Live 24! Padova-Carpi 1-1, a Dettori risponde Catellani su rigore

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Ore 22.20 – (Gazzettino, edizione di Belluno) «Balotelli? A noi non servirebbe. Abbiamo già due attaccanti fortissimi». Insomma, meglio Corbanese e Brotto rispetto a Super Mario: parola di Augusto Fardin. Alla vigilia della quinta uscita stagionale (in Trentino Alto Adige, contro il Bleggio: si gioca oggi pomeriggio, alle 16.30), il direttore sportivo dell’Ital-Lenti Belluno fa spallucce di fronte a una simpatica notizia che ha proiettato il calcio di serie D agli onori della cronaca nazionale. E rinnova la sua incondizionata fiducia nei confronti di una coppia offensiva scoppiettante, come quella gialloblù. Qual è la notizia in questione? Semplice, una società di D (la Sarnese) ha ufficialmente avanzato una proposta a Mario Balotelli: «Riparti da capo e vieni a giocare da noi». Ovvero, nella stessa categoria (ma non, ovviamente, nello stesso girone) in cui militano Belluno e Union Feltre. Una boutade, certo. Alla quale Fardin reagisce con un sorriso e parole intrise di realismo: Cobra e Brotto sono una garanzia, altro che Balotelli. PRE-CAMPIONATO – Oggi, intanto, i gialloblù di mister Vecchiato scenderanno in campo contro il Bleggio, compagine di Prima categoria, in quello che è ormai diventato un classico appuntamento dell’estate dolomitica: «Ci manca ancora qualcosa per essere pronti – prosegue il ds Fardin – ma il gruppo sta lavorando molto e bene. Non vediamo l’ora di cominciare con le partite ufficiali. In Coppa Italia, ma soprattutto in campionato». Se si esclude l’esordio con gli olandesi dell’Amsterdamsche, tutte le avversarie affrontate nelle varie amichevoli erano di categoria inferiore: «Un pò per scelta, un pò per necessità. Abbiamo provato a organizzare una gara con la Spal, ma non è stato possibile». GIRONE – Allargando gli orizzonti, il direttore sportivo si concentra sul girone di campionato: «Più impegnativo rispetto agli anni scorsi. Ci sono almeno quattro o cinque pretendenti al primato. È vero che un torneo a 18 squadre è meno logorante: in questo modo, però, si restringe pure la rosa di candidate per un posto ai vertici. Ripetere il piazzamento delle ultime stagioni? Non sarei contento, ma contentissimo».

Ore 22.00 – (Il Centro) A sette giorni dall’esordio in campionato sul campo del Lumezzane, il Teramo fa le prove generali affrontando stasera il Perugia (ore 20.30) nella sesta amichevole estiva. E’ un test probante per il Diavolo. Il tecnico Lamberto Zauli attende progressi sul piano del gioco e della velocità di manovra al cospetto di un avversario di categoria superiore. «Vogliamo completare al meglio questa settimana», dice Zauli, «prima di concentrarci sul debutto in campionato. L’obiettivo è essere subito brillanti per iniziare immediatamente a muovere la classifica e aumentare la nostra autostima. L’amichevole con il Perugia servirà per prendere confidenza con avversari forti. L’adrenalina incomincia a salire e vogliamo ben figurare davanti ai nostri tifosi. Il mercato? Sono contento degli innesti di Bulevardi e Capitanio». Nel match di stasera verranno impiegati tutti gli elementi a disposizione. Possibile, in difesa, l’esordio di Capitanio e del recuperato Speranza. Il Perugia, dal canto suo, schiera il rosetano Dezi (ultimo arrivato) e l’ex biancorosso Buonaiuto. Il tormentone. Amadio-Latina: altro rinvio. Il tira e molla continua proprio quando sembrava esserci stata la svolta. L’accelerazione del club pontino, timidamente accennata nella serata di giovedì, non ha ancora portato alla definizione della lunga trattativa per l’acquisto del centrocampista romano. Ogni scenario rimane aperto. O la situazione si sblocca nel giro di poche ore (al massimo attendendo fino a lunedì) o potrebbe anche saltare tutto. Se la partenza di Stefano Amadio dovesse davvero concretizzarsi, il ds Fabio Lupo monitora sei-sette nomi per l’eventuale sostituzione. Oltre al camerunense Kelvin Matute (Casertana) è spuntata anche la candidatura dello svincolato Gaetano Vastola, ex Virtus Lanciano. La carta d’identità di Vastola (ha compiuto 38 anni a maggio) potrebbe però non giocare a favore dell’esperto centrocampista napoletano. Il Latina, nel frattempo, ha presentato un altro mediano: il 19enne D’Urso, di proprietà della Roma. L’iniziativa. I membri del Club Biancorosso Teramo, presieduto da Giuseppe Bracalenti, comunicano che in occasione della gara di stasera, nei settori di curva e tribuna, sarà possibile tesserarsi con loro. I soci del Club Biancorosso, in regola con il pagamento della quota annuale, possono usufruire di uno sconto del 20 per cento nel caso in cui decidessero di sottoscrivere un nuovo abbonamento stagionale per le partite del Teramo. Alle 16 al Bonolis si giocherà l’amichevole San Nicolò-Pescara Primavera. Bacinovic alla Ternana. Il centrocampista sloveno Armin Bacinovic, ex Lanciano, dopo aver “rotto” con la Salernitana ha firmato con la Ternana (serie B).

Ore 21.40 – (Gazzetta di Mantova) Quella alle 17 al Martelli contro la Virtus Vecomp è un’amichevole che a Prina serve per vedere all’opera i giocatori meno utilizzati. Una scelta obbligata, dato che l’intera difesa è fuori uso e che Caridi ha accusato una lieve distorsione ad una caviglia e resterà a riposo. Con lui anche l’affaticato Menini ed il convalescente Siniscalchi, la cui ecografia ha scongiurato una forte contrattura ad un polpaccio. Uno scampolo di gara dovrebbe essere concesso a Cristini e Carini, in ripresa dai fastidi al tendine rotuleo. Ai box Sene Pape. Davanti a Maniero agiranno da destra l’argentino Gargiulo (in prova), Bandini ed il giovane Aldrovandi, in mezzo Raggio Garibaldi ed il croato Dejan Skolnik (da valutare) con Tripoli e Zammarini sulle fasce, il tridente sarà formato da Boniperti, Ruopolo e Maccabiti. «La partita di Venezia ci ha lasciato forti scorie a livello fisico – commenta Prina -, impedendoci di lavorare a ranghi completi. Ciò a cui tengo è mettere minuti nelle gambe dei ragazzi che hanno giocato meno e ricevere da loro buone indicazioni sulla preparazione. E andare alla ricerca del gol, visto che ne abbiamo fatti pochi. Giocherà Ruopolo come punta centrale. Poi ci sono Gargiulo e Skolnik. Quest’ultimo è un giocatore vero, con tempi e visione di gioco di qualità. Certo, non è al top ma su quello ci si può lavorare. E’ un centrocampista centrale che può far bene. Quanto a Tripoli, so che si sta negoziando un reintegro in rosa». Skolnik ha vestito la maglia dell’Under 21 croata e giocato con Maribor, Nacional da Madeira (il club in cui è cresciuto Cristiano Ronaldo) e Zlate Moravce, nei massimi campionati sloveno, portoghese e slovacco. Meno interesse sembra mostrare l’Acm per il difensore Dejan Glavica.

Ore 21.30 – (Gazzetta di Mantova) Matteo Momentè è immune, stando alle voci circolanti in viale Te, ai calorosi solleciti formulati dalla società nei suoi confronti circa l’eventualità di rescindere il contratto che lo lega al Mantova fino al 2018 per accasarsi dove ritiene più opportuno e liberare così la società dal peso di un ingaggio per nulla gradito. Ingaggio che, è bene ricordarlo, fu stipulato dalle stesse persone che oggi gridano allo scandalo e che, perfettamente coscienti come sono delle norme che tutelano i giocatori, avrebbero dovuto pensarci bene prima di accettare un acquisto come questo o come, altro molare dolente, quello del tecnico Riccardo Maspero, che in assenza di sviluppi sulla carriera sarà a libro paga sino al giugno 2018. L’Ancona si sarebbe detto interessato ma Momentè prima di andar via vuole tutti i suoi soldini; al riguardo Serafino Di Loreto avrebbe replicato: «Farà due anni in tribuna. Poi vedremo». Intanto rimane vicino alla soluzione il caso di De Respinis, che piace al Siracusa.

Ore 21.20 – (Gazzetta di Mantova) Il sindaco di Mantova, Mattia Palazzi, tramite la Gazzetta ha voluto inviare un messaggio alla società per chiedere chiarimenti alla luce del nuovo assetto dirigenziale: «Il campionato sta iniziando e credo sia necessario ed opportuno che la nuova proprietà del Mantova faccia chiarezza. Presumo che nel momento in cui i soci bresciani hanno ceduto la maggioranza lo abbiano fatto avendo garantito e appurato chi, quanto e per quanti anni investono i nuovi soci. Sarebbe bene che questi elementi fossero noti ai mantovani perché quanto si è letto e visto questa estate non è esaltante. Il Mantova ha bisogno di credibilità, stabilità e certezze. Ho sempre dichiarato che da Sindaco mi interessa una società gestita bene, che abbia davvero a cuore un progetto che punti anche a ridare forza al settore giovanile. Questo significa darsi qualche anno di lavoro serio, sapendo che la Lega Pro certamente non aiuta a coprire i costi, ma a maggior ragione serve una competente e lungimirante gestione, tanto societaria quanto sportiva».

Ore 21.10 – (Gazzetta di Mantova) Quindici giorni sono passati dalla stipula del passaggio di quote dalla Sdl e dai soci mantovani alla Zoldan costruzioni srl (che dice di non entrarci…) e il Mantova ha fino ad ora “potenziato” l’organico con tre elementi in prova (Gargiulo, Skolnik, Glavica) uno dei quali (l’ultimo) vicino alla bocciatura, ed uno (Regoli) che doveva essere in Viale Te già sabato scorso ma che forse è ancora in viaggio. L’Acm si ritrova quindi a una settimana dal campionato in una condizione molto simile a quella che giovedì 11 aveva fatto sbottare Luca Prina per la ristrettezza della rosa a disposizione. Minuti, ore, giorni sono passati e non è possibile, non è dignitoso dare la colpa dello stallo delle operazioni di mercato all’ostinazione di Matteo Momentè nel far rispettare il suo contratto triennale; sarebbe più necessario agire per tempo, quasi “piantonare” la sede per non perdere momenti preziosi e dare a chi ne ha bisogno la manodopera occorrente, perchè da sabato prossimo non si scherza più ed è sperabile che le trattative ripetutamente date per vicine alla conclusione lo diventino proprio.Il vice presidente Marco Claudio De Sanctis oggi dovrebbe quindi, da Roma, riprendere a lavorare alle operazioni tecniche ed economiche di cui si è parlato in questi giorni e dare il via libera definitivo agli arrivi dei rinforzi, attesi come l’aria. Il patron Serafino Di Loreto dà infatti per molto vicine le intese con l’esterno del Latina Regoli, il difensore argentino Gargiulo e il centrocampista croato Skolnik: «Abbiamo approfondito – sottolinea il patron – con De Sanctis le varie questioni legate alle acquisizioni dei giocatori e fatto il punto della situazione per chiudere alcune trattative importanti. La posizione di Regoli, di Gargiulo e di Skolnik è pressochè definita e loro tre dovrebbero essere tesserati a breve. Con loro, ed un eventuale supercolpo su cui non mi posso sbilanciare, saremo a posto e la squadra potrà partire in maniera adeguata per fare bene in campionato». Di Loreto sorvola sul fatto che come notato da vari tifosi per la prima volta in 105 anni di storia biancorossa i soci di maggioranza, appena giunti al timone della loro nuova esperienza senz’ancora essersi presentati in ossequio alla volontà di non fare proclami, non assistono a due partite di Coppa e all’ultima amichevole precampionato: «Stiamo lavorando bene e insieme, questo conta – sottolinea Di Loreto – poi una persona specialmente in questa fase dell’anno ha anche una vita privata ed è giusto che gestisca tutti gli impegni secondo i suoi tempi e le sue disponibilità. Non esiste il minimo intralcio al cammino della società. La prossima settimana andranno in definizione alcuni step economici che gli amici romani stanno perfezionando e pochi giorni dopo la Lega esaminerà la posizione del Mantova in relazione al passaggio del 75% delle quote. Tangibilmente, quindi, verranno eliminate tutte le ombre che sino a questo momento hanno posto in una luce non veritiera la nuova maggioranza della società».

Ore  – (Gazzetta di Modena) Oggi alle 18 a San Damaso, i gialloblù affronteranno la Correggese, per l’ultima amichevole pre-campionato in attesa del debutto ufficiale contro il Parma. Un test importante per mister Pavan contro una formazione che milita nel campionato di serie D, nel girone che comprende anche Castelfranco e Castelvetro. Si gioca a San Damaso per l’indisponibilità del Braglia e del Borelli di Correggio, sul quale sono in corso lavori di manutenzione del manto erboso.

Ore 20.50- (Gazzetta di Modena) Una delle poche (ma proprio poche, forse l’unica…) consolazioni della retrocessione del Modena in Lega Pro è il ritorno dei derby della Via Emilia. Per essere più circostanziati, vista l’assenza del Bologna, tornano i derby che potremmo definire del Parmigiano Reggiano, quelli cioè con Parma e Reggiana. La sfida dal maggior peso campanilistico per il Modena rimane sempre quella con il Bologna, un duello iniziato per il possesso della famosa Secchia Rapita e che quindi affonda le sue radici direttamente nel Medioevo. Subito dopo, però, nell’immaginario collettivo dei tifosi canarini ci sono i derby con i ducali e la Regia. Nel minicampionato della Via Emilia, al quale parteciperà pure il Forlì (appeal campanilistico tuttavia scarso), ci sarebbero state a pennello anche le due squadre di Piacenza, ma i vertici della Lega Pro, con una suddivisione geografica sciagurata e illogica hanno deciso diversamente. Giusto per… dare una mano a una Lega Pro che, tanto, di difficoltà non ne ha proprio, se si escludono i fallimenti a raffica che da anni colpiscono le sue società. Poi, vogliamo mettere il fascino di sfide quali Modena-Teramo o Reggiana-Gubbio, o Maceratese-Parma?Tornando all’unica consolazione che i tifosi del Modena troveranno in questa stagione, in attesa di quelle dal campo, vale la pena di sottolineare che i derby del famoso formaggio mancavano da un’eternità, esattamente 31 anni. Tra l’altro, la presenza delle tre squadre in una stessa categoria finora non ha rappresentato una regola, ma, se non proprio un’eccezione, quantomeno una rarità. Appena nove finora le stagioni con la compresenza dei tre club. La prima volta fu nel 1920/’21, nel girone eliminatorio, vinto dal Modena, davanti al Parma, con la Reggiana al quarto posto, preceduta da Piacenza e seguita da Carpi. Insomma, il trionfo del campanilismo! Successivamente, con i Canarini sempre in categoria superiore rispetto all’una o all’altra, il terzetto si ricompose solo nella Serie B 1958/’59. Poi per altre sette volte nel quarto di secolo successivo, fino al 1986: in tre annate di Serie B (1959/’60, ’61/’62 e ’64/’65) e in quattro di C1 (’78/’79, ’80/’81, ’83/’84 e ’85/’86). Coincidenza, incoraggiante o inquietante, comunque quasi incredibile: in ognuna di queste sette stagioni almeno una delle tre squadre è stata promossa o è retrocessa. Nel 1960 Modena retrocesso in C, ma nel ’62 promosso in A, nel ’65 Parma retrocesso in C, nel ’79 ancora Modena caduto in C1, nel 1981 Reggiana promossa in B, stesso destino per il Parma nel 1984, mentre nel 1986 il Modena di Mascalaito e il Parma di Sacchi conquistarono a braccetto la promozione in B. Un finale di campionato che sarebbe bello ripetere a 31 anni di distanza.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Reggio) Dopo gli ultimi movimenti in entrata e la continua ricerca di un centrocampista, in casa granata è anche tempo di pensare alle uscite. Ad oggi sembrano due gli indiziati principali a lasciare la casacca granata, ovvero Dario Maltese e Raffaele Nolè, anche se entrambi i giocatori hanno ben figurato in questo precampionato e sembravano essere dei punti cardine della Reggiana targata Leonardo Colucci, con Maltese a dettare i tempi di gioco davanti alla difesa e Nolè che ha messo in mostra tutte le sue qualità trasformando le critiche dei tifosi della passata stagione in applausi convinti. Ma con gli arrivi di Cesarini e di un altro centrocampista i due potrebbero non essere più al centro del progetto tecnico della Reggiana e, considerando che per entrambi le richieste non mancano, potrebbero essere sacrificati per fare un po’ di cassa. Maltese, dopo che la società al momento gli ha negato l’adeguamento dell’ingaggio, è seguito da mezza Lega Pro con Livorno e Catanzaro in prima fila e anche dalla categoria superiore, con l’Ascoli che, dopo aver acquistato il cartellino di Daniele Mignanelli, vorrebbe portarlo in terra marchigiana. Nolè invece potrebbe valutare le diverse richieste che sono arrivate non avendo ancora rinnovato il contratto con la Reggiana e, la società granata vorrebbe “giocare al rialzo” cercando di cedere il giocatore al miglior offerente. Nonostante l’acquisto di Trevisan pare difficile una partenza di uno tra Spanò e Sabotic, perché il giocatore arrivato dalla Salernitana può giocare anche sulla corsia di sinistra andando a coprire il buco lasciato vuoto dall’infortunio di Pedrelli.

Ore 20.20 – (Gazzetta di Reggio) Ad una settimana esatta dall’esordio in campionato, che vedrà la Reggiana impegnata a Bassano sabato prossimo alle ore 20.30, gli uomini di Mr. Colucci sono attesi questo pomeriggio da una delle ultime amichevoli di questo lungo precampionato. Sarà il “Torelli” di Scandiano a far da teatro alla sfida tra i granata ed il Massa Lombarda, compagine che milita nel campionato d’Eccellenza romagnola e che vanta come Ds quel Pietro Fiorentini che è stato un giocatore della Reggiana. La gara avrà inizio alle 16 e l’ingresso ai botteghini sarà di 5 euro. Sono solo cinque in match disputati finora da Marchi e compagni, ossia gli impegni in Tim Cup con Feralpisalò e Pro Vercelli oltre ai test amichevoli con la Rappresentativa del Montagna, la Virtus Vecomp e la Correggese, pertanto la “sgambata” di oggi sarà molto importante per il tecnico di Cerignola per verificare la forma degli atleti e per individuare quell’ipotetico undici da schierare fra sette giorni contro i temuti giallorossi veneti. Oltre a ciò, sarà l’occasione anche per i tifosi di vedere all’opera l’ultimo arrivato, Trevor Trevisan ed il centrocampista italo-brasiliano Lucas Finazzi che si sta giocando le sue chances per strappare un contratto con la società di via Mogadiscio. TREVISAN UFFICIALE. Ieri è stato il giorno della firma in granata per il centrale difensivo Trevor Trevisan. Nato a Cassino il 21 dicembre ’83 è un prodotto delle giovanili del Venezia Calcio che si “fa le ossa” con Sacilese, Pordenone, L’Aquila e Giulianova, prima di approdare al professionismo dove nel suo curriculum c’è tantissima Serie B: dal 2005 al 2007 ha giocato nel Vicenza, poi si è trasferito a Pisa dove è rimasto per altri due anni. Nel luglio 2009 arriva al Padova dove rimane per cinque anni consecutivi, fino al gennaio 2014, e successivamente va in prestito al Varese dove completa la stagione 2013/2014. Nel luglio 2014 firma con la Salernitana, squadra con cui ha militato sino al giugno scorso. 224 partite totali (tra campionato, play off e play out) in serie B segnando 10 gol e 25 partite di Lega Pro con 3 gol all’attivo sono un bel biglietto da visita per un giocatore che porta nella difesa granata un po’ di chili ma anche un bagaglio di esperienza importante per un reparto costituito in gran parte da giovani. DAI CAMPI. Ieri doppia seduta in via Agosti davanti a tanti tifosi sempre più incuriositi dall’arrivo in rosa di nomi altisonanti per la Lega Pro. Era presente, ed ha già iniziato a lavorare coi compagni, il difensore Trevisan che si è mosso sia in coppia con Paolo Rozzio, altro arrivato degli ultimi giorni, che con Minel Sabotic e Alessandro Spanò. Dunque c’è tanta concorrenza dietro ma le porte sono aperte per tutti e questo potrebbe essere un ulteriore stimolo a fare bene. Continuano invece ad essere assenti Dario Maltese, per lui solo esercizi in palestra, e Daniele Pedrelli che dovrebbe tornare a disposizione a fine mese: il ragazzo è fermo dalla prima settimana di Villa Minozzo per un infortunio in amichevole trattato con fattore di crescita.

Ore 19.30 – Qui Euganeo, fischio finale: Padova-Carpi 1-1.

Ore 18.20 – Qui Euganeo, fine primo tempo: Padova-Carpi 1-1, reti di Dettori e Catellani su rigore.

Ore 17.35 – Qui Euganeo: inizia Padova-Carpi.

Ore 16.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Al De Marchi oggi sbarca Zirolandia, alias il Mestre di Mauro Zironelli, tecnico che a Sacile nel biennio 2013-15, secondo gli addetti ai lavori, produsse il miglior calcio della Quarta serie e che la scorsa stagione con l’Altovicentino (girone D) si è arreso solo al predestinato Parma. Da giugno Ziro allena il Mestre, una delle candidate alla promozione in LegaPro. L’amichevole con il Pordenone (inizio alle 16, biglietto d’ingresso 5 euro) è stata organizzata grazie all’impegno di Denis Fiorin, attuale ds dei neroverdi, ex sacilese. Sarà un buon test per Stefani e compagni in vista dell’esordio in campionato di sabato 27 settembre con il Gubbio. NEROVERDE MANCATO – Zironelli era uno dei candidati alla sostituzione di Tedino nello scorso giugno, quando sembrava che il tecnico dovesse raggiungere Zamuner a Padova. Poi Bruno decise di rispettare la parola data a Lovisa (triennale sino al 2018) e privilegiare la vicinanza alla famiglia (abita a Corva) ai soldi dei biancoscudati. Comportamento raro di questi tempi, soprattutto (ma non solo) nel mondo del calcio. «Mi avevano cercato Messina e Alessandria – racconta Zironelli -. Anch’io ho preferito non allontanarmi troppo da casa. Mestre mi è sembrata una buona soluzione. La società è seria e ambiziosa. Nonostante la vicinanza a Venezia, abbiamo 600 abbonati». L’obiettivo del Pordenone in C è arrivare a quota 400. Profeta del 3-4-3, Ziro sembra essersi convertito al 3-5-2. «Obbligatoriamente – garantisce – offensivo». CUORE BIANCOROSSO – Inevitabile un pensiero alla cara estinta, la Sacilese retrocessa dalla D, sparita dall’Eccellenza e rinata sotto le spoglie di «Nuova» in terza categoria. «Un dolore – abbassa la testa Ziro -. Un vero peccato, perché con quel gruppo potevamo fare grandi cose». Infatti di quel gruppo si è portato a Mestre Beccaro, Sottovia e Boscolo Papo, che insieme a Kabine, a Pettarin e allo stesso tecnico fanno una bella colonia di ex liventini. «Mi piacerebbe – sorride – che gli amici di Sacile venissero al De Marchi a vederci e a salutarci». PROVA GENERALE – «Mestre impegnativo? A me – afferma Tedino – piace giocare contro avversari forti. Altrimenti non avremmo affrontato il Cittadella». Il test di ieri con la Beretti di Cristante è servito solo per far accumulare minuti a quelli che avevano giocato meno. Oggi dovremmo vedere in campo a grandi linee la formazione che il tecnico intende schierare sabato al Bottecchia contro il Gubbio. SOTTO LE STELLE – È in preparazione intanto «Neroverdi sotto le stelle», manifestazione di presentazione del nuovo Pordenone che si terrà martedì in piazzetta San Marco assieme al Comune e in collaborazione con il Caffè Municipio. Presenterà come di consueto Massimo Radina. La serata sarà allietata dalla Nica Band e dalla scuola di tango «El abrazo cerrado» della splendida Chiara Del Savio.

Ore 16.10 – (Messaggero Veneto) In attesa del debutto in campionato ( sabato 27 agosto, alle 18.30, al Bottecchia col Gubbio) il Pordenone si presenta ai suoi tifosi martedì 23 agosto. É in programma infatti il vernissage ufficiale della squadra “Neroverdi… sotto le stelle”. L’iniziativa si svolge nel cuore della città, in piazzetta San Marco, dalle 20.30 in poi. Sarà l’occasione per dare la carica in vista dell’avvio di un campionato di Lega Pro del valore di una serie B. Pordenone che è, e vuol essere sempre più, la squadra del territorio, squadra che porta orgogliosamente sulla maglia un ramarro con il nome di tutti i comuni del Friuli occidentale. La serata di martedì, condotta da Massimo Radina, sarà aperta da uno spettacolo di tango della scuola El Abrazo Cerrado. Intrattenimento musicale di Nica Band, Nicole Pellicani, Clara Danelon e dj Zec. Collabora all’iniziativa il Caffè Municipio.

Ore 15.50 – (Messaggero Veneto) Anche stavolta Bruno Tedino ha avuto buone risposte dalla (teoriche) seconde linee. Il Pordenone “B” ha superato ieri la Berretti per 6-1 e ha messo in mostra il suo trio offensivo di scorta: Azzi e Raffini (due gol) e Martignago (una rete, l’altro centro del classe ’98 De Anna). Oggi si replica ed è «l’ultimo, vero test prima del campionato» afferma il tecnico. Appuntamento alle 16 al De Marchi col Mestre, compagine di serie D che punta alla promozione in Lega Pro. L’uscita di ieri. Gara da 60’, primo tempo da 35’ e l’altro da 25’, in cui «ho avuto risposte positive – spiega Tedino – abbiamo messo minuti importanti nelle gambe». Pordenone col 4-3-3, D’Arsiè in porta, De Anna, Parodi, Peron e De Agostini in difesa; Gerbaudo play in mediana con al suo fianco Broh e Salamon; davanti il trio Azzi, Raffini e Martignago. Proprio quest’ultimi sono stati i protagonisti, segnando cinque dei sei gol. Bene il brasiliano con le sue accelerazioni, altrettanto positivo il giovane (classe ’96) ex centravanti della Primavera del Cesena. Martignago sta scaldando il motore invece in vista del campionato della consacrazione. «Queste amichevoli servono e giocare con la Berretti fa piacere – afferma Tedino – è una squadra che corre e con ragazzi motivati che vogliono mettersi in mostra». Oggi. Si replica col Mestre, in cui verosimilmente si vedrà il Pordenone “A”. Assente Berrettoni, davanti dovrebbero giocare Pietribiasi e Cattaneo con al centro Arma. In mezzo Suciu, Burrai e Misuraca, con Tomei in porta e la consueta difesa a 4 con Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato. Dall’altra parte, tante vecchie conoscenze del calcio provinciale, dal tecnico ex Sacilese Zironelli, agli ex liventini Beccaro, Sottovia e Kabine, quest’ultimo allenato da Tedino a Pordenone quasi vent’anni fa. «Mi aspetto un’altra buona sgambata – afferma il tecnico del Pordenone – con risposte sul piano dell’impegno e della fatica. Siamo in rodaggio, dobbiamo crescere». Prossima settimana (mercoledì?) l’ultima uscita con una squadra dilettanti. Sabato alle 18.30 il debutto in campionato col Gubbio. Mercato. Grande colpo della Reggiana ieri. Dopo big come Marchi e Cesarini, il club emiliano si è assicurato un pordenonese doc, Trevor Trevisan, difensore centrale classe ’83 reduce da due anni alla Salernitana tra serie B e Lega Pro. Figlio d’arte, ha firmato un biennale. Il 13 novembre farà il suo ritorno al Bottecchia dopo quattordici anni. Al tempo era uno dei fuoriquota di quel Pordenone che vinse la Lega Pro e salì in C2.

Ore 15.20 – (Giornale di Vicenza) Una settimana esatta alla Reggiana nella grand soirée in scaletta sabato prossimo alle 20.30 al Mercante e nell’habitat granata il ciclone Mike Piazza non si è ancora fermato. Sotto la proprietà dell’ex stella del baseball Usa, a Reggio hanno ripreso a sognare in grande stile: l’altroieri l’ingaggio del trequartista Cesarini, un tipaccio che al Bassano ha già scaraventato nel sacco 6 reti solo in campionato, di cui uno decisivo proprio alla prima giornata 3 anni fa col Pavia al velodromo e ieri invece nuovo ingresso robusto. Gli emiliani infatti hanno acquistato anche il navigato centrale difensivo Trevor Trevisan, figlio d’arte, 33 anni, la scorsa stagione in serie B con la Salernitana. Non solo: il tecnico Leo Colucci sta visionando anche il centrocampista brasiliano Lucas Finazzi, 26 anni, già visto a Brescia e Cremona in atteso eventualmente di contrattualizzarlo. Nel frattempo prosegue il lavoro sul campo della truppa di D’Angelo che sta utilizzando questi giorni senza impegni ufficiali per perfezionare gli automatismi di gioco visto che a fiato e gambe il gruppo va già a tavoletta. Sicchè stamane la comitiva effettuerà una sgambata in famiglia allo stadio di Pove con inizio alle 10.30 e gli Allievi giallorossi a fare da sparring partner. Poi la settimana ventura sarà quella decisiva per fare il punto della situazione sui lungodegenti Cenetti e Candido nella speranza di riattivarli a settembre. Diversamente andrebbero prese in considerazione soluzioni alternative.

Ore 15.00 – (Giornale di Vicenza) Dopo aver affidato da tempo la custodia dei pali al signor Rossi, il Bassano ha arruolato anche Bianchi eppure il roster assemblato non batte certo la via dell’anonimato, una formazione che sa combinare qualità e quantità a sufficienza, forse non per giocare a strabiliare ma certamente per infastidire la concorrenza quanto una cartella esattoriale recapitata alle 8 del lunedì mattina.LA SCELTA DI NICOLÒ. A volere fortissimamente il Soccer Team è stato proprio Nicolò Bianchi, comasco ventiquattrenne, centrocampista d’alto tonnellaggio (un metro e 86 per 74 kg), firmato appositamente per elevare la stazza della mediana e surrogare Guido Davì finito alla Feralpi Salò assieme ad Asta. Sino al mese scorso era sotto il controllo del Novara che sistematicamente ogni estate (salvo nell’annata della promozione in B proprio ai danni dei giallorossi) lo dirottava altrove: Monza, Cremonese e via indirizzando. “Adesso che sono uscito dal contratto ho scelto io di venire a Bassano – confida il prode Nicolò – ragazzo sveglio e alfabeta – c’erano altre opportunità ma io volevo solamente venire qui”. E alla prima interrogazione dimostra di avere studiato alla grande. “Il Bassano è la squadra che nell’ultimo triennio di Lega Pro ha raccolto più punti e collezionato le cifre migliori di tutte – recita a memoria il nuovo incontrista alle dipendenze di D’Angelo – ho fatto bene a vestire questa maglia. Per me è un nuovo rilancio: nelle ultime stagioni sono sempre stato impiegato con continuità ma considero questa tappa la possibile svolta della mia carriera”.CHE FATICA: Bianchi rivela un curioso aneddoto. “Per anni mi sono domandato come mai il Bassano fosse la squadra che corresse più di tutti. L’ho incrociato col Monza, poi col Novara e infine con la Cremonese e tutte le volte voi andavate come dei treni.Beh, adesso so il motivo: ho conosciuto il ritmo della preparazione del prof. Dal Monte e ho capito come facesse il Bassano ad andare più forte. Si lavora e si suda ai massimi ma alla lunga è soltanto un bene”.MINA VAGANTE: Idee chiare nero su Bianchi. “Questo è un campionatone, non c’è bisogno che lo dica anch’io e di sicuro non siamo mica obbligati a vincerlo – sottolinea – e anche se non arrivi terzo o quarto, quest’anno i playoff allargati concedono più spazio a tutti e allora sono convinto che se riuscissimo a entrare nella giostra degli spareggi poi potremo diventare davvero la mina vagante del torneo. Io ci conto”.COMBATTENTE NEL MEZZO: Nicolò si descrive così. “Sono un centrocampista centrale di corsa e sostanza – comunica – mi dedico all’interdizione ma quest’anno voglio migliorare anche la fase offensiva e non solo quella difensiva: vado spesso a saltare negli angoli e nelle punizioni, ho anche un buon tiro da fuori e ciò nonostante più di un gol a campionato non riesco a fare. E’ vero che qualche assist vincente lo timbro (2 anni fa mandò in gol proprio al Mercante il novarese Faragò, ndr), ma se mi dite che pure Davì prima di me non realizzava mai e si è sbloccato col Soccer Team lo colgo come un buon auspicio”.BASKET & PIZZA: Universitario in Ingegneria informatica, tifoso di Nadal e col basket nel cuore (“Sono stato abbonato 5 anni in curva a Cantù”), interista ma estimatore di Lampard, adora la pizza speck e brie. Un tipo così è giusto che si fermi a lungo.

Ore 14.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Qualche problemino in difesa ma ampia scelta in attacco. Questo il borsino del Venezia alla vigilia della trasferta di domani a Santarcangelo di Romagna – stadio Mazzola ore 17.30 -, seconda uscita di Coppa Italia che, grazie all’1-0 sul Mantova, consentirà di superare il turno anche con un pareggio. Nella retroguardia in forte dubbio Domizzi e Baldanzeddu con in vista la conferma di capitan Modolo ed esordio per Luciani, mentre tra le punte Geijo potrebbe esordire in panchina accanto a mister Inzaghi. Come lo spagnolo a caccia dei primi minuti in campo c’è pure l’attaccante Simone Edera, classe ’97 ex Primavera del Torino, ultimo arrivato in un reparto che a breve potrebbe salutare Virdis e Basso. «La presenza di Inzaghi come allenatore è stata decisiva per il mio arrivo a Venezia – confida Edera, mancino torinese – c’erano stati contatti anche con club di serie B ma qui le prospettive sono super. Come giocatore ho una buona qualità nelle giocate ma, tra le altre cose, devo migliorare molto in primis sul piano difensivo». Edera «benedice» il 4-3-3 su cui Inzaghi sta plasmando la squadra lagunare. «Qualche soddisfazione me la sono tolta ma spero di essere solo all’inizio e di crescere in fretta. Dopo 13 anni di settore giovanile nel Torino ho l’occasione di imparare dai grandi, qui poi c’è gente che ha giocato una vita in serie A e B con centinaia di presenze. Mi porterò sempre dentro lo scudetto Primavera vinto in maglia granata, ma sono orgoglioso anche di aver fatto parte dell’Italia Under 19 recente vicecampione d’Europa. Peccato per lo 0-4 in finale con la Francia, la lezione però è stata molto utile». Per il neo arancioneroverde due presenze in serie A. «La maglia dell’esordio all’Olimpico di Roma è appesa in camera di mio papà. È bello poter dire di aver avuto come allenatore Ventura, l’attuale citì dell’Italia, un grande conoscitore di calcio anche se forse non vedeva moltissimo noi giovani – sorride Edera -. Sono fortunato ad essere in un Venezia forte, il resto dovrò farlo io sul campo». Ieri la società ha chiarito che Giorgio Perinetti “continuerà a ricoprire il ruolo di direttore sportivo e, dalla stagione 2016/17, anche di responsabile area tecnica del Venezia”. Gli abbonamenti sono saliti a 540.

Ore 14.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) L’antivigilia di Santarcangelo – Venezia di Filippo Inzaghi comincia dal mercato. Una premessa fondamentale quando manca una settimana all’inizio del campionato e sarà tempo di tirare le prime somme. «Le voci di mercato? Certi giocatori – ammette Inzaghi – sanno che sarà più difficile giocare con continuità rispetto a altri, se vorranno andare via non ci opporremo, l’importante è essere chiari fra di noi. Se rimarranno, al contrario, dovranno farlo con l’atteggiamento giusto». Puntualizzazione doverosa perché negli ultimi giorni, oltre a Francesco Virdis, a Venezia c’è pure Simone Basso con la valigia in mano. Inzaghi ne parla con serenità, sapeva quando ha accettato la proposta del Venezia che esisteva questo rischio e adesso fa spallucce. Anche nella giornata di ieri si è lavorato in uscita, l’ex centravanti del Savona continua a prendere tempo, mentre il centrocampista ligure vorrebbe riabbracciare il suo vecchio allenatore Roberto Boscaglia a Novara. Il suo agente sta lavorando a uno scambio (difficile) con Davide Lanzafame, mentre piace molto Giuseppe Caccavallo, 15 gol in 26 partite lo scorso anno alla Paganese e di proprietà della Salernitana. Il suo agente ha dichiarato che non si muoverà dalla Campania, mentre le due società sembrerebbero vicine a un accordo. Non è certo un affare fatto, ma una possibilità da tenere in considerazione visto il feeling fra società ormai assodato. Domani c’è la Coppa Italia e c’è il Santarcangelo, basterà un pari per passare il turno e Inzaghi vuole staccare il pass. Perché più partite si giocheranno, più si potrà gestire in modo meno problematico il gruppo. «Vogliamo qualificarci – ammette Superpippo – perché questa competizione ci darà modo di far giocare tutti in una stagione lunga come quella che stiamo per affrontare. Geijo è fermo dal 10 luglio e cercherò di mettergli qualche minuto nelle gambe. Domizzi lo preserveremo per la prima di campionato e Baldanzeddu non sta molto bene. La formazione la farò sulla base dei 10 migliori giocatori che mi offrono maggiori garanzie oltre al portiere».

Ore 13.50 – (La Nuova Venezia) «La Coppa Italia è uno degli obiettivi stagionali del Venezia, quindi a Santarcangelo faremo di tutto per ottenere la qualificazione». Filippo Inzaghi è chiaro, e non potrebbe essere altrimenti, anche perché la trasferta in Romagna è propedeutica all’esordio di sabato prossimo in campionato contro il Forlì. Per questo motivo si va verso la riconferma dell’undici che ha superato il Mantova al Penzo con l’unica eccezione di Baldanzeddu, non ancora ristabilito dall’infortunio, con Luciani primo candidato a sostituirlo sulla fascia destra in difesa. In dubbio la presenza di Domizzi. «Vedremo dopo la rifinitura se convocarlo e portarlo in panchina, oppure lasciarlo a Mestre a lavorare» taglia corto il tecnico». Intanto si rivede Alexandre Geijo. «Se non ci sono sorprese dell’ultima ora, verrà via con noi» dice ancora Inzaghi, «ovviamente è ancora lontano dalla condizione migliore, essendo praticamente out dal primo giorno di ritiro, però se sarà possibile qualche minuto vorrei concederglielo. Geijo è una pedina preziosa in quel ruolo, al pari di Ferrari, riportarlo a una condizione accettabile è una priorità». Il Venezia si presenta a Santarcangelo, dove gioca l’ex arancioneroverde Sasha Cori, con due risultati su tre a disposizione visto che nel match inaugurale i romagnoli avevano impattato (0-0) a Mantova. «Non faremo calcoli, rispettiamo l’avversario, che sicuramente proverà a metterci in difficoltà» avverte Inzaghi, «noi dovremo scendere in campo con il piglio giusto, puntando a migliorarci dopo la partita con il Mantova e in previsione dell’esordio con il Forlì». Qualificazione in Coppa prima tappa della stagione. «Sì, ci teniamo ad andare avanti, la Coppa Italia è un obiettivo, anche perché avendo una rosa ampia mi consentirebbe di far giocare chi magari avrà meno minuti in campionato». Rosa ampia che potrebbe vedere qualche elemento in uscita prima del 31 agosto. «Quando hai tanti giocatori a disposizione, è logico che c’è chi gioca di più e chi di meno. La situazione è chiara, chi deciderà di rimanere dovrà farlo però con l’atteggiamento giusto, come capiremo chi vorrà eventualmente andare da un’altra parte per giocare». Oltre a Virdis, potrebbe lasciare il Venezia anche Simone Basso, l’esterno arrivato dal Trapani e ora nel mirino del Novara. Il tutto mentre Giorgio Perinetti, oltre a direttore sportivo, avrà anche la carica di responsabile dell’Area Tecnica.

Ore 13.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) E’ arrivato a Vicenza per sostituire Nicolò Brighenti, finito al Frosinone, e tra i tifosi biancorossi c’è molta attesa per vederlo all’opera. Fabricio Fontanini, acquistato dalla compagine argentina del San Lorenzo è un giocatore su cui la dirigenza berica punta molto, anche se per vederlo al meglio servirà un po’ di tempo. «Il calcio italiano è certamente diverso dal modo di giocare a cui ero abituato in Argentina – spiega Fontanini – ma il mister mi sta insegnando molto dal punto di vista tattico e io mi sto impegnando al massimo per migliorare. Sono un difensore centrale, gioco ugualmente come interno destro o sinistro, ma adesso quello che è più importante è che devo ritrovare il ritmo partita perché non gioco da tempo e quindi la condizione non può essere la migliore. Per caratteristiche sono un centrale, ma mi adatto anche a terzino, anche se nella mia carriera l’ho fatto molto raramente». Fontanini ha il doppio passaporto, cosa che gli ha permesso di venire a giocare in Italia. «I miei nonni erano toscani, della provincia di Lucca – precisa Fontanini – e il calcio italiano lo seguivo in televisione. Del Vicenza so che ha una storia gloriosa alle spalle e sicuramente è una città e una piazza importante in cui sarà un onore giocare». Fontanini non nega che per lui Vicenza rappresenta una grande possibilità di emergere in un campionato importante come quello italiano. «Sono consapevole di questo – dice – e la promessa che mi sento di fare ai tifosi del Vicenza è che l’impegno sarà sempre massimale. Poi sarà il campo a dire quale sia il mio valore, di certo so che non sarà facile adattarsi ad un calcio diverso, ma anche ad un modo di vita differente. Ma ho scelto Vicenza sapendo a cosa andavo incontro e sono pronto a dare il meglio di me stesso». Ma chi giocherà al fianco di Fontanini il prossimo 27 agosto contro il Carpi? La trattativa relativa a Cristian Zaccardo è sempre ferma alla richiesta di un biennale avanzata dal campione del mondo nel 2006, richiesta che è in attesa della risposta della società berica che non è molto convinta per quanto riguarda la durata del contratto.

Ore 13.00 – (Giornale di Vicenza) Dal San Lorenzo, campione del Sudamerica due anni fa, al Vicenza in serie B.Due passi indietro, in apparenza, ma con la determinazione di farne molti in avanti. Fabricio Fontanini, nella sua prima intervista da numero 5 biancorosso con domande in italiano e risposte in spagnolo, non ha avuto comunque problemi a farsi capire, raccontando le ambizioni di un giocatore che a 26 anni è giunto ad un momento di svolta importante nella sua carriera: «Negli ultimi due anni, militando in un club ai vertici mondiali come il San Lorenzo, ho giocato poco – ha spiegato -. Per fortuna non c’è stato alcun problema fisico di rilievo, sono sempre stato bene; semplicemente l’allenatore preferiva affidarsi a compagni più esperti di me, dai quali comunque ho potuto imparare tanto ogni giorno anche in allenamento, affrontando con la mia squadra avversari di grande caratura in tornei prestigiosi».Dopo aver giocato nell’Atletico Rafaela e nel Quilmes, nel 2013 Fontanini è approdato infatti al San Lorenzo, con 4 presenze nella Copa Libertadores vinta nel 2014.Dalla Copa Libertadores alla serie B italiana: come mai questa scelta?Ho subito accettato con entusiasmo la proposta del Vicenza perché conosco la storia importante di questo club, la città è bellissima, e io avevo tanta voglia di tornare ad essere protagonista: mi auguro di poterlo fare qui, ottenendo risultati importanti insieme ai miei compagni.Il suo cognome lascia immaginare origini italiane, è così?Sì, i miei nonni erano di un paesino vicino a Lucca, in Toscana.Quali differenze sta trovando tra il calcio argentino e quello italiano?Guardavo già le partite del calcio italiano in televisione, e adesso sto riscontrando anche di persona come sia molto più tattico rispetto a quello argentino. In particolare in difesa i movimenti di squadra sono molto più coordinati, occorre essere attenti e rapidi sia a salire, sia a rientrare. Sono aspetti sui quali il nostro allenatore insiste molto, li sto imparando ogni giorno sul campo, confido di migliorare in fretta per inserirmi al meglio nei meccanismi della squadra.Quali sono le sue caratteristiche come giocatore?Sono un difensore molto fisico, attento nella marcatura. Mi è capitato di giocare talvolta anche da terzino destro, ma in linea di massima vengo schierato come centrale, destro o sinistro.Prima di Empoli non giocava una partita ufficiale intera da molto tempo: come va la condizione?Mi rendo conto di dover ritrovare la gamba, il ritmo, la rapidità, ma è normale che sia così, a distanza di tanti mesi. Mi allenerò per questo, e giocando con continuità la condizione potrà solo migliorare.Chi le ha dato il soprannome “El Muro”?Mi chiamano così da sempre, da quando giocavo da ragazzino a Rafaela. Mi piace questo nomignolo, lo sento mio.Anche un altro famoso difensore argentino era soprannominato “El Muro”…Sì, Walter Samuel. È proprio lui il mio idolo, il giocatore a cui mi ispiro da sempre, prendendolo come modello di riferimento.

Ore 12.40 – (Giornale di Vicenza) Doveva essere il giorno della presentazione ufficiale di Fabricio Fontanini, e così è stato. Ma un po’ a sorpresa ieri è stato, anche e soprattutto, il giorno in cui il direttore sportivo Antonio Tesoro è intervenuto in conferenza stampa per fare il punto generale della situazione ad una settimana dall’inizio del campionato, con dieci giorni di mercato ancora a disposizione per apportare gli ultimi ritocchi alla rosa.LA DIFESA NON REGGE. Senza giri di parole, Tesoro ha riconosciuto che ad oggi la squadra rischia di faticare a reggere l’impatto con le prime giornate di serie B: «Ho chiesto alla Lega di rinviare di un mese il campionato, vediamo cosa ci rispondono… – ha premesso con una battuta -. Ad oggi oggettivamente dal punto di vista difensivo non reggiamo il colpo, la sensazione è negativa, anche se sappiamo che è destinata a migliorare. Nel reparto arretrato ora come ora paghiamo purtroppo i molti infortuni: Adejo e D’Elia sono fuori, Pucino e Fontanini ancora non in condizione, abbiamo perso Sampirisi che è stato il terzino più forte della serie B e poi pure Brighenti, la cui cessione non era preventivata… Non si può pretendere che il peso sia retto interamente da giovani come Bogdan». Anche il centrocampo sembra essere un reparto carente: «Sì, adesso anche in mezzo siamo corti, capisco le richieste di Lerda – ha osservato Tesoro – ma pure in questo caso dipende soprattutto dall’infortunio di Bellomo, al quale si è aggiunto anche quello di Urso: nel momento in cui, a fine settembre, Bellomo avrà recuperato, se adesso andiamo ad inserire un altro elemento importante in quel ruolo rischiamo di trovarci in sovrannumero, creando problemi di coesistenza che poi sono quelli che alla lunga ti fanno perdere i punti. Comunque valuteremo se sul mercato ci sarà l’occasione giusta per integrare il reparto».INIZIO AD HANDICAP. Il direttore sportivo ha ammesso di attendersi un avvio di stagione in salita: «I molti infortuni non ci consentono di essere sereni, siamo un po’ bersagliati dai problemi fisici, com’era già capitato al Vicenza anche l’anno scorso – ha ricordato -. Dobbiamo fronteggiare una situazione oggettivamente difficile e c’è un po’ di preoccupazione, anche se sono certo che senza tutti questi infortuni non ci sarebbero stati questi campanelli d’allarme. Ci vorrà pazienza, e non dovremo dormire, ma cogliere al volo tutte le occasioni che eventualmente si presenteranno». Con la consapevolezza che l’avvio del campionato potrebbe essere ad handicap: «Io mi aspetto un inizio non esaltante – ha ammesso -. D’altra parte l’aspettativa di questo campionato non è quella di vincerlo. So però che il presidente, quando avrà sistemato determinate situazioni, potrà fare programmi più ambiziosi, in linea con la storia di questa piazza».IMPREVISTI DA GESTIRE. L’andamento del mercato è stato un percorso accidentato per il direttore sportivo biancorosso: «Ho cercato di gestire al meglio determinati imprevisti, che non mi hanno consentito di programmare la squadra secondo l’idea che mi ero fatto a giugno – ha spiegato -. In un mercato che comunque dura davvero troppo, ci siamo ritrovati sempre sul filo del rasoio a dover affrontare tanti problemi gestionali, confrontarci con giocatori scontenti per diversi motivi legati al contratto o alla prospettiva di andare in serie A… non c’è stata la serenità che avremmo voluto. Il caso di Brighenti è stato eclatante: potevo pensare che se ne andassero tutti tranne lui, tanto è vero che nel ruolo di difensore centrale eravamo convinti di essere coperti e non ne abbiamo cercati prima. Adesso però che Brighenti non c’è più, Adejo si è infortunato, e siamo riusciti a prendere un giocatore forte come Fontanini, che però è straniero, si deve inserire ed è indietro di condizione, le valutazioni cambiano. I difensori centrali disponibili sono pochi: chi ce li ha se li tiene, sul mercato oggi sono rari e costosi come gli attaccanti».ZACCARDO E IL MERCATO. Cristian Zaccardo resta l’obiettivo principale nel mirino del ds: «Anche se ci sono delle difficoltà, non siamo lì lì per chiudere – ha precisato -. Cherubin è impossibile per noi come per le altre squadre di serie B, per Volta ho fatto un tentativo concreto ma senza esito». In uscita, oltre alle rescissioni con Pozzi e Manfredini («Le definiremo la prossima settimana»), verranno ceduti alcuni giovani, come Madrigali e Giusti, non ritenuti adatti al progetto tecnico: «Avevamo già messo nel conto che, di tanti ragazzi valutati, non tutti si sarebbero rivelati pronti e sarebbero stati ceduti al termine del precampionato – ha spiegato Tesoro -. Voglio fare una menzione speciale per Cernigoi, che si sta ritagliando uno spazio importante e secondo me potrà essere una lieta sorpresa». Non si prevedono, invece, cessioni “eccellenti”: «Ad oggi non ci sono trattative vere, quindi da qui alla fine non credo si farà più nulla, a parte qualche tentativo dell’ultimo giorno – prevede il ds -. Per Raicevic finora abbiamo ricevuto solo qualche sondaggio o offerte offensive. So che il presidente ha fatto una proposta importante per l’adeguamento del suo contratto che è stata rigettata, quindi andremo avanti con l’attuale accordo, puntando comunque sul giocatore perché è forte, e lui dovrà fare il professionista». Dovrebbe restare anche Vigorito: «Ha recuperato dell’infortunio ed è in organico, a meno che lui non chieda di essere ceduto visto che adesso il portiere titolare è Benussi».FIDUCIA NELLA CRESCITA. Tesoro è comunque convinto che questa squadra, quando ritroverà tutti i giocatori attualmente infortunati o non in condizione, sarà forte: «Abbiamo molti giocatori di valore che usciranno alla distanza – assicura -. Fontanini è forte, ma non giocava da nove mesi perché andava in scadenza di contratto, deve adattarsi al gioco a zona, imparare la lingua… Con gli stranieri è così, ci vogliono due mesi se va bene, ma per amore delle rose si sopportano anche le spine. Fabinho è strepitoso ma in grande ritardo di condizione, lo stesso Pucino non è al meglio, Adejo, D’Elia e Bellomo recupereranno dagli infortuni… Diamo tempo a questa squadra, sono certo che le qualità ci sono ed emergeranno».

Ore 12.10 – (Gazzettino) Prosegue il rodaggio delle padovane di serie D che oggi scendono in campo per affinare condizione fisica e sincronismi tra i reparti in vista dei primi impegni ufficiali di Coppa Italia (28 agosto) e campionato (4 settembre). Il Campodarsego è impegnato allo stadio di Mestrino dove si disputa il triangolare, con partite della durata di quarantacinque minuti, dedicato alla memoria dell’ex capitano biancoverde Francesco Bertocco: alle 17.30 la truppa di Enrico Cunico affronterà i padroni di casa e alle 18.30 se la vedranno con il Montecchio; alle 16.30 si affronteranno Mestrino e Montecchio. La Vigontina San Paolo è attesa invece alle 16.30 dal test allo stadio di Chioggia con la Clodiense allenata da Massimiliano De Mozzi, ex allenatore dell’Abano. Proprio riguardo agli aponensi, oggi alle 16 misureranno il loro grado di preparazione in un’amichevole di lusso con il Vicenza, test che è in programma nel quartiere generale dei berici.

Ore 11.50 – (Mattino di Padova) L’Abano può gongolare in vista dell’amichevole con il Vicenza in programma oggi pomeriggio (alle 16.30) al Centro sportivo di Isola Vicentina. La squadra di mister Luca Tiozzo giovedì ha superato il Pozzonovo con un tris convincente (3-0 il risultato finale, reti di Fracaro, Ferrante e Busetto su calcio di punizione), mettendo in mostra tutti i nuovi acquisti, compresi il portiere Nicolas Cottignoli (19 anni), ex estremo del Mezzolara, che ha ben figurato nel primo tempo, e Alexis Ferrante (21 anni) talento italo-argentino cresciuto nelle giovanili di Roma e Piacenza, nell’ultima stagione all’Imolese. Ferrante, tra l’altro, ha segnato il terzo gol che, di fatto, ha chiuso la partita. Individualità a parte, il gioco dei neroverdi piace per le verticalizzazioni, il ritmo e la capacità di attaccare gli spazi. Le amichevoli del week-end. Le altre tre squadre padovane di Serie D, Este, Campodarsego e Vigontina San Paolo, saranno tutte impegnate in questo ultimo week-end di sgambate prima dell’esordio in Coppa Italia di Serie D (28 agosto). A Chioggia scenderà in campo la Vigontina di mister Italiano, contro i padroni di casa della Clodiense (fischio d’inizio alle 16.30). Il Campodarsego, alle 17.30 disputerà a Mestrino un triangolare dedicato all’ex capitano della squadra di casa Francesco Bertocco con i biancoverdi e il Montecchio. L’Este giocherà domenica (alle 15.30) in trasferta un altro mini-torneo con Trissino (società ospitante) e ArzignanoChiampo.

Ore 11.20 – (Gazzettino) Oggi alle 17 il Cittadella giocherà a Castelfranco Veneto contro il Giorgione (biglietto unico euro 5) l’ultima amichevole prima dell’inizio del campionato, che vedrà la squadra granata in trasferta sabato prossimo alle 20.30 a Bari. Questa partita concluderà la serie di quattro gare in nove giorni che il tecnico granata ha voluto per portare tutti i suoi giocatori a fare minutaggio per l’intera partita, ma in parallelo sono anche altri gli obiettivi che sta verificando. «Noi ci stiamo preparando – spiega Venturato – per l’esordio in campionato su un campo molto difficile come quello di Bari. Con il Giorgione si concludono queste partite costruite per portare tutti a giocare i novanta minuti, ma anche a crescere negli aspetti tecnici, tattici e fisici. È importante sapere interpretare bene ogni gara, come fosse una partita vera, così come è fondamentale la capacità di mantenere l’attenzione e la concentrazione fino al fischio finale. Con il Giorgione mi aspetto una prestazione con tutte queste caratteristiche». Il pensiero corre d’obbligo all’ultima amichevole con il Campodarsego, dove il Cittadella, dopo un ottimo primo tempo con tre gol all’attivo, è entrato in campo nella ripresa mentalmente rilassato subendo ben quattro reti. Riprende Venturato: «Per qualsiasi squadra di qualsiasi categoria vale l’atteggiamento giusto. A Campodarsego ci sono state cose positive e altre negative. Guardiamo a queste ultime per migliorarci, serve sempre umiltà». Magari sono cose già dette, ma quando capita la sorpresa gli errori possono essere di lezione più delle parole. «Le cose si imparano facendo – sottolinea il tecnico granata – e noi abbiamo ancora molto da fare. La serie B è nuova per tanti giocatori e per raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati è necessario il massimo impegno da parte di tutti». Oggi a Castelfranco Veneto giocheranno coloro che non sono stati impegnati mercoledì scorso a Campodarsego, cioè Paleari, Salvi, Pascali, Scaglia, Martin, Bartolomei, Iori, Lora, Maniero, Litteri, Arrighini, ma Venturato convocherà tutti, tranne Caccin infortunato. «Voglio tutti i miei giocatori a disposizione per avere ampia possibilità di scelta, vedrò anche come va la partita. La settimana prossima riprenderemo la preparazione-tipo». Ieri è rientrato in gruppo anche Strizzolo, che ha smaltito un colpo alla schiena. Continua intanto la campagna abbonamenti, che ha superato quota 1.100 tessere.

Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Fosse una favola, la trama sarebbe quasi scontata, aspettando il lieto fine. E invece è la vita reale, che riesce ancora a regalare sogni. La storia di Christian Kouame, arrivato a Cittadella in prestito dal Prato, inizia a Bingerville, in Costa d’Avorio, negli ultimi giorni del 1997. Christian cresce con genitori separati, lontano da agi e comodità, ma ama rincorre un pallone e gioca a calcio per strada. È bravo, si fa notare, finché il suo nome non arriva alle orecchie del presidente del Prato, Paolo Toccafondi. Il tempo di provarlo in allenamento con qualche squadra locale per capire che il ragazzino ha stoffa e merita una chance. «Sono arrivato a Prato, a 15 anni», racconta Koumae. «Avevo solo fatto qualche allenamento, ma per il resto avevo sempre giocato per strada. Ho esordito a 15 anni alla Sestese, in Eccellenza toscana, perché il Prato non poteva ancora tesserarmi. Ho fatto un anno in prestito alla Primavera del Sassuolo, quindi a Prato ho esordito in Lega Pro lo scorso anno, fino agli ultimi sei mesi in prestito alla Primavera dell’Inter». E a Cittadella come è arrivato? «L’Inter non mi aveva ancora riscattato, c’era qualche problema, finché il mio procuratore non mi ha parlato di Cittadella. Sono partito al volo e devo dire di aver fatto la scelta giusta. I compagni e l’allenatore mi stanno aiutando tantissimo, sono felice». Qualche segreto, nei sei mesi all’Inter, l’ha rubato? «Mi sono allenato solo un giorno con la prima squadra, ma tante volte, al termine del nostro allenamento, mi fermavo per vedere il lavoro di Mancini. Mi piacerebbe avere la cattiveria sotto porta di Icardi. Devo migliorare nella concretezza. Pregi? Corsa e tecnica». Si sente più un esterno o una punta? «Gioco senza problemi in entrambi i ruoli, mi adatto a quello che chiede l’allenatore. Forse da ala ho più spazi per sfruttare la mia falcata». Modelli da seguire? «I miei idoli sono Samuel Eto’o e Didier Drogba». Quanto è forte il suo legame con la Costa d’Avorio? «Molto. Purtroppo da quando sono in Italia non ho più avuto la possibilità di tornare, ma mi sento sempre con i miei familiari, se riesco li aiuto, anche se non mi hanno mai chiesto niente. Il mio sogno è vincere qualcosa con la nazionale ivoriana». E questa stagione? «Voglio aiutare il Cittadella e mettermi in mostra. La Serie B è un grande palcoscenico». Oggi nuova amichevole del Citta, alle 17 a Castelfranco contro il Giorgione. Intanto Valzania è stato convocato con la selezione B Italia, mentre l’ex Ciccio Coralli ha firmato con la Reggina. In un lungo post sul proprio profilo facebook, Coralli ha ringraziato tutta Cittadella.

Ore 10.30 – (Gazzettino) Sul fronte del mercato, è ufficiale la cessione di Giandonato al Livorno: contratto biennale e sarà allenato da Claudio Foscarini. Restano da sistemare altri tre over. «La Casertana ha riprovato con Ilari – sottolinea il diggì Zamuner – Il giocatore vuole riflettere bene, ma ormai è quindici giorni che lo stanno chiamando offrendogli due anni di contratto alla stessa cifra che prende al Padova. Mi sembra una buona proposta, ma evidentemente non è ancora sufficiente. Petrilli è stato cercato da diverse squadre, ma al momento non c’è quella che gli va bene. Dionisi lo vuole sempre il Rieti e c’è una pista un po’ aperta con la Sambenedettese».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Difficilmente saranno impiegati De Risio, Germinale e Altinier che stanno recuperando dai rispettivi acciacchi. Il tecnico si sofferma su Altinier: «L’importante è che sia tornato ad allenarsi dopo essere stato fermo venti giorni. Forse è meglio che anche domani (oggi, ndr) faccia un lavoro differenziato per essere disponibile da lunedì con il gruppo e fare una settimana completa in vista della Sambenedettese». Brevi fa poi il punto sul reparto avanzato: «Siamo partiti con Neto e Altinier, che purtroppo ha avuto questo inconveniente. Quanto a Germinale sapevamo che aveva bisogno di lavorare e che non sarebbe stato a disposizione da subito: non so se lo sarà da San Benedetto, però il suo percorso è questo. Alfageme è arrivato da pochi giorni e aveva iniziato tardi la preparazione con la Casertana. Anche lui deve lavorare ed è normale che in pochi giorni non ci sia ancora l’intesa. Abbiamo bisogno che giochino insieme e che partecipino in modo completo al lavoro della squadra. Siamo un po’ indietro per una serie di circostanze che non ci hanno permesso di lavorare al completo, ma sono convinto che questi quattro attaccanti abbiano le caratteristiche ideali per potere fare bene».

Ore 10.10 – (Gazzettino) A una settimana esatta dal debutto in campionato il Padova testa il suo livello di preparazione nella sfida con il Carpi in programma oggi alle 17.30 all’Euganeo. Un’amichevole sulla carta, in realtà ci si aspetta partita vera nella quale i biancoscudati sono chiamati a dare segnali di crescita rispetto alle ultime uscite con Vigontina San Paolo e Mestrino, tanto più davanti a un avversario di categoria superiore che è appena sceso dalla serie A. Neto Pereira e compagni giocheranno con il lutto al braccio per commemorare la scomparsa di padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo, e della tifosa biancoscudata Giorgia Libero. Ecco Oscar Brevi: «Di sicuro è un test diverso rispetto agli altri. Abbiamo cercato di organizzarlo con una compagine di categoria superiore per entrare più velocemente in una condizione simile a quella che richiederà l’esordio in campionato. È senz’altro un avversario che dà stimoli, cercheremo di fare bene e di vedere un miglioramento sul piano fisico, vale a dire nell’essere più reattivi nel recupero palla e più brillanti nei primi metri, e a livello di organizzazione difensiva. Anche a livello mentale dovremo tenere più alta concentrazione e attenzione. Ho sempre preteso il massimo dai ragazzi nelle uscite precedenti, anche se dopo questa settimana di lavoro mi aspetto segnali di crescita che fino a dieci giorni fa non potevamo avere alla luce del lavoro svolto».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) «Altinier ha ripreso ad allenarsi e i segnali sono positivi, e questo è un bene, ma è stato fermo venti giorni e forse è meglio che anche oggi non acceleri troppo per provare magari ad essere disponibile con la squadra da lunedì». Di fronte al Carpi sotto il profilo tattico l’impegno sarà notevole: andranno testati sia la tenuta difensiva, che la capacità dalla metà campo in su di far ripartire l’azione contro una squadra che di certo non rimarrà chiusa in difesa. L’evento. Biglietti disponibili in prevendita fino alle 14.30 in tutti i settori tranne la Tribuna Est, con prezzi da 5 a 20 euro. Ai botteghini dell’Euganeo, che apriranno alle 15.30, i prezzi andranno dai 10 euro per la Fattori ai 25 per le Poltrone Oro. I biancoscudati scenderanno in campo con il lutto al braccio per ricordare la scomparsa di padre Enzo Poiana, rettore della Basilica del Santo, e di Giorgia Libero, la giovane tifosa biancoscudata sconfitta da un male incurabile.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Affrontiamo una squadra di categoria superiore, e questo dovrebbe permetterci di entrare un po’ di più nella mentalità delle sfide che affronteremo a partire dalla prossima settimana. È sempre un’amichevole, ma avremo sicuramente più stimoli e dovremo cercare di far bene e dare dei segnali incoraggianti sia dal punto di vista fisico che tattico, oltre che di organizzazione». Contro Vigontina e Mestrino la squadra non era stata del tutto brillante: oggi, dopo una settimana dedicata al lavoro di scarico, tutti si attendono un Padova diverso. «In certi momenti della preparazione non è facile esprimere il massimo, mi aspetto segnali di miglioramento». Gli ultimi giorni hanno portato notizie incoraggianti dall’infermeria, anche se i dubbi per qualche giocatore, in vista dell’esordio di sabato prossimo a San Benedetto, rimangono ancora.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Se non solo le prove generali del campionato, poco ci manca. A una settimana esatta dall’esordio contro la Sambenedettese, fissato per sabato prossimo alle 16.30, il Padova oggi pomeriggio accoglie all’Euganeo (ore 17.30) il Carpi di Fabrizio Castori. Pereira e compagni, dopo alcune apparizioni non del tutto convincenti, e per rodare ancora di più i meccanismi di gioco di fronte a un avversario di alto livello. Non ci saranno ancora gli acciaccati Altinier, Germinale e De Risio, e così pure Manuel Giandonato, che ieri ha definitivamente salutato Padova accasandosi al Livorno, con il quale ha firmato un contratto biennale. Test di livello. «Sicuramente è un test molto diverso rispetto a quelli che abbiamo affrontato finora», le parole del tecnico Oscar Brevi alla vigilia.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) L’esterno biancoscudato aspetta notizie da San Benedetto del Tronto, il tutto mentre oggi contro il Carpi ci sarà il primo test di livello contro una squadra di Serie B. «Dobbiamo alzare la concentrazione – spiega Oscar Brevi – e dare dei segnali a livello fisico e tattico. Serve più brillantezza anche difensivamente perché la prima di campionato è alle porte». Quanto a Coralli, ha sostenuto ieri mattina le visite mediche al centro Sant’Agata di Reggio Calabria e ha firmato un contratto di un anno con la Reggina salutando tutti tramite il suo profilo facebook: «Ringrazio tutti i tifosi, nuovi e vecchi amici, per aver condiviso con me gioie e dolori – ha scritto -. Siete una grande famiglia per me e mi avete dato tanto, spero di avervi lasciato qualcosa in cambio. È arrivato il momento per me di ripartire, di andare verso una nuova avventura,anche se lontano da “casa”, vi porterò con me e spero sia solo un arrivederci a presto».

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Manuel Giandonato al Livorno con contratto biennale, Marco Ilari che a sua volta rifiuta un biennale dalla Casertana, Nicola Petrilli alle prese con i consueti tentennamenti che durano ormai da un mese e mezzo, Matteo Dionisi in attesa di novità da Sambenedetto del Tronto. E ancora: Claudio Coralli che firma per la Reggina in Lega Pro lasciando dietro di sé una scia di emozioni e di ricordi a Cittadella, le due amichevoli in arrivo oggi pomeriggio, all’Euganeo alle 17.30 contro il Carpi per il Padova, a Castelfranco contro il Giorgione alle 17 per il Cittadella. Giornata ricca di novità quella di ieri nel Padovano. Si parte da Giandonato che ha fatto le valigie e ha imboccato la strada di Livorno, firmando il contratto che lo legherà fino al 30 giugno 2018 al club toscano guidato da Aldo Spinelli. Accordo raggiunto, dunque, col Padova, che si libera di un ingaggio pesante (60mila euro netti bonus compresi) e di un giocatore mai amato dalla piazza. Per il resto, la sfilza di rifiuti continua. È arrivato ieri quello di Ilari alla Casertana, non si contano più quelli di Petrilli distribuiti da Nord a Sud, cui va aggiunto quello (noto) di Dionisi al Rieti.




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