PADOVA 15/08/2014 ©BERGAMASCHI MARCO Fuochi Ferragosto

Live 24! Padova, buon Ferragosto a tutti i nostri lettori!

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Ore 21.00 – (Il Piccolo) Dopo i tre giorni di riposo concessi in occasione del Ferragosto, gli alabardati torneranno ad allenarsi domani sul campo di Prosecco. Basta amichevoli, probabilmente ci sarà una partitella in famiglia giovedì, ma ormai nel mirino c’è già il primo impegno ufficiale della stagione, ovvero il turno preliminare di Coppa Italia, in programma domenica prossima 21 agosto contro il Cordenons. Ma a proposito di questa partita, sono ancora molte le incognite. Come noto, il programma ufficiale indica che si dovrebbe giocare allo stadio Rocco alle ore 16, ma entrambi i dati potrebbero cambiare. Il primo fattore riguarda il terreno erboso del Rocco, come noto in stato decisamente precario: vista la situazione, è stata da poco fatta una semina, che ovviamente ha bisogno di tempo, per cui sarebbe saggio non giocarci sopra in così breve tempo. Ci sono dunque due opzioni in ballo: o lo spostamento della partita in altra sede, forse Monfalcone, o ancora l’inversione di campo con partita da giocarsi a Cordenons. Ma anche l’orario pomeridiano è in discussione: alla Triestina infatti piacerebbe giocare più tardi, meglio nella fascia serale. Tutte le opzioni comunque sono state già proposte e messe sul piatto, solo che ovviamente il week-end e poi il Ferragosto hanno bloccato per ora le decisioni su qualsiasi soluzione. Già domani comunque se ne dovrebbe sapere di più, e avere finalmente sede e orario definitivi per quella che è la prima partita ufficiale della stagione. Se riuscirà a battere il Cordenons (ricordiamo che in caso di parità alla fine dei tempi regolamentari, si batteranno subito i calci di rigore), domenica 28 agosto nel primo turno vero e proprio di Coppa Italia, la Triestina poi affronterebbe in trasferta il Tamai. Pertanto, il terreno del Rocco potrebbe essere lasciato in pace fino alla prima partita casalinga di campionato, domenica 4 settembre, quando l’Unione riceverà il Carenipievigina.

Ore 20.50 – (Il Piccolo) Un triangolare in montagna, un test a Treviso, poi le due amichevoli triestine con Vesna e San Luigi. Il tecnico alabardato Antonio Andreucci ha già parecchi elementi per tracciare un primo bilancio della situazione sul percorso di crescita della sua Triestina. Soprattutto adesso che si sanno quali saranno le avversarie del girone e quale il calendario del campionato. Anche perché d’ora in poi si inizierà a fare sul serio e il prossimo impegno sarà già quello di Coppa Italia contro il Cordenons. Andreucci, come ha preso la composizione dei gironi? Sarà un girone impegnativo. Sapevamo che il livello medio si è alzato, è un girone che ci sta, dobbiamo solo accettarlo e siamo contenti di incontrare tante squadre valide. Insomma, sarà un girone tutto da vivere. Il fatto di evitare il Delta Rovigo è un sollievo? Da una parte siamo contenti perché si tratta di una squadra molto forte, ma dall’altra è un peccato perché ci offriva l’opportunità per vedere se siamo davvero bravi. E i suoi ex del Campodarsego? Hanno costruito bene sulla squadra dell’anno scorso, hanno preso giocatori importanti, sono riusciti ad avere più risorse e le hanno impiegate per rafforzare molto la squadra. E le altre? Oltre all’Altovicentino vedo bene l’Abano e il Legnago, poi la Vecomp è sempre una squadra pericolosa, mentre il Mestre ha fatto proprio una squadra per vincere. Partirete in campionato contro due neopromosse: un bene o un male? Diciamo che le neopromosse sono sempre delle incognite. Ad esempio lo scorso anno con il Campodarsego da neopromossa in serie D avevamo fatto subito benissimo perché nessuno ci conosceva. Per cui dovremo stare molto attenti, sappiamo che chi viene a giocare contro di noi darà sempre il meglio. Che indicazioni arrivano dalla squadra? Positive, nel senso che vedo nel gruppo una buona compattezza sia dentro il campo che fuori: siamo soddisfatti di quanto fatto finora e questo ci darà l’opportunità di lavorare bene e in serenità in queste tre settimane che mancano all’inizio del campionato. L’amichevole con il San Luigi è stata però meno brillante rispetto a quella col Vesna. In settimana avevamo lavorato tanto, inoltre abbiamo incontrato un avversario che ha dato molto e a cui faccio i complimenti perché sono stati molto bravi. Noi comunque abbiamo dimostrato di essere sempre pericolosi, capaci in ogni momento di creare occasioni da gol e su questo dobbiamo costruire. In ogni caso non aver preso gol è un fattore positivo. C’è però ancora molto da lavorare? Ma credo sia giusto avere all’inizio qualche difficoltà, altrimenti non sai su dove lavorare. E non è comunque bello essere a posto già a metà agosto. Del resto una squadra costruita da zero con tutti elementi nuovi deve fare un’esperienza di crescita di questo tipo. I progressi che più la soddisfano? Vedo passo avanti sotto il profilo dell’atteggiamento, che non deve mai mancare. Ma ne voglio ancora di più, perché in queste categorie bisogna lottare fino in fondo. Non dare mai nulla per scontato e lottare con chiunque fino alla fine deve diventare una nostra caratteristica.

Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Più tranquilli del previsto. Il Belluno era andato a dormire preoccupato, visto l’infortunio al ginocchio di Gianmarco Brotto. Il punto è, al solito, delicato e quel problema sopraggiunto dopo sei minuti, nella ripresa dell’amichevole vinta di misura con il Nervesa, qualche allarme l’aveva provocato. Invece già ieri mattina le sensazioni per l’ex attaccante dell’Union si sono fatte più positive, dopo la visita medica: «Posso assicurare che non è nulla di grave. Ho allungato un po’ il collaterale, ma il ginocchio è stabile e, al momento, ho solo qualche dolorino». Sfruttando anche il doppio giorno di riposo, con la ripresa degli allenamenti fissata per domani, l’obiettivo è tornare prestissimo: «L’obiettivo è quello di tornare in campo possibilmente al pari con i compagni, per cui questi due giorni lavorerò per riprendermi al meglio. Difficile pensare comunque di vederlo in campo già mercoledì, quando i gialloblù scenderanno a Lignano per la penultima amichevole stagionale, contro la squadra di Promozione, in uno degli stadi più belli del Triveneto. Magari qualche minuto ci scapperà sabato a Bleggio, in Trentino, sempre però tenendo conto che la vera priorità è essere presente alla prima in Coppa di domenica 28 o al massimo nel debutto casalingo in campionato del 4 settembre con il Cordenons. Qui Union. Diverso il discorso riguardo per l’Union Feltre. I verdegranata, dopo aver battuto il Cartigliano si avviano da domani alla settimana tipo che porta al match di domenica con la Virtus Bolzano nel Preliminare di Coppa Italia. Unica differenza l’amichevole di giovedì con il San Giorgio Sedico. A chi non manca la carica è Matteo Bedin: «Vincere aiuta a vincere», spiega il centrocampista riferendosi all’amichevole con i vicentini, «la preparazione sta terminando e le gambe sono pesanti, come è normale che sia. Facciamo ancora un po’ fatica nel giro palla ma nonostante ciò le situazioni che proviamo in allenamento vengono fuori. A dir la verità avevamo giocato bene anche le partite prima, aldilà del risultato finale. Starà a noi cercare fin da subito di portare entusiasmo in un progetto nuovo che ha tutte le potenzialità per crescere ancora». Un giramondo come si può definire Bedin, che ha vestito le maglie di club prestigiosi come Padova, Triestina, Mestre e Matelica, giudica così l’inserimento nell’ambiente feltrino: «Mi sto trovando bene, la società è molto organizzata. Penso, ad esempio, alle strutture di un certo livello, i campi d’allenamento ma anche la stessa vicinanza della dirigenza alla squadra. C’è tutto per fare bene, adesso il compito di portare a termine gli obiettivi della società sta a noi».

Ore 20.10 – (Il Centro) Il campionato del Teramo potrebbe iniziare il 27 agosto, con un giorno d’anticipo rispetto alla data originaria. La Lega Pro ha reso note ieri le nuove fasce orarie della stagione ed è stato stabilito che il girone B giocherà di sabato da settembre a novembre e che da dicembre a maggio scenderà in campo di domenica. Nel comunicato, però, non è specificato se l’ultimo week end di agosto è incluso nella calendarizzazione trimestrale. Bisogna quindi attendere il programma della prima giornata, che verrà svelato a breve, per scoprire se il Teramo esordirà effettivamente il 27 (a Lumezzane). I biancorossi, intanto, faranno le prove generali in vista del campionato affrontando sabato il Perugia (serie B), al Bonolis, nella sesta amichevole estiva (calcio d’inizio alle 20,30). IL MERCATO. Da definire, in un senso o nell’altro, il destino del centrocampista Stefano Amadio, vero e proprio tormentone estivo in casa Teramo. Oltre alla possibilità di tesserare Nicola Modesti (’90), come terzo portiere, c’è da registrare un’accelerata improvvisa in entrata: è a un passo l’accordo con il 23enne centrale difensivo Filippo Capitanio, ex Santarcangelo, al quale verrà affidato il compito di vice-Speranza. Con l’arrivo di Capitanio non è da escludere la partenza di un difensore per snellire un po’ il reparto arretrato. Il tecnico Lamberto Zauli fa il punto della situazione. «Dobbiamo migliorare sul piano della manovra e attaccare di più la profondità», dice l’allenatore del Teramo. «In questi giorni lavoreremo soprattutto per trovare la brillantezza. Sono abbastanza contento di ciò che si è visto finora. Il modulo? I giocatori vengono prima del sottoscritto. Spetta a me mettere gli elementi migliori nelle migliori condizioni. Di Paolantonio, per esempio, ha giocato l’amichevole di Morro d’Oro nel ruolo di mezzala sinistra perché in quella posizione si trova maggiormente a suo agio». Zauli parla poi del calendario. «È un girone duro, competitivo ed equilibrato. Il Lumezzane ha grande tradizione in questa categoria, sarà una trasferta difficile. Il Bassano (alla seconda giornata, ndc) e il Pordenone (alla terza, ndc) si presentano da soli. Servirà un Teramo al 100% in ogni gara». Per il teramano Alessandro Di Paolantonio, classe 1992, è la quinta stagione in biancorosso. «Nel ruolo di mezzala sinistra, effettivamente, mi trovo meglio», spiega Di Paolantonio, «ed è la zona di campo che più si addice alle mie caratteristiche». Il 23enne centrocampista esalta poi il nuovo acquisto Carraro: «È facile giocare con lui. È un ottimo giocatore e speriamo ci dia una mano durante l’anno». Inevitabile un commento sul calendario. «Siamo in un girone tosto. Il Teramo, comunque, si è rinforzato e può puntare ai play off». LA RIPRESA. Il Teramo torna ad allenarsi domani dopo due giorni di vacanza. Annullata per motivi logistici la partitella sul campo del Fontanelle, formazione di Promozione. Le attenzioni si spostano adesso sul test di sabato contro il Perugia.

Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Con riferimento agli articoli pubblicati circa l’acquisizione del Mantova calcio da parte della “Costruzioni Zoldan srl”, il sottoscritto, in qualità di amministratore unico della “Costruzioni Generali Zoldan srl” con partita iva e cod fiscale 04378131009, chiarisce quanto segue: pur conoscendo personalmente il Dott. Enrico Folgori; pur conoscendo il suo interesse per l’acquisizione del Mantova calcio; nulla sapevo della costituzione di una società con il nominativo “Zoldan”, società di cui nessuno della mia famiglia ha cariche, ruoli o partecipazioni. Nessuna scrittura privata è stata sottoscritta con la stessa e nessun accordo verbale è stato fatto con la nuova società “Zoldan”. In ultimo sapendo che il Dott. Folgori ha chiamato la nuova società con il nome “Zoldan” (nome di cui chiaramente non possiamo detenerne il dominio) per motivi scaramantici non possiamo che augurargli una buona fortuna nella sua nuova veste di dominus del Mantova calcio. Costruzioni Generali Zoldan srl Amministratore unico Stefano Zoldan

Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Se Maometto non va alla montagna…Ieri finalmente la Gazzetta ha potuto completare il contatto avviato lunedì con l’imprenditore romano Stefano Zoldan, 56 anni, grazie alla mail che potete leggere a lato e con la quale viene stabilita una serie di paletti che difficilmente, pur col loro eloquio forbito, gli attuali dirigenti dell’Acm potranno confutare. Dunque Zoldan nega di avere mai approfondito con Enrico Folgori alcun aspetto della costituenda società, tantomeno le finalità o i relativi costi: «Folgori mi aveva parlato – dice Zoldan – del suo interesse per il Mantova ma a me non ha chiesto soldi, tantomeno ho detto che volevo dargliene. Figurarsi…». Attualmente in barca a vela per l’Italia («È la mia vera passione»), Zoldan dice di non aver mai avuto un rapporto con Folgori che andasse oltre la conoscenza: «C’è un aspetto che mi preme sottolineare – spiega – la mia azienda è attiva da mezzo secolo e al di là della copiatura del nome per la costituzione della nuova società del Mantova, che lo stesso Folgori mi ha giustificato con finalità scaramantiche, non c’è alcun nesso fra la Costruzioni generali Zoldan srl e l’acquisizione del 75% del Mantova con modalità che mi risultano ignote. Lo dico e lo ribadisco per evitare che la mia azienda, anche in futuro, venga associata ad attività che non sono di nostro interesse o partecipazione in alcun modo». Nei fatti, non nelle intenzioni, Zoldan pone una pietra tombale sulle volontà dei soci romani di averlo nella compagine degli sponsor così come l’attuale vice presidente De Sanctis aveva dichiarato la scorsa settimana al nostro giornale: «Abbiamo scelto – affermò domenica sera il rappresentante della Immobiliare Sepi, che con la Odp marketing farebbe parte degli sponsor – per la nuova società lo stesso identico nome della Zoldan a fini scaramantici (…) e i vertici della Zoldan originale sono stati informati di tutto e loro ci aiuteranno nell’avventura con il Mantova». Ripercorriamo i fatti: il 5 agosto il Mantova in un comunicato annuncia la cessione del 75% delle quote del club «Al gruppo imprenditoriale rappresentato dalla Costruzioni Generali Zoldan Srl». Stesso identico nome di quella nata negli anni ’60 e di proprietà della famiglia Zoldan. Quella che ha acquistato l’Acm è una società nata il 3 maggio e che ha in Sergio Casseri il suo amministratore unico (capitale sociale di 10mila euro). Due società ben distinte – con codici fiscali diversi – e che alla luce delle affermazioni di Stefano Zoldan non hanno legami. Domani magari ci saranno reazioni riguardo alle parole dello stesso Zoldan, che si dichiara anche «blandamente romanista» perciò in contrasto con il suo conoscente Folgori, che si dice apertamente laziale al punto da vantare l’amicizia con il patron Lotito. La sensazione è che l’Acm debba ripartire daccapo, con i soci romani che da giorni non rispondono alle chiamate della stampa per chiarire la situazione. Ma tant’è, quando la montagna decide di andare da Maometto da cosa nasce cosa. Lo diceva anche Sua Altezza Totò…

Ore 19.20 – (Alto Adige) Il countdown prosegue inesorabile. Tra tredici giorni sarà già campionato e le fisionomie delle venti protagoniste mutano di ora in ora. Il solleone ferragostano, difatti, non ha prosciugato la sete di potenziamento: l’Ancona ha sigillato l’accordo con l’attaccante Momentè, mentre il Parma sta definendo con il centrocampista Casiraghi. L’Alto Adige, invece, la sua campagna acquisti l’ha sigillata da tempo, nell’agenda del direttore sportivo Piazzi c’è solo un post-it che attenziona l’arrivo di un altro portiere. Volto nuovo che, come detto dal ds, conosceremo nei prossimi giorni. A tredici giorni dal calcio d’inizio, con Piazzi è tempo di provare a stilare una griglia di partenza. «Penso che ci siano tre squadre sopra la media: ovvero Parma, Venezia e Padova. Poi c’è una seconda fascia dove si posizionano altre buone squadre come Pordenone, Bassano, Feralpisalò, Sambenedettese e Modena e in questa fascia speriamo di entrarci anche noi. È innegabile che Parma e Venezia siano squadre ambiziose e che puntino al salto. Se questo non dovesse arrivare, per loro la stagione sarebbe un fallimento. La nostra idea, al contrario, è quella di costruire una squadra nel tempo e non abbiamo certe tipo di esigenze. L’Alto Adige è una buona squadra, composta da ragazzi che hanno la giusta consapevolezza e voglia di far bene. È chiaro che tutto questo bisognerà dimostrarlo con i fatti. In questi giorni si è lavorato tanto, però ho visto un buon clima e anche una buona voglia di emergere. Cosa è cambiato rispetto alla passata stagione? Tanto. Sono convinto che quest’anno ci sarà più logica, meno paura e tanta voglia di stupire». Con la partenza di Coser, la media anagrafica del gruppo biancorosso è scesa ancora. Mister Viali ha a disposizione un manipolo di giovani di belle speranze che, c’è da scommetterci, verseranno “sangue” nel tentativo di conquistare la maglia da titolare. «Questo grande equilibrio favorirà la giusta competizione – continua Piazzi – Tutto fa parte di una strategia: il pensiero di avere due giocatori affermati per ruolo porta sempre ad uno scompenso, preferisco avere una competizione tra un giovane o un “vecchio” oppure tra due giovani. I nuovi? Mi sono piaciuti nella fase di integrazione. Il gruppo è già buono ed interagisce bene». Giovani il cui impiego nel prossimo torneo, rappresenterà il leit motiv di quasi tutte le compagini che si presenteranno ai nastri di partenza. «La Legapro dovrebbe essere un campionato composto da giovani e non da giocatori arrivati. Nel caso di Venezia e Parma il discorso giovani è un po’ relativo, perché ritengo che al di la dei nomi in rosa, entrambe faranno affidamento agli elementi più esperti. Le altre squadre, invece, adotteranno il giusto mix di gioventù ed esperienza, e qui a mio avviso ci saranno le sorprese come fu l’Alto Adige tre anni orsono ed il Pordenone l’anno scorso». Dal 28 agosto il calendario comincerà a snocciolare le giornate di un palinsesto a prima vista non certo “terribile”. «Devo dire la verità: è un calendario equilibrato con un finale difficile. Bisognerà vedere come si arriverà in fondo. Avrei preferito un altro inizio, magari affrontando le squadre più forti».

Ore 19.00 – (Gazzetta di Modena) Lega Pro su Sky? Ora è davvero possibile, ma per una cerchia ristretta di squadre. L’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha approvato le linee guida della Lega Pro per la cessione dei diritti audiovisivi 2016/17. Così il presidente Gabriele Gravina ha subito pubblicato il bando per la commercializzazione dei diritti a livello nazionale, con due pacchetti previsti. Il primo, con una base d’asta che parte da 800mila euro, è denominato “Posticipi” e prevede 40 partite di prima scelta della regular season di campionato e della Coppa Italia di Lega Pro. Il secondo, dal costo minimo di 1 milione 300mila euro, è denominato “Tutto Club” e contempla tutte le gare in casa e in trasferta di due club per ciascun girone, dunque 6 in tutto. Sky potrebbe dunque optare per acquistare il secondo pacchetto, ma nel girone B a questo punto difficilmente ci sarebbe il Modena (Parma e Venezia le favorite, ndr), mentre è la Rai la principale candidata ad aggiudicarsi il primo pacchetto, che ormai acquista da anni.

Ore 18.50 – (Gazzetta di Modena) Il primo giorno di riposo dei tre concessi da mister Pavan è trascorso, i canarini si ritroveranno allo Zelocchi mercoledì mattina ma c’è anche chi in questo Ferragosto non potrà solo permettersi di riposarsi. Il ds Gigi Pavarese, infatti, sarà già al lavoro per individuare quei rinforzi necessari per aggiungere qualità ed esperienza alla squadra. Il reparto nel quale c’è maggiormente bisogno di forze nuove è quello avanzato, a maggior ragione dopo la cessione di Stanco. Sperando che il problema agli adduttori della coscia destra accusato da Diakite non si riveli un infortunio serio, serve un giocatore da gol sicuri, altrimenti ci si presenterà al via del campionato con attaccante che tra i professionisti non hanno mai segnato più di 5 gol in un anno. Di nomi, nelle ultime settimane, ne sono stati fatti più di un paio. Eppure, giorno dopo giorno, diverse piste stanno diventando tutt’altro che percorribili, almeno nell’immediato. Uno tra i giocatori in cima alla lista dei desideri sarebbe Giuseppe Caccavallo, 29enne che nella passata stagione ha segnato 15 gol nella Paganese guadagnandosi un contratto con la Salernitana, ma il giocatore non sembra voler lasciare il club granata e soprattutto la serie B dopo averla inseguita per lungo tempo, tanto che nelle scorse settimane avrebbe perfino declinato le offerte di Catania e Parma. La Salernitana aveva pensato di inserire il giocatore nella trattativa per assicurarsi Giorico, ma il Modena ha subito fatto capire di prendere in considerazione solo la soluzione cash nel caso in cui si dovesse privare del suo miglior centrocampista. Pavarese aveva fatto un sondaggio anche per Francesco Virdis, che ha già vestito per 6 mesi la maglia del Modena, ma anche questa pista sembra al momento fredda. Sull’attaccante sardo classe 1985 del Venezia, non convocato da Pippo Inzaghi per l’ultima sfida di coppa, c’era il forte pressing della Pistoiese, che dopo aver trovato l’accordo con i lagunari ha però incassato il rifiuto del giocatore. Situazioni in evoluzione, dunque. E se il Modena l’attaccante lo avesse già in casa, quel Pablo Granoche che ha ripreso ad allenarsi in gialloblù da svincolato? Tutti, per ora, smentiscono categoricamente.

Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) Superato il Ferragosto, mancheranno meno di due settimane all’esordio ufficiale della Reggiana in campionato, mentre il direttore sportivo Andrea Grammatica avrà qualche giorno in più (il mercato chiude infatti alle 23 del 31 agosto) per sistemare gli ultimi tasselli di una Reggiana che in questo ritiro estivo ha finora ben impressionato. La squadra allestita fino a questo momento sembra già essere completa. Queste rimanenti settimane di lavoro sul mercato serviranno per andare a completare gli ultimi tasselli per poter dare all’allenatore Leonardo Colucci una maggior scelta anche a livello numerico in alcuni reparti. Andiamo ad analizzare reparto per reparto le situazioni che saranno ultimate in queste ultime due settimane di calciomercato. PORTIERI. Le gerarchie in porta sono stabilite fin dall’inizio della stagione, con Simone Perilli che vestirà i gradi del titolare, considerata anche la ferma volontà della società che ha resistito a tutte le sirene di mercato estive per il portierone granata. Davide Narduzzo, giovane ma con già esperienza in categoria, sarà il vice di Perilli e sarà chiamato a farsi trovare pronto nel momento in cui ci sarà la necessità. La società ha scelta di mandare a fare esperienza Viola, altro giovane arrivato fin dal ritiro a Villa Minozzo che è stato girato in prestito al Melfi, quindi non ci saranno ulteriori movimenti di mercato in questo ruolo. DIFENSORI. L’arrivo di Paolo Rozzio ha completato l’ultima casella lasciata libera nel ruolo di difensore. L’ex capitano del Pisa – formazione con la quale ha conquistato la promozione in Serie B al termine dello scorso campionato – è arrivato a Reggio per avere un ruolo importante, quindi saranno lui, Spanò e Sabotic a giocarsi ogni giorno in allenamento i due posti da difensore centrale nella difesa a 4 proposta da mister Colucci. Non ci saranno altri movimenti in entrata poiché tutti i ruoli sono coperti con almeno una coppia di giocatori, mentre si cercherà di trovare nelle ultime settimane di mercato una sistemazione di Possenti che continua ad allenarsi a Reggio ma non rientra nei piani della società. CENTROCAMPISTI . A livello numerico è necessario riempire il buco lasciato vuoto dalla partenza di Bartolomei. Anche se l’idea della società non è di comprare solamente per il gusto di farlo, ma devono arrivare giocatori funzionali al progetto granata e, proprio per questo motivo, si potrebbe scegliere di dare fiducia ai giovani Bonetto e Lombardo, con soprattutto il primo che ha ben impressionato a Vercelli quando è stato chiamato in causa dal primo minuto. L’altro nodo da sciogliere a centrocampo è il “mal di pancia” di Maltese, anche se il giocatore vuole rimanere a Reggio, dopo che l’anno scorso ha fatto di tutto per riuscire a tornare. La sensazione è che se non ci sarà una scelta drastica da parte della società, Maltese avrà in mano le chiavi del centrocampo granata nel corso della stagione con Bovo e Angiulli come mezz’ali. Negli ultimi giorni di mercato potrebbe però aprirsi qualche occasione interessante (Pirrone) che permetterebbe di alzare il tasso tecnico della mediana granata che oggi appare con un divario di valore molto ampio fra i titolari e le riserve. ATTACCANTI. Risolta con esito positivo la trattativa legata all’arrivo di Cesarini, avendo sistemato gli ultimi dettagli anche con il nuovo procuratore. Perché l’accordo con il giocatore era già stato trovato da diverso tempo nonostante le smentite – che sono il giusto gioco delle parti, del direttore sportivo granata – queste ultime settimane di mercato saranno decisive per sistemare la questione legata a Raffaele Nolè. Il giocatore ha manifestato la voglia di voler parlare del rinnovo del contratto e la società, così come detto con tutti i giocatori in scadenza, si è presa un po’ di tempo prima di affrontare l’argomento. Il Nolè visto in queste prime uscite stagionali è un giocatore imprescindibile per la Reggiana e da far spellare le mani ai tifosi che ne stanno ammirando le giocate dopo una difficile stagione scorsa. La sensazione è che si cercherà di trovare un accordo. In caso contrario potrebbe esserci la separazione già nel corso di questa settimana per andare poi a lavorare su un sostituto di pari livello con una decina di giorni davanti, senza avere l’acqua alla gola per il gong di chiusura del calciomercato.

Ore 18.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Cosa succede ai naviganti quando un faro si spegne? Rischiano di schiantarsi sugli scogli, oppure quanto meno di perdere l’orientamento. Lasciamo perdere il fatto che oggi esistano multipli sistemi di sicurezza proprio in materia di navigazione. Il calcio si basa ancora sugli uomini e su di essi fonda i punti cardine del gioco. Senza girarci tanto intorno, l’uscita di Emanuele Berrettoni dal campo – sabato nell’amichevole casalinga contro il Cittadella – per il Pordenone questo ha rappresentato. E non si sa per quanto ci sarà il problema. FIAT LUX – «Emanuele è fondamentale per noi e ci permette diverse soluzioni in avanti», sottolinea Bruno Tedino. Nelle precedenti uscite neroverdi in vista della nuova stagione in LegaPro, era lampante che Berrettoni fosse il faro in mezzo al campo, praticamente la guida dentro il perimetro di gioco. Pure sabato dopo l’uscita, seduto con i massaggiatori a lato della panchina coperta, distribuiva indicazioni e suggerimenti ai compagni. Questione di applicazione dei principi di gioco voluti da Tedino. APPROFONDIMENTI – Domani saranno effettuate ulteriori analisi, anche strumentali, per verificare l’entità dell’infortunio patito dal fantasista ex ascolano. Partito dalla punta del piede, su girata per un contrasto, in un primo momento il dolore maggiore ha riguardato la caviglia. Interessando, comunque, anche il ginocchio, dove è stata posizionata da subito la borsa del ghiaccio. RIPRESA – Oggi la squadra neroverde osserva il secondo e ultimo giorno di riposo. Gli allenamenti ricominceranno domani pomeriggio al Centro sportivo De Marchi. Proseguiranno con due doppie sedute, mercoledì e giovedì. Da definire per il prossimo fine settimana, o nei giorni che precederanno l’esordio in campionato (27 o 28 agosto in casa contro il Gubbio), un nuovo test. PRECURSORI – È ancora tempo di amichevoli, ma in LegaPro già salta la prima panchina. Si tratta di quella del Foggia, sulla quale sedeva Roberto De Zerbi, che nella scorsa stagione perse la finale playoff contro il Pisa di Gattuso. Candidato a sostituirlo è un altro ex milanista, Giovanni Stroppa, già al Sudtirol come tecnico e avversario del Pordenone, nonché ex giocatore degli stessi pugliesi.

Ore 18.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Bene con gli Amatori della Val But (19-0 e 21-1), con i ragazzini della Primavera Udinese (5-0), con i dilettanti del Grosseto (5-2) e con i «regionali» del Bassano 1922 (4-0). Con le «grandi» però il Pordenone ha pagato tributo: 0-2 (nei supplementari) a Terni e 0-2 sabato al Bottecchia con il Cittadella, ispirato da Luca Strizzolo. Ora è forte la curiosità di vedere i ramarri al cospetto degli avversari che troveranno nel girone B di LegaPro. Saranno quelli gli incontri che varranno veramente, determinando fortune della squadra e umori di dirigenza e piazza. CONSIDERAZIONE – Il gruppo che lavora agli ordini di Bruno Tedino è indubbiamente rispettato dagli addetti ai lavori. Lorenzo Minotti, ds del Parma, durante la presentazione dei calendari al Teatro Regio ha inserito i neroverdi nel gruppo delle rivali dei ducali per la promozione in B assieme a Venezia, Padova, Teramo e Bassano. Ora è arrivata anche l’investitura di Luigi Pavarese. Pure il ds del Modena cita fra i favoriti Stefani e compagni, con le altre citate dal collega, ma aggiunge Sudtirol, Reggiana e Sambenedettese. Ramarri quindi nel lotto delle ambiziose. Almeno sulla carta. Il rettangolo – come spesso ripete Tedino – può raccontare altre storie. L’auspicio, ovviamente, è che non smentisca il parere degli esperti. DIFESA – Al di là della messe di gol realizzata dalla squadra in precampionato, sembra la difesa il reparto più sicuro. Tomei fra i pali, Stefani e Ingegneri centrali sono fra i migliori della categoria. Buone anche le prestazioni di Pellegrini. Non dimentichiamoci poi di Marchi, De Agostini (attualmente in recupero da infortuni) e Zavan, prodotto del vivavio che andrà valorizzato. Qualche perplessità ha destato sabato Semenzato, lento e fuori tempo dietro, testardo nel trascinare la palla per sbattere contro il muro avversario in fase di proposizione. Chi sa di calcio dice che è questione di carichi di lavoro. ATTACCO – È il reparto meglio assortito. Forse anche sovraffollato. Nel gioco aereo Arma è difficilmente marcabile. Berrettoni e Martignago garantiscono movimento e cambio di velocità. Azzi e Raffini sono buone alternative. Per Pietribiasi, che non si discute (intelligenti alcuni suoi assist), vale il discorso fatto per Semenzato. CENTROCAMPO – Lascia meno tranquilli. Tedino evidentemente lo sapeva, se ha voluto fortemente Gianvito Misuraca. Deve essere stato un sacrificio economico notevole, visto che Daniele Amerini, agente dell’ex azzurrino, aveva ritenuto insufficienti le offerte di Spal e Samb. Burrai ha personalità per dirigere la squadra, ma Suciu non ha ancora fatto vedere il suo valore, Gerbaudo è arrivato da poco, Broh è tutto da scoprire, Buratto ha rendimento altalenante. E poi c’è Cattaneo. “Veleno” sembra trovarsi a disagio nel nuovo Pordenone, che gli chiede meno estro e fantasia, più tattica e sacrificio. A Bruno il compito di risolvere i rebus nelle prossime due settimane.

Ore 17.40 – (Messaggero Veneto) La Lega Pro ha stabilito ieri le fasce orarie su base trimestrale in cui scenderanno in campo i tre gironi. Per quanto riguarda quello del Pordenone, a settembre, ottobre, novembre si giocherà sempre il sabato, con fischio d’inizio alle 14.30, 16.30, 18.30 o 20.30. A dicembre, gennaio e febbraio le gare si svolgeranno la domenica o alle 14.30 o alle 18.30 mentre a marzo aprile e maggio si scenderà in campo domenica alle 16.30 o alle 20.30. Attualmente sono in fase di definizione gli anticipi, i posticipi, i turni infrasettimanali e…la prima giornata. Ancora non si sa quando si giocherà il turno inaugurale, in programma il 27 e il 28 agosto.

Ore 17.30 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone, la scorsa stagione, aveva due leader: Alex Pederzoli e Mirko Stefani. Ecco, il posto del regista, ora in forza al Venezia, è già stato preso dal suo naturale sostituto. Cioè Emanuele Berrettoni. Il trequartista laziale ha già preso in mano il Pordenone ed è per questo che preoccupano le sue condizioni dopo il colpo subìto in amichevole col Cittadella sabato scorso. Si teme che possa saltare la prima di campionato. Importante è recuperarlo il prima possibile: perché la sua voce si è fatta subito sentire sia in campo, “spazio” in cui emerge tutta la sua raffinatezza tecnica, ma anche in spogliatoio, dove è già un punto di riferimento e un modello sia per quanto riguarda la mentalità e il modo di allenarsi. La stagione scorsa era arrivato a gennaio, inserendosi con tatto e quasi con timidezza in un gruppo già rodato. A gerarchie azzerate Berrettoni sono bastati pochi attimi per prendere in mano la squadra: il fantasista è il più anziano, certo (classe ’81), ma ha anche un passato recente in cui ha indossato per tre volte la fascia di capitano. E non l’ha fatto in squadre di secondo piano. E’ stato “cap” al Bassano, ad Ascoli e, soprattutto, all’Hellas Verona, uno dei club più gloriosi del nord Italia, l’ultimo a vincere lo scudetto nel 1985 pur non essendo rappresentante di una città capoluogo di regione. Berrettoni all’Hellas è stato capitano nella stagione della promozione in B, cioè nel 2009-2010, uno dei campionati più delicati della storia della società: si trattava del terzo tentativo di riconquistare la cadetteria per i gialloblù.

Ore 17.20 – (Messaggero Veneto) L’arrivo di Misuraca – salvo clamorose sorprese – ha chiuso il mercato in entrata del club. E quindi: come sarà il Pordenone-tipo della stagione 2016-2017 di Lega Pro, che scatta tra due settimane? Un 4-3-1-2 di base, convertibile in un 4-3-3 a seconda dell’avversario e dei momenti del match. Porta e difesa. Si vada ad alzare i veli sulla squadra. In porta il tecnico Bruno Tedino ritrova Matteo Tomei (’84), già titolare l’anno scorso e garanzia di rendimento per la categoria. Non a caso il suo dodicesimo sarà nuovamente D’Arsiè, ormai specializzato nel ruolo di estremo di riserva. Davanti al numero uno la difesa a 4, più anziana dell’anno scorso, ma con altre caratteristiche. Le fasce, con i nuovi Semenzato (’87) e Pellegrini (’90) guadagnano ulteriormente in spinta rispetto a Boniotti (’95) e Martin (’87). In mezzo la coppia centrale del girone di ritorno della precedente stagione, capitan Stefani (’84) e Ingegneri (’92): rispettivamente, il leader e il regista del reparto e il marcatore pure, veloce ed esplosivo. Mediana. Reparto rivoluzionato, quello di mezzo: al posto di Mandorlini (’88), Pederzoli (’84) e Pasa (’94) ecco Misuraca (’90), Burrai (’87) e Suciu (’90). L’età media è grossomodo la stessa, diverse sono le caratteristiche, con Burrai forse più bravo sul corto e a cucire il gioco ma senza la personalità debordante di Pederzoli e con le due mezzali più inclini a segnare rispetto ai predecessori. Interessanti i cambi, dai giovani Broh (’97) e Gerbaudo (’95) – tutti nuovi – al confermato Cattaneo (’89) che si può riciclare centrocampista. Attacco. Ecco, nel reparto offensivo, la chiave sarà Berrettoni (’81), confermato, giocatore che per tempi di gioco e classe è il fenomeno della squadra: la sua presenza porterà al “rombo” e il suo genio innescherà le due punte – nuove – Arma (’85) e Pietribiasi (’85). Il primo farà da boa e il secondo gli girerà attorno inserendosi negli spazi e attaccando la profondità. L’alternativa col 4-3-3 piace molto a Tedino, visto che cercherà di sfruttare gli strappi del “new” Azzi (’94) e del confermato Martignago (’91), capaci come pochi in categoria di ripartire ed essere incisivi in campo aperto. Pronostici? Squadra da playoff (da quest’anno allargati sino al decimo posto).

Ore 17.00 – (Giornale di Vicenza) Buona la prima per la Sampdoria e già potrebbe essere una notizia. Di questi tempi, infatti, l’anno scorso la squadra blucerchiata si leccava le ferite per un’uscita prematura dall’Europa League. Stavolta, anche se si tratta della competizione tricolore, non c’è passo falso della Samp, anzi. Contro una squadra di Lega Pro, la Sampdoria non fallisce e va avanti.Il tecnico Marco Giampaolo bagna con tre gol il suo esordio ufficiale al Marassi ma non si esalta. «È un risultato che deve metterci buonumore, però non dobbiamo esaltarci. C’erano due categoria di differenza fra noi e il Bassano, l’abbiamo detto anche prima della gara però non abbiamo sottovalutato il nostro avversario», queste le parole dell’ex trainer dell’Empoli. Gara agevole, forse fin troppo, per i blucerchiati. «Sono soddisfatto per il modo col quale abbiamo affrontato la gara, anche se negli ultimi venti minuti avremmo dovuto fare maggiore attenzione, non abbiamo recuperato le energie senza soffrire: abbiamo cercato la profondità, invece del palleggio. Era inutile sul 3-0». Samp in forma campionato, per quanto visto nella sfida contro i giallorossi bassanesi. «Ci stiamo allenando da un mese e poco più, diciamo che abbiamo già acquisito certe dinamiche e altre dobbiamo affinarle. Di stasera comunque sono soddisfatto. Ora concentriamoci sull’Empoli». Riguardo ai singoli, Giampaolo si sofferma sul match winner di serata, Luis Muriel e sul gioiellino Torreira. «Per Muriel è importante questa doppietta anche se ancora non ha la condizione ideale. Non deve esaltarsi, così come tutta la squadra. Riguardo a Torreira – ha detto Giampaolo – è un giocatore che mi piace per la sua furbizia ed intelligenza: è il tipico giocatore cresciuto in strada, non in scuole calcio». E proprio l’attaccante colombiano commenta il 3-0 rifilato al Bassano, in cui è stato grande protagonista, andando due volte in rete. «Sono molto contento per questa doppietta. Giampaolo ha chiesto alla squadra delle cose ben specifiche che stiamo cercando di mettere in pratica». Muriel spera che possa essere una stagione determinante per lui. «Mi auguro che possa essere un campionato di rivincita per me. Ci sono tanti obiettivi che ho in testa, fra questi c’è la riconquista della Nazionale. Adesso però nella testa ho solo la Sampdoria, voglio fare bene per questa squadra, poi il resto ce lo prendiamo. Speriamo di poterci togliere tante soddisfazioni».

Ore 16.40 – (Giornale di Vicenza) Si può cadere in piedi in una partita persa 3-0? Eccome se si può se si fatturano tre nitide opportunità a Marassi, abbastanza per considerare la punizione quantomeno eccessiva nella forma, non nella sostanza naturalmente. E così la disamina di Luca D’Angelo resta di segno positivo per atteggiamento, tempra e dedizione.Mister che valutazioni dà alla prestazione dei suoi?Se devo sottolineare ciò che mi è piaciuto – attacca il trainer pescarese – allora ho apprezzato di sicuro il fatto di essere stati ordinati tatticamente per tutto l’arco della gara. Poi sotto il profilo difensivo ho visto l’intensità che avevo richiesto. Certo, dal punto di vista offensivo abbiamo prodotto meno che nelle precedenti uscite ed era anche scontato che fosse così, giocavamo in casa di una formazione di A, tuttavia, specie nel primo tempo un paio di occasioni le abbiamo create e più in generale devo dire che lo spirito palesato dai ragazzi sui 90 minuti è stato indubbiamente eccellente. Col secondo e il terzo gol presi a stretto giro di posta c’era il rischio di disunirsi e invece abbiamo retto l’urto andando vicini ad accorciare.Brucia un po’ la rete dell’1-0 presa paradossalmente in contropiede…La Samp a dire il vero ha sbloccato nel momento in cui noi sembravamo più vicini al vantaggio, per di più in una prima frazione assolutamente equilibrata e giocata alla pari. Poi, dopo un buon avvio di ripresa nostro, Muriel ha azzeccato un capolavoro dei suoi con un tiro a giro straordinario e lì la faccenda si è chiusa con il colpo del fuoriclasse.Adesso l’unica cosa che conta è approdare in palla per il debutto interno del 28 agosto con la Reggiana…Esatto. C’è ancora da lavorare come è logico che sia per correggere alcune cose, ma questo gruppo è ricettivo e vedrete che per quella data ci faremo trovare pronti. Piuttosto ci terrei a rimarcare un aspetto…PregoVorrei ringraziare i nostri tifosi, si sono fatti sentire e ci hanno incoraggiato alla grande e anche in uno stadio grande come Marassi il loro supporto si è udito distintamente. Sappiate che a me e ai giocatori ha fatto enormemente piacere. Intanto il guaio virale che ha tenuto fuori con Avellino e Samp Roberto Candido e che presumibilmente lo terrà ai box anche a campionato inoltrato muta le gerarchie nel ranking degli esterni: sale Alberto Tronco e lo stesso Gaetano Sciancalepore che pareva in uscita verso una serie D per farsi le ossa, per il momento non si muove poi dopo il break ferragostano il digì Seeber e il tecnico D’Angelo faranno il punto della situazione di mercato: di certo arriverà un difensore mancino per rilevare il degente di lungo corso Stevanin.Tutto il resto dipenderà dall’infermeria che mai come questa estate ha colpito così duro.

Ore 16.20 – (Giornale di Vicenza) Bluaccerchiati. Anche se in qualche occasione hanno dato l’impressione di poter lasciar un solco un po’ più profondo sul prato del Ferraris di Genova, bardato a festa per il compleanno numero 70 della Sampdoria. Ma va così: due categorie di differenza si pagano e alla fine il 3-0 con cui i liguri piegano il Bassano ci sta. Si conclude così al terzo turno l’avventura della squadra di D’Angelo nella Coppa Italia dei “grandi”. I giallorossi escono comunque con onore: si tengono gli scalpi di Fidelis Andria e Avellino e lasciano Marassi con la consapevolezza di non aver sfigurato e di avere – anzi – creato qualche grattacapo a una squadra decisamente più titolata. Restano piccoli rimpianti per qualche situazione difensiva che avrebbe potuto essere gestita meglio e per alcune incursioni che potevano essere più ficcanti. Ma poco importa è Coppa, è quasi Ferragosto. Il calcio che conta arriverà con il campionato. L’inizio è comunque da festa. Ci sono circa 100 tifosi giallorossi al Ferraris. C’è voglia di sorridere anche in tribuna: il patron Renzo Rosso si fa un selfie con il grande ex Iocolano, venuto appositamente a fare il tifo per il Bassano. Viene segnalata anche la presenza di Nicola Pozzi, centravanti del Vicenza in odor di rescissione con un passato in blucerchiato. Come è logico che sia è la Sampdoria a fare la partita e già al 12′ Sala impegna Bastianoni con un tiro dalla distanza. Il Bassano mette fuori la testa al 17′: Maistrello cerca la conclusione, ma viene murato a due passi dalla porta. Al 21′ Torreira cade in area dopo un contatto, ma l’arbitro lo ammonisce per simulazione. Tra il 20′ e il 21′ si materializzano i rimpianti a cui si faceva riferimento prima: l’intraprendente Minesso crea infatti in rapida successione dei grattacapi alla difesa blucerchiata. Prima (20′) tira dal lato sinistro dell’area e un difensore sampdoriano respinge; 30″ dopo torna alla conclusione, stavolta qualche metro più indietro, ma è bravo Viviano a tuffarsi e respingere. Ma proprio quando sembra che il Bassano non sia destinato a far solo da sparring-partner ecco che arriva la doccia fredda: con i giallorossi proiettati in avanti Muriel si invola in contropiede, si fa quaranta metri palla al piede, vanamente inseguito da Falzerano, arriva a tu per tu con Bastianoni e lo fredda. Il Bassano comunque non si perde d’animo: al 36′ Rantier si libera bene sul lato sinistro dell’area, ma aspetta un po’ troppo e viene chiuso dalla difesa avversaria. Risposta da brivido della Sampdoria: al 41′ Quagliarella, da sinistra, fa partire una sventola che sbatte contro la parte inferiore della traversa rimbalza per terra ed esce. L’inizio della ripresa è favorevole al Bassano che si spinge in avanti con Maistrello (2′, colpo di testa senza esito) e Minesso (6′, tiro da fuori, a lato). All’8′ sale di nuovo in cattedra Bastianoni, bravo a dire di no a Quagliarella. A chiudere i conti arriva però al 17′ ancora l’ottimo Muriel: il sudamericano calcia di interno d’estro da posizione decentrata e manda il pallone ad insaccarsi nell’angolo lontano. Il Bassano accusa il colpo e al 22′ Bastianoni si supera per neutralizzare una conclusione da fuori di Linetty. Due minuti dopo però arriva il terzo gol: Budimir si incunea in area, Bastianoni esce male, il pallone gli finisce addosso per poi tornare all’attaccante che insacca. Il match è davvero finito, anche se al 40′ Crialese da ottima posizione sciupa una ghiotta occasione mentre 2′ dopo Laurenti tira da fuori, ma Viviano è attento e devia.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Parecchio gioco, un solo gol ma sufficiente a battezzare con una vittoria il debutto dell’era-Inzaghi. Il Venezia sorride per l’1-0 in Coppa Italia sul Mantova, incipit benaugurante di una stagione che ha la serie B come obiettivo. «Abbiamo disputato un primo tempo davvero importante soprattutto per il livello di intensità a questo punto della preparazione – rileva il ds Giorgio Perinetti – Ho visto idee chiare, un Venezia alto e corto, capace di creare tante situazioni e occasioni pericolose. Ci è mancato solo il gol, quindi mi ritengo abbastanza soddisfatto». Davanti ai 726 spettatori del Penzo (presenza discreta alle ore 18 del venerdì di Ferragosto) la rete decisiva è arrivata all’inizio di una ripresa giocata su ritmi meno elevati. «Oltre ad aver segnato non abbiamo rischiato nulla, lì si è visto che i lavori sono ancora in corso com’è normale che sia. Dobbiamo migliorare in fase di finalizzazione e nelle misure, tuttavia in difesa non abbiamo rischiato mai nulla. È vero che il Mantova era rimaneggiato, però per noi è stato comunque un test più impegnativo rispetto alle amichevoli e ci siamo ben comportati». Perinetti definisce la prima di coppa «formativa» soprattutto per l’atteggiamento altrui. «Siamo già consapevoli che contro di noi tutti saranno sempre chiusi dietro, pronti ai falli tattici per farci perdere ritmo. Sotto questo aspetto sembrava di essere in campionato. Pederzoli? Bene, non solo per il gol, ma il Venezia non dipenderà solo dal suo regista: la squadra si muove bene e ha un suo equilibrio». La scorsa settimana Perinetti si è confrontato sul calciomercato arancioneroverde con il presidente Joe Tacopina (mercoledì in partenza per gli States) e il tecnico Filippo Inzaghi. «È arrivato Edera per Chicchiarelli, noi riteniamo di non dover far altro. Parma, Reggiana e le altre si stanno muovendo ancora? Noi eravamo già completi prima del ritiro. Siamo a posto e soddisfatti così». Destinato all’addio (a prescindere dall’inserimento o meno di Cernuto come «giocatore bandiera») l’attaccante Francesco Virdis, nemmeno in tribuna sabato al Penzo. «Con Ferrari e Geijo siamo coperti nel ruolo di prima punta, Virdis ha tante richieste, lo stesso Mantova e l’AlbinoLeffe si sono interessate. Il Venezia ha fatto le sue valutazioni, ora sta al giocatore decidere».

Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Nove anni dopo, scherzi del pallone, la storia per lui sembra ripetersi. All’inizio della stagione 2007/08 Alex Pederzoli aveva siglato su rigore al Penzo il 2-0 del Venezia al Portogruaro, finendo al Crotone il giorno dopo. Due giorni fa, sempre all’esordio in Coppa Italia di Lega Pro, il centrocampista piacentino ha firmato l’1-0 del Venezia contro il Mantova. In pratica si è ripreso il Venezia da dove l’aveva lasciato. Ora senza nessun addio in vista. «Inevitabilmente ho ripensato a quel precedente – scherza il 32enne ex Pordenone – Oggi è tutto diverso rispetto al mio primo “tentativo” in arancioneroverde. Nel 2007 andai al Crotone e vinsi il campionato, ora l’obiettivo è riuscirci qui a Venezia. Sono cambiato come calciatore e come uomo; è cambiato molto anche il Venezia. Essere di nuovo qui è uno stimolo e una soddisfazione sotto tanti punti di vista: per vincere avremo bisogno di tanti tifosi al nostro fianco». La punizione-gol dal limite dell’area è sembrata uno schema provato in allenamento, con i compagni di squadra a creare confusione in barriera. «La mia idea iniziale era di calciare sopra la barriera perché ero abbastanza vicino, poi però tenendolo d’occhio mi sono accorto che il portiere continuava a spostarsi e così ho calciato per prenderlo in controtempo, riuscendo a beffarlo sul suo palo. Sono contento per il bersaglio centrato, ma soprattutto perché abbiamo fatto 70′ a un livello importante. I gol arriveranno: è fondamentale creare tante occasioni come abbiamo fatto sabato dimostrando di avere già una buona armonia in campo». Domenica il Venezia andrà a Santarcangelo per prendersi la qualificazione al secondo turno. «Ci teniamo molto: andare avanti per fare sempre più nostri i concetti che stiamo sviluppando dall’inizio del ritiro. Sono idee faticose dal punto di vista tecnico e anche fisico, ma se espresse nel modo giusto potranno darci delle soddisfazioni. Il Venezia è sulla strada giusta, avanti così lavorando tanto e con umiltà». Unico neo qualche brivido per il suo ginocchio. «Avevo preso un colpo mercoledì in allenamento: in partita ho preso un’altra botta nello stesso punto e così sono uscito preferendo non rischiare, ma sicuramente non sarà niente di grave».

Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Pippo Inzaghi conquista la tifoseria del Venezia proponendo una squadra piacevole alla prima uscita, che crea gioco, che vince, che trasporta l’ambiente in questo periodo di ferragosto. La grande attesa per vedere i primi frutti del lavoro dell’ex bomber è stata premiata con un debutto apprezzabile, al quale nonostante il periodo festivo hanno assistito oltre settecento spettatori. Il successo sul Mantova per 1-0 (gol su punizione del centrocampista Pederzoli) spiana la strada ai lagunari per il passaggio del turno di Coppa Italia: domenica basterà anche un pareggio a Sant’Arcangelo di Romagna per continuare la corsa. Al di là del risultato conseguito sabato al Penzo c’è da dire che il 4-3-3 proposto da Inzaghi ha indubbiamente offerto indicazioni più che positive in funzione campionato anche se è mancata ancora una volta la concretizzazione della mole di occasioni creata. Nella prima frazione, infatti, i lagunari hanno costruito numerose opportunità per andare in gol che i terminali offensivi, Ferrari in particolare, non sono riusciti a trasformare: bravura del portiere virgiliano Maniero, fortuna nei rimpalli di una difesa che nel complesso è apparsa mediocre (come peraltro il resto della compagine lombarda), ma anche mancanza di un briciolo di cattiveria in più da parte degli avanti. Come detto sono state però molte le occasioni costruite in maniera non casuale, frutto di un gioco gradevole che indubbiamente non può che crescere di qualità con il trascorrere del tempo. Segnale particolarmente incoraggiante per questo Venezia: il bel gioco alla fine premia sempre e garantisce la continuità di risultati una volta trovato il giusto passo. Centrocampo e attacco hanno dimostrato una buona intesa – anche se qualche elemento deve ancora trovare i tempi giusti – e lo schieramento non completo contro il Mantova (mancavano Domizzi e Geijo sopra a tutti) può far pensare che il futuro riservi scenari magari anche più marcati. Non ha convinto del tutto la difesa specie a fronte della non elevata qualità del team biancorosso. Qualche distrazione di troppo si è registrata dietro e in un match deciso da una sola rete si tratta di un rischio sin troppo alto. É bene ricordare che contro il Mantova davanti a Facchin erano schierati Baldanzeddu e Garofalo come esterni, Malomo e Modolo centrali, mentre Pederzoli operava centrale in mediana supportato a destra da Fabris e a sinistra da Bentivoglio; il fronte offensivo era composto da Ferrari con Fabiano a destra e Marsura a sinistra. Prestazione più che soddisfacente dell’intero team che sta indubbiamente crescendo a livello di gruppo anche se, lo ribadiamo, i blackout difensivi e la difficoltà a concretizzare sotto porta sono ancora gli ostacoli da superare, le sbavature da togliere da parte di Inzaghi. Il grande lavoro già svolto dal tecnico – che ha saputo assemblare una squadra tutta nuova dandole una fisionomia più che definita con prospettive di crescita particolarmente rosee – e la grinta e decisione dimostrate nella prima uscita ufficiale, sono di ottimo auspicio per il Venezia, decisamente destinato a interpretare alla grande un campionato che si preannuncia combattuto e avvincente.

Ore 15.00 – (La Nuova Venezia) Il Venezia giocherà i primi tre mesi, da settembre a novembre, sempre di sabato, in tutte le fasce orarie (14.30, 16.30, 18.30 e 20.30). Poi, da dicembre a febbraio 2017, sempre di domenica alle 14.30 o alle 18.30 (più una gara alle 12). Da marzo a maggio, infine, di domenica nelle fasce orarie delle 16.30 o delle 20.30. La Lega Pro ha chiuso la sequenza delle fasce orarie che sarà su base trimestrale. Per il girone B, quello del Venezia, sono state scelte le fasce orarie sovraelencate. Intanto Filippo Inzaghi ha concesso due giorni di riposo alla squadra, poi tornerà al lavoro per prepararsi al meglio alla decisiva sfida di domenica in Coppa Italia di Lega Pro a Santarcangelo di Romagna. Anche oggi staff e giocatori potranno prendere fiato, ricaricando le batterie in vista di una settimana impegnativa. Domani ripresa degli allenamenti con il quasi certo rientro di Geijo, mentre per Stulac proseguirà il lavoro differenziato, così come Pederzoli dopo la seconda contusione al ginocchio in pochi giorni e subita sabato contro il Mantova. Ancora da capire invece la posizione di Virdis, anche lui alle prese con un problema alla caviglia e con numerose richieste di mercato. Mercoledì e venerdì previste doppie sedute di allenamento. Sul fronte abbonamenti la campagna è proseguita anche sabato nel corso della partita al Penzo, e altri 30 tessere si sono aggiunte al conto complessivo ora arrivato a 350. Sarà possibile sottoscrivere l’abbonamento fino al 26 agosto, mentre, il 28 agosto, contro il Forlì agli abbonati sarà consegnata una sciarpa celebrativa.

Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Non ha giocato la prima partita ufficiale contro il Mantova, ma ha comunque potuto saggiare il campo dello stadio Penzo, che lo ospiterà fino al termine della stagione. Simone Edera è l’ultimo acquisto del Venezia, e, dopo una lunga trafila sempre nel Torino, è al suo primo prestito lontano dal capoluogo piemontese. Una avventura che, però, lo esalta e incuriosisce, sempre nell’ottica di crescere per potersi rilanciare magari proprio con la maglia granata in Serie A. «Sono di Torino e sono cresciuto nel vivaio granata, quindi poter esordire in Serie A lo scorso anno è stata una soddisfazione immensa», racconta il 19enne esterno sinistro, «ho potuto giocare contro Roma e Udinese e le emozioni sono state davvero molto forti. Ma ora sono qui al Venezia e sono a disposizione del nuovo allenatore. La trattativa con il club è durata l’arco di qualche giorno, ma il fatto che sulla panchina ci sia Inzaghi è stato determinante per la mia scelta. Ho accettato subito». E se Filippo Inzaghi rappresenta il presente e futuro, il recente passato porta il nome del nuovo tecnico della Nazionale, Giampiero Ventura. «È un uomo che di calcio ne capisce, ha le sue idee e lo vedo davvero bene in Nazionale», aggiunge il Edera. «con il Torino ho vinto due anni fa il campionato Primavera e finora è stata la soddisfazione più grande della mia giovane carriera. Però anche la finale degli ultimi campionati Europei Under 19 è stata una bella esperienza. Peccato per la finale persa nettamente contro la Francia. Non ce lo aspettavamo, ma è tutta esperienza». Il Venezia giocherà sostanzialmente con un modulo 4-3-3, e ad Edera si addice. «È un ottimo modulo che può esaltare le mie caratteristiche di gioco. Penso di essere un buon giocatore delle qualità, ma è anche vero che devo migliorare tanto in molti aspetti, e mi auguro di riuscirci già qui a Venezia con un allenatore con la grande esperienza di Inzaghi. Il primo impatto è stato ottimo e sono felicissimo di essere in questa squadra, il nostro obiettivo è quello di puntare alla serie B, e il Venezia è decisamente un’ottima squadra con potenzialità per riuscirci».

Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Il presidente Joe Tacopina brinda al primo successo di Filippo Inzaghi sulla panchina del Venezia. Nel dopo partita del Penzo il suo sorriso è smagliante, e se è vero che chi ben comincia è a metà dell’opera, anche i tifosi arancioneroverdi possono sperare in una stagione ricca di soddisfazioni. «Vincere è l’aspetto che mi piace di più, sempre», afferma Tacopina, «sono molto contento di questo buon inizio e, dopo aver seguito tutto il ritiro e visto le amichevoli della squadra, posso dire di aver notato molte cose buone contro il Mantova in Coppa Italia di Lega Pro. Il Venezia ha giocato con intensità, ha creato molte occasioni da gol, ha pressato e ha lavorato in maniera compatta in pochi metri come si fa in Serie A. Il Mantova è stato molto chiuso sulla difensiva e non era facile trovare varchi per segnare, ma è solo la prima uscita, bene così. Bello anche il gol di Pederzoli, certo, ma a me i gol piacciono tutti quando a segnarli è la mia squadra». E i complimenti sono arrivati anche da Luca Prina, tecnico dei virgiliani. «Prina è una persona molto intelligente se dice questo», prosegue il numero uno del Venezia, «se ci vede come la squadra più forte del girone B, io rispondo che noi abbiamo grandi aspettative per il prossimo campionato. Vogliamo arrivare al top nel più breve tempo possibile, ma la strada è lunga. Quindi poche parole e tanto lavoro!». Tacopina confessa poi di essere rimasto molto colpito dall’aria che si respira nello spogliatoio del Venezia. «Sento un grandissimo feeling tra i giocatori e lo staff tecnico. Li vedo tutti molto uniti, dentro e fuori dal campo, pronti a supportarsi in ogni momento. E questo è un aspetto fondamentale per fare gruppo e riuscire a superare eventuali difficoltà. Il campionato che ci aspetta non sarà affatto una passeggiata. In questi ultimi anni ho visto molti spogliatoi, ma il nostro con questi ragazzi è davvero speciale per molti motivi». Sul successo contro il Mantova poi aggiunge: «La Coppa Italia non è certo il campionato, ma partire bene è fondamentale. Potevamo segnare molti più gol, però intanto abbiamo vinto e preso i tre punti. Abbiamo vinto dominando la partita e mi sono congratulato con Filippo Inzaghi perché si vede già la sua mano e il gioco della squadra. A Santarcangelo di Romagna ci andremo a giocare il passaggio del turno, cosa che vogliamo raggiungere perché comunque ci teniamo a questo trofeo e vogliamo provare a vincerlo. I giocatori sembrano conoscersi da anni, non da alcune settimane». Poi scherza sullo stadio di Venezia. «Sarà bello esordire anche in campionato qui al Penzo, fosse per me giocherei molte più partite di campionato qui a Sant’Elena, ma non si può. Aprire la stagione in casa è sicuramente molto bello anche per i tifosi, e ovviamente mi auguro che siano in tanti e sempre di più. Noi stiamo facendo la nostra parte, come ho detto molte volte, e abbiamo bisogno del supporto della gente sulle tribune per accompagnare la squadra alla vittoria. Sarò spesso al Penzo nella prossima stagione, voglio cercare di non perdermi neppure una partita. E questo perché il passo che stiamo compiendo quest’anno è e sarà fondamentale per il progetto che stiamo portando avanti».

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Il sorriso di Fabinho è come uno squarcio di sereno che irrompe nel cielo grigio del Vicenza. Grigio perchè la squadra di Lerda, a Empoli, ha messo in evidenza limiti strutturali che a meno di due settimane dall’esordio in campionato con il Carpi preoccupano. In questo quadro, rallegra l’effervescenza, in campo e anche fuori, del carioca Fabio Ayres Fabinho.Benvenuto Fabinho. L’inizio a Vicenza non è stato dei più fortunati…Se penso all’infortunio che ho subìto contro il Pescara, nella gara valida per il memorial Morosini, no, non sono stato fortunato. Ero all’esordio con la maglia biancorossa, avevo tanta voglia di dimostrare, e ho giocato pochissimi minuti.Ora la botta si è riassorbita?Sì, sto bene e infatti a Empoli sono riuscito a ritagliarmi un buono spazio; sono soddisfatto della mia prova.La sconfitta è stata netta, ma l’impressione è che poteste fare qualcosa di più per spaventare l’Empoli.L’impegno non è mancato, la squadra ha lottato contro una formazione di livello superiore, organizzata e in buona condizione. Purtroppo quando prendi due gol nel giro di un quarto d’ora, è dura rialzarsi.Lerda ha sottolineato un approccio negativo.Più che altro avremmo dovuto essere più cattivi e lucidi nei primi minuti.Lei è un attaccante ed entrando sul 2-0 si è dovuto molto sacrificare…Sì, ho dovuto tenere un po’ a freno le mie caratteristiche migliori, ma ho cercato di dare una mano in fase di copertura e va bene così. Un giocatore deve sempre prima pensare alla squadra.Il tecnico in questa fase lamenta la non omogeneità della vostra condizione. Lei a che punto è?Sono al settanta per cento, mi manca un pezzetto per essere al top.Cosa possono aspettarsi da lei i tifosi?Sono un esterno, il mister conosce bene le mie caratteristiche e mi ha detto che mi utilizzerà sempre in questo ruolo. Credo tanto nelle mie capacità e sono sicuro di poter fare dei gol per il Vicenza. E poi sono un grande credente nella vita.La sua caratteristica migliore?Puntare l’uomo e saltarlo.I sudamericani in genere hanno lasciato il segno a Vicenza. È contento di essere qui?Sono felicissimo, il gruppo mi ha aperto le porte, sento di essermi integrato bene e darò il massimo per questa maglia e questi tifosi. E poi a Vicenza ho ritrovato Rizzo, che era con me a Perugia.Ha un obiettivo personale?Far vincere più partite possibili al Vicenza, lo merita per il blasone e tutto quello che ha fatto in passato. Adesso la squadra va completata, per la partenza saremo pronti.

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) Il ritiro di luglio è ormai un ricordo quasi lontano. Agosto si è già portato via i sogni delle stelle cadenti, e con oggi se ne va anche l’ultimo scampolo di vacanze. Tra meno di due settimane comincerà il campionato, subito dopo si chiuderà pure il mercato: per il Vicenza è venuto il momento di analizzare la situazione con onestà e pragmatismo, e di mettere subito in atto ciò che serve (e che si può fare) per non farsi trovare impreparati all’appuntamento con la serie B. Perché questa, oggi, è la realtà: il Vicenza attuale non ha un organico in grado di reggere l’impatto con un calendario che in un mese prevede sette partite una dietro l’altra, con l’avvio irto di scogli (Carpi al Menti, Spal in trasferta, Bari in casa e poi due viaggi in tre giorni a Salerno ed Ascoli). Sia chiaro: non si tratta di disfattismo, né c’è l’intenzione di buttare la croce addosso a nessuno. Ma sarebbe irresponsabile fingere di non vedere delle lacune che ad oggi rimangono irrisolte e rischiano di rendere proibitivo l’impatto con il campionato. Nelle ultime settimane lo ha detto più volte, chiaramente e con apprezzabile onestà, lo stesso tecnico Franco Lerda: questo Vicenza ha bisogno di innesti subito pronti, specialmente nel reparto difensivo (ma pure a centrocampo, ci permettiamo di aggiungere), perché in questo momento non ha un numero sufficiente di giocatori, e in aggiunta molti di quelli che ci sono, per diversi motivi, non sono nelle condizioni di rendere al meglio. Magari a novembre Fontanini e Adejo costituiranno una coppia centrale insuperabile, la migliore del campionato. E magari per quell’epoca Rizzo, Signori, Urso e Bellomo garantiranno il perfetto mix di fosforo, tecnica e agonismo in mezzo al campo, mentre davanti Fabinho, Galano e Giacomelli faranno ammattire le difese avversarie, e Raicevic sarà il terrore dei portieri cadetti. E allora, magari, sarà persino un peccato dover lasciare in panchina Vita e Siega in grande spolvero, o lo scalpitante Pinato, chiuso da un D’Elia in stato di grazia.Già, magari. Ma intanto bisogna arrivarci, a novembre. E se andiamo a rileggere i nomi dei giocatori sopra citati, pensando alla loro condizione attuale e a quella che potrebbero ragionevolmente raggiungere da qui a dodici giorni, ci rendiamo conto che ben pochi oggettivamente saranno subito in grado di fare la differenza. Ammesso che nessuno di loro venga ceduto nell’ultimo scampolo di mercato.Buon lavoro e in bocca al lupo allora, di tutto cuore, al tecnico Franco Lerda, al preparatore atletico Marco Bresciani, al nuovo responsabile medico (quando sarà scelto per sostituire il dottor Gianni Ragazzi, il cui contratto è scaduto lo scorso 30 giugno), e al direttore sportivo Antonio Tesoro. Ne avranno bisogno. Sperando che chi ha salvato il Vicenza dal fallimento e ora sta rimettendo i conti in ordine sia nelle condizioni di spendere adesso quel qualcosa in più che pare necessario per non condannare fin da subito la squadra ad un campionato di affannosa rincorsa. Sarebbe un azzardo molto rischioso, per tutti.

Ore 13.20 – (Gazzettino) Il Calcio Abano cerca due rinforzi. «Con il presidente, ci incontreremo dopo Ferragosto (domani, ndr) per condividere le scelte – ammette il direttore sportivo Andrea Maniero -; ho già le idee chiare: ci servono un portiere giovane e un attaccante. L’argentino Spada, comunque, resta con noi». La squadra di Luca Tiozzo, che giovedì disputerà un’amichevole sul campo del Pozzonovo, continua intanto la preparazione a suon di gol: 4-1 (doppietta di Ferrante e reti di Fraccaro e Bison) il risultato dell’ultima amichevole disputata venerdì a Bresseo con il Thermal Teolo. «Il primo tempo, chiuso sul 3 a 1, è stato decisamente più veritiero – commenta Maniero – e, nonostante con il Thermal schiacciato, fossero soprattutto i difensori centrali a impostare la manovra si sono viste buone giocate. Nella ripresa invece i ragazzi, che comunque non stanno sbagliando un allenamento, hanno accusato la stanchezza e complici i tanti cambi si è vista più frenesia. Dobbiamo maturare, com’è logico per una squadra con un’età media di 21 anni, e migliorare nel gestire le situazioni. Ma, ripeto, siamo molto contenti». In effetti, come sottolineava il tecnico Tiozzo, la squadra dovrà farsi trovare pronta alle prime giornate di campionato. Che, alla luce del calendario diramato dalla FIGC, si annuncia in salita: Montebelluna in casa alla prima, poi derby sul campo della Vigontina San Paolo. «L’inizio è tosto – conferma il direttore sportivo aponense -, ma quest’anno nel girone non c’è una squadra indiziata per retrocedere né una gara segnataà Semmai ci sono squadre molto attrezzate, forse come mai negli ultimi tempi: a mio avviso, Triestina, Campodarsego, Mestre, Belluno, Arzignano e Altovicentino sono sopra le altre. Montebelluna, seppur giovane, guidata da un tecnico come Fonti, che ho avuto e cui sono riconoscente, partirà a mille; mentre la Vigontina, con 4-5 giocatori in grado di fare la differenza, è una signora squadra per affidabilità ed esperienza che considero tra le migliori».

Ore 13.00 – (Gazzettino) Settimana di soddisfazioni in casa Vigontina San Paolo Fc. Dopo i complimenti raccolti nell’amichevole con il Padova (persa 3-1) e i due pareggi della settimana scorsa, sabato sera è giunta la prima vittoria stagionale: 1-0, con rete di Busatta, sul campo dello Spinea pari categoria. Praticamente nelle stesse ore, la società ha ufficializzato due acquisti a centrocampo: il mediano ex Luparense Gianmarco Antonello, classe ’96, e Stefano Pellizzer, di un anno più vecchio, l’anno scorso a Campodarsego. «Sono molto contento – sottolinea il tecnico Vincenzo Italiano – perché si tratta di due giocatori, giovani ma importanti, che completano il reparto: il primo è un play basso di centrocampo mentre per trattenere Pellizzer (inseguito anche dalla Triestina, ndr), che stava provando con noi da qualche giorno, la società ha fatto uno sforzo importante. Ora, dato che giocheremo con il 4-3-3 e viste le note liete che arrivano dal reparto difensivo, necessitiamo solo di qualche cambio degli esterni d’attacco». Intanto, la squadra ha già fornito buone prestazioni. «Stiamo lavorando bene, grazie ai ragazzi che mostrano grande disponibilità. Contro il Padova, se non altro – ammette Italiano – abbiamo evitato figuracce; decisamente buona, invece, la prova di sabato. Dopo il rompete le righe di questi due giorni, però, dovremo tornare a prepararci al meglio per il campionato: il 28 giochiamo in Coppa contro Porto Tolle, ma già in settimana faremo altre due amichevoli. Il girone si annuncia bello tosto: noi, pronti via, affrontiamo in trasferta una delle più serie candidate alla vittoria finale (l’Altovicentino, ndr), tra le quali metto anche Campodarsego, Mestre e Vecompa Verona. Poi subito uno dei tanti derby stagionali, nel quale tutto l’ambiente intende fare bella figura».

Ore 12.40 – (Gazzettino) «Ci aspetta un avvio di campionato tosto, ma siamo pronti». È il presidente Daniele Pagin a indicare la rotta al suo Campodarsego in vista della partenza del campionato fissata domenica 4 settembre. Dopo l’exploit dell’anno passato con il secondo posto alle spalle del Venezia e la vittoria dei play off, i biancorossi sono pronti a recitare un ruolo da protagonisti, con la differenza che se una stagione fa erano una neopromossa che per la prima volta nella sua storia si affacciava alla serie D, quest’anno le avversarie sono pronte ad attenderli al varco. Vigasio al debutto in trasferta, Belluno a domicilio, derby con l’Abano, di nuovo in casa con il Mestre e poi fuori con la Virtus Vecomp sono gli appuntamenti che scandiscono le prime cinque giornate. «Abbiamo subito una serie di partite importanti, ma considerato che abbiamo iniziato in anticipo la preparazione per affrontare la Tim Cup, è già abbastanza rodata. Di sicuro è un girone più difficile rispetto a quello dell’anno scorso: nei nostri obiettivi non parliamo più di salvezza, ma di fare bene». In un’ipotetica griglia di partenza quali squadre partono con i favori del pronostico? «Su tutte dico la Triestina. Non solo per la qualità dei loro giocatori, ma anche perché hanno in panchina Antonio Andreucci che è stato con noi nelle ultime due stagioni. Lo conosco bene. Gli dico scherzando che so quali sono i suoi punti deboli ed è lì che lo colpiremo». Dietro alla Triestina? «L’Altovicentino che è già un paio di anni che lotta per vincere il campionato, ma sulla sua strada ha trovato il Padova e il Parma. Poi ci siamo noi e anche il Mestre che ha una rosa importante e attrezzata come la nostra. Comunque ho molta fiducia nella mia squadra, anche perché abbiamo preso un allenatore come Enrico Cunico». Già quest’anno siete stati a un passo dall’approdare in Lega Pro. Fate sempre un pensierino al salto nei professionisti? «Di sicuro ci stiamo preparando per farci trovare pronti come società nel caso in cui dovessimo approdare in Lega Pro». Passando alla squadra, sabato Bedin e compagni si sono aggiudicati il triangolare disputato a Dolo. Nella prima sfida hanno superato 6-0 i padroni di casa in virtù delle doppiette messe a segno da Lauria e Meloni, e dei sigilli di Callegaro e Buson, mentre nella sfida successiva hanno regolato 2-1 il Saonara Villatora con i centri di Lauria e Aliù. I biancorossi torneranno al lavoro domani nel quartiere generale di Reschigliano, mentre giovedì allo stadio del Gabbiano saranno impegnati in una doppia amichevole: alle 17 con il Cittadella, e alle 19.30 con la squadra Berretti del Padova. Intanto, nelle prossime ore potrebbe esserci un ulteriore novità in entrata sul fronte del mercato: è infatti in dirittura d’arrivo la trattativa con un terzino sinistro classe 1997.

Ore 12.20 – (Mattino di Padova) Quattro o cinque amichevoli sulle gambe, ormai, le hanno tutte. E nonostante il calcio d’agosto sia l’apoteosi delle prove, dei tentativi, degli esperimenti tattici e delle carte coperte, le quattro compagini padovane di Serie D qualcosa hanno già mostrato. Pregi, virtù, esigenze di mercato: tra 15 giorni si farà sul serio (in Coppa Italia di Serie D) ma si può già fare il punto della situazione sulla rosa del Campodarsego, favorito alla vittoria del campionato, o dell’Este, da anni abbonato alla zona playoff ma ancora (e forse troppo) rivoluzionato dal mercato estivo. Un bel ricambio generazionale c’è stato pure all’Abano, galvanizzato da un mercato di medio-alto profilo. Potrebbe sorprendere tutti, infine, la Vigontina, spinta da un allenatore, Vincenzo Italiano, esordiente nel calcio dei “grandi”, che ha il carisma e la capacità di condurre suo mix di vecchi e giovani verso lidi inimmaginabili. Ma vediamo le squadre nel dettaglio. CAMPODARSEGO. Il “Campo”, si sa, è squadra costruita per i vertici della Serie D, un mix perfetto tra volponi della categoria e giovani di valore, alcuni dei quali già testati a grandi livelli. E visto che la prima partita ufficiale è già andata “bruciata” (in Tim Cup con la Maceratese), sui ragazzi di Enrico Cunico si può tirare qualche somma in più: la difesa, con Severgnini (26 anni) e Beccaro (23), entrambi giovani ma navigati fra Serie D e Lega Pro, dà buone garanzie, anche se la società potrebbe decidere di inserire un altro stopper esperto. Qualcosina servirebbe pure a centrocampo, per dare supporto al capitano Maurizio Bedin, che ha pur sempre 37 anni. Nessun problema in attacco, pieno di stelle come Aliù, Lauria, Meloni e Radrezza. ESTE. Non ha brillato nelle amichevoli, se non a sprazzi, l’Este di Michele Florindo. L’ennesima rivoluzione estiva ha portato giocatori emergenti (Longato, Dei Poli, Gilli, Busatto, Cavallini) o con tanta voglia di rilanciarsi (Munarini, Volpato, Tessari e forse Boron) ma in queste prime partite i giallorossi hanno faticato molto negli ultimi 20 metri. La cessione di Marcandella, fantasista tornato al Padova, ha pesato, così come l’assenza di una mezzala rapida e dai piedi buoni come Maldonado, passato all’Arzignano. Non è bastato trattenere Ferrara per sistemare la tre quarti, che necessiterebbe di un “dieci” vecchio stile. Ottimo, invece, il centrocampo, che ha trovato in Longato un riferimento coi fiocchi e le ali, con il giovane Gilli, arrivato quasi in silenzio ma già fondamentale per gli assist al bomber Munarini. ABANO. Il calciomercato non è stato un problema per l’Abano, che si è portato a casa i pezzi grossi con i blitz sottotraccia del dt Andrea Maniero: Boscolo, Fracaro, Serena, Busetto, Baldrocco, Pagan e infine Alexis Ferrante, al quale potrebbero essere affidate le chiavi dell’attacco. Una squadra generosa quella di mister Luca Tiozzo: nelle prime amichevoli i neroverdi hanno dato tutto, forse troppo, dimostrando ancora di avere qualche limite nella gestione delle energie. Un difetto che deriva dalla mancanza di esperienza. VIGONTINA. Nuova di zecca è pure la compagine allenata da Vincenzo Italiano. Un’incognita, se così si può definire, per tutto il girone C. A giudicare dalle prime sgambate, i bianconeri sembrano mancare di equilibrio ed esperienza, mostrando alti e bassi nella gestione del gioco. Italiano, che di equilibrio se ne intende (essendo stato il playmaker di Hellas e Chievo in Serie A) sta lavorando per portare al massimo la sua nuova creatura, composta da giovani interessanti (Amato, Rigon, Rumleanschi) e solide certezze quali sono Thomassen, Masiero, Pelizzer, Antonello, Cacurio e Michelotto. Presto potrebbero arrivare altri due attaccanti, per portare gol e centimetri in una rosa che promette già bene.

Ore 12.00 – (Gazzettino) La sconfitta con la Cremonese e la conseguente eliminazione in Tim Cup aveva scalfito qualche certezza maturata durante il precampionato, con le positive indicazioni raccolte con Chievo e Vicenza. Le due gare dello scorso weekend, con Piovese e Pordenone, hanno riportato serenità all’ambiente granata e all’universo circostante, ai tifosi del Cittadella in modo particolare, che guardano al prossimo debutto in campionato con rinnovato ottimismo. Lo stesso Roberto Venturato è più rilassato rispetto a una settimana fa: «Abbiamo disputato due buoni test venerdì e sabato. Con Piovese prima e Pordenone poi ho tratto diverse indicazioni positive e utili per il lavoro da portare avanti nelle prossime settimane». Il tecnico del Cittadella entra nel dettaglio delle prestazioni: «Abbiamo cercato di mettere minuti nelle gambe dei giocatori. Nelle due partite ho schierato altrettante formazioni senza optare per cambi in corsa per avvicinare tutti i componenti della rosa ai novanta minuti, con l’obiettivo-campionato». Già, perché è quello il punto di arrivo di tutto il lavoro estivo: «Dobbiamo farci trovare pronti per il debutto di Bari. Ci sono ancora due settimane di allenamento davanti a noi, vediamo di farle fruttare al meglio». Venturato ha avuto le risposte che cercava: «Mi spiace per gli infortuni occorsi a Caccin e Arrighini, per il resto ho registrato passi in avanti rispetto alla gara con Cremonese, a livello fisico e tecnico tattico». E segnato meno errori rispetto alla gara di Tim Cup: «Domenica scorsa non mi era dispiaciuto il Cittadella. Secondo me ha giocato bene per tutto il primo tempo e parte della ripresa, l’unico neo, che alla fine si è rivelato decisivo ai fini del risultato finale, è stata la disattenzione al 93’che ci è costata il pareggio e quindi l’appendice dei supplementari». È proprio in certi frangenti che il Cittadella deve migliorare: «Abbiamo analizzato l’errore commesso e lavoriamo per non ripeterlo in campionato – prosegue l’allenatore -. In serie B si devono limitare al massimo le disattenzioni come quella commessa in Coppa Italia, i particolari, i dettagli nella maggior parte di casi fanno la differenza. Non giocando a Bergamo contro l’Atalanta abbiamo optato per due amichevoli ravvicinate, in entrambe le uscite il Cittadella mi è piaciuto, siamo stati compatti tra le linee, ci siamo mossi da squadra, da blocco unico. Ma come ho detto molte volte, il lavoro da portare avanti è tanto». Si parte comunque con un vantaggio non indifferente: «Abbiamo la fortuna di avere mantenuto la base portante della passata stagione, alla quale sono stati inseriti i giocatori che cercavamo. Sono stati individuati degli obiettivi da raggiungere, li abbiamo centrati, e fatto il ritiro in montagna con la rosa praticamente già plasmata. E lavorare sin dall’inizio con la squadra fatta è un bel punto di partenza». Mancano due settimane alla chiusura del mercato: ravvede qualche carenza nell’organico? «In questo momento non possiamo nemmeno farlo, abbiamo riempito tutti gli slot disponibili per gli over 21 anni, ma sinceramente non vedo nemmeno la necessità di apportare modifiche a una rosa che numericamente è completa, e anche a livello qualitativo può reggere il confronto con la serie cadetta».

Ore 11.40 – (Gazzettino) Weekend di Ferragosto di riposo in casa granata. Il Cittadella tornerà ad allenarsi domani pomeriggio; da valutare le condizioni fisiche di due giocatori in particolare, Caccin e Arrighini, entrambi usciti nel corso delle ultime due amichevoli disputate dai granata. Per nessuno dei due dovrebbe comunque trattarsi di alcunché di particolarmente grave: si parla di problemi muscolari, per Arrighini una contrattura. Saranno monitorati nei prossimi giorni. Il programma settimanale prevede altri due test amichevoli: mercoledì a Campodarsego, sabato a Castelfranco Veneto con il Giorgione. In entrambi i casi Roberto Venturato schiererà in campo due formazioni distinte, cercando di proseguire sulla falsariga di quanto portato avanti con Piovese e Pordenone, con lo scopo di avvicinare tutti i componenti della rosa ai novanta minuti, al ritmo-campionato. ABBONAMENTI – Il Centro di Coordinamento dei Club Granata nell’ultima riunione ha sottolineato l’importanza della campagna abbonamenti per l’ormai imminente inizio di campionato e auspica il massimo coinvolgimento di tutte le realtà del territorio per sensibilizzare la gente ad abbonarsi.

Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Cinque gol e porta inviolata, per lasciarsi alle spalle un’eliminazione dalla Coppa Italia che a distanza di una settimana brucia ancora. Le due amichevoli ravvicinate disputate dal Cittadella prima della pausa di Ferragosto hanno mostrato una squadra in crescita e più in salute rispetto alla débacle contro la Cremonese. Dopo il 3-0 alla Piovese, sono arrivati i due gol con i quali Iori e compagni hanno espugnato Pordenone, in una sfida che meno di quattro mesi fa è valsa la promozione in serie B. Segnali positivi ma ancora non sufficienti per dichiararsi pronti al primo impegno di campionato, sabato 27 a Bari. «Dobbiamo ancora migliorare sia fisicamente che nell’interpretazione delle partite, ma usciamo bene da questo doppio impegno ravvicinato», è il commento dell’allenatore Roberto Venturato, che ha concesso due giorni di riposo ai suoi prima della ripresa degli allenamenti prevista per domani. «Non nego che ci sia ancora un po’ di dispiacere per il mancato passaggio del turno in Coppa Italia, che ci avrebbe permesso di disputare una gara prestigiosa contro una squadra di serie A, dandoci qualcosa in più dal punto di vista dell’esperienza. Anche per questo motivo abbiamo scelto di disputare due amichevoli, che si sono rivelate partite vere contro avversari tosti e determinati». Passi per la Piovese, non era poi così scontato regolare un Pordenone che si presenterà come una temibile outsider in Lega Pro. «Non aver subìto gol è molto positivo, siamo in crescita e da un mese e mezzo stiamo lavorando a ritmi alti. I primi mattoni sono stati posati nel modo giusto, ora ne servono tanti altri». Per restare in tema di edilizia, nella costruzione della “casa” potrebbe rivelarsi molto utile aver mantenuto le fondamenta dello scorso anno. «È sicuramente un vantaggio il fatto che l’ossatura della squadra sia quella della promozione, formata da un gruppo di giocatori esperti che sta facendo integrare rapidamente i nuovi arrivati», prosegue Venturato. «Ma c’è un altro lato della medaglia. Dobbiamo capire subito che si riparte da zero, e avere la forza di far qualcosa in più rispetto a quanto ottenuto la scorsa stagione. Non parlo di rivincere il campionato, ma di trovare stimoli e obiettivi, anche personali, che ci consentano di lavorare ogni giorno con la determinazione messa in campo l’anno scorso. Questa è la nostra sfida. E io la vedo come una bellissima opportunità da cogliere». La rosa è già quasi completa. Per la lista dei 18 over occorre fare un taglio (De Leidi è in partenza), mentre in entrata si può ancora fare qualcosa. «Non mi aspetto nulla. La rosa è stata costruita prima di andare in ritiro, fatta eccezione per Bartolomei, arrivato per rimpiazzare la partenza di Busellato. Io sono concentrato solo su Bari, dove vogliamo andare a giocarcela al meglio», dice l’allenatore. Che non sente neppure la mancanza di un vice Chiaretti? «In quella posizione si può adattare molto bene Schenetti, lo ha già fatto l’anno scorso. Senza dimenticarci il giovane Maniero che ha qualità e sa interpretare bene anche questo ruolo». Due amichevoli sono fissate anche per questa settimana, entrambe in trasferta. Mercoledì alle 17 contro il Campodarsego e sabato alle 17.30 a Castelfranco con il Giorgione.

Ore 11.00 – (Gazzettino) SQUADRA. Dopo l’eliminazione con il Seregno nella Tim Cup, le amichevoli con Vigontina San Paolo e Mestrino hanno confermato che i biancoscudati devono lavorare ancora molto. Si aspettava di essere più avanti a questo punto della preparazione? «Le ultime due uscite hanno evidenziato un ritardo netto dal punto di vista fisico, però siamo partiti l’8 luglio ed è stata impostata la preparazione per l’inizio del campionato. Le prossime due settimane saranno di scarico, anche se è evidente che manca ancora un pò per essere la squadra che abbiamo in testa io e Brevi. Sabato affronteremo il Carpi, le motivazioni saranno diverse e vedremo già un passettino in avanti». Un flash sui rapporti con la proprietà. «Mi trovo benissimo, sono persone a modo e in gamba. È una proprietà seria, disponibile e presente. È chiaro poi che la differenza la faranno i risultati».

Ore 10.50 – (Gazzettino) CALENDARIO. Esordio in trasferta con la Sambenedettese, doppio appuntamento casalingo con Albinoleffe e Forlì, Fano fuori e Maceratese a domicilio il cammino nelle prime cinque giornate. «Il sorteggio è stato abbastanza morbido, è un buon calendario con una buona partenza. Anche se giochiamo la prima partita in un campo difficile. Abbiamo visto un pò la rosa della Sambenedettese, sinceramente non conosco molto i loro giocatori. È comunque un ambiente caldo. Poi, in effetti, abbiamo qualche partita che sembrerebbe facile sulla carta, mentre le sfide importanti sono più avanti tutte di fila quando in teoria dovremo essere più rodati». Le favorite? «Se guardiamo ai nomi Parma e Venezia dovrebbero fare corsa a sè, ma il Padova è attrezzato per arrivare in alto. Abbiamo giocatori forti che in questo momento magari sono un pò in difficoltà dato che devono trovare amalgama e ritmo, però la squadra è competitiva».

Ore 10.40 – (Gazzettino) Le operazioni in entrata e soprattutto in uscita non sono comunque finite. «Prenderemo un paio di giovani bravi: un’alternativa a Madonna, e un difensore che è Monteleone. Prima però va sfoltita la rosa con i ragazzi che sono in uscita e se vanno via tutti avremo qualche giorno per valutare come colmare il buco nella lista degli over». La preoccupa un pò la situazione dei quattro biancoscudati che deve sistemare in uscita? «No, sono giocatori con un certo profilo e i loro agenti hanno cominciato a sentire le altre squadre. La difficoltà più grande può essere quella che i ragazzi pensino di trovare una piazza che sia più o meno come Padova. Giandonato comunque sta ricevendo chiamate, Ilari ha ricevuto un paio di proposte, Petrilli ha fatto sette gol l’anno scorso e qualche chiamata l’ha ricevuta anche lui, Dionisi può interessare alla Sambenedettese». Quest’ultimo lo darebbe ai marchigiani anche prima della sfida di campionato con il Padova? «Sono ragazzi che si sono comportati talmente bene che appena sono contenti li lascio andare, non è questo un problema».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Mercato, calendario e squadra. A poco meno di due settimane dal debutto in campionato è il direttore generale Giorgio Zamuner a fare una panoramica sul mondo biancoscudato. MERCATO. «Sono soddisfatto del mercato che abbiamo fatto fino a oggi perché abbiamo centrato per caratteristiche, motivazioni e qualità i giocatori che ci eravamo messi in testa, a grandi linee sono arrivati quelli che volevamo. Trattative difficili? Non ce ne sono state molte, i ragazzi hanno dato disponibilità in fretta. La trattativa che ci ha fatto perdere un pò di tempo è stata quella con Tavano, anche se probabilmente non c’era tutta questa volontà da parte del giocatore di venire a Padova indipendentemente dall’aspetto economico. Con tutto il rispetto per il Prato, mi sembra che abbia fatto una scelta dettata dalle sue esigenze personali di avvicinarsi a Firenze». Rammaricato per non averlo preso? «Assolutamente no. È un giocatore di grande qualità e talento, ma con il senno del poi ci serviva forse di più un giocatore di corsa e di forza come Alfageme».

Ore 10.20 – (Gazzettino) Ferragosto di riposo per i biancoscudati che riprenderanno la preparazione domani alle 17 al centro sportivo della Guizza. Oltre a proseguire il lavoro sul piano tattico, tecnico e fisico, sarà anche l’occasione per valutare le condizioni di Favaro, De Risio, Germinale e Altinier che hanno saltato la sgambata con il Mestrino. La settimana di lavoro culminerà sabato alle 17.30 allo stadio Euganeo per l’amichevole con il Carpi, compagine di serie B, e domenica i biancoscudati torneranno probabilmente in campo per un altro test. ABBONAMENTI. Si è chiusa a quota 1.719 tessere la prima fase della campagna abbonamenti, numero superiore a quello fatto registrare una stagione fa nonostante quest’anno il periodo di prelazione per i vecchi abbonati sia stato più breve di una settimana. Da oggi riprende per tutti i tifosi la sottoscrizione dell’abbonamento che si concluderà giovedì 1 settembre, prima dell’esordio casalingo con l’Albinoleffe. La sede dell’Euganeo è aperta da lunedì a venerdì dalle 15 alle 20, e sabato dalle 10 alle 13. Costo dell’abbonamento: poltrone oro 340 euro (200 euro ridotto per donne, giovani tra 15 e 23 anni, e over 60); tribuna ovest 190 (120); tribuna est 120 (80); tribuna Fattori 85 (60). Ingresso gratuito per i bambini nati dall’1 gennaio 2002 in avanti.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) Che è anche l’avversaria del 28 agosto. Il che solleva un dubbio: farlo partire anche prima del 18 agosto, o trattenerlo fino a dopo la prima di campionato? «Tutti i ragazzi si sono comportati talmente bene, che non appena loro saranno contenti delle loro destinazioni li lasceremo liberi di andare, e non metteremo di certo i bastoni tra le ruote», assicura però Zamuner. Che guarda le avversarie e non ha paura: «Il Padova è una squadra attrezzata. Abbiamo giocatori forti, e anche se adesso siamo un po’ in difficoltà,siamo comunque competitivi. Anche per affrontare corazzate come Parma e Venezia».

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Adesso però c’è ancora da fare. «Va sicuramente sfoltita la rosa», prosegue il direttore, «vanno presi un’alternativa giovane a Madonna, e un difensore giovane (Monteleone del Palermo, in arrivo questa settimana, ndr), per inserire gli ultimi tasselli. Poi, se completeremo le quattro uscite, avremo un posto libero su cui riflettere». Le quattro uscite obbligatorie, però, non sono un’operazione facile. «Negli ultimi giorni qualcosa si è mosso, io credo che i loro profili abbiano una certa caratura, e forse la difficoltà più grande è che i ragazzi si aspettano di trovare una piazza importante come Padova. Giandonato ha diversi contatti, Ilari sta ricevendo parecchie proposte, Petrilli pure ha ricevuto qualche chiamata. E Dionisi potrebbe essere un’idea per la Sambenedettese».

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) «Essendo partiti l’8 luglio “tarando” la preparazione in relazione alla data di inizio del campionato, però, dedicheremo le prossime due settimane al lavoro di scarico. È fisiologico che contro Vigontina e Mestrino non si sia visto un gran Padova, manca ancora un po’ per diventare la squadra che abbiamo in testa, ma magari contro il Carpi riusciremo a essere più brillanti, sono sicuro che vedremo già uno scattino in avanti». Però sul fronte del mercato Zamuner trova solo soddisfazioni. «Abbiamo centrato per caratteristiche, motivazioni e qualità i giocatori che avevamo in mente di prendere. Peccato per Tavano, nel senso che evidentemente non aveva troppa voglia di venire a Padova. Mi sembra che alla fine, andando a Prato, con tutto il rispetto per la società toscana, abbia fatto una scelta dettata da esigenze personali. Col senno di poi, pur essendo un giocatore validissimo, ci serviva di più un attaccante di corsa come Alfageme. Quindi è un bene che sia andata così».

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) La data cerchiata in rosso sul calendario è una sola. E quel 28 agosto – o addirittura il 27, se la lega Pro decidesse di stravolgere gli orari della prima giornata – si fa sempre più vicino. A meno di due settimane dall’esordio a San Benedetto del Tronto, il Padova si interro‐ga sulle condizioni di Altinier, a rischio già per la prima di campionato, sui prossimi sviluppi di un mercato che, entro la chiusura del 31 agosto, dovrà portare alle quattro cessioni – non facili – che le norme di Lega impongono, e soprattutto sulle condizioni di una squadra che nelle ultime amichevoli tutto ha fatto meno che impressionare positivamente. Il che, a 13 giorni dal debutto in campionato, non è certo una notizia confortante. «Sicuramente le ultime due uscite amichevoli hanno evidenziato un ritardo netto dal punto di vista fisico»: ammette il direttore Giorgio Zamuner, il primo che a questo punto dell’estate avrebbe preferito vedere tutt’altra squadra.

Ore 09.20 – (Mattino di Padova) Test carico d’emozione per il nuovo portiere carpigiano, Lazar Petkovic, appena passato in Emilia dopo due stagioni in biancoscudato e una promozione dalla Serie D, ma sarà anche una bella occasione anche per sancire la “pace” tra viale Rocco e il club emiliano, con il quale nell’ultimo anno di B la tensione era salita altissima per il famoso black-out dello stadio Braglia. Già 24 ore dopo la società ha fissato una seconda amichevole alle 16 sul campo del Delta Rovigo (Serie D): un modo per dare minutaggio a giocatori diversi. ABBONAMENTI. Chiuse le due settimane di prelazione riservate ai vecchi abbonati, da domani scatta la vendita libera. Si riparte dai 1.719 che hanno confermato il loro posto all’Euganeo, con l’obiettivo minimo di raggiungere i 3511 della passata stagione. La campagna abbonamenti chiuderà giovedì 1° settembre.

Ore 09.10 – (Mattino di Padova) INIZIO COL DUBBIO. Non c’è ancora certezza, però, sul giorno e l’orario che vedranno il Padova debuttare l’ultimo weekend di agosto in casa della Sambenedettese: è probabile che la prima giornata segua un programma a sé, che sarà deciso questa settimana. E c’è persino il rischio che l’Albinoleffe, che bagnerà la prima casalinga dei biancoscudati sabato 3 settembre, tra due settimane non scenda nemmeno in campo: il club seriano, visto il doppio impegno di coppa nella stessa settimana e la necessità di un “rodaggio” dopo il recente ripescaggio, ha infatti chiesto alla Lega Pro il rinvio della prima di campionato con la Maceratese. Se la domanda venisse accolta, i lombardi debutterebbero in campionato proprio all’Euganeo. LA SETTIMANA. Il Padova, intanto, si gode un Ferragosto di riposo e solo domani riprenderà ad allenarsi alla Guizza in vista dell’amichevole di prestigio che sabato alle 17.30 la vedrà affrontare all’Euganeo il Carpi.

Ore 09.00 – (Mattino di Padova) Tre mesi sempre di sabato, poi fino a maggio di domenica come ai vecchi tempi. La Lega Pro ha diramato ieri l’ordine nel quale verranno suddivisi giorni e orari di gioco per l’intera stagione. Il girone B, quello che vedrà in scena i biancoscudati, da settembre a novembre giocherà sempre di sabato, con le partite che potranno essere spalmate in tutte le fasce orarie previste: alle 14.30, alle 16.30, alle 18.30 o alle 20.30. Da dicembre in poi – e fino al termine della stagione – invece, il Padova giocherà sempre di domenica: da dicembre a febbraio alle 14.30 o alle 18.30, e da marzo a maggio alle 16.30 oppure alle 20.30. Rimangono esclusi da queste possibilità, ovviamente, anticipi, posticipi e turni infrasettimanali, che saranno definiti nel corso della stagione.




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