Parola di presidente. Giuseppe Bergamin scommette sul Padova, dice come sempre quello che pensa. Senza eccessi verbali, il messaggio arriva sempre dritto a bersaglio. Magari con una battuta, con una frase che lascia intendere, anche senza urlare o battere i pugni sul tavolo. Ad esempio si capisce bene cosa pensa Bergamin quando parla dell’assenza alla cerimonia dei calendari della dirigenza biancoscudata al Teatro Regio di Parma, che ha fatto discutere gli addetti ai lavori.
Bergamin, giovedì a Parma sono in molti ad essersi sorpresi per l’assenza della dirigenza del Padova alla vetrina in occasione della pubblicazione dei calendari.
«Se non sono andato evidentemente è perché avevo degli impegni. Chi mi conosce sa che non sono un “politico” e che non amo le vetrine forzate. Mi sembra che chi doveva mettersi in mostra lo ha fatto, ma tutto questo non mi tocca minimamente. Penso che le partite vadano vinte sul campo, è quello che mi interessa. Il resto è contorno, puro e semplice».
Siete stati inseriti in un girone a detta di tutti difficilissimo. Se le dico che Venezia e Parma sono le favorite, lei cosa risponde?
«Che potrebbe essere, ma che non ne sono del tutto convinto. Secondo me non c’è una squadra ammazza campionato, non dimentichiamo che Venezia e Parma hanno cambiato tutto l’undici titolare e non sarà facile amalgamare subito tutti i nuovi».
Il Padova a cosa può puntare?
«Secondo me siamo a livello delle prime, ci sono 6-7 squadre che sulla carta hanno qualcosa più di altre e che se la giocheranno. Sono convinto che ci sarà molto equilibrio e che sarà un campionato molto interessante. Io sul Padova scommetto, sono molto fiducioso».
La partenza non è stata esaltante, la sconfitta ai rigori col Seregno brucia parecchio…
«Devo essere sincero. Non mi ha fatto per nulla piacere perdere, mi sono arrabbiato perché affrontavamo una squadra di categoria inferiore ed eravamo di fronte ai nostri tifosi. Detto questo, adesso pensiamo al campionato».
Quanto al budget stagionale, come procede la spesa? Siete in linea con quanto previsto?
«Oddio, i conti non li abbiamo ancora fatti perché il mercato non è terminato. Tuttavia siamo abbastanza in linea con quanto era stato preventivato, anche se bisogna attendere che vengano formalizzate le ultime operazioni anche in uscita».
A proposito di uscite: come valuta i continui rifiuti di Giandonato, Petrilli, Ilari e Dionisi alle destinazioni proposte?
«Il mio problema è che mi affeziono alle persone e a Ilari e Petrilli sono affezionato perché ci hanno portato in Lega Pro. Stessa cosa per Dionisi, che penso sia un giocatore duttile e che alla fine troverà la sistemazione adatta a lui. Per tutti e quattro il buon senso suggerisce di trovare una soluzione, non voglio neanche pensare che si arrivi a metterli fuori lista, non conviene a noi e non conviene neppure a loro. Sono convinto che la destinazione giusta prima della fine del mercato salterà fuori e che tutti saranno contenti».
Quindi c’è il rischio che finiscano fuori lista?
«Sì ma nessuno di noi vuole questo. Aspettiamo con fiducia, la situazione si sbloccherà»
I tifosi sono già molto critici nei confronti di Brevi.
«La cosa importante sarà partire bene. Lo avevo detto, lo ribadisco. Passi la Coppa Italia, ma adesso arriva il campionato. Il calendario ci dà una mano, siamo noi a dover portare la gente dalla nostra parte».
Si dice che Sky stia trattando l’acquisizione della Lega Pro. Lei ne sa qualcosa?
«C’era stato un interessamento, so che se ne sta occupando direttamente il presidente Gravina. Con lui i rapporti sono ottimi, al momento giusto ci relazionerà».
(Fonte: Corriere del Veneto, Dimitri Canello)