Roberto Venturato va fiero del successo del San Nicola e non potrebbe essere altrimenti: «Sono il primo allenatore del Cittadella ad avere vinto all’esordio in serie B». Tutto vero: la “prima” stagionale nel campionato cadetto non aveva mai portato i tre punti, né con i due anni di Ezio Glerean né con i sette di Claudio Foscarini. Un altro dato storico, quindi, per i colori granata, e porta la firma di Venturato, dopo il record di vittorie consecutive stabilite l’anno scorso in Lega Pro. Aldilà dei numeri, però, il tecnico del Cittadella ha altri motivi per sorridere: «Andare a vincere a Bari non è cosa che capita tutti i giorni (i granata non c’erano mai riusciti nei sei precedenti, ndr), soprattutto quest’anno che la società pugliese ha costruito una squadra ambiziosa in grado di puntare alla promozione. Per noi quindi è motivo di grande orgoglio, un momento da vivere nel modo giusto, che crei consapevolezza nei nostri mezzi». Senza però perdere mai la dimensione “da Cittadella”. «Siamo appena all’inizio, abbiamo giocato la prima di 42 partite. È vero che a Bari c’è stata un’ottima prestazione collettiva e faccio un applauso personale a tutti i miei giocatori, ma da oggi alla ripresa degli allenamenti si riparte da zero, con grande umiltà, rimettendoci subito in discussione». È il bello del calcio avere ogni settimana un nuovo confronto, completamente slegato da quello precedente, anche se un successo come quello dell’esordio sarebbe stato bello assaporarlo a lungo. «Il calcio è bello per questo, avere l’opportunità di rimettersi in gioco ogni giorno è di grande stimolo per un calciatore ma anche per un tecnico. Le partite nascono dall’inizio della settimana lavorativa e terminano al fischio finale dell’arbitro, per questo bisogna allenarsi per migliorare, sempre: il risultato del campo è la conseguenza del tuo lavoro». Oltre ai tre punti, Venturato cosa si è portato a casa da Bari? «La consapevolezza di una squadra che ha valori importanti, e la conferma di un mio pensiero: non importa la categoria dove giochi, se lavori bene i risultati arrivano, sempre». Tornando alla gara di sabato, lei ha schierato un Cittadella per otto undicesimi uguale a quello di Lega Pro: è un vantaggio, soprattutto all’inizio, partire con una formazione rodata, che si conosce a memoria. «Certo, ma durerà poco, qualche gara. Diventerà importante invece alzare la nostra asticella, migliorare ancora perché margini per farlo ce ne sono». La scelta di Bartolomei? «Ho una rosa di 25 giocatori, per me sono tutti fondamentali. L’allenatore fa delle scelte dal punti di vista tecnico in base all’avversario, e da quello che vede durante la settimana, cercando di sbagliare il meno possibile. Tutti dobbiamo essere coinvolti, prima o poi arriva la chiamata». A proposito di errori, il rigore di Valzania, evitabile, poteva costare caro, rimettendo in gioco un Bari che sembrava spento. «È stato l’episodio più evidente che ha riaperto la gara, ma ce ne sono stati altri, meno appariscenti, sui quali lavoreremo per evitarli. Più si entrerà nel vivo del campionato, con una categoria impegnativa come la B, e più i dettagli faranno la differenza». Ha ricevuto attestazione di stima dopo la storica vittoria di Bari? «Sinceramente non me l’aspettavo, invece ho ricevuto tanti messaggi. Mi è stato detto di essere il primo allenatore ad avere vinto la prima di campionato in serie B, non posso che esserne orgoglioso, ma nello stesso tempo mi carica di nuove responsabilità. Anche per me vale il discorso fatto per i giocatori: devo alzare l’asticella personale per migliorare ancora».
(Fonte: Gazzettino)