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Ore 20.40 – (Il Centro) Il conto alla rovescia sta per terminare. Il Teramo è pronto all’esordio in campionato in programma domani (ore 16,30) sul campo del Lumezzane. Due le novità della vigilia, entrambe sull’out destro difensivo. Il 21enne Mattia Placido, arrivato dalla Sampdoria il mese scorso, è stato ceduto in prestito alla Pistoiese fino a giugno 2017. L’abbondanza numerica in difesa, quindi, ha spinto Placido e la società a prendere in considerazione l’idea di andare a giocare con più continuità in un’altra piazza. Alla partenza dell’ex doriano ha fatto seguito, invece, il rinnovo di contratto del terzino Stefano Scipioni, che resterà fino al 2018. Il rinnovo di Scipioni, classe 1987, è una mossa significativa e per certi versi sorprendente, se si considera che non più tardi di qualche settimana fa le strade del Teramo e dell’ex difensore del San Nicolò sembravano destinate a dividersi. Il ruolo di vice-Scipioni, salvo nuovi interventi sul mercato, dovrebbe essere ricoperto da Mattia Altobelli, centrale che sa adattarsi anche sulla fascia. Fase di stand-by nella ricerca del mediano che andrebbe numericamente a sostituire Amadio, approdato al Latina. Il ds Fabio Lupo si muoverà senza fretta, magari cercando di cogliere un’occasione last minute. Circola in queste ore il nome di Loris Damonte, classe 1990, centrocampista della Pistoiese che in passato ha vestito le maglie di Messina, Varese e Alessandria. Non è da escludere, però, che alla fine si possa rimanere con la rosa attuale. In vista del match di domani, intanto, mister Zauli deve sciogliere il dubbio su chi impiegare in attacco, tra Petrella e Croce, al fianco di Sansovini, e se lanciare Ilari dall’inizio a centrocampo. Nel Lumezzane, ballottaggi in porta tra l’esperto Furlan (in odore di cessione) e il giovane Pasotti e in difesa tra Magnani e Sorbo. Il club bresciano è a caccia di una punta dopo la partenze di Cruz (all’Andria). Una curiosità: Lumezzane-Teramo mette a confronto i due tecnici, Lamberto Zauli e Antonio Filippini, compagni di squadra a Palermo nel 2004. I numeri fissi. Il Teramo ha reso noto la numerazione ufficiale per questa stagione. A Sansovini la maglia numero 10, a Carraro la 20. Tra i giocatori della vecchia guardia, da segnalare il 6 di capitan Speranza, l’11 di Petrella e il 23 di Caidi. Questi, nel dettaglio, i numeri fissi (novità varata quest’anno dalla Lega Pro): 1) Francesco Rossi, 2) Filippo Capitanio, 3) Tommaso D’Orazio, 4) Davide Petermann, 5) Mattia Altobelli, 6) Ivan Speranza, 7) Alessandro Di Paolantonio, 8) Danilo Bulevardi, 9) Antonio Croce, 10) Marco Sansovini, 11) Mirco Petrella, 13) Pietro Manganelli, 14) Luca Orlando, 15) Francesco Karkalis, 16) Carlo Ilari, 17) Matteo Cericola, 18) Luca Forte, 19) Stefano Scipioni, 20) Federico Carraro, 21) Alessandro Fratangelo, 22) Tomasch Calore, 23) Nebil Caidi, 24) Giorgio Mantini, 25) Lorenzo Cesarini. L’iniziativa. Il gruppo ultrà Sedici Gradoni si mobilita a favore delle popolazioni colpite dal sisma della notte tra martedì e mercoledì. E’ attiva da ieri, al Bar dell’Arco (dalle ore 18 alle 20,30), una raccolta di beni di prima necessità e di alimenti a lunga conservazione. Prosegue a buon ritmo anche la raccolta promossa dal Club Biancorosso Teramo e dal gruppo ultrà Teramo Zezza, che stanno già provvedendo a consegnare il materiale nelle zone coinvolte dal terremoto.
Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Il vertice societario previsto fin da mercoledì continua a slittare. Ufficialmente «perché abbiamo chiesto al vicepresidente De Sanctis di fermarsi al Sud per chiudere gli acquisti di Regoli e Agyei», dice il presidente Sandro Musso. Ma è chiaro che, giorno dopo giorno, le perplessità sulla cessione societaria – balzate agli occhi fin dal primo giorno – aumentano. I nuovi soci devono infatti presentare in Lega entro il 4 settembre le credenziali economico-finanziarie (e di onorabilità) che le nuove regole prevedono per chi acquista il 10% o più di un club calcistico. Entro la settimana prossima, dunque, la Zoldan Srl dovrebbe essere capitalizzata e tutti i nuovi soci dovrebbero presentare la necessaria documentazione. «Il che avverrà senza problemi», assicura Serafino Di Loreto. Il patron continua a nutrire «massima fiducia» negli acquirenti romani, per i quali ha garantito tempo addietro addirittura scommettendoci «gli attributi». Nella remota e malaugurata ipotesi che gli tocchi diventare eunuco, però, Di Loreto che farà? «Ho sempre detto che garantisco io per i romani e mi pare di aver sempre dimostrato di essere un uomo di parola, per il quale l’onore viene prima di tutto». Insomma, se la situazione dovesse mettersi male, Di Loreto interverrebbe personalmente, riprendendosi le quote cedute lo scorso 5 agosto e ottemperando ai gravosi impegni economici che la gestione del Mantova comporta. Il patron conferma così le parole del presidente Sandro Musso, che appena 24 ore prima aveva detto: «Siamo tranquilli e anche i tifosi devono esserlo: finché nel Mantova ci sarà un Serafino Di Loreto, più appassionato che mai alla causa biancorossa, non ci sarà nulla di cui preoccuparsi. La nostra priorità in questo momento era di completare la rosa e lo stiamo facendo con piena soddisfazione di mister Prina e anche con costi compatibili con la nostra politica di bilancio. E questo anche grazie all’ottimo lavoro che sta svolgendo il vicepresidente De Sanctis. Per il resto, aspettiamo tranquillamente che i nuovi soci completino la raccolta della documentazione necessaria e che arrivino poi a Mantova anche con i versamenti previsti. Non abbiamo motivo per pensare ce le cose andranno diversamente». Ma, in ogni caso, fa da contraltare Di Loreto «noi siamo qui e ci mettiamo la faccia, come abbiamo sempre fatto, nel bene e nel male, dal primo giorno che siamo arrivati a Mantova».
Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Al terzo anno consecutivo in maglia biancorossa, Silvano Raggio Garibaldi puó ormai considerarsi un veterano del Mantova, oltre che un giocatore molto apprezzato dalla tifoseria per l’impegno e l’abnegazione che costantemente mette nella causa. Dopo la prima stagione sotto la guida di mister Juric, lo scorso anno il centrocampista ligure ha vissuto sulla propria pelle le difficoltá di un’annata soffertissima e proprio per questo motivo tiene gli occhi bene aperti: «Credo che tutti i miei compagni di squadra dell’anno scorso siano rimasti un po’ segnati dai problemi affrontati – dice Raggio – e sono anche convinto che sia giusto. Anzi, guai se ce lo scordassimo: nessuno di noi vuole piú vivere i patimenti di doverci salvare all’ultima giornata dei playout e per questo motivo non dobbiamo mai abbassare la guardia». Di certo Raggio Garibaldi è consapevole che il Mantova è atteso da un campionato particolare, nel quale il riscatto della stagione scorsa passa attraverso avversarie di tutto rispetto: «Questo a noi deve interessare relativamente – prosegue – nel senso che il nostro compito é quello di dare il massimo al di lá di chi di volta in volta affronteremo. Quello che posso dire, di sicuro, è che si sta formando uno spogliatoio unito e compatto e che in questo mese e mezzo di preparazione abbiamo lavorato tanto e bene. Sono convinto che dopo una decina di giornate emergeranno i valori del campionato: non so dove ci collocheremo noi ma certamente abbiamo dentro tanta voglia di fare bene». A cominciare dall’esordio di domani ad Ancona: «Noi rispettiamo tutti – chiude – ma sappiamo anche che ogni partita mette in palio tre punti, alla prima come all’ultima giornata e indipendentemente dall’avversario. Siamo pronti e motivati».
Ore 19.30 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova nel debutto in campionato, fissato per domani (ore 20.30) ad Ancona, potrà contare anche sul centrocampista croato Skolnik e sul difensore Romeo, i cui tesseramenti sono stati ratificati dalla Lega. In giornata potrebbe arrivare anche il 24enne esterno Paolo Regoli dal Latina («ha già chiesto di avere il numero 24», informa il team manager Paolo Musso), ma in tal caso sarebbe corsa contro il tempo per tesserarlo in tempo e inserirlo nella lista che deve essere consegnata in Lega entro le 17. Regoli o non Regoli, mister Luca Prina potrà comunque contare su una rosa quasi completa in una sfida che vedrà i biancorossi confrontarsi con un’Ancona sulla carta alla portata e che dovrebbe essere una diretta concorrente per la salvezza. Il tecnico ieri ha mattina ha fatto allenare i suoi a porte chiuse e lo stesso farà stamani, prima della partenza in pullman nel pomeriggio alla volta delle Marche. Magari Prina sta preparando qualche sorpresa da presentare domani sera al “Del Conero”, ma a grandi linee il Mantova dovrebbe scendere in campo con il consueto modulo 3-4-3 e una formazione sulla quale permangono pochissimi dubbi. Davanti a Bonato, è quasi scontato l’utilizzo di Cristini, Siniscalchi e Carini in difesa; in mediana giocheranno di certo Zammarini, Bandini e Raggio Garibaldi; il quarto posto spetterà a Di Santantonio (che giocherebbe esterno, con Zammarini in mezzo) o al croato Skolnik (in tal caso “Zamma” agirebbe sulla fascia. Per quanto riguarda il tridente, Marchi avrà al suo fianco capitan Caridi e uno fra Tripoli (in leggero vantaggio) e Boniperti. Le scelte definitive saranno fatte comunque stamani, dopo la tradizionale rifinitura. In parallelo, Prina aspetta gli ultimi acquisti della società sul mercato. Regoli sembra appunto in dirittura d’arrivo e una decisa accelerata c’è stata anche per il 24enne centrocampista Daniel Kofi Agyei del Benevento. L’arrivo del mediano ghanese è però subordinato alla cessione di Momentè, che sembrava già avviato verso Melfi e per il cui trasferimento invece si sta ancora discutendo. È ufficiale, per contro, la cessione di De Respinis al Siracusa, club che ha dal canto suo girato ieri sera l’ex biancorosso Falou proprio all’Ancona. Un capitolo a parte, poi, è quello che riguarda l’azione del patron Serafino Di Loreto, che dice di «non aver mollato» la pista Granoche (ma il bomber ha dichiarato che in Lega Pro giocherebbe soltanto a Modena) e di essere deciso a portare a Mantova l’ex Juve Marco Marchionni.
Ore 19.10 – (Alto Adige) Finito il tempo delle chiacchiere. Domani, alle 16.30, l’Alto Adige scenderà sul campo di casa contro l’Alma Juventus Fano nella prima giornata del campionato di Lega Pro. Per i padroni di casa sarà l’inizio della 18ª stagione tra i professionisti, per i marchigiani invece sarà la prima partita dopo 25 anni di assenza. Risale alla lontanissima stagione 1990/91, infatti, l’ultima partecipazione in serie C1 della squadra marchigiana, che torna adesso nella terza divisione nazionale dopo la vittoria dei playoff dello scorso campionato di serie D e il successivo ripescaggio. La squadra è affidata a Giovanni Cusatis, allenatore milanese che negli ultimi anni è stato assistente di Giuseppe Sannino al Chievo, al Watford, al Catania e al Carpi, e arriva a Bolzano dopo aver staccato il pass per la seconda fase della Coppa Italia Lega Pro grazie alla vittoria sul Forlì (2-0) di giovedì scorso e al pareggio (1-1) di mercoledì con l’Albinoleffe. Ci sono tutte le premesse, insomma, perché il match che si disputerà a Bolzano sia combattuto ed equilibrato anche perché la formazione ospite, oltre alla tecnica, metterà in campo la voglia di cominciare questo nuovo e attesissimo cammino in Lega Pro. Due sono gli ex biancorossi tra le fila del Fano: l’attaccante ventitreenne Riccardo Cocuzza, 5 presenze nell’Alto Adige nel corso della stagione 2013/14, e Walter Zullo, difensore di 26 anni che ha collezionato 8 presenze in maglia biancorossa nella stagione 2009/10 e 3 in quella 2014/15. Al Druso mister Cusatis non potrà disporre della coppia centrale difensiva titolare, ovvero di Torta e Ferrani, entrambi squalificati. Alla vigilia del match, mister Viali è fiducioso. «Se i ragazzi riusciranno a mettere in campo tutto quello che abbiamo fatto in questo ultimo mese di lavoro – spiega – faranno sicuramente una prestazione positiva». Contro il Fano, insomma, scenderà in campo una squadra corta, aggressiva, capace di costruire gioco e di mettere in difficoltà gli avversari, come s’è visto già nell’ultima amichevole, quella contro il Dro. Una squadra che esprime anche un bel calcio e che, insomma, sta mostrando in modo chiaro l’impronta del nuovo mister. «Contro i gardesani era importante fare una partita convincente – prosegue il mister – ma sappiamo che contro il Fano non potremo essere perfetti, ma importante è farsi trovare pronti. Il risultato di domani sarà determinante perché esprimerà i primi giudizi e perché ci permetterà di iniziare bene questo campionato. Il nostro compito è quello di cercare il risultato con tutte le nostre forze e, dopo il 90°, analizzare la partita per capire cosa abbiamo fatto bene e cosa no per continuare a crescere».
Ore 18.50 – (Gazzetta di Modena) Una folla di entusiasmo ha accompagnato il Parma nel corso della presentazione ai tifosi andata in scena ieri sera. Lo stesso sarà per il debutto di domani sera al Braglia, per il quale mister Apolloni ha un solo, grande dubbio. Calaiò, infatti, è tornato ad allenarsi in gruppo dopo la lieve distrazione muscolare alla coscia, ma impiegarlo dal primo minuto potrebbe essere un rischio troppo grande. Dovrebbe dunque essere una sfida tra Guazzo e Nocciolini per affiancare Evacuo.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Modena) Gli allenamenti a porte chiuse nascondono le condizioni di Diakite, che sta cercando di recuperare dal problema agli adduttori della coscia destra per non essere costretto a saltare il debutto. Se l’ ivoriano non riuscirà a recuperare, spazio ad uno tra Loi e Ravasi. Tulissi e Schiavi completeranno il reparto offensivo. Centrocampo già fatto, con Osuji e Olivera ai lati di Giorico. In difesa più dubbi, con Pavan che ha provato anche Accardi ed Aldrovandi nel ruolo di terzino destro.
Ore 18.30 – (Gazzetta di Modena) Un altro addio – ampiamente annunciato – prima, si spera, dei colpi di fine mercato. Il Modena ieri ha salutato Matteo Rubin, cedendolo a titolo definitivo al Foggia. Profetica la foto pubblicata dal terzino di Bassano il 12 luglio scorso su Instagram, quando aveva immortalato le sue nuove scarpette rossonere per dare il benvenuto alla nuova stagione. Coincidenze? Forse, ma non troppo, visto che sin dal ritiro si era capito quale fosse il suo destino. Mai impiegato nella difesa titolare, dove con cognizione di causa Pavan ha sempre schierato Popescu, Rubin era uno dei tanti sacrifici preventivati dal Modena per sistemare i propri conti. Il club ha così portato un altro po’ di soldi in cassa, liberando un giocatore già con la testa altrove e al quale il Foggia garantirà un ricco triennale, si dice da 200mila euro a stagione. Non sarà da rimpiazzare, perché il Modena ha già scelto di puntare su Popescu, con Minarini riserva. Con un monte ingaggi drasticamente abbattuto e un po’ più di margine di manovra sul mercato, Gigi Pavarese ora cercherà di chiudere le operazioni in entrata. Una di queste riguarda Simone Basso, attaccante esterno classe 1982 fuori dai piani del Venezia: ieri il ds ha incontrato Giorgio Perinetti, si è deciso di riaggiornarsi oggi. Il problema principale riguarda l’ingaggio, ostacolo da superare per arrivare anche ad una punta di valore. In questo ruolo Davis Curiale (’87) resta il preferito, ma la concorrenza è serrata. Pablo Granoche resta il sogno, in caso di mancato accordo con un club di B. ULTIMORA: nella notte è spuntato il nome di Norbert Balogh, centravanti ungherese rientrato al Debrecen dopo il blitz a Palermo. Uno spilungone di 1,97, 19 anni, che oggi potrebbe già essere agli ordini di Pavan.
Ore 18.10 – (Gazzetta di Reggio) In via Agosti, alle 10, prima rifinitura di campionato per gli uomini di Colucci. Il tecnico a Bassano non potrà contare su Daniele Pedrelli ed Alessandro Cesarini: certo, non sono mancanze da poco considerando che il primo avrebbe dovuto diventare il fluidificante sinistro titolare e l’altro è un lusso per la categoria ma la Reggiana giocoforza ha trovato valide alternative nei loro ruoli. Dario Maltese ha svolto regolarmente le due sedute di ieri ed è stato provato pure mezzala sinistra anche se la zona centrale è quella più probabile. In difesa resta il dubbio dei due centrali perché Spanò, Sabotic Rozzio e Trevisan che si sono alternati tutta la settimana anche se l’ex Salernitana non ha ancora tutta la partita nelle gambe; sulle fasce Mogos a destra e possibile ballottaggio Giron-Ghiringhelli a sinistra. Davanti salgono le quotazioni Manconi sulla destra, al fianco di Marchi e Nolè nel tridente ormai consolidato, ma molto dipenderà dalla seduta odierna.
Ore 18.00 – (Gazzetta di Reggio) Federico Angiulli è pronto a ricominciare proprio da Bassano, dove l’anno scorso si concluse la sua avventura in maglia granata. «Quest’anno sicuramente non sarà la mia ultima partita e speriamo sia più positiva delle volte precedenti. Sono cambiate tante cose e, come dice il mister, se il Bassano ci batterà sarà solo perché dimostrerà sul campo di essere più forte». Tutto questo entusiasmo vi responsabilizza o potrebbe condizionarvi? «Avremmo responsabilità verso i tifosi anche se giocassimo davanti a 10 persone, sicuramente con tutti questi abbonati ci sono molte persone che rinunciano a qualcosa per seguirci e quindi abbiamo una responsabilità sia nei nostri che nei loro confronti». Che Bassano si aspetta? «Ha cambiato tre allenatori negli ultimi tre anni ed è sempre rimasta ai vertici quindi vuol dire che ha un’identità forte e sa benissimo come giocare. E’ una temibile però noi con le nostre doti di corsa, grinta e ignoranza possiamo metterla in difficoltà». Com’è il clima dentro lo spogliatoio? «Siamo un gruppo con molta stupidità che quando è in campo da tutto quel che ha in corpo, ma all’esterno cerca anche di stare insieme e divertirsi. Ho vissuto lo stesso clima a Benevento,ti aiuta a creare delle amicizie importanti che facilitano il lavoro sul campo». Un appello ai tifosi? «Sono convinto che il settore ospiti sarà gremito, c’è entusiasmo attorno alla squadra e noi dobbiamo farlo crescere».
Ore 17.50 – (Gazzetta di Reggio) I tifosi granata sono preoccupati per un’eventuale partenza di Alessandro Spanò, soprattutto dopo l’arrivo di due centrali difensivi di alto livello come Rozzio e Trevisan, ma il talento di Giussano rassicura tutti: «Non sapevo nulla, anzi sono qua per allenarmi». La sua volontà è restare? «Spanò è un giocatore della Reggiana e lo sarà anche in futuro. Chiaro, fanno piacere gli interessamenti da categorie superiori ma a Reggio mi trovo benissimo, l’ho sempre detto: ci sono una tifoseria importante ed una società ambiziosa». L’arrivo di Trevisan, dopo Rozzio, non potrebbe toglierle spazio? «Già al raduno dissi che se fossero venuti giocatori nuovi per dare più spessore alla squadra sarei stato contento perché significa avere un gruppo importante, con atleti di un certo calibro e tante ambizioni. Toccherà al mister scegliere, mi piace mettermi in gioco e chi meriterà giocherà». Partire in panchina a Scandiano, salire e segnare subito: è stata una liberazione? «Il calore del pubblico fa piacere, vuol dire che è legato al giocatore e alla persona, questo mi inorgoglisce». Giusto resettare tutto? «Sia a livello personale che di gruppo è importante ricominciare daccapo per meglio concentrarsi sulla stagione nuova ed evitare di agganciarsi, tipo stavolta, ai ricordi del Bassano». Difficile non parlarne a due giorni dal match. «Al Mercante abbiamo vissuto emozioni non troppo positive ma adesso è un’altra storia e chi meriterà vincerà». Meglio un’ottima prestazione o solo… i tre punti? «Prestazione positiva e… gradirei vincere». Da capitano e titolare? «Domanda da non fare a me». In difesa è cambiato qualcosa? «Lavoriamo diversamente a livello tattico ma la difesa a quattro la conoscevo già: ci sono aggiustamenti ma dopo un mese e mezzo speriamo di essere pronti al debutto». Cosa si aspetta da questa stagione? «Non riesco a pormi obiettivi perché cerco sempre il massimo e tutto quel che otterremo verrà dalle nostre fatiche e dalle nostre ambizioni». Anche lei trepida per il derby col Parma? «Non sono reggiano però sono entrato nella vostra mentalità e quella partita è speciale ma da giocatore bisogna essere razionali ed avere stimoli importanti anche nelle altre partite». Ha visto quanta euforia alla presentazione della squadra? «Il pubblico mi stupisce sempre,mi sembrava l’atmosfera da partita di calcio e immagino che in campionato sarà ancora più accentuata». Cinquemila abbonati: ci si può arrivare? «Me lo auguro davvero».
Ore 17.40 – (Gazzetta di Reggio) Un entusiasmo contagioso, straripante e sotto certi aspetti anche inaspettato quello che hanno manifestato i tifosi granata allo stadio “Caselli”. Il presidente Mike Piazza ha “presenziato” con un collegamento video da Miami. Maglietta granata sullo sfondo, il patron granata a stento è riuscito a farsi capire dal pubblico del diamante. I cori e le grida di festa per il nuovo corso a stelle e strisce hanno coperto in parte le parole di un sorridentissimo Piazza: «Sono felice di essere qui con voi – ha esordito -. Siamo in tanti e la Reggiana ha bisogno di voi tifosi». Poi un appello alla squadra, posta sotto il maxischermo: «Chiedo ai ragazzi di sentirsi orgogliosi di vestire la maglia granata e di andare in campo per vincere. Siamo un gran team». Infine, tra un coro e l’altro e qualche problema nel collegamento e nel dialogo con il vicepresidente Compagni, uno sguardo al futuro prossimo: «Sabato inizia il nostro campionato e saremo pronti a questa grande sfida – ha concluso -. Sono qui ma sto tifando con voi. Forza Reggiana e dai c’andom! Ci vediamo presto, il mio cuore è con voi». Prima del presidente, l’occasione è stata buona per conoscere i volti nuovi della Reggiana. Una presentazione “”all’americana”, dopo la quale hanno preso la parola i protagonisti, a cominciare dal capitano in pectore, il centravanti Ettore Marchi: «Tutto questo entusiasmo, posso assicurare che è ben riposto. Certamente questa passione è uno stimolo per fare del nostro meglio. Io capitano della Reggiana? E’una grande responsabilità, ma anche un onore. E’ inoltre un privilegio far parte di questo gruppo, ma vogliamo dimostrare il nostro valore domenica dopo domenica. Partiamo da zero e solo il campo ci dirà se siamo anche una grande squadra». Il mister Leonardo Colucci è stato accolto da cori personalizzati: «Cuore e orgoglio sono gli ingredienti che devono accompagnare la carriera dei miei giocatori – ha spiegato il tecnico – e voglio ricordare a tutti che impegno non è sinonimo di vittoria, ma di professionalità, amor proprio, orgoglio e dignità. Ho un gruppo di uomini prima ancora che di giocatori. C’è stima e empatia reciproca. Se c’è anche un pensiero comune, si possono centrare anche obiettivi ritenuti impossibili». Stefano Compagni ha infine annunciato: «Nei bar si sente parlare di Reggiana, siamo in tanti e possiamo fare bene. Per questo la società ha deciso di prolungare la campagna abbonamenti di una settimana».
Ore 17.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) «Il Gubbio ci dirà subito se siamo fatti per correre o per rincorrere». Bruno Tedino questa volta suona la carica, forte del fatto che, contrariamente alla scorsa stagione, ha potuto lavorare durante tutta la preparazione con un gruppo completo, o quasi. L’amichevole di Villotta (6-0 contro un volonteroso Chions) ha confermato che i ramarri sono pronti e che hanno voglia di mordere. NESSUNA PRESUNZIONE – Essere carichi non significa essere presuntuosi. Tedino chiarisce subito la sua posizione. «La prima partita di campionato è importante – spiega – soprattutto sul piano psicologico. Un successo ti permette di lavorare poi più serenamente e di preparare l’impegno successivo (nel caso del Pordenone il 3 settembre a Forlì) con più entusiasmo. Una sconfitta, al contrario, crea agitazione, ti costringe subito a inseguire e non ti permette di lavorare con serenità. Noi però – assicura Tedino – siamo carichi. Senza presunzione, perchè conosciamo la forza del Gubbio». LEZIONE AL DE MARCHI – Ieri prima della consueta seduta di allenamento Tedino e gli assistenti Marchetto e Toffolo hanno radunato tutta squadra nella sala con lo schermo ed esaminato un filmato con le prestazioni recenti degli umbri. «È un gruppo che lavora insieme da tempo – ha affermato il tecnico – e che quindi gioca a memoria (la scorsa stagione ha raggiunto la promozione in Lega Pro con 3 giornate di anticipo, ndr). Di solito pratica il 4-3-3. Pericoloso, solido e organizzato in fase di non possesso. Allenato da Giuseppe Magi, buon tecnico che Carlo (Marchetto, ndr) conosce bene per aver fatto il corso con lui. Particolarmente attenzione – ha invitato i suoi Bruno – dovremo fare a Valgussa, centrocampista prelevato dal Renate, ex Entella, a Dario Giacomarro (proveniente dal Palermo) e alla punta centrale Daniele Ferretti (ex Lucchese, Bassano e Mezzocorona in C, ndr)». QUATTRO PER DUE – Formazione quasi fatta, salvo imprevisti dell’ultima ora. Restano in ballo solo due maglie, una a centrocampo (in lizza Misuraca e Suciu) e una in attacco (Pietribiasi e Martignago). Arbitrerà la sfida il signor Francesco Meraviglia di Pistoia; assistenti Mariottini e Nuzzi. PORTA UN AMICO – Ovviamente anche Mauro Lovisa punta a una partenza di slancio e conscio (per averla provata in campo) dell’importanza del supporto del pubblico auspica un Bottecchia tutto esaurito. «Ce la possiamo fare – ha detto – se ognuno dei nostri affezionati tifosi si farà accompagnare allo stadio da almeno un amico». La società neroverde consiglia caldamente l’utilizzo del servizio di prevendita per evitare code agli sportelli. Solite le rivendite: bar Libertà a Pordenone, Caffè Nogaredo a Cordenons. È possibile acquistare i biglietti anche online (previa registrazione con sovraprezzo per diritti e modalità «print al home», stampa a casa) collegandosi con il sito da http://www.ticketland1000.com.
Ore 17.00 – (Messaggero Veneto) Le rivali del Pordenone: ecco la terza e ultima puntata. Parma. Una delle favorite. Vinto senza problemi il campionato di serie D, gli emiliani tentano il doppio salto e, per farlo, una volta confermato in panchina Apolloni, si sono scatenati sul mercato ingaggiando nientemeno che Evacuo (Novara) e Calaiò (Spezia), coppia-gol da potenziali 35 gol in categoria. Dietro di loro Guazzo e in difesa c’è sempre capitan Lucarelli. Il Tardini sarà il suo fortino, forte del maggior numero di spettatori in categoria. Reggiana. Pochi la calcolano ma, per molti, la “Regia” è tra le favorite. Nuovo mister, Leonardo Colucci, alla prima esperienza tra i “grandi” come capo-tecnico, rivoluzione rispetto alla scorsa stagione e grandi giocatori ingaggiati. Spiccano, davanti, il centravanti Marchi ex Pro Vercelli e il fantasista ex Pavia Cesarini. Dietro innesto di esperienza col pordenonese Trevisan, prelevato dalla Salernitana, e in mezzo il veneziano Andrea Bovo. Santarcangelo. Per molti, ogni stagione deve scendere in D. Invece per il terzo anno di fila è in Lega Pro, pronta a giocarsi un’altra salvezza. Con Marcolini in panchina e Dalla Bona in mezzo – ex Real Vicenza ed entrambi con gran voglia di riscatto – può dire un’altra volta la sua e magari qualcosa di più, magari se l’ex Pordenone Gatto, attaccante classe ’94, esplodere. Sambenedettese. Grande piazza, San Benedetto del Tronto. Torna in Lega Pro dopo aver vinto la serie D e ha come obiettivo i playoff. Squadra molto rinnovata, con solo tre senatori confermati, ma con lo stesso tecnico da sei stagioni a questa parte: Ottavio Palladini, che proprio con la Samb ha smesso di giocare per poi allenare subito. Il modulo è il 4-3-3 con variazioni sul 3-5-2. Suedtirol. E’ il solito, intrigante, mix tra giocatori affermati e giovani quello messo in pentola dall’Alto Adige, certezza in categoria e società favolosa nel costruire squadre di calcio. Nuovo mister (Viali dalla Pro Piacenza), alcuni nuovi giocatori (Sparacello, Obodo) da affiancare allo zoccolo duro altoatesino in cui spicca Hannes Fink, mezzala di ben altra categoria, eletto quest’estate capitano. Da playoff, senza dubbio alcuno. Teramo. Dalla B ottenuta e poi persa per il filone Calcioscommesse, gli abruzzesi si sono salvati e ripartono alla caccia dei playoff con Lamberto Zauli, ex tecnico neroverde, riabilitato dopo una bella stagione a Santarcangelo. Il verbo è il 4-3-3 e davanti c’è l’ex Pescara e Cremonese Sansovini, bomber da 15 gol. Venezia. Squadra stellare, a livello d’organico fa paura. La proprietà statunitense, oltre a Pippo Inzaghi in panchina, non ha badato a spese e ha ingaggiato tra i giocatori più forti della Lega Pro e degli ottimi elementi di serie B. In mezzo al campo l’ex neroverde Pederzoli è garanzia di campionato d’alto livello, davanti c’è l’imbarazzo della scelta tra Tortori, Ferrari, Marsura e altri. Il codice è 4-3-3, l’imperativo è uno solo: vincere.
Ore 16.50 – (Messaggero Veneto) Manca poco, pochissimo. Il Pordenone gioca domani la prima gara di campionato di Lega Pro. Comincia in casa, col Gubbio, e in vista del debutto le statistiche sono favorevoli. Negli ultimi 11 anni i neroverdi all’esordio hanno ottenuto 4 vittorie, 4 pareggi e 3 ko, il tecnico Bruno Tedino è reduce da 4 successi e un pari al debutto nel torneo di competenza (C1 con Pistoiese e D con Sandonà Jesolo). C’è solo un tabù da sfatare, in vista del match con gli egubini: l’affermazione in C al debutto, che ancora non si è mai verificata. Passato neroverde. Primo blitz della statistica nel 2005-2006, un 2-0 a Romans con la Pro. Era l’anno dell’Eccellenza post-fallimento. Sempre nel massimo torneo regionale l’altro successo, sempre in trasferta, ovvero l’1-0 con la Juventina (07-08), mentre sono in serie D le altre due affermazioni: a Padova col San Paolo (1-2, nel 2012-2013), a Montebelluna (0-1, nel 2013-2014). Quindi i 4 pareggi: 3-3 con la Vecomp (06-07), 0-0 col Tamai (08-09) e il 2-2 a Belluno (09-10), tutti ottenuti in Interregionale, infine l’ultimo la scorsa stagione con la Pro a Piacenza: un pareggio per 1-1 con tanti rammarichi, visto che il Pordenone andò in vantaggio con Pederzoli e fu raggiunto a causa di un rigore inesistente (poi trasformato da Alessandro). E le sconfitte? L’ultima due stagioni fa, a Lumezzane (2-0), al ritorno nei professionisti dopo undici anni, quindi il 2-1 con l’Itala a Gradisca in D (11-12) e, sempre in Interregionale, l’1-2 al Bottecchia col Sandonà Jesolo (2010-11), team allenato proprio da Tedino. Specialista. Senza successi la “prima” di campionato del tecnico nella sua prima esperienza in neroverde: si ricorda l’1-1 con l’Alto Adige nel ’99-2000 in D e il ko con la Sanvitese per 3-2 la stagione successiva nella stessa categoria. Ma sono dati che appartengono al passato remoto. Ormai da tempo Tedino è specializzato nelle partenze. Il tecnico, con il Sandonà, dopo quel blitz a Pordenone nel 2010 vinse a Quinto (2-4, nel 2011-2012) e l’anno successivo in casa col Legnago. Affermazione epica, un rotondo 5-3. La vittoria più lontana nel tempo risale al 2006, al torneo di C1 con la Pistoiese: 1-0 con la Pro Patria. Allora, oltre alla mezzala della nazionale Parolo, in mezzo al campo con i toscani c’era Alex Pederzoli, fresco ex neroverde. Domani Tedino cercherà di tenere aperta la sua serie positiva. Il tecnico neroverde vuole partire subito forte per indirizzare al meglio il torneo, nella passata stagione si è chiuso con l’onorevole uscita di scena nella semifinale playoff col Pisa.
Ore 16.30 – (Giornale di Vicenza) Mattia Proietti parla come un libro stampato. È qui da 6 anni, è un calciatore-bandiera di fatto e non solo di nome come da nuovo regolamento, per maturità e sensibilità, lo ribadiamo, ha un futuro tracciato dietro la scrivania, da manager o da alto dirigente. Come minimo dovrebbe avere i capelli brizzolati. E invece ha soltanto 24 anni ma la statura del senatore. Per questo fare le carte dell’imminente campionato con lui ha un significato.Proietti, vi tocca subito un osso duro domani sera. La Reggiana è fra quelle che puntano alla B per davvero…Ed è proprio così. Considero la Reggiana una delle formazioni più forti del campionato e tra quelle costruite meglio e con maggior discernimento. È completa in ogni ruolo.Ha già sentito Rafa Nolè?Come no, anche in questi giorni. Però non abbiamo parlato di calcio, ma solo di come stiamo e come sta la famiglia, niente di particolare.E il Bassano invece come sta?Bene, direi. Noi manteniamo sempre il basso profilo e i proclami o le dichiarazioni roboanti le lasciamo volentieri agli altri ed è anche giusto che sia così visto le corazzate che circolano in giro. Tuttavia siamo consapevoli della nostra forza e lavoriamo duro per migliorare ancora. Resto convinto che alla fine questo gruppo possa giocarsela con tutti quanti e stare dentro la partita sino alla fine.Intanto è cambiato il sistema di gioco, dal 4-2-3-1 al 4-4-2…Mah, tutto sommato penso sia stato anche un bene. Da tre anni giocavamo allo stesso modo e alla lunga gli avversari avevano imparato a studiarci e col tempo hanno anche attuato puntuali contromosse. Così invece siamo più imprevedibili e almeno all’inizio potremo disorientare qualcuno.Chi vede favoriti per il balzo in B?Naturalmente Parma e Venezia ma non si immaginino di fare una passeggiata. Poi la Reggiana e la Feralpi Salò di Asta. La formazione è molto buona eppoi Tonino in quel tipo di contesto è straordinario, tira fuori tutto e dà il massimo.Al di là dell’assetto, Bassano questa estate ha cambiato tanto anche negli interpreti.È vero. Tra l’altro tra i pochi del nucleo storico rimasti oltre a me, tanti sono infortunati. Penso a Rossi, Stevanin o Cenetti. Per questo in ritiro, giuro, per un istante mi sono sentito spaesato. Mi mancavano molti riferimenti di sempre e mi ci è voluto qualche giorno per riadattarmi. Considerate poi che quest’anno ho sofferto particolarmente le sudate in altura e insomma ho faticato più del solito in tutti i sensi. Però ne ho beneficiato alla distanza…A bruciapelo. Come valuta l’ingresso dei nuovi?Secondo me si sono integrati molto bene. Hanno le caratteristiche e la misura per entrare nel nostro spogliatoio con profitto. Mi piace l’atmosfera che si è creata tra di noi. Senta, lei che lo conosce bene: Maistrello?Tommy per me è fortissimo. È un ragazzo che è stato bersagliato per un anno e mezzo dagli infortuni ma potenzialmente ha margini di crescita spaventosi. Con quel fisico può andare ovunque, solo che lo sta utilizzando in minima parte. Ma lo vedo e lo sento sempre più caparbio e determinato, si sta sbattendo alla grandissima e alla fine verrà ripagato. Anzi ripagherà tutti noi. Personalmente ci conto perchè a marcarlo non ci si riesce. Appena salirà nella protezione della palla saranno dolori per gli altri. E con la Regia?Con la Regia di sicuro sarà durissima, lo sappiamo già ma siamo pronti. E vorrei che la nostra gente ci stesse vicino. I pronostici sono per gli altri ma noi puntiamo a mandare in crisi tutti quanti prima o poi…
Ore 16.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Creando e divulgando «l’evento» su Facebook il Venezia ha iniziato ieri ad invitare i tifosi alla presentazione ufficiale della squadra arancioneroverde. L’appuntamento è fissato per lunedì prossimo, 29 agosto dalle ore 18.30 alla 20 circa, in Riva Sette Martiri a Venezia dove sarà ancorata una chiatta sulla quale spiccherà (a dir poco) il nuovissimo pullman «da Champions League» personalizzato con il logo ufficiale e colorato di arancioneroverde che porterà Pippo Inzaghi e i suoi giocatori in giro per l’Italia. ABBONAMENTI – Oggi ultimo giorno della campagna abbonamenti che ha toccato quota 735: la società ha deciso un prolungamento e da lunedì i tifosi potranno ancora sottoscrivere le tessere stagionali (www.veneziafc.club). PREVENDITA – La società invita i non abbonati ad acquistare i biglietti in prevendita, a prezzo scontato (curva sud 8 euro, distinti Solesin 15, tribuna laterale 20, centrale 30) e per evitare lunghe code ai botteghini dello stadio. Da domani il Venezia ripropone il servizio acqueo per i tifosi da Punta San Giuliano, con una barca in partenza alle ore 17.15 (costo 3 euro parcheggio escluso). CURVA SUD – Domani al Penzo la «Curva Sud VeneziaMestre» promuoverà una raccolti fondi (che proseguirà per almeno altre tre settimane) a favore delle popolazioni terremotate del centro Italia. A Mestre al Bar Sport Curva Sud di via Manin 42 è attiva tutti i giorni una raccolta di offerte e generi di prima necessità.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Con tanta gente al nostro fianco sarà più semplice inseguire le nostre ambizioni. Perciò ai tifosi dico «dateci fiducia», non vi deluderemo». Filippo Inzaghi vuole un Venezia vincente, perché questo sarà il primo passo per risvegliare la passione e riportare il pubblico al Penzo. La prima occasione sarà quella di domani, con il Forlì a Sant’Elena (ore 18.30) nel giorno del ritorno in Lega Pro. «Sta a noi sedurre i tifosi – accetta la sfida l’ex bomber del Milan – proponendo un calcio divertente, aspetto che ci sta a cuore almeno quanto quello di fare risultato. Finalmente è campionato, non vediamo l’ora e siamo convinti di esserci preparati al meglio. Faremo di tutto per partire subito con i tre punti». Il Forlì (in cui militano gli ex lagunari, Tonelli e Bardelloni) lunedì si è «nascosto» facendo giocare molte seconde linee nel match di Coppa Italia perso al 92′ a Bergamo con l’AlbinoLeffe. «Ci aspetta un avversario ostico, veloce con diversi giocatori brevilinei. Abbiamo qualche problemino ma sono tranquillo perché la rosa mi dà ampie garanzie e possibilità. Il Venezia è più esperto del Forlì? In Lega Pro non esistono gare scontate e sarebbe un grosso errore sottovalutare qualcuno. In questo senso l’avvio di ripresa nel 2-2 di Coppa Italia a Santarcangelo ci deve servire, perché nemmeno se ti chiami Venezia puoi giocare in punta di piedi». Per quanto riguarda la formazione il reparto con maggiori incognite è la difesa, dove per un Domizzi ormai ristabilito sono invece indisponibili lo squalificato Malomo e l’acciaccato Baldanzeddu. Come terzino destro Inzaghi ha già scelto («Giocherà Luciani perché in casa ho bisogno di spinta da dietro»), mentre in mediana sarà out Fabris per noie muscolari. «Devo scegliere tra Acquadro e Soligo, con quest’ultimo che per me è un titolare al 100% a prescindere dal minutaggio. Ai miei chiedo grande concentrazione poiché è facile preparare i 90′ contro il Parma, ma noi dobbiamo essere al top contro il Forlì». L’ala Basso è in uscita con estimatori in B (Novara, Brescia) e Lega Pro (Modena): il ds Perinetti sarà a Milano il 30-31 agosto per la chiusura del calciomercato, ma prima si confronterà con il presidente Tacopina (oggi in arrivo dagli Usa) e mister Inzaghi.
Ore 15.40 – (Corriere del Veneto) Conto alla rovescia per la prima del Venezia in campionato. Domani gli arancioneroverdi scenderanno in campo al Penzo (ore 18,30) contro il Forlì, per la sfida che segna il ritorno di squadra e città in Lega Pro. E sugli spalti ci sarà anche il presidente Joe Tacopina, il cui arrivo è previsto nella giornata di oggi. Non poteva mancare il numero uno del club, non solo per assistere al «battesimo» ufficiale della squadra di mister Pippo Inzaghi, ma anche perché 48 ore dopo, lunedì 29 agosto, è in programma la pirotecnica presentazione ufficiale della squadra. Niente piazze, questa volta, ma sarà addirittura il Bacino di San Marco a fare da location alla presentazione di giocatori e staff ai tifosi: il tutto avverrà infatti a bordo di una chiatta galleggiante, di 42 metri per 11, dove troveranno posto il palco e persino il nuovo pullman societario. L’appuntamento è fissato per le 18,30 in Riva 7 Martiri, in corrispondenza del ponte dell’Arsenale. I tifosi potranno salire a bordo, fino all’esaurimento dei posti disponibili (circa 200), ma la presentazione si potrà seguire tranquillamente anche dalla fondamenta, visto che la chiatta rimarrà ormeggiata per tutta la durata dell’evento. In queste ore, però, l’attesa dei tifosi è tutta per la partita di domani. E anche i giocatori non vedono l’ora di scendere in campo. «Tutti noi non vediamo l’ora di iniziare — conferma Simone Bentivoglio — sappiamo che ci aspetta un campionato duro, con tanti campi difficili. E anche questa sfida con il Forlì va affrontata nel modo giusto. Se vogliamo centrare l’obiettivo — avverte il centrocampista — dovremo avere sempre lo stesso atteggiamento in campo». Domani mancherà certamente Malomo che deve scontare un turno squalifica, ma sono in forte dubbio anche Baldanzeddu e Fabris che in settimana non si sono mai allenati e difficilmente Inzaghi li rischierà. Mancando Baldanzeddu, in difesa sono in ballottaggio Luciani e Cernuto, con il primo favorito per dare spinta sulla fascia destra. Altro ballottaggio è in mediana, tra Soligo e Acquadro. Oggi si chiude la campagna abbonamenti per la nuova stagione, anche se è già prevista la proroga per le prossime due settimane per agevolare i «ritardatari». Toccando quota 735 tessere, si è eguagliato di fatto il numero di abbonamenti dello scorso anno, ma c’è ancora margine per aumentare.
Ore 15.20 – (La Nuova Venezia) «Finalmente, si comincia». Pippo Inzaghi è sereno e tranquillo, sa che la sua squadra ha lavorato sodo, e bene, per preparare l’esordio di domani (ore 18.30), al Penzo, con il ripescato Forlì di Massimo Gadda. Un pensiero va prima di tutto alle popolazioni colpite dal terremoto nel centro Italia. «Non ci sono parole», ha detto Inzaghi, «scene drammatiche, sensazioni da brividi, anche ripensando che noi siamo Stati in ritiro a Norcia fino a tre settimane fa. Non servono tante parole, ognuno di noi nel suo piccolo può fare qualcosa». Dall’attualità al futuro prossimo, l’esordio in campionato con i romagnoli. «Ci siamo preparati da luglio per farci trovare pronti a questo appuntamento», ha spiegato il tecnico arancioneroverde, «è anche il debutto davanti ai nostri tifosi, vogliamo partire con il piede giusto, cercando anche di praticare un bel calcio e divertire chi verrà a vederci». Il Forlì, ripescato, ha perso con Fano (0-2) e Albinoleffe (0-1) in Coppa Italia. «Non conta niente, non ci facciamo caso, lunedì a Bergamo ha giocato un solo elemento che troveremo dal primo minuto. In Lega Pro non esistono partite scontate o già decise prima di giocarle. Ne abbiamo avuto la dimostrazione domenica a Santarcangelo, non si può mai abbassare la guardia o i ritmi. Vogliamo riportare i tifosi allo stadio e questo possiamo farlo con i nostri risultati e le nostre prestazioni». Malomo. Il difensore centrale non potrà giocare contro il Forlì in quanto deve scontare una giornata di squalifica, a causa dell’espulsione per doppia ammonizione rimediata nell’ultima partita di campionato della passata stagione a Salò. Oltre al difensore centrale, Inzaghi non potrà contare su Baldanzeddu («Inutile rischiarlo, quando sarà pronto lunedì») e forse anche Fabris, ma torna a disposizione Domizzi («Giocatore importante per il gruppo per la tranquillità che sa trasmettere»), Geijo ha una settimana di lavoro in più («Non può essere ancora al top dopo 40 giorni di stop»), ballottaggio Luciani-Cernuto a destra in difesa, Acquadro-Soligo a centrocampo. Numerazione. Il passaggio di Virdis all’Albinoleffe ha lasciato libero il numero 9 che è stato preso da Ferrari (aveva il 20), cambio anche per Marsura (17) e Edera (20). Presentazione. Oggi ritorna a Mestre il presidente Joe Tacopina, lunedì è in programma la presentazione ufficiale della squadra che avrà una location suggestiva: lo sfondo del bacino di San Marco, dalle 18.30 alle 20, con la chiatta che sarà ormeggiata lungo la Riva dei Sette Martiri e sulla quale sarà posizionato il nuovo pullman per le trasferte della squadra, che raggiungerà invece Venezia da San Giuliano. Sarà l’occasione per il discorso di Tacopina e per la presentazione, uno a uno, dei componenti dello staff e della rosa al completo, davanti ai propri tifosi.
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Si chiama Fábio Ayres, ma tutti lo conoscono come Fabinho. L’ex giocatore del Perugia è arrivato a Vicenza fortemente voluto dal diesse Antonio Tesoro. «Sono molto contento di essere qui — ha spiegato Fabinho — avevo deciso di andare via da Perugia e ho scelto Vicenza convinto dal blasone della società e dall’importanza di una piazza e di un pubblico da categoria superiore. Le parole però adesso devono lasciare spazio ai fatti, è arrivato il momento del campionato e tutti noi non vediamo l’ora. Affronteremo il Carpi una squadra forte, ma dovremo dare tutto per ottenere un risultato positivo». Da buon brasiliano Fabinho in Italia ha sofferto di saudade, ma ora si sente bene anche lontano dal Brasile. «Ovunque sono andato sono stato accolto bene — precisa — e dopo la nascita di mio figlio sto benissimo anche qui. Come a Perugia anche a Vicenza mi sono ambientato subito, ho ritrovato il mio amico Rizzo, ma adesso devo pensare solo a sudare perché sono ancora indietro nella preparazione e quindi non sono ancora al meglio. Ma con il mister sto lavorando bene, e presto vedrete il miglior Fabinho». L’ex perugino è un giocatore che fa della velocità la sua arma migliore, ma sono in molti anche ad apprezzare il suo sinistro. «Peccato che con il destro sappia fare poco — sorride — senza dubbio è il mio punto debole. Per il resto sarà il campo a dire quanto valgo. Spero di riuscire ad essere determinante, di segnare qualche gol importante, magari provando anche ad imitare il mio idolo, Ronaldo, il Fenomeno, che per me è stato il miglior giocatore che ho visto in campo». Fabinho contro il Carpi sembra destinato alla panchina, con mister Lerda che dovrà affrontare le pesanti assenze di Adejo e D’Elia in una difesa che attende sempre un rinforzo di spessore. Ma tutto sembra rimandato agli ultimi tre giorni della campagna trasferimenti che terminerà il 31 agosto con il Vicenza impegnato anche a trovare un centrocampista. L’ultima idea è quella di Ismail H’Maidat, centrocampista della Roma nella scorsa stagione con l’Ascoli. L’ingaggio del mediano olandese di origine marocchine è di oltre 400mila euro e senza l’intervento della società capitolina l’affare non è concretizzabile. Intanto sono state ufficializzate le rescissioni dei contratti con il difensore Thomas Manfredini e con l’attaccante Nicola Pozzi.
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Il Vicenza partirà al rallentatore? Tranquilli. Ci penserà Fabinho a dare il ritmo. Il brasiliano, presentato ufficialmente ieri mattina all’ora di pranzo, si è aperto come poche volte in carriera. «A Perugia – ha confidato – mi diedero pure la multa. Inizialmente, infatti, non mi presentavo mai alle interviste del dopogara, tanto ero timido. Ma ora sono cambiato, ve l’assicuro. Amo la musica e voglio far “ballare” i miei nuovi tifosi».A partire da domani? Prima di campionato, primo banco di prova…Non serve parlare tanto del Carpi, è una squadra forte e però sono convinto che la serie B sia difficile a prescindere. Siamo concentrati, vogliamo cominciare con il piede giusto.C’è una certa preoccupazione nell’aria, perchè la squadra non è completa, diversi elementi della rosa non sono ancora a disposizione…Io dico che l’importante sarà esordire con il giusto atteggiamento.È convinto di poter portare un contributo importante al Vicenza?Sì, nel tempo sono maturato come uomo e giocatore. Conosco il campionato italiano, le esperienze di Modena e Perugia mi hanno fatto crescere. Adesso sono felice di essere qui e non vedo l’ora di scendere in campo.In realtà ha già vestito la maglia biancorossa…Nelle amichevoli di avvicinamento, ma il campionato è un’altra cosa e da domani non si scherza più. Dobbiamo cercare di fare risultato ogni volta.Non ha svolto l’intera preparazione con il Vicenza e in più al primo test, col Pescara, un infortunio l’ha frenata. Quando vedremo il vero Fabinho?Spero presto, ora sono al sessanta per cento, quindi ancora lontano dalla forma migliore. Conosco i miei limiti ma anche le mie potenzialità e vi assicuro che non sono esattamente quello che avete visto finora. Ho grandi margini.Come si trova in spogliatoio?Benissimo, sono stato accolto come speravo. Già conoscevo Rizzo ma anche con gli altri ragazzi c’è feeling. E poi Lerda è un tecnico che mi piace. So che si è dato da fare personalmente per avermi e questa cosa mi rende orgoglioso. Merita di ottenere risultati perchè è una brava persona ed un allenatore preparato.I suoi pregi in campo?Amo sfruttare la velocità, scattare e puntare l’uomo. Come esterno penso di poter fare abbastanza male. Come ho detto, ora sono tutto concentrato ad incrementare la mia forma.Il suo punto debole?Il piede destro… Ma mi darò da fare per migliorare.Avrà visto che a Vicenza c’è una tifoseria importante…Sì, sono colpito, anche se già sapevo che sarei andato in una piazza calda. Siamo al nord ma questi tifosi mi hanno già conquistato. Spetta a me, ai miei compagni, ripagare la loro fiducia e il loro sostegno.I risultati sono il frutto del gioco ma anche della capacità, nell’arco della stagione, di avere la giusta mentalità e non cadere in certe trappole, per esempio i cartellini. Lei è un tipo sanguigno?Quando sono arrivato in Italia, in effetti, mi arrabbiavo spesso in campo. Sì, a volte mi mettevo in difficoltà da solo. Ma ora sono diverso, ho acquisito più tranquillità.Ha detto che ama la musica, e da buon brasiliano sarà un bravo ballerino di samba…Oh no, assolutamente. Ballo quando nessuno mi vede per evitare brutte figure. La musica invece mi prende tantissimo, ascolto di tutto.Quanto conta la sua famiglia?Tantissimo, sono sposato e ho un bimbo di due anni e sei mesi, William. Ho scelto di avere il 29 sulla maglia perchè lui è nato il 29 dicembre.Ha mai sofferto di saudade?Sì, nel mio primo periodo in Italia. Ma quando mia moglie mi ha raggiunto, sono stato meglio.Il giocatore più forte?Ronaldo, quello vero, il Fenomeno.
Ore 14.00 – (Gazzettino) Domani a Bari il Cittadella esordirà nel campionato di serie B per la decima volta, la prima con Roberto Venturato in panchina, dopo le due stagioni con Ezio Glerean (2000/01 e 2001/02) e le sette con Claudio Foscarini dal 2008 al 2015. La squadra granata ha seguito un cammino preciso per essere pronta al campionato. ll capitano Manuel Iori, alla sua sesta stagione in serie B (seconda con il Cittadella), fa il punto sulla situazione: «Siamo fiduciosi perchè abbiamo lavorato tanto e bene mettendo in pratica quanto era stato programmato. Adesso incominciano le partite che contano, anche se tutte le occasioni, dalle amichevoli alla Coppa Italia, sono importanti per verificare il percorso che si sta facendo». Gli allenamenti di questa settimana sono stati mirati e specifici per l’esordio a Bari. «Siamo entrati nella preparazione-tipo – riprende il capitano – per cui gli allenamenti sono stati orientati alla partita in calendario senza trascurare alcun aspetto e seguendo attentamente il nostro allenatore. In pratica è quello che abbiamo sempre fatto anche nello scorso campionato». A Bari il Cittadella ha perso cinque volte e fatto un pareggio. I numeri sono decisamente sfavorevoli, ma per la legge dei grandi numeri prima o poi potrebbe arrivare anche la vittoria. All’esordio di campionato su un campo difficilissimo sarebbe una vera cuccagna soprattutto per i tifosi. Iori non si lascia influenzare dagli aspetti emotivi e precisa: «È una bella trasferta, scendiamo in campo in uno stadio in cui la squadra di casa è incitata da una tifoseria molto numerosa. Inoltre, il Bari è squadra allestita per fare un grande campionato, per cui noi dobbiamo affrontarlo con il piglio giusto pensando a noi stessi e a fare al meglio tutto ciò per cui ci siamo preparati. Dobbiamo partire con il massimo rispetto dell’avversario ma anche una totale convinzione delle nostre possibilità di fare la nostra partita, come cercheranno di fare loro». Le agenzie specializzate collocano il Cittadella all’ultimo posto della B per la valutazione economica della rosa. Ma i risultati si ottengono mettendo in campo anche altri valori… «Siamo un buon gruppo che lavora compatto su un obiettivo comune. La coesione è la nostra forza, anche se ci vuole ancora del tempo per l’inserimento ottimale dei nuovi giocatori e per mettere in pratica gli schemi che ci chiede l’allenatore. L’importante è stare uniti e andare sempre avanti con umiltà».
Ore 13.50 – (Gazzettino) Oggi il Cittadella partirà alle 12 da Venezia con volo aereo per Bari. Domani mattina svolgerà in loco una leggera rifinitura, o risveglio muscolare. Alle 20,30 allo stadio San Nicola la partita, che sarà diretta dall’arbitro Livio Marinelli della sezione di Tivoli con assistenti Citro di Battipaglia e Rocca di Vibo Valentia. Sarà presente una rappresentanza della tifoseria granata, mentre molti appassionati seguiranno la gara presso le sedi dei club o in diversi locali che sono stati pubblicizzati in questi giorni dal Centro di coordinamento club granata. Ieri ultimo allenamento al Tombolato con l’intera rosa a disposizione del tecnico Roberto Venturato, tranne Giacomo Caccin infortunato che svolge un lavoro differenziato. C’è molta attesa per il match di domani sera con gli abbonamenti per la prima partita in casa (domenica 4 settembre con la Ternana) che hanno raggiunto quota 1200. La campagna abbonamenti si chiuderà il 3 settembre.
Ore 13.30 – (Mattino di Padova) «Gli esperti ci vedono in fondo alla classifica? Non è detto che sia un male. Viaggiare a fari spenti potrebbe rivelarsi un vantaggio». Andrea Gabrielli è carico quanto i suoi uomini. Il presidente del Cittadella in settimana è passato più volte al Tombolato («ma non ho fatto discorsi ai giocatori, non ce n’è bisogno») e domani sera sarà allo stadio San Nicola di Bari per il debutto in Serie B, nella gara che sarà diretta da Marinelli di Tivoli e che non vedrà fra i convocati Martin e Pelagatti, squalificati dalla scorsa stagione. Qualche giorno fa abbiamo riportato uno studio relativo alle quotazioni delle rose della categoria, che vede quella granata in coda, valutata 6,38 milioni di euro, 26 in meno rispetto all’Hellas. «Ho letto l’articolo e la prima cosa che ho pensato è stata: a me pare di spenderne sempre tanti soldi. Al di là delle battute, sappiamo bene che altre società seguono politiche diverse, ma noi abbiamo una nostra filosofia e con il direttore generale Marchetti operiamo sul mercato con attenzione. Sono arrivati ragazzi che hanno qualità e voglia di emergere, inseriti in un’ossatura che ha dimostrato il proprio valore». L’operazione più importante è stata quella che ha portato all’acquisto a titolo definitivo di Litteri. «Senza dubbio è stato l’investimento più impegnativo del mercato estivo, ma volevamo fortemente che rimanesse con noi e siamo convinti che valga lo sforzo fatto». Che idea si è fatto delle avversarie che troverete in questa stagione? «Che le tre retrocesse dalla Serie A, Verona, Carpi e Frosinone, siano le favorite è fuori discussione. In tante hanno speso molto, a partire proprio dal Bari, che ha una piazza importante e da anni coltiva aspettative ambiziose, arrivando al Cesena, una bella realtà. Mi pare però che abbiano investito parecchio anche una neopromossa come il Benevento e una società che poteva essere paragonata alla nostra come l’Entella. Alla fine, però, a parlare sarà il campo». Niente proclami da fare? «Sarebbe inutile ora. Aspettiamo le prime giornate e poi ci faremo un’idea. È chiaro che la salvezza deve essere l’obiettivo minimo e che se ci troveremo in una buona posizione a un certo punto della stagione magari potremo ipotizzare altri discorsi». Una prestazione convincente a Bari potrebbe dare nuovo impulso alla campagna abbonamenti? «Sembrerà poco razionale, tuttavia penso di sì. Al momento siamo poco al di sotto delle 1.200 tessere sottoscritte, ma la campagna resterà aperta sino alla seconda partita interna. Non nascondo che mi piacerebbe superare i 1.500 abbonati che avevamo l’ultimo anno in B, anche perché, rispetto ad allora, abbiamo operato interventi importanti per rendere il Tombolato ancora più confortevole, coprendo la Tribuna Est e, novità di quest’anno, creando un’area hospitality a disposizione di alcuni settori».
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto) Novità in vista a Cittadella. Roberto Venturato ha dubbi a centrocampo, dove potrebbe rimanere a guardare a sorpresa Schenetti, visto che in settimana accanto a Iori sono stati provati Lora e Bartolomei. In avanti Litteri e Arrighini, mentre dietro le punte ci sarà Chiaretti. In difesa sulle corsie esterne dovrebbero esserci Salvi e Martin, mentre nel ruolo di centrali potrebbe rimanere in panchina Pascali, con Pasa e Scaglia favoriti per cominciare la partita al San Nicola dall’inizio. Qualche indicazione in più potrebbe arrivare oggi dalla conferenza stampa di Venturato prima della partenza per la Puglia. Resta il fatto che, dopo un’abbuffata estiva di calciomercato — per altro non ancora conclusa visto che lo stop alle trattative verrà dato solo il 31 agosto — si torna a parlare di campionato, di obiettivi concreti e di punti che iniziano già a pesare.
Ore 12.50 – Queste le dichiarazioni rilasciate dal presidente Giuseppe Bergamin al termine dell’allenamento odierno: “Non è ancora ufficiale perché non abbiamo ancora ricevuto la comunicazione della Lega, ma arriverà a breve. Avevamo anche provato a proporre l’inversione di campo ma niente… La trovo una decisione ineccepibile al di là del disagio che può crearci, perché le priorità sono altre da quelle parti in questo momento… Ne approfitto per fare un elogio ai ragazzi della Tribuna Fattori, perché hanno dimostrato di essere sensibili e solidali con questa loro iniziativa in favore dei terremotati. A volte li abbiamo ripresi, ma oggi vanno loro fatto solo i complimenti! Questo rinvio ci scombina un po’ i piani ma così recuperiamo a pieno i due-tre acciaccati e potremo lavorare senza l’assillo del calciomercato. A tal proposito Zamuner sta lavorando per le entrate e le uscite, martedì va a Milano e negli ultimi due giorni perfezionerà le operazioni. La campagna abbonamenti? Conto nell’ultima settimana per aumentare il dato, e sono certo che i tifosi ci daranno una mano”.
Ore 12.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 12.20 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 12.00 – Qui Guizza: gara di tiri in porta.
Ore 11.40 – Qui Guizza: lavoro tattico, a parte solo Germinale.
Ore 11.20 – Qui Guizza: domani la squadra dovrebbe disputare una partitella in famiglia all’Appiani alle ore 11.00.
Ore 11.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 10.40 – (Gazzettino) Quasi certamente spetterà proprio ad Alfageme affiancare in attacco capitan Neto Pereira, con il quale ha fatto ripetutamente coppia nelle ultime amichevoli, considerato che Altinier ha ripreso a lavorare a pieno regime con il gruppo solo questa settimane e che Germinale non è ancora al top. «Davanti è una bella lotta per conquistare il posto e spetta a noi mettere in difficoltà l’allenatore nelle scelte. Neto e Altinier non si discutono: sono giocatori molto forti e mi hanno fatto sentire subito uno di loro, come se giocassimo insieme da molti anni. Mi trovo al meglio anche con Germinale e con gli altri ragazzi, il nostro compito è dare il massimo per il bene della squadra». Il club biancoscudato l’ha messa sotto contratto per due anni, il che significa che punta molto sulle sue qualità. «Mi ha fatto molto piacere, spero di ricambiare la fiducia facendo del mio meglio quest’anno e anche il prossimo. Padova è una grande realtà e vorrei restarci molto a lungo».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Tornando alla stretta attualità del campionato ormai alle porte, i biancoscudati puntano naturalmente a partire subito con il piede giusto. «Siamo consapevoli delle potenzialità che abbiamo, e ci giocheremo di sicuro le nostre carte. Ci siamo preparati per arrivare a questo appuntamento nella condizione migliore, pur sapendo che andiamo in un campo difficile. Sono fiducioso e speriamo di raccogliere il massimo dei punti. Trasferendomi al Padova sapevo di arrivare in una grande piazza e di entrare a fare parte di una squadra forte, e l’allenatore sta lavorando per fare sì che ci possiamo esprimere nel migliore dei modi. Ho grande fiducia nei miei compagni, mi ha impressionato l’intensità che ci mettono ogni giorno nel lavoro». Nell’amichevole disputata l’altro ieri all’Appiani con i dilettanti del Mellaredo ha firmato anche una doppietta, ulteriore segnale di una condizione in costante crescita. «Piano piano sto raggiungendo la forma ottimale. Non avendo effettuato il ritiro, è normale che sia un pò in ritardo rispetto ai compagni. Ma sono pronto se domani sarò chiamato in causa».
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Conservo un ricordo piacevole della mia esperienza con la Sambenedettese, ma domani sono pronto a dare tutto per il Padova». Oltre a rappresentare il suo debutto in campionato con i biancoscudati, la trasferta in terra marchigiana avrà anche un sapore all’insegna dell’amarcord per Luis Alfageme che ha giocato con i rossoblù per sei mesi nel 2008 collezionando sei partite. «Ho un rapporto bellissimo con il loro allenatore Ottavio Palladini che all’epoca era mio compagno di squadra. Ero arrivato a metà campionato dal Pescara, e al termine della stagione ci eravamo salvati. Mi ero trovato bene con la società e con i tifosi, e domani allo stadio ce ne saranno tanti. Ci attende una partita tosta». Tra l’altro, prima di approdare un paio di settimane fa all’ombra del Santo, nel corso del mercato si era paventata anche l’ipotesi di un suo eventuale ritorno alla Sambenedettese. «La società aveva contattato il mio agente, ma non sono mai arrivati a formulare una proposta concreta».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Prove tecniche di 3-5-2 in vista della trasferta in programma domani alle 16.30 con la Sambenedettese. Seduta video, lavoro tattico e sessione di cross, tiri e punizioni sono stati gli ingredienti dell’allenamento, nel quale è stata provata anche la possibile formazione titolare con Russo e Alfageme che dovrebbero essere preferiti a Cappelletti e Altinier. De Risio ha lavorato con i compagni, anche se nel trio in mezzo al campo sarà Mandorlini ad affiancare Filipe e Dettori. Lavoro in palestra invece per Germinale. Questa mattina alla Guizza è in programma la rifinitura per testare gli ultimi meccanismi, nel pomeriggio la partenza per raggiungere il ritiro pre partita. TIFOSI. In occasione della trasferta a San Benedetto del Tronto gli ultras biancoscudati consegneranno medicinali generici agli ultras della Sambenedettese, che sono attivi nell’assistenza delle popolazioni colpite dal terremoto. Tutti coloro che volessero contribuire consegnando il materiale, possono recarsi oggi dalle 17 alle 21 alla biglietteria sud dell’Euganeo e domani alle 8 nel parcheggio sud dello stadio.
Ore 10.00 – UFFICIALE: SAMBENEDETTESE-PADOVA RINVIATA A DATA DA DESTINARSI!
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) I giocatori e lo staff tecnico scenderanno in campo, per questo, senza nemmeno sapere se ventiquattr’ore più tardi saranno chiamati alla prima di campionato oppure no. Ma i disagi venutisi a creare, con le due squadre sospese in un “limbo” e la tifoseria biancoscudata che rischia di vedersi cancellare una trasferta già organizzata tra pullman e auto, sono nulla in confronto alla straordinarietà dell’evento: la catastrofe provocata dal sisma è un motivo più che valido per porre l’interrogativo sull’opportunità della disputa di un match a pochi chilometri dall’inferno del terremoto. DAL CAMPO. Se si giocherà, il condizionale a questo punto è d’obbligo, il Padova sarà comunque pronto, e Oscar Brevi si affiderà alla formazione che sino a qui ha giocato con maggior frequenza: anche se Cristian Altinier è pienamente recuperato, dal primo minuto il reparto avanzato sarà tutto sudamericano, con il brasiliano Neto Pereira e l’argentino Alfageme. Per il resto, confermato il 3-5-2, con Mandorlini al posto dell’acciaccato De Risio.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) E il motivo di questo repentino cambio di programma è presto detto: nella giornata di domani la gran parte delle forze dell’ordine della provincia di Ascoli e dei territori limitrofi saranno impegnate nelle zone terremotate, distanti poco più di una cinquantina di chilometri da San Benedetto del Tronto. Non tanto per l’aiuto agli sfollati e alle operazioni di soccorso, ancora in atto, quanto più per ragioni di sicurezza legate all’annunciato arrivo nelle zone colpite dal sisma di numerosi politici, rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali. Se il tavolo tecnico convocato in via straordinaria per questa mattina non riuscirà a garantire un adeguato servizio d’ordine allo stadio, la partita sarà rinviata a data da destinarsi. LA VIGILIA. Ed è per questo che questa mattina sarà una vigilia decisamente anormale, in casa Samb come altrettanto ai campi della Guizza. Alle 11, infatti, è programmata la rifinitura della squadra di Oscar Brevi, che nel pomeriggio dovrebbe – ammesso che si giochi, a questo punto – partire alla volta delle Marche.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) A meno di 48 ore dal fischio d’inizio, Sambenedettese-Padova nella tarda serata di ieri è tornata a rischio di rinvio. E sarà solo verso ora di pranzo di oggi, dopo la riunione straordinaria convocata in Prefettura ad Ascoli Piceno, che si avrà la certezza definitiva sulla disputa del primo match dei biancoscudati, fissato per le 16.30 di domani a San Benedetto del Tronto. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, dopo le rassicurazioni arrivate nelle ore precedenti, arrivato sul Padova solo ieri in tarda serata, che non fa che caricare di incertezza una vigilia già di per sé scossa dal terremoto che ha colpito le Marche. LA SITUAZIONE. L’inaspettata notizia è arrivata ieri sera da Ascoli: la disputa di Sambenedettese-Padova di domani non è più sicura come si pensava negli ultimi giorni. La società marchigiana ha immediatamente bloccato la prevendita dei biglietti al botteghino dello stadio “Riviera delle Palme”, mentre quella via internet e attraverso i punti vendita al momento continua ad essere operativa, col rischio però che i tagliandi venduti siano inutilizzabili.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Ancora poche ore e poi sarà campionato, con Sambenedettese-Padova e Bari-Cittadella, i primi impegni ufficiali della stagione 2016-2017, Coppa Italia esclusa. C’è però un incognita. Con il massiccio dispiego di forze dell’ordine nelle zone colpite dal terremoto, potrebbero mancare le condizioni di sicurezza per il regolare svolgimento della partita del Padova, che potrebbe saltare. Eventualità che verrà definita oggi durante un tavolo tecnico in programma in questura. In casa biancoscudati intanto, è sempre il mercato a tenere banco. Marco Ilari si avvicina al Delta Rovigo, in pressing per convincerlo a scendere di categoria. Quanto a Nicola Petrilli, la pista più concreta porta in Emilia, dove il Pro Piacenza di Fulvio Pea ha offerto una maglia all’esterno biancoscudato. Ma il Padova dovrebbe partecipare in modo consistente, per più di metà della cifra attualmente percepita come ingaggio e l’impressione è che alla fine il club di viale Nereo Rocco sarà costretto a un sacrificio economico per liberarsi del cartellino di Petrilli. Nessuno sviluppo, invece, sul conto di Matteo Dionisi, con la Sambenedettese che non si è più fatta viva. Ieri Oscar Brevi ha provato la formazione anti-Sambenedettese. In attacco Alfageme è stato schierato in coppia con Neto Pereira, con Altinier inizialmente in panchina, mentre in difesa Russo verrà quasi certamente preferito a Cappelletti. A centrocampo ancora out De Risio, mentre Mandorlini sarà confermato nell’undici di partenza.