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Ore 21.50 – (Il Piccolo) Adesso è ufficiale: Triestina-Cordenons di domenica prossima 21 agosto, valevole per il turno preliminare di Coppa Italia, si giocherà allo stadio Rocco con inizio alle ore 20. Ieri infatti la Lega Nazionale Dilettanti ha dato il benestare al posticipo della partita e neppure la società ospite si è opposta alla soluzione serale. I tifosi alabardati potranno così soddisfare da vicino nello stadio di casa la curiosità per la nuova Triestina alla sua prima uscita ufficiale, e anche in un orario più consono a chi vorrà magari dedicare la domenica di agosto a bagni, spiagge o gite. Domenica sera i tifosi troveranno aperti sia il settore della Curva Furlan che quello della Tribuna Pasinati. In curva il costo dei biglietti è di 10 euro per gli interi e 8 euro per i ridotti, in tribuna invece rispettivamente 12 e 10 euro. L’incasso della partita comunque, secondo il regolamento di Coppa Italia redatto dalla stessa Lega Nazionale Dilettanti, verrà suddiviso a metà con la società ospite. Nessuna prevendita, i biglietti saranno in vendita solo ai botteghini dello stadio prima della partita. Se la Triestina supererà il Cordenons, la domenica successiva 28 agosto giocherà in trasferta a Tamai il vero e proprio primo turno di Coppa Italia. A proposito di tifosi, va sottolineato il fatto che è stata superata quota 600 abbonamenti sottoscritti: si è ancora lontani dal traguardo dei duemila che Milanese aveva detto di voler raggiungere all’inizio della campagna abbonamenti, ma comunque si tratta di un risultato non certo malvagio in pieno agosto. Ora molto dipenderà dai primi risultati della squadra di Andreucci, ma è ovvio che il grosso delle tessere, se appunto aumenterà l’entusiasmo attorno all’Unione, lo si attende per fine agosto-inizio settembre. Magari una spinta potrà arrivare proprio dai primi risultati in Coppa Italia, non solo a livello di risultati, ma anche di prestazioni. Ecco perché queste prime uscite dell’Unione saranno così importanti anche sotto questo aspetto: tutto sarà utile per vincere la fisiologica e comprensibile diffidenza che attanaglia il tifoso alabardato dopo le esperienze degli ultimi anni. Anche per prepararsi nel modo migliore alla sfida con il Cordenons, la squadra sta lavorando sodo agli ordini di Andreucci e dello staff tecnico. Dopo la doppia seduta di allenamento di ieri, oggi gli alabardati sono chiamati a un altro duplice impegno. In mattinata allenamento sul tradizionale terreno di Prosecco, nel pomeriggio invece sul campo di Trebiciano, con inizio alle ore 15.30, è prevista una partitella in famiglia contro la formazione Juniores, reduce dall’amichevole persa di misura martedì per 3-2 a Gradisca contro i pari età dell’Itala San Marco.
Ore 21.30 – (Corriere delle Alpi) L’Ital Lenti Belluno conquista in scioltezza una vittoria all’inglese, per 2-0, contro il Lignano padrone di casa. La squadra di mister Vecchiato realizza un gol per tempo grazie alle giocate vincenti di Corbanese, già vero mattatore di questo precampionato, e Masoch. La partita viene gestita con sicurezza dai gialloblù fin dalle prime battute. Nel primo tempo sono diverse le occasioni fallite dai giocatori offensivi bellunesi. Al 20′, però, Corbanese non sbaglia e, raccogliendo una sponda di Marta, conclude da fuori area trafiggendo l’estremo difensore locale. I gialloblù continuano a spingere sull’acceleratore e la categoria di differenza (il Lignano, infatti, milita in Eccellenza) si fa sentire tutta. Anche Duravia e Marta riescono a costruire delle pericolose occasioni da gol ma ora la bravura del portiere avversario, ora l’imprecisione degli attaccanti bellunesi lasciano in bilico il risultato. A chiudere l’incontro ci pensa invece Masoch, dopo un quarto d’ora della ripresa, con una deviazione di testa sugli sviluppi di un cross al centro di Bertagno. Ieri sera il tecnico gialloblù, Roberto Vecchiato, ha dovuto fare a meno di due dei suoi attaccanti, Gianmarco Brotto (che ha subìto un infortunio nel corso dell’amichevole con il Nervesa, vinta 1-0 grazie ad un gol di Corbanese, ed è stato costretto a lasciare anzitempo il terreno di gioco) e Marco Schiocchet. Per fortuna, invece, nessun altro giocatore ha accusato problemi fisici. «È stata una partita dominata – commenta l’allenatore Vecchiato – in cui il Belluno ha giocato abbastanza bene ed ha anche fallito una grande quantità di occasioni. Dietro, invece, non abbiamo rischiato nulla. La preparazione sta procedendo a passo spedito anche se, naturalmente, non sono queste amichevoli i veri test che ci possono dire qual è il nostro valore». Prima dell’esordio ufficiale, in calendario domenica 28 agosto contro la vincente tra Montebelluna e Eclisse Carenipievigina (la nuova squadra del centrocampista bellunese Alberto Tibolla) ci sarà tempo ancora per un paio di amichevoli. La prima è prevista per sabato prossimo contro la squadra trentina del Bleggio. La seconda andrà in scena mercoledì 24 a Marostica contro la formazione locale. Quanto al campionato, l’esordio arriverà domenica 4 settembre tra le mura amiche contro il Cordenons.
Ore 21.10 – (Il Centro) Il Teramo scoprirà oggi in che giorno e a che ora giocherà a Lumezzane la prima gara di campionato. Il match in casa della formazione bresciana dovrebbe disputarsi sabato 27 agosto. La Lega Pro, comunque, ha già fatto sapere che, per motivi climatici, non verranno disputati incontri alle 14.30 nella giornata inaugurale. Ieri, intanto, è arrivata l’ufficializzazione dell’ingaggio a titolo definitivo del difensore Filippo Capitanio (contratto biennale) dal Cesena. «Mi auguro di vivere un anno denso di soddisfazioni», dice il 23enne di origini venete, «la conoscenza dello staff tecnico, di Ilari e di Petermann, con i quali ho condiviso l’esperienza di Santarcangelo, ha certamente facilitato il mio arrivo a Teramo. In campo prediligo la posizione di centrale difensivo mancino e posso essere impiegato indistintamente sia in una difesa a tre che a quattro. So di avere davanti due giocatori importanti come Caidi e Speranza, ma farò di tutto per mettere in difficoltà il mister e cercare di ritagliarmi uno spazio». Nel passato di Capitanio ci sono anche le esperienze con le maglie di Vicenza, Pontedera, Reggiana e Como. Capitolo-Amadio. Si resta in attesa dell’affondo decisivo da parte del Latina. Sono ore cruciali per definire in un senso o nell’altro la telenovela del mercato estivo teramano. A tal proposito, il tecnico Lamberto Zauli dichiara: zI rapporti con Amadio sono ottimi. Stiamo valutando se c’è davvero per lui l’opportunità di migliorare la sua carriera e non sarò di certo io a togliergli questa opportunità. Se salta tutto», aggiunge l’allenatore, «sarò il primo ad essere contento perché ritengo Amadio un leader del gruppo e un giocatore forte. I tempi? E’ chiaro che non aspetteremo gli ultimi giorni di agosto. Dalla prossima settimana chi si allenerà qui lo farà preparando al meglio la gara di Lumezzane». Amadio, nel frattempo, ha saltato l’allenamento di ieri pomeriggio per un fastidio alla schiena. In caso di partenza dell’ex teatino, si segue il camerunense Kelvin Matute, classe 1988, ex Casertana, profilo particolarmente gradito a Zauli. Verso il Perugia. Al via la prevendita dei biglietti per l’amichevole di sabato al Bonolis (ore 20.30) contro il Perugia di Cristian Bucchi. Questi i prezzi: tribuna 12 euro; distinti 10 euro; curve 8 euro e under 14 (in tutti i settori) 2 euro. I botteghini dello stadio rimarranno aperti.
Ore 20.50 – (Gazzettia di Mantova) Come una casa con le finestre a metà, come un cuore senza valvole o un maratoneta privo d’una gamba: così si presenterà il Martelli per la decisione di tenere chiusi i Distinti centrali, salvo alcune gare (forse Modena, Parma, Reggiana, Venezia e poche altre). Questo settore profuma di mezzo secolo di ricordi e il rispetto verso la città va esteso dalla nuova dirigenza anche a quegli spalti che sin dagli anni Sessanta erano gremiti per Pelè, Sormani, Rivera, Mazzola, Riva, Boninsegna, il Piccolo Brasile e negli ’80 per Maradona che in un sabato autunnale dispensò perle di classe ad uno stadio zeppo, nella vigilia d’un Verona-Napoli. I Distinti erano colmi anche 10 anni fa, per Mantova-Torino 4-2, andata per la A che doveva essere condito da altri due rigori pro Acm e da un rosso a Brevi. Dai Distinti entravano in campo, attraverso il passaggio che delimitava il confine con la curva Cisa, il Mantova di Fabbri e di Giagnoni. E da quella scala ripida scesero i più grandi campioni degli anni Sessanta e Settanta. Anche il ciclismo, con il Giro d’Italia delle piste, visse i suoi momenti di gloria con campioni del calibro di Cipollini a dare il meritato omaggio al mitico Learco Guerra, al quale era intitolata la defunta pista. Ma che gente è, era quella dei Distinti? Un nome su tutti: quello di Carlo Leoni, Lèon per gli amici, morto dimenticato in un ospizio ma ancor oggi ricordato da vivo con quel suo inno unico e inimitabile, semplice per i tempi (’60 e ’70) quanto cantato dal cuore: «…E per il Mantova hip hip hurrà…hurrà…hurrà». Erano i tempi del club dal Platan e di Lino Camattini, delle centinaia in trasferta, a Genova 1959 o Verona 1966 o Piacenza 1986. È vero che il fulcro del tifo è la curva Te ma dai Distinti è sempre sgorgato l’altro grande gruppo di sportivi, quello magari più sofisticato ma non meno innamorato del bianco e del rosso: da lì arrivò anche negli anni 70 il tifo del club Arditi, con Leandro Gallio a coagulare passione, età e smania di serie A. I Distinti tornarono ad animare lo stadio nel 1993, quando nacquero i Legionari, ideati e coccolati da Raffaele Coffani che riportarono tifo sano e festoso chiasso per uscire dalle sabbie mobili dell’Eccellenza e della D. Decenni che chi frequenta lo stadio non potrà scordare, ed è per questo che la chiusura anche per una sola giornata significherà uno smacco verso sportivi che non faranno salti di gioia per restringersi al coperto in tribuna laterale. Perchè la gente è così: l’acqua si prende se va presa, magari se ci fosse l’ok per gli ombrelli sarebbe l’ideale; quel che ognuno sente è che dove si comincia a seguire la squadra del cuore lì diventa quasi territorio esclusivo, la compagnia e la visuale non cambiano più. Poi è chiaro che se bisogna “emigrare” lo si fa ma il magone c’è, c’era e ci sarà e nessuna società potrà fregiarsi della scelta senza pagar dazio.
Ore 20.40 – (Gazzettia di Mantova) Gaetano Caridi ha alle spalle un’esperienza che in casa biancorossa nessuno può vantare e le sue parole di fiducia verso la campagna di rafforzamento che il Mantova sta gradatamente portando avanti sono una buona garanzia sul futuro della squadra, nonostante l’eliminazione dalla Coppa Italia senza aver segnato un gol (0-0 in casa col Santarcangelo e 0-1 a Venezia): «Stiamo crescendo partita dopo partita – sottolinea il capitano biancorosso – al di là dei risultati, che in questo periodo hanno un valore relativo, ciascuno di noi vede un miglioramento personale nella ricerca della migliore condizione per il campionato. A Venezia abbiamo giocato una partita all’altezza della situazione, tenendo testa ad un avversario di rango e che sicuramente occuperà a fine stagione una delle prime posizioni della classifica. Penso che il digiuno del gol sia destinato a terminare presto, vista la qualità della nostra manovra come si è visto anche sabato a Venezia. E poi è meglio essere compatti, anche senza far gol in questa fase, che andare spesso a segno ma subirne tanti gol ed essere poco amalgamati». Il calendario non preoccupa don Tano: «È un girone che già stimola particolarmente e che ci darà modo di esprimerci bene. Con fiducia nelle nostre qualità e tanta convinzione nel valore del nostro lavoro». Le vicende societarie non preoccupano più di tanto la squadra: «Siamo attenti a quanto succede ma la presenza dei soci bresciani funge da ampia garanzia per ciascuno di noi. Pensiamo a lavorare sul campo e a cercare di portare avanti il nostro lavoro di preparazione. Poi vedremo, anche perchè nel frattempo arriveranno i rinforzi che servono per un’annata positiva».
Ore 20.30 – (Gazzettia di Mantova) Giornata di summit in Viale Te con il presidente Musso, il patron Di Loreto e il vice presidente De Sanctis che hanno approfondito le questioni legate all’ampliamento della rosa per la quale oltre all’argentino Juan Pablo Gargiulo ieri pomeriggio sono arrivati altri due giocatori croati: il centrocampista Dejan Glavica, classe 1991, e il trequartista Dejan Skolnic, nato nel 1989. Si tratta di elementi che sulla carta garantiscono un buon potenziale tecnico e che, una volta effettuate le visite mediche di rito, potranno essere valutati da mister Prina in vista dell’inserimento nella rosa. «Sono due ragazzi – sottolinea Di Loreto – per i quali ci sono state fornite indicazioni importanti, che mister Prina in tempi ragionevolmente brevi potrà valutare e che nel caso potrebbero far parte della squadra. Abbiamo anche numerosi altri nominativi, per i quali attendiamo i prossimi giorni e con i quali cercheremo di mettere a disposizione del mister una rosa all’altezza della situazione ed in linea con le disponibilità della società. Siamo ancora un cantiere aperto, ma il tempo per fare bene c’è e l’obiettivo della società è quello di lavorare per allestire una squadra valida». Di Loreto spiega che le voci sulla composizione della cordata romana non lo hanno entusiasmato: «A tutti ribadisco che l’assenza di Stefano Zoldan dalla società è tutt’altro che preoccupante, ci fidiamo di chi ha raggiunto l’accordo con noi e assieme vogliamo lavorare per far bene. I prossimi giorni saranno determinanti per spegnere una volta per tutte le polemiche sull’effettiva disponibilità dei soci romani». Che, è bene ricordare, hanno detto di rappresentare la Costruzioni generali Zoldan con un nome analogo a quello dell’azienda romana, dalla quale l’amministratore unico Stefano Zoldan si è pubblicamente dissociato. In assenza di un comunicato ufficiale che spieghi definitivamente chi investe quanto nella società (per ora si parla solo di suddivisione delle quote) Di Loreto conferma che entro i primi giorni di settembre i nuovi soci del Mantova dovranno produrre tutta la documentazione inerente le nuove regole Figc per chi acquisisce più del 10% di una società: «Tutto andrà bene, siamo certi che i soldi arriveranno», sottolinea Di Loreto, presentatosi al Martelli con De Sanctis a bordo di una Lamborghini da pelle d’oca. Da parte sua il vice presidente mantiene la consegna del silenzio. Per i prossimi giorni, come a suo tempo annunciato, dovrebbe essere consegnata la prima parte dell’intervento economico dei romani, che (a parte De Sanctis) restano assai lontani.
Ore 20.10 – Novità importanti in arrivo in questi minuti da Livorno. Padova e Livorno hanno raggiunto un accordo per il trasferimento di Manuel Giandonato alla corte di Claudio Foscarini nel club toscano. Il Livorno ha rilanciato con decisione dopo che ieri la Reggina sembrava aver compiuto i passi più decisi verso il regista biancoscudato. Pochi minuti fa l’accettazione delle condizioni poste dal Padova da parte del Livorno, adesso si attendono i documenti e le firme, ma stavolta dovremmo esserci. Giandonato al Livorno è un affare in dirittura d’arrivo (per il giocatore pronto un contratto biennale) e, se così fosse, andrebbe in porto la prima delle quattro cessioni che Zamuner sta tentando di formalizzare. Rimane adesso da valutare il futuro di Petrilli, Ilari e Dionisi.
Ore 19.50 – (Gazzetta di Modena) Nella giornata di oggi la Lega Pro renderà note le prime tre giornate della stagione con relativi orari. Non si giocherà alle 14,30 del sabato per questioni climatiche e per lo stesso motivo le gare pomeridiane di domenica si disputeranno alle 16,30. Non è da escludere che Modena-Parma sia l’opening match del venerdì sera. Mentre restando nel gruppo B non verrà disputata la partita del primo turno Albinoleffe-Maceratese (i bergamaschi sono in organico della Lega Pro solo dal 10 di agosto).
Ore 19.40 – (Gazzetta di Modena) In attesa di quello che potrà essere il rush finale di mercato per il Modena è il momento di sfoltire la rosa. Archiviata con un addio la questione legata a Francesco Stanco (’87) passato alla Cremonese, nel pomeriggio di ieri è stato ufficializzato anche il passaggio a titolo definitivo di Andrea Doninelli (‘91) al Siena. A confermare la conclusione di questa operazione la nota ufficiale apparsa sul sito della società bianconera. Il centrocampista ex Benevento e Juve Stabia, che ha firmato un contratto triennale con il club toscano, lascia in gialli dopo appena 12 presenze nello scorso campionato di serie B. Le partenza, comunque, non dovrebbero essersi concluse con qui. Già perché da diverso tempo radiomercato continua a tirare in ballo il nome di Matteo Rubin (’87), di certo uno dei pezzi pregiati della rosa. Ad inizio estate i sondaggi di Benevento e Vicenza che, almeno per il momento, non si sono però concretizzati. La sensazione, comunque, è che il terzino macino sia in partenza e che proprio per questo motivo sia stato poco impegnato nel pre-stagione in corso. Sempre invece essersi placato, o così sembra, il pressing della Salernitana per Daniele Giorico (‘92). Secondo alcuni locali campani il Modena avrebbe sparato troppo alto. Restando a centrocampo c’è da registrare la voce di un possibile sondaggio gialloblù per Simon Laner (‘84, Verona) che va ad aggiungersi nel taccuino del direttore sportivo Gigi Pavarese che già monitora un altro esperto mediano come è Giovanni La Camera (‘83, svincolato). Radiomercato inoltre pone i canarini in lizza per arrivare al difensore Stefano Ferrario (‘85, Catania). Il pacchetto dei centrali sembra già abbastanza fornito tuttavia pare che il Modena possa essere alla ricerca di un elemento navigato in categoria. Non a caso era emerso l’interesse per Maurizio Lanzaro (‘82, svincolato). Per chiudere una curiosità di mercato: la Lucchese pensa all’ex capitano Davide Zoboli che ha vestito la maglia dei canarini nelle ultime quattro stagioni.
Ore 19.20 – (Gazzetta di Reggio) Superata quota tremila abbonamenti venduti. Con i 118 staccati ieri, il totale è infatti salito a 3.027. Mancano 1.973 abbonamenti all’obiettivo 5.000 che si è posto il club lanciando la campagna per la nuova stagione. La Reggiana, intanto, ieri è stata impegnata nella doppia seduta col tecnico Leonardo Colucci, intento a trovare l’undici migliore per la prima sfida di campionato, in programma a Bassano il prossimo weekend. Nel frattempo la società sta cercando di organizzare un’amichevole per sabato pomeriggio, contro una squadra ostica, magari di pari categoria inserita nel girone A, per testare la condizione generale dei suoi uomini. Intanto, fra i vari giocatori sotto osservazione del mister, da ieri c’è anche l’italo-brasiliano Lucas Finazzi, 25 anni scuola Chievo, che resterà alcuni giorni in prova a Reggio: è un centrocampista di piede destro che può ricoprire sia il ruolo di mediano che di mezzala destra ed in carriera ha già disputato 50 gare in Serie B e quasi 80 nei tre gironi di Lega Pro con le maglie di Chievo, Lumezzane, Brescia, Grosseto, Cremonese e Melfi. Sono sempre fuori Daniele Pedrelli e Dario Maltese per infortunio, ai quali si è aggiunto Christian Maldini per una lieve botta ricevuta in un contrasto al mattino. Sul campo il trainer ha lavorato molto sulle coperture difensive, prima del minitorneo finale con tre squadre composte da sette giocatori che si alternavano. Oggi il programma prevede un’unica seduta alle 17.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Reggio) Nelle prossime ore la Reggiana dovrebbe ufficializzare Alessandro Cesarini: secondo fonti vicine al giocatore l’annuncio potrebbe arrivare anche oggi. L’accordo con il forte trequartista è stato raggiunto e anche gli ultimi dettagli sono stati definiti. Il mercato granata è quasi concluso ma ci sono ancora in ballo un paio di operazioni. Il ds Andrea Grammatica lavora per portare in rosa un altro centrocampista. Inoltre la situazione di Raffaele Nolè non è ancora definita e la sua permanenza a Reggio non è certa al 100%. Nel caso Nolè partisse non sarebbe sostituito, visto l’arrivo di Cesarini.
Ore 19.00 – (Gazzetta di Reggio) Bryan Mecca, classe ‘99, è uno dei talenti arrivati a Reggio nel blocco Pro Patria di due anni fa. Si dice un gran bene di lui e sono molti gli osservatori che vengono settimanalmente a visionarlo durante gli allenamenti. Dopo che Alberto Colombo lo aveva aggregato al gruppo nel finale della scorsa stagione, con tanto di debutto nel professionismo durante Reggiana-Feralpisalò, anche Leonardo Colucci crede in lui e lo ha convocato col resto della squadra a Villa Minozzo. Mecca, si vuole presentare ai tifosi? «Sono una mezzala sinistra. Tra le mie caratteristiche c’è la corsa, mi piace spesso inserirmi in avanti e quando gioco do sempre tutto». È aggregato alla squadra dallo scorso anno: credono molto in lei? «Lo spero». Come ha vissuto la partenza del gruppo bustocco che l’ha portato alla Reggiana? «Sono contento di essere rimasto, ho visto che è cambiato molto ma ormai mi sono ambientato bene e alla Reggiana sto benissimo». Rimarrà con Spanò e compagni in pianta stabile? «Quest’anno, in teoria, sarebbe il mio primo con la Berretti. Al momento sono a disposizione della prima squadra e resto qua. Ma mi hanno già prospettato di andare a giocare spesso coi coetanei della Berretti». Quali differenze ha notato allenandosi con i “grandi”? «I primi tempi, l’anno scorso, facevo fatica perché i ritmi sono più alti e in partitella tutti ci tengono a vincere». E il suo primo ritiro in quota è andato bene? «È stato tosto perché non ero abituato alla doppia seduta tutti i giorni, così come non avevo mai cominciato un mese prima del solito». L’impatto con mister Colucci è stato positivo? «Ero già abituato l’anno scorso a confrontarmi con un tecnico preparato che ci seguiva molto». Può fare un bilancio dei due anni trascorsi a Reggio? «Molto belli a livello personale perché hanno coinciso con le prime esperienze fuori casa: subito è stata dura ed ho fatto un po’ di fatica senza i genitori, ma ora ho preso il ritmo e sono sempre riuscito a conciliare scuola e calcio. Sono stato sempre promosso senza debiti formativi, anche se quest’anno ho scelto di iscrivermi alle serali perché al mattino capiterà di dovermi allenare. Agonisticamente parlando, quando due anni fa giocavo negli Allievi Regionali fui dirottato in quelli Nazionali, da gennaio in poi, e con loro feci la grande cavalcata che ci portò a vincere il girone». Personalmente cosa si aspetta da questa stagione? «Intanto sono contento della possibilità che mi sta dando la Reggiana. Inoltre il mister mi ha confermato che non farà differenze d’età, ma manderà in campo sempre i migliori. L’obiettivo, come tutti, è di arrivare il più in alto possibile anche se al momento mi accontenterei di aumentare il minutaggio». Cosa provò l’anno scorso al momento del debutto? «Sensazioni bellissime e strane, difficili da descrivere, unite al fatto che arrivò anche la vittoria e l’ambiente era euforico». Sa che c’è un suo coetaneo già affermato in Serie A? «Donnarumma, il portiere del Milan? Mi auguro di seguire le sue orme».
Ore 18.40 – Qui Guizza: termina l’allenamento.
Ore 18.20 – Qui Guizza: sessione di tiri in porta.
Ore 18.00 – Qui Guizza: partitella a tutto campo.
Ore 17.40 – Qui Guizza: lavoro tattico.
Ore 17.20 – Qui Guizza: lavoro a parte per Altinier, Germinale e De Risio.
Ore 17.00 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.
Ore 16.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Un altro ex pordenonese, Matteo Dionisi, è in uscita dal Padova del gm Giorgio Zamuner. L’esterno andrà alla Sambenedettese, che milita nello stesso girone di biancoscudati e ramarri in LegaPro, con la “benedizione” del procuratore Alessandro Ranieri. A volere Dionisi a San Benedetto del Tronto è la famiglia Fedeli, proprietaria da un anno della società, e che in precedenza guidava il Rieti dove in passato ha avuto modo di apprezzare il dinamismo dell’ex cursore lanciato al Bottecchia da Carmine Parlato.
Ore 16.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Nicola Petrilli al Pordenone. La notizia dell’interessamento della società neroverde per l’esterno d’attacco, nato a Torino nell’87, arriva da Padova. Pubblicata sull’edizione locale del Gazzettino e da Padovagoal.it, che aggiunge: «Tedino deve far fronte all’infortunio di Martignago e non vede benissimo Cattaneo in quel ruolo». INDIZIO – In realtà abbiamo dato ieri notizia del rientro di Riccardo Martignago in gruppo, agli ordini di Tedino e del suo staff. Abbiamo però segnalato nei giorni scorsi anche il disagio di Luca Cattaneo, che lo stesso Tedino ha definito «giocatore importante per il Pordenone». Ma evidentemente non essenziale, nonostante tutto l’amore che il popolo neroverde nutre per «Veleno». Petrilli è sicuramente un ottimo giocatore. Ha alle spalle tre stagioni in B con il Crotone (2006-2009) e una mezza con la Nocerina, che contribuì a far vincere il torneo di C1 nel 2011. Poi transitò per Casale, Lamezia e Martina Franca, arrivando infine a Padova. Petrilli non sembra però adattissimo al 4-3-1-2. In altre parole, non è un vice-Berrettoni. Decisamente meglio per lui il 4-3-3. Non solo: Nicola difficilmente sopporta due panchine di fila senza farlo chiamamente capire. ZIROLANDIA AL DE MARCHI – Domani i ramarri sosterranno un partitella in famiglia con la Beretti neroverde di Filippo Cristante. Decisamente più impegnativa l’amichevole in programma sabato alle 16, sempre al De Marchi, con il Mestre. I veneti militano nel girone C di Lega D con ambizioni da promozione. A guidare i mestrini è Mauro Zironelli, che la scorsa stagione nel gruppo D con l’Altovicentino si è arreso solo al predestinato Parma. Sino a dicembre 2014 era il gestore di Zirolandia al XXV Aprile di Sacile, a detta degli addetti ai lavori una delle migliori espressioni di calcio-spettacolo mai viste in Quarta serie. Fra gli altri, agli ordini di «Ziro» ci sono gli ex sacilesi Kabine, Boscolo Papo, Sottovia e Beccaro, oltre a Giacomo Pettarin, uno dei «pallini» di Mauro Lovisa quando il Pordenone militava in D. Martedì alle 20.30 in piazzetta San Marco, tra il Municipio e il campanile, presentazione dei “Neroverdi sotto le stelle”. GIOVANILI – Nel frattempo il Settore giovanile della Figc ha comunicato la composizione dei gironi dei campionati Under 17 (Allievi) e Under 15 (Giovanissimi) di LegaPro. Il Pordenone, inserito nei gruppi B, affronterà Fano Alma Juve, Ancona, Bassano, Sammarinese, Forlì, Maceratese, Mantova, Padova, Parma, Reggiana, Santarcangelo e Venezia.
Ore 16.00 – (Messaggero Veneto) Prima dell’esordio in campionato con il Gubbio, due test ravvicinati. O meglio, una sgambata in famiglia e un’amichevole vera e propria. Che comincerà a dire qualcosa di più sul valore del Pordenone, sinora passato dalle facili esibizioni con le rappresentative carniche ai severi incroci con formazioni di serie B. Domani alle 16.30 il gruppo neroverde al De Marchi affronterà la formazione Berretti. Una sfida tutta in casa, che servirà a preparare il match del giorno successivo: sabato alle 16, sempre al De Marchi, arriverà il Mestre, quotata società di serie D. Sulla panchina dei veneti da quest’estate siede Mauro Zironelli, ex allenatore della Sacilese. Profumo di derby anche per altri ex liventini, come gli attaccanti Kabine, Sottovia e Beccaro, approdati in arancionero per costruire una squadra che punta senza mezzi termini al salto in Lega Pro. Ecco perché Bruno Tedino potrebbe trarre utili indicazioni dal confronto con una formazione così ben assortita. Nell’attesa il tecnico neroverde ha potuto lavorare con tutto l’organico, tranne l’infortunato Berrettoni (ancora in attesa di prognosi), e gli acciaccati Marchi, Zavan e Salomon. A riposo precauzionale il terzino Pellegrini. Si sono rivisti in campo gli attaccanti Pietribiasi e Martignago.
Ore 15.40 – (Messaggero Veneto) Parma, Venezia, Padova, Modena. Soltanto per citarne alcune. Il blasone delle ormai prossime avversarie del Pordenone, attese al Bottecchia dal 28 agosto al 30 aprile, ha dato l’impulso decisivo a una tendenza che già covava sotto l’entusiasmo del secondo posto della scorsa stagione. E così a 10 giorni dalla chiusura, che dovrebbe avvenire in occasione del primo appuntamento interno con il Gubbio, in programma sabato 27 agosto (oggi si conosceranno date e orari ufficiali delle prime tre giornate di campionato), i neroverdi hanno quasi centrato l’obiettivo della campagna abbonamenti. Il doppio dell’anno scorso (quando erano state 200 le tessere): questo il traguardo indicato dal club. Con ieri le sottoscrizioni si sono fermate a 370, ovvero a pochi passi dalla meta. Ambizioni. «Felici della risposta della gente – il commento del direttore generale del Pordenone, Giancarlo Migliorini –, che evidentemente ha capito i sacrifici che sta compiendo la società. E l’intenzione di restare sui livelli della scorsa stagione. Costruendo una squadra altrettanto competitiva, se non di più. Ora speriamo non soltanto di tagliare la soglia dei 400 abbonati, ma pure di superarla». Sconti. Hanno avuto la loro parte anche la politica delle agevolazioni per le famiglie, e i prezzi ridotti per over 65, under 25 e under 16. Un mix di entusiasmo e opportunità, con il richiamo dei grandi match offerti dal calendario del girone B della prossima Lega Pro. Che assomiglia tanto a una serie B “mascherata”. Rimane l’incognita delle due partite escluse dall’abbonamento, in quanto sopraggiunte dopo la decisione di riportare il format della categoria a 60 squadre. La società dovrebbe rendere noto in settimana lo “special price” riservato ai suoi fedelissimi. Festa e orgoglio. E intanto prepara la tradizionale festa di presentazione. Martedì prossimo alle 20.30 in piazzetta San Marco giocatori e staff tecnico avranno la loro passerella. “Neroverdi sotto le stelle” il nome dell’iniziativa che ancor più quest’anno, visti i propositi della vigilia, dovrebbe attirare l’attenzione degli appassionati. «Sarebbe per noi – commenta Migliorini – un ulteriore motivo di orgoglio». Che si aggiunge alle attestazioni di stima che stanno arrivando da fuori. Il riferimento è in primis ai lusinghieri giudizi di alcuni dei tecnici delle big rivali, come Luigi Apolloni (Parma), che ha indicato il Pordenone come la possibile terza incomoda nella lotta per la promozione. «La considerazione di allenatori così quotati – chiosa Migliorini – non ci può che far piacere. Ma ora pensiamo a fare parlare i risultati».
Ore 15.10 – (Giornale di Vicenza) La campagna abbonamenti aperta da una manciata di giorni eppure in via Piave sono state staccate quasi 250 tessere. Che naturalmente se paragonate ai numeri registrati da piazze di categoria superiore o con molta più tradizione alle spalle paiono poca roba ma che in Lega Pro, fatte salve le big acclarate poca roba non sono. E non lo sono per niente a Bassano dove lo scorso anno gli abbonamenti sottoscritti sono stati quasi 450 e quest’anno si vorrebbe puntare alle 500 unità. Peraltro in terza serie questa cifra tanti sodalizi manco la sfiorano. Poi ce ne sono altri, tipo il Parma che con questa categoria non c’entra nulla che sulla scia della nuova proprietà Barilla e il supporto dei vecchi draghi dei tempi d’oro, da Scala, a Minotti sino ad Apolloni ha già toccato 5.000 tessere con un’euforia che non si registrava neppure ai tempi della serie A. Ma nel suo piccolo Bassano nell’ultimo triennio sta facendo annotare dati sempre crescenti, sia tra gli abbonati che soprattutto al botteghino la domenica. Tra l’altro la politica di tenere invariati i prezzi rispetto al passato accentuando le agevolazioni per i più giovani: ingresso ridotto dai 6 ai 20 anni, under 6 gratuito, pacchetti famiglia e il vantaggio concreto per chi sottoscrive la tessera di assistere da 7 a 10 partite gratuitamente rispetto a chi compra il biglietto sono tutti incentivi tangibili. Intanto tra le avversarie, il pluriripescato Albinoleffe ha ingagiato gli ex biancorossi Coser e Gavazzi.
Ore 14.50 – (Giornale di Vicenza) Il nuovo Cassano e baggianate del genere. Ciccio Grandolfo è stato rovinato o quasi da una tripletta. Tre reti al Dall’Ara contro il Bologna alla prima da titolare in A con la maglia del Bari. Una mezza sciagura a 19 anni se non hai gli anticorpi per reggere la pressione e i riflettori puntati addosso. Dopo se non segni un gol a partita diventi automaticamente un pippone. E Ciccio stava sparendo sotto il peso di un’etichetta appiccicata male prima di riaggrapparsi all’Emilia felix. Correggio, la terra della rinascita, le stesse zolle calpestate dal Liga, il rocker che incarna la rivincita dell’uomo comune. Con la Correggese, 22 reti in 37 presenze in D, Grandolfo è rinato. Ma questa è un’altra storia.Quella tripletta cinque anni fa appena affacciato in serie A forse non è stato poi un affare…Paradossalmente è stata una fregatura. L’anno dopo al Chievo ho masticato tanta amarezza e anche tornare a casa al Bari non mi è servito. C’erano aspettative sempre esagerate su di me e io ero troppo giovane. Gli anni seguenti alla Tritium e al Savona mi stava per venire la depressione, avevo anche pensato di smettere. Ho dovuto ricominciare dalla D e da Correggio per risorgere. Ma è stata la svolta.Lo scorso anno ad Andria con D’Angelo ha proseguito nel suo percorso di riemersionePer la scorsa stagione c’è da fare una doverosa precisazione: avevo cominciato alla grande segnando 9 reti tra campionato e Coppa Italia, poi una serie di piccoli introppi fisici mi hanno frenato nella seconda parte di torneo. Evidentemente quei 9 gol sono bastati per convincere il tecnico e il direttore per portarmi qui.Come si è sviluppata la trattativa per portarla a Bassano?In maniera molto semplice e diretta. Quando si è presentata l’opportunità di vestire il giallorosso ho spinto io perchè l’operazione andasse in porto. L’ho fatto senza esitazioni perchè nel calcio l’idea comune del Bassano e di Bassano è molto chiara: società seria e solidissima e ambiente ideale e sereno per esprimersi al meglio. Qui magari non c’è la pressione e la passione di un club del sud, però altrove quando perdi si fa grama. Qui invece ci sono le condizioni per rendere al massimo e anche le giuste ambizioni.Appunto, dove potrà arrivare questo Bassano?Lo dico sinceramente: la squadra mi sembra proprio forte, ovvio, ci sono squadroni sensazionali come Parma e Venezia che sono fenomenali eppure saremo in grado di metterla giù dura con chiunque. Anche con la Reggiana all’esordio: loro sono attrezzatissimi ma io pur essendo arrivato dopo i miei compagni mi farò trovare pronto per quella occasione.La prima impressione sulla nuova realtà?La settimana iniziale adattarsi alla preparazione del prof. Dal Monte è stata durissima. Non avevo mai faticato così tanto in vita mia e vi assicuro che ad Andria non avevamo mica scherzato coi carichi di lavoro. Ma mai come qua a Bassano. Però gliene sono grato poiché è tutto smalto e corsa che ci ritroveremo addosso lungo il campionato. Quindi va benone così.Nostalgia di casa?Delle patate riso e cozze di mia madre di sicuro. Oppure delle orecchiette con le cime di rapa, of course. Il Bari e la mia Bari mica si dimenticano…Del resto se Parigi avesse il mare sarebbe una piccola Bari. O no?
Ore 14.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Rimpasto tra gli «uomini mercato» del Venezia, mentre Virdis è ormai un caso. Nella stanza dei bottoni del club arancioneroverde manca solo l’ufficialità all’investitura del ds Giorgio Perinetti quale responsabile di tutta l’area tecnica, con «promozione» del braccio destro Giampaolo Marcheggiani da responsabile scouting a direttore sportivo. Intanto però al Venezia restano meno di due settimane (il calciomercato chiude il 31 agosto e il 27 inizierà il campionato al Penzo col Forlì) per riuscire a cedere Francesco Virdis, il 31enne attaccante sardo che ieri non è stato possibile intervistare per il «bavaglio» impostogli dalla società. Ad oggi quindi le uniche parole su questo fronte restano quelle del ds Perinetti e del tecnico Inzaghi, i quali hanno scaricato ufficialmente il giocatore ritenendo che nel ruolo di prima punta Ferrari e Geijo bastino a rincorrere la serie B. Un epilogo amaro per Virdis che (scelto con l’ok dell’ex mister Favarin) era stato uno dei primi tre nuovi acquisti assieme a Domizzi e Baldanzeddu, annunciati tutti con contratto biennale il 9 giugno scorso a 48 ore di distanza dalla presentazione di Pippo Inzaghi come allenatore. Scelta la maglia numero 9 l’ex savonese finora l’ha indossata solo nelle prime due amichevoli con Aviano e Real Vicenza (segnando due gol), saltando prima per l’influenza, poi per problemi a una caviglia, tutti i successivi test compreso il vittorioso esordio di sabato scorso in Coppa Italia al Penzo con il Mantova (domenica a Santarcangelo, ore 17.30, la seconda uscita). Virdis piace soprattutto alla Pistoiese, ma anche a Modena, Mantova, AlbinoLeffe e Sambenedettese: la cessione sarà l’unica soluzione poiché ad oggi il Venezia ha in rosa 17 senior contro i 16 imposti dalle normative. Intanto gli abbonamenti sono saliti 472 e da ieri è attivo il sito www.veneziafcstore.com per l’acquisto del merchandising ufficiale. ORARI – La Lega Pro oggi comunicherà gli orari delle prime tre giornate di campionato ed entro il 31 agosto la programmazione dei primi tre mesi, che vedranno il Venezia e il girone B in campo sempre di sabato (salvo anticipi e posticipi). Nella prima giornata di sabato 27 agosto Venezia-Forlì si giocherà alle 16.30, 18.30 o 20.30.
Ore 14.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Alex Geijo entra finalmente nel gruppo mentre Francesco Virdis è pronto a cambiare aria. Entro domani l’ex centravanti del Savona dovrebbe prendere una decisione mentre circolano voci di un’offerta per Caccavallo (Salernitana). Virdis si è deciso a partire ponendo come unica condizione il fatto di non trasferirsi in una squadra del Sud. Pistoiese, Modena, Lumezzane e altri due club si sono già mossi. Domenica a Santacarcangelo alle 17.30 Geijo si candida a giocare uno spezzone di partita nella seconda uscita di Coppa Italia di Lega Pro dopo il successo all’esordio di sabato scorso contro il Mantova. Ko Garofalo per una contusione alla caviglia. Problemi muscolari anche per Baldanzeddu.
Ore 13.40 – (La Nuova Venezia) Istruzioni per l’uso, verso Venezia-Forlì. Al centro del mirino i biglietti delle partite, soprattutto all’indomani delle problematiche emerse prima della gara con il Mantova. Normative diverse tra dilettanti e professionisti, in aggiunta a una situazione logistica del Penzo non tra le migliori. «Sono problemi che accusano un po’ tutte le società» spiega il direttore generale Dante Scibilia, «si va da un minimo di 2’30″ per compilare un tagliando a un massimo di 4’, come a Venezia. Noi siamo penalizzati ulteriormente dal fatto di lavorare attraverso la linea wi-fi e grazie a un generatore, non essendo collegati alla corrente. Ci siamo mossi subito in questa direzione, facendo domanda all’Enel e chiedendo le autorizzazioni all’amministrazione comunale, ma anche quando risolveremo questa situazione, si passerà a tre minuti per biglietto». La soluzione è quella che il Venezia caldeggia da tempo. «Bisogna cambiare la concezione di avvicinamento allo stadio» osserva Scibilia, «attraverso l’acquisto del biglietto in prevendita che comporta meno costi ed evita spiacevoli code con il rischio di entrare a partita iniziata. I biglietti si possono acquistare on line, basta poco per stampare il documento da portare allo sportello dello stadio. Poi i biglietti si possono prendere nei punti Vela anche a ridosso delle partite, il giorno stesso, pochi minuti prima. Nei prossimi giorni partiremo anche con una campagna di sensibilizzazione, attraverso punti-comunicazione dove il personale in divisa del Venezia distribuirà volantini illustrativi e fornirà tutte le informazioni necessarie. Stiamo anche per ufficializzare nuovi punti vendita di Vela nel territorio. Noi ci stiamo muovendo per agevolare in tutti i modi i tifosi, ma il problema in sè rimarrà sempre, anche abbassando i tempi di attesa». Sapere in anticipo, più o meno, quanti tifosi arriveranno servirà per un altro servizio. «Puntiamo a riattivare il trasporto acqueo da San Giuliano» aggiunge il direttore generale «conoscendo i numeri di accesso dalla terraferma, sapremo regolarci meglio su quante barche predisporre». Potrebbe anche arrivare il numero chiuso dei biglietti in vendita a Sant’Elena. «Sì, ma non per la partita con il Forlì. È nostra intenzione, però, predisporre un display con il numero dei biglietti che si stanno vendendo nelle biglietterie del Penzo. Arrivati a una determinata quota, credo 150, chi è in coda, sa che non potrà più entrare». Intanto gli abbonati sono saliti a quota 472. In giornata la Lega Pro ufficializzerà gli orari delle prime tre giornate di campionato, Venezia-Forlì si giocherà sabato 27, unico orario “cancellato” per il primo turno è quello delle 14.30. Perinetti e Marcheggiani. Sul fronte societario il presidente Joe Tacopina è rientrato negli Stati Uniti, ma sarà presente per l’esordio in campionato del Venezia contro il Forlì. Modifiche di carica nell’organigramma con Giorgio Perinetti che diventa responsabile dell’area tecnica e Giampaolo Marcheggiani direttore sportivo. Store on line. Da ieri è operativo on line il Venezia Store, i prodotto possono essere acquistati collegandosi al sito www.veneziafcstore.com.
Ore 13.10 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Anche ieri la dirigenza berica ha concentrato le sue attenzioni sul rinforzo della difesa. Dati per irraggiungibili Nicolò Cherubin e Valerio Di Cesare, Antonio Tesoro non ha ritenuto di approfondire per lo svincolato Vincenzo Camilleri, che nella scorsa stagione ha militato nel Brescia. Difficile ma possibile arrivare invece a Cristian Zaccardo, terzino destro del Carpi che la società emiliana ha deciso di non confermare e che sta cercando di trovare un accordo per risolvere il suo contratto che scade nel giugno del 2017. Tesoro, a cui piace parecchio Riccardo Brosco, ieri ha provato ad impostare uno scambio con il Carpi inserendo nella trattativa il terzino biancorosso Marco Pinato, ma il Carpi ha risposto con un secco no. Ieri Tesoro ha lavorato anche in uscita impostando la cessione in prestito di Madrigali alla Pistoiese, valutando la possibilità di far partire anche uno tra Bogdan e Beduschi che non hanno finora dato le garanzie che lo staff si attendeva. L’unica certezza è che almeno un difensore di esperienza arriverà. In mediana Rizzo e Signori saranno i titolari in attesa che Bellomo cresca in condizione, con un innesto che potrebbe arrivare se Urso verrà ceduto. L’idea è di puntare su un giocatore di prospettiva che abbini quantità e qualità, caratteristiche tanto necessarie in un centrocampo a quattro quanto difficile da trovare, anche se Lerda ha da sempre indicato in Gennaro Acampora il mediano che può fare al caso del Vicenza. Intanto il Bassano ha presentato il suo nuovo acquisto, l’attaccante Francesco Grandolfo, 8 reti e 29 presenze lo scorso anno con la Fidelis Andria. «Arrivo con grandi aspettative e tanta voglia e carica per poter disputare un grande campionato dopo una stagione sfortunata – le prime parole di Grandolfo -. Può essere l’anno della svolta, sia dal punto di vista individuale, sia da quello del gruppo».
Ore 12.50 – (Giornale di Vicenza) Prosegue la caccia al difensore per il direttore sportivo del Vicenza Antonio Tesoro, che a poco più di una settimana dall’inizio del campionato ha urgenza di mettere a disposizione del tecnico Franco Lerda un giocatore subito pronto a sopperire all’assenza iniziale di Adejo, alle prese con il recupero dalla forte contusione al ginocchio sinistro rimediata ancora in ritiro ad Andalo, e alla condizione non sufficiente di Fontanini, che prima di debuttare in Coppa Italia con il Vicenza non giocava una partita ufficiale dalla fine del 2015.Si cercherà di capire come evolverà la situazione relativa a Cristian Zaccardo, attualmente al Carpi dove però non rientra più nel progetto tecnico e dovrebbe definire a breve la rescissione consensuale del contratto; i biancorossi restano comunque attenti ad eventuali riaperture delle piste complicate che portano a Cherubin (Bologna), Volta (Perugia), Zuparic (Pescara) e Brosco (Latina).Di certo i tempi stringono, perché il campionato è ormai alle porte: a breve lo ricorderà nei suoi spot promozionali anche Sky, che ieri in centro storico a Vicenza ha girato alcune riprese immortalando i neobiancorossi Fabinho e Fontanini sulla terrazza della Basilica Palladiana.
Ore 12.30 – (Giornale di Vicenza) Stagione nuova, regole nuove. A partire dalla prima giornata del campionato 2016/17 anche la serie B recepirà quanto previsto dalla circolare numero 1 emanata dall’AIA (Associazione Italiana Arbitri) per illustrare le modifiche introdotte lo scorso marzo dall’Ifab, l’organismo internazionale preposto ad aggiornare e uniformare il regolamento ufficiale del calcio, entrate in vigore a partire dagli Europei di Francia. «Farebbero tutti bene a studiare con attenzione certosina queste modifiche e il regolamento, anche nei risvolti meno noti», aveva ammonito sibillinamente il designatore degli arbitri cadetti Stefano Farina lo scorso 3 agosto, intervenendo a Cesena durante la cerimonia di presentazione dei nuovi calendari. Già. E chissà che magari una volta tanto, primi fra tutti, siano proprio gli arbitri di Farina a tenere ben presenti queste regole e a metterle in pratica con equità, precisione e buonsenso, evitando di tartassare alcune squadre con marchiani errori sfavorevoli in serie, come accaduto nello scorso campionato in maniera piuttosto clamorosa (e imbarazzante, per la classe arbitrale) al Vicenza.FORMA E SOSTANZA. Ma in che cosa consistono questi cambiamenti? In apparenza sembrerebbe di essere di fronte ad un vero e proprio stravolgimento, visto che addirittura 17 regole su 18 hanno subìto una qualche modifica nel testo ufficiale: la circolare numero 1 che mette a confronto vecchia e nuova versione è infatti un plico di ben 38 pagine. In realtà, analizzando il plico stesso, ci si rende conto che in molti casi si tratta solo di leggere variazioni apportate alla forma per rendere più chiaro il testo e prevenire possibili interpretazioni ambigue. Ma ci sono anche diverse modifiche di sostanza: vediamo le principali.CALCIO D’INIZIO. Non è più obbligatorio muovere il pallone in avanti, è sufficiente che il pallone venga calciato in qualunque direzione e “si muova chiaramente”: già ad Euro 2016, in effetti, più di una Nazionale ha spesso optato per il retropassaggio iniziale.CHIARA OCCASIONE DA RETE. Il cosiddetto fallo “da ultimo uomo” non comporta più l’espulsione automatica: se il giocatore (portiere compreso) sarà intervenuto cercando di raggiungere il pallone, verrà solo ammonito. Rimane l’espulsione, invece, in caso di trattenuta, spinta, strattonamento, fallo grave o violento, fallo di mano in area che impedisca un gol o una chiara occasione da rete.FALLO DI MANO. Il regolamento adesso specifica espressamente che l’ammonizione scatta solo se con il fallo di mano viene interrotta una “promettente azione d’attacco” della squadra avversaria, oppure se il giocatore tenta di segnare un gol (a prescindere dal fatto che la palla entri o meno) o ancora se tocca il pallone per impedirgli di entrare nella propria porta: in questo caso il cartellino sarà giallo se verrà comunque segnato il gol, rosso (con rigore per gli avversari) se la “parata” irregolare lo eviterà.CONDOTTA VIOLENTA. Scatta sempre l’espulsione, anche se viene commesso solo il tentativo di colpire con violenza un avversario senza riuscirci effettivamente.FUORIGIOCO. Si chiarisce che le braccia e le mani del giocatore proiettate oltre l’ipotetica linea dei difensori non comportano il fuorigioco (ma la testa sì), e che la riga di metà campo fa integralmente parte della zona in cui il fuorigioco non ha effetto. La punizione viene battuta nel punto in cui l’infrazione diviene effettiva: anche nel caso di un fuorigioco con rientro verso la propria metà campo, dunque, la punizione si batterà nel punto in cui il giocatore rientrato dal fuorigioco avrà ricevuto il pallone.DENTRO E FUORI CAMPO. In caso di ingresso del medico, il giocatore assistito non sarà più costretto ad uscire dal campo, se le cure saranno prestate rapidamente. Un giocatore che sia caduto e rimasto fuori dalla linea di fondo in fase difensiva continuerà ad essere considerato come sulla linea ai fini del fuorigioco, ma solo fino a quando la propria squadra non avrà rinviato il pallone oltre l’area: da quel momento il giocatore non sarà più considerato nel proseguimento dell’azione. Attenzione: se nella dinamica di un’azione due giocatori escono dal campo e uno dei due commette un fallo, la punizione verrà battuta all’interno del campo nel punto più vicino; se il fallo è stato commesso dietro la linea di fondo che delimita l’area di rigore, si assegnerà un rigore.RIGORI IRREGOLARI. Pene più severe per i movimenti non consentiti sui rigori: in caso di gol con finta irregolare dell’attaccante al termine della rincorsa, o con tiro da parte di un altro giocatore rispetto a quello identificato, non ci sarà più la ripetizione, ma una punizione contro e ammonizione per l’attaccante. Anche i movimenti irregolari del portiere saranno sanzionati con un giallo.CASI LIMITE. Vi sono poi alcuni “casi limite” che sembrano più come esercizi di scuola arbitrale che effettive situazioni di campo. Ad esempio, come ricordava Farina a Cesena, è confermato (ma non è una nuova regola: è solo riscritta in maniera più estesa) che se dopo un gol, ma prima della ripresa del gioco, l’arbitro si accorgesse che la rete è stata segnata con la presenza in campo – teoricamente anche solo un passo oltre la panchina – dell’allenatore, di un dirigente, o di una riserva della squadra che ha segnato, il gol dovrebbe essere annullato. Così come dovrebbe essere annullato un gol nato da un calcio d’angolo in cui il giocatore tirasse direttamente nella propria porta, facendo autogol dalla bandierina. Stupidaggini, ci sia consentito. Farina e gli arbitri faranno meglio a concentrarsi sulla gestione ordinaria delle partite vere, che per molti di loro pare già un’impresa ardua anche senza arrovellarsi su ipotesi assurde…
Ore 12.00 – (Gazzettino) È il ritratto della soddisfazione Enrico Cunico, e non solo per la ripresa super disputata dalla sua squadra. «Siamo senz’altro contenti del secondo tempo, ma non è da buttare via tutta la prima frazione. Nel primo quarto d’ora abbiamo creato un paio di situazioni importanti, poi abbiamo preso gol e ci siamo un po’ lasciati andare e potevano incassarne anche di più. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi di non essere timorosi e di cercare di giocare la palla, e siamo entrati con lo spirito giusto e sono venuti fuori i gol e abbiamo fatto davvero bene». Il debutto in campionato è domenica 4 settembre: dove al squadra deve ancora crescere? «Siamo ancora un po’ nella fase di carico non avendo impegni ufficiali imminenti, tra dieci giorni inizieremo a fare velocità e rapidità per essere pronti all’inizio del campionato. Era normale che nel primo tempo fossimo imballati, poi si è sciolta la gamba ed è venuta fuori anche la nostra qualità». Quanto alla sostituzione anticipata di Meloni nel primo tempo, per lui un piccolo fastidio alla schiena.
Ore 11.40 – (Gazzettino) «Abbiamo giocato solo un tempo, e questa non è una cosa giusta e soprattutto non è l’atteggiamento da tenere». Roberto Venturato tira le orecchie ai suoi giocatori per la prestazione “double face” fornita ieri al Gabbiano. «Giocare un tempo solo e poi avere paura degli scontri fisici e disputare una ripresa come abbiamo fatto non è quello che ho in testa. Mi dispiace che i giocatori abbiano interpretato il secondo tempo in questo modo dopo avere fatto una buona prestazione nella prima frazione, ma è chiaro che quando interpreti le partite così vai incontro a figuracce con qualsiasi avversario». A poco più di una settimana dall’inizio del campionato su quale aspetto dovete lavorare di più? «Dal punto di vista fisico e dell’atteggiamento fino a quando la squadra gioca con la testa giusta, dimostra di avere dei valori. Nel momento in cui ci consideriamo superiori a qualsiasi avversario, siamo superficiali e poco concentrati. Oggi abbiamo imparato qualcosa d’importante: per giocare a calcio a qualsiasi livello bisogna avere concentrazione e attenzione giuste. Manca una decina di giorni all’inizio del campionato e dobbiamo tornare a lavorare con grande applicazione per ritrovarci e affrontare con la testa giusta questi giorni che portano all’esordio».
Ore 11.20 – (Gazzettino) Un Cittadella a due facce nel test con il Campodarsego. Un primo tempo da applausi per intensità e spunti nelle giocate con tanto di tre sigilli, ripresa invece tutta da dimenticare con la squadra forse appagata che tira i remi in barca e subisce prima la rimonta e poi addirittura il sorpasso dei biancorossi. Un epilogo incredibile alla luce dei primi 45 minuti di gioco, nei quali Paolucci e compagni hanno messo ripetutamente alle corde i padroni di casa. Venturato dà ampio minutaggio alla formazione migliore, mentre il resto dei granata si è allenato tra le mura domestiche e per loro sarà sgambata sabato in occasione dell’amichevole con il Giorgione. Speculare l’atteggiamento tattico, come anche la ricerca del fraseggio palla a terra nel quale i granata fanno valere il maggiore tasso tecnico cercandosi ripetutamente con combinazioni di prima intenzione che mandano più volte in tilt la retroguardia di casa. Anche se in apertura è il Campodarsego ad avere la prima occasione con un colpo di testa ravvicinato di Meloni (assist di Tanasa) sbrogliato con i piedi da Alfonso. Pochi secondi ed ecco la risposta del Cittadella con un’azione tutta di prima. Imposta e finalizza Schenetti: dal suo piede parte l’apertura a sinistra per Benedetti che allunga in profondità per Valzania, rasoterra a centro area raccolto da Chiaretti che con un tocco di prima appoggia per Schenetti abile a fare centro con un destro piazzato dal limite. Il Cittadella gioca in scioltezza e per i biancorossi si fa sempre più dura, anche perché non trovano mai la ripartenza. Così Schenetti impegna alla respinta Andreatta, e due volte Kouame non trova per un soffio la porta, prima con un diagonale, e poco più tardi con un colpo di testa. La sua intesa comunque con Strizzolo funziona, tanto da propiziare il raddoppio firmato con un destro sul primo palo dall’ex punta del Pordenone. I granata danno l’impressione di divertirsi, e Valzania firma il tris con una conclusione da fuori area. Non manca anche un pizzico di pepe poco prima dell’intervallo quando Beccaro entra in maniera scomposta su Chiaretti che si “becca” con il difensore: tutto viene ricomposto dopo qualche istante. C’è ancora il tempo di vedere il mancino di Lauria a lato di poco, e poi si va negli spogliatoi. Nella ripresa accade quello che non ti aspetti. Il Cittadella smette di giocare e va in tilt, mentre nel Campodarsego crescono rendimento e autostima, e arriva anche una rimonta pazzesca. Il campanello d’allarme per i granata suona già quando prima Paolucci e poi Pasa salvano sulla linea i tentativi di Radrezza e Pignat. È vero che nel mezzo Chiaretti e Strizzolo falliscono il poker, e poco più tardi si divora il gol anche Kouame, ma quando Radrezza con il mancino accorcia le distanze la gara cambia padrone. Pignat, da poco in campo, firma con un perfetto inserimento di testa il secondo gol di casa sfruttando il cross di Tanasa, poi ci pensa Lauria a inventarsi il pareggio con un pallonetto che beffa Alfonso fuori dai pali. Non finisce qui perché in completa trans agonistica il Campodarsego trova il modo di insaccare anche il quarto sigillo: De Leidi si fa beffare da Buson e il contatto in area è sanzionato con il penalty, che Lauria trasforma per la gioia del popolo biancorosso.
Ore 11.00 – (Mattino di Padova) Il calcio d’agosto è sempre da prendere con le molle, ma ha davvero dell’incredibile quanto successo ieri allo stadio Gabbiano, dove i circa 400 presenti hanno assistito a due partite in una. I primi 45′ dominati da un Cittadella che fa valere alla grande le due categorie di differenza, chiudendo con un netto e meritato 3-0. Risultato completamente ribaltato dal Campodarsego nella ripresa, terminata con un 4-3 che regala ai ragazzi di Cunico una vittoria di grande prestigio. Per il Citta un piccolo campanello d’allarme, che denota un calo di tensione non certo giustificabile con i cambi effettuati a partita in corso, anche perché Venturato ha ruotato appena 15 giocatori. E dire che i granata nel primo tempo avevano anche fatto vedere ottime trame di gioco, come quella mostrata al 6′, con il gol del vantaggio giunto al termine di un’azione pregevole, quasi tutta di prima, e che vede toccar palla metà squadra. Benedetti sfonda sulla sinistra, i due attaccanti si muovono nel modo giusto, Chiaretti appoggia a Schenetti che da appena dentro l’area segna di precisione. In avanti, al fianco di Strizzolo, si mette in luce il diciottenne Kouame, l’ultimo arrivato, chiamato a sostituire Jallow. Rispetto al predecessore, rimasto al Chievo, Kouame mostra un po’ meno esplosività ma maggior propensione a dialogare con i compagni. Prova ne è l’assist per il raddoppio di Strizzolo al 21′, arrivato in contropiede dopo un’accelerazione dello stesso Kouame. Il Cittadella controlla senza problemi, prova a sviluppare il proprio gioco in verticale e al 32′ trova il tris con un destro dai venti metri di Valzania. Nella ripresa il Campodarsego reagisce, ma sembra avere un conto aperto con la fortuna, visto che prima Radrezza, quindi Pignat, si fanno respingere per due volte il tiro sulla linea dai difensori ospiti. Il Cittadella si mangia due volte il poker in contropiede con Strizzolo e Kouame, finché il Campo non rompe la propria maledizione. Al 13′ Radrezza trova il gol con uno splendido sinistro a giro avviando la rimonta. È una liberazione, il Campodarsego ci crede e nel giro di due minuti, a metà ripresa, trova il pareggio. Al 23′ Pignat si inserisce bene in area e incorna in rete un cross di Tanasa, quindi Lauria regala un nuovo capolavoro dei suoi: sinistro al volo dai 25 metri che si insacca, a spiovere, sotto l’incrocio. Il sorpasso è firmato ancora da Lauria, che trasforma un rigore accordato per un fallo di De Leidi su Buson. E alla fine, tifosi e giocatori del Campo, festeggiano (a ben donde) come fosse stata una partita da tre punti. «Abbiamo giocato solo un tempo e non è un atteggiamento che va bene», il disappunto del tecnico Venturato. «Nella ripresa avevamo anche paura degli scontri fisici. In questo modo si fanno solo figuracce».
Ore 10.30 – (Gazzettino) Così sulla squadra: «Un gruppo di uomini. Ragazzi intelligenti e maturi che hanno voglia di giocare ed è questo che conta. In avanti siamo in quattro, ma già ora si vede che serviamo tutti ed una sana competizione può fare solo bene». Verso il recupero anche De Risio (caviglia) che ieri ha lavorato in palestra. Alla Guizza si è visto Vittorio Fioretti, uno dei tre soci a Padova vent’anni fa nel dopo Giordani insieme a Corrubolo e Viganò, venuto per salutare il diggì Zamuner, suo giocatore ai tempi della Triestina. Quanto al mercato si lavora soprattutto per le operazioni in uscita. Ieri il regista Loviso si è accordato con l’Albinoleffe, operazione che per una sorta di effetto domino potrebbe favorire la cessione di Giandonato. Chi puntava sull’ex Alessandria, in particolare Livorno, Reggina e Taranto, potrebbe infatti ora virare sul biancoscudato. Per Dionisi resta in ballo la Sambendettese, mentre Ilari potrebbe optare per la Casertana (biennale) o il Delta Rovigo. Sul fronte abbonamenti ieri è stata superata quota duemila: 186 le tessere sottoscritte per un totale di 2.005.
Ore 10.20 – (Gazzettino) L’aspetto positivo è che comunque il lavoro di fondo fatto in ritiro non dovrebbe essere svanito. «Il preparatore mi ha detto che quanto fatto per le distanze lunghe resta, si tratta di richiamare un pò». Visti i suoi precedenti ad Ascoli, quello con la Sambenedettese per Altinier sarebbe una sorta di derby. «Non mi vorranno molto bene – ci scherza su – ma mi piacerebbe esserci. Mai dire mai, ci proverò. Sarà una bella partita, in un ambiente sempre caldo». Germinale è invece alle prese con un problema muscolare, ma gli esami a cui è stato sottoposto hanno scongiurato il peggio. «Dall’ecografia – spiega – è emersa solo una piccola elongazione all’adduttore. Usiamo questa settimana per mettere ancora un po’ di corsa, evitando di sovraccaricare e rendere vano il lavoro finora svolto e poi da lunedì dovrei rientrare in gruppo per potere essere a disposizione con la Samb». Poi l’ex Bassano fa un passo indietro: «Sono passati oltre sette mesi dall’infortunio al crociato, ormai archiviato e mi mancava solo la parte del campo. Il lavoro di adattamento procedeva molto bene, tanto che avevo iniziato a fare le partitelle con i compagni e con il Carpi (l’amichevole è in programma sabato alle 17.30 all’Euganeo, ndr) avrei dovuto giocare per una frazione di gara, ma poi ho sentito leggermente tirare il muscolo e in questi casi è opportuno fermarsi».
Ore 10.10 – (Gazzettino) Hanno in comune il ruolo di attaccante, le esperienze a Cittadella e Benevento (in Campania hanno giocato insieme nella stagione 2012-13) e il fatto di essere in questo momento ai box per problemi fisici, ma Cristian Altinier e Domenico Germinale condividono anche la speranza di tornare a breve a disposizione, possibilmente in tempo per il debutto in campionato a Sambenedetto del Tronto in programma tra due week end.
Il primo, 16 sigilli nel passato torneo all’ombra del Santo e a segno sin dalle prime amichevoli estive, Lazio compresa, si è fermato per un colpo al collo del piede rimediato a fine luglio con il Campodarsego e da martedì ha ripreso a correre. «Dopo il primo giorno – racconta Altinier – il dolore non è aumentato; oggi (ieri, ndr), oltre al lavoro aerobico, ho fatto pure palestra. Questa settimana me la prendo per l’aspetto più strettamente fisico, vediamo giorno per giorno e la priorità è riprendere la condizione. Quando sarò pronto a fare qualcosa con la palla ricomincerò ad allenarmi con i compagni».
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Dei quattro giocatori sembrerebbe essere Manuel Giandonato il profilo più vicino alla partenza: sul centrocampista di scuola Juventus nelle ultime ore è piombata la Reggina appena ripescata in Lega Pro (girone C), che avrebbe già cominciato a trattare con l’entourage del giocatore in attesa, quando si arriverà a un accordo di massima, di definire anche col Padova gli estremi dell’operazione. In seconda battuta, in ogni caso, si è rifatto sotto anche il Livorno, che perso Loviso – finito all’Albinoleffe – è ancora alla ricerca di un regista di centrocampo. Entro oggi la Casertana attende una risposta da Marco Ilari, ma l’esterno romano non sarebbe ancora del tutto convinto della destinazione campana, nonostante da Caserta sia arrivata la disponibilità anche ad un contratto biennale. Oggi, intanto, apre la prevendita per l’amichevole Padova-Carpi (ore 17.30 all’Euganeo): biglietti disponibili su internet e nei punti vendita Ticketone.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Dopo l’infortunio al ginocchio sinistro patito lo scorso marzo ha ripreso ad allenarsi a metà luglio e lo staff sanitario siciliano ne ha voluto seguire tutti gli step riabilitativi, facendo in modo che, all’inizio della prossima settimana, Monteleone arrivi a Padova in perfetta forma. Per la fascia destra il Padova ha messo gli occhi su un nuovo obiettivo. È il difensore spagnolo Ruben Palomeque, estero di destra di proprietà del Bologna ma l’anno scorso in forza alla Lucchese allenata da “Nanu” Galderisi: tra viale Rocco e l’Emilia la trattativa è aperta, e si sta cercando di studiare l’eventuale formula del trasferimento all’ombra del Santo del ventiduenne difensore di Malaga. Nelle prossime ore potrebbe accendersi anche il mercato in uscita.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Due settimane esatte alla chiusura del mercato, e almeno sei operazioni da chiudere per completare l’opera di costruzione della squadra per la prossima stagione. Oggi scattano le ultime due, fatidiche settimane di affari. La scadenza, fissata per le ore 23 del 31 agosto, si fa sempre più vicina, e con l’approssimarsi della chiusura delle contrattazioni l’intero panorama del calciomercato italiano comincia a muoversi. In entrata il direttore generale Giorgio Zamuner deve reperire ancora due giovani: un difensore centrale, e un esterno destro che faccia da vice a Nicola Madonna. Per il reparto arretrato il nome c’è già: sarà Davide Monteleone, centrale di vent’anni del Palermo. L’affare è stato chiuso ormai da diversi giorni, ma il giocatore arriverà in città solo all’inizio della prossima settimana per un motivo ben preciso.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Giornata decisiva per il mercato in uscita del Padova. Nelle prossime 24 ore sono attese novità per la cessione di Marco Ilari, che dovrà dare una risposta alla Casertana (lo vogliono anche Arezzo e Sambenedettese), e di Nicola Petrilli, vicino al Pordenone. Ci vorrà qualche giorno in più per Manuel Giandonato e Matteo Dionisi, in trattativa con la Sambenedettese. Intanto ieri il Cittadella è stato sconfitto in modo rocambolesco in amichevole a Campodarsego per 4-3 dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio per 3-0 mandando a segno Schenetti, Strizzolo e Valzania. Nella ripresa i gol di Radrezza, Pignat e la doppietta di Lauria.