Clicca qui per aggiornare la diretta
Ore 20.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) In casa biancorossa l’attenzione è rivolta alla partita contro la Spal e il ds Antonio Tesoro ha commentato la chiusura del calciomercato con soddisfazione. «Siamo riusciti a prendere i giocatori necessari per completare la nostra rosa, soprattutto in difesa dove si erano evidenziate lacune chiare. Purtroppo ci sono mancati anche D’Elia e Adejo per infortunio. Sono arrivati Zaccardo ed Esposito che non hanno bisogno di presentazione e ci daranno una grossa mano in attesa che anche Fontanini e Bogdan possano crescere perché sapevamo che, per motivi diversi, subito non sarebbero stati pronti». Il colpo di questo calciomercato è stato senza dubbio Cristian Zaccardo, campione del mondo nel 2006 con l’Italia. «Al Carpi si era chiuso un ciclo, sapevo che sarei andato via e Vicenza è una destinazione gradita, piazza gloriosa e dalla grande tradizione. Il presidente e il direttore mi hanno fatto sentire importante, sono qui pronto a dare il massimo e mettere a disposizione la mia esperienza in un gruppo abbastanza giovane». Zaccardo è pronto a giocare sia come terzino che come centrale, ruoli che ha già ricoperto in passato. «Giocherò dove deciderà il mister — spiega — negli anni scorsi ho giocato sia da terzino che da centrale. L’importante è fare le cose bene e i primi approcci qui a Vicenza sono assolutamente positivi. Adesso spetta a me dimostrare di mostrare sul campo di star bene e di essere utile alla causa». Del suo arrivo in biancorosso è soddisfatto anche Andrea Esposito, acquistato dal Latina nelle ultime ore di mercato. «Avevo chiesto informazioni a Moretti che era mio compagno di squadra a Latina e avevo avuto informazioni ottime della piazza — dice — per cui sono molto contento di essere qui. Sapevo che avrei lasciato Latina perché così avevamo deciso, ma restava da decidere dove sarei andato. Per me Vicenza è una grande opportunità, perché ho la possibilità di rilanciarmi in una piazza importante con un pubblico da serie A». Esposito sa che l’obiettivo del Vicenza è la salvezza ed è prontissimo a dare il suo contributo. «In serie B i pronostici spesso vengono disattesi — riflette — l’importante è cercare di arrivare prima possibile alla quota stabilita e mettersi al sicuro. Per riuscirci bisognerà lottare su tutti i campi, a cominciare da domani contro un avversario forte come la Spal che ha mantenuto l’organico con cui ha vinto il campionato di Lega Pro rinforzandolo con giocatori di primo iano per la categoria. Se il mister mi chiamerà io sono pronto a scendere in campo, anche se è chiaro che, essendomi allenato solo una volta con i miei nuovi compagni, l’amalgama e l’intesa devono essere migliorate».
Ore 20.00 – (Giornale di Vicenza) Giudizio del tutto positivo quello espresso dal direttore sportivo Antonio Tesoro a commento del mercato appena chiuso, perchè come ha spiegato: «Sono stati raggiunti i due obiettivi fissati: contribuire al riassetto del conto economico della società che non era più sostenibile e chiudere quelle falle che si erano evidenziate nel precampionato. Ora riteniamo di avere la possibilità di raggiungere la salvezza».Un conto però è ottenere una salvezza tranquilla, un altro lottare fino all’ultimo minuto.Comunque sempre salvezza è, poi ci auguriamo che le coronarie di tutti non siano messe a dura prova.Ha dovuto lavorare con un budget molto ridotto.Diciamo in linea con quelli di chi punta alla salvezza e per onestà andava detto.Alla fine è rimasta una rosa forse un po’ troppo folta?No, ci sono un centrocampista e un difensore in più, per il resto siamo giusti e ben assortiti, ovvio se in questo periodo dovessero emergere delle problematiche vi porremo rimedio a gennaio.Il tecnico Lerda aveva chiesto, subito dopo la sconfitta col Carpi, l’arrivo di due difensori sottolineando che non poteva aspettare fino a Natale certi giocatori, evidente il riferimento a Fontanini.È la sua opinione, io dico la mia. È folle pensare di giudicare un giocatore dopo così poco tempo. Per Lavezzi al suo primo mese al Napoli fu un continuo dire: chi avete preso, portatelo indietro. Poi è stato ceduto al PSG per non so quanti milioni. Fontanini si deve ambientare e viene da un periodo di inattività, ad oggi non è pronto, ma lo sapevamo. Purtroppo per alcuni infortuni, così come è toccato a Bogdan, è stato impiegato senza un inserimento graduale.E però alla fine sono arrivati Zaccardo e Esposito.Ma era in programma.A centrocampo forse manca un giocatore tecnico.H’Maidat è tutto tecnica e non dimentichiamoci di Bellomo.Il procuratore di Urso ha detto che sarebbe potuto finire fuori lista.Giochetti di mercato.Per l’attacco siete soddisfatti?Se la domanda mi fosse stata fatta ai primi di luglio avrei detto che si pensava di prendere un altro elemento poi invece Cernigoi e Di Piazza ci hanno dato buone indicazioni e quindi portare qui un’altra punta avrebbe voluto dire togliere spazio a loro. Per capirci: quello che sarebbe potuto succedere un anno fa a Raicevic se Pozzi non si fosse infortunato. Però abbiamo ricevuto davvero tante offerte per loro, ma il presidente ha detto no.A dire il vero il procuratore di Di Piazza ha dichiarato che volevate darlo al Foggia, ma che lui non si sarebbe mosso da Vicenza.È l’opposto di quanto è avvenuto: il Foggia voleva darci un sacco di soldi e ci ha provato fino all’ultimo, ma noi abbiamo rifiutato.Filip Raicevic è rimasto: gli adeguerete il contratto?Non ne abbiamo più parlato, ma non penso ad un adeguamento fine a se stesso, noi abbiamo proposto un prolungamento con una cifra molto più alta rispetto a quanto percepisce oggi, vedremo.L’operazione più difficile in questi due mesi? Fabinho è stata la più costosa e la più lunga; non semplice nemmeno quella di Rizzo forse perchè era il primo acquisto e dunque si è dovuto spiegare al presidente il perchè dovesse spendere dei soldi, ma anche quella di Zaccardo, perchè col Carpi non è mai facile trattare. Così abbiamo avuto un campione del mondo che ha girovagato per 7-8 ore per l’hotel.Alcune rescissioni non sono state semplici.Eh sì, alla fine per riuscirci la società è stata costretta a spendere dei soldi.Curiosità: e Diego, figlio di Marcelo Otero?Non è pronto per giocare in serie B, ma lo segnaleremo a qualche società di categoria inferiore.È stato il suo primo mercato con il presidente Alfredo Pastorelli, come è andata?È stato frizzante, gli ultimi tre giorni a Milano sono stati anche divertenti, si è lavorato in buona sinergia pur essendo noi uno staff molto ampio, eravamo più di quelli del Milan, ma siamo stati bene.
Ore 19.50 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza ha alzato il muro, ma stavolta per davvero. Non c’entra Fabricio “El Muro” Fontanini. Ora la difesa biancorossa sarà comandata da Cristian Zaccardo e Andrea Esposito, presentati ieri mattina dal ds Antonio Tesoro.Chiusa una porta, si apre un portone. Cristian Zaccardo deve aver pensato così quando gli si è schiusa la possibilità di arrivare a Vicenza. «Al Carpi – ha raccontato l’esperto difensore – si era concluso un ciclo. Ho colto con grande entusiasmo l’opportunità di approdare in biancorosso». Una scelta, quella di Zaccardo, un po’ a ritroso, dal momento che l’ex giocatore azzurro, campione del mondo nel 2006, ha dovuto fare un passo indietro. «Nella mia carriera, non ho mai fatto la serie B, dunque a Vicenza sarà la prima esperienza nel campionato cadetto». E Zaccardo, già prontissimo ad esordire domani sera a Ferrara contro la Spal, un cadetto proprio non è. Trentacinque anni, di Formigine, provincia di Modena, ha collezionato 19 stagioni in serie A, di cui tre nel Wolfsburg. Prima che diventasse un giocatore maturo, ha vestito la maglia dello Spezia in C1. «Mi si chiede di portare esperienza, eccomi qui. Ho avuto modo di svolgere alcuni allenamenti con i nuovi compagni e le sensazioni sono positive, anche per quel che riguarda il luogo di lavoro, il centro tecnico Morosini. Ho subito cercato – ha spiegato – di capire, con l’aiuto di Lerda e dei compagni, i meccanismi di gioco e mi metto a completa disposizione. Cercherò di trasmettere soprattutto la mia serietà. Ringrazio – ha proseguito – la società, il direttore sportivo e il presidente che mi hanno corteggiato a lungo. Qui c’è una storia e sapete cosa? Visto che arrivo dalla A, qui lotterò per tornarvi…». La scelta è ricaduta su di lei per sistemare la difesa che è in emergenza, quantitativa e qualitativa. «La squadra, il mister e i tifosi possono contare su di me e la mia esperienza, non farò altro che portare ciò che ho appreso in tutti questi anni sul campo. Ho giocato a quattro e a tre, sono un centrale ma posso anche essere impiegato da terzino destro. Non vedo l’ora di iniziare». In questi primi giorni al “Morosini” ha dato dimostrazione di stare bene. «Lo confermo, mi sono sempre allenato nonostante la difficile situazione che ho vissuto a Carpi, forse mi manca un po’ il ritmo partita ma lo ritroverò». Domani giocherà vicino a casa… «E contro l’unica squadra che ho affrontato in amichevole quest’estate. Abbiamo vinto 3-1, speriamo che il risultato domani sia lo stesso». Indosserà la maglia numero 9, non usuale per un difensore. «In effetti in carriera ho sempre avuto numeri più bassi e il 9 lo portano gli attaccanti. Non ce n’erano altri a disposizione e comunque spero mi porti fortuna. Poi in A 22 gol sono riuscito a farli, mi auguro di segnare qualche rete decisiva anche in B».Andrea Esposito, 30 anni, da Galatina, provincia di Lecce, è un marcantonio di 191 centimetri. Giunto a Vicenza giovedì sera, ha svolto ieri mattina la prima seduta a Isola. Senza tanto nascondersi, l’ex giocatore del Latina, ha ammesso: «Non è stato facile lasciare la mia ex squadra, ormai ero molto legato alla maglia nerazzurra, ma dopo tre stagioni ho scelto il Vicenza, che per venti giorni mi ha cercato con insistenza. Ecco, proprio il fatto di avermi marcato così stretto mi ha fatto sentire importante». Bando ai convenevoli. Domani c’è una partita che il Vicenza vuole vincere dopo la sconfitta dell’esordio. «La Spal – ha sottolineato il neoacquisto che in carriera ha militato per 7 stagioni a Lecce – ha fatto un ottimo mercato ed è una formazione ostica che ci renderà dura la vita, ma siamo pronti. Io, in particolare, posso giocare subito, mi sento bene e in estate ho lavorato in previsione del campionato, disputando anche alcuni test col Latina. Come Zaccardo, penso di poter portare la mia esperienza ai compagni più giovani, non temo questa responsabilità. E mi adatto a tutti i ruoli della difesa». Esposito vestirà la maglia numero 17. «Ho scelto il giorno in cui compio gli anni – ha detto – E non sono scaramantico. Nesta aveva il 13…».
Ore 19.30 – (Il Piccolo) D’accordo, ci sono la festa con i tifosi e i ricevimenti in Comune, il conteggio degli abbonamenti e l’attesa per il ritorno a Trieste di Biasin a metà settembre, ma adesso bisogna ricordarsi che in campo si comincia a fare sul serio. E che per la Triestina inizia finalmente il campionato, ovvero la caccia domenicale ai tre punti. Non lo hanno certo dimenticato staff tecnico e giocatori, che anche ieri sotto il sole cocente hanno lavorato sodo per preparare la sfida di domani contro il Carenipievigina (al Rocco calcio di inizio alle ore 15, arbitra Maninetti di Lovere), una neopromossa da non prendere sotto gamba, che sarà ricca di entusiasmo all’esordio in serie D su un campo prestigioso come quello triestino. Ieri al caldo dei 30 gradi di Prosecco lavoro atletico, lavoro a gruppi, tattica e partitella: non è mancato niente agli alabardati in questa tappa di avvicinamento al debutto di campionato. Un avvicinamento non dei più sereni per l’Unione, visto che la grana riguardante Langwa “Zoom” si trascina e si fa sempre più preoccupante, anche se la società spera di risolverla nelle prossime settimane. In attesa dell’ok per il canadese, e probabilmente anche di un nuovo arrivo atteso in queste ore, domani Andreucci dovrà ricorrere ai superbaby, ovvero alla classe 1999 per il ruolo di terzino sinistro: al momento il favorito sembra Pizzul su Brandmayr, ma i due se la giocano fino alla vigilia. Per il resto, a parte lo squalificato Frulla, il tecnico alabardato può per fortuna contare su una rosa in salute e senza infortunati, cosa che gli permette una certa abbondanza di scelte in quello che almeno in partenza sarà il suo consueto 4-3-1-2. Davanti al portiere Voltolini, se la giocano i tre difensori centrali per due posti: al momento salgono le quotazioni di Marchiori per giocare accanto a capitan Leonarduzzi, ma ovviamente anche Aquaro ci spera. Sulla destra invece dovrebbe toccare al montenegrino Bajic (qui l’alternativa è Crosato). Sulla corsia mancina, come detto, forse tocca a Pizzul. A centrocampo Andreucci può disporre invece finalmente di Cecchi e Corteggiano, con il regista che farà il perno centrale e l’italo-argentino spostato a sinistra. Certo, Corteggiano resta comunque una carta da giocare anche come difensore sinistro, ma a quel punto sarebbe necessario il 1998 Celestri in mezzo al campo, cosa che almeno all’inizio pare esclusa. A completare il terzetto di centrocampo sulla destra un under 1997, con ballottaggio fra Carraro e Turea, anche se proprio quest’ultimo pare aver scalato posizioni negli ultimi giorni. Anche nel settore offensivo c’è una delicata scelta da fare per lasciare fuori uno dei quattro attaccanti. Assodato che Serafini sarà il trequartista, al momento la coppia favorita per giocare domani in avanti sembra quella formata da França e Bradaschia, con Dos Santos che potrebbe partire dalla panchina. Stamane ultima rifinitura e scelte finali, poi domani sarà finalmente campionato.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Mantova) Per l’azionista di maggioranza e ad Enrico Folgori e per il socio e vicepresidente Marco Caludio De Sanctis quello di stasera sarà il “debutto” al Martelli in una gara ufficiale. «C’è emozione – dice Folgori -, ma soprattutto fiducia nei giocatori e in mister Prina. Sappiamo di incontrare un Venezia costruito per salire in B, ma ce l’andiamo a giocare faccia a faccia senza paura. Contando anche sulla spinta del pubblico, che è il nostro 12esimo uomo in campo e che può darci una marcia in più. Siamo già soddisfatti di aver superato quota mille abbonamenti, ma speriamo che nei prossimi giorni, magari grazie a un risultato importante, ne vengano sottoscritti ancora di più. Siamo convinti di aver allestito una buona squadra, alzando l’asticella con il nostro arrivo rispetto ai progetti precedenti. E magari si potrà fare ancora qualcosa sul mercato: un nostro pallino è ad esempio il portiere Avramov che, quando avrà la cittadinanza italiana, potremmo anche tesserare». Anche De Sanctis pone l’accento sul fattore Martelli: «I ragazzi di mister Prina sono carichi e, con l’aiuto di un pubblico davvero numeroso, che li spinga dall’inizio alla fine, potrebbero ottenere un risultato importante. Da parte nostra abbiamo ottemperato a tutti gli obblighi di Lega (i documenti sono stati inviati ieri, ndr) e stiamo lavorando per mettere il Mantova nelle migliori condizioni per esprimersi in campo. Sul mercato potrebbe esserci qualche altra “scommessa” all’estero, perché scovare talenti e rivenderli è uno dei punti fondamentali per crescere in Lega Pro senza far saltare i conti».
Ore 18.50 – (Gazzetta di Mantova) Dopo il buon pareggio ottenuto al debutto in campionato ad Ancona, il Mantova scende in campo stasera per la “prima” al Martelli che ha il sapore del big match. I biancorossi sfidano infatti il Venezia di mister Pippo Inzaghi, una squadra neopromossa ma trasformata sul mercato in una corazzata zeppa di grandi nomi per puntare subito alla promozione in serie B. In Laguna Caridi e compagni persero il 13 agosto di misura (1-0) la sfida di Coppa Italia, ma da allora sembrano passati secoli. Il Mantova è stato completato sul mercato e mister Luca Prina è felice del materiale a disposizione («la società è stata brava, ha allestito un’ottima squadra, credo stupendo anche voi»), al punto che alla vigilia dichiara: «Spero di far scoprire la categoria al Venezia». Quello del tecnico non è ovviamente un atto di presunzione, ma soltanto l’auspicio che «la fame, la voglia di riscatto e di regalare qualcosa di importante ai tifosi» dei suoi giocatori possano annullare il gap tecnico con un avversario che «ha grandi individualità e buona organizzazione di gioco, ma forse non ritmi altissimi e le motivazioni che dobbiamo avere noi. Certo, loro possono sfruttare qualsiasi episodio per farci male, noi dovremo sbagliare poco o nulla nei 90 minuti». Prina confessa addirittura di aver fatto vedere ai suoi giocatori il video dell’ultimo successo “importante” ottenuto dal Mantova al Martelli: «Era l’11 gennaio 2015 – dice il mister -, Mantova-Alessandria 2-0. E ho detto ai giocatori che non è possibile che da un anno e mezzo una piazza come questa non viva una gioia come quella. Non so se riusciremo a fare risultato, ma di certo dobbiamo provarci con tutte le nostre forze e soprattutto dobbiamo dimostrare qualcosa a noi stessi e alla gente di Mantova». Insomma, in casa biancorossa si è consci di partire sfavoriti ma non ci si sente affatto battuti prima di giocare. La voglia di iniziare una stagione molto diversa da quella che ci si è appena messi alle spalle è palpabile. Anche da parte della società, che ha organizzato prima della gara la sfilata delle squadre giovanili biancorosse, che verranno poi presentate ufficialmente in piazza Mantegna il 22 settembre. Entrando nei dettagli tecnici, c’è da dire che Prina stasera dovrebbe riproporre lo stesso undici di Ancona con due o tre variazioni causate anche da alcuni acciacchi. Fra i convocati non c’è infatti Boniperti, alle prese con un fastidio al piede e al suo posto giocherà Tripoli. In forse è anche Cristini, in ballottaggio fino all’ultimo con Romeo. È invece certo che Di Santantonio lascerà il posto all’esterno Regoli per scelta tecnica. Sull’altro fronte Inzaghi deve fare a meno di Baldanzeddu e Fabris ma non ha certo problemi di organico. L’ex bomber del Milan schiererà i suoi con il consueto modulo 4-3-3 e recupererà rispetto al vittorioso debutto contro il Forlì (1-0) il difensore Malomo. Nelle file arancioneroverdi c’è anche un ex biancorosso, il centrocampista Simone Bentivoglio che visse nell’Acm la sua prima stagione da professionista, quella 2005-2006 che culminò con la maledetta finale playoff di Torino. A corollario della gara con il Venezia ci sarà anche una pregevole iniziativa di beneficenza dei tifosi del Mantova. I ragazzi della Curva Te partecipano infatti alla raccolta fondi in favore dei terremotati del centro Italia. In particolare gli ultras del Mantova hanno deciso di aderire al progetto promosso dagli ultras dell’Aquila. La raccolta fondi inizierà in vari ingressi dello stadio prima della gara e proseguirà durante l’intervallo in curva Te. Le cassettine per le offerte si trovano anche alla bocciofila del Te e alla caffetteria Colonna di Montanara.
Ore 18.30 – Lega Pro girone A, fischio finale: FeralpiSalò-Modena 1-0 (Romero (Fs) al 23′ st), Forlì-Pordenone 0-2 (Arma (Pn) al 15′ st, Berrettoni (Pn) al 21′ st), Gubbio-SudTirol 1-0 (Candellone (Gu) al 30′ st), Teramo-Bassano 1-1 (Maistrello (Ba) al 2′ pt, Sansovini (Te) al 15′ pt).
Ore 18.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Parola d’ordine dimenticare la Coppa. Questo chiede Pippo Inzaghi al suo Venezia, impegnato stasera a Mantova (ore 20.30). Il 13 agosto al Penzo una pennellata di Pederzoli aveva regalato agli arancioneroverdi, opposti a un team mantovano molto rimaneggiato, tre punti decisivi per passare il turno di Coppa Italia. In poche settimane però i biancorossi hanno cambiato pelle e tutto fa pensare che al Martelli non sarà una passeggiata. «È normale che il Mantova si sia rinforzato, ci aspettiamo un avversario diverso – chiarisce il capitano Maurizio Domizzi – però troveranno un Venezia a sua volta migliorato. Tra coppa e campionato è sempre un’altra musica, le gare che contano davvero sono appena cominciate». Battendo 1-0 il Forlì, il Venezia ha lasciato una buona impressione. Compreso Domizzi, che ha debuttato al centro della difesa con Modolo: «A causa del classico mignolo del piede stampato su uno spigolo ho saltato le prime due partite ufficiali. Sul piano della condizione e del ritmo ero un po’ indietro, ma giocare mi ha fatto bene. Siamo sempre più squadra e mi sento sempre più partecipe di questa avventura».
Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Per lui la vicenda era già chiusa. Ieri invece Joe Tacopina, anziché limitarsi ad entrare in “clima partita” (stasera alle 20.30 seguirà il Venezia a Mantova, nella seconda di campionato), ha dovuto suo malgrado scrivere un altro capitolo della diatriba nata dal suo figurato “calcione” al Padova. Una querelle che in attesa del derby del 26 novembre (ore 16.30, al Penzo) ha abbandonato il binario dello sport per trascinarsi su quello dello scontro istituzionale. A far arrabbiare il presidente lagunare non tanto la “raccomandazione” del prefetto di Venezia Domenico Cuttaia («Attenzione a non caricare i tifosi esagitati»), quanto il fatto che il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, abbia diffuso su Facebook una lettera dal carattere privato. «Aprire i quotidiani e leggere che si sta ancora parlando delle mie parole di lunedì mi sorprende – afferma Tacopina – Parole che continuano ad essere strumentalizzate perché – ribadisco – non erano, né offensive, né volte ad incitare violenza». A seguire, senza nominarlo, la stoccata a Bitonci. «Una comunicazione privata, a me personalmente indirizzata, è stata resa pubblica da chi sin dall’inizio sta cercando visibilità, per trarre vantaggi personali e politici da una situazione che sarebbe dovuta restare relegata in un ambito sportivo. Considerato tutto ciò che il Venezia Fc ha fatto e sta facendo per risvegliare l’orgoglio e la passione della città verso la propria squadra, per diventare parte di una comunità e contribuirne allo sviluppo e crescita, questo epilogo mi lascia profondamente amareggiato». Prima di Tacopina era intervenuto Luigi Brugnaro. «Lo sport è passione e trasporto – la nota del sindaco di Venezia – non lasciamo però che l’adrenalina rischi di far pronunciare frasi di forte impatto mediatico. Non accettiamo dichiarazioni che possono offendere la sensibilità dei tifosi. Da persona che ha sempre investito nello sport e creduto nella sua potenzialità di veicolare messaggi educativi ai giovani, rivolgo al sindaco Bitonci, a tutti i tifosi padovani e veneziani e alle squadre un sincero e sportivo ’in bocca al lupo’, augurandomi che queste spiacevoli situazioni non si ripetano».
Ore 18.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’eco delle polemiche innescate dalla frase anti-Padova pronunciata lunedì dal presidente Joe Tacopina non si è ancora spenta, anzi. Ieri altro botta e risposta tra il numero uno del Venezia e il sindaco di Padova, Massimo Bitonci. Ma intanto i riflettori si riaccendono sul calcio giocato. Stasera gli arancioneroverdi scendono in campo al Martelli per la prima trasferta di campionato. «Per battere il Mantova ci vorrà il miglior Venezia», avverte mister Pippo Inzaghi. Le due squadre si sono affrontate in Coppa Italia a metà agosto (1-0, gol di Pederzoli), ma la rosa dei virgiliani non era ancora completa. «Sarà una partita diversa, molto più ostica, visto che i nostri avversari hanno cambiato parecchi giocatori. E poi per loro sarà la prima partita in casa e ci terranno a fare bene». Il Venezia sarà quasi al completo, mancheranno i soli Baldanzeddu e Fabris. Entrambi hanno ormai superato i guai fisici che li avevano bloccati nelle ultime due settimane, ma mister Inzaghi ha preferito non inserirli nella lista dei convocati. «Meglio non rischiarli e lasciare che riprendano ad allenarsi da lunedì». Rispetto alla partita con il Forlì, Inzaghi ritrova Malomo, che ha scontato il turno di squalifica e che potrebbe prendere il posto di Luciani sulla destra. «Malomo può essere utilizzato sia come centrale che come terzino, vedremo tra lui e Luciani chi entrerà», aggiunge il mister che pare invece confermare i due centrali Modolo e Domizzi: «Hanno fatto ottime cose». L’obiettivo sono i tre punti: «Per noi – chiude Inzaghi – la trasferta di Mantova sarà un bel banco di prova. Visti anche i risultati di sabato scorso sarebbe importante portare a casa altri tre punti», aggiunge il tecnico arancioneroverde pensando al successo sul Forlì, ma anche al contemporaneo passo falso del Parma. Il Mantova arriva dal pareggio con l’Ancona (1-1) e dovrà fare a meno di Filippo Boniperti, ma può contare su Salifu. Intanto alla «saga» delle polemiche accese dalla frase di Tacopina sul derby («We’ll kick Padova’s ass», ovvero «prenderemo il Padova a calci nel c…») ieri si è aggiunto un nuovo capitolo. Il numero uno arancioneroverde è intervenuto in risposta alla lettera di «richiamo» inviatagli giovedì dal prefetto Domenico Cuttaia. Alla missiva contenente le preoccupazioni sulle possibili conseguenze violente che certe parole potrebbero avere in alcune frange di tifosi, Tacopina ha risposto ribadendo che le sue parole «non erano né offensive, né volte a incitare violenza», dicendosi «amareggiato» per le ulteriori polemiche. E ha aggiunto la «sorpresa» nel vedere diffusa una lettera a lui indirizzata e per conoscenza ai sindaci di Venezia e Padova, puntando il dito su chi secondo lui «continua a strumentalizzare» la vicenda e «sta cercando di ottenere visibilità da una situazione che sarebbe dovuta restare relegata a un evento sportivo per trarne vantaggi personali e politici». Immediata la replica del sindaco di Padova, Massimo Bitonci, che evidentemente si è sentito chiamato in causa visto che era stato lui a postare sul proprio profilo Fb la foto della lettera del prefetto: «Caro signor Tacopina, quella non è la lettera ad un amico. E’ un richiamo che il prefetto, che svolge un ruolo pubblico, ha voluto condividere con te e con due sindaci, che svolgono anch’essi un ruolo pubblico e non hanno nulla da nascondere». A proposito del derby, la Lega Pro ha reso pubblico il calendario dei prossimi tre mesi e l’appuntamento contro il Padova è fissato per sabato 26 novembre al Penzo alle 16,30. Il big match di Parma si giocherà invece martedì 14 settembre (ore 20,30).
Ore 17.50 – (La Nuova Venezia) I fuochi d’artificio stanno esaurendosi e la polemica Tacopina-Padova è destinata a sfumare. Poteva essere così già da qualche giorno se non fosse stata alimentata da ulteriori interventi. Il presidente del Venezia ieri ha aperto i giornali e ha visto la lettera del prefetto Cuttaia, quella stessa lettera che era stata a lui personalmente inviata e per conoscenza ai sindaci delle due città, Brugnaro e Bitonci. Così nel primo pomeriggio ha rilasciato un ulteriore intervento. «Aprire i quotidiani questa mattina (ieri, ndr) e leggere che si stia ancora parlando delle mie parole pronunciate lunedì scorso anche dopo le precisazioni di due giorni fa, mi sorprende» spiega Joe Tacopina, «le mie parole che, ribadisco, non erano né offensive, né volte ad incitare violenza, continuano ad essere strumentalizzate. Una lettera privata a me personalmente indirizzata, è stata resa pubblica da chi sin dall’inizio sta cercando di ottenere visibilità da una situazione che sarebbe dovuta restare relegata ad un evento sportivo, per trarne vantaggi personali e politici. Considerato tutto ciò che questa società ha fatto e sta facendo per risvegliare l’orgoglio e la passione della città verso la propria squadra, per diventare parte di una comunità e contribuirne allo sviluppo e crescita, un epilogo del genere mi lascia profondamente amareggiato».
Ore 17.40 – (La Nuova Venezia) Una striscia da allungare. Il Venezia si presenta a Mantova con una serie di cinque vittorie consecutive alle spalle, l’ultima nel match di Coppa Italia di Lega Pro, non più tardi di tre settimane fa (13 agosto), con gara decisa (1-0) dalla punizione pennellata da Alex Pederzoli in apertura di ripresa. Un calcio piazzato, ma questa volta dal dischetto, sancì il successo del Venezia di Diego Zanin, in Seconda Divisione (21 ottobre 2012), addirittura al 4′ di recupero del secondo tempo: decisiva l’esecuzione di Raffaele Franchini. Rocambolesco il match di ritorno (3 marzo 2013) con vantaggio in apertura del Venezia, su guizzo di Denis Godeas, rigore parato da Zandrini a Bersi al 44′ del secondo tempo e pareggio di Spinale due minuti dopo. Gara finita? Tutti contenti? Non per Denis Godeas, a bersaglio al 48′ per altri tre punti nella saccoccia veneziana. Finale di partita fatale al Mantova anche due anni dopo, in Lega Pro: all’andata fu Magnaghi a risolvere la sfida a 11′ dalla fine, mentre nel match televisivo del Penzo, un altro calcio di punizione, stavolta di Tommaso Bellazzini, decise la sfida alla mezzora del secondo tempo. Prima del 2012, Venezia e Mantova erano rimaste oltre vent’anni senza affrontarsi. Andando a ritroso nel tempo, infatti, gli ultimi confronti risalgono al secolo scorso, stagione 1990-1991: Venezia promosso in serie B, Mantova retrocesso in C/2. A quattro giornate dalla fine, i virgiliani imposero il pareggio (1-1) al Martelli alla squadra di Zaccheroni, che appaiato a quello della settimana successiva al Baracca con la Carrarese, rischio di compromettere il duello a distanza con il Como. All’andata, invece, successo di misura a Mestre (1-0) con rete vincente di Perrotti. Fu la prima vittoria arancioneroverde post fusione.
Ore 17.30 – (La Nuova Venezia) Dimenticare la Coppa Italia, e non solo perché sono trascorse tre settimane dal successo del Penzo (1-0), grazie alla punizione di Alex Pederzoli. Il Venezia è cresciuto, è vero, ma anche il Mantova è salito di tono e, soprattutto, Luca Prina, allenatore dei biancorossi, ora dispone di un organico notevolmente rinforzato. Il Venezia ha già sperimentato a Santarcangelo di Romagna, in Coppa Italia, che in trasferta le trappole sono dietro a ogni zolla. Inzaghi cerca continuità di risultati e un salto in avanti rispetto al match con il Forlì, vinto (1-0) senza entusiasmare. Difesa quasi al completo con il rientro di Malomo dalla squalifica, manca ancora Baldanzeddu, che tornerà a disposizione per il match con la Reggiana. Unico ballottaggio sulla fascia destra con Malomo a insidiare Luciani visto che Inzaghi è intenzionato a riconfermare Modolo-Domizzi come coppia centrale. Conti alla mani, l’allenatore dovrà gestirsi i centrocampisti a disposizione con il forfait di Fabris e l’assenza di Stulac, quest’ultimo impegnato ieri sera in Irlanda del Nord con l’Under 21 della Slovenia. Con Pederzoli in cabina di regia e Bentivoglio a galoppare, il reparto sarà completato da Acquadro, ma con Soligo pronto a subentrare, e il giovane Strechie in panchina. Ferrari e Fabiano in rampa di lancio in attacco, altra chance per Tortori con Marsura alternativa dal primo minuto. Baldanzeddu, Fabris e Stulac saranno a disposizione di Inzaghi alla ripresa degli allenamenti. Sul fronte mantovano ventuno convocati per l’allenatore o Luca Prina, compresi gli innesti dell’ultima settimana (il difensore argentino Gargiulo dal Marbella e il centrocampista Salifu dalla Fiorentina, ex Perugia e Teramo), rispetto alla gara di Coppa Italia il Mantova ha in più anche il difensore Romeo, il centrocampista sloveno Skolnik e il difensore Regoli (ex Latina e Livorno nella passata stagione). Prina non potrà contare su Boniperti, bloccato da un fastidio al piede, ha recuperato invece il difensore Cristini che comunque si gioca una maglia con Romeo. Proprio ieri è stata anche definita la sistemazione delle quote della società di Viale Te: il 75% (gestite finora dalla Zoldan Costruzioni) è nelle mani dei soci romani (48% Folgori, 9% a testa De Sanctis, Barberis e Gruppo Odp), il 25% nei soci di minoranza (9% Musso, 6% Di Loreto, 4% Tirelli, 3% Bompieri e 3% Giovanardi).
Ore 17.20 – Lega Pro girone B, fine primi tempi: FeralpiSalò-Modena 0-0, Forlì-Pordenone 0-0, Gubbio-SudTirol 0-0, Teramo-Bassano 1-1 (Maistrello (Ba) al 2′ pt, Sansovini (Te) al 15′ pt).
Ore 17.00 – (Gazzetta di Reggio) Quello odierno con l’Ancona non sarà solo l’esordio casalingo dei granata, ma anche la prima di Mike Piazza allo stadio “Città del Tricolore” nei panni di presidente. Il numero uno granata, a Reggio da ieri, oggi nel settore palchi dello stadio per assistere alla sfida della sua Reggiana, potendo tastare con mano tutto l’entusiasmo che il suo arrivo ha scatenato. Piazza, che si tratterrà a Reggio per alcuni giorni e alloggerà all’Hotel Boiardo di Scandiano, sarà con la squadra anche nella prossima sfida di campionato a Venezia, per il derby americano con Joseph Tacopina, plenipotenziario del club lagunare. In occasione della sfida di oggi contro l’Ancona il Presidente della Reggiana avrà modo anche di portare il proprio saluto ai suoi giocatori prima dell’inizio della partita e agli ospiti della società presenti nel Settore Palchi e in Tribuna Autorità (da quest’anno chiuso alla stampa), anche se il momento clou della presenza di Piazza oggi sarà la premiazione per le tre scuole finaliste del progetto “I Primi Fanno Gioco di Squadra”, portato avanti nella passata stagione insieme a Reggiana Gourmet. I ragazzi di mister Leonardo Colucci scenderanno infatti oggi in campo con la maglia vincitrice del concorso, realizzata dalla pluriclasse di Quara di Toano e che nella giornata di ieri Nicola Simonelli, responsabile educativo di A.C. Reggiana 1919 e Matteo Cugini, Amministratore Delegato di Reggiana Gourmet hanno consegnato alla preside della scuola di Quara. Mike Piazza, dal canto proprio, consegnerà oggi il primo premio alla classe vincitrice del concorso davanti a tutti i tifosi presenti presso lo stadio “Città del Tricolore”.
Ore 16.40 – (Gazzetta di Reggio) Il primo compito per Leonardo Colucci è quello di fare la conta dei giocatori disponibili. «Pedrelli ne ha ancora per un po’ – inizia l’elenco l’allenatore granata – Mogos a Bassano ha preso una botta al polpaccio dopo dieci minuti e difficilmente ce la farà. Fuori anche Trevisan e i nuovi arrivati Sbaffo e Falcone». Viste le assenze si va verso un undici diverso rispetto a quello visto a Bassano: è un male o va bene così? «Va bene così. Si voleva una rosa equilibrata ed omogenea e la società è stata attenta sin dal primo giorno». Forse non sono tutti pronti per scendere in campo: può essere un problema? «Lo si sapeva, nasce dal fatto che la squadra è stata fatta a singhiozzo. Ma sono problematiche che ci stanno, soprattutto quando non rimane uno zoccolo duro. O quando arrivano giocatori che magari erano ai margini della rosa o disoccupati e per questo vanno centellinati». Si sono sfiorati i cinquemila abbonati e per la gara con l’Ancona arriva Mike Piazza: la sente la responsabilità? «Le responsabilità per chi fa questo mestiere non devono mai mancare, anzi. Possono essere mille o ventimila ma il giocatore deve sempre avere lo stesso ardore e la stessa determinazione. Ma sono convinto che i ragazzi faranno una grande prestazione perché in allenamento li ho visti bene anche se ci manca qualcosina dal punto di vista del rodaggio, ma credo che arriverà una vittoria perché non ci può sempre andare male». Il ritorno in campo dopo la sconfitta di Bassano come è vissuto? «Una volta dopo una sconfitta non si dormiva per tre notti, adesso da allenatore devi subito pensare alla partita successiva. Ai ragazzi ho detto che si deve ripartire dal gol di Guidone e dall’esultanza verso la curva. Ma anche dall’esultanza di chi era in panchina: il segreto sta tutto qui». Come è maturata la scelta di inserire due giocatori come Sbaffo e Falcone? «Falcone è un esterno e può giocare da entrambe le parti mentre Sbaffo può fare sia la mezzala che il trequartista, o anche l’esterno offensivo. Due giocatori che mancavano nel nostro tassello e vanno a completare una rosa importante». Non potete più nascondervi a questo punto, giusto? «I nomi non fanno la differenza, la fa il campo. Non puoi dire ho preso Tizio allora vinco, magari funzionasse così. Certo servono buoni giocatori, ma devi anche avere un’idea di gioco collettivo». L’Ancona viene data come una delle candidate alla retrocessione e forse proprio per questo è da prendere con le pinze? «Solo pochi giorni fa ha acquistato quattro giocatori importanti per la categoria. Sarà il campo a dire quali sono i valori delle squadre».
Ore 16.20 – (Gazzetta di Reggio) L’esordio stagionale tra le mura amiche, la prima volta di Mike Piazza al seguito della sua squadra in campionato e la terza maglia che Marchi e compagni indosseranno: c’è tanta carne al fuoco oggi pomeriggio allo stadio Città del Tricolore e rischia quasi di oscurare l’evento sportivo, quel Reggiana-Ancona che vedrà gli uomini di Lonardo Colucci tentare di riscattare il debutto amaro di Bassano avendo tutte le potenzialità per recitare un torneo da protagonisti. Ecco che al fischio d’inizio delle ore 18.30 lo stadio si tingerà di granata e stavolta non si tratta di una semifinale playoff ma l’effetto dell’operazione simpatia attuato dalla dirigenza in estate che ha portato ad abbonarsi quasi cinquemila tifosi, oltre ai tanti altri che faranno la fila ai botteghini spinti dalla curiosità di vedere i volti nuovi portati a Reggio dal direttore sportivo Andrea Grammatica. Ma non solo, infatti in un palco si accomoderà l’ex stella del baseball non soltanto statunitense che sposando la causa granata è entrato subito nei cuori dei tifosi, al punto di scambiare con loro anche qualche battuta sui social network con l’immancabile Dai c’andom finale. Senza dimenticare che con la sua persona sta dando lustro alla Reggiana anche all’estero e non solo negli Usa. Infine è giusto ricordare quella maglia verde che vedremo correre sul prato perché è stata disegnata dagli alunni della scuola elementare di Quara di Toano a simboleggiare l’attaccamento della società a certi valori ma anche la voglia, nelle comunità più lontane della provincia, di essere partecipi delle imprese granata. Sul campo si parte dal 12-2 in favore della Reggiana per quanto riguarda le sfide in Emilia e sulla carta il pronostico dice sempre Reggiana. L’Ancona di Mr. Brini ha vissuto un’estate difficile, con gli innesti di categoria arrivati da poco, mentre per Mr. Colucci serve solo oliare un po’ i meccanismi. Qualche problema tuttavia non gli mancherà: vedi gli infortuni di Pedrelli, Trevisan e Cesarini, le non buone condizioni di Mogos e le difficoltà a schierare dall’inizio gli ultimi arrivati Sbaffo e Falcone, pur convocati. L’idea è di continuare col 4-3-3: in difesa Ghiringhelli a destra e Giron a sinistra, Maltese pronto a riprendersi la cabina di regia tra Bovo ed Angiulli mentre davanti il dubbio è tra Guidone e Manconi. Poi i granata oggi non possono prescindere dai tre punti per fare un regalo al loro presidente che domani compie 48 anni.
Ore 16.00 – (Alto Adige) Il Gubbio è tornato in Lega Pro dopo una stagione di purgatorio in serie D culminata con la vittoria del campionato e debutta davanti al proprio pubblico dopo il pareggio a Pordenone nella prima partita (1-1, gol di Ferretti). La dirigenza ha operato alcuni innesti di spessore nell’organico a disposizione del riconfermato allenatore Giuseppe Magi, alla seconda stagione alla guida del Gubbio, come il difensore Michele Rinaldi, con un passato in serie A, Lorenzo Burzigotti, Paolo Valagussa e alcuni giovani interessanti come Amedeo Marghi, di proprietà del Genoa, Rosario Costantino del Palermo e Leonardo Candellone, attaccante di proprietà del Torino. Nella partita contro il Südtirol l’allenatore marchigiano dovrà fare a meno del difensore Alex Marini, espulso nell’ultima partita per doppia ammonizione. Non disponibile, causa infortunio, anche l’ultimo acquisto in ordine di tempo, vale a dire il 35enne portiere Antonio Narciso, che fa il suo ritorno a Gubbio dove aveva militato ad inizio anni Duemila, prima che la sua carriera lo portasse a giocare in serie B con Modena, Albinoleffe e Grosseto, mentre nelle ultime tre stagioni ha difeso la porta del Foggia.
Ore 15.50 – (Alto Adige) L’Alto Adige tenta il bis, quanto meno in termini di prestazione e mentalità. Requisiti che mister Viali chiede ai suoi ragazzi nella non facile trasferta di Gubbio, al cospetto, sai pure di una “matricola”, di un team che domenica scorsa è stato capace di mettere paura alla corazzata Pordenone. “Cercheremo di farci trovare pronti – commenta il tecnico milanese – così com’è nella sfida contro il Fano. Cercheremo di centrare un’altra ottima prestazione che possa contribuire alla crescita della squadra per la crescita della squadra. La sfida con il Gubbio, al di la del risultato, ha tanti spunti a cominciare dal capire come sapremo reagire dopo il risultato positivo dell’esordio”. Per poter mettere alle corde il Gubbio ci vorrà, da parte di capitan Fink e compagni, la giusta prestazione ed altrettanta positiva mentalità. La compagine eugubina fa dell’entusiasmo e della forza del collettivo le sue armi migliori. L’esordio tra le mura amiche rappresenta certamente un valore aggiunto importante, visto il caldo sostegno di una tifoseria che ha sempre circondato di affetto e passione i colori rossoblù. “Il Gubbio è certamente una compagine di spessore – continua il tecnico biancorosso – A Pordenone ha dimostrato di essere una squadra in palla, bene organizzata, il tutto gli ha consentito di sciorinare una prestazione importante su un campo tra i più difficili della categoria. Siamo consapevoli di dover giocare contro una squadra che si farà trovare pronta sia in campo che sugli spalti. A Gubbio, mi dicono, c’è grande entusiasmo per l’esordio in Legapro dopo un anno trascorso tra i dilettanti. Ci attende un ambiente caldo che non dovrà condizionarci. Così come non dovremo farci condizionare dal loro gioco aggressivo e veloce, soprattutto in fase offensiva”. Non farsi condizionare dal Gubbio, vuol dire scendere in campo e puntare dritti ad un obiettivo importante: quello di imporre il proprio gioco sin dal primo istante di gara. Particolare non da poco che Marcone e soci hanno saputo applicare sabato scorso al Druso. Il che induce a pensare che lo schieramento di partenza ricalcherà fedelmente quello visto all’opera sabato scorso contro il Fano. “Non è detto – spiega Viali – perché in settimana ho provato anche situazioni diverse. Non è mia abitudine dire anticipatamente ai ragazzi chi gioca e chi no. Devono rimanere tutti sulla corda in modo tale che tutti possano arrivare pronti all’appuntamento della gara. Durante gli allenamenti abbiamo lavorato tanto, soprattutto sugli errori commessi con il Fano. Ecco se proprio lo vuole, contro il Gubbio vorrei vedere negli occhi e nella testa dei ragazzi la stessa voglia di provare a fare la partita così come hanno saputo fare contro il Fano dove la predisposizione mentale esibita nel primo tempo è stata clamorosa, nel senso che i ragazzi sono stati perfetti perché hanno cercato e ripetuto tutto quello che abbiamo provato in allenamento. I ragazzi volevano fare la partita e ci sono riusciti”! Nel primo turno di campionato il pareggio conquistato dal Gubbio a Pordenone è stato utile per inviare un messaggio importante a tutti i protagonisti di questo torneo, compreso mister Viali. “La prestazione del Gubbio a Pordenone come quella anche del Sant’arcangelo con la Feralpisalò, dimostra che questo è un campionato fortemente equilibrato, ma verso l’alto. Questo significa che se non si ci presenta al match preparati e con l’atteggiamento corretto, ogni partita riserverà dei rischi”. Tornando all’argomento formazione biancorossa di partenza, la nostra impressione è che al “Barbetti” si possa rivedere in campo, sin dall’inizio, lo stesso undici che ha incrociato i tacchetti con il Fano. La novità Viali la porta in panchina, dove esordirà il neo portiere Fortunato, figlio di Daniele ex centrocampista di Juventus e Atalanta.
Ore 15.30 – (Gazzetta di Modena) Dopo le tre scoppole rimediate a Santarcagelo, la Feralpi Salò ha tutta l’intenzione di fare bottino pieno all’esordio casalingo contro il Modena. Mister Antonino Asta, tecnico della formazione bresciana, dovrà comunque fare i conti con alcuni forfait e altrettanti nodi da sciogliere. Sicuri assenti per la gara del pomeriggio gli infortunati Tantardini (rottura del crociato) e Parodi. Mentre saranno da valutare le condizioni del centrocampista Staiti e del difensore Aquilanti che hanno giocato dal primo sabato scorso, ma che hanno attraversato una settimana tribolata. A proposito della difesa potrebbe esserci il debutto assoluto di Gambaretti arrivato alla Feralpi nelle ultimissime ore di mercato. Attenzione anche al reparto offensivo dove in corso c’è il ballottaggio per il ruolo di punta centrale. Per un posto in corsa ci sono Romero e Gerardi con quest’ultimo che sembra essere favorito sul più giovane collega, A completare un reparto decisamente temibile ci saranno Guerra e Bracaletti. Da segnalare che la porta dei bresciani sarà difesa da Nicolas Caglioni apprezzato ex del Modena.
Ore 15.20 – (Gazzetta di Modena) Nessuna assenza dell’ultim’ora nelle file del Modena, nonostante in conferenza stampa mister Pavan abbia parlato di due giocatori da valutare per un malessere accusato nella notte, senza volerne svelare il nome. Tra i canarini saranno a disposizione i tre neoacquisti Basso, Laner e Bajner, ma solo il primo sembra nutrire qualche chance di giocare nell’undici iniziale. Tutti gli indizi, però, portano a pensare che le uniche novità nella formazione titolare rispetto al derby con il Parma saranno rappresentate dai rientri di Tulissi, che ha scontato il turno di squalifica, e Diakite, completamente recuperato dopo il problema agli adduttori. A completare il tridente, pronto all’occorrenza a spostarsi anche sulla trequarti per passare a gara in corso al 4-3-1-2, sarà Schiavi. Nessun ritocco a centrocampo, mentre in difesa Accardi scalpita per debuttare dal primo minuto e potrebbe eventualmente sfilare la maglia ad uno tra Aldrovandi e Calapai. Cossentino sconta l’ultimo turno di squalifica, assenti per infortunio invece Sakaj ed Osuji. Il centrocampista nigeriano sarà sottoposto ad intervento chirurgico nei prossimi giorni e dovrà stare fuori tre mesi per la lesione di alto grado del retto femorale della coscia sinistra rimediata prima della gara con il Parma.
Ore 15.10 – (Gazzetta di Modena) Il bel pareggio conquistato nel debutto con il Parma è già alle spalle, ma l’iniezione di fiducia che ha saputo dare al Modena e ai suoi tifosi è stato il miglior biglietto da visita per presentarsi alla prima trasferta stagionale. A Salò, infatti, i canarini saranno chiamati a superare il primo, vero esame da Lega Pro: stadio piccolo ed una rivale non blasonata ma costruita per ambire a traguardi importanti, con giocatori esperti di serie C, saranno le principali insidie in una classica gara trabocchetto per chi negli ultimi 15 anni è stato abituato a calcare spesso e volentieri altri palcoscenici. Per di più quando lontano dal Braglia, nell’ultima stagione e mezza, sono arrivate appena due vittorie. Questa, però, è ormai un’altra storia ed è bene non pensare più alle disgrazie passate. A partire da oggi servirà una mentalità da serie C, quello spirito operaio che Simone Pavan ha già visto nei suoi ragazzi in tutto il precampionato ancor prima che contro il Parma: «La squadra è pronta – ha dichiarato il tecnico alla vigilia – ed è molto determinata. La serie B non esiste più, l’abbiamo cancellata già da mesi e molti nostri giocatori non l’hanno nemmeno vissuta, sin dall’inizio del ritiro siamo immersi nella Lega Pro ed abbiamo creato una mentalità ben precisa. Posso assicurarvi di allenare ragazzi che sanno bene ciò che vogliono, come hanno già saputo dimostrare nel derby con il Parma. Quella gara, però, per me fa già parte del passato, il pensiero è tutto sulla FeralpiSalò così come, settimana dopo settimana, lo sarà solo ed esclusivamente sulla gara che andremo ad affrontare. Affronteremo una squadra ben strutturata, che vanta giocatori importanti per la categoria e può contare su un tecnico che ha già saputo dimostrare il proprio valore in piazze blasonate. Mi aspetto una FeralpiSalò affamata di riscatto dopo la sconfitta inaspettata di Santarcangelo e vogliosa di rilanciare subito le proprie ambizioni. Al tempo stesso sono sicuro che il Modena saprà recitare la propria parte, con le stesse qualità che tutti hanno già potuto notare sin dal precampionato». Perso fino a Natale Osuji, in settimana Pavan ha abbracciato i tre giocatori arrivati nelle ultime ore di mercato per provare ad aggiungere esperienza e qualità alla rosa: «Mi dispiace per Willy, perché il problema è grave. Il mio giudizio sul mercato è molto positivo: sono soddisfatto, il direttore mi ha regalato tutti i giocatori che erano nei nostri piani. Gente con la nostra stessa mentalità, secondo un lavoro ben preciso iniziato sin da quando mi sono seduto su questa panchina. Dei tre nuovi acquisti è senz’altro Basso quello più pronto per giocare, Bajner avrà bisogno di un paio di settimane per trovare la miglior condizione».
Ore 14.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ex bandiera dell’Ancona (250 presenze all’ombra del Conero dal 1986 al 1994), ma per qualche giorno quasi un neroverde. Il Pordenone oggi pomeriggio ritrova Massimo Gadda, uno dei pallini di Mauro Lovisa. Uno dei tanti che però sulla panchina dei ramarri non si è mai seduto. E non sarà una sfida facile. Anzi. Il Forlì alla prima di campionato è riuscito a mettere in seria difficoltà il Venezia di Pippo Inzaghi, poi vittorioso ma mai in possesso del dominio tattico del match. Gadda ama un 4-3-3 solido e garante della copertura degli spazi. Un modulo che permette poco in fase difensiva e, grazie al movimento, può creare scompiglio davanti. Con sprazzi di bel calcio. Per questo, all’alba dell’esperienza tra i Pro del nuovo Pordenone, Mauro Lovisa lo voleva per iniziare il nuovo ciclo. Era l’estate del 2014 e, dopo essere stato confermato sulla panchina neroverde, Carmine Parlato veniva esonerato. Via il tecnico del doblete campionato-scudetto, via alla ricerca del nuovo timoniere. Per qualche giorno gli occhi della dirigenza si posarono proprio su Massimo Gadda. L’ex di Ancona, Milan e Spal piaceva eccome. A tratti fu in ballottaggio con Moreno Longo, altro pallino del presidentissimo neroverde.
Poi non se ne fece nulla, e sul Noncello arrivò Lamberto Zauli. Poco fortunata, la sua avventura. Alcune giornate di campionato, poi l’esonero praticamente inevitabile. Anche allora Lovisa pensò a Gadda, che in quel momento era libero, ma alla fine fu ingaggiato Luciano Foschi, forse il meno fortunato tra gli ultimi tecnici dei ramarri. Da quel momento le due strade si divisero: Gadda verso il Forlì e il Pordenone verso una retrocessione – poi annullata dal ripescaggio – seguìta da un campionato da record. Oggi Gadda sfida Tedino, dall’alto di un Forlì che non vuole giocare il ruolo dello sparring partner. E chissà che il tecnico non voglia dimostrare a Mauro Lovisa che quella volta, due anni fa, ci aveva visto giusto. Giocheranno Turrin; Adobati, Conson, Cammaroto e Franchetti; Spinosa, Capellupo e Ferretti; Tonelli, Bardelloni e Ponsat.
Ore 14.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) La gara Forlì-Pordenone delle 16.30, la seconda del girone d’andata di LegaPro, potrà essere vista anche sul maxischermo del De Marchi, come nella passata stagione. Ma per accedere alla sala conferenze bisognerà essere titolari di una scratch card, ovvero la tessera provvista di password che consente la visione delle partite (in diversi pacchetti) trasmesse da sportube.tv anche su pc e tablet. LEGAPRO A PAGAMENTO – Lo ha comunicato ieri la segreteria del Pordenone, affermando che l’iniziativa è stata confermata dopo le pressanti richieste dei tifosi neroverdi. Sul sito ufficiale dei ramarri (www.pordenonecalcio.com) viene anche spiegata la necessità di disporre della card con il fatto che da questa stagione le gare trasmesse da LegaPro Channel sono a pagamento. La Lega ha autorizzato l’accesso dei supporters alla sala conferenze solo se in possesso della scratch. La segreteria informa inoltre che la tessera (che dà diritto alla visione di tutte le gare in trasferta di Stefani e compagni) potrà essere acquistata anche prima del match al prezzo scontato di 15 euro. Resta da vedere chi farà osservare il diktat del palazzo agli avventori dei locali pubblici e dei bar (compreso il Caffè Nogaredo, sede a Cordenons dei fan neroverdi), che questo pomeriggio sintonizzeranno i loro apparecchi su Sportube.tv. TIFO DAL VIVO – Non avrà di questi problemi il gruppo Supporters Pordenone, che da questa stagione ha deciso di aderire al programma Supporters Card e che quindi oggi raggiungerà Tedino e i suoi ragazzi a Forlì, garantendo l’incitamento dal vivo. Il “nucleo” ha organizzato la trasferta su furgoni, pullman e auto private, con partenza nella tarda mattinata di oggi. UN’ALTRA MATRICOLA – I ramarri sono a Forlì già da ieri pomeriggio. Per i biancorossi di Gadda (che all’esordio hanno perso di misura a Venezia), matricole come il Gubbio in Terza serie, sarà la prima davanti al pubblico amico. Sulla carta il Pordenone si presenta più attrezzato. «A parte il fatto che in settimana si sono rinforzati con l’arrivo di Nicola Capellini e Alimi Isnick – premette Tedino – e che sono un buon complesso, in queste prime partite i gap tecnici sono ridotti per le diverse strategie di preparazione e l’entusiamo che anima le squadre teoricamente più deboli. Noi faremo di tutto – garantisce Tedino – per portare a casa un risultato positivo. Magari una vittoria, che accrescerebbe entusiasmo e autostima». SUCIU DALL’INIZIO – Squalificato Burrai, Tedino «promuove» Suciu. «Sergiu – afferma il tecnico – completerà il trio di centrocampo con Buratto e Misuraca». Non ci saranno variazioni in difesa con Tomei fra i pali, alle spalle di Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato. In prima linea confermati Martignago, Arma e Cattaneo. Fa parte della comitiva Berrettoni. «Emanuele – dice Tedino – ha ripreso a lavorare in gruppo. Certamente entrerà in corsa. Abbiamo bisogno della sua classe e delle sue giocate per fare un salto di qualità. Sabato scorso con il Gubbio – Bruno riavvolge il nastro – abbiamo costruito almeno 7 palle-gol, ma è pur vero che abbiamo denunciato poca fluidità di manovra. È normale, in questa fase della stagione. In situazioni simili, uno come Emanuele – conclude il mister – può inventare la soluzione giusta per risolvere la partita». Arbitrerà De Santis di Lecce.
Ore 14.20 – (Messaggero Veneto) Carpe diem Pordenone, la partita sulla carta è abbordabile. L’avversario è stato riammesso in categoria e ha costruito una squadra giovane, che ha come obiettivo la salvezza. E allora per il Pordenone è l’occasione giusta per ingranare: nella prima trasferta di campionato, a Forlì, la squadra di Bruno Tedino cerca i primi tre punti della sua annata in Lega Pro, bottino che darebbe la giusta spinta in vista del prossimo tour de force (4 gare in 15 giorni) e suonerebbe come risarcimento dopo lo stretto pari col Gubbio all’esordio del Bottecchia. Dimostrare. Tutto facile, a parole. C’è però da dimostrare qualcosa sul campo, innanzitutto la voglia di conquistare un successo che manca dallo scorso 31 luglio, quando i neroverdi superarono per 5-2 il Grosseto in Tim cup. Da allora, un ko con la Ternana e la “ics” con gli altri umbri. Se si allarga il quadro alla scorsa stagione, il Pordenone arriva dalla sconfitta dell’Arena Garibaldi e il successivo 0-0 col Pisa in casa nella semifinale play-off. Tre punti “veri” con squadre di categoria non arrivano dunque dai quarti della post-season, quel successo del 15 maggio per 1-0 con la Casertana. Insomma, ce n’è abbastanza per avere la grinta giusta, per dare anche un segnale al campionato: ora la categoria si aspetta qualcosa dal Pordenone, seconda forza dell’ultimo torneo e giustamente temuto. Torna il “genio”. Per sbancare Forlì, Tedino dovrebbe riaffidarsi al suo “genio”, Emanuele Berrettoni, guarito dopo l’infortunio Le sue scariche di qualità sono necessarie in questa squadra, ordinata ma che con gli strappi del suo fantasista può prendere il volo. L’ex Bassano dovrebbe agire largo sulla sinistra nel tridente, completato poi dalla certezza Arma (3 gol in 3 gare) e Cattaneo. In mezzo, per completare lo schieramento, lo squalificato Burrai sarà sostituito da Misuraca, affiancato da Buratto e Suciu (al debutto dal 1’). In difesa, i soliti cinque (con Tomei in porta). Il Forlì si presenta con un 4-3-3 con il pordenonese – e cresciuto nel Pordenone – Turrin in porta e l’ex Real Vicenza Bardelloni davanti. Spinta morale. »Avremmo bisogno di un successo». Bruno Tedino lo afferma timidamente, perché sa che al momento ci sono anche altre cose importanti. Tuttavia il tecnico del Pordenone è consapevole che vincere darebbe la giusta spinta morale. «La squadra – afferma – ha bisogno soprattutto di lavorare e di giocare, perché è così che si possono trovare certi automatismi. Di sicuro i tre punti farebbero bene sotto tutti i profili, anche se sarà una partita più difficile di quello che sembra. Il Forlì ha giocato molto bene con il Venezia, una delle favorite di questo campionato». Infatti i lagunari si sono imposti a fatica per 1-0 sul proprio terreno. «Il gap tra le squadre forti e quelle meno adesso non è così marcato – spiega Tedino – quindi non ci sono match più facili degli altri. Dobbiamo fare una prova super per portare a casa il risultato pieno». I singoli. «Berrettoni? Sicuramente ci sarà – dice il tecnico del Pordenone –: Emanuele ha doti che ci possono far fare un salto di qualità nel corso del match. A ogni modo, Pietribiasi sta molto meglio e Azzi assieme a Martignago sono in condizione: di fatto stiamo per avere tutto il roster degli attaccanti completamente a disposizione». Chiusura sul mercato appena concluso: «Adesso non posso dare il voto alle nostre operazioni – dice mister Tedino –: lo darà il campo nel corso del campionato, ovviamente in base ai risultati che riusciremo a ottenere. Io posso dire che ho grande fiducia in questo gruppo».
Ore 14.00 – (Il Centro) Sulla panchina del Bassano c’è una vecchia conoscenza del calcio abruzzese: Luca D’Angelo. Il 45enne tecnico pescarese, da due mesi alla guida dei veneti, si racconta al Centro alla vigilia del match di oggi. Mister, torna ad affrontare il Teramo a 5 anni dalla finale play off di serie D, vinta con il Rimini. Che effetto le fa? «Di quella giornata conservo un bel ricordo. Non è mai facile espugnare il Bonolis. Ho affrontato il Teramo tante volte, da giocatore, e mi ha sempre colpito la passione del suo pubblico. È un piacere tornare e salutare persone che stimo, come il presidente Campitelli, il ds Lupo e il collega Zauli». È vero che qualche mese fa è stato vicino al Teramo? «A maggio ho avuto un colloquio con il presidente Campitelli. Non c’è stato nulla di concreto, ma quell’incontro lo ricordo volentieri. In 3-4 ore di chiacchierata si è parlato 5 minuti di calcio e per il resto delle nostre famiglie. Conoscevo Campitelli sul piano sportivo, poi ho avuto la fortuna di scoprire una splendida persona sul lato umano». Che pensa del Teramo? «Ha una rosa interessante, formata da elementi esperti e giovani. È una società abituata a vincere. Troveremo un Teramo arrabbiato per la sconfitta di Lumezzane. Servirà un Bassano super». Che ambizioni avete? «La salvezza. Siamo un gruppo rinnovato e giovane. La difficoltà del girone è sotto gli occhi di tutti». Quali le squadre in pole position per la B? «Parma, Venezia, Reggiana e FeralpiSalò partono favorite e, almeno sulla carta, sono le più attrezzate». Le piacerebbe allenare in Abruzzo? «Se un giorno dovesse capitare, valuterei. Sono molto legato alla mia terra. La mia famiglia vive a Pescara e mi sento pescarese al 300 per cento». A proposito del Pescara, che pensa dei biancazzurri? «Hanno lo stesso spirito dello scorso campionato. L’impatto con la serie A è stato buono. È una squadra propositiva e al giorno d’oggi, a certi livelli, è l’atteggiamento giusto. Meglio perdere una gara in più, ma rischiando di vincerla, piuttosto che andare avanti con pareggi sbiaditi. Ammiro molto Oddo».
Ore 13.50 – (Il Centro) È il giorno del riscatto per il Teramo. Nell’esordio stagionale al Bonolis (ore 16,30), contro il Bassano, nella seconda giornata del girone B di Lega Pro, i biancorossi vogliono dimenticare lo scivolone di Lumezzane all’esordio. L’ultimo arrivato, l’attaccante brasiliano Jefferson, partirà dalla panchina. Due le novità previste nella formazione iniziale: Bulevardi e Croce (al rientro) dovrebbero agire al posto di Di Paolantonio e Petrella. Sul piano tattico, invece, si potrebbe assistere a una diversa interpretazione del 4-3-1-2, pronto a trasformarsi in corso d’opera in 4-3-3 (o 4-3-2-1) per sfruttare al meglio il potenziale offensivo. Non convocati Orlando, Karkalis e Cericola. Cinque le assenze nel Bassano, tutte per infortunio: i portieri Rossi e Guadagnin, il terzino Stevanin, il mediano Cenetti e il fantasista Candido. Ma quella veneta è squadra di tutto rispetto. Il tecnico del Teramo, Lamberto Zauli, carica i suoi: «Abbiamo voglia di dimostrare che a Lumezzane è stato solo un incidente di percorso. Ci siamo preparati bene per questa partita. Ci sarà qualche novità, sia nella scelta dei titolari che nell’applicazione del modulo. Vogliamo ottenere a tutti i costi la vittoria. Questo è un campionato nel quale se non si dà sempre il 110 per cento si rischia di perdere con tutti». A proposito del mercato appena concluso, Zauli commenta: «Serviva un centravanti di stazza, in aggiunta a Croce, ed è arrivato (Jefferson, ndc). Per il centrocampo avevo indicato il nome di Baldassin, ma ci sono stati problemi con il Messina. Non abbiamo trovato un sostituto di Amadio, sul piano numerico, ma va bene lo stesso. La squadra è competitiva. Gli svincolati? Valutiamo con calma. Agiremo solo se arriverà un giocatore di qualità, altrimenti resteremo così». Ha parlato ieri anche l’attaccante Jefferson, che ha scelto la maglia numero 26: «Non rientravo più nei piani del Latina e appena si è profilata la possibilità di venire qui ho accettato. C’è grande voglia di fare bene. Non sono ancora al top, perché ho avuto un piccolo problema al polpaccio, ma conto di entrare presto in forma». Stamani, alle 12, la presentazione delle maglie allo stadio. Gli orari. La Lega Pro ha reso note le date e gli orari delle gare dalla 4ª alla 15ª giornata. Settembre: Teramo-Modena, martedì 13, alle 18,30; Santarcangelo-Teramo, sabato 17 (ore 16,30); Teramo-Fano, sabato 24 (20,30). Ottobre: Sudtirol-Teramo, sabato 1 (14,30); Teramo-Padova, sabato 8 (18,30); Venezia-Teramo, sabato 15 (16,30); Teramo-Albinoleffe, sabato 22 (14,30); Gubbio-Teramo, sabato 29 (20,30). Novembre: Teramo-Mantova, sabato 5 (16,30); Samb-Teramo, sabato 12 (14,30); Teramo-Ancona, sabato 19 (20,30); Reggiana-Teramo, sabato 26 (18,30).
Ore 13.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) La lista degli indisponibili prima della partenza per l’Abruzzo, dove oggi alle 16.30 si giocherà Teramo-Bassano, fa davvero impressione. Siamo solo alla seconda di campionato eppure Luca D’Angelo deve già rinunciare a Candido, Cenetti, Guadagnin, Stevanin e Rossi. Una buona parte della vecchia guardia, insomma, alza bandiera bianca per infortuni e guai vari, logico che in questo quadro spicchino ancora più tutti i cambiamenti all’interno della rosa giallorossa compiuti durante l’estate. «Il Teramo è una buona squadra — dice l’allenatore giallorosso — basti pensare che quattro o cinque degli elementi in rosa avevano conquistato la serie B con quella maglia nel 2015. Noi dovremo fare una grande partita, probabilmente il tasso d’agonismo in campo sarà elevato e con il caldo di questi giorni occorrerà una maggiore concentrazione. Ma abbiamo un’ottima preparazione atletica e un’ottima rosa e anche i cambi risulteranno fondamentali. Sportivamente parlando dovremo essere “cattivi” ma ben organizzati in campo, cercando così di fare nostra la partita». Quanto alla formazione giallorossa, si va verso la conferma dell’uundici che ha battuto con un finale thriller la Reggiana al Mercante, anche se Fabbro scalpita, Maistrello cresce di condizione e Grandolfo sinora ha giocato davvero pochissimo rispetto a quanto si potesse pensare qualche tempo fa. Insomma, per D’Angelo ci sarà solo l’imbarazzo della scelta.
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Il figlio dell’Abruzzo torna a casa ma non ci saranno tappeti rossi. «Io sono pescarese – attacca D’Angelo – ma ho giocato a Giulianova, rivale storico del Teramo e oltretutto ho militato per anni a Rimini sia da calciatore che da tecnico e c’è una divisione radicata tra teramani e romagnoli. Insomma ci sono già stato da avversario a Teramo e mi hanno accolto malissimo. Oggi francamente non mi aspetto nulla di diverso, ma è anche l’ultimo dei problemi, sinceramente». Vero, ma rende l’idea del clima (caldaccio incluso) che il Bassano troverà nel pomeriggio al Bonolis. «Per questo dovremo fabbricare una partita di straordinaria intensità agonistica, superiore dal punto di vista temperamentale a quella con la Reggiana aggiungendoci però un salto di qualità sotto il profilo tecnico e della fluidità di manovra». Poi c’è l’incognita afa per Bassano al primo impegno ufficiale alla luce del giorno dopo esclusive notturne e una temperatura da piena estate col solleone. Recupera in extremis Falzerano dallo stato febbrile mentre sull’altra sponda Zauli (è braccio di ferro tra i due allenatori più grossi del torneo) assicura che il ko d’esordio è stato solo un episodio e che stavolta si vedrà il vero Teramo. Il presidente. Stefano Rosso l’altra sera nel vernissage in Piazza Libertà ha preso la parola sottolineando un paio di passaggi chiave. «Non siamo nella lista delle pretendenti alla serie B – ha argomentato – tuttavia abbiamo il dovere di provare a divertire. Io preferisco vedere una squadra che perde una partita dopo avere fatto tutto ma proprio tutto per vincerla piuttosto che di una formazione che si accontenti a priori del pareggio. Poi la scaletta degli obiettivi la conoscete anche voi – ha puntualizzato – innanzitutto la salvezza, quindi valuteremo un gradino per volta. Conservando sempre la passione e l’affetto crescente della città. Magari aumentandolo ancora. Quanto al cammino fuori dal campo – ha ribadito – stiamo coinvolgendo sempre più soci del territorio e dovremo, col supporto della municipalità, crescere sul piano degli impianti e delle infrastrutture: la situazione è buona ma certamente non ancora ottimale».
Ore 12.50 – (Gazzettino) «A Bari abbiamo fatto molto bene, ma con la Ternana si riparte da zero». È chiaro il messaggio di Roberto Venturato alla vigilia della “prima” davanti ai propri tifosi: il tecnico del Cittadella non vive sugli allori né tantomeno di rendita. Il suo credo è noto a tutti e prevede di affrontare ogni partita come se fosse l’ultima a disposizione, senza pensare a quelle precedenti né alle successive. «Dobbiamo essere consapevoli di quello fatto al San Nicola, ma si deve resettare tutto e subito, perché ogni gara rappresenta un capitolo a sè», conferma l’allenatore. Che non ha paura dei riflettori addosso alla propria squadra dopo la brillante prova dell’esordio. «Attirare l’attenzione degli addetti ai lavori è una cosa positiva e gratificante. Avere le persone che ti vengono a vedere allo stadio oppure ti guardano dalla tv, aspettandosi grandi cose da te è sempre positivo e dev’essere di stimolo per fare sempre meglio. La giusta pressione fa bene ai giocatori e all’intero ambiente». Cittadella-Ternana tatticamente sarà diversa dalla partita del San Nicola. Il Bari è sceso in campo con la spavalderia di chi deve vincere, cosicché i granata hanno trovato gli spazi per esprimere il proprio gioco. Al Tombolato probabilmente non sarà così, servirà pazienza. «La serie B non riserva mai gare facili. La Ternana non ha giocato la prima, ha un allenatore nuovo subentrato a Panucci, che però ha avuto un po’ di tempo per trasmettere le proprie idee alla squadra. Affronteremo un avversario con giocatori giovani ma bravi, e gli “over” sono di sicuro valore e affidamento. Il Cittadella dovrà vivere ogni situazione con la massima determinazione, restando attento ai particolari». La Ternana dovrebbe schierarsi con un 3-5-2 prudente. «Il modulo viene scelto in base alla caratteristiche dei giocatori a disposizione. Non posso immaginare l’atteggiamento dell’avversario, ma so che ci sono interpreti di qualità, che sanno difendere e anche proporsi nella costruzione della manovra. Mi vengono in mente Falletti, Coppola, lo stesso Avenatti che ha grande struttura fisica, ma anche tecnica. Piuttosto dedico le attenzioni al mio Cittadella: al debutto davanti al nostro pubblico, sarà una prova importante anche dal punto di vista emotivo». A Bari ha azzeccato in pieno l’undici titolare, tutti hanno offerto una prova gagliarda. Con la Ternana, anche prevedendo un altro genere di incontro, pensa di cambiare qualche interprete? «Abbiamo lavorato un giorno in meno – replica Venturato – ma non sarà un alibi per nessuno. Ci sono valutazioni da fare, la formazione la deciderò con la dovuta calma, ma lo ribadisco ancora una volta: ho a disposizione una rosa di 23 giocatori più i due infortunati (Caccin e Fasolo, ndr). Siamo un gruppo dove tutti sono fondamentali, quindi ognuno deve capire che le partite si vincono non da soli, ma con il collettivo. Dev’essere la nostra filosofia. L’allenatore poi sceglie, sperando di sbagliare il meno possibile». Tutto comunque fa pensare che sarà confermato l’undici dell’esordio: l’unica variante potrebbe essere Martin per Benedetti in difesa, mentre a centrocampo Valzania resta favorito su Schenetti e Lora. Metà dell’incasso sarà devoluto alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto della scorsa settimana.
Ore 12.40 – (Gazzettino) Un precampionato a dir poco turbolento, quello che della Ternana, ferma sabato scorso per il rinvio della sfida con il Pisa. In panchina era stato chiamato Panucci che poi, per divergenze con la società, se ne è andato via insieme al diesse Larini. A guidare gli umbri c’è dunque Benny Carbone che così introduce l’impegno dei suoi al Tombolato: «Non vedevamo l’ora di iniziare. Siamo carichi, preparati e concentrati. Vogliamo dimostrare che siamo pronti per questa nuova avventura». Poi aggiunge: «In questi giorni non ho visto nulla che mi faccia avere timore, anzi, ho visto grandissima dedizione e intensità. Secondo me faremo una grandissima partita, questa squadra non deve mancare mai l’approccio alla gara, dobbiamo giocare con il cuore, nonostante siamo una compagine costruita in poco tempo; i giocatori li ho scelti io e so cosa possono dare». Così sui granata: «Si conoscono molto bene, vincono continuamente, hanno la giusta mentalità e ci credono. Hanno cambiato pochissimo, ma noi siamo pronti». Sei le cessioni nel marcato estivo e quindici i volti nuovi, tra cui l’ex Di Gennaro che tra i pali prenderà il posto di Mazzoni, tornato a Livorno, ma non è arrivata l’attesa punta. Oggi, tra infortuni e convocazioni, mancheranno Defendi, Valjent, Defendi, Dugandzic, Della Giovanna, Gava, Tascone e Flavioni. In avanti probabile spazio ad Avenatti con Surraco, altro ex, “falso nueve”.
Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Il Citta prova a concedere il bis. Lo fa con la voglia di continuare a stupire dopo l’esaltante affermazione di Bari, ospitando la Ternana di Benny Carbone al Tombolato, nell’anticipo del secondo turno del campionato di Serie B, stasera alle 20.30, con l’incasso che sarà devoluto per metà ai terremotati del centro Italia. GLI OCCHI ADDOSSO. Come d’abitudine, Venturato svelerà soltanto all’ultimo chi scenderà in campo. Da escludere però grosse novità rispetto all’esordio, con Martin che, al rientro dalla squalifica scontata nello scorso turno, potrebbe prendere il posto di Benedetti e Schenetti (o Lora) che potrebbero sfruttare la velocità a centrocampo, rilevando Valzania. Quel che è certo è che rispetto a sette giorni fa Iori e compagni difficilmente potranno contare sul fattore “sorpresa”. «Avere gli occhi addosso è soltanto un piacere», sottolinea il tecnico granata. «L’attenzione di chi si aspetta da te qualcosa d’importante è uno stimolo ulteriore. Noi sappiamo che a Bari abbiamo realizzato qualcosa di importante, ma dobbiamo anche essere consapevoli che va dimenticato subito, specie in queste prime giornate, in cui il ritmo-partita non può essere quello ottimale, e in cui conta ancora di più la testa. Mi sono arrivati tanti messaggi in questi giorni, anche da chi non mi aspettavo si facesse sentire, ma li tengo per me. Gli attestati di stima fanno piacere, adesso occorre pensare solo alla prossima partita». COPERTI MA PERICOLOSI. Nelle file di casa il grande ex è Litteri, già a segno al debutto. Fra gli umbri ce ne sono due, il portiere Di Gennaro e l’estroso Surraco, che probabilmente partirà dalla panchina. Improbabile che gli ospiti, schierati con un guardingo 3-5-1-1, concedano troppi spazi. «I moduli servono a sfruttare le capacità dei giocatori a disposizione e la Ternana ne ha molti di validi in fase di costruzione, come Falletti, Palumbo, Coppola, e chi giocherà fra Petriccione e Bacinovic. Carbone, subentrato a Panucci da poco, ha comunque avuto tempo sufficiente per dare una sua impronta. La sua squadra è all’esordio, dopo il rinvio della gara con il Pisa (che recupererà mercoledì, ndr), ma in un certo senso questo è un debutto anche per noi, che disputiamo la prima partita in casa: sarà una gara particolare dal punto di vista emotivo». ABBONAMENTI E PROSSIMI TURNI. La società granata ha comunicato ieri che la campagna abbonamenti #nonsostaresenzate è stata prolungata per altre tre settimane e proseguirà fino a sabato 24 settembre alle ore 12, in concomitanza della terza gara casalinga, contro il Brescia. Circa 1.400 le tessere sottoscritte sin qui. La Lega B ha intanto ufficializzato gli orari delle partite sino al sesto turno: il Citta, che martedì 20 settembre sarà in trasferta ad Avellino alle 20.30, per il resto non sarà coinvolto in anticipi e posticipi e giocherà sempre di sabato, alle 15. E il “Club Angelo Gabrielli-Granata X sempre” ha già iniziato a organizzare la trasferta di sabato prossimo a Vercelli: iscrizioni aperte fino a mercoledì al bar Stadio, a 25 euro.
Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Questi gli arbitri e le partite del resto del programma della seconda giornata di andata in Serie B spalmata su due giorni (il grosso del programma si gioca domani alle 20.30). Brescia – Frosinone (oggi alle 18) arbitro: Di Paolo di Avezzano (Chiocchi-Caliari); Carpi – Benevento arbitro: Baroni di Firenze (Oliveri-Margani); Entella – Avellino arbitro: Di Martino di Teramo (Raspollini-Muto); Latina – Spezia arbitro: Sacchi di Macerata (Bellutti-Pagnotta); Perugia – Bari (oggi alle 20.30) arbitro: Aureliano di Bologna (De Troia-Villa); Pisa – Novara arbitro: Ghersini di Genova (Baccini-Lanotte); Salernitana – Verona arbitro: Pinzani di Empoli (Zappatore-Intagliata); Spal – Vicenza arbitro: Nasca di Bari (Prenna-Sechi); Trapani – Pro Vercelli arbitro: Illuzzi di Molfetta (Soricaro-Colarossi). Rinviata Ascoli-Cesena per problemi di sicurezza conseguenti al terremoto . Questa invece è la classifica dopo la prima giornata: Verona, Benevento, Carpi, Frosinone e Cittadella 3 punti; Novara, Trapani, Ascoli, Avellino, Brescia, Cesena, Perugia, Pro Vercelli, Salernitana e Spezia 1; Pisa, Ternana, Bari, Spal, Vicenza, Entella e Latina 0 (Ternana e Pisa una partita da recuperare mercoledì 7 settembre alle ore 20.30).
Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) Squadra che vince non si cambia? L’impressione è che alla fine potrebbe essere così, ma stasera al Tombolato Roberto Venturato potrebbe decidere di operare uno o addirittura due cambi rispetto all’undici che ha battuto il Bari all’esordio al San Nicola.Gli indiziati che aspirano a una maglia da titolare sono Andrea Schenetti, che potrebbe scalzare Valzania e Marco Martin, titolare nel precampionato e adesso insidiato da Amedeo Benedetti dopo l’ottimo esordio di domenica scorsa. E così occhio al possibile bis dopo l’impresa di Bari, magari con qualche sorpresa alla lettura delle formazioni e a un Cittadella garibaldino per la prima davanti ai propri tifosi. «Siamo reduci da un ottimo esordio — sorride Venturato — e l’attenzione di tutti fa piacere, va vissuta con entusiasmo ma con il giusto equilibrio e la giusta tensione. Troveremo una squadra che cercherà di fare una partita attenta, per loro è l’esordio visto che hanno saltato la partita col Pisa: Faletti, Palumbo, Coppola, Avenatti, sono tutti elementi di grande qualità. Abbiamo ricevuto tanti complimenti ma voglio pensare solo alla partita che stiamo per giocare, l’importante è provare a dare un seguito a quello che abbiamo fatto a Bari». Nell’ultima rifinitura l’allenatore granata ha mescolato le carte, ma l’impressione è che abbia le idee molto chiare: «Abbiamo l’ultima sgambata prima del match, farò le ultime valutazioni. Per noi tutta la rosa è fondamentale, la difesa andrà valutata passo dopo passo, qualcuno giocherà di più — spiega Venturato — qualcun altro di meno, ma tutti sono importanti. La Ternana è una buona squadra, fisicamente sono ben messi davanti, Avenatti, ma anche Palumbo, hanno centimetri ma anche qualità. Dobbiamo saper interpretare bene la partita e sarebbe bellissimo riuscire a fare il bis dopo la vittoria di Bari». La Ternana è pronta al debutto dopo quello mancato alla prima giornata con il Pisa e il tecnico Benny Carbone è emozionato e non lo nasconde. «Non deve mancare l’approccio alla partita, il rispetto per la maglia e l’impegno. Dobbiamo giocare con il cuore, nonostante siamo una squadra costruita in poco tempo, i giocatori li ho scelti io e so cosa possono dare. Il Cittadella si conosce, ha la giusta mentalità e ha cambiato pochissimo. Ma noi siamo pronti, abbiamo preparato bene la partita. Ciò che succederà in campo dipenderà da noi, da come giocheremo senza cambiare la nostra mentalità».
Ore 11.30 – (Gazzettino, editoriale di Claudio Malagoli dal titolo “Più di tutto conterà la forza di crederci”) La lunga attesa è finita: all’Euganeo si alza finalmente il sipario sul campionato biancoscudato. Che squadra vedremo all’opera? Difficile azzardare previsioni, tanto più che l’unica partita ufficiale della stagione il Padova l’ha disputata più di un mese fa, cedendo ai rigori in casa al Seregno, formazione di serie D, ed uscendo in maniera inopinata dalla Tim Cup. Di sicuro ci sarà una ricerca costante del fraseggio, mantenendo sempre la compattezza tra i reparti, ma andranno inevitabilmente messi nel conto anche errori e sbavature dovuti a un progetto di gioco ancora in fase embrionale. Un requisito però sarà imprescindibile: la forza di crederci. Solo così sarà possibile spalancare le porte alla vittoria.
Ore 11.20 – (Gazzettino) La sfida con i bergamaschi inaugura un ciclo di partite all’Euganeo per tre sabati consecutivi. Della serie, un’occasione da sfruttare al meglio. «Tutte le squadre a inizio campionato vogliono partire bene: è il nostro scopo, ma anche quello delle altre. Di sicuro però il nostro pubblico può darci una grande aiuto e una grossa spinta, ed è un fattore che bisogna cercare di sfruttare al massimo». Il presidente Joe Tacopina del Venezia ha lanciato la sfida, convinto di stare davanti al Padova. Lei che è un ex veneziano, cosa si sente di rispondere? «Adesso non guardo al Venezia o alle altre squadre, è giusto che ci concentriamo su questa sfida con l’Albinoleffe. Poi quando arriverà il momento di affrontare le altre, analizzeremo la situazione». Capitolo formazione: nell’undici provato durante l’allenamento di rifinitura Mazzocco è stato preferito a De Risio, Cappelletti a Russo ed Alfageme ad Altinier, mentre Filipe sembra avere superato il fastidio al tallone.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Il che significa che proverete a partire subito forte per incanalare la gara nel verso giusto? «A parte il partire forte o meno, sono gare che durano novanta minuti, e non ne abbiamo tanti alle spalle. Ritengo che sia importante non tanto come si parte nei primi dieci minuti, ma la gestione dell’intera gara. Dobbiamo essere bravi e intelligenti a gestire tutte le situazioni: quando abbiamo la supremazia dobbiamo essere incisivi, quando non abbiamo la palla occorre magari temporeggiare e cercare di recuperarla il più velocemente possibile». Il giocare comunque in casa e con la spinta dei propri tifosi, induce a pensare che sarete proprio voi a provare a fare la partita. «Potrebbe essere una situazione quella di essere noi a gestire più la palla, ma potrebbe anche non essere così. Non abbiamo certezze sull’atteggiamento dell’avversario perché non l’abbiamo mai visto, e rappresenta un punto di domanda. Senza dimenticare che negli ultimi giorni ha acquistato diversi giocatori. Ripeto, c’è poca conoscenza dell’Albinoleffe, anche se non abbiamo alcun tipo di scusante».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Dopo il rinvio una settimana fa della trasferta con la Sambenedettese, per il Padova è arrivato il momento dell’atteso esordio in campionato. All’Euganeo alle 20.30 davanti al popolo amico ci sarà l’Albinoleffe, fresca di ripescaggio e come i biancoscudati al debutto in questa stagione. Neto Pereira e compagni sono chiamati a partire subito con il piede giusto, e a dimostrare che l’attuale Padova è di ben altra sostanza rispetto a quello eliminato con sorpresa dal Seregno poco più di un mese fa dalla Tim Cup. Tanto più che da allora la squadra non si è più misurata in partite che contano, e questa è l’occasione per dimostrare i progressi di un gruppo che punta a recitare un ruolo da protagonista nel torneo. Sapendo, tra l’altro, di avere sempre al proprio fianco i tifosi che anche l’altra sera ad “Appiani in Festa” hanno dimostrato una volta di più tutto il loro attaccamento ai colori biancoscudati. «Lo slittamento di una settimana ci ha permesso di lavorare e di recuperare qualche giocatore – esordisce Oscar Brevi – e adesso siamo pronti per affrontare questa partita. L’altra sera è stata una bella festa con i nostri tifosi, abbiamo visto tanto entusiasmo e attaccamento, e non ne avevamo dubbi. L’mportante è affrontare nel modo giusto l’avversario, poi si può vincere o perdere perché tante volte il campo ti dà meno di quello che raccogli. Però ciò che conta è l’atteggiamento e lo spirito con il quale andiamo ad affrontare l’avversario: massimo rispetto per l’Albinoleffe, però dobbiamo essere determinati e consapevoli dei nostri mezzi».
Ore 10.50 – (Gazzettino) Ripescato per il secondo anno di fila, l’Albinoleffe si presenta ai blocchi di partenza con una squadra completamente rifatta, ma assemblata in pochi giorni, tanto da ottenere il rinvio dell’esordio. In panchina Massimiliano Alvini, reduce da un’esperienza poco fortunata alla Pistoiese, ma che prima ha portato in cinque anni i toscani del Cuoiocappiano dalla Promozione alla Lega Pro. Una quindicina i volti nuovi: tra gli altri, il portiere Coser, il difensore Gavazzi, il centrocampista Loviso e in avanti Virdis. Ci sono poi l’esterno Anastasio, l’anno scorso all’ombra del Santo, e l’attaccante Mastroianni, nell’ultima stagione a Este. A fine mercato sono arrivati l’esterno-trequartista Minelli e il centrocampista Di Ceglie. Nelle due gare di Coppa Italia – vittoria per 1-0 con il Forlì, pari 1-1 con il Fano ed eliminazione per differenza reti – la squadra ha giocato con il 3-5-2. PRECEDENTI. La stagione scorsa il Padova ha fatto il pieno con i bergamaschi, vincendo per 3-0 in casa nella gara di debutto di Pillon (a segno Neto Pereira e doppietta di Petrilli) e ripetendosi per 4-2 (Fabiano, Neto e doppietta di Altinier) al ritorno. In passato non sono però mancati i bocconi amari, soprattutto all’Euganeo, con il ko per 2-1 nella semifinale di andata dei play off nel giugno 2003 e quello per 2-0 nel torneo di B 2009-10.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e il prefetto Domenico Cuttaia tirano le orecchie al presidente Joe Tacopina per le sue infelici parole contro il Padova. Così il primo cittadino: «Lo sport è passione e trasporto, ma non siamo disponibili ad accettare dichiarazioni che possono offendere la sensibilità dei tifosi. Rivolgo al sindaco Bitonci, a tutti i tifosi padovani e veneziani e alle squadre il mio più sincero in bocca al lupo, augurandomi che queste spiacevoli situazioni non si ripetano ancora». «Pur essendo le due tifoserie composte da persone animate da spirito sportivo – scrive il prefetto a Tacopina – c’è sempre qualche sparutissimo gruppuscolo che potrebbe cogliere l’occasione da una, per così dire, “carica” fuori le righe, per mettere in atto comportamenti che con lo sport nulla hanno a che fare. A questi soggetti non dobbiamo fornire alibi per cui mi rimetto alla sua sensibilità che so essere di elevato spessore». Pronta l’ennesimna replica di Tacopina, con riferimento (senza nominarlo) al sindaco Bitonci che aveva pubblicato la lettera del prefetto sulla sua pagina Facebook: «Rese note comunicazioni private per vantaggi personali e politici, sono profondamente amareggiato». E per ultimo è intervenuto il primo cittadino di Padova: «Caro signor Tacopina quella scritto dal prefetto non è una lettera ad un amico. È un richiamo che lo stesso prefetto, che svolge un ruolo pubblico, ha voluto condividere con te e con due sindaci che svolgono anch’essi un ruolo pubblico e che non hanno nulla da nascondere».
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) LA POLEMICA. Oscar Brevi, ex giocatore del Venezia, non ha voluto entrare nella polemica scatenata dal presidente lagunare Joe Tacopina: «Penso solo all’Albinoleffe, al derby mancano tre mesi», ha glissato. Chi si è fatto nuovamente sentire è stato invece proprio il patron del Venezia: «Le mie parole che, ribadisco, non erano né offensive né volte ad incitare violenza, continuano ad essere strumentalizzate. Una lettera privata a me personalmente indirizzata (il riferimento al richiamo del prefetto di Venezia, ndr), è stata resa pubblica da chi sin dall’inizio sta cercando di ottenere visibilità da una situazione che sarebbe dovuta restare relegata ad un evento sportivo, per trarne vantaggi personali e politici. Un epilogo del genere mi lascia profondamente amareggiato».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) L’AVVERSARIO. Provare a decifrare l’Albinoleffe, ripescato per la seconda volta in due anni, è un salto nel buio. «Anche loro non hanno giocato la prima partita e hanno acquistato alcuni giocatori negli ultimi giorni, quindi non li conosciamo molto. Dobbiamo giocare pensando ai novanta minuti, imparare a gestirci a livello fisico soprattutto in questa fase della stagione. Probabilmente sarà il Padova a dover fare la partita, ma sappiamo come muoverci in entrambe le fasi di gioco». Anche per i lombardi è il debutto assoluto, dopo il rinvio del match con la Maceratese. Titolare, nell’attacco seriano, l’ex bomber dell’Este Ferdinando Mastroianni, arrivato in prestito dal Carpi, mentre dovrebbe partire dalla panchina il fresco ex biancoscudato Armando Anastasio. Problemi a centrocampo per il tecnico Massimiliano Alvini, appena arrivato sulla panchina lombarda: assenti lo squalificato Agnello e l’infortunato Di Ceglie.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) IL DEBUTTO. «Siamo pronti e carichi per iniziare il nostro campionato», le parole del tecnico biancoscudato, Oscar Brevi, alla vigilia. «Giovedì alla presentazione con i tifosi abbiamo raccolto tanto entusiasmo, è stato bellissimo e faremo di tutto per ripagarlo. Questa settimana in più ci ha permesso di recuperare qualche acciaccato, ora che andiamo in campo dovremo essere determinati e consapevoli dei nostri mezzi. L’obiettivo è partire bene ed avendo tre partite su quattro davanti al nostro pubblico dobbiamo approfittare del fattore campo». La prima formazione sarà molto vicina a quella vista in tutte le amichevoli: Altinier c’è, anche se non potrà avere i novanta minuti nelle gambe, e toccherà a Mandorlini, probabilmente, rilevare in regia l’acciaccato Filipe. «Non ho ancora deciso, sia De Risio che Filipe hanno avuto dei malanni fastidiosi, mentre Altinier e Sbraga sono pienamente recuperati. Ma se anche ci fossero delle defezioni siamo coperti in ogni ruolo, non sono preoccupato».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il campionato del Padova inizia con una settimana di ritardo, ma finalmente si comincia. Questa sera alle 20.30 si accendono i riflettori dell’Euganeo: il Padova debutta in Lega Pro affrontando l’Albinoleffe, e in barba al calendario, a causa del rinvio del match programmato per sette giorni fa a San Benedetto del Tronto, esordisce davanti al proprio pubblico. Ed è un appuntamento già fondamentale per Oscar Brevi e la sua squadra: è passato un mese dalla cocente sconfitta ai rigori con i dilettanti del Seregno in Tim Cup, e ritrovare il feeling con il pubblico padovano è il primo imperativo. Secondo, ma cinicamente ancor più immediato, è quello di cominciare da subito a immagazzinare punti: nelle prime quattro giornate, i biancoscudati possono sfruttare tre gare casalinghe, sempre di sabato, con Albinoleffe, Forlì e Maceratese, intervallate dal turno infrasettimanale di Fano. Una mano tesa dal calendario.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Queste le altre partite della 2ª giornata di andata del girone B di Lega Pro in programma oggi. Ore 16.30: FeralpiSalò-Modena (arbitro Viotti di Tivoli), Forlì-Pordenone (De Santis di Lecce), Gubbio-Sudtirol (Andreini di Forlì) e Teramo-Bassano Virtus (Pillitteri di Palermo). Ore 18.30: Maceratese-Sambenedettese (Prontera di Bologna) e Reggiana-Ancona (Mantelli di Brescia). Ore 20.30: Alma Juventus Fano-Santarcangelo (Tursi di Valdarno), Mantova-Venezia (Boggi di Salerno) e Parma-Lumezzane (Capone di Palermo). Classifica: Santarcangelo, Lumezzane, Bassano, Sudtirol e Venezia punti 3; Parma, Mantova, Gubbio, Ancona, Modena e Pordenone 1; AlbinoLeffe, Maceratese, Sambenedettese, Padova, Forlì, Reggiana, Fano, Teramo e Santarcangelo 0. (Albinoleffe, Maceratese, Padova e Sambenedettese una partita in meno).
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La Lega Pro ha reso noti giorni e orari delle partite del Padova. Dopo Albinoleffe e Forlì (sabato 10, ore 20.30) in casa, il programma prevede: 4ª giornata (martedì 13/9, ore 20.30) Fano-Padova; 5ª giornata (sabato 17/9, ore 18.30) Padova-Maceratese; 6ª giornata (sabato 24/9, ore 14.30) Gubbio-Padova; 7ª giornata (sabato 1/10, ore 18.30) Padova-Mantova; 8ª giornata (sabato 8/10, ore 18.30) Teramo-Padova; 9ª giornata (sabato 15/10, ore 20.30) Padova-Reggiana; 10ª giornata (sabato 22/10, ore 16.30) Santarcangelo-Padova; 11ª giornata (sabato 29/10, ore 20.30) Padova-Modena; 12ª giornata (sabato 5/11, ore 18.30) Bassano-Padova; 13ª giornata (sabato 12/11, ore 14.30) Padova-FeralpiSalò; 14ª giornata (sabato 19/11, ore 20.30) Parma-Padova; 15ª giornata (sabato 26 /11, ore 16.30) Venezia-Padova.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Poi la replica di Bitonci, molto soft rispetto ai precedenti interventi: «Caro signor Tacopina, quella scritta dal Prefetto non è la lettera ad un amico. È un richiamo che lo stesso Prefetto, che svolge un ruolo pubblico, ha voluto condividere con te e due sindaci, che svolgono anch’essi un ruolo pubblico e non hanno nulla da nascondere». Il tutto all’interno di una giornata che, teoricamente, avrebbe dovuto mettere in primo piano il calcio giocato. E così, in attesa che Marco Ilari rescinda il suo contratto col Padova (al momento non c’è accordo fra le parti) per trasferirsi al Delta Rovigo e che Matteo Dionisi decida se scendere o meno in serie D, rescindendo a sua volta l’accordo in essere, stasera all’Euganeo arriva l’Albinoleffe, ripescato e che ha cambiato praticamente tutta la squadra, pescando pure a Venezia da dove è arrivato Francesco Virdis. «Finalmente scendiamo in campo — spiega un rinfrancato Brevi dopo il bagno di folla di “Appiani in Festa” alla presentazione ufficiale della squadra — è bello vedere questo attaccamento alla squadra e questo entusiasmo. Penso da giorni a questa partita, vogliamo partire bene e fare una bella figura. Altinier e Sbraga sono recuperati, Filipe e De Risio dobbiamo valutarli (non dovessero essere schierati entrambi, toccherebbe a Gaiola nella posizione di regista, ndr ), ma anche se ci fossero delle defezioni siamo coperti in ogni ruolo, quindi non sono preoccupato. Germinale credo che lo porterò in panchina. L’obiettivo è partire bene, avendo tre partite su quattro davanti al nostro pubblico dobbiamo sfruttare il fattore campo». Il Padova si mette in moto e batte un colpo: al tavolo delle grandi c’è posto anche per il biancoscudo?
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) E’ il giorno del debutto, verrebbe da dire finalmente, considerato quanto si è parlato, dibattuto, discusso e quanto ancora si continua a parlare anche il giorno prima della «prima» ufficiale del campionato. Padova-Albinoleffe, si alza il sipario sulla stagione biancoscudata, una partita-trappola, come l’ha definita qualcuno, visto che il rinvio della trasferta di San Benedetto non è stato del tutto digerito a queste latitudini, nonostante le dichiarazioni accomodanti. Il prologo è l’ennesimo botta e risposta fra Joe Tacopina e Massimo Bitonci sull’asse Venezia-Padova, sperando che adesso sia davvero chiusa qui. Nella tardissima serata di giovedì l’ad biancoscudato Roberto Bonetto, citando il celebre film «Un americano a Roma» con Alberto Sordi, aveva scherzato durante la presentazione della squadra: «Tu m’hai provocato ed io me te magno! Detto con la massima simpatia e senza polemica…». Poi la lettera del prefetto di Venezia e la risposta di Joe Tacopina. Una risposta amareggiata, con nuovi riferimenti a Massimo Bitonci che l’aveva diffusa nel pomeriggio di giovedì tramite il proprio profilo Fb. «Aprire i quotidiani e leggere che si stia ancora parlando delle mie parole pronunciate lunedì scorso anche dopo le precisazioni di due giorni fa, mi sorprende. Parole che, ribadisco, non erano né offensive, né volte ad incitare violenza, continuano ad essere strumentalizzate. Una lettera privata a me indirizzata, è stata resa pubblica da chi sin dall’inizio sta cercando di ottenere visibilità da una situazione che sarebbe dovuta restare relegata ad un evento sportivo, per trarne vantaggi personali e politici. Considerato tutto ciò che questa società ha fatto e sta facendo per risvegliare l’orgoglio e la passione della città verso la propria squadra, un epilogo del genere mi lascia profondamente amareggiato».