Bari-Cittadella, Marchetti: “La serie B è un campionato che fa sognare! E le favorite sono…”

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«La Serie B è un campionato che fa sognare». Se a dirlo è una persona solitamente razionale e poco avvezza a mostrare le proprie emozioni come il direttore generale Stefano Marchetti, si capisce bene l’aria elettrizzante che soffia dalle parti del Tombolato a meno di una settimana dal via del campionato. Per il Cittadella è il terzo ritorno tra i cadetti dopo la prima storica promozione targata Ezio Glerean e il lungo ciclo di Foscarini, spezzato da una retrocessione, cancellata immediatamente dalla vittoria in Lega Pro. Anche per questo Marchetti ha centrato il primo obiettivo stagionale che si era prefissato: confermare l’ossatura della squadra che la scorsa stagione ha dominato il girone A di terza serie. «Il primo pensiero che ho avuto dopo la vittoria del campionato è stato quello di mantenere la spina dorsale della squadra che ha compiuto l’impresa», spiega il d.g. granata. «E non si pensi che sia stato facile. Quando si vince in quella maniera, cambiano stimoli e aspettative, tanti giocatori avevano altre richieste, ma la cosa che mi ha più inorgoglito è che tutti abbiano voluto sposare il progetto Cittadella. I giocatori hanno voluto rimanere perché hanno capito che siamo una società seria, concreta e credibile, e la conferma l’ho avuta anche in sede di mercato. Molti calciatori volevano venire a Cittadella perché questa società negli anni si è costruita un’ottima nomea». Le proposte, quindi, non mancano. E qualcuno sogna ancora un colpo last minute. «Ho detto che il mercato è chiuso, perché per me siamo a posto così. Ma allo stesso tempo è vero che negli ultimi giorni può succedere di tutto. Dubito, però, che ci saranno altri movimenti, anche perché siamo limitati dai paletti della Lega, che impongono l’organico a 18 giocatori “over”. Sarò a Milano gli ultimi giorni, ma non per forza dovrò concludere qualche trattativa. La squadra è già completa». Rinforzi o no, la B fa sognare. «Rispetto alla Serie A è imprevedibile, i valori possono essere stravolti e ultimamente stare a metà classifica significa essere a tre punti dai playoff e ad altrettanti dai playout. Da lì è questione di dettagli. Se gira male rischi la retrocessione, altrimenti ti puoi infilare nel treno promozione e agli spareggi può succedere di tutto». In fondo, gli ultimi due campionati hanno lanciato Carpi e Crotone. Qualcuno può pensare: se è successo a loro, può succedere anche a noi. «È un pensiero che ho fatto, partendo dal presupposto che ogni stagione s’inizia per migliorare quanto ottenuto in passato. Non scordiamoci, però, che raggiungere una salvezza in Serie B con il Citta equivale a sollevare la Champions in altre piazze. Noi partiamo umili e con i piedi per terra cercando di raggiungere la permanenza tra i cadetti. Poi, come detto prima, vediamo che succede». Sarà anche una questione di gol. Il Citta ha sempre avuto grandi bomber. Litteri può ripercorre in B le orme dei vari Ardemagni e Piovaccari? «Ha grandi qualità calcistiche e, conoscendolo, ho scoperto un ragazzo dai valori morali che si sposano alla perfezione con il mondo Cittadella. Per questo ho voluto a tutti i costi riportarlo qui». Capitolo finale dedicato ai pronostici. Le favorite? «Verona, Carpi e Frosinone. Hanno avuto il budget maggiore per fare mercato e si presentano molto attrezzate. Ero all’Euganeo sabato e ho visto un buon Carpi, onore al Padova che l’ha fermato. Sulla carta sono le migliori, ma la carta, a mio avviso, conta ben poco». Le outsider? «Dico Bari, che se ingrana la marcia ha dalla sua il calore di una piazza grandissima. E poi Trapani, che ha tutto per ripetersi».

(Fonte: Mattino di Padova)




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