«Gli esperti ci vedono in fondo alla classifica? Non è detto che sia un male. Viaggiare a fari spenti potrebbe rivelarsi un vantaggio». Andrea Gabrielli è carico quanto i suoi uomini. Il presidente del Cittadella in settimana è passato più volte al Tombolato («ma non ho fatto discorsi ai giocatori, non ce n’è bisogno») e domani sera sarà allo stadio San Nicola di Bari per il debutto in Serie B, nella gara che sarà diretta da Marinelli di Tivoli e che non vedrà fra i convocati Martin e Pelagatti, squalificati dalla scorsa stagione. Qualche giorno fa abbiamo riportato uno studio relativo alle quotazioni delle rose della categoria, che vede quella granata in coda, valutata 6,38 milioni di euro, 26 in meno rispetto all’Hellas. «Ho letto l’articolo e la prima cosa che ho pensato è stata: a me pare di spenderne sempre tanti soldi. Al di là delle battute, sappiamo bene che altre società seguono politiche diverse, ma noi abbiamo una nostra filosofia e con il direttore generale Marchetti operiamo sul mercato con attenzione. Sono arrivati ragazzi che hanno qualità e voglia di emergere, inseriti in un’ossatura che ha dimostrato il proprio valore». L’operazione più importante è stata quella che ha portato all’acquisto a titolo definitivo di Litteri. «Senza dubbio è stato l’investimento più impegnativo del mercato estivo, ma volevamo fortemente che rimanesse con noi e siamo convinti che valga lo sforzo fatto». Che idea si è fatto delle avversarie che troverete in questa stagione? «Che le tre retrocesse dalla Serie A, Verona, Carpi e Frosinone, siano le favorite è fuori discussione. In tante hanno speso molto, a partire proprio dal Bari, che ha una piazza importante e da anni coltiva aspettative ambiziose, arrivando al Cesena, una bella realtà. Mi pare però che abbiano investito parecchio anche una neopromossa come il Benevento e una società che poteva essere paragonata alla nostra come l’Entella. Alla fine, però, a parlare sarà il campo». Niente proclami da fare? «Sarebbe inutile ora. Aspettiamo le prime giornate e poi ci faremo un’idea. È chiaro che la salvezza deve essere l’obiettivo minimo e che se ci troveremo in una buona posizione a un certo punto della stagione magari potremo ipotizzare altri discorsi». Una prestazione convincente a Bari potrebbe dare nuovo impulso alla campagna abbonamenti? «Sembrerà poco razionale, tuttavia penso di sì. Al momento siamo poco al di sotto delle 1.200 tessere sottoscritte, ma la campagna resterà aperta sino alla seconda partita interna. Non nascondo che mi piacerebbe superare i 1.500 abbonati che avevamo l’ultimo anno in B, anche perché, rispetto ad allora, abbiamo operato interventi importanti per rendere il Tombolato ancora più confortevole, coprendo la Tribuna Est e, novità di quest’anno, creando un’area hospitality a disposizione di alcuni settori».
(Fonte: Mattino di Padova)