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Ore 21.50 – (Il Piccolo) Andreucci ha pienamente ragione quando dice che la Triestina è una squadra composta da giocatori quasi tutti nuovi e che quindi c’è bisogno di tempo per crescere. È sicuramente un buon motivo per spiegare quel primo tempo piuttosto grigio disputato con il Cordenons. Il problema tra l’altro è amplificato dal fatto che domenica mancavano ben quattro degli undici titolari. Ed è qui che un piccolo dubbio si fa strada: la rosa della Triestina attuale è ben attrezzata in caso di più assenze, come inevitabilmente accade durante un campionato tra infortuni e squalifiche? Se per gran parte dei ruoli l’Unione sembra coperta, ci sono però un paio di situazioni in cui la coperta sembra un po’ corta. Ma una soprattutto appare piuttosto evidente: con l’assenza del classe 1998 Langwa “Zoom”, domenica Andreucci per il ruolo di terzino sinistro è già dovuto ricorrere al giovanissimo Brandmayr: il ragazzo non ha certo demeritato, ma è addirittura del 1999 e adattarlo a una fascia che non è nemmeno la sua preferita, in certe partite può essere rischioso. Su questa situazione, Andreucci a fine partita ha risposto così: «Mancavano Zoom e anche Corteggiano (che in effetti può giocare anche terzino sinistro. ndr) e non ho potuto far giocare nemmeno Celestre, che è 1998 ma anche lui ha avuto un problemino in settimana. Io comunque penso sempre a quelli che ci sono, a quelli che non ci sono ci ragioneremo quando ci saranno. Stavolta ci siamo allenati e preparati con Brandmayr che è un ragazzo di sicuro avvenire. Quando sarà disponibile Zoom, vedremo come impiegarlo». L’impressione è che un terzino sinistro del 1998 sarebbe molto utile come eventuale rincalzo del canadese, sia per non caricare sulle spalle troppa responsabilità su Brandmayr (soprattutto in un ruolo non suo), sia per non legare il mister a giocare la carta dell’under 1998 in mezzo al campo, per quanto di Celestri si dica un gran bene e avrà sicuramente le sue occasioni. Tra l’altro, del parco terzini, Langwa sembra l’unico di dare spinta e forza propulsiva in fase offensiva, mentre tutti gli altri giocherebbero abbastanza bloccati. Naturalmente Andreucci dice il maggior bene possibile della rosa a disposizione, ma fa anche capire che qualcosa può sempre essere migliorato. «Se la rosa è già completa o serve altro? – dice il tecnico rossoalabardato – Sicuramente aspetteremo queste partite per vedere se ci può servire qualcosa. In questo momento comunque sono soddisfatto dei giocatori che ho, ragazzi che si stanno impegnando tutti con grande volontà». Fatto sta che finora è stata costruita una rosa altamente competitiva e ben coperta in ogni reparto. E potrebbe essere molto utile, se non decisivo in certi momenti della stagione.
Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) Le vie del mercato sono infinite. E considerando che fino a metà settembre le squadre dalla D in giù potranno tesserare altri giocatori, chiaro che il famoso concetto è più vivo che mai. L’esempio è il Belluno, che pareva già al completo così e invece sta muovendo ancora qualche pedina. Qualche giorno fa il diesse Augusto Fardin ha avuto un colloquio con Gianluca Stiso. Si tratta di un centrocampista classe 1996 molto promettente. I tifosi gialloblù se lo ricorderanno, visto che a gennaio aveva segnato con il Fontanafredda proprio contro la squadra di Vecchiato. Era la terza del girone di ritorno e la sua conclusione dal limite pareggiò l’iniziale vantaggio firmato Totò Acampora. Con i rossoneri friulani Stiso ha disputato una seconda parte si stagione davvero super, andando a segno ben 7 volte in 19 presenze. Prima, per il giocatore friulano, 35 partite nella Sacilese condite da due reti. A dicembre però il caos societario lo ha portato nella vicina Fontanafredda. Non sono bastate però le sue reti per salvare la squadra in cui militava anche Andrea Radrezza. In estate il giocatore ha svolto il ritiro con la Pro Piacenza di Lega Pro, ma alla fine non è arrivata la firma con gli emiliani. Ora è libero e sta vagliando qualche ipotesi. Stiso può essere un’alternativa importante per il centrocampo, dove può ricoprire tutti i ruoli. Marostica e coppa. Intanto oggi la truppa di Vecchiato ricomincia a faticare, anche perché domenica c’è il primo turno di Coppa Italia. Il derby trevigiano tra Montebelluna e Careni Pievigina ha premiato i biancocelesti. Si giocherà alle ore 16, in un match che è la copia della sfida del primo turno della scorsa stagione. Si giocò però a Montebelluna, con un tris bellunese abbastanza netto. Domani intanto spazio all’ultimo test dell’estate, con la trasferta a Marostica per affrontare il club locale che milita in Eccellenza. Non ci sono più Enrico De Carli e Irfan Ponik, anche loro ex Union, ma il valore è importante per cui il test sarà attendibile. Campagna abbonamenti. Iniziata nel frattempo l’ultima settimana per sottoscrivere l’abbonamento alla prossima stagione a 100 euro. Compreso nel prezzo il servizio informativo “Ital Lenti Belluno News”, con le info delle reti segnate e subite e del risultato a fine partita. I punti vendita: segreteria dello stadio Polisportivo, tabaccheria Brandalise, bar Da Claudia e Luciano Belluno, Mito Sport di Cavarzano, bar da Lilly Cavarzano, bar al Duomo Belluno, osteria Caffi Belluno, bar Daj Dam Belluno, Bellunesi nel mondo, pub Van Gogh Santa Giustina e caffè Deon.
Ore 20.50 – (Il Centro) Conto alla rovescia verso l’inizio del campionato. Al via ieri, in casa Teramo, la settimana di allenamenti in vista della gara di sabato a Lumezzane (ore 16.30). Prosegue la fase di stallo sul fronte-Amadio. Con il passare delle ore sembrano in aumento le possibilità di una permanenza in biancorosso del 27enne centrocampista romano. Dopo l’ultimatum del tecnico Lamberto Zauli, se entro oggi non dovessero arrivare segnali da Latina (o da altre società di serie B) Amadio salirà domani sera sul palco di piazza Martiri per prendere parte alla presentazione della squadra ai tifosi e, a quel punto, verrebbe scritta la parola fine al tormentone del mercato estivo teramano. La vicenda, dunque, è arrivata alla fase del dentro o fuori. Amadio, nel frattempo, si è presentato alla ripresa degli allenamenti. Intanto, oggi dovrebbe essere formalizzata la cessione di Alessandro Di Paolantonio al Pescara che poi lo girerà in prestito al Teramo. Nel reparto di centrocampo c’è da registrare il recupero di Carlo Ilari, schierato per la prima volta nell’amichevole contro il Perugia, nel ruolo di mezzala sinistra, dopo i problemi fisici di inizio preparazione. «Sono soddisfatto», dice l’ex giocatore del Santarcangelo, «ma sono ancora un po’ indietro a livello di condizione. E’ importante avere messo minuti nelle gambe per avviarmi verso il completo recupero». A proposito del debutto in campionato, Ilari sottolinea: «Siamo pronti per Lumezzane. La concentrazione cresce di giorno in giorno e abbiamo già espresso un buon gioco nelle amichevoli disputate. Dobbiamo continuare su questa strada». Ieri è rimasto fermo l’esterno Mirco Petrella, reduce dal trauma al tendine achilleo sinistro rimediato tre giorni fa. C’è però ottimismo per un rapido recupero: le prossime ore saranno decisive per capire se Petrella verrà convocato o no per la trasferta di Lumezzane.
Ore 20.20 – (Gazzetta di Mantova) Novello san Tommaso, Luca Prina è felice per la firma del difensore Gargiulo ma non vedendo altri evita di prendere in considerazione gli ipotetici arrivi. Come un clone della Butterfly, il tecnico par quasi attendere l’arrivo dei “Pinkerton” romani con la stessa ansia che ormai pervade gli sportivi virgiliani e prima di dare per fatte certe trattative vieta a tutti di dare per fatte le operazioni in essere. A renderlo ancor più cauto ci si mette anche un fastidioso stato influenzale che costringe il mister a sgobbare con ulteriore sforzo, pur se il nostro nulla fa per mostrare disagio e da buon professionista dà la carica ai suoi ragazzi: «È cominciata la prima settimana vera – sottolinea – nella quale dovremo lottare, mostrare il nostro spirito, sudare e sacrificarci con ancor maggiore impegno di quanto, e non è poco credetemi, chiunque dei ragazzi abbia fatto dal 18 luglio». Fin dalla prima partita i biancorossi, a giudizio del mister, hanno la possibilità di giocare per fare punti: «Questo chiedo ai ragazzi e questo sono sicuro di riuscire ad ottenere». Perchè questo accada c’è però una condizione da rispettare: «Se non mettiamo il 120%, se non andiamo a 2000 all’ora non otteniamo nulla. Il Mantova deve giocare con queste caratteristiche fondamentali per riuscire a raggiungere il suo traguardo. È vero che stiamo lavorando con una rosa incompleta ma faremo fronte alle difficoltà facendo leva sulle nostre qualità principali. Ci credo, ci crediamo. Ad Ancona si va per fare bene».
Ore 20.10 – (Gazzetta di Mantova) Prima d’essere rincorso a pallettoni da un cacciator cattivo un piccione viaggiatore ci ha recapitato ieri un fogliettino con la notizia più importante della giornata: «Mercoledì i soci romani incontrano i soci bresciani e mantovani per illustrare finalmente il loro progetto per il Mantova». Premuroso, l’estensore del messaggio ci ha poi chiesto di non domandare al piccione l’ora e la sede del summit: «Non sarete graditi, rassegnatevi». In quella sede anche i soci mantovani potranno chiedere ciò che tutti vorrebbero sapere e sinora solo pochi sanno, cioè «Chi tira fuori i soldi?». Magari (in bocca al lupo) la risposta sarà meno evasiva di quella data dal vice presidente De Sanctis. In attesa di conoscere le novità dell’incontro, che sarebbe stato richiesto dagli stessi detentori della maggioranza, abbiamo preso atto d’una telefonata (stavolta reale) fra il patron Serafino Di Loreto e i soci capitolini, nella quale veniva “sollecitata” la conclusione di alcune importanti trattative pena (pare…) pubbliche reprimende sulla lentezza delle mosse di mercato precedentemente annunciate e non ancora portate a termine. Sarà stata quella, sarà stato il caldo? Fatto è che come mai ieri le news sono fioccate copiose, per la gioia di chi si dice certo della solvibilità della «Zoldan n. 2». Mancando i consiglieri del futuro Cda (Sandro Musso, Di Loreto, De Sanctis, Folgori e Barberis) è stato il team manager Paolo Musso ad illustrare con puntualità la situazione: «Gargiulo ha firmato e siamo in attesa del modulo di tesseramento in modo da poterlo utilizzare per sabato. Nelle prossime ore arriverà Dejan Skolnik, il centrocampista croato classe 1989 che vanta otto presenze nella Nazionale Under 21 e che firmerà un contratto annuale, con il quale siamo riusciti a riportare in sesto la situazione dopo la rottura di sabato. A centrocampo stiamo lavorando intensamente per il ghanese Daniel Kofi Agyei, classe 1992, che ha giocato nell’ultimo campionato con la Casertana totalizzando 24 presenze e 2 gol. In passato Agyei ha giocato anche nelle giovanili della Fiorentina e due stagioni fa con il Benevento, totalizzando 30 presenze e 2 gol. Agyei è il tipo di giocatore che il mister ritiene ottimale nel settore centrale, insieme a Skolnik». Per la difesa è ritenuta possibile un’altra candidatura, quella del centrale Samuele Romeo, che nelle ultime tre stagioni ha giocato oltre cinquanta partite con due gol all’attivo ma che in precedenza aveva anche disputato una ventina di partite con l’Empoli in serie B. Con l’arrivo di Romeo la difesa sarebbe praticamente a posto mentre per l’attacco da alcuni giorni l’agente di Pablo Granoche, il 33enne attaccante che ha giocato per anni in A col Chievo e che nell’ultima stagione era al Modena, ma al riguardo Paolo Musso ha chiarito la posizione della società: «Si tratterebbe di un impegno economico al di fuori della strategia portata avanti dalla società; tenderei ad escludere l’operazione». Il sogno dei tifosi rimarrà tale e il Mantova affronterà la stagione con l’organico che si va definendo, senz’altro più in linea con la volontà del mister.
Ore 20.00 – (Gazzetta di Modena) Il Modena si è ritrovato ieri mattina allo “Zelocchi”. Ancora lavoro differenziato per Diakite, che sta provando a risolvere il problema agli adduttori della coscia destra per non essere costretto a saltare il debutto. Contro il Parma mancherà Cossentino, che deve scontare ancora due turni di squalifica dopo il rosso rimediato nella semifinale dei playoff di D con la Torres, mentre potrà esserci Tulissi: l’esterno era stato espulso nella sua ultima partita giocata in Primavera, il quarto di finale perso dall’Atalanta proprio allo stadio Braglia, ma il regolamento prevede che le squalifiche vengano scontate nel medesimo campionato. Oggi è in programma una doppia seduta. MERCATO. Torna di attualità il nome di Basso (’82), che dopo nemmeno due mesi sembra essere già pronto a lasciare il Venezia. Il Modena si è rifatto sotto, ma sarà un miracolo battere la concorrenza di Novara e Brescia. Resta in piedi anche la pista Bellazzini (’87), svincolato. Sembra sfumare Virdis (’85), vicinissimo all’Albinoleffe, non arriverà nemmeno La Camera (’83), da ieri nuovo giocatore della Lupa Roma
Ore 19.30 – (Gazzetta di Modena) Emanuele Calaiò, il botto sparato dal Parma sul mercato, quasi sicuramente sarà costretto a saltare la sfida di Modena: l’attaccante ha rimediato una piccola distrazione muscolare alla coscia sinistra nella gara di Coppa Italia con la Pro Piacenza. Sarà dunque Nocciolini a fare coppia con Evacuo in attacco. Il Parma si è rimesso al lavoro ieri e Apolloni ha subito strigliato i suoi per i troppi gol subìti su palla inattiva nelle ultime gare.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Modena) Sarà una cornice di pubblico importante quella che circonderà Modena e Parma nel derby di apertura del campionato di Lega Pro, gara in programma alle 20,30 di sabato allo stadio Braglia. Il grande fermento, in questo momento, è soprattutto in casa crociata, per l’entusiasmo legato al ritorno tra i professionisti dopo un anno di purgatorio in serie D e il mercato stellare sin qui condotto dalla dirigenza. Sotto la Ghirlandina la situazione è ben differente, inutile nasconderlo, ma il popolo canarino sembra pronto a stare accanto alla formazione di Simone Pavan nel bene e nel male, come testimoniato dalla grande affluenza in semplici amichevoli estive e nel debutto stagionale in Tim Cup non certo contro rivali blasonate. Da Parma si parla già di esodo di tifosi e lo si capisce bene dalla decisione del gruppo organizzato “Boys” di spostarsi in treno e non il pullman viste le numerosissime richieste. Quale sarà la risposta del pubblico modenese? Gli abbonamenti sin qui sottoscritti si avvicinano a quota 1500, con la speranza della società di poter arrivare a duemila entro sabato. Per chi non ha invece intenzione di fidelizzarsi per l’intera stagione c’è la possibilità di acquistare il biglietto della gara in prevendita presso tutte le filiali Bper, nei punti vendita Lis Lottomatica (elenco su www.modenafc.net) e su www.listicket.com. Le biglietterie dello stadio, invece, apriranno alle 17,30 di sabato. I prezzi: tribunissima autorità 45 euro, tribunissima laterale 40 euro, tribuna 30 euro (20 ridotto, 5 under 16), poltronissime 12 euro (10 ridotto, 5 under 16), curva Montagnani 10 euro (7 ridotto, 5 under 16). Non saranno in vendita per tutta la stagione i biglietti tribuna scoperta, distinti laterali e gradinata scoperta.
Ore 18.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 18.20 – Qui Guizza: partitella finale.
Ore 18.00 – Qui Guizza: si passa al lavoro tattico.
Ore 17.40 – Qui Guizza: ancora a parte, invece, De Risio.
Ore 17.20 – Qui Guizza: lavoro atletico, in gruppo Altinier e Germinale.
Ore 17.00 – Qui Guizza: inizia l’allenamento pomeridiano.
Ore 16.30 – (Gazzetta di Reggio) Reggiana al lavoro da ieri pomeriggio per preparare l’esordio in campionato di Bassano. La squadra si sta già allenando seguendo il modello della classica “settimana tipo” che verrà osservata fino alla fine di novembre, cioè quei primi tre mesi del torneo che vedranno il girone B scendere in campo sempre di sabato coi giocatori che potranno usufruire del giorno di pausa alla domenica. Pertanto oggi la squadra sarà sottoposta ad una doppia seduta (ore 9.30 e 17.30), domani solo seduta pomeridiana. Giovedì ancora una doppia seduta agli stessi orari mentre la rifinitura di venerdì verrà anticipata alle ore 16.30 perché, al termine della stessa, la squadra partirà per il veneto. L’acquazzone di sabato a Scandiano, durante l’amichevole col Massa Lombarda, ha lasciato postumi solo in Federico Angiulli che ha dovuto allenarsi a parte per smaltire l’attacco febbrile che l’aveva colpito domenica, insieme a lui anche Dario Maltese ha effettuato lavoro differenziato con tanta corsa e qualche palleggio. E’ tornato regolarmente in gruppo Christian Maldini, guarito dalla botta subita nell’allenamento di venerdì scorso, perciò restano fuori solo Daniele Pedrelli e Alessandro Cesarini, entrambi alle prese con terapie riabilitative dopo i rispettivi interventi chirurgici. Mister Colucci, dopo qualche minuto di riscaldamento, ha chiesto ai suoi di provare tanti movimenti con la palla simulando una partita, ma senza porte, mentre alla fine è andata in scena la solita agguerrita partitella che, come sempre, nessuno vuol perdere.
Ore 16.20 – (Gazzetta di Reggio) Manca un solo tassello per completare la Reggiana che sabato farà il proprio esordio ufficiale nella stagione 2016/17. Com’è noto ormai da tempo il ds Andrea Grammatica è alla ricerca di un centrocampista di prima fascia da inserire nel ruolo di playmaker davanti alla difesa, poiché Dario Maltese, ora fermo per un infortunio al ginocchio e nonostante sia stato uno dei più positivi nella trasferta di Salò in Tim Cup, sembra essere sempre più lontano. In queste settimane il tecnico Leonardo Colucci ha adattato Andrea Bovo, schierandolo davanti alla difesa, ma il giocatore arrivato dalla Salernitana si sente più a suo agio, per quelle che sono le sue caratteristiche, nel ruolo di mezz’ala destra ed è lì dove può fare più male agli avversari. Il ds granata sta cercando un nome di prima fascia, ma senza l’assillo di dover chiudere l’affare al più presto, considerando che mancano poco meno di dieci giorni alla chiusura del mercato e i nomi sul taccuino di Grammatica sono tanti. A oggi sembrano essere diversi i nomi caldi per il dopo Maltese in casa granata più un piccolo sogno nel cassetto che potrebbe però concretizzarsi solamente nelle ultime ore del calcio mercato, anche se il più probabile ad oggi sembra essere Cristian Agnelli, capitano Foggia che con la formazione rossonera ha sfiorato la promozione in serie B nella scorsa stagione, venendo sconfitti dal Pisa nella finale dei play off. I movimenti in uscita negli ultimi giorni di calciomercato però potrebbero non limitarsi al solo Maltese, poiché Grammatica sembra stia valutando anche possibili partenze di alcuni altri “vecchi” rimasti dalla scorsa stagione. Potrebbero quindi lasciare la maglia granata anche Raffaele Nolè, che in questo precampionato ha fatto vedere tutte le sue qualità, ma ha il contratto il scadenza e diverse squadre sulle sue tracce e uno tra Alessandro Spanò e Minel Sabotic, con i due giovani difensori che negli ultimi due anni hanno formato una linea quasi invalicabile per gli avversari che vedono il proprio posto minato dall’arrivo di Rozzio e Trevisan. Proprio l’ex capitano del Pisa nell’ultima amichevole prima dell’esordio in campionato è stato preferito a Spanò e potrebbe essere lui il principale indiziato a lasciare la casacca granata, con diverse formazioni di Lega Pro e di categoria superiore interessate a lui.
Ore 16.10 – (Gazzetta di Reggio) Nella serata di domani, la Reggiana si presenterà ufficialmente ai propri tifosi a pochi giorni dall’esordio in campionato e, lo farà all’interno dello stadio “Caselli”, il diamante del baseball reggiano. La scelta non è casuale, essendo Mike Piazza un Hall of Famer della MLB. La presidentessa della squadra reggiana Graziella Casali si augura che l’arrivo del campione americano a Reggio, nonché presidente della società granata, possa ridare lustro anche alla formazione di baseball cittadina che, oggi, per ragioni puramente economiche, non può disputare campionati di vertice. Il sogno di Graziella Casali è che Mike Piazza possa fare di Reggio Emilia una “Città dello sport». Presidentessa Casali, a Reggio è arrivato un campione del baseball come Mike Piazza, qual è stata la vostra reazione? «Potete ben immaginare come noi appassionati di questo sport abbiamo preso la notizia del suo arrivo nella nostra città. Siamo tutti molto contenti perché la sua immagine da risalto non solo ad una società sportiva del nostro territorio, ma a tutta la città di Reggio Emilia. Speriamo che possa avere un occhio di riguardo per la nostra società visto il suo amore per il nostro sport». Ci potrebbe essere una collaborazione tra baseball e calcio? «Questo sarebbe davvero un sogno per noi, poiché a oggi non possiamo più disputare campionati di vertice per motivi prettamente economici e poter avere una collaborazione con la Reggiana dopo l’arrivo di Piazza sarebbe davvero fantastico». C’è già un discorso avviato o ad oggi è solo una speranza? «No, ad oggi è solo una bella speranza. Noi abbiamo un bacino di utenza molto diverso rispetto a quello della Reggiana, ma anche gli investimenti sono molto diversi. E’ un sogno e vogliamo portarlo avanti, perché attorno al mondo del basket prima dell’arrivo di Landi non c’era questo entusiasmo e nella Reggiana stessa il suo arrivo ha fatto sognare tutti. Reggio potrebbe diventare una “Città dello sport” grazie a lui». Cosa potrebbe dare Piazza allo sport reggiano, al di là del club calcistico? «Se grazie alle sue amicizie dovesse portare Kobe Bryant all’interno della Pallacanestro Reggiana e altri personaggi del mondo del baseball americano nella nostra società tutta l’immagine dello sport reggiano aumenterebbe proprio grazie a Mike Piazza». Avete già avuto modo di incontrarvi? «Ancora no, abbiamo iniziato a parlarne ma non abbiamo ancora avuto modo di vederci, anche se speriamo che possa venire anche solo a trovarci appena sarà in città». Un primo tassello è la presentazione della Reggiana all’interno del diamante reggiano? «Siamo molto contenti di questo, ma in questa occasione vogliamo fare i padroni di casa solamente per preparare il nostro stadio al meglio per accogliere nel migliore dei modi la Reggiana e i suoi tifosi. Credo che la struttura si presti molto bene per l’occasione» Sembra anche che il vicepresidente granata Compagni si stia cimentando nel baseball? «Sì, ci hanno detto che vorrebbe fare una battuta quindi ci stiamo organizzando per fare tutto al meglio, mettendogli a disposizione un lanciatore e un ricevitore».
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È quasi completo il quadro delle società ammesse alla fase finale della Coppa Italia di Lega Pro alla quale parteciperà anche il Pordenone. I risultati dello scorso fine settimana hanno promosso Viterbese (che ha eliminato il Gubbio prossimo avversario dei ramarri sabato al Bottecchia nella prima di campionato), Virtus Francavilla, Venezia, Pro Piacenza, Giana Erminio, Catania e Prato. Mancano solo i verdetti dei quattro gironi composti con le ripescate, attesi per il 31 agosto, terza giornata degli stessi. BLOCCO TIM CUP – Le sopracitate si aggiungeranno alle formazioni che hanno partecipato alle prime fasi della Tim Cup e poi estromesse. Nessun sodalizio di Lega Pro ha ripetuto gli exploit della passata stagione di Alessandria (giunta alle semifinale con il Milan) e Spezia (eliminata ai quarti dalla stessa Alessandria). Si tratta di Virtus Lanciano, Livorno, Modena, Como, Bassano, Alessandria, Padova, Cremonese, Reggiana, FeralpiSalò, Pavia, Maceratese, Ancona, Carrarese, Robur Siena, Pontedera, Teramo, Arezzo, Foggia, Lecce, Casertana, Cosenza, Matera, Fidelis Andria, Messina e appunto Pordenone (eliminato nei supplementari del match di Terni finiti 2-0 per la Ternana). FASE FINALE – Sulla base di criteri determinati verranno poi designate sei gare di qualificazione per l’ulteriore riduzione da 38 a 32 delle formazioni ammesse alla seconda fase. Saranno sfide a eliminazione diretta (con eventuali supplementari e calci di rigore) in gara unica. Il sorteggio definirà le squadre ospitanti. Lo stesso criterio verrà adottato anche per ottavi e quarti di finale. Dalle semifinali in poi invece le qualificate si affronteranno in gare di andata e ritorno. La formazione che si aggiudicherà la coppa accederà direttamente alla seconda fase dei playoff per la promozione in serie B.
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Notte d’agosto, notte di «Neroverdi sotto le stelle». Così è stata denominata la manifestazione organizzata per questa sera (inizio alle ore 20.30) dal Pordenone Calcio in collaborazione con il Comune del capoluogo in piazzetta San Marco, cuore del centro storico. Il 10 agosto (notte di San Lorenzo) è ormai alle spalle. Mauro Lovisa e soci garantiscono che quella neroverde, protagonista di una fantastica stagione 15-16, non è e non sarà una stella cadente. Anzi, Stefani e compagni sono pronti a vivere insieme a tutto il popolo naoniano una nuova stagione ricca di emozioni.
PROGRAMMA – Sul palco allestito nell’ormai tradizionale location saliranno tutti i giocatori, vecchi e nuovi, mister Bruno Tedino (diventato beniamino dei supporter dopo la cavalcata vincente e ancora di più dopo lo show sotto la curva ospite di gara uno della semifinale playoff all’Arena Garibaldi di Pisa), tutto lo staff tecnico e ovviamente re Mauro, al quale idealmente il popolo neroverde sta meditando di erigere una statua equestre al posto del palco una volta smontato per aver regalato a tutta la città il sogno di una serie B neroverde. IL SINDACO C’È – Il legame ricostruito con l’amministrazione cittadina è testimoniato non solo dalla presenza questa sera del nuovo sindaco Alessandro Ciriani e del neo assessore allo sport Walter De Bortoli, ma anche dai colloqui in atto per aumentare di 600 posti la capienza del Bottecchia, con l’installazione di due tribune prefabbricate il cui costo (o affitto) verosimilmente verrà anticipato dalla società stessa, come accadde per i lavori di adeguamento dell’impianto poi rimborsati. EMOZIONI E RIMPIANTI – Non vede l’ora di cominciare, Lovisa. Lo elettrizza l’idea di vedere il suo ramarro misurarsi con avversarie del calibro di Parma, Venezia, Padova, Reggiana che hanno fatto la storia del calcio italico. «Non abbiamo obblighi, ma il mio Pordenone – ha già affermato – può giocarsela con tutte. Scendere al Tardini di Parma in mezzo a 30mila persone per me sarebbe stato emozionante e galvanizzante. Chi avrà paura non meriterà lo status di professionista». Anche Tedino questa volta si è esposto promettendo di fare del Pordenone la mina vagante della Lega D. DANZA E MUSICA – La serata, trasmessa in diretta su Tele Froilo, verrà presentata dal giornalista sportivo Massimo Radina e sarà allietata dalla scuola di tango El abrazo cerrado di Chiara Del Savio e dalla musica della Nica Band, di Nicole Pellicani e Clara Danelon. Collaborerà anche il Caffè Municipio. TRAFFICO LIMITATO – Per questioni legate al montaggio e allo montaggio delle strutture e alla sistemazione degli spazi per ospitare il pubblico, dalle ore 7 di oggi alla mezzanotte sarà istituito il divieto di sosta in piazza San Marco. Il traffico proveniente da Corso Vittorio Emanuele in area Ztl, sarà indirizzato in via Gorizia. I mezzi che per la loro altezza non potranno accedervi, saranno deviati in via Beata Vendramini.
Ore 15.20 – (Messaggero Veneto) Campionato al via sabato: 19 le rivali del Pordenone. Da oggi le presenteremo, in ordine alfabetico, ricordando che il girone B della Lega Pro si presenta come il più competitivo dei tre. Albinoleffe. Secondo ripescaggio di fila per i bergamaschi, avversario favorito da parte dei “ramarri”: quattro gare in due stagioni di serie C e altrettante vittorie. Il team è in corso di allestimento, tanto che i seriani inizieranno il campionato più tardi. Ieri l’ufficialità dell’acquisto del centrocampista Loviso, ex Alessandria, ottimo pezzo in una squadra – ancora rivoluzionata – che ha bisogno di rinforzi, soprattutto davanti. Ad allenarla Alvini, ex Pistoiese e Tuttocuoio. Ambizioni: salvezza, dopo due discese di fila. Alma Fano. I pesaresi, riammessi in Lega Pro (non ripescati) tornano tra i “pro” dopo tre stagioni di fila in D. Per loro un nuovo ciclo. Sono rimasti solo tre giocatori titolari della scorsa stagione, dentro nuovo ds e allenatore, entrambi ex Alessandria di vecchia data: Magalini e Cusatis. I due hanno portato un loro vecchio pupillo, ed ex Pordenone, vale a dire il difensore romagnolo Manuel Ferrani, in neroverde nella gestione in Lega Pro di Rossitto. Obiettivo: salvezza, anche ai play-out. Ancona. Lavori in corso nel team marchigiano. La società sta cercando un nuovo acquirente, che si affianchi all’architetto romano Ranieri, che ha appena acquisito il 30 per cento delle quote. Il risultato è che, ora, a squadra in costruzione, la garanzia è il tecnico, il marchigiano Fabio Brini, già ad Ancona in passato e capace di due promozioni in B. Per lui subito una tegola: il grave infortunio di Cognigni, il bomber designato. Obiettivo: salvezza. Bassano. Nuovo ciclo per i giallorossi: cambio modulo, dal 4-2-3-1 al 4-4-2, D’Angelo (ex Alessandria) a sostituire Sottili in panchina; solo quattro giocatori rimasti della vecchia guardia. Per ora il Bassano è un cantiere aperto, visti gli infortuni occorsi a Stevanin, Rossi, Cenetti e Candido. Occhio alla coppia-gol, formata da Rantier e Grandolfo, assolutamente complementare. Ripetere il secondo e il terzo posto delle ultime stagioni è difficile, ma l’obiettivo rimane i play-off.
Ore 15.10 – (Messaggero Veneto) «Le mie favorite sono Venezia e Parma. Subito dietro vedo tre squadre. Tra queste c’è il Pordenone». Insomma, l’opinione è chiara: “ramarri” guastafeste nella lotta-promozione, candidati certi ai playoff. A sostenerlo è un vecchio cuore neroverde, pordenonese doc, Fabio Rossitto, ex tecnico del club cittadino in due “mandati” (in serie D nel 2013, in Lega Pro nel 2015), attualmente ai box dopo la positiva esperienza con la Cremonese. A cinque giorni dalla prima gara col Gubbio, a cui assisterà dalla tribuna del Bottecchia, il trainer pronostica un gran campionato e benedice la campagna acquisti di Tedino. Rossitto, partiamo dal mercato. In neroverde c’è un suo fresco ex giocatore, Suciu. «Ottimo centrocampista. L’ho allenato a Cremona. Ha tecnica, visione di gioco, classe; può lavorare con un allenatore che favorisce il suo modo di intendere il calcio. Può fare bene. Deve solo sentire la fiducia. Poi dipende da lui. Questa può essere la piazza giusta». Il Pordenone parte con più aspettative rispetto a un anno fa: come vede questo aspetto? «Genera responsabilità, ma è normale. Ora tifosi e addetti ai lavori pretendono di più. L’asticella si è alzata anche se non bisogna pensare che sia automatico ripetere l’ultimo torneo: ci saranno dei momenti di difficoltà e bisogna rimanere uniti. Una cosa è certa: il Pordenone ha una squadra di prima fascia». La colloca allora dietro le due big? «Sì. Un passo dietro a Venezia e Parma. La vedo assieme a Reggiana e FeralpiSalò. Tedino ha costruito un team forte. Può arrivare ai playoff. Ripeto: la cosa più difficile sarà gestire le aspettative. Per il resto, c’è da stare tranquilli. Ci sarà ancora spettacolo al Bottecchia». Ha sentito il presidente Lovisa nell’ultimo periodo? «No, però ho letto sue dichiarazioni. Ho notato grande equilibrio: credo sappia che sarà complicato arrivare nuovamente secondi. Nutre delle aspettative, è chiaro, ma è normale che sia così anche per come è fatto». Quando rivedremo Rossitto in panchina? Anche quest’anno sembra chiamato a entrare in corsa. «Sì, ma a differenza degli altri tornei ho preferito io rimanere ai box. Ho avuto due proposte, Santarcangelo e Fano, ma le ho rifiutate. Ormai sono esperto nel subentrare: spero di essere il primo a essere chiamato (sorride, ndr). Intanto sabato sarò al Bottecchia».
Ore 14.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) «Il mercato è chiuso, abbiamo completato la rosa e non abbiamo bisogno di ulteriori innesti». Il dg del Bassano Werner Seeber chiude la porta a possibili correttivi last-minute relativi alla campagna di rafforzamento estiva. In realtà la questione va posta in altri termini, perché dietro le quinte si sta valutando di acquistare un giovane esterno basso in grado di occupare entrambe le fasce di competenza. Il nome ancora non c’è, o meglio per ora ci sono solo idee appena abbozzate. Nelle ultime ore da Padova sono stati offerti Ilari, Petrilli e Dionisi, ma nessuno dei tre pare interessare al Bassano. Ieri, intanto, è stata aperta la prevendita per il big-match in programma sabato sera al Mercante contro la Reggiana. Una sfida stuzzicante contro una delle favorite alla promozione in serie B, squadra rinnovata e uscita rinforzata dopo le ultime due settimane di campagna acquisti, durante le quali sono arrivati in rapida successione Andrea Bovo, Trevor Trevisan e Alessandro Cesarini, tre acquisti molto importanti per la categoria. «Sono uno degli ultimi arrivati – spiega il centrocampista mestrino – conosco molto bene Trevisan, visto che siamo stati compagni di squadra prima a Padova e poi a Salerno. Credo che il gruppo che la società ha costruito sia valido sotto ogni punto di vista. Sono stato accolto benissimo da tutti, stiamo lavorando con impegno per la prima di campionato, visto che a Bassano ci sarà da soffrire contro un avversario attrezzato per giocarsela alla pari contro chiunque». Per quanto riguarda la formazione, D’Angelo dovrebbe andare avanti sulla falsariga di quanto visto in Coppa Italia e nel precampionato. Non è ancora il momento per il debutto da titolare di Francesco Grandolfo, visto che l’ex allenatore della Fidelis Andria sembra intenzionato ad andare avanti con il duo Maistrello – Rantier, che ha dato buone risposte in queste settimane di precampionato.
Ore 14.30 – (Giornale di Vicenza) Ora è una Regia regale. Ma prima non è stato sempre cosi. In principio ci ha provato il mondo cooperativo, lo stesso che l’aveva proiettato in serie A vent’anni fa a rilanciare l’universo granata, quindi era toccato a Vavassori, imprenditore lombardo, colui che in un recente passato aveva guidato la Pro Patria riaccendere la luce sulla gloriosa Reggiana portandola prima sull’uscio della B (sbattuta fuori proprio dal Bassano in semifinale), eppoi alla soglia dei playoff lo scorso maggio. Ma a Reggio non godevano mai e per gioire dovevano andare nel vecchio palasport-scatolone a vedere il basket sfiorare lo scudetto due anni di fila sempre battuti da Sassari prima e da Milano dopo. Poi quest’estate la svolta catartica: nella città del Tricolore è sbarcato il novello messia sotto forma di Mike Piazza, stella del baseball Usa che dopo aver strizzato l’occhio agli odiati nemici del Parma (finito ugualmente in buonissime mani) ha virato sulla sponda limitrofa dell’Emilia infuocando di passione un territorio intero che ha invaso il centro storico a migliaia appena Piazza si è presentato al suo nuovo popolo proclamando una rapida scalata alla serie A perduta. E per non far la figura del fanfarone sul mercato l’ex fuoriclasse del batti e corri si è industriato parecchio investendo tanti bei dollaroni freschi senza risparmiarsi. E così la squadra è stata confermata nel suo reparto di fiducia, la difesa, blindatissima già lo scorso torneo (Sabotic e Spanò sono già pronti per il piano superiore), scegliendo di intervenire dalla cintola in su.FIORE ALL’OCCHIELLO. E il pericolo pubblico numero uno si chiama Alessandro Cesarini, 27 anni, trequartista ligure che è rappresenta pure il pezzo più pregiato e chic della collezione granata. Bassano lo vede e ride verde, simpatico quanto la scampanellata di un predicatore all’alba della domenica. Cambia la maglia ma questo talentuoso ogni volta che incrocia il Soccer Team la imbuca sempre. È successo con lo Spezia ai tempi della prima C1, si è ripetuto in questo biennio col Pavia: 6 reti di Cesarini che lo scorso marzo quando si è affacciato al Mercante ne ha insaccati due. E l’anno precedente, prima giornata come stavolta, 0-1 con rigore vincente di Cesarini che fece espellere pure Bizzotto. Sei anni fa, l’allora digì, Stefano Braghin, che forse aveva fiutato tutto provò a portarlo in giallorosso, una settimana di inutile corte serrata. Niente da fare, lo Spezia non volle mollarlo. Il guaio è che non c’è solo Cesarini. Ci sono anche due pessimi clienti col gol addosso come Marchi e Manconi e c’è anche l’ex Nolè, uno che sa sempre come prendere la porta. Per dire un regista referenziato come Dario Maltese, un altro per il quale c’era la fila in A 3 anni fa, è nella lista degli esuberi. E in panchina sovrintende da due mesi Leo Colucci, ex mediano in A che dopo un solido apprendistato e risultati lusinghieri alla Primavera del Bologna ha deciso di fare il grande salto ma del resto le sue squadre si distinguono per organizzazione. Eppoi tra Bassano e Reggiana è storia infinita: la C1 granata in rimonta e al fotofinish 8 anni fa col Bassano confuso e infelice, quindi la rivincita virtussina nel 2015, il successo dello scorso gennaio targato Ioco e il beffardo pari di maggio che è costato il playoff in esterna a Lecce. Arsenico e vecchi merletti.
Ore 14.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La buona notizia è l’approdo del Venezia al secondo turno di Coppa Italia, quella «così così» i gol subiti nel 2-2 di Santarcangelo. I primi dell’era-Inzaghi (nell’1-0 sul morbido Mantova c’erano stati un paio di scricchiolii) ma sufficienti a far rizzare le antenne alla vigilia del debutto in campionato di sabato al Penzo con il Forlì (ore 18.30). «Non parlerei di qualificazione sudata, tuttavia ci siamo complicati la vita da soli passando dall’1-0 all’1-2 – mette in guardia il ds Giorgio Perinetti -. Quella di Santarcangelo è stata la più attendibile presa di contatto con il «clima» di una Lega Pro che dovremo affrontare con grande realismo. Questo Venezia ha sicuramente qualità importanti, ma per sfruttarle servirà sempre la massima intensità. Cali di ritmo e di baricentro com’è successo domenica non devono capitare». Dopo il vantaggio di Ferrari al 1′ il Venezia si è ritrovato ad inseguire dopo un brutto quarto d’ora della ripresa, avendo subito l’1-1 di testa su calcio d’angolo e il sorpasso con quello che Perinetti ha definito «il gol della domenica». «Vediamo che il Parma ha salutato la coppa al 92′, di già scritto non c’è nulla. Una volta sotto in una gara che avremmo potuto chiudere nel primo tempo, abbiamo avuto una reazione immediata pareggiando con Pederzoli su punizione. Si è concesso qualcosa in più per l’atteggiamento difensivo, non per colpa della difesa. Pensando al campionato il Parma è favorito per il seguito di pubblico e mediatico che ha, il Venezia però non è inferiore e come struttura generale è anzi più completo. La differenza poi la faremo eliminando gli egoismi e ragionando col “noi”». Il dirigente lagunare non prevede però una corsa a due per la serie B. «Il terzo incomodo uscirà da FeralpiSalò, Pordenone, Padova e, soprattutto, attenzione a una Reggiana costruita con grande senso pratico. A Santarcangelo ci mancavano Domizzi e Baldanzeddu (recuperabili per il Forlì come Acquadro, ndr) e sta rientrando Geijo che è un giocatore straordinario. Le cessioni? Virdis sta decidendo dove andare, per Basso non è detto perché è bravo. Se sto pensando a sostituirli? Venerdì torna il presidente Tacopina, non ho in mente niente e non credo faremo qualcosa». Ieri nel primo giorno dell’ultima settimana di campagna abbonamenti il totale delle tessere è salito a 585.
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) «Abbiamo preso atto di quel che ci aspetta in Lega Pro. Il Venezia è tra le squadre più dotate tecnicamente, vero, ma questo non basta se poi mancano il giusto atteggiamento e la dovuta intensità». Ne è convinto il direttore arancioneroverde Giorgio Perinetti, dopo l’assaggio di Lega Pro dato dalla Coppa Italia. Il 2-2 di domenica con il Santarcangelo (gol di Ferrari al 1’ e di Pederzoli al 68’) ha consegnato al Venezia il passaggio del turno, ma ha fatto squillare anche qualche piccolo campanello d’allarme. «Siamo andati in gol subito, con facilità, questo ci ha indotto a pensare di avere il risultato in mano. Invece nel secondo tempo – ricorda Perinetti – c’è stato quel calo di attenzione che non ci possiamo permettere. In ogni caso, è meglio che una cosa del genere sia capitata adesso, così abbiamo capito qual è il giusto atteggiamento da tenere». Finita sotto, sul 2-1 la squadra di mister Inzaghi ha comunque saputo reagire: «E’ stata una reazione brillante e questo è sicuramente positivo. Teniamo poi conto che ci mancavano ancora alcuni giocatori», sottolinea il direttore pensando in particolare ai forfait di Domizzi, Baldanzeddu e Geijo. I tre sono in recupero e, tranne una verifica ulteriore per Baldanzeddu si confida di averli a disposizione per l’esordio di campionato, sabato al Penzo col Forlì (18,30). L’attesa è soprattutto per lo spagnolo, mai sceso in campo per un guaio muscolare. «Tutto superato, adesso sta bene», assicura Perinetti. La squadra ieri mattina ha ripreso con una seduta di scarico e da oggi preparerà la partita di sabato. Intanto dovrebbe sbloccarsi a brevissimo la questione Virdis: «Deve solo decidere dove andare, penso che lo farà entro 48-72 ore». Tra le offerte ricevute, quelle di Albinoleffe, Modena e Pistoiese. Anche Basso ha ricevuto delle proposte «ma non è detto che vada via», dice Perinetti. Ultima settimana di abbonamenti, arrivati ieri a quota 585.
Ore 13.30 – (La Nuova Venezia) Poco più di un minuto per andare a bersaglio, da centravanti vero, intuendo in anticipo dove sarebbe sceso il pallone calamitato in area di rigore da Alex Pederzoli. Primo gol ufficiale per Nicola Ferrari l’altro ieri a Santarcangelo, una rete che sembrava poter spianare la strada a un pomeriggio tranquillo per il Venezia. Dopo i quattro gol nelle amichevoli precampionato (Aviano, doppietta su rigore al Real Vicenza e Porto d’Ascoli), il centravanti arrivato dalla Virtus Lanciano affila le armi anche in vista dell’esordio di sabato in campionato con il Forlì. «Ci tenevo a sbloccarmi, Alex mi ha servito un assist d’oro, non appena ho visto che stava lanciando il pallone verso l’area, ho capito dove sarebbe caduto. Ho anticipato il difensore del Santarcangelo che mi stava controllando. Un pallone veramente con il contagiri». Venezia che strappa la qualificazione, ma che ha dovuto rimontare lo svantaggio accusato nel primo quarto d’ora del secondo tempo. «Dobbiamo imparare a chiudere le partite quando ne abbiamo le occasioni. Io sono contento per il gol realizzato, ma anche molto arrabbiato per la rete “mangiata” che avrebbe chiuso l’incontro nel primo tempo. Senza parlare del rigore che non ci è stato concesso per il fallo subito da Marsura». Attaccante di movimento, abile a tenere palla per consentire ai compagni di risalire, Ferrari è entrato anche nell’azione che ha portato al pareggio di Pederzoli. «Mi ero liberato del difensore romagnolo e stavo andando verso la porta, quando mi hanno steso. Da quella piazzola Alex è micidiale, quasi come tirasse un calcio di rigore. Se ho temuto la prima sconfitta? Inzaghi ci aveva avvertiti di stare attenti nel primo quarto d’ora della ripresa. Non lo abbiamo fatto. Comunque è stato un bel test, abbiamo capito che giocando sul nostro ritmo, mettiamo in difficoltà tutti, mentre quando lo abbassiamo possono capitarci brutte sorprese. Secondo me la Coppa Italia è stata utile perché in campionato troveremo tutti pronti ad aspettarci, soprattutto lontano dal Penzo. Facciamo tesoro di quanto appreso a Santancargelo, ci tornerà utile in campionato. Intanto godiamoci il passaggio del turno». Il Venezia è ritornato in campo ieri mattina per la seduta di defatigamento e oggi pomeriggio inizierà a preparare l’esordio di sabato in campionato contro il Forlì. In recupero Domizzi, devono essere valutate le condizioni di Baldanzeddu, nessun problema invece per Acquadro che era stato sostituito da Bentivoglio a un quarto d’ora dalla fine. Sul fronte degli abbonamenti ieri pomeriggio è stata raggiuntai quota 585, mentre dalla società è rinnovato il consiglio, per chi non ha la tessera, di sfruttare la prevendita.
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ un momento importante per il futuro del Vicenza, che sabato prossimo al Menti affronterà il Carpi nella prima giornata del torneo cadetto, e mercoledì 31 agosto vedrà chiudersi la lunga parentesi del calciomercato. Di lavoro da sbrigare per la dirigenza biancorossa sui tavoli delle trattative, e per Franco Lerda all’interno del terreno di gioco, ce n’è molto: il tempo che adesso stringe e non si possono sbagliare le scelte perché poi se ne pagherebbero pesantemente le conseguenze. La squadra che Lerda ha mandato in campo nell’ultima amichevole disputata sabato scorso contro l’Abano, compagine che milita nel campionato di serie D, complici anche le peanti assenze di Adejo, D’Elia e Rizzo, ha confermato di avere assoluto bisogno di almeno un difensore di esperienza e personalità, di un centrocampista, soprattutto se venisse ceduto Urso, e di un attaccante qualora Raicevic non rimanesse a Vicenza. In difesa si continua a lavorare su Cristian Zaccardo del Carpi, ma dopo che le parti hanno lavorato su un’intesa di massima che prevede un accordo biennale per il terzino campione del mondo del 2006, la trattativa non sta facendo passi avanti concreti. Il Vicenza probabilmente non è convinto di sottoscrivere un accordo di due stagioni con Zaccardo che il prossimo 21 dicembre compirà 35 anni, e sta anche valutando se qualche alternativa al momento non raggiungibile può diventare trattabile. Molto difficile per Nicolò Cherubin e per l’ex Valerio Di Cesare , ma qualche possibilità in più c’è per Riccardo Brosco del Latina e per Nicola Belmonte del Perugia, che al momento costano molto ma che negli ultimi giorni di mercato potrebbero vedere calare le loro quotazioni. In difesa si lavora anche in uscita con Saverio Madrigali che potrebbe finire alla Pistoiese, oppure al Lecce; lascerà Vicenza anche uno tra Andrea Beduschi e Kevin Magri, partenze che potrebbero aprire lo spazio per l’arrivo del giovane promettente Gilberto Moraes Junior della Fiorentina che il ds dei berici aveva cercato già a giugno. Insomma, la carne al fuoco non manca. Ad oggi però la situazione più delicata riguarda la posizione di Filip Raicevic, che non ha trovato l’accordo sull’adeguamento del contratto, che è rimasto quello della scorsa stagione e che i procuratori del giocatore ritengono non adeguato al potenziale dell’attaccante montenegrino. Quasi scontato quindi che comincino a circolare voci su presunti interessamenti nei confronti di Raicevic , che vengono confermati dall’entourage del giocatore ma seccamente smentiti da via Schio. «Per Raicevic non riceviamo offerte concrete da tempo e quindi al momento non c’è nemmeno un abbozzo di trattativa. Quello che accadrà domani non possiamo saperlo, ma ad oggi la situazione è questa».
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Filip Raicevic, il giovane attaccante montenegrino che a gennaio scorso è stato l’uomo mercato entrando nel mirino di Napoli e Juventus, potrebbe di nuovo tornare al centro dell’attenzione. Tanto più dopo che il giocatore, ancora un mese fa, non ha trovato l’accordo con la società biancorossa per l’adeguamento del contratto che andrà in scadenza nel giugno 2018. E così a dieci giorni dalla chiusura del mercato hanno pensato di rompere gli indugi il Carpi e il Bari, guarda caso giusto le due formazioni che il Vicenza affronterà in campionato nella prima e nella seconda gara al Menti. Dietro al Carpi, come a gennaio, ci sarebbe anche stavolta il Napoli, d’altra parte il responsabile dell’area tecnica partenopea Riccardo Giuntoli conosce bene Raicevic avendolo avuto al Carpi quando ne era direttore sportivo. L’altra società che si è fatta avanti con decisione è il Bari: l’ offerta è di 1 milione al Vicenza per il cartellino del giocatore e di 300 mila euro per l’ingaggio. Il procuratore di Raicevic, Gabriele Savino, ieri ci ha confermato entrambi gli interessamenti e ha aggiunto:” Mi pare scontato che si stia prendendo in considerazione delle proposte che per Filip sono senza dubbio migliorative. Bari e Carpi hanno presentato delle offerte che ovviamente dovranno essere valutate anche dal Vicenza, è scontato che alla fine si debba trovare un accordo che possa andare bene a tutte le parti in causa”. Sempre Savino ci ha tenuto a precisare:” Per quanto riguarda l’adeguamento del contratto di Raicevic dopo gli incontri di circa un mese fa, quando tra domanda ed offerta c’era una certa disparità, non ho più sentito nessuno, quindi penso che rimarrà tutto come prima, per il resto stiamo a vedere cosa succederà da qui alla fine del mercato”. Di tutt’altro genere la puntualizzazione laconica, ma netta, del direttore sportivo del Vicenza Antonio Tesoro: «A me fino ad ora non mi ha chiamato proprio nessuno». Per quanto riguarda invece il difensore Cristian Zaccardo, classe ’81, 1.84 per 77 kg., lo scorso anno in forza al Carpi, non si sono registrati passi avanti nella giornata di ieri. Stabilito che in linea di massima l’accordo col giocatore sarebbe stato trovato manca il via libera del presidente Pastorelli e dunque si è in una fase di stallo. Il fatto è che altre società si stanno facendo avanti per il difensore, tra cui Brescia e Ternana, e il Vicenza rischia di veder sfumare la trattativa.Infine è stato trovato l’accordo per arrivare alla rescissione del contratto sia con Nicola Pozzi che con Thomas Manfredini: a giorni il nero su bianco.
Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Il primo assaggio resta sullo stomaco. Soltanto due volte (su dieci), il Vicenza ha vinto al debutto, sette le sconfitte, un pareggio; numeri impietosi che non lasciano spazio a considerazioni positive a pochi giorni dal via ufficiale.TUFFO CARPI…ATO. Per un esordio da 10, chiedere al bronzo di Rio Tania Cagnotto. Sabato sera il coefficiente di difficoltà del primo tuffo stagionale biancorosso sarà da brividi, perchè il Carpi è reduce da una stagione nella massima serie e ha tutta l’intenzione di replicare l’anno della promozione, quindi di vivere un’annata da protagonista partendo subito con il piede giusto.Peraltro la formazione allenata da Fabrizio Castori – il mago dei salti ai piani più alti, in carriera ne ha ottenuti 7 allenando tra serie B ed Eccellenza – che il Vicenza ha già incontrato a fine luglio in amichevole (netta vittoria degli emiliani a Pergine), fa leva su una rosa ben collaudata che in campo si esprime a memoria. L’ultimo test col Padova, prima di incontrare i biancorossi di Lerda, è terminato 1-1. Castori ha dichiarato che al debutto al Menti il suo Carpi sarà «all’altezza della situazione contro un avversario difficile». I precedenti, in effetti, dimostrano che il Carpi è sempre stato più che all’altezza con il Vicenza, battuto due volte in campionato nella stagione in cui al timone era Pasquale Marino (1-0, 1-2) e in Coppa Italia lo scorso anno, al “Braglia”.GIOIA MODENA. Negli ultimi dieci anni, si diceva, il Vicenza ha masticato amaro alla prima giornata, ma sabato potrebbe sfruttare la scia positiva dell’ultimo precedente quando a Modena Stefano Giacomelli decise su rigore una gara tutt’altro che spumeggiante, da una parte e dall’altra, ma foriera di speranze, anche perchè i biancorossi furono gli unici di tutta la B a vincere in trasferta all’esordio. Sappiamo poi com’è proseguita la stagione, con il passaggio di testimone tra Marino e Franco Lerda avvenuto a metà marzo e una miracolosa salvezza conquistata con le unghie e con i denti nelle ultime giornate. Rispetto all’esordio del 2015-2016 molte cose sono cambiate. Non solo l’avversario sarà diverso (anche perchè il Modena è retrocesso in Lega Pro), ma non ci sarà Giacomelli, che è in ripresa dopo l’intervento alla caviglia e non ancora disponibile. Oltre all’autore del gol decisivo nel match contro i “canarini” di un anno fa, mancheranno di sicuro, tra gli altri, Daniel Adejo e Salvatore D’Elia.MENTI DA 3 PUNTI. L’altro precedente felice per il Vicenza risale alla stagione 2013-2014, in Lega Pro. L’allenatore era il “Capitano” Gianni Lopez che doveva ricostruire dalle macerie della retrocessione. L’inizio fu confortante e davanti al proprio pubblico i biancorossi ebbero ragione sul Pavia in rimonta. Finì 2-1 con le reti di Giacomo Tulli e dell’ex capitano Antonio Cinelli. La stagione proseguì tra alti e bassi e si concluse in modo sfortunato, col Vicenza che centrò i playoff e venne sconfitto ai quarti di finale, ai rigori, dal Savona di Ninni Corda.QUANTI KO. Il bilancio delle prime giornate biancorosse è comunque fortemente sbilanciato sullo 0, nel senso che il battesimo in tante, troppe occasioni, non ha regalato punti. Nel 2006-2007, il Vicenza lasciò strada al Genoa, nei due anni successivi al Brescia e all’Ascoli. Nel 2009-2010 la partenza con Rolando Maran in panchina fu discreta con l’AlbinoLeffe (pareggio); seguirono tre ko di fila contro Atalanta, Brescia e Spezia. Una sconfitta particolare è quella di Trapani. Il Vicenza non doveva trovarsi in Sicilia, perchè il suo calendario, prima del ripescaggio, diceva Giana Erminio alla prima giornata; i biancorossi di Lopez, infatti, dovevano disputare la Lega Pro. Al “Provinciale” di Trapani terminò 2-1 per i padroni di casa con Andrea Cocco che segnò un gol inutile ai fini del risultato ma utilissimo ai fini della classifica marcatori che a fine stagione lo vide migliore marcatore della B, ciliegina sulla torta di una stagione indimenticabile e per certi versi difficilmente ripetibile, con il Vicenza di Marino che è arrivato a respirare di nuovo, dopo anni, l’aria della serie A.
Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Cittadella ha iniziato ieri la settimana-tipo di preparazione al campionato, una sorta di “fase tre” dopo quella del raduno in altura e il periodo caratterizzato dalle amichevoli e dalla Tim Cup. Gli allenamenti seguiranno perciò una programmazione diversa, come spiega il preparatore atletico Andrea Redigolo: «A Lavarone i carichi erano più pesanti con due sedute al giorno, mentre di ritorno al Tombolato siamo passati a un allenamento al giorno mantenendo però valori quantitativi importanti, che sono stati alternati alle partite. Da adesso ci sarà più qualità e meno quantità, puntando maggiormente sulla velocizzazione». La serie B con ventidue formazioni ai nastri di partenza prevede quarantadue partite, mentre lo scorso campionato di Lega Pro a diciotto squadre aveva otto partite in meno. «I concetti di base – riprende Redigolo – sono gli stessi, per cui si lavora per l’intera stagione con una programmazione generale simile. Piuttosto sono le partite di sera e le cinque infrasettimanali a modificare maggiormente il programma settimanale-tipo. Ora giocare di sera è un vantaggio per la temperatura, ma anche l’anno scorso abbiamo giocato alcune partite sotto i riflettori per anticipi o posticipi. Di diverso in serie B ci saranno le partite infrasettimanali che modificheranno il microciclo di allenamenti. Non ci saranno comunque problemi perchè i giocatori sono disposti al sacrificio e sanno adattarsi. Constato che si lavora bene». Sul sofferto finale di partita con la Cremonese costato l’eliminazione dalla Tim Cup, che qualcuno ha imputato a un improvviso calo fisico, puntualizza: «Vincevamo 1-0 e una disattenzione al 93′ ci ha portato ai tempi supplementari. La Cremonese era alla seconda partita ufficiale e con il pareggio ha trovato una iniezione di entusiasmo, sfruttando contestualmente anche la nostra inferiorità numerica. È andata così, noi dovevamo chiudere la partita nel primo tempo». Per Andrea Redigolo si tratta della terza esperienza in serie B con i colori granata, dopo quelle con Ezio Glerean e Claudio Foscarini. Orgoglioso di avere contribuito a scrivere queste pagine esaltanti della storia del Cittadella? «Sono soddisfatto del lavoro svolto, con quella a Venezia le mie esperienze in B sono quattro. Ritengo che il campionato cadetto sia esaltante perchè è lungo, difficile e pieno di insidie. La preparazione è fondamentale, la qualità tecnica è elevata e l’interesse dei media in questi ultimi anni è andato in crescendo facendo breccia su un coinvolgimento sempre più vasto». Intanto ieri il gruppo si è allenato al completo tranne Caccin, che segue un programma differenziato, e Luca Valzania, che oggi a Coverciano è impegnato con la nazionale serie B contro l’Iran. Domani la mezzala granata tornerà regolarmente in gruppo.
Ore 12.00 – (Mattino di Padova) Due reti per candidarsi ad una maglia da titolare sabato sera a Bari, in occasione dell’esordio in Serie B. Quella con il Giorgione era soltanto un’amichevole, d’accordo, ma lui stesso tiene a sottolineare che «i gol contano anche in allenamento, ci mancherebbe! È bene non perdere mai il vizio». Ventisei anni, nato a Pisa, dove, prima di trasferirsi a Cittadella, viveva assieme alla fidanzata Giulia («Gioca a pallavolo in Serie C e non poteva venire qui, cercheremo di organizzarci per vederci»), Andrea Arrighini ha l’aria del ragazzo alla mano. Non a caso si è messo in luce calcisticamente in una realtà “mignon” come quella del Pontedera, che trascinò con i suoi gol per due promozioni consecutive, sino alla Lega Pro. «In fondo, qui al Cittadella mi sento un po’ come in Toscana: è un ambiente piccolo, in cui, però, non manca nulla per lavorare bene. A Cosenza, dove ho giocato nell’ultima stagione, le pressioni erano maggiori», racconta nel giorno della ripresa degli allenamenti, al Tombolato, dove ha ritrovato tutti i compagni con l’eccezione di Valzania, che stasera alle 18 scenderà in campo con la B Italia per sfidare la Nazionale dell’Iran a Coverciano, e Caccin, fermo per uno stiramento. Ragazzo umile, Arrighini, ma con modelli decisamente alti. «Da quando ho iniziato a giocare seriamente mi sono sempre ispirato a Suarez del Barcellona, non solo per i tantissimi gol che fa, ma per il suo modo di muoversi in campo, i suoi “tagli” in verticale». Anche Andrea è una punta mobile, difficile da marcare. «Con il Giorgione ho giocato assieme a Litteri, uno che “fa la guerra”, bravo sotto porta, mentre io sono uno che attacca gli spazi e cerca di inserirsi. Strizzolo è il più alto e più punto di riferimento, mentre Kouamé ama andare in profondità. Sinora Venturato ci ha alternati spesso, ma avendo tutti caratteristiche diverse ci integriamo bene». Di certo al “San Nicola” l’avversario avrà tutto un altro spessore rispetto al Giorgione… «A Castelfranco abbiamo dato un segnale importante dopo la partita di Campodarsego, quando abbiamo accusato un calo di concentrazione che non possiamo permetterci nemmeno in amichevole. Ma è chiaro che adesso si comincia a fare sul serio, questa settimana sarà diversa dalle altre. Il Bari? Ha tutto per provare a fare il salto di categoria. Troveremo uno stadio “caldo” e una squadra costruita per puntare in alto, come negli scorsi anni, anche se per una ragione o per l’altra non ha mai centrato la promozione. Dei pugliesi conosco bene Di Noia, mezzala con cui ho giocato a Pontedera, ma non credo lo sentirò prima della partita. Al di là del rapporto di amicizia che mi lega a lui, è difficile indicare un solo giocatore da tenere d’occhio, tuttavia, se devo fare un nome, dico che dovremo stare attenti a Maniero, uno che arriva sempre in doppia cifra».
Ore 11.40 – (Corriere del Veneto) Ormai ci siamo, adesso si fa veramente sul serio. È cominciata con il primo allenamento della settimana che precede l’esordio al San Nicola di Bari, la marcia di avvicinamento alla prima in serie B del Cittadella di Roberto Venturato. Che affila le armi e cerca una partenza sprint, dopo un precampionato in chiaroscuro: «Abbiamo avuto qualche alto e basso — ammette l’allenatore granata — ma nell’ultima trasferta a Castelfranco contro il Giorgione ho visto progressi, sono complessivamente soddisfatto della resa della squadra. Adesso ci prepariamo al debutto con grande concentrazione e serenità. Il nostro obiettivo è quello di mantenere la categoria dopo la promozione dello scorso anno e faremo di tutto per centrarlo». Sul mercato potrebbe ancora esserci qualche piccolo aggiustamento in corsa nella rosa granata (magari in attacco), mentre oggi alle 11,30 a Coverciano la Lega di serie B incontra i vertici dell’Aia. All’appuntamento sarà presente il presidente dell’Associazione arbitri Marcello Nicchi, insieme al designatore Stefano Farina e all’organico della Can B, il presidente della Lega B Andrea Abodi, il direttore generale Paolo Bedin, oltre a dirigenti, allenatori e capitani delle 22 squadre della Serie B ConTe.it.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Nel campionato scorso è approdato a gennaio nel Pisa (quindici partite) diventando uno dei protagonisti nella promozione in serie B. Cosa serve per ripetersi a Padova? «Non sono l’unico in squadra ad avere vinto in carriera, anche se sono quello che l’ha fatto più di recente. Bisogna affrontare tutte le partite con lo spirito di volere imporsi, e dove non ci si arriva con le gambe, bisogna farlo con la testa». Con i nerazzurri ha avuto come allenatore Gattuso. Qualche analogia con Brevi? «Sono stato con Gattuso solo per sei mesi, ma mi ha trasmesso tanto. Sono due tecnici molto carismatici e puntano sul gruppo: se siamo tutti uniti e sappiamo aiutarci in campo, possiamo tirarci fuori anche da eventuali momenti di difficoltà».
Ore 11.00 – (Gazzettino) Il Padova sarà pronto? «Siamo forti e abbiamo la possibilità di vincere su ogni campo. Non è detto che lo faremo, ma provarci è l’obbligo che abbiamo». Alla Samb, tra l’altro, ha spiccato il volo anche un portiere rimasto nel cuore del popolo biancoscudato, vale a dire Adriano Bonaiuti, attuale preparatore di Handanovic e colleghi all’Inter. «Un motivo per il quale avevo scelto di andare a San Benedetto era proprio per l’ottima tradizione con i portieri. C’era stato da giocatore anche il mio ex agente Silvano Martina, e da lì tra gli altri è partito Consigli che adesso è in serie A».Tornando all’attualità, all’ombra del Santo il suo preparatore è Adriano Zancopè. «Mi trovo bene, abbiamo svolto finora un ottimo lavoro. Prima di venire al Padova mi sono informato sullo staff che affiancava il tecnico perché sentivo il bisogno di avere una persona preparata che mi potesse aiutare nella crescita. Favaro? Va tutto per il verso giusto, con lui ho un rapporto schietto e sincero. Siamo rivali, ma anche due persone che passano molto tempo insieme sul campo e condividiamo l’obiettivo di migliorarci nel corso dell’annata».
Ore 10.50 – (Gazzettino) È già iniziato il conto alla rovescia che porterà al debutto in campionato con la Sambenedettese. E tra i biancoscudati che conoscono la piazza marchigiana c’è Giacomo Bindi, che nove anni fa ha mosso i primi passi proprio con i rossoblù, in prestito dall’Inter. Solo un paio di partite, salvo poi cambiare squadra a gennaio con destinazione Manfredonia. «Ero all’inizio della carriera e dovevo forgiarmi. Il problema è che non mi ero trovato bene per le scelte dell’allenatore, visto che in quel periodo si sponsorizzavano ancora più i vecchi rispetto ai giovani, per cui alla fine è stata una parentesi breve. Però ricordo di avere giocato in casa la partita d’esordio e c’era grande entusiasmo nell’ambiente, lo stesso che troveremo anche sabato». «La Sambenedettese è reduce dalla vittoria in serie D – continua il portiere – e ci saranno oltre cinquemila tifosi. Lo stadio è bello, un po’ ristretto, e anche il fattore campo inciderà. Tra l’altro la società ha fatto un ottimo mercato e conosco bene il loro allenatore Ottavio Palladini, mio compagno di squadra proprio a San Benedetto del Tronto. È una di quelle compagini poco accreditate, ma che darà molto fastidio. Sarà difficile per tutti andare a giocare lì».
Ore 10.40 – (Gazzettino) «Monteleone? Giovedì o venerdì dovrebbe arrivare». Questione ormai di pochi giorni per l’arrivo del giovane difensore centrale (prestito dal Palermo), come rivela Zamuner. Per il via libera manca la visita di controllo del medico sociale rosanero che aveva operato al ginocchio nei mesi scorsi il giocatore, che nel frattempo ha svolto la riabilitazione con i siciliani. Sul fronte delle uscite, il Fano ha fatto un sondaggio con il diggì biancoscudato per Ilari visto sta cercando un esterno con le sue caratteristiche, ma perché l’eventuale trattativa decolli i marchigiani devono contattare l’agente del giocatore. Dal mercato alla squadra. Altinier e Germinale hanno effettuato regolarmente l’intera seduta con i compagni e sono a disposizione in vista della trasferta sabato alle 16.30 con la Sambenedettese. Ancora a parte invece De Risio, che rimane in dubbio per l’esordio in campionato. Oggi i biancoscudati effettueranno una doppia sessione (mattino e pomeriggio) alla Guizza, mentre domani alle 16.30 all’Appiani faranno le prove generali nell’amichevole con il Mellaredo allenato dall’ex biancoscudato Franco Gabrieli.
Ore 10.20 – (Mattino di Padova) Che cosa pensa del primo avversario della stagione, la Sambenedettese? «Che sarà un esordio difficile, giocheremo con una temperatura elevata e anche il clima allo stadio sarà molto bello: la Samb torna dopo tanti anni nei professionisti, alla prima in casa ci sarà molto entusiasmo. Ma noi cercheremo di interpretare la sfida comunque nel modo giusto, per portare a casa i primi punti della stagione». Che impressione le ha fatto mister Brevi? «È un grande lavoratore, ci sta trasmettendo la sua metodologia di lavoro, incentrato sul sacrificio per la squadra e la continua lotta in campo. Penso che sotto questo aspetto il gruppo rispecchierà le sue idee sul campo già a San Benedetto».
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Personalmente come si sente? «Mi sono ambientato bene, la squadra è un ottimo gruppo composto da ragazzi seri e con grande voglia di lavorare, si sta bene insieme. Sotto questo aspetto, non c’è mai stato alcun problema. Fisicamente, invece, siamo alla prima di campionato e sicuramente sabato non saremo al cento per cento: abbiamo svolto un lavoro importante, visto che le partite quest’anno sono tante, dovremo arrivare sino a maggio con tanta benzina nelle gambe, e per questo adesso un po’ di fatica la sentiamo. Ma credo che siamo comunque già ad un livello di condizione, anch’io mi sento abbastanza bene». E come mai, contro il Carpi, si è preferito giocare più sulla fascia di Favalli che non a destra? «Penso che dipenda un po’ dal momento e dalla singola partita. In quel frangente, probabilmente, la squadra aveva un po’ più di spazio da quella parte, forse anche per le caratteristiche dell’avversario, ma non è stata di certo una scelta tattica espressamente richiesta dall’allenatore. Ci saranno incontri in cui si giocherà da entrambe le parti nella stessa maniera, e altri in cui si sceglierà magari di premere di più da un solo versante: l’importante è che la squadra giri bene, e che arrivino i risultati».
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Sabato inizia il campionato, e avrà tempo e modo per rifarsi. «Chiudiamo la preparazione con un bilancio sicuramente positivo», le parole dell’esterno arrivato dal Como nel primo giorno di preparazione in vista del debutto di San Benedetto del Tronto. «La squadra ha tanti giocatori nuovi, per questo abbiamo dovuto e ci stiamo ancora abituando a giocare insieme, ma da un mese a questa parte siamo migliorati, sia dal punto di vista fisico che nel gioco: abbiamo lavorato tanto, e questo periodo ci è servito molto. Ora, da sabato, finalmente si entra nel vivo». Arrivate pronti all’esordio? «Sì, anche se i risultati del calcio di agosto lasciano un po’ il tempo che trovano. Ci sono state amichevoli nelle quali siamo andati in difficoltà, altre in cui abbiamo fatto vedere buone cose, come per esempio l’ultima contro il Carpi. Gare alle quali arrivi sempre con un po’ di incognite legate al grande lavoro estivo: le nostre difficoltà in alcune partite sono un segnale non del tutto negativo, perché ci hanno permesso di capire subito dove migliorare. Abbiamo voglia di iniziare, da oggi in poi contano solo i tre punti, e questa è una motivazione che va al di là di qualunque altro fattore».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) I punti fermi del nuovo Padova sono diversi, e due di questi sono gli esterni del centrocampo che Oscar Brevi ha cominciato a testare sin dai primissimi giorni di ritiro. Alessandro Favalli per il pubblico dell’Euganeo è ormai una certezza: la sua conferma dopo le brillanti prestazioni della passata stagione è uno dei capisaldi da cui la gestione tecnica di Giorgio Zamuner non ha voluto prescindere. Sul versante opposto, invece, è arrivato un elemento di sicuro valore per la categoria, ma che le sue doti deve ancora metterle in mostra del tutto. Nicola Madonna, uno che in carriera la Lega Pro l’aveva vista (e vinta) solo una volta, a La Spezia, è sceso dalla Serie B solo per vestire il Biancoscudo. E poco importa che anche contro il Carpi i tifosi non siano riusciti ad ammirarne appieno il potenziale, in una squadra che ha provato soprattutto lo sfondamento a sinistra, vanificando le sue discese dalla parte opposta.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) È iniziata ieri pomeriggio, con il primo allenamento alla Guizza, la settimana di campionato per i biancoscudati. E mister Brevi, a quattro giorni dall’esordio di sabato (ore 16.30) in casa della Sambenedettese, può sorridere: si sono allenati regolarmente sia Altinier (nella foto) che Germinale. Due frecce per l’attacco che potranno tornare utili già nelle Marche, anche se difficilmente, almeno all’inizio, ci si potrà attendere da loro più della presenza in panchina: il bomber mantovano, smaltite le tre settimane di stop per il fastidioso edema al piede, deve recuperare la condizione, così come l’ex Bassano, che non gioca una gara ufficiale dallo scorso novembre. Ancora ai box, invece, è rimasto De Risio, che ha lavorato a parte. La squadra oggi sosterrà un doppio allenamento alla Guizza, mentre domani, alle 16.30, sfiderà in amichevole il Mellaredo (Promozione) all’Appiani. Sul fronte del mercato, invece, si attende per giovedì o venerdì il giovane difensore del Palermo Monteleone: il centrale della Primavera rosanero arriverà non appena avrà l’ok dal chirurgo, che l’ha operato al ginocchio l’anno scorso. In uscita, invece, il Fano prova a sondare Marco Ilari, mentre l’ipotesi Pordenone per Petrilli è congelata.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È stata aperta ieri la prevendita dei biglietti per Sambenedettese-Padova. Ma nonostante lo stadio “Riviera delle Palme” di San Benedetto del Tronto sia uno dei più belli e affascinanti del girone B, per i tifosi padovani pronti a sobbarcarsi i quasi 800 chilometri (tra andata e ritorno) della prima trasferta stagionale non si preannuncia un sabato agevole. I biglietti per il settore ospiti, il cui prezzo è fissato in 10 euro, sono in vendita infatti tramite il circuito Bookingshow, i cui punti più vicini si trovano a Vicenza e San Donà di Piave. Le due società, per questo, si sono già mosse con le rispettive Questure per trovare una soluzione: nei prossimi giorni potrebbe essere indicato un altro circuito di emissione per l’acquisto dei tagliandi, oppure potrebbe essere permesso ai tifosi biancoscudati di comprarli direttamente sabato fuori dallo stadio. E se l’Aicb, l’Associazione dei club, si muoverà con mezzi propri, la Tribuna Fattori sta organizzando il viaggio in pullman, al costo di 20 euro: la partenza è fissata per le 8 del mattino di sabato dal park dell’Euganeo, le iscrizioni sono possibili tramite la pagina facebook “Ultras Padova Tribuna Fattori” entro questa sera. Prosegue, intanto, la campagna abbonamenti, che ieri sera ha toccato quota 2.203 tessere staccate.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Su Petrilli, Ilari e Dionisi, Zamuner è stato sul vago, ammettendo soltanto una richiesta di informazioni del Fano avvenuta domenica, in occasione di Santarcangelo-Venezia, partita a cui il dg ha assistito: « A meno che non abbiano ricevuto telefonate dai loro procuratori non ci sono novità… A Santarcangelo effettivamente il ds del Fano mi ha chiesto informazioni su Ilari, adesso stiamo a vedere cosa accadrà». Le buone notizie, invece, arrivano da Altinier e Germinale, tornati in gruppo ieri e che dovrebbero essere a disposizione per la prima di campionato, in programma sabato alle 16.30 con la Sambenedettese. Un esordio ovviamente molto atteso dagli addetti ai lavori e dai tifosi, curiosi di vedere all’opera la squadra di Brevi quando i tre punti inizieranno a pesare davvero molto. E, a proposito di Sambenedettese, Dionisi aspetta che si concretizzi l’offensiva del club marchigiano, dal quale però negli ultimi giorni è calato il silenzio. L’esterno biancoscudato gradisce la destinazione anche per la relativa vicinanza (circa un’ora e mezzo di macchina) a Rieti, dove il giocatoee è nato e dove risiede la sua famiglia. In entrata non è ancora tramontato il possibile jolly Victor Da Silva, che potrebbe essere prelevato dal Chievo negli ultimi giorni di mercato, mentre è stato smentito un ritorno di fiamma per Lino Marzorati.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Tre cessioni, un acquisto e un «jolly» da giocarsi negli ultimi minuti di calciomercato, magari per completare attacco o difesa (oppure entrambi i reparti). Il dg biancoscudato Giorgio Zamuner è alle prese con le difficili cessioni di Marco Ilari, Matteo Dionisi e Nicola Petrilli. Nella giornata di ieri si è diffusa la voce che il Prato avesse presentato una nuova proposta per l’esterno pugliese, ma è arrivata un’immediata smentita dal suo agente. «Non siamo stati contattati dal club toscano, non mi risulta assolutamente questa pista. Al momento non ci sono novità, se troveremo una soluzione adeguata bene, altrimenti Petrilli rimarrà a Padova». La pista più convincente porterebbe a Pordenone, ma prima è necessario che venga ceduto Luca Cattaneo, che però non ha ancora trovato una squadra che soddisfi le sue esigenze e che, contemporaneamente, vada bene anche al Pordenone. Zamuner ieri è stato di poche parole, facendo però capire che, probabilmente per almeno uno dei tre giocatori in uscita, si andrà fino agli ultimi giorni di mercato. «In entrata stiamo aspettando – evidenzia il direttore generale con delega all’area tecnica del club di viale Nereo Rocco – diciamo che il giocatore più vicino, per cui abbiamo un accordo da tempo col Palermo, è Monteleone. Devono parlarsi i medici, nel senso che loro preferiscono aspettare la visita di controllo di chi l’ha operato, quindi arriverà giovedì o venerdì».