Bari-Cittadella, Pascali: “Non potevo chiedere di meglio! Ma adesso arriva il difficile…”

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«Not a bad debut». Manuel Pascali conosce la nobile arte del prendersi poco sul serio e così sabato, verso mezzanotte, rientrato in albergo ha postato questo «Non un cattivo esordio» in inglese sul suo profilo Twitter, rispondendo anche ai tanti amici dalla Scozia che non lesinavano complimenti. «Avere tifosi che mi seguono ancora da Kilmarnock mi riempie d’orgoglio, vuol dire che nelle sette stagioni trascorse lì ho lasciato una traccia, al di là dei risultati raccolti in campo. L’anno scorso alcuni di quei “pazzi” sono anche venuti a vedermi a Cittadella un paio di volte e probabilmente torneranno in questa stagione», racconta il difensore centrale granata, a bordo del treno che lo sta riportando a casa da Bari. Ha scritto sui social a notte inoltrata, avete fatto festa sino a tardi? «Macché, siamo subito tornati in albergo, anche perché il mattino dopo avevamo in programma una seduta defaticante e poi il rientro in treno. La festa è stata potermi concedere un bagno freddo in camera, perché non riuscivo a prendere sonno». Dormire, d’altra parte, non vi serve per sognare, dopo un debutto così. «Non potevo chiedere di meglio. Sul piano personale potevo dire di aver giocato in tutte le categorie, ma in B ancora no, e iniziare subito con un gol è il massimo, anche perché tenevo a rifarmi dopo le due occasioni del primo tempo, specie per quel colpo di testa, quando ho colpito troppo bene la palla mandandola addosso al portiere. E poi già il solo fatto di giocare in uno stadio di quell’impatto, che a lungo ha masticato la Serie A, di fronte a tutta quella gente… Per me era quasi un derby, perché mia moglie Chiara è di Lecce e in tribuna, oltre a lei, a tifare c’erano i suoi genitori, mentre i miei mi hanno seguito da casa su Sky, con un gruppo di amici». In fondo, avete “soltanto” tenuto fede all’impegno di giocare con la stessa aggressività della scorsa stagione… «Credo che il momento-chiave sia arrivato dopo il rigore subìto. Gli ingressi di De Luca e Ivan ci hanno messo un po’ in difficoltà e a quel punto immagino che più di qualcuno si aspettasse un nostro crollo. Invece lo sbandamento non è durato più di una decina di minuti, siamo stati bravi a non disunirci e non si è sofferto più di tanto». Quanta soddisfazione c’è nel sovvertire i pronostici? «Tanti a livello nazionale ci davano per spacciati, io nell’intimo avevo sensazioni diverse, ma le tenevo per me. Essendo ormai un vecchietto, alcune partite come questa le ho vissute in carriera e so che capita spesso che la “grande” compia l’errore di sottovalutare la “piccola”. È accaduto anche al Bari. Il colpo a sorpresa poteva starci, noi siamo stati bravi a sfruttare l’opportunità». E ora cambia qualcosa? «Adesso arriva il difficile. Sono convinto che saremo seguiti con più attenzione da tutti gli avversari e in casa, domenica contro la Ternana, avremo già più responsabilità e il dovere di riscattare l’eliminazione dalla Coppa patita dalla Cremonese nell’ultimo incontro interno. L’errore più grave sarebbe quello di pensare di aver già realizzato qualcosa, quando mancano ancora 41 partite. Per cui bello ricevere elogi, ma ora tappiamoci gli occhi e le orecchie». La scorribanda pugliese potrebbe rilanciare gli abbonamenti, al momento fermi a quota 1.200. Già oggi la società dovrebbe ufficializzare il prolungamento della campagna di sottoscrizione sino al secondo turno casalingo, prima del match con il Novara del 17 settembre. «So che l’obiettivo è quello di tornare alle 1.500 tessere dell’ultimo anno in B e spero che il 2-1 di Bari possa regalare entusiasmo all’ambiente, che forse ne aveva perso un po’ in seguito all’eliminazione in Coppa. Lo sapete, ci contiamo: per noi è bello poter giocare in uno stadio caldo».

(Fonte: Mattino di Padova)

Bari-Cittadella sarà ricordata per le tante “prime volte”. Per il primo successo granata al San Nicola, per la prima di Roberto Venturato che mai aveva allenato in serie B, per l’esordio nella nuova categoria di tanti giocatori. Fra questi anche Manuel Pascali che, tra l’altro, ha siglato anche il suo primo gol tra i cadetti. Ed è stato proprio il difensore centrale uno degli assoluti protagonisti della serata, con una prova maiuscola a dispetto del cartellino giallo rimediato dopo pochi minuti che ne poteva condizionare l’intera partita. Invece, oltre a confermarsi insuperabile in fase difensiva, si è rivelato il giocatore più pericoloso nell’area avversaria. Il portiere Micai, dopo avergli sbarrato la strada due volte nel primo tempo, al terzo tentativo è capitolato. «Avevo un conto in sospeso con lui…», se la ride Pascali. Che rivela: «Per me vincere a Bari ha un sapore particolare. Ho origini leccesi e al sorteggio dei calendari quand’avevo visto l’esordio al San Nicola ho pensato a una specie di derby, una gratificazione personale per un debutto in serie B alla mia età, dopo tanti sacrifici e una lunga carriera da calciatore». E dopo il gol il bacio verso la tribuna dove c’era la moglie Chiara e i genitori di lei. La “sua” partita Pascali l’ha vinta in lungo e in largo, ma è stato tutto il Cittadella ad offrire una prova di spessore. Merito di una squadra che si conosce a memoria. «È un vantaggio soprattutto all’inizio della stagione. Pensiamo al Bari, che ha cambiato tanto, compreso l’allenatore: ci vuole tempo per assimilare concetti nuovi. Il Cittadella sotto questo punto vista parte meglio di tante altre realtà e dobbiamo approfittarne». Anche i nuovi, così, possono integrarsi al meglio, senza fretta. Tanto in un campionato lungo come quello cadetto prima o poi giocano tutti. «Certamente. Le grandi cose non si fanno mai in undici – prosegue il difensore – l’abbiamo visto anche l’anno scorso. Pascali come gli altri dovranno tirare il fiato prima o poi». Bene tutto il Cittadella, dicevamo, ma siamo solo all’inizio. «Godiamoci il successo di Bari, ma pensiamo già al prossimo incontro. Nel calcio ogni partita è un episodio in sè, diverso dal precedente, quindi guai a crederci fenomeni per aver vinto la prima, perché se non ci siamo con la testa, rischiamo di perdere con tutti».
La strada per continuare a stupire Pascali l’ha trovato. «Lavorare duro, ma sempre divertendoci. Abbiamo la fortuna di aver creato uno spogliatoio unito, dove tutti si vogliono bene: è il segreto di ogni successo». Negli ultimi anni di B le neopromosse hanno sempre fatto bene: il Cittadella può essere la sorpresa della stagione? «Tutti lo speriamo ovviamente, ma è meglio non pensarci. Il nostro compito è di proseguire sulla strada tracciata un anno fa, abbiamo iniziato un cammino con Venturato e lo stiamo portando avanti con risultati positivi e gratificazioni, sempre basandoci sul lavoro. Io ne sono l’esempio: chi si impegna ogni giorno viene premiato, ho raggiunto la B dopo tanti anni, lavorando sodo. Di sicuro se il Cittadella fa il suo, seguendo le direttive dell’allenatore, possiamo davvero diventare fastidiosi per tutti: non siamo fenomeni né brocchi, è tutto nelle nostre mani».

(Fonte: Gazzettino)




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