(g.f.p. – Alquanto indecifrabile. A dir poco incerto. E difficilmente pronosticabile. Ma noi ci proviamo… Come ogni anno, infatti, vi proponiamo – a poche ore dall’inizio della prima giornata – la griglia di partenza del campionato. Con una sola, naturale premessa: come ben sapete spesso i valori sulla carta vengono stravolti o comunque non trovano pienamente riscontro in quelli reali, per molteplici motivi. Per quanto serio, dunque, prendete questo “schieramento” più come una previsione che come verità assoluta. Ora, però, accendete i motori. Si parte…)
1 – VENEZIA. Avete presente la famiglia del Mulino Bianco? Ecco, sembra che sia sbarcata in Laguna, col “padrone di casa” Joe Tacopina che si affida al “primogenito” Giorgio Perinetti ed al “figliol prodigo” Filippo Inzaghi per cercare il doppio salto. Il ds lo ha accontentato con un mercato di prim’ordine, ora sta (quasi) tutto a “SuperPippo”. E vissero felici e contenti? Lo sapremo solo a maggio. Perché le insidie sono sempre dietro l’angolo. Soprattutto quando il “padre” è esigente…
2 – PADOVA. A più di qualcuno potrà sembrare una provocazione, ma sappiate che siamo arrivati ad un passo dal metterlo al primo posto di questa speciale graduatoria. E se abbiamo desistito è solo per evitare due cose: di ricevere troppe offese e di inimicarsi la buona sorte. Vi invitiamo però a fare una sorta di “gioco”, appena avete mezz’oretta di tempo: prendete le rose delle altre 19 squadre che compongono il girone B di Lega Pro e diteci quante sono in assoluto migliori dei Biancoscudati. Sulla carta, sia chiaro, perché poi si sa che è il campo a parlare. Ma di giocatori validi (tra quelli già presenti e quelli scovati da Giorgio Zamuner) ce ne sono. In più la società ha dichiarato a più riprese di voler migliorare il quinto posto della passata stagione. E poi il Padova non può e non deve aver paura di nessuno, quindi…
3 – REGGIANA. Lo sappiamo, vi aspettavate il Parma. Ma sarebbe stato troppo banale, dai. E poi avete presente il giochetto qui sopra? Ecco, facendolo forse giungereste alla nostra medesima conclusione. In quanto i granata partono da una buonissima base, a cui hanno aggiunto il “mago” Cesarini ed il “bomber” Marchi. L’incognita maggiore? L’allenatore, dato che Leonardo Colucci è alla sua prima vera esperienza. Ah, dimenticavamo: sono ad un passo dai 4.000 abbonamenti, ma puntano ai 5.000…
4 – PARMA. Visto che è arrivato? Vi starete chiedendo – anche alla luce delle numerose “teorie complottistiche” spuntate nelle ultime settimane – perché l’abbiamo messao così “indietro”. Presto detto: fermarsi nell’analisi ai “gemelli del gol” Calaiò-Evacuo sarebbe l’errore più grande che si possa fare. In poche parole: mister Apolloni può sì nomi di grido, ma anche un paio di ricambi in meno rispetto ad altri “top team”. Curiosità: si contende col Lecce la palma di “squadra più seguita della Lega Pro” grazie alle quasi 9.000 tessere annuali già sottoscritte dai suoi tifosi. Mica male…
5 – BASSANO. Inizia da qui il “trittico delle certezze”, ovvero le tre squadre che punteranno senza alcun timore alle zone alte della classifica e che, dunque, hanno come obiettivo minimo i playoff. La ricetta dei giallorossi? Prendete una società solida che più solida non si può, un direttore generale scafato quale Werner Seeber, un allenatore-rivelazione come Luca D’Angelo ed un organico che ora può pure contare su Grandolfo e Rantier, mescolate il tutto ed otterrete un composto omogeneo. Ma che per gli avversari può diventare difficile da digerire…
6 – FERALPI SALÒ. Attenti ai leoni (del Garda). Perché corrono, graffiano e mordono. Per informazioni chiedere al Brescia, battuto 6-1 in amichevole settimana scorsa. Il “capobranco”? Antonino Asta, ovvero uno di quegli ex-giocatori che avranno anche appeso le scarpe al chiodo ma non grinta ed intelligenza tattica. Da dispensare in parti uguali ad una rosa che vede giovani talentuosi affiancati ad abili e tenaci “chiocce”. La sorpresona è dietro l’angolo..
7 – PORDENONE. Qualche cambiamento in squadra c’è stato, tra addii di pedine fondamentali – su tutte Pederzoli – e giocatori che tenteranno l’avventura nelle categorie superiori (vedi Strizzolo). L’alchimia magica che aveva permesso ai soldati del tanto corteggiato quanto confermato “generale” Bruno Tedino di giungere in semifinale playoff, però, sembra essere rimasta. E spesso il gruppo è ciò che maggiormente conta, soprattutto in Lega Pro. Senza dimenticare che quest’anno c’è un (Rachid) Arma in più…
8 – SUDTIROL. Occhio. Inteso come “guai a sottovalutarli perché possono farvi molto ma molto male”. Lo diciamo senza timore di smentita: se questa squadra trova la giusta quadratura può diventare un’autentica bestia nera. Il nuovo allenatore è William Viali, reduce dai miracoli della scorsa stagione col Pro Piacenza. E può disporre di un organico variegato e competittivo, in cui spiccano l’ambitissimo Ettore Gliozzi ed il bomber Giacomo Tulli, guidati da capitan Fink. Occhio…
9 – SAMBENEDETTESE. Coi rossoblu inizia invece il “trittico dell’incertezza”. Le prossime tre squadre, infatti, vagano al momento in un limbo che potrebbe portarle a disputare un campionato magari “anonimo” ma comunque tranquillo. Nel caso della Samb a fare la differenza potrebbe essere l’entusiasmo per il tanto atteso ritorno in Lega Pro, che unito all’ennesima conferma in panchina di mister Palladini (sesta stagione per lui) può portare ad ottenere più di ciò che al momento si può sperare. Sognare non costa nulla…
10 – MODENA. Vederlo in terza serie fa quasi “senso”. O meglio: vederlo in terza serie e a metà di questa particolare classifica fa ancor più “senso”. Perché solo per il blasone meriterebbe di stare in ben altre posizioni. Ma se ai “canarini” spetta il giro di boa il motivo è uno solo: sono al momento un’autentica incognita. In quanto i “big” si contano sulle dita di una mano – tra loro figura Osuji, ma potrebbe anche partire – e mister Pavan rischia di pagare lo scotto dell’esordio alla guida di una prima squadra. Chi vivrà vedra…
11 – TERAMO. Una cosa è certa: sogna in grande. Ed è normale, per una piazza che aveva agguantato la serie B salvo poi perderla causa calcioscommesse. Dopo una stagione di assestamento, però, sono state gettate le basi per un’annata più “concreta” a livelli di gioco e risultati. Molto dipenderà anche dalla nuova “punta di diamante”: Marco Sansovini, uno da circa 150 gol in carriera. E scusateci se è poco…
12 – GUBBIO. Parte dai “lupi” umbri, infine, il “gruppone” chiamato a giocarsi la permanenza in Lega Pro. Rognosi e mai domi, i rossoblu di mister Magi (reduce da due campionati consecutivi vinti in serie D) cercano una tranquilla salvezza – e anche qualcosa in più – puntando sul 4-3-3 e sulla vena realizzativa di Crocetti e Ferri Marini. “Tra color che son sospesi”, ma mostreranno i denti…
13 – LUMEZZANE. Hanno dalla loro la tranquillità della laboriosa provincia bresciana, che critica solo chi non fa nulla. Al “Saleri”, invece, non si scherza. Anzi, si sudano le proverbiali sette camicie contro qualsiasi avversaria. E dato che anche nello scorso campionato la salvezza è arrivata, l’imprevedibile presidente Cavagna ha deciso di confermare praticamente in blocco (esclusa parte della difesa) la squadra. Nonché l’allenatore “rock” Antonio Filippini, fedele al 4-3-3. Guai a prenderli sotto gamba…
14 – ALBINOLEFFE. Ripescato in extremis, ha davvero poco tempo per riuscire a costruire una squadra in grado di evitare l’ennesima retrocessione. Eppure negli ultimi giorni i seriani hanno composto una “spina dorsale” di buonissimo livello: Coser in porta, Gavazzi in difesa., Loviso a centrocampo e Virdis in attacco. Il resto? Un cantiere aperto. Ma se il buongiorno si vede dal mattino…
15 – MACERATESE. Se ci limitassimo ad analizzare la scorsa, splendida annata sarebbero più da quinto che da quindicesimo posto. Peccato che la società – guidata dalla vulcanica presidentessa Tardella – abbia smantellato l’intera squadra: della vecchia guardia, infatti, sono rimasti praticamente solo il portiere Forte ed il centravanti Colombi. Ed al posto di Bucchi in panchina c’è Federico Giunti. Cambiato tutto, dunque. E ad occhio e croce non in meglio…
16 – SANTARCANGELO. Forse meriterebbe un paio di posizioni in meno, ma una piccola realtà come quella romagnola va premiata per la costanza. Tre le “speranze” per questa stagione: Daniele Dalla Bona quale faro di centrocampo, Christian Cesaretti terminale offensivo e panchina affidata a Michele Marcolini, che nelle “società a conduzione familiare” sa e può fare bene…
17 – ANCONA. Prendete Modena ed elevatelo all’ennesima potenza. Perché la situazione dei dorici è ancor più intricata ed incerta, soprattutto a livello societario dopo il passaggio di consegne estivo. L’allenatore è quella “vecchia volpe” di Fabio Brini, il quale dovrà però fare a meno sin da domani del bomber Cognigni. Chi “ben” comincia…
18 – MANTOVA. Altro giro altra società dal destino ignoto, dato che tra nuovi soci che appaiono e poi scompaiono e cambi di proprietà prima annunciati e poi sfumati nessuno ci sta capendo più niente. Nemmeno mister Prina, che aveva minacciato di andarsene salvo poi tornare sui suoi passi. Scelta saggia, perché un capitano non abbandona mai la nave che sta affondando. Ma quando ti ritrovi ad affrontare partite ufficiali coi giocatori contati qualche domanda te la fai…
19 – FANO. La tipica squadra tutta da decifrare. La coppia ex Alessandria formata dal ds Massimiliano Menegatti e dall’allenatore Giovanni Cusatis offre garanzie, ma alla squadra mancano parecchie pedine per poter dirsi davvero competitiva. Proverà ad “inventare calcio” l’ex Padova Bellemo, messosi in luce con la Spal e chiamato a dettare i tempi a centrocampo. Gli ultimi giorni di mercato saranno fondamentali…
20 – FORLÌ. Ovvero il più grande punto di domanda dell’intero girone. Attenzione, però, a prenderla troppo con le pinze, perché sono proprio queste realtà a nascondere spesso le insidie maggiori. In panchina siede Massimo Gadda, bandiera del passato dell’Ancona. Il resto è davvero da scoprire. Per capire se è davvero la “Cenerentola” del girone B…