perfette condizioni fisiche di Altinier e di De Risio. Dentro Alfageme con Neto Pereira, in mezzo gioca Mandorlini, dietro Russo si conferma intoccabile e Cappelletti finisce in panchina. Nel primo tempo sul taccuino ci sono tante occasioni (almeno quattro) per i biancoscudati ma alla resa dei conti a decidere è il gol di Gonzi, che al 38’ indovina una traiettoria fantastica a battere Bindi all’angolino.

L’Euganeo assiste attonito al mondo che si capovolge: vero è che le occasioni ci sono, ma è vero anche che c’è sempre la sensazione, come già avvertito a più riprese nel precampionato, che a questa squadra manchi qualcosa. Vedremo se sarà soltanto una questione di tempo, oppure se quello slot che potrebbe rimanere libero a lungo andare possa essere occupato, magari da un ulteriore attaccante. Il Padova non gioca male, ma quello che manca è l’imprevedibilità e magari anche la presenza di un attaccante d’area di rigore come Cristian Altinier. Neto ha la palla buona per colpire al 6’, Gavazzi sbanda, ma poi recupera e si immola sul brasiliano. Al 16’ c’è addirittura una tripla chance per il Padova: Mandorlini, Madonna e Neto Pereira, il risultato è sempre lo stesso, Coser insuperabile e lo zero nella casella dei gol segnati. Dopo lo svantaggio, il Padova si lancia all’assalto, Emerson e Russo sbattono ancora su Coser, poi nella ripresa Brevi indovina il cambio giusto: fuori Filipe, dentro Altinier e 3-4-1-2 sganciato per recuperare. Il solito Coser mura Altinier al 13’, ma poi sempre Altinier (la mano de Dios ? Le immagini non chiariscono) indovina la traiettoria giusta e Coser non può nulla. Proteste, l’Albinoleffe si arrabbia ma rischia di crollare, Altinier ci prova ancora ed è ancora Coser a superarsi. Altre occasioni: Giorgione spedisce a lato, Fantacci alza da due passi, Moreo fa tremare l’Euganeo con un clamoroso palo. Non sarebbe stato giusto. O forse i problemi ci sono e non bastano le occasioni da gol a nasconderli.

(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)




Commenti

commenti

About Gabriele Fusar Poli


WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com