Live 24! Samb-Padova, -2: allenamento pomeridiano alla Guizza per testare gli ultimi schemi

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Ore 22.50 – (Il Piccolo) L’attacco della Triestina fa davvero paura e nel complesso la squadra sembra organizzata per puntare in alto: il giudizio è di quelli che contano, perché arriva da due giocatori di grandissima esperienza, che hanno già vestito la maglia dell’Unione e che domenica scorsa hanno affrontato sul campo da avversari la squadra di Andreucci, ovvero Emil Zubin e Daniele Mattielig. «Devo dire – racconta Zubin – che della Triestina quello che ha davvero attirato l’attenzione di tutti è stato l’attacco. Fra l’altro domenica scorsa sono anche andate in gol tutte e tre le punte, e questo la dice lunga sul valore del reparto. Detto questo, va anche sottolineato che il calcio d’agosto vuol dire ancora poco o nulla ed è resto per qualsiasi giudizio. Certo, la Triestina ha le basi per far bene e puntare in alto, non ha fatto una squadra giusto per farla. Ha preso i giocatori giusti e fra l’altro contro di noi mancavano anche un difensore e due centrocampisti titolari. Sicuramente la metto in prima fascia e credo che se la potrà giocare con le altre squadre più quotate come Altovicentino, Mestre e Campodarsego». Per Zubin c’è ancora il rimpianto di essere arrivato alla Triestina un anno troppo presto: «Sicuramente dispiace quello che è accaduto lo scorso anno, non pensavo di andare incontro a quel disastro a Trieste: purtroppo è toccato a me e ai miei compagni, ma ora è acqua passata. Spero solo che la Triestina ritorni al più presto in categorie che più le competono». Anche Mattielig è rimasto impressionato soprattutto dal reparto offensivo alabardato: evidentemente Serafini, Dos Santos e França, tra l’altro col supporto di Bradaschia, formano un pacchetto che non lascia indifferenti gli avversari: «Anche se mancavano quattro titolari – dice Mattielig – mi è parso che la Triestina sia già una buona squadra che può lottare per il vertice, e soprattutto ha i giovani buoni, che in questa categoria sono fondamentali per la regola degli under. E poi sinceramente ha quei 3-4 giocatori davanti che solo il nome fa paura a tutte le difese. Credo che i tifosi alabardati possono stare tranquilli, con quelli là i gol arriveranno sicuramente. L’unica cosa importante per la Triestina è quella di partire bene, perché questo porterebbe ulteriore entusiasmo all’ambiente e la squadra avrebbe una marcia in più». Anche per Mattielig c’è il rimpianto di essere arrivato a Trieste l’anno sbagliato: «Il calcio è cosi, dispiace molto per lo scorso anno, non solo dal punto di vista personale, ma anche per la Triestina. Ora con questa nuova società invece i giocatori vorrebbero venire tutti a Trieste, per cui il rimpianto ci sarà sempre. Ma si va avanti, e almeno mi sono preso la soddisfazione di aver ottenuto sul campo la salvezza con l’Ufm: un vero miracolo, a prescindere da cosa è successo dopo alla società monfalconese».

Ore 22.30 – (Corriere delle Alpi) Il Belluno stende anche la Marosticense e conclude con un’altra vittoria un grande precampionato. I ragazzi di mister Vecchiato hanno vinto 1-0 sul campo della Marosticense grazie alla rete del terzino sinistro Stefano Mosca. In pre season il Belluno ha raccolto una sola sconfitta, quella in Olanda contro l’Amsterdamsche dopo pochi giorni di preparazione, andando poi a vincere il Trofeo Europoint contro San Giorgio Sedico e Plavis, e in sequenza le amichevoli contro Nervesa, Lignano e Bleggio. «Un ottimo inizio, come gli anni scorsi – commenta il mister del Belluno mister Vecchiato – non importa l’avversario che ci troviamo davanti, abbiamo sempre affrontato le amichevoli nella maniera giusta, senza guardare all’avversario e magari al tipo diversi di difficoltà che poteva darci. Sono soddisfatto dell’amichevole contro la Marosticense, alcuni giocatori però hanno riposato in vista della Coppa Italia di domenica contro il Montebelluna. Mike Miniati, Marco Duravia e Alessandro Salvadego non sono scesi in campo, hanno invece giocato molti juniores. La condizione della squadra? Alcuni sono più avanti, altri più indietro, come è normale che sia. Adesso iniziano le partite vere, giocare le amichevoli è diverso perchè non c’è l’aspetto emotivo, ma da adesso ci sarà la tensione oltre che i punti in palio». Il girone di quest’anno reputi sia il più difficile di questi tre anni in cui hai allenato il Belluno? «Non so dirlo – continua Vecchiato – è difficile fare queste considerazioni, per come la vedo io è sempre difficile. Ci sono squadre come Mestre, Triestina, Campodarsego e Altovicentino. Loro faranno un campionato a parte, le altre lotteranno per restare fuori dai playout e magari andare ai playoff, perchè il confine tra le due cose sarà molto sottile». Il Belluno lo metti nel secondo gruppo? «Sì, e non c’è niente di male». Sul fronte mercato c’è la possibilità che arrivi ancora qualcuno? «Non ci penso, siamo concentrati su questo inizio di stagione. Per quanto riguarda Francesco Grando, è tornato venti giorni fa a casa per il problema al ginocchio». Ti aspetti una partita equilibrata contro il Montebelluna domenica? «Sì, e avremo sicuramente delle difficoltà. Loro hanno una partita ufficiale in più sulle gambe rispetto a noi».

Ore 22.10 – (Il Centro) Programmi cambiati in casa Teramo. La società biancorossa, in segno di lutto per le vittime del terremoto che ha colpito l’Italia centrale, ha deciso di rinviare a data da destinarsi la presentazione della squadra originariamente prevista ieri sera in piazza Martiri. Chiuso il tormentone Stefano Amadio (ieri l’ufficialità del biennale con il Latina di Vincenzo Vivarini) il Teramo si guarda intorno per decidere come muoversi a centrocampo. Novità delle ultime ore: la pista che conduce al 38enne Gaetano Vastola potrebbe non essere più praticabile (sembra ci sia stato un ripensamento da parte del giocatore, per motivi di famiglia, dopo il terremoto). Il club di via Oberdan, perciò, è orientato a dirigersi verso altri profili (ma non di prima fascia) per aggiungere un nuovo mediano in rosa e sostituire Amadio numericamente. Il baby Alessandro Tini, nel frattempo, è in prova con il Campobasso, formazione di serie D, insieme ad un altro giocatore della Berretti, il difensore Davide Frezzi (’98). Verso Lumezzane. Mancano intanto due giorni al debutto del Teramo sul campo del Lumezzane. In vista del match di sabato (ore 16,30), il tecnico Zauli ritrova l’esterno Mirco Petrella, che ha preso parte al test infrasettimanale con la Berretti dopo aver smaltito un trauma al tendine achilleo sinistro. Il Lumezzane, invece, ha tesserato il 22enne terzino Emanuele Allegra (scuola Napoli). «Le sensazioni sono positive», dice il nuovo portiere Francesco Rossi, «stiamo facendo un ottimo lavoro e vogliamo partire subito bene, dimostrando già nella gara d’esordio il nostro valore. Si è creato un buon feeling con il preparatore Fabrizio Grilli e i miei compagni. A Lumezzane sarà un match difficile, ma per molti elementi è la prima in campionato e ci teniamo particolarmente a fare bella figura. Qui è una tappa importante per la mia carriera. Nelle amichevoli, sul piano delle prestazioni, siamo sempre stati sul pezzo». L’iniziativa. Il Club Biancorosso Teramo, in collaborazione con il gruppo ultrà Teramo Zezza, ha attivato un centro di raccolta per beni di prima necessità a favore delle popolazioni colpite dal terribile sisma della notte tra martedì e ieri. Il punto di raccolta, operativo da ieri pomeriggio, è a Teramo in Via Irelli 57 (angolo con via San Giuseppe) e rispetterà i seguenti orari: la mattina, dalle 10,30 alle 12, e il pomeriggio dalle 16,30 alle 18,30. La consegna del materiale verrà effettuata personalmente e direttamente sul posto da incaricati del Club Biancorosso e del gruppo Teramo Zezza. La Lega Pro, intanto, ha disposto un minuto di silenzio da osservare prima dell’inizio delle gare del fine settimana. Penalizzazione al Catania. La Disciplinare della Fifa ha comminato al Catania (girone C di Lega Pro) ben sette punti di penalizzazione. Con un comunicato apparso sul sito ufficiale, la Lega Pro rende nota la penalizzazione di 6 punti, per la vicenda Castro (mancato pagamento al Racing Avellaneda) e uno per i ritardi dei pagamenti degli stipendi relativi alla scorsa stagione. Il Catania ha preannunciato immediato ricorso al Tas. Un punto di penalizzazione anche al Fondi.

Ore 21.50 – (Gazzetta di Mantova) Dato per sicuro partente all’inizio della preparazione estiva, Pietro Tripoli è riuscito a conquistarsi un posto in maglia biancorossa anche per il torneo 2016/17: «Vorrei davvero mettere una pietra sopra alla tribolatissima stagione scorsa – dice l’attaccante – nella quale restai fuori rosa per sei mesi ad Ascoli e quando venni a Mantova riuscimmo a salvarci soltanto all’ultimo appuntamento. Sapevo che non rientravo nei piani, ma ho lavorato con tanto impegno per cercare di convincere il mister e la società a trattenermi. Ho rifiutato alcune offerte perché Mantova è una piazza importante: e io voglio dimostrare ai tifosi, ai dirigenti ed a tutti che Pietro Tripoli non è quello che hanno visto giocare l’anno scorso». Anche in relazione alle ambizioni minori della società, l’attaccante siciliano ha le idee chiare: «Nel calcio questi discorsi lasciano il tempo che trovano. Nella mia carriera ho vinto quattro campionati, in tre dei quali all’inizio l’obiettivo era conquistare la salvezza. Siamo consapevoli che alcune squadre, come ad esempio Parma e Venezia, si presentano come grandi favorite, ma proprio l’esempio del Mantova dello scorso anno ci deve far capire che la Lega Pro è un torneo dove le sorprese, in positivo e in negativo, sono all’ordine del giorno. Dunque io dico: pensiamo a salvarci il prima possibile, poi si vedrà». Anche per Tripoli, come per altri suoi compagni, il numero di maglia scelto (11) ha un vago sapore scaramantico: «Il 10 è di Tano e dunque non si tocca – sorride – ma sinceramente il numero 11 mi ha sempre portato bene, come ad Ascoli quando realizzai proprio 11 gol».

Ore 21.40 – (Gazzetta di Mantova) Il Mantova ha ufficializzato l’ingaggio del 27enne difensore centrale Samuele Romeo (lo scorso anno 20 gare in Lega Pro con la Juve Stabia), che he firmato un contratto annuale e che già ieri si è allenato con i nuovi compagni. Con l’arrivo di Romeo il reparto difensivo è ora completo, ma dopo la chiusura del mercato potrebbe tornare d’attualità il “ritorno” di Andrea Trainotti, ancora svincolato dopo aver rifiutato tempo addietro l’offerta dell’Acm. Ora il club punta a completare la rosa (attualmente i giocatori sono 21, con il solo Berretti Boccalari) con l’ingaggio di un esterno, un centrocampista e una punta. Continua il braccio di ferro per il 24enne Paolo Regoli del Latina, che potrebbe risolversi anche in giornata. Per il centrocampo, invece, si deciderà ormai la prossima settimana la trattativa con il Benevento per il 24enne ghanese Daniel Kofi Agyei (un’alternativa è Loris Damonte della Pistoiese). Anche per l’attacco si dovrebbe andare agli ultimi giorni di mercato (chiusura mercoledì). Il Mantova ha fatto un sondaggio con l’Entella per il 24enne Davide Diaw, lo scorso anno autore di 13 reti in D con il Tamai. La Salernitana ha invece offerto il 19enne serbo Drilon Cenaj. Se ne riparlerà. Patron Di Loreto poi non molla l’idea di portare in biancorosso l’ex Juventus Marco Marchionni (36 anni), attualmente al Latina. Per quanto riguarda le uscite, stamani De Respinis firmerà per il Siracusa. Momentè dovrebbe invece chiudere in giornata con il Melfi.

Ore 21.30 – (Gazzetta di Mantova) È slittato a oggi il vertice societario in programma ieri in Viale Te, ma i protagonisti non si mostrano preoccupati. Ma regna un clima di palpabile attesa per vedere finalmente fatti concreti da parte della nuova proprietà. «Ho dovuto rinviare di un giorno il mio arrivo a Mantova – spiega il vicepresidente Marco Claudio De Sanctis -, ma domani (oggi per chi legge, ndr) sarò lì e parleremo anche con i soci mantovani in tutta tranquillità. Noi non ci tiriamo certo indietro, stiamo lavorando per ottemperare a tutti gli obblighi e a giorni ci saranno i primi versamenti in denaro, come previsto. Ci siamo presi delle responsabilità precise, non siamo mica dei matti». Le parole di De Sanctis rispondono al comprensibile scetticismo che ha accompagnato la cessione societaria, gestita decisamente in malo modo. E tutt’ora avvolta da troppo mistero sull’identità dei finanziatori che dovrebbero capitalizzare la Zoldan Srl, impresa che ha rilevato il 75% dell’Acm e che al momento ha un capitale sociale di 10mila euro e un unico socio, Sergio Casseri, che a Mantova non si è mai visto. Le parole di De Sanctis si riferiscono anche a un altro aspetto importante di cui tenere conto: entro il 4 settembre, infatti, bisognerà presentare in Lega tutti i requisiti enomico-finanziari (e di onorabilità) richiesti per chi acquista una quota superiore al 10% di un club di calcio professionistico. E, in caso di mancanza di uno solo di questi requisiti, la “pena” è «il non riconoscimento, ai fini sportivi, del trasferimento delle quote all’acquirente e l’impossibilità per la società sportiva di associarsi alla Lega per la stagione sportiva immediatamente successiva all’acquisizione». Tradotto: addio alla Lega Pro fin d’ora. L’attesa per i primi passi concreti della nuova proprietà si legge anche nelle parole del presidente Sandro Musso: «Stiamo collaborando bene con i nuovi soci e gli accordi erano che i primi obblighi economici sarebbero stati affrontati in un paio di tranche: la prima attorno al 25-26 agosto e la seconda entro il 10 settembre. Dunque siamo nei tempi. Noi attendiamo tranquilli e tranquilli possono stare anche i tifosi: qualunque cosa dovesse andare storta, infatti, la presenza nella società di un Serafino Di Loreto sempre più appassionato alla causa biancorossa è garanzia per il futuro del Mantova. I calciatori, ai quali abbiamo parlato chiaramente, lo sanno e per questo vivono serenamente questi passaggi. Anzi, vorrei pubblicamente ringraziare i nuovi arrivati e anche i “vecchi” per aver accettato contratti che prevedono costi contenuti per la società. Dirò di più: ci sono giocatori come Ruopolo, Tripoli, Carini, Cristini e Raggio Garibaldi che hanno addirittura dato la disponibilità a ridursi l’ingaggio pur di venire incontro al Mantova. Molti dei nuovi hanno firmato poi al minimo federale e questo grazie anche all’opera del vicepresidente De Sanctis, che ha ottime entrature nel mondo del calcio».

Ore 21.10 – (Gazzetta di Modena) Ieri Desiderio Garufo, terzino del Parma, ha messo in guardia tutto l’ambiente sulle insidie che nasconde il derby al debutto con il Modena: «Mi aspetto di affrontare una squadra arrabbiata, come è normale che sia dopo una retrocessione e con una situazione societaria non semplice. Il Modena ha mantenuto giocatori che l’anno scorso erano in B, che avranno tanta voglia di riscatto. Noi, però, vogliamo partire con il piede giusto».

Ore 21.00 – (Gazzetta di Modena) Simone Basso e Davis Curiale. Sono questi i due nomi caldi del mercato canarino. Il primo, esterno d’attacco classe 1982, era oggetto dei desideri del ds Gigi Pavarese sin dal momento nel quale aveva deciso di non rinnovare il contratto in scadenza con il Trapani, ma a fine giugno aveva scelto di legarsi all’ambizioso Venezia firmando un biennale. Dopo nemmeno due mesi, però, la sua avventura alla corte di Pippo Inzaghi sembra già terminata, così come quella di Francesco Virdis (approdato all’AlbinoLeffe, ndr), e il Modena nei giorni scorsi si è rifatto sotto. Basso sperava di poter approdare in serie B al Novara, squadra allenata da un tecnico a lui molto caro come Roberto Boscaglia, ma la trattativa non è decollata lasciando dunque spazio all’iniziativa dei canarini. Ieri Pavarese ha incontrato a Verona l’agente del giocatore per capire la fattibilità dell’operazione. L’ostacolo più duro da superare sarà trovare un accordo con il Venezia: i due club si parleranno oggi, con il Modena che non può spendere per l’acquisto del cartellino e che dunque punterà ad un’operazione Bentivoglio al contrario, visto che la cessione del centrocampista di Pinerolo al club lagunare non aveva portato soldi in cassa. Nel ruolo di prima punta Pavarese punta su Curiale, classe 1987, ed ha già sondato il terreno con il Trapani. Nelle prossime ore si proverà ad accelerare, stando ben attenti anche alla posizione di Granoche. Ospite negli studi di Sportitalia, il Diablo ha infatti ribadito che se il suo futuro dovesse essere in Lega Pro, sarebbe soltanto a tinte gialloblù, senza però negare di aspettarsi una chiamata dalla B: «Ho grande stima di Modena e del presidente Caliendo – ha dichiarato – e sicuramente non andrei in alcun altro club di Lega Pro».

Ore 20.40 – (Gazzetta di Reggio) Luca D’Angelo, da questa stagione alla guida del Bassano, è consapevole che la sfida di sabato sarà una gara difficile per la propria formazione che dovrà affrontare la Reggiana all’esordio in campionato. Il tecnico della compagine veneta inserisce i granata tra le formazioni candidate a giocarsi la vittoria finale ed è convinto che quella di sabato sarà una bella sfida. Mister, sabato inizia il campionato, possiamo dire finalmente? «Sì, dopo diverse settimane di lavoro adesso inizia il campionato, dove in ogni partita ci saranno i tre punti in palio. Sono convinto che il nostro sarà un girone molto equilibrato con formazioni molto blasonate sia per storia che per forza societaria e credo che sarà un bel campionato». Dove colloca in questo girone Reggiana e Bassano? «La Reggiana è sicuramente tra le compagini che potranno giocarsi la vittoria finale, avendo fatto una campagna acquisti molto importante, prendendo giocatori di categoria superiore o elementi che hanno già vinto in Lega Pro. Noi abbiamo cambiato molto rispetto all’anno scorso, siamo una squadra giovane e prima di tutto vogliamo essere certi di mantenere la categoria, raggiunto quell’obiettivo penseremo al resto». Che Reggiana si aspetta? «Sicuramente una squadra molto forte, che scenderà in campo per provare ad imporre il proprio gioco. Hanno una rosa importante, completa in ogni reparto e quindi mi aspetto una squadra decisa ad ottenere il bottino pieno». Il Bassano, invece, che squadra sarà? «Noi siamo una squadra molto giovane, con solamente due giocatori esperti però scenderemo in campo per affrontare al meglio la partita contro una formazione che sappiamo essere molto forte. Giocheremo a viso aperto cercando di mettere in difficoltà la Reggiana». La sfida tra Reggiana e Bassano negli ultimi due anni è diventata ormai un classico? «Nei precedenti confronti io non ero qui a Bassano però so che le due squadre si sono affrontate sia l’anno scorso che la stagione precedente e sono sempre state disputate buone partite. Speriamo di continuare su quella strada». Nelle ultime quattro partite tra Reggiana e Bassano i granata non hanno ottenuto nemmeno una vittoria. «Io sono abituato a non guardare i numeri del passato, mi auguro di vedere una bella prestazione da parte dei miei giocatori».

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Continua la ricerca da parte del Ds Andrea Grammatica di un ultimo tassello a centrocampo per completare la rosa a disposizione del tecnico Leonardo Colucci. La società granata non ha fretta di chiudere la campagna acquisti e, per questo, il Direttore Sportivo si prenderà tutto il tempo necessario per dare al tecnico un giocatore di spessore, in grado di far fare l’ultimo piccolo salto di qualità alla Reggiana. Nei giorni scorsi Andrea Grammatica ha aperto i contatti con il Foggia per Cristian Agnelli che è un uomo di esperienza e che ha indossato la fascia da capitano in una piazza importante come Foggia e che gioca davanti alla difesa, ruolo che interessa al Ds granata. Nella giornata di ieri sembra però essersi aperta anche la pista che porta ad Abderrazzak Jadid, centrocampista in uscita dalla Virtus Entella che Grammatica conosce bene per aver lavorato con lui nella scorsa stagione quando disputò 13 partite in Serie B. Il Ds granata ha già provato a fare un piccolo sondaggio con la sua ex società per valutare la posizione di Jadid e, nel caso non dovesse concretizzarsi la pista Agnelli, si scalderebbe la strada che porta a Chiavari.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Ieri seduta pomeridiana per Spanò e compagni culminata poi con la presentazione ufficiale in serata al “Caselli”, ecco così spiegato perchè gran parte della dirigenza ha seguito le fatiche dei ragazzi in via Agosti, da Bill Holmberg a Sisto Fontanili oltre ai vari responsabili del settore giovanile ed osservatori. Anche gli infortunati Daniele Pedrelli ed Alessandro Cesarini hanno accompagnato con lo sguardo i movimenti dei compagni richiesti da Colucci. Il tecnico, da parte sua, sta cercando di preparare al meglio l’insidiosa trasferta di Bassano (sabato alle 20.30) e continua a mescolare le carte per motivare tutto il gruppo anche se probabilmente ha già disegnato nella sua mente l’undici titolare. Dario Maltese ha ripreso ad allenarsi regolarmente ed è candidato a partire per il veneto con il resto della squadra, anche se difficilmente avrà nelle gambe i 90 minuti, mentre l’italo-brasiliano Lucas Finazzi ha concluso il periodo di prova. Verso la fine della seduta si è fermato Marcello Possenti per sottoporsi a massaggi. Oggi doppia seduta: mattino alle ore 10, pomeriggio alle 17.30. Giudice Sportivo. Essendo la prima di campionato non ci sono giocatori in diffida perché il casellario di tutti gli atleti è stato azzerato ma possono esistere ancora squalifiche pregresse della passata stagione. Infatti che il Bassano dovrà rinunciare al portiere Gian Maria Rossi, espulso nel play off scorso contro il Lecce, oltre al tecnico Luca D’Angelo che deve scontare la seconda giornata di stop rimediata alla guida dell’Andria nella penultima giornata del vecchio torneo. Nessun problema invece per la Reggiana che potrà schierare tutti i suoi effettivi disponibili visto che l’unico squalificato, Marcello Possenti, non fa parte dei piani societari.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Nella serata di ieri, allo stadio “Caselli”, casa della Reggio Baseball la Reggiana al gran completo si è presentata ai propri tifosi, accorsi numerosi (circa 2mila circa) per gremire gli spalti dello stadio. Erano infatti presenti tutte le formazioni che compongono la società granata, dalla prima squadra a tutto il settore giovanile. Il presentatore della serata, Lorenzo Dallari, vice direttore di Sky, ha chiamato tutte le formazioni che compongono il settore giovanile granata, staff tecnico compresi, dalla Berretti agli Esordienti, con i supporters che hanno riservato un coro all’indimenticato capitano Giuseppe Alessi, prima di far sfilare davanti ai tifosi tutti i giocatori della prima squadra. Prima di presentare tutti i giocatori il sindaco Luca Vecchi ha voluto portare i propri saluti alla Reggiana, anche se i tifosi presenti lo hanno sonoramente contestato al grido “Via Sassuolo da Reggio” e con fragorosi fischi anche quando ha lasciato il campo. Tutti gli elementi a disposizione del tecnico Leonardo Colucci e tutto lo staff tecnico sono stati presentati uno ad uno e, ad ogni giocatore, i tifosi hanno riservato un caloroso applauso, dimostrando ancora una volta il feeling che c’è tra la squadra e i propri supporters all’inizio di questa stagione. Un fragoroso applauso è stato riservato ad Alessandro Spanò, uno degli idoli dei tifosi reggiani, sul quale ci sono molte voci di mercato in questi ultimi giorni di campagna trasferimenti e al capitano Ettore Marchi, chiamato per l’ultimo all’ingresso in campo. Al termine dei saluti di rito fatti da capitan Marchi e da mister Colucci, al quale è stato dedicato un coro dai tifosi, è stato il momento della vera e propria sorpresa, non del tutto inaspettata, riservata dalla società ai propri tifosi, con il vice presidente Stefano Compagni che ha prima annunciato il prolungamento della campagna abbonamenti fino al 1 settembre e poi ha introdotto il collegamento dagli States con il presidente Mike Piazza, che sarà a Reggio il 3 settembre per l’esordio casalingo in campionato della formazione granata contro l’Ancona ed è stato accolto da un ovazione da tutti i tifosi presenti sugli spalti. La serata si è conclusa con Stefano Compagni che, mazza da baseball alla mano, Guido Tamelli, Maurizio Franzone e Leonardo Colucci si sono trasformati in quattro battitori.

Ore 19.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Poco più di 48 ore al debutto del secondo Pordenone di Bruno Tedino tra i professionisti e un tabù da abbattere. Sabato al Bottecchia (18.30) arriva il Gubbio per la prima di campionato, e il ramarro non lotterà solo contro la squadra umbra, ma anche contro la cabala. Dall’11 settembre 1988, infatti, la squadra neroverde non è più riuscita a vincere la gara d’esordio tra i professionisti. Allora il Pordenone affrontava il girone B della Serie C e alla prima giornata si impose 1-0 in casa contro l’Ospitaletto. Peccato, però, che al termine del torneo i neroverdi furono retrocessi a causa del penultimo posto in classifica. Da quel giorno i tre punti all’esordio sono diventati una chimera. Al ritorno tra i professionisti, nella stagione 2002-2003, arrivò infatti una delle più brutte sconfitte della storia neroverde: impegnato al Bottecchia contro il Novara, il Pordenone ne prese addirittura sei (2-6 il risultato finale del match), iniziando malissimo un torneo conclusosi poi con il fallimento societario. Dodici anni dopo, nella Legapro unica, i neroverdi di Lamberto Zauli caddero invece a Lumezzane, sconfitti due a zero dal team bresciano. E anche l’anno scorso, nella stagione dei record tra i pro, non andò bene: solo 1-1 contro il Pro Piacenza e arbitraggio discusso. Contro il Gubbio si lotterà anche contro il trend negativo. Nel frattempo il Pordenone ha preso dall’Entella anche il giovane difensore slovacco David Filinsky (’99), già nel giro delle nazionali giovanili.

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) A Gubbio c’è ancora molta paura, perché la terra continua a tremare. Per fortuna, non sono registrate vittime, pur in presenza di alcuni danni significativi alle costruzioni. Dal lato sportivo, la compagine prossima ospite del Pordenone – il Gubbio – può proseguire regolarmente su quanto in programma. Dal punto di vista del coinvolgimento per il sisma di ieri notte, sul tratto umbro della dorsale appenninica è tornato lo spettro, coinvolgendo maggiormente la zona di Norcia. Con difficoltà nel raggiungere i centri interessati, per il danneggiamento di vari tratti stradali. Facendo rivivere in tutta la popolazione lo spettro di quanto già accaduto e patito nel 1979 e nel 1997. BRUTTI RICORDI – «Abbiamo sentito un grande boato – riferisce Lorenzo Billi, addetto stampa del Gubbio – e la scossa l’abbiamo percepita come molto forte. Stavolta siamo, però, a un centinaio di chilometri dall’epicentro. Di conseguenza, c’è stata sicuramente tanta paura, ma pochi danni». «È stata ancora brutta, perché – prosegue Billi – siamo già stati scottati una ventina di anni fa. Stavolta la magnitudo era simile, ma più distante delle volte precedenti. Lì per lì tanta agitazione. Anche i sopralluoghi fatti sugli edifici che erano stati maggiormente colpiti la volta precedente, comunque, hanno rassicurato un pò tutti». PROGRAMMA CONFERMATO – Il grosso problema che ha lambito la zona di Gubbio, ha consentito ieri un’attività quasi regolare. «Abbiamo tutti provato molta paura, ma visto che la nostra situazione la possiamo considerare normale – aggiunge poi il team manager umbro, Luciano Ramacci – confermiamo la partenza della nostra squadra venerdì all’ora di pranzo, dopo l’allenamento mattutino. Sabato onoreremo l’impegno sportivo a Pordenone». MINUTO DI RACCOGLIMENTO – Come disposto dal presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, d’intesa con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, sarà osservato un minuto di raccoglimento prima del fischio d’inizio nelle gare della prossima giornata in programma per tutti le competizioni. Sia per i club professionistici che dilettantistici, riguardanti incontri di campionato come di coppa.

Ore 19.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Non si smentisce il Pordenone nell’ultimo test-match prima dell’esordio in campionato di sabato (alle ore 18.30) al Bottecchia contro il Gubbio. Il prolifico ramarro rifila sei gol anche al volonteroso Chions, capace di resistere per ben ventisei minuti prima di essere trafitto dal solito Arma, che questa volta si limita a una sola firma. Bruno Tedino comincia con quello che lui stesso ammette potrebbe essere l’undici iniziale per sabato: Tomei fra i pali, Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato in difesa, Burrai, Misuraca e Buratto a centrocampo, Cattaneo, Arma e Martignago nel tridente di prima linea. Restano un paio di dubbi. «Suciu (per Misuraca, ndr) e Pietribiasi (per Martignago) – si lascia sfuggire il tecnico – non hanno fatto male nella ripresa». Qualunque sia la decisione finale del tecnico, il Pordenone è apparso in palla, vivo e pronto per la prima di Lega Pro. Solita solidità in difesa; miglioramenti a centrocampo con un Misuraca più attivo e pronto all’inserimento; conferme dell’attacco con il solito Cattaneo a inventare e Arma pronto a capitalizzare. Dopo due tentativi non andati a buon fine (Arma al 16′ e Buratto al 23′) i neroverdi passano al 26′: Burrai calcia da fermo, stacca di testa Ingegneri che centra la traversa, Arma è più pronto di tutti e ribadisce in rete sempre di testa. Splendido il raddoppio arriva al 35′: Cattaneo invita Martignago al cross. Sul rasoterra dell’ala fa velo Arma che libera così lo stesso Cattaneo pronto a insaccare. Al 38′ l’ottimo Nardoni nega la doppietta ad Arma (ancora traversone di Cattaneo). Nei due minuti finali della prima frazione vanno in gol Semenzato e Martignago. Nella ripresa si presenta tutto un altro Pordenone. Il Chions si scuote e avrebbe l’occasione di accorciare dal dischetto con Barreca (al 63′), la cui conclusione viene però ribattuta da D’Arsiè. Al 72′ ecco una buona azione personale di Azzi, che serve Pietribiasi. Il tiro dell’ex Bassano centra la traversa. All’85’ Gerbaudo libera il mancino su piazzato e firma il 5-0. L’ultimo gol è di Suciu. Un 6-0 che accresce la convinzione del clan neroverde e galvanizza ulteriormente i tifosi, presenti anche a Villotta di Chions con un centinaio di rappresentanti. Prove finite. È il momento di cominciare a fare sul serio.

Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) Seconda puntata della presentazione delle rivali del Pordenone. Feralpisalò. Sfumati i playoff, la dirigenza ha fatto piazza pulita. Via mister Diana e gran parte della squadra: sono rimasti in 6 (tra cui l’ex neroverde Maracchi) e sono arrivati più di 10 giocatori, tra cui il bomber pordenonese Gerardi. In panchina Asta, ex Bassano, col suo 4-2-3-1. Obiettivo dichiarato: almeno tra i primi 5 (proprietà del club dixit). Da tenere d’occhio. Forlì. Ripescata, giusto premio per la finale di playoff di serie D conquistata. C’è il pordenonese ed ex neroverde Turrin, portiere classe ’97, ex giovanili Atalanta, nella squadra allenata da Massimo Gadda, gloria dell’Ancona. Squadra rivoluzionata e che punta alla salvezza, senza grosse pretese. Gubbio. Gli umbri hanno mantenuto il gruppo vincente, compreso mister Magi, reduce da due successi di fila in Interregionale (il precedente con la Maceratese). Per gli egubini un 4-3-3 in cui spicca Ferri Marini, bomber da 16 gol lo scorso torneo. Obiettivo: salvezza, magari senza passare per i playout. Lumezzane. Nel segno della continuità, il team bresciano. Per 8 undicesimi la squadra è la stessa di un anno fa e gli unici cambi riguardano la difesa, con Bonomo, Tagliani e Sorbo a sostituire Belotti, Nossa e Russu. Anche il mister è lo stesso, Antonio Filippini, così come il modulo (4-3-3). Obiettivo salvezza. Mantova. Situazione societaria difficile per i virgiliani, tormentati ormai da due stagioni in questo senso: ora il 75% delle quote è in mano a un gruppo romano, di fronte al quale però la piazza è scettica. Mister Prina, confermato, cerca di dare sul campo un senso alla squadra. Anche qui si punta alla salvezza. Padova. «Almeno il quarto posto» l’obiettivo dichiarato della proprietà. Rimasti 5 titolari dell’ultima annata (5º posto), il resto è tutto nuovo: tecnico (Brevi), ds (Zamuner, l’ex Pordenone, creatore del miracolo con Tedino), molti giocatori, tra cui l’ex “ramarro” Mandorlini e l’ex Casertana Alfageme, attaccante di grande livello. Il verbo è il 3-5-2 per cercare la risalita in B. Modena. Estate travagliata per la nobile decaduta, in Lega Pro dopo 13 anni tra A e B. Il tessuto economico, ormai, è concentrato su Sassuolo, Carpi e sul Castelvetro in D, tanto che il “povero” Modena è tenuto in piedi da Antonio Caliendo, ex procuratore e unico proprietario, in difficoltà a reggere da solo l’impianto. Squadra al veneziano Pavan, ricca di giovani, con due big (Rubin e Osuji) destinati ad andarsene entro fine agosto, piazza in contestazione: si firma per la salvezza. Maceratese. Del team che ha raggiunto il terzo posto è rimasto poco. Via mister Bucchi (in B al Perugia) al suo posto c’è Federico Giunti, ex mediano di Milan e Perugia. Tra i giocatori sono rimasti il portiere Forte e il centravanti Colombi. La proprietà punta a consolidarsi in categoria e quindi a salvarsi, navigando tra 4-3-1-2 e 4-3-3.

Ore 19.10 – (Messaggero Veneto) La gara è finita con una vittoria del Pordenone: 6-0 al Chions di Eccellenza. Ma dall’amichevole disputata ieri a Villotta, ultimo test prima dell’esordio in campionato col Gubbio, la notizia principale che arriva è un’altra. Emanuele Berrettoni dà forfait e, dunque, è probabile che marchi visita anche sabato, quando alle 18.30 al Bottecchia si comincia la terza avventura di fila in Lega Pro. Il fantasista oggi rientra in gruppo ma non è al meglio e, visto che quella alle porte non è una gara decisiva, lo staff probabilmente non lo rischierà. Si è rivelata dunque più grave del previsto la botta rimediata quasi due settimane fa, nell’amichevole in casa col Cittadella. “Berre”, al momento, non si è ancora allenato col resto della squadra. Ha perso un po’ di condizione, pur avendo lavorato a parte. Così il tecnico Bruno Tedino sembra orientato a fare altre scelte, passando al 4-3-3 dal 4-3-1-2. Lo si è visto anche ieri. E pare proprio che questo sia il modulo da utilizzare sabato col Gubbio. Ieri il Pordenone ha iniziato con Tomei in porta; Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato in difesa; Misuraca, Burrai e Buratto in mezzo; Cattaneo, Arma e Martignago. Frazione terminata 4-0, con reti di Arma, Cattaneo, Semenzato e Buratto. Nella ripresa spazio agli altri e a un esperimento, il 3-3-4, con D’Arsiè in porta (che ha parato un rigore a Barreca), Zavan, Parodi e De Agostini come tre centrali; De Anna, Gerbaudo e Suciu in mezzo; Azzi, Raffini, Semenzato e Broh davanti. I due gol li hanno segnati Gerbaudo (punizione mancina favolosa, traversa-gol sul primo palo) e Suciu (tiro-cross). I ballottaggi al momento sono due, fermo restando il 4-3-3: Suciu-Misuraca in mezzo, Semenzato-Cattaneo davanti. Non è escluso che anche uno tra Broh e Gerbaudo possano concorrere per una maglia da titolare. Tedino si lascia ancora 48 ore di tempo per decidere. Oggi è previsto il penultimo allenamento prima della rifinitura, in programma per la mattina di domani. Il tecnico è soddisfatto soprattutto per la parte finale del primo tempo: il Chions, dopo un ottimo inizio, fatto di grande attenzione e densità difensiva, ha mollato e i neroverdi hanno cominciato a giocare bene, soprattutto “dentro” il campo, trovando il gol con azioni corali e dopo qualche interscambio. Ultimo collaudo positivo, pur senza brillare eccessivamente. Sabato il ritmo si alza: servirà un altro Pordenone.

Ore 18.50 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 18.30 – Qui Guizza: sessione finale di cross e tiri e punizioni.

Ore 18.20 – Qui Guizza: cambi di uomini pur mantenendo il 3-5-2.

Ore 18.00 – Qui Guizza: prove tecniche di 3-5-2, Russo ed Alfageme preferiti a Cappelletti ed Altinier.

Ore 17.40 – Qui Guizza: Germinale lavora in palestra, mentre Altinier e De Risio sono al momento in gruppo.

Ore 17.20 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 17.00 – Qui Guizza: seduta video per i Biancoscudati.

Ore 16.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Mercato chiuso? Luca D’Angelo, non è un mistero, ha fatto capire piuttosto chiaramente nei giorni scorsi al direttore generale del Bassano Werner Seeber che gradirebbe l’acquisto di un jolly difensivo, un difensore in grado di coprire entrambe le fasce e di garantire una valida alternativa ai due titolari Formiconi e Crialese. Per ora la società non ha intenzione di procedere, ma potrebbe essere solo una tattica e se negli ultimi giorni di mercato ci fosse un’occasione da prendere al volo, magari un giovane di prospettiva, Seeber potrebbe anche rompere gli indugi. Per adesso, soprattutto in vista del big – match in programma alla prima di campionato contro la Reggiana, bisognerà ragionare sull’attuale organico, comunque attrezzato e con buone alternative in ogni reparto. Certo, l’impressione è quella di un nuovo ciclo da riavviare, visto che i cambiamenti in rosa sono stati sostanziali in molte zone del campo. Ci sono due terzini nuovi, un esterno come Minesso, una seconda punta veloce e tecnica come Rantier, un centravanti come Maistrello fermo da un anno che può considerarsi a tutti gli effetti un nuovo innesto e un centrocampo in cui potrebbe trovare spazio il giovane Cavagna. Poi ci sono le conferme e chi ha scelto di scommettere su se stesso come Michael Fabbro: «Il mio obiettivo dev’essere quello di migliorarmi – spiega – spero di riuscire a ritagliarmi uno spazio ancora maggiore. Anche solo allenarmi con i miei compagni mi ha permesso di crescere come giocatore. So che posso dare molto di più e ogni volta che verrò chiamato in causa cercherò di dare il massimo per questo gruppo. Noi non dobbiamo guardare i nomi presenti in rosa nelle diverse squadre, ma dobbiamo pensare a noi stessi, allenandoci al massimo. Credo che la nostra squadra possa sempre dire la propria in campionato ed è meglio per noi non godere dei favori del pronostico».

Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Avviso ai naviganti: il Bassano non sostituirà gli infortunati. Non tutti almeno. Di certo non Cenetti e Candido, indisponibili di lungo corso. Per Stevanin è un altro discorso. Ma procediamo con ordine: sia Giacomo Cenetti che Roberto Candido rientreranno a settembre inoltrato rispettando quindi in pieno i tempi di recupero fissati dallo staff medico e la società in proposito era stata chiara: solo se il reintegro degli ammaccati avesse richiesto più settimane di quanto preventivato, il club si sarebbe attivato sul mercato. Diversamente avrebbe atteso pazientemente il ripristino dei suoi due titolari e così appunto farà. «Non andiamo a ingaggiare altre pedine col rischio di farli poi giocare poco da autunno in poi», ha chiarito la questione il direttore generale Werner Seeber.Differente invece la faccenda inerente il rincalzo di Filippo Stevanin la cui ripresa in campo è indicativamente calendarizzata per febbraio abbondante. Ufficialmente in via Piave rimarcano come non vi sia alcun rinforzo in programma, tuttavia una formazione che ha scelto saggiamente di costruire un organico con almeno due alternative per ruolo, difficilmente deciderà di lasciare scoperto lo spot di terzino sinistro col solo Crialese abile ed arruolabile subito. «Penso che arriveranno due giocatori barra tre», ci aveva anticipato alla vigilia della Coppa Italia con l’Andria a fine luglio Luca D’Angelo. Ecco, da allora non ha cambiato idea. Si sono vestiti di giallorosso Grandolfo e Bianchi, ma si sono rotti anche Cenetti e Candido e allora il cambio di Stevanin non è un capriccio di nessuno, quanto semmai una viva esigenza. Per ovviare alla carenza di esterni col forfait di Candido, Bassano ha mantenuto nei ranghi la promessa Sciancalepore che altrimenti sarebbe stato girato in D per farsi le ossa. In mezzo, invece sono Proietti, Cavagna e Bianchi a far scattare le rotazioni per due posti col jolly tuttofare Laurenti pronto alla bisogna per qualunque circostanza e soprattutto in qualunque ruolo (proprio con l’Andria ha recitato con successo la parte della mezzala-incursore). Tuttavia rimane la casella vuota di Steva e 6 mesi come minimo sono un periodo troppo esteso per gestirlo con un solo specialista della fascia mancina. Ecco perchè a prescindere dalle dichiarazioni di facciata, sottotraccia il Soccer Team continua a guardarsi attorno alla ricerca di un laterale basso. Ovviamente non sarà un veterano, sarebbe fuori luogo. Molto più facile invece che si vada a pescare un under di prospettiva in grado di rilevare all’occorrenza Crialese in caso di bisogno e che poi da febbraio accompagni il recupero a pieno regime di Stevanin tenendo altresì elevata la qualità e il ritmo degli allenamenti. In questo senso è molto probabile che negli ultimi tre giorni di mercato da lunedì a mercoledì prossimi a Milano Seeber draghi il circuito delle trattative dopo aver fatto il punto della situazione nel post match con la Reggiana di sabato alle 20.30 al Mercante. Intanto l’AlbinoLeffe sta disegnando la squadra più forte del suo ultimo lustro: dopo Coser, Gavazzi e Loviso, preso anche il bomberino Virdis dal Venezia.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) A Santarcangelo gli è bastato un minuto per sbloccarsi, poi però ha fallito il raddoppio da posizione favorevole. Essendo il mestiere di Nicola Ferrari quello dell’attaccante non stupisce che sul suo volto al sorriso segua una smorfia di disappunto. «È vero, sono uno che non si accontenta quindi alla gioia per il mio primo gol in arancioneroverde si accompagna un pizzico di rabbia, perché se avessi segnato il 2-0 la partita si sarebbe chiusa in anticipo – conferma il 33enne sceso in laguna dalla serie B di Lanciano – Al tempo stesso sono felice di aver segnato, il merito però è di Pederzoli che mi ha regalato una palla d’oro, solo da spingere in porta». Il debutto in campionato con il Forlì si avvicina (dopodomani al Penzo, ore 18.30) e cresce la curiosità di sapere realmente come sta il Venezia. «Personalmente domenica scorsa, in coppa, la squadra mi ha colpito positivamente. A fine agosto, tra il caldo e la preparazione, non è scontato avere gambe per 90′: quando ci siamo trovati sotto per la prodezza di Cesaretti ho temuto che non avessimo le forse per raddrizzare la sfida, invece no». A firmare il 2-2 ancora Pederzoli su punizione. «Mi fa piacere avergli restituito in qualche modo il favore procurandomi il fallo – aggiunge l’ex punta del Verona – La nostra condizione sta crescendo, io ho avuto qualche noia in ritiro però mi sento bene e solo così potrò dare una mano». Unico neo dopo la qualificazione al secondo turno di Coppa Italia i due gol subiti. «Gli errori meglio farli adesso che in campionato, sappiamo che già con il Forlì non potremo distrarci. L’aspetto mentale conterà moltissimo, a Santarcangelo ad esempio dopo il mio 1-0 immediato abbiamo forse pensato che sarebbe stato facile, ma in Lega Pro non c’è mai nulla di scontato». SOCIAL – Altro “rinforzo” dagli Usa per il club lagunare: da Baltimora arriva Sonya Kondratenko, esperta di calcio statunitense, per dedicarsi interamente ai social network del Venezia Fc.

Ore 15.30 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Il Venezia scalda i motori per l’esordio di campionato, in programma sabato al Penzo con il Forlì (ore 18,30). E chi non sta più nella pelle è Alex Geijo: «Ora sto bene, l’infortunio è superato. Spero di essere della partita, mi basta uno spezzone per iniziare a prendere il ritmo». Lo spagnolo è stato il colpo dell’estate, nell’ambito di un pirotecnico mercato arancioneroverde, ma finora non ha visto campo a causa dell’infortunio all’anca che lo ha messo ko da metà luglio. La ripresa è stata graduale e solo nelle ultime settimane ha ripreso ad allenarsi con i compagni. «Di fatto – spiega – ho perso un mese di allenamento e questo sicuramente influisce sulla mia condizione, che non è ancora al meglio. Devo iniziare a prendere il ritmo e per questo spero di poter scendere in campo sabato, magari nella seconda parte del match. Ma ogni decisione spetta al mister, ovviamente». Sale l’adrenalina per l’esordio casalingo. «Tutti noi abbiamo voglia di giocare. Questo periodo di preparazione ci è servito per fare gruppo e per conoscerci, ma adesso vogliamo finalmente entrare nella competizione. Siamo convinti di poter fare un buonissimo campionato, ma sarà importante non sbagliare l’atteggiamento», avverte Geijo che in Italia ha giocato con il Brescia lo scorso anno e prima con l’Udinese. Pur non conoscendo la Lega Pro, ha ben presente le difficoltà che troverà il Venezia: «Il nostro non è un girone facile, ma anche gli altri gironi non sono da meno. Però noi saremo una squadra difficile da affrontare per chiunque, questo deve essere ben chiaro». Di certo agli arancioneroverdi le qualità non mancano: «È una squadra che ha tanta tecnica, ma quello che mi piace di più – sottolinea l’attaccante spagnolo – è il modo di pensare e di giocare che ha mister Inzaghi. Vuole che giochiamo molto con la palla e questo piace moltissimo a uno come me, abituato a giocare in Spagna. Poi vuole che facciamo la partita e che giochiamo un bel calcio. Ci sarà da divertirsi, in campo e fuori». Ieri si sono allenati a parte Baldanzeddu, Malomo e Fabris. Novità in vista, invece, per la cessione di Simone Basso: oggi è previsto un incontro tra la dirigenza arancioneroverde e quella del Modena, interessato al giocatore con cui avrebbe già un accordo di massima. Altra novità, all’interno della società, che si arricchisce di una nuova figura: l’americana Sonya Kondratenko sarà Director of Visual Presentation and Social Media e si dedicherà ai profili social. In precedenza Kondratenko ha lavorato per Kick, piattaforma digitale con oltre due milioni di followers e ha collaborato con la Major League Soccer.

Ore 15.10 – (La Nuova Venezia) Venezia sempre più proiettato nel mondo della comunicazione e dei social. C’è un volto nuovo nello staff arancioneroverde: è arrivata, direttamente dagli Stati Uniti, Sonya Kondratenko che ricoprirà il ruolo di Director of Visual Presentation e Social Media e si occuperà interamente dei social del Venezia Football Club, sviluppando anche nuove piattaforme. Un arrivo che consentirà al Venezia di diffondere il proprio brand con una portata sempre più ampia al di fuori dei confini nazionali, soprattutto negli Stati Uniti, e non solo. È stato uno dei punti dominanti nel programma di insediamento del presidente Joe Tacopina – atteso domani a Mestre – prima con l’arrivo di Ted Philipakos e adesso con l’operatività in sede di Sonya Kondratenko. Originaria di Baltimora, 27 anni, è fra i professionisti di social media più apprezzati del calcio americano, porta la sua professionalità in Italia chiamata dal numero uno arancioneroverde. Ha frequentato la prestigiosa scuole d’arte MICA (Maryland Institute College of Art) di Baltimora, tra il 2007 e il 2011, specializzandosi nel settore della fotografia. Prima di iniziare la collaborazione con il Venezia Football Club, Sonya Kondratenko ha lavorato dall’agosto 2015 come Social Media Marketing ed Executive per KICK, una piattaforma digitale che conta più di due milioni di followers su YouTube, Facebook, Twitter e Instagram. Fra le sue importanti collaborazioni si annovera anche quella con la Major League Soccer. Geijo. Sul fronte del campo Alexandre Geijo si presenterà al via del campionato senza aver messo nelle gambe nemmeno un minuto, tra amichevoli e Coppa Italia, ma Filippo Inzaghi, che di bomber se ne intende, crede ciecamente in lui. «Avrei voluto mandarlo in campo a Santarcangelo nell’ultimo quarto d’ora» ha detto il tecnico domenica sera, «ma l’infortunio di Acquadro mi ha costretto a inserire Bentivoglio nell’ultimo quarto d’ora». «Stavolta credevo veramente di poter svolgere la preparazione con la mia nuova squadra» ha sottolineato il centravanti spagnolo nato in Svizzera, «è andata male anche quest’anno, visto che ho ripreso da qualche giorno. Negli ultimi tre anni sono sempre andato in ritiro con l’Udinese, poi a fine agosto firmavo con un’altra squadra». Il primo anno al Maiorca, il secondo al Brescia. «Sono comunque sempre stato in gruppo, conosco bene i nuovi compagni, adesso devo trovare la miglior condizione. Mi sono fatto male il primo giorno, davvero una sfortuna, mi secca aver perso buona parte della preparazione, anche perché è una squadra completamente nuova, e non aver mai giocato, però è andata così. Andrà meglio in futuro». Un infortunio banale, a Piancavallo, lo ha tenuto fuori per un mese. «Un movimento brusco che mi ha procurato un problema all’anca, colpa di un piccolissimo muscolo di cui non sapevo nemmeno l’esistenza». News. Baldanzeddu, Malomo e, in aggiunta Fabris, hanno continuato a lavorare a parte. Dopo il Novara, anche il Modena ha manifestato interesse per Simone Basso. Ieri sono stati acquistati 51 abbonamenti, che salgono così a quota 675.

Ore 14.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) L’esordio dei biancorossi di Franco Lerda si avvicina con la compagine berica che si sta preparando ad affrontare un Carpi che sulla carta è una delle favorite alla promozione. L’allenatore Fabrizio Castori dispone di un organico che ha visto confermata l’ossatura della squadra che è retrocessa a testa alta dalla serie A, con un attacco di primissimo piano composto dai vari Catellani, Comi, Di Gaudio e Letizia, anche se quest’ultimo non sarà della partita al «Menti» in quanto infortunato. Ma la forza del Carpi è data anche da un centrocampo granitico che ha in Raffaele Bianco il suo punto di forza. «La nostra è una squadra costruita negli anni che si è compattata e che ha dimostrato di avere un grande senso di appartenenza e riconoscenza per una società che è cresciuta passo dopo passo con noi – ha spiegato il capitano del Carpi – per questo tutti noi sentiamo addosso una grande responsabilità per ricambiare la fiducia che la società e i tifosi hanno riposto ancora una volta in noi». Bianco sa che il Carpi è dato tra le favorite alla vittoria finale, e che quindi a Vicenza non potrà partire con il piede sbagliato. « La prima è sempre una partita da prendere con le pinze perché le squadre ci arrivano non al meglio della condizione e quindi tutto può succedere. Spesso infatti le sorprese non mancano, ma dobbiamo prepararci ad una stagione lunga e difficile in cui gli avversari ci aspetteranno al varco». Il capitano del Carpi sa bene che il campionato di Serie B, anche da favoriti, non sarà una passeggiata: ogni squadra darà il massimo sul campo per fermare i possibili vincitori della serie cadetta. «Sarà così anche sabato a Vicenza, e tutti noi sappiamo bene che sarà una partita diversa da quella giocata a Pergine durante il ritiro estivo.Sarà una partita dura, in un campo difficile in cui il pubblico si fa sentire, ma noi metteremo in campo tutto per fare risultato». Parole che lanciano la sfida ad un Vicenza che dovrà fare a meno di Adejo e D’Elia in difesa, e di Giacomelli in attacco, con Bellomo non ancora al top dopo il grave infortunio subito al legamento crociato del ginocchio destro, e con il difensore argentino Fontanini che è in chiaro ritardo di condizione atletica. Per Lerda quindi si annuncia una partita in cui avrà poche scelte a disposizione visto l’organico ridotto a disposizione. Una rosa che molto probabilmente non vedrà arrivare rinforzi dal mercato che anche ieri ha vissuto una giornata interlocutoria, con le solite tante voci ed indiscrezioni, ma con l’impressione che tutte gli abbozzi di trattativa sembrano ormai rimandati agli ultimi giorni di mercato, con la chiusura prevista per le ore 23 del 31 agosto. L’unico movimento concreto è la cessione in prestito del giovane difensore di scuola fiorentina Saverio Madrigali al Cosenza, operazione che dovrebbe essere ufficializzata oggi. In uscita non si registrano novità per il centravanti biancorosso Filip Raicevic, con Giacomo Beretta, uno dei possibili candidati a vestire il biancorosso, che ieri è sfumato in quanto ha firmato per la Virtus Entella.

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Campionato nuovo, Vicenza nuovo. Più che nuovo, rivoluzionato. È sufficiente confrontare tre formazioni per rendersi conto di come, in dodici mesi, in casa biancorossa sia cambiato tutto: dal Vicenza che alla prima giornata del campionato 2015/16 sbancò Modena con un rigore di Giacomelli, al Vicenza che sabato proverà a reggere l’urto contro il Carpi, passando per la formazione che lo scorso maggio ha chiuso la stagione pareggiando al Menti contro il Perugia. Salta subito agli occhi che un solo nome rimane costante nelle tre formazioni: quello di Cristian Galano, peraltro destinato nel 4-3-3 a tornare largo a destra, dove giocava con Pasquale Marino e aveva giocato molto spesso nel Bari, mentre nel 4-2-3-1 di Lerda si era spostato (con notevole profitto, almeno l’anno passato) in posizione centrale dietro al centravanti, con libertà di svariare e di inventare a piacere. Sarà dunque un Vicenza diverso per dieci undicesimi rispetto a quello che ha cominciato il campionato scorso, ma per nove undicesimi anche rispetto a quello che lo ha chiuso: a Galano, in questo caso, si affianca Francesco Signori come “superstite”.Tre formazioni, peraltro, con tre capitani diversi: Cinelli aveva la fascia a Modena, Brighenti contro il Perugia, mentre sarà Benussi ad indossarla sabato con il Carpi, a riprova di uno spogliatoio che pure nei suoi equilibri di gruppo si è ritrovato a dover ricostituire rapporti, intese, gerarchie. E non è certo un elemento secondario, a maggior ragione in una squadra giovane e poco esperta come quella attuale: basti pensare che ben quattro giocatori (Bogdan, Fontanini, Siega, Cernigoi) sono in predicato di vivere contro il Carpi il debutto assoluto in serie B, ai quali va aggiunto Bianchi che ha giocato appena una manciata di minuti proprio contro il Perugia lo scorso anno; per coincidenza in quella partita c’era anche Rizzo, ma giocava con i grifoni umbri.Volendo fare un raffronto tecnico tra il Vicenza di un anno fa a Modena e quello che sabato si opporrà al Carpi, risulta evidente soprattutto la diversa affidabilità garantita da una difesa rodata (solo l’esperto Mantovani come elemento aggiunto al posto di Manfredini) rispetto alla linea attuale, del tutto inedita e in piena emergenza per infortuni, ritardi di condizione e carenze d’organico. Siamo comunque certi che i biancorossi anche là dietro stringeranno i denti e faranno del loro meglio, in attesa di tempi migliori.

Ore 14.10 – (Giornale di Vicenza) Sarà un Vicenza inedito dietro (e questo ormai si sapeva), ma anche con possibile “sorpresona” davanti. E questa, invece, è la novità di rilievo emersa dall’allenamento di ieri mattina al Morosini: assegnando le pettorine dei probabili titolari per il debutto in campionato di sabato al Menti contro il Carpi, infatti, Franco Lerda ha fatto capire che in questo momento Iacopo Cernigoi è avvantaggiato rispetto a Filip Raicevic per il ruolo di centravanti.MERCATO E NAZIONALE. L’ariete della Nazionale montenegrina potrebbe accomodarsi in panchina e cedere il posto al neoarrivato “corazziere” ventunenne mantovano, pronto dunque a fare il salto doppio dalla serie D alla B, visto che lo scorso anno militava nelle file della Virtus Vecomp Verona. Le prove di ieri hanno lasciato intuire come la scelta non sia affatto scontata, e costituirà il principale dubbio del tecnico biancorosso fino all’immediata vigilia dell’incontro. Ma com’è nato questo ballottaggio così serrato? Non è un mistero che Raicevic, dopo il mancato accordo sull’adeguamento dell’ingaggio, sia un possibile partente negli ultimi giorni di mercato; peraltro, subito dopo la partita con il Carpi, in ogni caso il centravanti montenegrino è destinato a partire per rispondere alla convocazione della sua Nazionale (incontro di qualificazione ai Mondiali di Russia il 4 settembre in Romania), e non potrà comunque esserci alla seconda di campionato. Per tutti questi motivi Lerda vorrà allora valutare fino all’ultimo se vedrà il ragazzo sufficientemente concentrato solo sulla partita di sabato, altrimenti butterà subito nella mischia il giovane Cernigoi, molto apprezzato nelle prime uscite stagionali da tecnico e società, tanto che lo stesso direttore sportivo Tesoro nei giorni scorsi lo ha voluto elogiare pubblicamente in conferenza stampa.4-3-3. È arrivato dunque il momento delle scelte che contano per l’allenatore. E le idee, a quanto pare, sono già piuttosto definite, a cominciare dal modulo: ieri tutte le prove hanno visto i biancorossi disporsi secondo il 4-3-3, modulo che era la regola con Marino, mentre con l’arrivo di Lerda era diventato un’opzione occasionale, soppiantato come schema base dal 4-2-3-1. Ma il tecnico di Fossano ha dimostrato di non essere un “fondamentalista”: preferisce valutare il tipo di partita che lo attende, la condizione dei giocatori che ha a disposizione, e solo a quel punto decidere come schierare la squadra. E così, dopo le varie soluzioni provate nelle prime uscite stagionali (dal 3-4-3 al 4-3-3, passando per il 4-2-3-1, il 4-4-2 e il 4-1-4-1), pare proprio che la scelta per questa “prima” in B sia ricaduta sul modulo tanto caro al suo predecessore.TANTI DEBUTTI. Quanto agli interpreti, il Vicenza che affronterà il Carpi appena retrocesso dalla serie A sarà una squadra con tanti debuttanti. Praticamente inedita la difesa, provata solo nel test con l’Abano di sabato scorso: davanti al portiere e capitano Benussi, da destra a sinistra la linea dovrebbe vedere affiancati il ventenne terzino Davide Bianchi (sarebbe la prima da titolare in B per lui), il coetaneo croato Luka Bogdan e l’argentino Fabricio Fontanini (entrambi a “battesimo” nel campionato italiano), e Raffaele Pucino dirottato sulla corsia mancina. A centrocampo il riferimento centrale dovrebbe essere il neoacquisto Giuseppe Rizzo, affiancato dall’altro neobiancorosso Nicholas Siega sul centrodestra (anche lui al debutto in B) e dal “veterano” Francesco Signori come mezzala sinistra. In attacco, detto del ballottaggio tra Cernigoi e Raicevic, ci dovrebbero essere il mancino Galano a destra e il destro Vita a sinistra, con licenza di accentrarsi e concludere a rete.GLI ALTRI. Quanto alle alternative, è lampante come in questo momento Lerda di fatto non ne abbia, soprattutto in difesa e a centrocampo. Nel pacchetto arretrato ci sarebbe il terzino mancino Marco Pinato, che però anche nei giorni scorsi ha accusato un leggero affaticamento muscolare e non è parso brillantissimo in precampionato, oltre al centrale Kevin Magri e al jolly Andrea Beduschi, entrambi senza alcuna presenza finora in B. Ancora fuori causa Daniel Adejo e Salvatore D’Elia, in recupero dai rispettivi infortuni. A centrocampo Francesco Urso è ancora ai box, mentre Nicola Bellomo, potenziale regista, non può ancora reggere il ritmo partita; c’è un po’ di respiro in più in attacco, con Matteo Di Piazza e Francesco Orlando pronti a subentrare. Sperando che la coperta, da qui al 31 agosto quando chiuderà il mercato, si allunghi almeno un po’…

Ore 13.40 – (Gazzettino) Il Campodarsego rifila tre gol al Giorgione, squadra di Eccellenza, nell’amichevole giocata ieri a Castelfranco, tappa di avvicinamento al debutto in campionato nella trasferta con i veronesi del Vigasio (domenica 4 settembre). A fare la parte del leone è stato il bomber Giuseppe Meloni, autore di tutti e tre i sigilli biancorossi. In avvio è Lauria a sfiorare il vantaggio con una punizione che supera la barriera, ma la sfera si stampa contro il palo. Pochi istanti più tardi ecco il primo sigillo: Bedin verticalizza per Tanasa che pennella al centro dell’area il pallone sul quale si avventa Meloni, che di piatto batte il portiere trevigiano. L’attaccante sardo è ispirato e dodici minuti più tardi si ripete, questa volta incornando imparabilmente sul perfetto piazzato del solito Lauria. A inizio ripresa Meloni completa l’opera sfruttando al meglio l’assist del neoentrato Aliù. Sabato altro test, e più impegnativo, per la truppa di Enrico Cunico che scenderà in campo a Noale con la compagine locale che sarà avversario dei padovani anche in campionato. Questa la formazione schierata a Castelfranco: Brino, Sanavia (st 23′ Dario), Severgnini (st 27′ Fantin), Bedin (st 23′ Seno), Beccaro, Oproiescu (st 16′ Gal), Mituku (pt 31′ Callegaro), Tanasa (st 1′ Pignat), D’Appolonia (st 1′ Aliù), Lauria (st 1′ Radrezza), Meloni. All. Cunico.

Ore 13.20 – (Mattino di Padova) Domenica inizierà ufficialmente la stagione per tre delle quattro squadre padovane di Serie D. L’Este ospiterà l’Adriese al Nuovo Stadio per il primo turno della Coppa Italia di categoria, mentre Abano e Vigontina andranno in trasferta rispettivamente a Legnago e Rovigo (fischio d’inizio alle 16). Il Campodarsego (che ha già debuttato in Tim Cup contro la Maceratese lo scorso 30 luglio) dovrà attendere, invece, domenica 4 settembre: i biancorossi di Enrico Cunico sono già qualificati ai trentaduesimi di finale, in programma mercoledì 28 settembre. CAMPODARSEGO. Per il “Campo” resta la necessità di oliare gli ingranaggi. Proprio per questo motivo ieri la “corazzata” dell’Alta ha disputato un’amichevole a Castelfranco Veneto contro il Giorgione, compagine che affronterà il prossimo campionato di Eccellenza dopo una clamorosa retrocessione. Capitan Maurizio Bedin & C. hanno battuto 3-0 la squadra di casa senza troppi problemi, offrendo un gioco quadrato e a tratti pure pimpante. Nel primo tempo il Campodarsego, con la formazione-tipo, si è portato subito sul 2-0 grazie alle reti del bomber Giuseppe Meloni, a segno al 13′, imbeccato  da Tanasa, e al 25′ di testa su cross di Lauria. Assist di Aliù, invece, per la tripletta dell’attaccante sardo al 54′. Questa la formazione del Campodarsego: Brino, Sanavia (23′ st Dario), Severgnini (27′ st Fantin), Bedin (23′ st Seno), Beccaro, Oproiescu (16′ st Gal), Mituku (31′ pt Callegaro), Tanasa (1′ st Pignat), D’Appolonia (1′ st Aliù), Lauria (1′ st Radrezza), Meloni. Allenatore: E. Cunico. Le reti: 12′ pt Meloni, 25′ pt Meloni, 9′ st Meloni. ESTE. Come ogni anno, l’Este chiuderà la pre-season allo stadio di Boara Pisani con il “Memorial Giovanni Celeghin”, triangolare voluto dalla Fondazione Giovanni Celeghin Onlus, nata nel 2012 per ricordare l’imprenditore padovano mancato nel 2011 a causa di un glioblastoma multiforme. Durante la manifestazione sarà possibile fare un’offerta per aiutare la ricerca scientifica contro i tumori cerebrali. Ma oltre alla beneficenza ci sarà tanto calcio, con i giallorossi impegnati contro Boara Pisani (Prima Categoria) e Delta Rovigo, pari categoria dell’Este, in tre mini-match da 45 minuti ciascuno. Il torneo inizierà alle 18.30 e darà la possibilità ad appassionati e tifosi di cenare allo stand gastronomico della società biancazzurra. Nel frattempo, la società ha ufficializzato l’acquisto di Aleksandar Arcaba, difensore 18enne, cresciuto nelle giovanili di Ancona Udine, Sassuolo e Udinese prima di approdare all’Arezzo. Arcaba, che ha convinto Michele Florindo nelle prime sgambate con la nuova maglia, è un figlio d’arte: il padre Predrag è stato stopper e capitano di San Paolo Padova, Jesolo, Tamai e Gorizia. ABANO e VIGONTINA S. PAOLO. Il mister della Vigontina San Paolo, Vincenzo Italiano, non ha fissato amichevoli in agenda in vista dell’esordio di domenica prossima in casa del Delta. Amichevole in famiglia, invece, per l’Abano di Luca Tiozzo, che affronterà la Juniores oggi pomeriggio agli impianti sportivi “Ceron” di Selvazzano Dentro.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Partire con il piede giusto. Stefano Marchetti si attende un buon debutto del suo Cittadella al ritorno tra i cadetti dopo l’anno trascorso in Lega Pro, e le sensazioni del direttore generale granata quasi alla vigilia della trasferta di Bari sono estremamente positive: «Abbiamo lavorato tanto in questo periodo, ci aspetta una partita bella e difficile, contro una squadra che sulla carta è una delle corazzate della categoria. Sarà il campo a dare il vero responso: non ho la sfera di cristallo per dire se e quant’è pronto il Cittadella, ma vedo tanto entusiasmo tra i giocatori e tutto questo mi fa ben sperare».
Rispetto alla gara di Coppa Italia di tre settimane fa, quali e quanti passi in avanti sono stati fatti? «I miglioramenti si vedono anche attraverso i risultati. Adesso si giocano le partite vere, quelle con i tre punti in palio, e anch’io sono curioso di valutare l’impatto del Cittadella nella nuova realtà. Di sicuro ci siamo allenati bene, studiando gli errori e le disattenzioni commesse nelle amichevole estive, non soltanto in Tim Cup con la Cremonese. Ci sono stati dei cali, dei giri a vuoto nei test precampionato, credo sia anche fisiologico in questo momento della stagione. A me interessa vedere la squadra che segue l’allenatore, le sue indicazioni, e la trasferta di Bari la stiamo preparando bene, sotto tutti gli aspetti e nei minimi particolari. Non dev’esserci niente lasciato al caso. Sabato sera mi aspetto una buona prestazione dal Cittadella, e se giochi bene, di conseguenza arrivano anche i risultati positivi». Ha tirato in ballo qualche disattenzione, vedi i minuti di recupero con la Cremonese, oppure i cali di concentrazione, come è accaduto nel secondo tempo di Campodarsego. «Il calcio è fatto di episodi. Con la Cremonese se non prendevamo gol alla fine, su un nostro errore, avremmo commentato un’altra partita ed espresso un giudizio diverso sulla gara. In campionato dovremo limitare al massimo gli sbagli, le amnesie nell’arco dei novanta minuti».
A Bari cosa farà la differenza: la condizione atletica, quella mentale, l’entusiasmo, il pubblico del San Nicola? «Mi aspetto di vedere sempre la mentalità vincente dal Cittadella, sia con il Bari in campionato sia con il Campodarsego in amichevole. Noi abbiamo una nostra precisa identità da portare avanti, vogliamo esprimere un calcio propositivo, condito da grande carattere e personalità, ed è quello che voglio vedere al debutto». Siamo a pochi giorni dalla chiusura del mercato: la partita di Bari darà indicazioni sugli eventuali correttivi da apportare alla rosa dei giocatori? «No, la squadra è fatta, è quella attuale, anche perché il regolamento sugli over 21 non ci permette ulteriori manovre. Abbiamo il doppio giocatore in tutti i ruoli, la rosa è stata costruita per tempo ed è all’altezza della categoria. Dico sempre, però, che nel mercato fino all’ultimo non puoi mai dire la parola fine». Infine gli abbonamenti. «Mi auguro che la partita di Bari dia ulteriore spinta alla sottoscrizione delle tessere. La società ha fatto sforzi notevoli per allestire una squadra che possa fare bene in serie B, sono stati presi e trattenuti giocatori importanti vincendo la concorrenza di tante altre società di primissimo piano. Il Cittadella ha bisogno del pubblico in quella che sarà una stagione bellissima ma molto lunga e difficile, da vivere tutti assieme, e i nostri tifosi devono essere orgogliosi di vedere i propri colori ancora una volta in serie B».

Ore 12.30 – (Mattino di Padova, editoriale di Stefano Edel dal titolo “Una favola di provincia? No, una splendida realtà. Con l’entusiasmo e la “fame” si arriva lontano”) Con questa fanno 8 su 9. Otto partecipazioni al campionato di Serie B (di cui 7 consecutive) nelle ultime nove stagioni, un po’ come il Chievo in Serie A (14 tornei con quello appena iniziato, con l’unica eccezione della cadetteria nell’annata 2007/08, peraltro dominata alla grande). Il Cittadella non è più soltanto una bella favola del pallone di provincia, ma una splendida realtà. E poco importa che, nella griglia di partenza, sia considerato dagli esperti come una sorta di Cenerentola della B, unicamente perché il suo pedigree è recente (la nascita della società risale al 2 luglio 1973) e i suoi risultati, nelle precedenti esperienze, si sono sempre caratterizzati per salvezze sofferte, con l’eccezione del sesto posto (e della partecipazione ai playoff, sino alla semifinale, poi persa, con il Brescia) nel 2009/10. Il cuore granata batte forte, “gonfiato” dalla legittima aspirazione a rappresentare una provincia di oltre 800 mila abitanti come sua massima espressione calcistica. Il dualismo con il Padova è recente, un po’ perché quelli che si definiscono ironicamente i “cugini di campagna” hanno dimostrato di saper fare le voce più grossa dei “nobili di città”, molto perché il club è guidato da una famiglia di imprenditori del posto, i fratelli Gabrielli, che hanno recepito come una sorta di vangelo la mission affidata loro da papà Angelo, creatore di questo “gioiellino” che continua a splendere di luce intensa. Otto campionati cadetti su nove, si diceva. Il primo dell’era Venturato, dopo il lungo ciclo di Claudio Foscarini, ripartito dalla Lega Pro in una piazza ambiziosa come Livorno, una volta salvata la Pro Vercelli nell’ultimo torneo. Venturato, su cui il direttore generale Stefano Marchetti ha puntato con convinzione, è atteso con i suoi giocatori ad un esame difficile: sebbene abbia dominato in lungo e in largo il girone A della terza serie, lasciandosi alle spalle il… vuoto o quasi, il salto di categoria comporta ben altro livello di concorrenza. Qui ci sono squadre dal blasone illustrissimo – prima fra tutte il Bari, avversario dell’esordio – e un Verona che, grazie anche al “paracadute” di ben 25 milioni garantitogli dalla Lega di Serie A dopo la retrocessione, appare decisamente fuori portata. Dunque, conti in anticipo non se ne possono fare molti, ma è evidente che, come in passato, i granata lotteranno innanzitutto per mantenere la cadetteria, e non perderla di nuovo, come accaduto nel maggio 2015 con una retrocessione durissima da accettare, soprattutto perché maturata dopo un crollo verticale nella seconda metà del girone di ritorno. Che Cittadella sarà, allora, quello che vedremo al Tombolato e negli altri stadi dove sarà chiamato ad esibirsi? Una squadra caratterizzata da forti motivazioni e da tanta “fame”, perché è solo facendo leva sulla carica agonistica e sulla voglia di arrivare il più presto possibile al traguardo fissato dalla proprietà che si potrà compensare, in diversi casi, l’inevitabile gap nei confronti di compagini meglio attrezzate e qualitativamente superiori. Su questo aspetto lo spirito rispetto agli anni precedenti non cambia granchè: il mix giocatori esperti-giovani emergenti dovrebbe essere garanzia di buona riuscita. Chi è stato pescato dalla terza serie, e proiettato su un palcoscenico più prestigioso, ambisce a mettersi in mostra e a ritagliarsi spazi di visibilità tali da potergli schiudere porte importanti. In un campionato così lungo – 42 giornate – sarà fondamentale, come sempre, partire bene, o comunque non farsi prendere da ansie e nervosismi se qualche risultato in avvio non sarà positivo. Il Citta è stato rinnovato per metà del proprio organico, ha mantenuto la spina dorsale (Alfonso in porta, Scaglia e Pascali al centro della difesa, Iori in mezzo e Litteri centravanti), aggiungendo ragazzi di prospettiva o desiderosi di rilanciarsi. Corsa, spirito di sacrificio e gestione dei nervi: ecco ciò che si chiede al collettivo per tagliare, magari patendo assai di meno rispetto ad altre annate, il traguardo richiesto. Alla faccia di chi “gufa” solo perché si è conquistato – come il Chievo nei confornti del Verona – una leadership provinciale strameritata, frutto di serietà di programmazione, pragmatismo e oculatezza di gestione da parte dei dirigenti. Un grosso in bocca al lupo!

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Dimenticare i record. Togliersi dalla testa un campionato di Lega Pro vinto largamente in anticipo e impreziosito da quelle undici vittorie consecutive che mai nessuno aveva infilato prima, e ripartire da zero. È questo l’imperativo ribadito più volte dal tecnico Roberto Venturato – chiamato a confrontarsi con una categoria mai affrontata prima – nel corso dell’estate che ha preceduto il ritorno tra i cadetti del Cittadella. Come a dire: è stato tutto bellissimo, ma la Serie B è un’altra cosa, prepariamoci a superare anche momenti difficili e ricominciamo daccapo, da matricola. L’umiltà, d’altra parte, non ha mai fatto difetto nei padovani. Ma a questa si accompagnano anche l’entusiasmo e la fiducia nei propri mezzi che, dopo un’annata strepitosa come quella lasciata alle spalle, non possono non animare i granata, pronti a ripartire dalla trasferta di Bari. Per cui: nessun proclama. L’obiettivo è la salvezza. Sotto sotto, però, con la convinzione che possa saltar fuori anche qualcosa di più, in questa che sarà la decima stagione granata nella seconda categoria nazionale, dopo i cicli targati Glerean e Foscarini. Per affrontare al meglio il torneo il direttore generale Stefano Marchetti ha lavorato innanzitutto confermando l’ossatura della squadra che tanto bene si era comportata l’anno prima, mantenendo un asse centrale che dal portiere Alfonso passa per Scaglia e Pascali in difesa, per Iori in cabina di regia, per il fantasista carioca Chiaretti sulla trequarti e per Litteri, il cui acquisto a titolo definitivo è stato il vero “colpo” del mercato, in attacco. Certo, ci sono stati anche addii dolorosi, in parte imposti dalla regola che obbliga a non sforare il tetto dei 18 “over 21” in rosa, come quelli a Sgrigna e Coralli, solo per citare due nomi. I nuovi arrivati, invece, sono stati pescati tutti dalla categoria appena abbandonata, ma sarebbe fuorviante pensare ad un mercato “non da Serie B”. Al contrario: dal terzetto prelevato dal Pordenone (Pasa, Martin e Strizzolo), passando per Paleari tra i pali, Pedrelli e Pelagatti nel reparto arretrato, Bartolomei ed il giovane Valzania – prospetto di cui si dice un gran bene – a centrocampo, e Arrighini e Kouamè in attacco, Marchetti si è accaparrato alcuni degli elementi che più si erano messi in luce nelle scorse stagioni. Senza fare follie, perché il Citta non se le può permettere, ma ingaggiando ragazzi validi e desiderosi di emergere. Insomma, i profili giusti per la società del presidente Andrea Gabrielli. Che ha superato la prematura eliminazione dalla Coppa Italia, per mano della Cremonese, senza fare drammi, perché la condizione dei lombardi era migliore e perché la Tim Cup non poteva certo essere considerata un obiettivo. La meta è il campionato, quella Serie B che il Cittadella sente ormai come casa propria. E in cui vuole rimanere il più a lungo possibile.

Ore 12.10 – (Mattino di Padova) Il Cittadella ritrova Luca Valzania e saluta Alessandro De Leidi, che da ieri è ufficialmente un giocatore del Como. Il primo è rientrato al Tombolato dopo la partita amichevole persa nettamente contro l’Iran, per 0-4, a Coverciano, con la Nazionale di Serie B. «Non è mai facile per la selezione cadetta», le parole della mezzala granata, in campo nei primi 45′. «C’è poco tempo per lavorare assieme, in più abbiamo affrontato un Iran forte fisicamente e molto rodato, perché si sta preparando per le qualificazioni ai Mondiali. Adesso penso solo alla gara di sabato sera a Bari». Nel centro sportivo di via Gabrielli non c’era, invece, De Leidi, da almeno tre settimane sulla lista dei partenti ma ceduto ieri al Como, che ha vinto la concorrenza di Prato e Taranto. Un addio per certi versi necessario, per non sforare il tetto dei 18 “over 21” tesserabili.

Ore 11.50 – (Corriere del Veneto) «Non posso nemmeno farmi la doccia, capisce? Il telefono squilla in continuazione, mi chiamano senza sosta. Lei pensi che ho appuntamento per interviste con tre televisioni e un quotidiano di Bari. E che sono invitato a pranzo, se mancassi la prenderebbero come un’offesa imperdonabile». Uno contro trentaseimila, lui al San Nicola per Bari-Cittadella, lui nella storia, unico tifoso presente nel settore ospiti. Giuseppe Ferronato, alias «Bepi», eroicamente partito per la Puglia senza avere compagni di viaggio per sostenere il suo Cittadella, si prepara al remake, un anno e mezzo dopo. Sabato comincia il campionato di Serie B, in mezzo un campionato di Lega Pro e tanta strada fatta con il suo pulmino che ormai ha conosciuto l’Italia intera: «Stavolta saremo in nove – sorride Ferronato – partiremo alle quattro del mattino, con arrivo previsto a Bari per le 13.30. Saremo sette maschi e due femmine, ho già fissato l’appuntamento con la famiglia Basile nel pieno centro cittadino, per un pranzo prepartita. Alcuni di noi andranno al San Nicola, io stavolta non ci andrò perché ha sempre portato male. Le volte che ho effettuato il tour pre-partita abbiamo sempre perso. E stavolta voglio provare a giocare con la scaramanzia, poi che mi chiamino quante volte vogliono, se mi danno in cambio la vittoria del Cittadella sono disposto a passare le giornate al telefono da qui a sabato…». Bari-Cittadella è alle porte, la prima di campionato anche, il Cittadella ha un inizio che più in salita non si può. Ieri è diventata ufficiale la cessione di Alessandro De Leidi al Como, dopo che il difensore granata aveva rifiutato il trasferimento al Prato nonostante l’accordo fra società. Roberto Venturato, intanto, prepara la formazione che sabato scenderà in campo al San Nicola. Ieri e l’altro ieri sono stati provati a centrocampo Lora, Iori e Bartolomei, a rischiare l’esclusione è Schenetti, ma potrebbe trattarsi, appunto, di prove.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Reputa questo Padova più competitivo rispetto a quello dell’anno scorso? «È più completo come organico. Abbiamo un buon centrocampo e in attacco dei bravi finalizzatori quando saranno nelle condizioni migliori. La retroguardia va un po’ calibrata, ma nel complesso siamo una buona squadra in tutti i reparti, incluso ovviamente anche il portiere». Carmine Parlato, Bepi Pillon e adesso Oscar Brevi sono gli allenatori sotto la sua gestione. Come vede il nuovo tecnico alla vigilia del debutto? «Per competenza e professionalità è all’altezza. Abbiamo un bravo allenatore, anche se per dare un giudizio più completo devo vedere qualche partita. Il tecnico è un punto di riferimento fondamentale per i ragazzi in campo, e spetta a lui trasmettere la giusta carica emotiva». Nuovo è anche il responsabile dell’area tecnica, vale a dire Giorgio Zamuner, che ha raccolto l’eredità di Fabrizio De Poli. «È una persona competente e ha qualità per fare questo mestiere. Finora ha lavorato bene e in maniera intelligente sul mercato, ponderando al meglio le scelte sia dal punto di vista tecnico e sia da quello economico».

Ore 11.10 – (Gazzettino) Stilando un’ipotetica griglia di partenza dove colloca la sua squadra? «Affermare in questo momento che qualcuno è più forte degli altri mi sembra prematuro. D’altra parte anche le nostre avversarie hanno cambiato molto, e i nomi da soli non possono fare la differenza, che si tratti di allenatori o giocatori. Posso dire che c’è un novero di sette-otto squadre che se la possono giocare alla pari, e tra queste ci siamo anche noi. Senza dimenticare poi che durante la stagione ci sono sempre delle outsider». San Benedetto del Tronto è la prima tappa del vostro cammino. Una partita dal sapore strano visto il terremoto che ha tragicamente colpito l’altra notte anche le Marche. «Ci saranno un clima e un’emozione particolare per questo evento drammatico che ha toccato tutta l’Italia. Non possiamo che essere solidali con il dolore delle popolazioni colpite. Lo sport può comunque essere motivo di speranza anche per chi sta ora soffrendo».

Ore 11.00 – (Gazzettino) Presidente Giuseppe Bergamin, sta per iniziare un nuovo campionato ed è il terzo per lei alla guida del club. «C’è attesa perché abbiamo costruito qualcosa di diverso rispetto all’anno scorso e sabato sarà l’esordio per molti nuovi biancoscudati. Da parte mia c’è la consapevolezza che è una stagione importante. Come società abbiamo fatto dei sacrifici significativi e ci aspettiamo dei risultati. Naturalmente ci sono sempre delle incognite, e il campionato è un po’ come una corsa a tappe. Passo dopo passo ci aspettiamo una continuità nel gruppo e nelle prestazioni, sono fiducioso». Sacrifici significativi, diceva. Vuole dire che avete messo a disposizione un budget più sostanzioso se paragonato a quello della passata stagione? «I conti si tirano alla fine, anche se siamo nell’equilibrio che ci eravamo prefissati. L’impegno non è piccolo e ne siamo coscienti, ed è al termine del campionato che si potrà dire se ne è valsa la pena. Siamo ottimisti, e speriamo che tutti i tifosi ci vengano dietro».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Altinier forse sì, Germinale e De Risio quasi certamente no. Questo il borsino dell’infermeria a due giorni dal debutto in campionato del Padova a San Benedetto del Tronto. Ieri pomeriggio all’Appiani, davanti a quasi 400 persone e a tutto lo stato maggiore biancoscudato, l’ultimo test di preparazione con il Mellaredo, squadra di promozione allenata da Franco Gabrieli. Dei tre giocatori in dubbio, ha preso parte il solo Altinier che ha trovato spazio nella ripresa segnando due dei sei gol complessivi. Ha colpito subito su punizione per poi ripetersi su un rigore da lui stesso procurato. Il giocatore si è mosso discretamente, favorito da un Padova costantemente a ridosso dell’area avversaria e che dunque non lo ha costretto a una prova fisicamente dispendiosa. Nel complesso la squadra ha confermato i segnali positivi evidenziati con il Carpi. Nel primo tempo in campo una formazione abbastanza vicina a quella possibile di sabato, con tre cambi rispetto agli undici usati maggiormente in questo periodo. Dietro ha trovato spazio Cappelletti al posto di Russo, al fianco di Emerson e Sbraga; sulle fasce Madonna e Favalli sono stati utilizzati nella ripresa, ben sostituiti fino all’intervallo da Fantacci e destra e Tentardini a sinistra che si sono mossi con disinvoltura e personalità. In mediana Mandorlini, Filipe e Dettori e in avanti Neto Pereira e Alfageme che si è subito messo in evidenza con due reti, la prima su assist di Dettori dopo un minuto e la seconda con un potente destro rasoterra. Il terzo gol è stato realizzato da Neto Pereira di testa su azione d’angolo e solo le parate del portiere veneziano Re hanno poi impedito un bottino maggiore. Nella ripresa una squadra completamente diversa, con i giovani Pertile e Scevola in difesa e Gaiola e Barzon a centrocampo a rinfoltire i ranghi. Proprio Barzon, tra una rete e l’altra di Altinier, ha messo il personale sigillo con una bella conclusione al volo. Nel finale la rete della bandiera ospite, con la difesa padovana infilata in velocità. Anche questa volta in tribuna Dionisi, Ilari e Petrilli, alla ricerca di una sistemazione. Unica novità di ieri una telefonata del Pro Piacenza per Petrilli, ma la cosa difficilmente avrà seguito, anche perché il tecnico Pea schiera i suoi con il 3-5-2 come Brevi.

Ore 10.40 – (Gazzettino) San Benedetto del Tronto, la località marchigiana dove il Padova sabato pomeriggio disputerà la sua prima partita di campionato (ore 16.30), non ha subìto danni dal terribile terremoto di ieri, ma non è lontana dalle zone più duramente colpite. Per questo motivo, pensando ad aspetti più di natura logistica e organizzativa che legati alla sicurezza, non era da escludere la possibilità di un rinvio della gara, ma tale ipotesi, salvo contrordini, è stata esclusa. Anzi, nella giornata di ieri, è stato pure risolto il problema dei biglietti, dato che Booking Show, il circuito di cui si avvale la Sambenedettese, non ha punti vendita nel padovano. In extremis si è trovato un rimedio e i tagliandi saranno così disponibili fino alle 19 di domani alla Totoricevitoria Casa Fortuna all’interno del centro commerciale La Corte di Mortise in via Baiardi. Il settore ospiti costa 10 euro più diritti e ogni supporter munito di tessera del tifoso potrà portare un amico non tesserato. Andranno nelle Marche in pullman (20 euro) i ragazzi della Fattori (ritrovo alle 8 al parcheggio sud dell’Euganeo) e, solo se ci sarà un numero adeguato di adesioni per il torpedone, il club Fossa dei Leoni (costo 25 euro spuntino compreso, prenotazioni al 338-6818524 entro questa sera). Tornando agli ultras, negli spazi di Appiani in Festa, kermesse da loro organizzata vicino alle biglietterie sud dell’Euganeo, giovedì 1 settembre alle 20.45 ci sarà la presentazione ufficiale della prima squadra, del calcio a 5 e di quella femminile del Padova. Ieri infine la campagna abbonamenti ha raggiunto quota 2.292.

Ore 10.30 – (Gazzettino) LA SECONDA FASCIA. L’anno scorso il Pordenone è arrivato secondo e l’appetito vien mangiando, anche se la squadra, suo malgrado, è cambiata molto soprattutto a centrocampo. La garanzia è Tedino. Idem per il Bassano che varia pure modulo (ora 4-4-2) e tecnico (D’Angelo al posto di Sottili), ma da tempo non tradisce mai e in avanti non è niente male la coppia Grandolfo-Rantier. Occhio inoltre al Feralpi Salò di Asta: per i bresciani qualche defezione, ma pure un eloqente 6-1 al Brescia in una recente amichevole. Inseriamo in questa fascia anche il Modena, al momento però solo per il nome che porta, mentre per il Padova, per sforzi fatti e rosa allestita, è un dovere lottare con le prime. LE POSSIBILE SORPRESE. Di sicuro Sambenedettese e Gubbio, matricole solo di nome, il Teramo e poi, seppurer con un presente poco chiaro, la terza e la quarta del girone B nello scorso torneo: Maceratese (allenatore Giunti) e Ancona, già salita in passato due volte in serie B con lo stesso Brini. Insieme a loro il Sudtirol di Viali. OBIETTIVO SALVEZZA. Viaggerà a fari spenti chi ha sofferto nel campionato scorso, come il Lumezzane e il Mantova che punta tutto sul tecnico Prina, chi da sempre vede la salvezza come il top – è il caso del Santarcangelo di Marcolini – e soprattutto chi si è ritrovato in Lega Pro in extremis (Fano, Forlì e Albinoleffe). Per i seriani, in particolare, è il secondo ripescaggio di fila, ma attenzione a loro: Loviso e Virdis sono rinforzi di tutto rispetto, con Mastroianni, ex Este, pronto a esplodere.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Se si ragionasse basandosi solo sui soldi spesi, sui nomi eccellenti in campo e panchina, sugli obiettivi ambiziosi annunciati e sulla storia recente delle piazze coinvolte, i verdetti finali del girone B di Lega Pro potrebbero essere già emessi. In realtà, ci sono 38 partite, play off esclusi, da disputare, i risultati non dipendono esclusivamente da quelle variabili e la categoria ha spesso riservato sorprese. Unica certezza, la difficoltà del raggruppamento, con almeno otto squadre che possono pensare in grande. In alcune realtà, infine, per problemi societari o per i tempi ristretti dei ripescaggi, le incognite prevalgono ancora sulle certezze. LE SUPER FAVORITE. Non possono mancare dalla zona d’elite Parma e Venezia, ripartite un anno fa dalla serie D e intenzionate a tornare al più presto nel calcio che conta. L’esperienza di Lucarelli, Scavone e la coppia d’attacco Calaiò-Evacuo per gli emiliani, il valore di elementi come Domizzi, Pederzoli e Ferrari per i lagunari parlano chiaro, ma le insidie, già intraviste in Coppa, non mancano: le forti pressioni, le squadre completamente rifatte e la possibilità di uno spogliatoio minato dalla forte personalità di chi è sceso di categoria sono tutte variabili da monitorare. A Venezia già le prime avvisaglie, con Basso che ha chiesto la cessione per lo scarso feeling con Inzaghi. Insieme a loro, zitta zitta, sale in pole position la Reggiana che ha puntellato una già ottima difesa con Rozzio e Trevisan e in attacco, punto debole dell’anno scorso, potrà contare su Marchi, Cesarini e Manconi, senza dimenticare l’altro ex biancoscudato Bovo in mediana.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Per solidarietà credo che dovrebbero fermarsi tutti i campionati, non solo le gare vicine alle zone terremotate», il pensiero del presidente del Padova Giuseppe Bergamin. «La scelta di non giocare dopo un evento così drammatico sarebbe condivisibile. Ma, se si giocherà, dimostreremo la nostra solidarietà dal campo». E la sensazione che la gara si disputi è stata confermata anche dal fatto che la Questura di Ascoli ieri ha stabilito i criteri per l’emissione dei biglietti per i tifosi padovani: i tagliandi per il settore ospiti saranno disponibili fino alle 19 di domani alla tabaccheria “Casa Fortuna” del centro commerciale “La Corte”, a Padova in zona Mortise. Il giorno della gara, quindi, i biglietti per il settore ospiti non saranno disponibili fuori dallo stadio. Ultimo test. E ieri pomeriggio, all’Appiani, per Brevi e la sua squadra è stato il momento delle prove generali. Con sei reti il Padova ha liquidato il Mellaredo, allenato dall’ex bandiera biancoscudata Franco Gabrieli. Le buone notizie sono arrivate da Alfageme, la cui intesa con Neto continua a migliorare, e da Altinier, quasi del tutto recuperato: per entrambi è arrivata una doppietta. Le reti di Neto, del giovane Barzon e del veneziano Biasiolo hanno fissato il 6-1 finale.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Qui Padova. Quattrocento chilometri più a nord, anche nello spogliatoio biancoscudato l’eco del sisma si è fatta sentire. E non solo per la preoccupazione, vera, nei confronti dei colleghi marchigiani ritrovatisi a convivere con il terrore: a casa di Matteo Dionisi, terzino biancoscudato, è stata vera paura. Il difensore reatino ieri mattina si è svegliato ignaro del fatto che, poche ore prima, il violento terremoto avesse devastato cittadine molto vicine ai suoi luoghi d’origine. Le telefonate e i messaggi carichi di timori sono partiti immediatamente, ma fortunatamente hanno avuto risposte positive: tutti i familiari di Dionisi, che vivono a Rieti, stanno bene. Il pensiero è poi corso anche a Sergio Pirozzi, che era stato suo allenatore ai tempi del Rieti, in Serie C2: oggi Pirozzi è sindaco di Amatrice, il paesino che ha pagato il prezzo più alto in termini di vite umane. Il messaggio di cordoglio inviato da Dionisi al suo vecchio maestro è arrivato subito, ma non ha avuto risposta.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Sambenedettese-Padova non potrà più essere una gara come le altre. Tra due giorni scatta il campionato di Lega Pro, ma i giorni di vigilia non sono quelli che tutti si sarebbero aspettati. Il terremoto agita la marcia di avvicinamento alla sfida del “Riviera delle Palme”: la gara tra i marchigiani e i biancoscudati, in programma sabato alle 16.30 (arbitro Fourneau di Roma), al momento dovrebbe giocarsi regolarmente. Ma non potrà essere in alcun modo la festa che tutti avrebbero voluto vivere. Mercoledì nero. Il sisma che l’altra notte ha colpito Lazio, Umbria e Marche non ha avuto dirette ripercussioni sulla Sambenedettese, a 72 ore dall’esordio in quella terza serie inseguita per sette lunghi anni. Ma il dolore per i morti, e la ferita riapertasi dopo il precedente di L’Aquila, hanno di certo tolto la serenità alla compagine marchigiana, arrivando di riflesso anche a Padova. Il calcio, però, non si ferma: nonostante ieri mattina abbiano cominciato a circolare “voci” di un possibile rinvio dell’incontro di San Benedetto del Tronto, che in linea d’aria dista solo 60 chilometri dall’epicentro del sisma, questa possibilità per il momento è stata esclusa. La Figc ha disposto un minuto di raccoglimento su tutti i campi, nel prossimo week end, ma lo sport andrà avanti come da programma. Giusto o sbagliato che sia.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La Lega Pro vive con dolore la tragedia del Centro Italia sconvolto dal terremoto. «Ancora una volta si sommano la sofferenza per le vittime e il dispiacere per le distruzioni. Noi della Lega Pro, fortemente radicati su tutto il territorio, avvertiamo questi tragici eventi ancora più fortemente. In queste ore, in cui il lavoro e il pensiero sono rivolti a salvare vite umane, noi della Lega Pro siamo con il cuore vicino a tutti coloro che svolgono con abnegazione e sacrificio queste opere», recita il comunicato firmato dal presidente Gravina. «Vogliamo, però, assicurare che ci sarà da parte nostra un’azione volta a portare un granello di sabbia per dare sollievo e contribuire alla ripresa delle attività. Stiamo studiando iniziative di sostegno economico, ma anche di valore morale, volte a ripristinare la ripresa delle attività sportive e non mancherà la vicinanza alla popolazione».

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Un attimo dopo il pensiero è andato al suo ex allenatore Sergio Pirozzi, che di mestiere fa il sindaco di Amatrice e che ha continuato a coltivare il suo hobby calcistico (allena il Trastevere): «L’ho avuto quando giocavo nel Rieti, poi il mister è diventato sindaco di Amatrice e ha continuato ad allenare – spiega Dionisi – volevo telefonargli, poi ho pensato che tanto non mi avrebbe risposto e gli ho mandato un sms. Non ha risposto nemmeno a quello, ma lo posso capire. Non vorrei essere nei suoi panni dopo tutto quello che è accaduto. Questa tragedia non ci voleva, interi paesi sono andati distrutti, per me è stato uno shock apprendere quello che è successo, quando ho visto le immagini, poi, è stato ancora peggio. Quando ci fu il terremoto a L’Aquila io ero a Rovigo, anche stavolta l’ho scampata, ma sono eventi che ti lasciano senza parole». Curioso che Dionisi fosse stato cercato nei giorni scorsi proprio dal Rieti, che sta tentando di costruire una squadra per tornare in Lega Pro. Gli era stata offerta la fascia di capitano e un contratto biennale a cifre più basse rispetto a quelle percepite a Padova. Ieri, malinconicamente, Dionisi è rimasto a guardare i compagni impegnati nell’amichevole vinta 6-1 contro il Mellaredo (doppietta per Alfageme e per il rientrante Altinier, rete di Neto Pereira e sigillo finale di Barzon), assieme a Petrilli e Ilari. I tre sono fuori dal progetto, ma finora i tra hanno rifiutato il trasferimento. Sabato a San Benedetto non ci saranno: a proposito, dopo gli iniziali allarmi, Sambenedettese-Padova si giocherà. E questa è già una notizia.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Lo hanno svegliato i messaggi continui, le notifiche whatsapp, le luci e i suoni che di primissimo mattino continuavano a illuminare il suo cellulare. Poi, quando l’orologio segnava quasi le sette, Matteo Dionisi si è svegliato assieme alla sua fidanzata Claudia e ha sgranato gli occhi: «Terremoto, stiamo tutti bene», «Tanta paura, ma tutto ok» e chi più ne ha più ne metta. Il sisma che ha distrutto Amatrice e altri comuni del rietino e sconvolto un’intera comunità ha colpito al cuore anche Dionisi, nato e cresciuto nella città che gli ha dato i natali. Il difensore del Padova ha subito iniziato il giro di telefonate: «Ho acceso la tv, visto le immagini, capito che purtroppo era successa una tragedia, poi ho chiamato casa, i miei familiari, gli amici più stretti, per fortuna tutti quelli che conosco stanno bene, anche perché io abitavo a Rieti centro e Amatrice è a oltre 35 chilometri di distanza».




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