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Ore 21.50 – (Il Piccolo) Tre giorni di riposo per tutti in casa alabardata dopo l’amichevole di venerdì sera con il San Luigi, arrivata alla fine di una dura settimana di allenamenti: un po’ per i pesanti carichi di lavoro, un po’ per la brillante prova degli avversari, la Triestina non è apparsa efficace come la settimana precedente contro il Vesna, ma qualcosa di buono si è visto lo stesso. Soprattutto una partita così complicata può essere molto utile poi in chiave campionato: almeno questa è l’opinione di Lorenzo Cecchi, il regista dell’Unione, quello che facendo da perno in mezzo al campo può forse vedere meglio come sta crescendo la Triestina e dove incontra ancora delle difficoltà: «Quella con il San Luigi è stata una partita che ci ha messo alla prova – afferma Cecchi – e per questo molto utile nel percorso di crescita, perché capiterà anche durante l’anno di dover affrontare partite un po’ più complicate». Ventotto anni, toscano e già vincitore di due campionati di serie D con Pistoiese e Cuneo, Cecchi fa i complimenti anche al San Luigi: «È vero che abbiamo giocato contro una squadra di Eccellenza, ma si vede che i suoi giocatori giocano da tanto tempo assieme, hanno movimenti molto ben collaudati. Ripeto, ci ha fatto bene per soffrire anche un po’, perché questo servirà per il prosieguo della stagione». Una chiave di lettura interessante quella del centrocampista, che oltre a riconoscere che c’è ancora molto da lavorare per crescere, traccia anche un quadro delle difficoltà della serie D: «Proprio l’amichevole dimostra che non c’è mai niente di scontato e sicuramente c’è da lavorare per migliorare. La serie D è una categoria dove non c’è tanta differenza di valori tra le varie squadre, e se tu non sei sempre concentrato e non ci metti sempre il massimo dell’attenzione, rischi davvero di fare figuracce con chiunque. Essere superiori sulla carta non conta nulla, bisogna dimostrarlo poi sul campo». Vista la composizione dei gironi, Cecchi ammette di non conoscere le prossime avversarie avendo frequentato altre zone calcistiche d’Italia, ma gli altri compagni hanno già iniziato un po’ ad aggiornarlo su insidie e pericoli: «Sì, sinceramente sono gli altri ragazzi che me ne parlano perché non ho mai fatto prima questo girone. Alla fine comunque il discorso è sempre quello di prima, mai prendere sottogamba nessuno, in qualsiasi girone e con qualsiasi avversaria». Nel frattempo, Cecchi è piacevolmente sorpreso dal seguito di tifosi alabardati, già numerosi in queste prime amichevoli (a San Luigi circa 400 presenti dopo i 600 di Santa Croce), segno di un ritrovato amore per l’Unione: «E’ davvero bello come è capitato stavolta o come l’altra settimana a Santa Croce, vedere già tanta gente alle nostre partite. Lo dicevo ai miei compagni, io l’anno scorso per qualche mese ho giocato a Montemurlo e questa gente che vediamo alle nostre amichevoli non la vedevi neanche nella partita più importante di campionato».
Ore 21.20 – (Corriere delle Alpi) La notizia principale di giornata, purtroppo per il Belluno, riguarda l’infortunio di Gianmarco Brotto. «Non sappiamo bene ancora cosa si è fatto, sembra che il problema sia legato al ginocchio», commenta mister Roberto Vecchiato, che poi parla del match. «Ci siamo trovati di fronte ad una squadra molto chiusa, che ha fatto solo qualche ripartenza. Abbiamo cercato di fare gioco, seppure a ritmi bassi, alcune cose ci sono venute altre invece sono ancora da sistemare». Il campionato è alle porte, ma il Belluno è pronto. «La preparazione atletica si è svolta senza troppi intoppi, siamo come dovremmo essere ma c’è sempre modo di migliorarsi. Il nostro girone è tosto, ogni domenica ci sarà un’insidia diversa: non saremo dei fenomeni, ma quando le altre squadre ci incontrano spesso siamo noi a fare la partita». Ci sarà spazio anche per i giovani Quarzago e Salvadego, prodotto del vivaio bellunese, che proveranno a giocarsi le loro carte per conquistarsi un posto fisso in prima squadra: «Hanno fatto bene, vedremo il loro percorso lungo tutta la stagione».
Ore 21.10 – (Corriere delle Alpi) Con un gol del solito “Cobra” Corbanese, l’Ital-Lenti Belluno batte il Nervesa dell’ex San Giorgio Bruno Gava, dando ancora sensazioni positive. La nuova creatura di mister Vecchiato assomiglia molto a quella dell’anno scorso, tanto che l’unica novità in campo per il Belluno è tra i pali con Nicola Borghetto. La partita risente dei carichi di lavoro tipici di questo periodo e le gambe sono ancora pesanti: lo spettacolo, comunque, è piacevole e si vedono buone giocate da tutte e due le parti. Il Belluno domina nel possesso palla e si rende pericoloso in più occasioni, soprattutto con Corbanese e Duravia; quest’ultimo, piazzato dietro le punte, dimostra di aver recuperato pienamente dall’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo per quattro mesi. Il Nervesa, però, si chiude molto bene e rischia di far male in ripartenza, come al 9’, quando Garbuio, imbeccato da Battistella, scatta sul filo del fuorigioco e conclude a fil di palo. Le cose migliori per il Belluno si vedono sulla sinistra, con Mosca che già macina chilometri e si dimostra molto propositivo. Nel secondo tempo, dopo una fase iniziale di stallo dovuta ai tanti cambi, la nota storta di giornata: Brotto, uno dei volti nuovi in casa gialloblù, si fa male in uno scontro di gioco ed è costretto al cambio. La partita si rianima ad un quarto d’ora dalla fine, con una bella giocata tra Dosso e Corbanese che mette i brividi alla difesa biancoazzura: poco prima, Franchetto aveva rimediato ad un buco del reparto difensivo bellunese, salvando all’ultimo su Bozzon. Al 31’ si sblocca il match: Filippetto smanaccia sulla conclusione di Bertagno dal limite, ne approfitta il Cobra che da due passi non può sbagliare. Subito dopo è Duravia ad impegnare il portiere avversario, che si riscatta dall’errore con un bella parata in tuffo. L’ultima occasione è ancora per Corbanese, che calcia alto da ottima posizione. Un buon test per i padroni di casa che, pur concedendo qualche occasione di troppo, hanno dimostrato già una idea di gioco, necessaria per riconfermarsi ai vertici del campionato.
Ore 20.40 – (Il Centro) Appuntamento di prestigio, per il Teramo, sulla strada che conduce all’esordio in campionato del 28 agosto. I biancorossi affronteranno sabato, al Bonolis (ore 20.30), il Perugia allenato dall’ex pescarese Cristian Bucchi. Nei prossimi giorni verranno resi noti i dettagli sulla vendita dei biglietti per assistere alla settima amichevole estiva del Diavolo. Mister Zauli avrà dunque l’occasione di testare la squadra contro avversari di categoria superiore, dopo aver giocato finora contro formazioni decisamente più morbide (con l’eccezione del match amichevole contro il Pescara a Palena e quello di Tim Cup ad Alessandria). Mercoledì, intanto, il Teramo sarà di scena alle 17 sul campo del Fontanelle, squadra del campionato regionale di Promozione. Si attendono progressi sul piano della manovra e dei meccanismi offensivi, con Croce e Forte a caccia del primo gol in maglia biancorossa. Bene, fino a questo momento, il trequartista Federico Carraro (già 4 reti segnate) e il baby attaccante Alessandro Fratangelo (classe 1998), a bersaglio contro Pineto e Morro d’Oro. Prosegue gradualmente, invece, l’inserimento del bomber Marco Sansovini (in gol in casa dell’Avezzano), che è alla ricerca della migliore condizione fisica, in vista dell’inizio del campionato. Capitolo mercato. Quello di Amadio sta diventando sicuramente il tormentone estivo del Teramo. La situazione è tornata di nuovo al punto di partenza e ora è in stand-by. Il Latina continua a non fare passi concreti per acquistare il giocatore (sotto contratto con il Teramo fino al 2017), richiesto espressamente dall’ex tecnico Vivarini per rinforzare il centrocampo della squadra laziale. Bisogna quindi attendere dopo Ferragosto per mettere la parola fine alla telenovela-Amadio, in un senso o nell’altro. Il ds Fabio Lupo, comunque, è sempre vigile sul mercato ed è pronto a intervenire nel caso in cui Amadio dovesse andare via. Da escludere, al momento, operazioni nel reparto arretrato, anche se potrebbe servire un centrale di piede mancino come vice-Speranza. La prossima settimana verrà deciso se tesserare il 26enne portiere Nicola Modesti, ex L’Aquila, che da qualche giorno si sta allenando con il Teramo. Modesti ricoprirebbe il ruolo di terzo portiere, alle spalle di Rossi e Calore.
Ore 20.10 – (Alto Adige) Detto fatto. Alla corte dell’Albinoleffe, ripescata in Legapro ed inserita nel girone dell’Alto Adige, finisce il portiere Achille Coser. La scelta di scindere il rapporto contrattuale con l’estremo bergamasco (in presenza di un biennale), era stata paventata da tempo dal Ds Piazzi. Tra gli obiettivi del dirigente biancorosso, difatti, c’era anche quello di rinnovare il parco degli estremi difensori, cercando, soprattutto, soluzioni giovani ed in grado di garantire una costante competitività. Coser lascia Bolzano dopo una stagione in chiaroscuro, contrassegnata anche da qualche turbolenza “dialettica”, come quella vissuta con mister Stroppa. A due settimane dall’inizio del torneo, Piazzi deve pensare a coprire il posto vuoto, sondando la disponibilità di giovani di belle speranze. E in attesa della proclamazione, l’attenzione dei biancorossi è tutta rivolta alla preparazione che, da qui al 28 agosto, terrà concentrate le aspettative della pattuglia di mister Viali. Il tecnico milanese sta continuando a provare uomini e schemi, nel tentativo di definire lo scacchiere titolare. Tutti, nessuno escluso, dovranno conquistare la maglia, ma è pur anche vero che da qualche punto fermo bisognerà partire. Al momento è il reparto difensivo quello che, per certi versi, sembra già varato. Davanti a Marcone, difatti, i centrali Di Nunzio-Bassoli, coadiuvati dagli esterni Tait e Sarzi, rappresentano una garanzia. Stesso discorso anche per la mediana, dove Furlan, Obodo e Fink, sicuramente vantano chance maggiori anche se la “sana pressione” di Cia, Packer e Vasco renderà il quadro intrigante. E’ in attacco, invece, che la partita (quanto per rimanere in tema) è tutta da giocare. Le carte in mano a mister Viali sono diverse, e altrettanto ampia è la possibilità di scelta. Staremo a vedere. In vista del debutto casalingo con il Fano, il mister milanese avrà ancora modo di valutare ogni soluzione, a partire dal triangolare (venerdì 19 agosto) organizzato dal Latzfons, in occasione dell’inaugurazione del nuovo campo in sintetico. A duellare con Latzfons e Alto Adige, ci sarà anche il San Giorgio. Con un occhio al campo da gioco ed uno in tribuna, dal 16 agosto scatterà la nuova campagna abbonamenti. Oltre alla fidelizzazione alle 19 gare di campionato, l’abbonamento include anche la novità della “scratch card”, che permette di vedere in live streaming tutte le partite in trasferta dei biancorossi. Le tessere stagionali prevedono condizioni speciali e privilegiate, per famiglie, studenti, pensionati e portatori di handicap. E’ stata rinnovata, inoltre, l’iniziativa “abo & friends”, grazie alla quale un abbonato può portare un amico allo stadio in occasione di una partita casalinga a scelta, beneficiando di un biglietto omaggio.
Ore 19.40 – (Gazzetta di Modena) Con Stanco ceduto alla Cremonese – per l’ufficialità si attendono solo gli ultimi dettagli che già ieri il giocatore ha iniziato a perfezionare con il nuovo club, ndr – al Modena serve come il pane un attaccante, a maggior ragione dopo i problemi accusati da Diakite che lasciano il solo Ravasi a disposizione di Pavan. Gigi Pavarese non nasconde che è proprio questa la priorità: «A malincuore – ha raccontato il ds – abbiamo ceduto Stanco, un giocatore che ha dato tutto per questa maglia ma che aveva espresso il desiderio di cambiare aria, ed è inevitabile che ora serva un sostituto. Siamo vigili, penso che già dalla prossima settimana ci saranno novità ma non dimentichiamoci che ci sono ancora più di quindici giorni di trattative. Ci faremo trovare pronti se e quando ci sarà la possibilità di rinforzare la squadra, in tal senso la proprietà mi ha dato la sua disponibilità per portare a termine altre operazioni». Poche parole sull’amichevole: «Pavan ha tratto indicazioni positive e positivo è anche il mio giudizio su questa sfida dal clima ferragostano, dalla quale non credo ci si potesse aspettare molto di più». Per quanto riguarda il mercato, l’acquisto di Maurizio Lanzaro non si concretizzerà: il difensore non ha trovato l’accordo e potrebbe accasarsi alla Paganese, favorita sulla Samb.
Ore 19.30 – (Gazzetta di Modena) Il pareggio con il Castelfranco non fa perdere la fiducia a Simone Pavan. Il tecnico del Modena, anzi, continua a giudicare molto soddisfacenti i risultati della preparazione al prossimo campionato di Lega Pro. «Con questa amichevole – ha commentato – si è chiuso il primo mese di lavoro ed il mio bilancio è positivo. I ragazzi si sono allenati bene ed hanno caricato le gambe di benzina nel modo giusto, con qualche acciacco ma nessun infortunio grave. A livello di forma, sono contento per come vedo la squadra. È chiaro che da mercoledì si andrà a fare un tipo di lavoro diverso per essere anche più brillanti e farci trovare pronti nel difficile e stimolante debutto in campionato contro il Parma. Anche in questa amichevole ho continuato a fare esperimenti, ottenendo le risposte che mi aspettavo. Mi concentro sugli aspetti positivi: la palla gira bene e costruiamo tante occasioni da gol, pazienza se per questa volta siamo mancati sotto l’aspetto della finalizzazione. Avrei voluto impiegare per almeno un tempo Diakite, ma il problema agli aduttori che ha accusato negli ultimi giorni mi ha impedito di farlo. In fase difensiva la squadra si è comportata bene, non facendo mai arrivare al tiro i nostri avversari e peccando solo in quelle due leggerezze su palla inattiva dalle quali sono scaturiti il gol del Castelfranco e la rete annullata nel finale. Per il momento dico che va bene così, il nostro percorso di crescita sta continuando nella maniera giusta, considerando che siamo una squadra ancora molto giovane».
Ore 19.20 – (Gazzetta di Modena) Ripasso d’obbligo: “Calcio d’agosto, non ti conosco” è il motivetto che bisognerebbe ripetere in ogni precampionato, a maggior ragione quando si è ancora in fase di preparazione. Questa doverosa premessa, però, non toglie che possano emergere spunti positivi o lacune da una semplice amichevole estiva. Chiudere il secondo test consecutivo a San Damaso tra alcuni fischi, a dire il vero anche ironici, non era quello che si aspettava il Modena prima di sfidare il Castelfranco. Vedere pareggiare contro un club di serie D la squadra che ad oggi sarebbe titolare in campionato, però, non può che produrre questo effetto. Non va dimenticato, ad onore del vero, che più o meno la stessa squadra due settimane fa non aveva avuto alcun problema a battere un’avversaria della stessa categoria e pure più attrezzata, il Francavilla in Sinni. La differenza, insomma, è che le gare ufficiali sono altra cosa per intensità, interpretazione e spesso anche condizione. Un giudizio equilibrato sull’amichevole di ieri deve tenere conto di tutto questo. Anche contro il Castelfranco mister Pavan ha sperimentato più moduli, sfruttando la duttilità di Tulissi e Schiavi per testare il 4-3-2-1 e il 4-3-3 puro oltre all’ormai canonico 4-3-1-2. Sono stati proprio i due gioiellini di proprietà di Atalanta e Novara ad accendere la luce, confezionando tra le linee l’azione che dopo il quarto d’ora ha portato l’argentino a firmare l’1-0, con un tiro dalla distanza che Mikhael è soltanto riuscito a toccare. Diakite, limitato da un problema all’adduttore della coscia destra, due minuti più tardi è stato costretto ad alzare bandiera bianca e a lasciare il posto a Ravasi. Il Castelfranco non ha mai impensierito Manfredini, ma al 36’ è riuscito a cogliere il pareggio: su una punizione calciata lunga dalla metà campo biancogialla, bravo l’attaccante Personé a lavorare con il fisico per eludere l’intervento di Marino, ancora indietro di condizione, e a trovare la zampata vincente. Da quel momento in avanti tanto fumo e poco arrosto per il Modena, capace di costruire cinque buone occasioni ma sempre impreciso nell’ultimo passaggio o nella finalizzazione. Da qui il campanello d’allarme, quello che la società sa bene di dover spegnere in fretta: una punta da gol è la prima cosa che serve a questa squadra, oltre all’esperienza necessaria per evitare di bruciare in una stagione lunga e difficile la verve di alcuni tra i giovani più positivi. Un po’ più di attenzione andrà prestata anche sulle palle inattive: se l’arbitro non avesse annullato una rete di Graziosi nel finale, un colpo di testa da centro area su cross nato da una punizione, saremmo qui a parlare di sconfitta con due tiri subiti.
Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) Due i giorni di vacanza concessi da Colucci ai suoi uomini in occasione del Ferragosto. La squadra riprenderà ad allenarsi martedì 16, alle 16.30, sempre in via Agosti. Da quel momento saranno due settimane piene per preparare al meglio la prima di campionato del 28, contro il Bassano, con la speranza di recuperare tutti gli effettivi a disposizione. In tal senso note positive sono già arrivate dall’ultima seduta di ieri mattina dove sono tornati regolarmente in gruppo sia Angelo Raffaele Nolè che Federico Angiulli, appiedati da affaticamenti vari venerdì pomeriggio, mentre non ha forzato la mezzala Simone Calvano per una lieve distorsione alla caviglia, un po’ di sfortuna per il giovane scuola Milan che si era appena ripreso da un problema alla tibia. Per lui come per Dario Maltese – che tornerà pienamente a disposizione al rientro – e per Daniele Pedrelli solo lavoro differenziato con la cyclette. Per quanto riguarda il terzino sinistro di Fivizzano il recupero procede bene dopo il trattamento con fattore di crescita ed i tempi previsti per il ritorno in campo sono in linea con le cinque settimane stimate subito dopo l’intervento, perciò lo rivedremo in gruppo ai primi di settembre. Continuano nel frattempo gli esperimenti del tecnico pugliese che nella “sentitissima” partitella in famiglia ha testato l’ultimo arrivato, Paolo Rozzio, come centrale difensivo di sinistra al fianco di Alessandro Spanò mentre nei giorni scorsi era stato spesso il partner destro di Minel Sabotic. Nell’undici avversario proprio il montenegrino, che calcia abitualmente di destro anche se siamo abituati a vederlo a sinistra, ha fatto coppia con Erik Panizzi come centrale destro: la concorrenza dunque in quel settore del campo non mancherà e potrebbe essere uno stimolo in più, senza però dimenticare che quest’anno ci saranno 38 partite di campionato, qualcuna di Coppa Italia di Lega Pro e c’è la possibile lunga coda dei play off perciò ci sarà spazio per tutti.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Il centrocampista ex Verona Simone Calvano è perseguitato da piccoli acciacchi. Aveva saltato il match di Tim Cup a Vercelli per un lieve infortunio, poi era tornato in gruppo pronto a mettersi in gioco per una magli da titolare nel prossimo campionato. Ma proprio ieri una lieve distorsione ad una caviglia lo ha riportato all’attenzione dei sanitari granata. Ma di sicuro pareva più rilevante il primo infortunio. Cosa le è successo in quell’occasione? «Un’infiammazione alla tibia mi causava dolore e mi ha costretto a fermarmi un attimo per risolverla ma ora, che sono tornato, sto bene». Altri giorni di stop, insomma, dopo aver già perso i primi del ritiro in quota. «Essendo arrivato a Villa Monozzi più tardi rispetto ai miei compagni, sentivo la differenza dei carichi di lavoro pesanti ma ora, dopo il piccolo infortunio, mi sento bene e credo di essere già disponibile ed al pari con loro anche perchè mi ero comunque allenato da solo a casa, nell’attesa di quella chiamata che alla fine mi è arrivata da Reggio». Le è comunque costato la partita di Vercelli. “Purtroppo mi son fermato alcuni giorni prima per il forte dolore ma questa settimana sono riuscito a riprendere gli allenamenti per mettere benzina in vista dell’inizio del campionato”. Si è ambientato bene in gruppo? «Mi trovo da Dio: l’ambiente è spettacolare, i tifosi magnifici, staff e mister sono molto preparati ed i compagni sono ottime persone. Tutti ingredienti per fare bene». L’arrivo di Bovo le toglierà spazio? «Sono felice perché la partenza di Bartolomei era giusto colmarla prendendo un altro centrocampista, tra l’altro è arrivato un giocatore importante per tutto il gruppo e con tanta esperienza. Bovo saprà dire la sua». Ha saputo che il numero degli abbonati ha già battuto il record in Lega Pro per la Reggiana? «Fa piacere vedere questo entusiasmo perché può trascinare gruppo ed ambiente e potrebbe essere una ulteriore spinta quando si arriverà al novantesimo per metterci qualcosa in più». Il calendario dice che il derby col Parma sarà proprio l’ultima giornata. «Poteva essere la prima e non cambiava nulla. Noi pensiamo già all’esordio col Bassano perché sarà una gara impegnativa e ci faremo trovare pronti. D’altronde le devi incontrare tutte e quelle più attrezzate le conosciamo perciò anche se avessimo incrociato subito le cinque più forti personalmente non mi cambiava nulla ma, ripeto, adesso guardiamo al Bassano». Anche i compagni sono del suo parere? «Hanno questo punto di vista e sappiamo che il nostro tecnico preparerà le varie sfide man mano che si presenteranno, senza salti in avanti». Se tutto si decidesse proprio il 7 maggio a Parma? «Sarebbe bello ma… sarebbe meglio chiudere i discorsi prima. Speriamo di disputare una bella stagione e di giocarci molto con loro nel derby d’andata ma è importante restare coi piedi per terra, sapendo che le squadre più attrezzate sono altre e che dobbiamo essere pronti ogni volta che scenderemo in campo». Sono in tanti, però, che includono anche voi tra le big. «Se ci indicano tra le prime ci fa piacere e deve renderci da subito consapevoli dei nostri mezzi».
Ore 18.10 – (Messaggero Veneto) Dopo l’amichevole di ieri pomeriggio contro il Cittadella Bruno Tedino ha concesso al suo gruppo due giorni di riposo. Domenica odierna e Ferragosto liberi, quindi, per capitan Stefani e compagni, che riprenderanno ad allenarsi martedì 16 alle 16.30 con una seduta pomeridiana. Dopodiché sono in programma due doppi allenamenti sia per la giornata di mercoledì sia per quella di giovedì, per poi riprendere con il lavoro alle 16.30 venerdì. E’ prevista poi un’amichevole per sabato, così come presumibilmente il mercoledì della settimana successiva: si arriverà così al debutto in campionato, previsto per il weekend del 27-28 agosto. Al rientro sono da valutare le condizioni di chi ieri non ha giocato (oltre che di Berrettoni), quindi da Semenzato a Martignago, passando per De Agostini. L’obiettivo è arrivare all’esordio in Lega Pro con la rosa al completo.
Ore 17.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Una vetrina unica. Il Bassano proverà a far saltare il banco, stasera alle 20.45 a Marassi contro la Sampdoria, alla ricerca di un’impresa storica. Si gioca il terzo turno di Tim Cup e i giallorossi, dopo aver eliminato Fidelis e Avellino, tenteranno il colpo grosso in uno degli stadi più affascinanti d’Italia. I timori ci sono, i cerotti pure, ma Luca D’Angelo è convinto che la squadra dimostrerà il suo valore e farà una degna figura: « Questa per noi è un’occasione rara – ammette l’allenatore giallorosso – e dovremo essere bravi nel sfruttarla al massimo. Solo il fatto di poter giocare una gara così importante, in uno stadio così bello, davanti a così tante persone, ci deve dare una spinta ancor maggiore per fare bene, perché sarà una gara per impegnativa anche da un punto di vista fisico». L’infermeria purtroppo è sempre parecchio affollata. Oltre a Rossi, Guadagnin, Stevanin e Cenetti, anche Candido non sarà della partita, a causa di un virus. Quanto alla formazione, si va verso la conferma quasi in blocco dell’undici che ha battuto l’Avellino. A centrocampo dovrebbero partire titolari Proietti e Cavagna, a meno che D’Angelo non voglia gettare subito nella mischia l’ultimo arrivato Bianchi.
Ore 17.20 – (Giornale di Vicenza) Quella faccia un po’ così e l’espressione un po’ così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova era la stessa che avevamo due anni fa usciti dall’Olimpico di Roma. Un primo tempo stellare, la Lazio alle strette e subissata di fischi, una ripresa mortale, una valanga di gol e Bassano afflosciatosi come un sufflè. E nonostante ciò, stasera nel tempio doriano vestito a festa per il compleanno della vecchia Samp non si va solo per evitarne un sacco e una sporta. Lo pretende D’Angelo che accende i reattori non per spacconeria da capitan Fracassa di provincia, ma proprio per la consapevolezza ritrovata di un gruppo che se in 3 anni di Tim Cup ha allineato Vicenza, Livorno, Pontedera, Andria e Avellino può legittimamente gonfiare il petto pure d’estate non solo d’inverno. Difatti Marco Giampaolo, emergente stratega blucerchiato si adegua e si fida meno del giusto (“Ci vuole rispetto per il Bassano – dice – noi dobbiamo vincere a tutti i costi ma la differenza di categoria la dobbiamo dimostrare sul campo e sulla gara secca spesso i valori si appiattiscono….”). Tra pullman e auto saranno un centinaio gli aficionados giallorossi sui gradoni di Marassi in un braccio di ferro tra allenatori entrambi abruzzesi già andato in onda nel 2015 in Lega Pro: Alessandria-Cremonese 1-0. Vinse D’Angelo grazie a un rigore di Rantier oggi paladino virtussino. Chi passa stanotte si becca a dicembre la vincente di Cagliari-Spal di domani sera. Il resto sono coriandoli di match: il bergamasco Cavagna che sognava di marcare il suo idolo Cigarini che però dovrebbe partire dalla panchina. O l’arbitro Michael Fabbri che fischierà il quasi omonimo Michael Fabbro. E’ il Doria day, buon compleanno Samp. Bassano è da una settimana che prepara il pacco.
Ore 17.10 – (Giornale di Vicenza) Per santificare i 70 anni ruggenti di Sampdoria avrebbe dovuto essere la sera di Cassano e invece sarà quella di Bassano. Fantantonio ha rotto col club, qua invece hanno un mucchio di rotti a cui si è aggiunto Candido messo ko da un fastidiosissimo virus (se ne riparla per il campionato) e tuttavia non hanno affatto perso la rotta. Incrociare i virtussini adesso, chiusi a testuggine eppoi pronti a ripartire come un pugno in faccia può diventare un pessimo affare persino per la Samp che l’altra sera ha messo strizza al Camp Nou col Barça che si è salvato grazie alle magate in sequenza di Leo Messi e all’ineffabile uruguagio Suarez, uno a cui non manca mai il mordente, un vincente incisivo anche nelle amichevoli. Si passa da Messi a Falzerano, da Iniesta a Maistrello eppure è ora che c’è la polpa in palio. D’Angelo, l’appuntamento nel proscenio di Marassi, fa un certo effetto, non lo può negare…Esatto. Il solo fatto di poter giocare in uno stadio così bello e affascinante, dinanzi presumibilmente a una gran bella cornice di pubblico un match di questo spessore deve alimentare ancor di più le nostre motivazioni e darci una spinta ulteriore in un confronto che sotto il profilo fisico ci impegnerà allo spasimo. Eppure vigilie del genere è favoloso poterle vivere…Per la mentalità che le appartiene non scaverete trinceePer nulla. Andiamo lì a giocarcela e per cercare di metterli in difficoltà, questo sia chiaro. Poi proveremo anche a vincere per cercare di passare il turno. Ho detto provare a vincere eh, beninteso. Sennò sarei folle e presuntuoso. Ma mi piace essere positivo e pretendo che lo siano anche i ragazzi. Da remissivi non avremmo alcuna speranza, poi lo so anch’io che tra noi e loro ci sono due categorie di differenza.Tutto ineccepibile. Poi però all’atto pratico come si fa a creare grattacapi alla Samp che ha appena messo alla frusta Messi e Suarez a casa loro?Disputando una partita di totale organizzazione. Dove tutti quanti dovranno essere coinvolti nella fase difensiva e votati a una notte di sacrificio. Se li concediamo l’uno contro uno siamo morti, il gap tecnico ci sfonderebbe. Allora bisognerà lavorare di squadra, difendendo di gruppo, corti, compatti e ragionando col mutuo soccorso. Ma non basterà ancora. Perciò dovremo essere pronti a correre molto più di loro, a sprigionare il massimo dell’aggressività. Questa è un’occasione speciale per noi per fare bella figura e non intendiamo buttarla via. Sarà necessario oltrepassare i nostri limiti.Magari evitando la trappola dell’emozione…Ma no, quella l’avvertiremo entrando nel garage dello stadio col pullman o durante il riscaldamento pregara. Al fischio d’inizio svanirà tutto, poi vivi il clima partita.Lei da giocatore ha già trionfato a Marassi:un suo gol lanciò il Castel di Sangro col Genoa…Sì ma è roba di vent’anni fa e soprattutto tanti chili fa. Ora serve una maxiprestazione dei miei per restare dentro il duello. Servirà fare alla perfezione il tanto di buono visto con l’Andria e specialmente con l’Avellino.La situazione dei nuovi Grandolfo e Bianchi come la valuta?Grandolfo ora uno spicchio di gara di qualità me lo può garantire. Bianchi invece no, è ancora indietro come passo, però lo porto ugualmente con me in panchina.Cosa si aspetta da stasera?Mi attendo atteggiamento, intensità e applicazione. E vedere tradotto sul prato quanto attuato in settimana.Rispetto all’Avellino magari, pure maggiore capacità realizzativa…Con l’Avellino è stato bravo il portiere non carenti le nostre punte sennò era chiusa molto prima.Nell’allenamento di rifinitura avete provato anche i rigori…A me piace essere positivo e propositivo. Sempre.
Ore 16.40 – (Gazzetta di Mantova) Il presidente Sandro Musso, a pochi metri in tribuna dal patron del Venezia Joe Tacopina, si lascia andare ad un applauso convinto a fine match. È soddisfatto Musso, anzi per certi versi è pure entusiasta del ko di misura rimediato al Penzo nel secondo (e ultimo) turno di Coppa Italia: «Una grande partita – sottolinea convinto – da cuore e spirito. Queste prestazioni fanno bene al calcio e al Mantova. Mi sono piaciuti tutti, e mi sono piaciuti molto. Lo ripeto: mi sono piaciuti come non mai». Nonostante le note carenze d’organico sono arrivati segnali positivi dal gruppo che in campo ha stretto i denti provando anche a pungere in un paio di occasioni: «Tanta roba, davvero – continua Musso –. Dal portiere che ha dimostrato di essere di qualità, ai ragazzi della Berretti che sono scesi in campo. Ma pure i “vecchi”… tutti bravi, sono molto soddisfatto». Certo è che il Mantova ha davvero gli uomini contati. Siamo a Ferragosto e al campionato manca sempre meno, con l’esordio di Ancona del 28 agosto che ormai è dietro l’angolo. La speranza è quella di trovare un minimo di stabilità fuori dal campo per provare a rimettere in piedi le cose. Ieri a Venezia i nuovi soci romani (De Sanctis e Folgori) non si sono visti. E di novità di mercato, al momento, non ce ne sono. Unica eccezione l’ufficialità del passaggio di Samuele Sereni al Forlì: «Sappiamo di dover completare la squadra – afferma il presidente – ma dobbiamo farlo con calma e senza farci prendere dalle pressioni che arrivano dalla piazza, dalla stampa, dal mister…». Ma quindi martedì, alla ripresa, la formazione di Prina sarà ancora quella attuale? Musso non si sbilancia: «Prima dei rinforzi voglio capire un po’ di cose. Anche così c’è qualità e qualcosa di buono lo vedo». Il campionato però sarà tutta un’altra musica. Per ora si parla solo di un interessamento dell’Ancona per Matteo Momentè.
Ore 16.30 – (Gazzetta di Mantova) Si sbraccia e urla per tutta la partita. Prova a guidare i suoi, anche se a conti fatti i “suoi” sono solo 12. Gli altri sono tutti ragazzi della Berretti che escono dal Penzo con la testa alta e con un secchio di sudore che non può che gratificarli. Mister Luca Prina però ha ben chiaro quale deve essere il futuro prossimo della squadra: «Fare mercato per noi non è un bisogno, è una necessità – sottolinea – e le linee definite da me insieme ai dirigenti sono chiare. Non è una gara d’agosto che mi può far cambiare idea, servono dei giocatori per essere competitivi in vista del campionato». A Venezia una prova di grande sacrificio per tutti. Da Maniero (buona prestazione anche se la barriera sul gol non era posizionata al meglio) all’acciaccato Siniscalchi passando per i tantissimi giovani gettati nella mischia: «La Coppa Italia rientra nel discorso del calcio d’agosto che lascia sempre il tempo che trova. Io però sono molto soddisfatto. Chiaramente non siamo completi e di fronte avevamo un’ottima squadra. La prestazione è stata più che buona. Nel primo tempo c’è stato un ritmo importante, poi nella ripresa dopo il gol è chiaro che sono uscite le nostre difficoltà a livello di condizione». Sorride il tecnico del Venezia Filippo Inzaghi: «Abbiamo giocato un primo tempo stupendo – analizza l’ex bomber del Milan – dovevamo essere sul 3-0 per quanto prodotto. Sotto porta dobbiamo migliorare, ma c’è tutto il tempo».
Ore 16.20 – (Gazzetta di Mantova) Poteva essere una Caporetto, è stata una semplice sconfitta. Si chiude con un ko di misura a Venezia l’esperienza in Coppa Italia 2016-2017 del Mantova. Decide la punizione di Pederzoli nella ripresa, dopo tanta sofferenza ma anche tanta applicazione tattica che ha permesso all’Acm di reggere all’urto degli arancioneroverdi. Qualche cambiamento rispetto alle indicazioni della vigilia nello scacchiere di mister Prina. In porta Maniero (al debutto in biancorosso), in difesa stringe i denti Siniscalchi, davanti Maccabiti vince il ballottaggio con Boniperti, poi Marchi e Caridi. Scelte quasi obbligate viste le note e pesanti carenze in organico che la squadra ha da inizio preparazione atletica. Dall’altra parte una delle corazzate del girone B con in panchina l’ex Milan Filippo Inzaghi e in campo Simone Bentivoglio, vecchia conoscenza del Mantova dei (bei) tempi della serie B. Il primo brivido lo creano i lagunari al 6’ con un colpo di testa telefonato proprio di Bentivoglio. A seguire un paio di traversoni pericolosi che però il Mantova riesce a risolvere in suo favore. In generale c’è sofferenza, con l’unico squillo che risuona al 15’ con la fucilata dalla distanza di Caridi che si spegne a lato. L’occasione più ghiotta della prima frazione è veneziana. È il 25’ quando Ferrari in area piccola trova la zampata. Gran risposta di Maniero che si distende e manda in corner. Il Mantova è ovviamente schiacciato, ma quando riparte riesce a mettere in pensiero la difesa di casa. Succede sull’asse Zammarini-Marchi al 33’, con l’attaccante che in spaccata non trova la palla per il vantaggio. Nella ripresa arriva subito la doccia gelata. Punizione di Pederzoli di piatto dal limite, barriera e portiere sono mal posizionati e per il capitano dei veneti è un gioco da ragazzi. Oltre alla tegola del gol incassato arriva anche l’uscita anzitempo di Sniscalchi, con Prina costretto a spostare Bandini sulla linea dei difensori inserendo Donkor sulla sinistra. Fortuna vuole però che i ritmi calino vertiginosamente, con il Venezia che toglie il piede dal gas e l’Acm che contiene con spirito di sacrificio. Nel finale c’è pure spazio per Ruopolo che piano piano sta uscendo dal tunnel dell’infortunio al ginocchio. Ora di fronte ci sono due settimane “libere”, due settimane fondamentali per il futuro del Mantova prima di iniziare il campionato in quel di Ancona. La squadra ha dato il massimo in Coppa Italia, ma le carenze d’organico sono evidenti e preoccupanti. Servono giocatori, serve stabilità, serve credibilità. Serve il Mantova.
Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Buona la prima ma prudenza da parte dei giocatori. In attesa di raggiungere una buona condizione fisica e psicologica, il Venezia battendo il Mantova si augura di proseguire nella Coppa Italia. Alex Pederzoli è ritornato in laguna dopo la sua breve esperienza arancioneroverde, segnando il gol della prima partita. È uscito malconcio ma, a detta del giocatore, non si tratterebbe nulla di grave. «Abbiamo giocato 75 minuti a buon livello – ha commentato il numero 4 – oltretutto abbiamo applicato in campo quanto il mister pretende da noi. C’è tanto ancora da lavorare, soprattutto per travare l’assieme e conoscerci meglio». Buon esordio anche di Alessandro Malomo, insuperabile al centro della difesa veneziana, che ieri è uscita indenne dalla competizione. «Contro i virgiliani – ha detto Malomo – abbiamo giocato come volevamo, soddisfacendo mister Inzaghi. Questa vittoria ci dà morale e sicurezza; ora puntiamo ad un risultato positivo in quel di Santarcangelo, così da passare il turno e prepararci al meglio per il difficile campionato di lega Pro». Il bomber Nicola Ferrari è rimasto all’asciutto, ma mettendo spesso i compagni in condizione di diventare pericolosi. «Abbiamo avuto tantissime occasioni – conclude Ferrari – e ci siamo divertiti. Abbiamo trovato davanti a noi un portiere strepitoso, che le ha parate tutte. La squadra ha un buon assetto. Spero che il nostro allenatore sia rimasto soddisfatto della prova; sicuramente altro on potremo fare che migliorare, sia nel gioco che nei risultati futuri. Sono in attesa di fare il primo gol con questa maglia».
Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Decisamente soddisfatto il numero uno del Venezia Joe Tacopina per la prima uscita ufficiale della sua squadra. «Sono molto felice – ha affermato il presidente – questo è buon inizio, ho osservato molti allenamenti del ritiro e ho percepito come hanno lavorato sodo, ed oggi si è visto. Il risultato finale non rende l’idea di quanto abbiamo fatto, loro hanno giocato con 8 uomini dietro la palla, è stata una partita da noi dominata, come ci aspettavamo. L’1-0 non riflette appieno la nostra forza». L’allenatore avversario, Luca Prina, ha affermato come il Venezia sia la miglior squadra della Lega Pro: «Credo sia una persona molto intelligente, ma è troppo presto per dire se è vero o no. Apprezzo i commenti, ma abbiamo una lunga strada da percorrere, e l’obiettivo è quello di vincere». Il gol ha faticato ad arrivare, ma la coesione è sembrata tanta: «Mi ha fatto molto piacere l’unità dimostrata dal gruppo, mi è sembrato giocassero insieme da anni, non settimane. Sono stato in tanti spogliatoi, ma nel nostro si respira una grande atmosfera, si sentono una famiglia, si aiutano e si supportano. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, era coppa italia, non campionato, ma era una partita importante sul livello mentale ed abbiamo cominciato come speravo. Sono contento per il mister, che ha superato alla grande la prima uscita». Uno sguardo anche al futuro: «Questo è un anno importante per il venezia, ci sarà il passo più importante per il nostro progetto, sono felice che i nostri tifosi possano essere parte attiva con noi». Un chiarimento sulla confusione creatasi ai botteghini arriva dal dg Dante Scibilia, che illustra la situazione: «Alcuni tifosi non sono riusciti ad entrare, e ci dispiace molto perché hanno diritto ad assistere alla partita. Però, come dicevamo, quest’anno è diverso, i biglietti sono nominali e servono tempi molto lunghi per stamparli, stiamo lavorando per cercare di ridurli ma non è semplice. Non abbiamo i permessi per allacciare le biglietterie allo stadio per questioni di sovrintendenza, valuteremo come risolvere il problema, ma consigliamo vivamente di acquistare l’entrata in prevendita per evitare code. Questo tipo di biglietto necessita 4 minuti per essere emesso, per circa 120 biglietti all’ora. Invitiamo tutti ad acquistare da casa, da dove si può anche stampare il biglietto».
Ore 15.40 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Esordio ok e Inzaghi a fine partita mostra tutta la sua soddisfazione. «Sono molto contento per la partita – afferma il tecnico – abbiamo giocato un primo tempo strepitoso, nel quale abbiamo creato tanto, con l’unico rammarico delle tante occasioni create che non siamo riusciti a concretizzare. Abbiamo prodotto 20 cross, è stato strano trovarsi al riposo ancora sullo 0-0, dobbiamo essere più spietati, non possiamo creare così tanto e non capitalizzare, corriamo il rischio di trovarci in situazioni scomode inutilmente». Bene sul piano del gioco, delle occasioni create e anche da quello fisico: «Sapevo che avevamo 60-70 minuti nelle gambe, ma non mi sarei mai aspettato di giocare un primo tempo così. Sembrava giocassimo insieme da una vita, non da una mese, e questo è merito dei ragazzi che si sono impegnati duramente ed hanno cercato di rispettare le indicazioni mie e del mio staff. Se fossero arrivati i gol non aver avuto davvero nulla da recriminare, ma abbiamo comunque giocato una partita nel quale non abbiamo preso un tiro in porta, non abbiamo sofferto ed abbiamo portato a casa la vittoria». Dopo le gare giocate qui da giocatore, il ritorno da allenatore: «Venezia è una città fantastica, arrivare in barca è un emozione, il Penzo è molto bello e spero di riuscire a portare qui il calcio che i tifosi hanno visto nei primi 60 minuti. Voglio che si divertano». E per farlo può contare su una rosa di prim’ordine: «In settimana recupereremo Geijo e Virdis, che per noi sono molto importanti. Ad organico pieno, possiamo fare affidamento su tanta qualità». Il suo Venezia ha retto bene anche alle poche sfuriate degli avversari: «Forse abbiamo rischiato qualcosa sui contropiedi, ma è inevitabile concede qualcosa dopo aver giocato 40 minuti nella loro metà campo. Il 4-3-3 fa giocare in questo modo, i ragazzi si sono aiutati bene, sono soddisfatto di come hanno risposto». Domenica si andrà a Santarcangelo per cercare la qualificazione: «Sappiamo che ci aspetteranno, ma andremo comunque li per fare la nostra gara». Il primo mattone nel frattempo è piazzato: «La Lega Pro è una campionato ostico e competitivo, per arrivare in fondo non basterà essere il Venezia. Dovremo giocare da squadra ed essere un grande gruppo».
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Gradevole da vedere specie nella prima frazione il Venezia di Pippo Inzaghi ha conquistato il primo successo sul Mantova in Coppa senza faticare molto ma anche senza esaltare più di tanto. Ben disposto a centrocampo, con giocate ispirate a dovere e ottimi movimenti, non è parso precisissimo nelle chiusure, dove qualche volte s’è fatto cogliere impreparato. Davanti ha costruito tantissimo ma non è riuscito a concretizzare la superiorità con una rete degli avanti (anche se c’è da dire che l’arbitro ha sorvolato su almeno un paio di falli da rigore su Ferarri), affidandosi per la vittoria a una punizione – indubbiamente pregevole – trasformata da Alex Pederzoli. Ma sul piatto della bilancia devono essere messe anche le assenze: Domizzi, Geijo e Virdis (destinato al trasferimento). Ottimi i fraseggi offensivi tra Fabris e Ferrari che hanno messo in seria difficoltà una retrovia mantovana apparsa non gran cosa: l’elemento migliore è stato indubbiamente il portiere Maniero. In avanti il Venezia ha visto poco coinvolto Marsura, incostante nella proposizione e in ogni caso escluso dal fatto che il gioco gravitava sulla destra, mentre Fabiano è risultato attivissimo anche se in qualche volta i suoi inserimenti non rispettavano a dovere i tempi dell’azione, compromettendone la riuscita. Attivo particolarmente anche Bentivoglio, sulla sinistra della mediana al fianco di un ottimo Pederzoli ma pronto a spaziare e spostare anche in avanti il suo raggio d’azione. Dietro, come detto, qualche sbavatura s’è registrata specie quando Zammarini – encomiabile la sua prestazione – si proponeva con potenza e incisività sulla sinistra offensiva dei virgiliani partendo dalla sua zona arretrata. Buona la tenuta centrale di Modolo, efficace anche nelle apparizioni in avanti, al cui fianco Malomo non è apparso impeccabile. Attenti ed efficaci sono apparsi Baldanzeddu e Garofalo (che nella ripresa ha lasciato il campo dopo uno scontro di gioco). Tra i pali Facchin ha dimostrato la sua sicurezza, controllando con autorità tutte le palle e guidando gli spostamenti del reparto.
Tra i subentrati Soligo ha avvicendato bene Pederzoli sulla mediana – a parte un pasticcio – e Tortori ha interpretato al meglio il suo ruolo lanciandosi anche in un triangolo in area con Fabiano non riuscito per poco. Semplice apparizione per Pellicanò. Prima uscita soddisfacente per un Venezia che, come anticipato daal tecnico Inzaghi, punta ad essere al meglio per il 28 agosto. Intanto domenica secondo test di Coppa in Romagna.
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Venezia) La grande attesa è finita con un lungo applauso. Il Venezia griffato Pippo Inzaghi ha centrato l’esordio ufficiale piegando il Mantova nella seconda giornata del proprio girone di Coppa Italia e iniziando in una maniera esaltante la propria stagione (ora a Santarcangelo domenica basterà un pareggio per passare il turno). Finalmente il pubblico lagunare – presente in numero discreto al Penzo vista data e orario non ideali – ha visto all’opera la squadra che punterà alla promozione diretta in Serie B in una Lega Pro che si presenta particolarmente agguerrita: non solamente il Parma, ma più di una le contendenti che cercheranno di sgambettare i lagunari. Il più atteso – manco a dirlo – era Pippo Inzaghi e non ha deluso: un applauso particolare ha salutato il suo “passaggio” ai centrocampisti mantovani per la battuta di una punizione. In panchina si è fatto valere non risparmiando indicazioni a gran voce ai propri ragazzi. Ma al solito il fascino del Pippo giocatori è ancora negli occhi e nella mente di tutti e ciò basta a catturare le simpatie. I ragazzi dell’ex bomber (erano assenti Domizzi, Geijo e Virdis un uscita) sono stati autori di una buona prestazione – in particolare nella prima parte di gara – con grande volume di lavoro offensivo, purtroppo non finalizzato su azione ma solamente su calcio piazzato grazie alla palla che Pederzoli ha fatto filtrare in una barriera davvero lunga, sorprendendo il portiere Maniero. Entusiasta il presidente Joe Tacopina che si è diviso tra tribuna e bordo campo per seguire il match d’esordio: il suo ambizioso Venezia sta prendendo formae le indicazioni sono indubbiamente incoraggianti. La cronaca. 11’ Fabiano dall’area conclude addosso a Menini a due passi dalla porta. 12’ Garofalo ci prova dalla distanza ma spedisce alto. 13’ dalla sinistra Marsura si vede ribattere la conclusione a favore di Fabris: anche il suo tiro è smorzato dalla difesa. 16’ Fabris dalla destra mette palla per Ferrari sul primo palo che impegna Maniero. 18’ Zammarini dal limite sinistro costringe Facchin al tuffo per la deviazione in angolo. 20’ Ferrari dalla destra di poco sul fondo. 24’ Fabris dalla destra per Ferrari che tocca palla a due passi da Maniero costretto alla deviazione con la punta delle dita. 32’ sospetto fallo da rigore su Ferarri. 33’ Fabiano dal limite sinistro al volo impegna Maniero in una respinta acrobatica sulla quale Modolo arriva scoordinato e spedisce alto. 34’ Zammarini dalla destra per l’accorrente Maccabiti al centro che non arriva sul pallone. 36’ conclusione di Marsura dal limite controllata da Maniero. 40’ altro sospetto fallo da rigore su Ferrari. 40’ Fabiano dal fondo di destra su Maniero che smanaccia. 42’ Marsura recupera palla in area di sinistra dopo un controllo sbagliato del portiere Maniero fuori dai pali ma perde il tempo per concludere o servire un compagno per il tiro immediato. Ripresa. 3’ cross di Garofalo per la testa di Modolo in area con Maniero che controlla. 10’ punizione da appena fuori area a sinistra di Pederzoli con barriera allungata e palla che filtra battendo Maniero. 15’ Maccabiti dalla distanza conclude alto. 18’ punizione di Bandini dal limite di sinistra che Facchin para alto. 25’ Tortori-Fabiano, ma il triangolo in area non si chiude. Unica nota negativa della giornata la durata delle code per l’acquisto dei biglietti che ha surriscaldato gli animi di qualche sportivo.
Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Voleva partire col piede giusto, Filippo Inzaghi. Ci teneva particolarmente e alla fine ottiene quello che voleva alla vigilia. Vittoria col minimo scarto col Mantova, partita ben giocata per lunghi tratti, calo fisico finale più che prevedibile quando il calendario segna il 13 agosto. I primi spunti, però, sono molto incoraggianti. Squadra tecnica, dotata di palleggio e anche di capacità di soffrire, con una grande varietà di soluzioni offensive. Al momento i gol arrivano col contagocce, ma gli schemi ci sono, le occasioni da gol anche, il resto verrà col tempo e con il crescere della condizione fisica: «Abbiamo fatto uno splendido primo tempo – ha detto l’ex allenatore del Milan – non abbiamo praticamente subito un tiro in porta. Voglio la qualificazione, abbiamo una rosa ampia ed è importante andare avanti anche in questa competizione per far giocare tutti e coinvolgere il più possibile i giocatori. Per me è molto bello debuttare in panchina, è stato emozionante arrivare in barca, ci tenevo a partire con il piede giusto e credo che la gente si sia divertita. Abbiamo preso qualche contropiede pericoloso, ma mi va bene quello che ho visto. Ci vuole tempo e pazienza». La prima uscita ufficiale di Coppa Italia di Lega Pro al Penzo contro il Mantova porta con sé tanti sorrisi e un successo convincente anche sotto il profilo del gioco. Decisivo il gol segnato all’8’ del secondo tempo su punizione da Alex Pederzoli, che aggira la barriera e batte un incerto Maniero sul suo palo. Il Mantova fa una degna figura, subendo spesso nel primo tempo, ma rimanendo sempre in partita e cercando sempre il contropiede. Sul taccuino nei primi 45 minuti almeno quattro occasioni nitide per il Venezia, ma nessun gol: la prima al 10’, con un tiro di Fabiano respinto alla disperata, la seconda con Fabris, che al 13’ viene disturbato in extremis al momento di battere a rete, la terza al 24’ con Ferrari che devia un gran cross di Baldanzeddu trovando sulla sua strada un super Maniero, la quarta al 43’ con Marsura, che non riesce ad angolare il tiro da buona posizione spedendo a lato. Il Mantova non sta a guardare, sfiora il vantaggio al 17’ con Zammarini con un bel tiro da fuori respinto in angolo da Facchin, va a un soffio dall’1-0 al 33’, quando ancora Zammarini serve Marchi solo di fronte a Facchin. L’attaccante non ci arriva per un soffio. Nella ripresa il Venezia comincia forte, sfiora subito la rete con Modolo al 2’, poi colpisce su calcio da fermo con Pederzoli. Il quale poi lascia il campo a Soligo pochi minuti dopo visibilmente affaticato. Inzaghi si sbraccia, i suoi gestiscono fino alla fine, con qualche brivido. E il Penzo applaude. Da segnalare i disagi per un gruppo di tifosi, entrati in ritardo allo stadio per gli annunciati ritardi nell’emissione dei tagliandi alle biglietterie del Penzo: «Continuiamo a ribadire la necessità di fare i biglietti in prevendita – spiega nel dopo gara il dg Dante Scibilia – mi dispiace quello che è accaduto. Ci vogliono circa 4 minuti per l’emissione di ogni biglietto. Da parte nostra cercheremo di migliorare il servizio, in prevendita costano meno e ci si stampa il biglietto a casa».
Ore 14.40 – (La Nuova Venezia) Coda polemica alla partita di ieri, a causa di alcuni tifosi che sono entrati allo stadio in ritardo, non riuscendo a ottenere in tempi brevi il biglietto per la partita. Ma la spiegazione l’ha data il direttore generale del Venezia, Dante Scibilia. «Ci scusiamo per la situazione che si è creata, ma la colpa a monte non è del club, bensì di una procedura che richiede almeno 4’ per il rilascio del biglietto, in base alle norme di legge che ci vengono imposte. Purtroppo abbiamo spiegato tante volte che questa è la Lega Pro e ha regole diverse rispetto alla Serie D. Le biglietterie esterne non hanno la possibilità di collegarsi con cavi elettrici allo stadio per questioni di vincoli della Soprintendenza, quindi tutto è più complesso. Ai nostri tifosi ricordiamo che i biglietti possono essere acquistati in prevendita a un prezzo oltretutto inferiore, bypassando così i problemi. Faremo il possibile per rendere più semplici le cose». Il match winner Alex Pederzoli rassicura invece tutti sull’entità del suo infortunio. «Ho preso una botta al ginocchio, sul collaterale, ed era successo anche in settimana in allenamento. Per sicurezza ho preferito uscire, ma non dovrebbe essere nulla di grave. L’importante era esordire con una vittoria, e lo abbiamo fatto giocando bene per almeno 70’, esprimendo il calcio che vuole vedere il nostro allenatore. Sul gol ho sfruttato una incertezza del portiere cogliendolo in contropiede, ed è andata bene».
Ore 14.30 – (La Nuova Venezia) Missione compiuta. Per Filippo Inzaghi è arrivata la vittoria all’esordio al Penzo, ma il nuovo allenatore del Venezia resta con i piedi per terra. «C’è stata l’emozione della prima gara e sono molto contento», osserva, «ho detto ai ragazzi che abbiamo giocato un primo tempo molto bello, ma con venti cross non puoi non fare almeno tre gol. Sennò dopo rischi negli ultimi 20’ di impaurirti e arretrare. I ragazzi erano molto stanchi dopo un primo tempo a livelli da campionato. La squadra è tutta nuova, neopromossa ma può migliorare in tutto. Siamo assieme solo da un mese e non mi aspettavo davvero di essere già a questo livello. Unica pecca i gol sbagliati». Il Venezia si giocherà il passaggio del turno domenica prossima a Santarcangelo di Romagna. «Ci giocheremo tutto, ma la rosa è ampia e ci sarà spazio anche per gli altri. Martedì recupereremo Geijo e spero rientri a breve pure Stulac. Con la rosa al completo ce la giocheremo con tutti». Poi Inzaghi parla del Penzo. «È molto bello e ha il suo fascino e ci arrivi in barca, ma questa è una città fantastica che non ha eguali. Ci tenevo a partite con il piede giusto e penso che la gente sia stata contenta di vedere un bel calcio almeno per 70’. Il 4-3-3 ti fa giocare molto in avanti e quindi è inevitabile anche concedere qualche contropiede agli avversari, ma tutto è andato bene contro il Mantova a parte la necessaria maggiore concretezza davanti alla porta. La tuta in panchina? Un caso, sarò sempre in giacca e cravatta, ma ho appena preso le misure e sto aspettando la divisa societaria».
Ore 14.20 – (La Nuova Venezia) Buona la prima per Filippo Inzaghi e il nuovo Venezia. Al Penzo ieri è arrivato il successo per 1-0 sul Mantova nell’esordio in Coppa Italia di Lega Pro. Pochi tifosi sugli spalti, ma del resto c’era da aspettarlo a ridosso del Ferragosto e con una giornata da spiaggia. Prova comunque convincente sotto il profilo del gioco per il Venezia, anche se poi ha peccato di precisione sotto porta, limitandosi a sfruttare solo la punizione di Pederzoli a inizio ripresa. Inzaghi si è preso la panchina di destra sotto la tribuna centrale, e in tenuta sportiva ha seguito l’andamento della sfida sempre in piedi, andando avanti e indietro nella sua area tecnica, incitando e predicando in continuazione gioco veloce e massima attenzione. Non un tarantolato, per intenderci, ma un allenatore alla caccia dei dettagli e della massima concentrazione. In campo il Venezia ha tenuto le redini del gioco, costruendo molte palle gol e costringendo spesso Maniero a interventi complessi. I principali terminali offensivi sono stati Fabiano e Ferrari, ma con continui inserimenti dei centrocampisti. Venezia che ha sfruttato molto la fascia destra e le sovrapposizioni di Baldanzeddu, esterno difensivo che ha aperto la fabbrica dei cross proponendo in serie palloni invitanti per la testa dei compagni. L’opportunità più ghiotta è finita però sui piedi di Ferrari (15’), per una deviazione al volo sotto misura che però ha trovato la mano destra di Maniero a deviare in tuffo la palla in corner. Il Mantova, pur con tutte le sue difficoltà del momento, ha cercato di mettere i bastoni tra le ruote come ha potuto agli avversari, ma solo Zammarini ha impensierito Facchin con un tiro dal limite rasoterra, finito in calcio d’angolo al 17’. Un Venezia abile nel fraseggio e nello smarcare gli uomini al limite dell’area, con un Fabiano (schierato sulla destra, ma sempre pronto ad accentrarsi), apparso già in forma. In mezzo Pederzoli ha mostrato classe e controllo delle trame, mentre dietro Malomo e Modolo hanno alzato la diga che finora ha lasciato immacolata la propria porta. Dopo l’intervallo Inzaghi si è concesso anche ad alcuni tifosi per foto e autografi, pronto poi a concentrarsi subito sulla ripresa, proseguita sulla falsariga dei primi 45’. Venezia sempre propositivo e premiato al 10’ con la rete di Pederzoli, arrivata con una punizione dal limite per fallo precedentemente subito da Fabris. L’azione degli arancioneroverdi è stata continua, lasciando solo le briciole a un Mantova che ha provato a pungere, ma senza troppa convinzione. Poi è subentrata la stanchezza su ambo i fronti, segno che le tossine del ritiro non sono ancora state smaltite del tutto. E con queste anche i crampi che hanno costretto alla sostituzione di Garofalo nel finale. Unica nota negativa per Inzaghi, l’uscita per infortunio al ginocchio sinistro di Pederzoli. Per il resto la sensazione è che questo Venezia, una volta registrata la mira in attacco e recuperati gli infortunati, con la medesima solidità difensiva possa fare grandi cose.
Ore 13.50 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Che per la qualificazione al quarto turno di Coppa Italia sarebbe servita un’impresa epica lo si sapeva anche alla vigilia, ma i problemi che attanagliano il Vicenza di questa tribolata estate 2016 si sono visti chiaramente tutti ieri sera al Castellani. Contro una squadra di categoria superiore come l’Empoli, già rodato dopo anni di lavoro mirato, rivelazione dello scorso campionato di serie A, dopo venti minuti cala già il sipario sul discorso qualificazione e sul sogno di giocare al Menti un pass per gli ottavi di finale della Tim Cup. Il perché è tutto nella doppietta di Massimo Maccarone, highlander immortale che continua a segnare a raffica nonostante gli anni trascorrano inesorabilmente. Alla fine sarà 2-0, inutili tutti gli aggiustamenti tentati da Lerda, alle prese con un’ecatombe di infortuni che sembra quantomeno in via di risoluzione. Passano appena tre minuti e l’Empoli è già in vantaggio: Fontanini stende Maccarone, sul dischetto va lo stesso BigMac che non sbaglia, Benussi intuisce ma non può nulla. Per il Vicenza è un pugno in pieno volto, di quelli che fanno male. Al 16’ arriva il raddoppio: Buchel fugge sulla destra e crossa, pescando Maccarone che da due passi fulmina ancora l’incolpevole Benussi, pietrificato nell’occasione dal colpo di testa perfetto dello scatenato capitano empolese. Il Vicenza è in bambola, sbanda paurosamente e rischia seriamente di subire il terzo gol tre minuti dopo: angolo delizioso di Pasqual, Maccarone anticipa tutti e costringe Benussi al miracolo. La rabbia del portiere biancorosso subito dopo il pericolo scampato è indicativa dello stato confusionale biancorosso. E dire che se il Vicenza dietro balla paurosamente neppure l’Empoli se la passa bene. Cosic liscia due volte, ma per sua fortuna nessuno ne approfitta e la porta di Pelagotti non corre alcun rischio concreto. Il tempo di prendere fiato, di serrare le fila e quantomeno Lerda riesce a ricompattare i suoi, che non riescono però a colpire e neppure a riaprire il discorso. L’unico a provarci è Galano, che al 34’ con un tiro improvviso costringe Pelagotti a un grande intervento in tuffo. Nella ripresa è Benussi a evitare che il ko assuma le proporzioni di una disfatta: bravissimo il portiere biancorosso a salvare su Maccarone e Saponara (10’), ancora su Saponara (21’) e su Croce (28’). Inutili gli ingressi di Fabinho e nell’ultimo quarto d’ora anche di Bellomo, al rientro dopo un infortunio e che Lerda aveva meditato persino di rilanciare dall’inizio per una sessantina di minuti. E pensare che più o meno un anno fa, proprio di questi tempi, il Vicenza espugnò il Castellani con una rete di Gatto. Il destino ha voluto che veneti e toscani si incontrassero una seconda volta, nella più classica delle rivincite. Le cose cambiano e l’impressione resta quella di un cantiere aperto che avrà bisogno di tempo per essere sistemato. Le buone notizie potrebbero arrivare dal mercato. Il direttore sportivo Antonio Tesoro ha fatto capire di poter chiudere per un difensore prima del 20 agosto. Gli ultimi nomi sono quelli di Zaccardo, Perico e Volta. Staremo a vedere.
Ore 13.30 – (Giornale di Vicenza) Due schiaffi che possono, anzi devono far bene. Francesco Benussi, capitano del Vicenza ad Empoli, analizza la sconfitta in Coppa Italia con onestà e consapevolezza: «Abbiamo perso contro un avversario di categoria superiore che è avanti a noi anche a livello di preparazione, considerando che già la prossima settimana debutterà in campionato – premette -. Detto questo, a maggior ragione il nostro approccio avrebbe dovuto essere diverso: se alla bravura degli avversari aggiungi anche errori che li agevolano, inevitabilmente le tue difficoltà, pure oggettive, finiscono per diventare enormi e ti rendono impossibile rimanere in partita».Nemmeno il tempo di scendere in campo, e già il portiere biancorosso ha dovuto tentare invano di opporsi al rigore di Maccarone: «Ma è da tutto il precampionato che prendiamo gol o comunque commettiamo troppi errori nella fase iniziale delle partite, così non va bene – avverte Benussi -. Proprio perché sappiamo di essere una squadra in costruzione, perché dietro siamo numericamente pochi e sappiamo di non essere tutti ancora al meglio, dobbiamo metterci ancora più attenzione e determinazione fin dalle prime battute».Ancora una volta il “vecchietto” Maccarone ha dimostrato di essere un attaccante di razza: «Purtroppo quando mi gioca contro segna sempre, alla faccia del “vecchietto” – dice il portiere biancorosso -. Fino a quando è rimasto in campo è sempre venuto a pressare i nostri difensori appena ricevevano palla, lo stesso ha fatto poi Gilardino: dobbiamo solo prendere esempio da giocatori così, tutti noi possiamo imparare tanto».Con Giacomelli e D’Elia fuori causa per infortunio, la fascia di capitano è passata a lui. E ancora una volta questa fascia così onorevole, ma ultimamente anche parecchio sfortunata, ha rischiato di… fare danni, visto che il portiere biancorosso si è presentato in sala stampa con la borsa del ghiaccio sul ginocchio sinistro: «Spero che sia solo una botta che si possa riassorbire in pochi giorni – dice Benussi -. Sono orgoglioso di essere stato individuato come capitano: credo che non sia solo in virtù dell’età, ma anche di quello che posso e voglio dare in campo e in spogliatoio. Spero di poter essere un riferimento importante per un gruppo che deve lavorare tanto, ma è pronto a farlo: tra due settimane ci aspetta il Carpi, una squadra che secondo me è tra le favorite per rimanere sempre ai vertici del campionato. Dovremo farci trovare pronti, facendo tesoro anche di sconfitte come questa: meglio che siano venute adesso, quando siamo ancora in tempo per crescere e migliorare».
Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Se questo è il Vicenza. Non può essere il titolo di un romanzo, anche perché il Vicenza che affronterà il campionato non potrà né dovrà essere questo. Servono rinforzi. Lerda lo sa e sa che la società lo sa. Passa l’Empoli al “Castellani”, più forte e più avanti dei biancorossi sotto tutti i punti di vista, ma l’impegno non si discute.Vero Lerda?Sono d’accordo, ma la sconfitta è stata netta. L’Empoli è partito subito forte.Siamo andati sotto già dopo pochissimi minuti e poi intorno al 15′ abbiamo concesso altre situazioni pericolose. Poco da dire: i nostri avversari stanno meglio di noi sotto tutti i punti di vista. Proprio l’inizio vi ha reso la partita molto in salita…Dovevamo essere più attenti, non c’è dubbio. E poi comunque facciamo tanta fatica. Perché?La condizione è precaria per diversi giocatori, a livello generale non è omogenea e questo ci impedisce, in questo momento, di esprimerci al meglio come squadra, specie se poi ci troviamo a competere con l’Empoli, che gioca un calcio consolidato. Il centrocampo pare in sofferenza.Ma il discorso è soprattutto atletico, riguarda i diversi livelli di condizione. Faccio degli esempi: Signori è stato fuori per quasi metà ritiro, Rizzo anche di più, quando era a Perugia non ha lavorato tantissimo. La società provvederà?Sa quel che deve fare. Il tempo stringe ed è ovvio che il Vicenza va rinforzato e completato nei vari reparti. Il lavoro da svolgere non riguarda certamente solo la parte atletica…No, ci mancherebbe. C’è tutto un discorso di tattica da affrontare. Saranno due settimane molto intense, in attesa di recuperare alcuni elementi. Vita e Orlando?Sì, loro ci saranno per l’esordio in campionato con il Carpi. Per quanto riguarda Adejo, ci manca molto, è il nostro centrale, ma non sarà pronto per la prima giornata per via dei suoi problemi al ginocchio. La buona notizia è il ritorno in campo, dopo tanto tempo, di Bellomo.È entrato, ha messo insieme un po’ di minuti ma è veramente indietro. Si era infortunato gravemente lo scorso campionato, ha subìto un intervento e gliene manca per raggiungere un buon livello di forma. In questo quadro servono giocatori pronti…Naturalmente, perché così facciamo fatica, è sotto gli occhi di tutti. Dovremo stringere i denti, soprattutto nei primi turni, e i ragazzi dovranno fare parecchi sacrifici, in campo ma anche fuori, a livello di gestione. Un allenatore potrebbe abbattersi di fronte ad un inizio così difficile. Qual è il suo stato d’animo?Ma no, dobbiamo solo lavorare, il gruppo c’è, il fatto è che siamo questi. La gara con l’Empoli era già dura di per sé, ma ha evidenziato i nostri limiti in questo frangente. Come proseguirà la vostra preparazione? Disputerete qualche amichevole prima del 27?Un test contro una formazione dilettantistica è in programma sabato, forse al centro tecnico Morosini di Isola. Dovevamo andare a Perugia, ma in queste condizioni è meglio di no.
Ore 13.10 – (Giornale di Vicenza) Se ti capitano dei toscani che fai? Un tiro. Ed è andata esattamente così. Un tiro. Un rasoterra di Galano neutralizzato da Pelagotti al 34′ del primo tempo. Poi niente. Prima e dopo solo Empoli. Che batte così il Vicenza e si qualifica per il quarto turno della Coppa Italia. L’avventura dei biancorossi, invece, si ferma qui. A FARLA BREVE. L’uno-due in una manciata di minuti di Big Mac, bomber senza età, ha tagliato le gambe al Vicenza. Premettiamo che perdere con una squadra di serie A (in barba alla tradizione di Coppa favorevole ai biancorossi) ci sta. Aggiungiamo che la lista degli infortunati era ed è lunghissima. Ma qui, ragazzi, ci sono problemi. La difesa è tanto, troppo perforabile. Il centrocampo ha difficoltà sia in fase di interdizione che di costruzione. E davanti se i palloni non arrivano… Ecco, questa squadra fa fatica. Ed è inutile nascondersi: messa così farebbe fatica anche in campionato. FATICHEREBBE PERCHE’… Cominciamo dalla difesa, dove ha debuttato da titolare Fontanini. L’impressione? Lontano, lontano dalla condizione. E questo è un problema di carattere generale. Perchè qui tra infortunati, reduci da infortuni e acciaccati vari ognuno… va alla sua velocità. Risultato? C’è chi non riesce ad aiutare (Bogdan con Fontanini), chi non ha ancora il passo (Rizzo, in grande difficoltà sulle accelerazioni di Saponara, che comunque è un signor giocatore) e chi per fortuna si rivede (Fabinho – che ha giocato discretamente – e finalmente Bellomo). Poi c’è chi deve mettere assieme minuti (tanti, tanti). Ergo urge intervento sul mercato. Almeno per un difensore centrale e un centrocampista. LA LETTURA. Con queste premesse non poteva che andare in un modo. Nonostante la grinta, che alla squadra comunque non è mancata. Lerda inizialmente punta sul 4-3-3 prudente, con Bianchi schierato sulla linea dei centrocampisti. A sopresa Beduschi va in panchina e gioca Fontanini. Il modulo non è male, peccato solo per Galano che resta sulla fascia. Ma di questi tempi fai fatica a farne undici…IL PRIMO TEMPO. Dopo 60 secondi si capisce che Benussi non si annoierà: neanche il tempo di vedere se i guantoni sono infilati bene e gli tocca dire di no a una conclusione centrale di Maccarone. Al 3′ Fontanini affronta fallosamente in area Maccarone. É rigore. Sul dischetto va lo stesso Big Mac, che segna con un rasoterra angolatissimo (peraltro intuito da Benussi). Neanche al 16′ il portiere può nulla: cross da destra di Buchel, testa in aerea di Maccarone (troppo libero). Partita sostanzialmente finita, la tiene viva il duello tra Maccarone e Benussi (il secondo dice di no al primo anche al 18′). Al 34′, come si diceva, l’unico tiro del Vicenza. Raicevic tocca corto per Galano sul lato destro dell’area, il pugliese calcia sul primo palo ma Pelagotti è reattivo.IL SECONDO TEMPO. Entra Fabinho, che si sistema largo a destra. Galano si accentra vicino a Raicevic, Di Piazza fa l’esterno a sinistra. Il modulo sarebbe più offensivo, ma la partita continua a farla l’Empoli. Già al 6′ Benussi ferma un tiro di Maccarone, poi il portiere si ripete prima sul solito Maccarone (e basta!) poi su Pucciarelli (11′). Al 21′ Saponara calcia a botta sicura ma Bogdan salva sulla linea, sette minuti dopo Benussi respinge un tiro di Croce. Ecco, l’ultimo a essere neutralizzato è stato Croce. Ora, più che mai, serve testa.
Ore 12.40 – (Mattino di Padova) Una carrellata di amichevoli ferragostane per le squadre padovane di Serie D. È stato un sabato piuttosto impegnato per Abano, Este, Campodarsego e Vigontina, tornate in campo per il primo check-in (escluso il “Campo”, che ha già giocato in Tim Cup) in vista del 28 agosto, data dell’esordio in Coppa Italia di Serie D. Abano e Vigontina sono riuscite a cogliere risultati positivi contro Thermal e Spinea, mentre l’Este ha dovuto arrendersi all’Adriese. Thermal-Abano 1-4. La mano di mister Luca Tiozzo sul nuovo Abano si vede già: è una squadra votata all’attacco quella dell’ex Mestre e Delta Porto Tolle, che non si è risparmiata nemmeno contro i cugini della Thermal Teolo segnando ben quattro gol, di cui tre nella prima frazione di gioco. E proprio dallo score arrivano le novità più importanti: Filippo Fracaro ha firmato la sua prima rete con la nuova maglia, così come Alexis Ferrante, bomber di 21 anni, ex Roma e Imolese, autore di una doppietta. A chiudere il match (dopo il 3-1 di Celi) è stato il giovane Bison, subentrato nella ripresa. Adriese-Este 2-0. Ad Adria, invece, ieri è sceso in campo l’Este contro l’Adriese, squadra inserita nel girone D di Serie D e che non ritroverà i giallorossi in campionato. Dopo un primo tempo senza troppe emozioni, se non un rigore fallito da Roveretto (sponda Adriese) provocato da un fallo dell’atestino Dei Poli, si è visto qualcosa di più nella ripresa, anche se a segnare è stata l’Adriese con Adriano (80′), bravo a piazzare il pallone all’angolino dopo un bel taglio dal limite dell’area e poi con Greggio (83′), che ha sfruttato un’indecisione del portiere ospite Corsato. I giallorossi non sono riusciti a bissare la prestazione di Piove di Sacco, mostrandosi un po’ troppo rinunciatari. Spinea-Vigontina 0-1. La Vigontina San Paolo di Vincenzo Italiano vittoriosa nel test in trasferta con lo Spinea. Anche nelle lande veneziane non c’è stato molto spazio per il calcio spettacolo, ma i bianconeri sono riusciti a sbloccare il risultato al 14′ del primo tempo grazie al nuovo acquisto Alessio Busatta (18 anni), prelevato dalle giovanili del Bassano. Nella ripresa, fra un cambio e l’altro, non c’è stato spazio per chissà quali emozioni. Campodarsego – Dolo 6-0 e Campodarsego- Saonara 2-1. Il Campodarsego si è imposto senza troppi patemi d’animo nel triangolare di Dolo. Nel primo match i biancorossi si sono sbarazzati delDolo con un risultato a dir poco convincente. Sei gol, di cui ben quattro segnati dai big del mercato estivo, Giuseppe Meloni e Fabio Lauria. Due gioie pure per il terzino Callegaro e per Buson. È terminata 2-1, invece, il secondo mini-match con il SaonaraVillatora, formazione di Eccellenza. Per gli uomini di Cunico altra rete di Fabio Lauria, sempre più in forma campionato, e sigillo di Aliù.
Ore 12.10 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Erano attesi in tre, ne è arrivato solo uno. La conta degli ex di turno si ferma a Luca Strizzolo. Simone Pasa e Marco Martin sono stati impiegati da mister Venturato il giorno prima nell’amichevole contro la Piovese, squadra di Eccellenza veneta. Strizzolo ha giocato quasi tutta la gara del Bottecchia e non è stato dei più felici e sereni, il suo ritorno nello stadio che tanta fortuna gli ha portato la scorsa stagione. Fischi e buu gli sono stati indirizzati a più riprese. Che abbia messo lo zampino in occasione del primo gol del Cittadella non ha aiutato ad ammorbidire i toni. Quando era in possesso palla, il sottofondo non era di quelli incoraggianti. Quanto a occasioni proprie, ne ha avuta una sul finire del primo tempo. Con un colpo di testa ha schiacciato il pallone e Tomei si è prodotto in una buona parata bassa, rimediata in angolo. Il rigore del 2-0 è stato, comunque, l’episodio più eclatante. E più acceso, per le proteste, le scaramucce e gli strali che si sono scambiati Stefani e soci con gli avversari. Reclamando per un’azione fallosa precedente, mentre poi ha fruttato l’atterramento dello stesso Strizzolo. Così come, è facile intuire, quel posticipo serale alla quattordicesima giornata di ritorno dello scorso campionato uno strascico deve averlo lasciato. Alla sua sostituzione, qualche sparuto applauso non ha coperto l’ultima dose di fischi e ululati. RETROSCENA – Che nel calcio professionistico un giocatore cambi casacca da un anno all’altro non è una novità. Quello che, a distanza di mesi, ancora non appiana del tutto le increspature derivate dal mancato rinnovo del contratto neroverde, in favore della «promozione» in serie B con il Cittadella, non pare nemmeno sia l’esito di quella trattativa. Dichiarazioni ufficiali (ovviamente) non ce ne sono, così come – però – non è mai pervenuto un ringraziamento del giocatore alla società che gli ha permesso e lo ha aiutato ad emergere. Dopo annate da pochi gol, se non niente.
Ore 12.00 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Pordenone Bang bang, 2-0, ma il ramarro non s’accascia. Che il risultato sia troppo penalizzante, rispetto alla differenza mostrata in campo, è il concetto su cui ruota il ragionamento di Bruno Tedino dopo l’amichevole. «Calcolando che abbiamo giocato contro una squadra già rodata – analizza il tecnico neroverde – che si conosce bene, che ha vinto lo scorso campionato di Lega Pro, posso dire che noi abbiamo tenuto bene il campo. Il Cittadella non ha avuto occasioni particolari per segnare, anche se è riuscita a fare due gol, mentre noi abbiamo avuto un paio di palloni importanti per tempo per poter graffiare». Sconfitta che serve? «Sono partite che servono a trovare la condizione e a far crescere il gruppo, non solo sul piano fisico, ma anche in altri fattori come cattiveria agonistica e sviluppo dei principi di gioco. Su questo so che dobbiamo ancora lavorare sodo come staff, con la disponibilità di tutti i giocatori. Con quattro undicesimi rispetto all’anno scorso, è difficile fare buona musica in questo momento. Chiaro che gli avversari avrebbero fatto più fatica, avessimo cambiato poco». A che punto è il Pordenone? «Siamo indietro su quello che piace a me, ma sulla strada giusta e non mi piace perdere. Siamo cresciuti rispetto a domenica scorsa, ma dobbiamo ancora accelerare prima del campionato. Mi aspetto che tutta la squadra conosca di più i principi di gioco, si migliori la velocità della palla, anche giocando di più dal basso. Sappiamo che possiamo migliorare, cercando di utilizzare i giocatori che maggiormente danno affidamento anche sotto l’aspetto morale». È stata un’amichevole spigolosa e scorbutica, motivi? «Non c’è amichevole quando giochi per vincere. Cosa sia successo dopo l’assegnazione del calcio di rigore, presumo che i ragazzi fossero arrabbiati perché c’era un fallo precedente a nostro favore. Lasciato correre. Comunque, qualche intervento pesante c’è stato da tutte e due le parti, perché nessuno vuol giocare tanto per fare». Promossi e bocciati non ne fa, qualche indizio per partire? «Non regalo nulla a nessuno. Chi merita per spirito di sacrificio gioca, gli altri fuori. Senza titolari e riserve predestinate».
Ore 11.40 – (Gazzettino) Cittadella e Pordenone testano al Bottecchia il loro stato di forma in vista dei rispettivi inizi di campionato che vedranno i padovani esordire a Bari il 27 agosto e i pordenonesi in casa con il Gubbio. Sono apparsi più in palla i granata che hanno messo in mostra una condizione già buona arrivando quasi sempre prima sulla palla. Non ci sono Pasa (affaticamento), Martin (lieve stiramento per quest’ultimo). C’era invece Strizzolo nella prima linea di Venturato, assieme ad Arrighini. Tedino risponde con Tomei fra i pali e solita difesa a quattro. A centrocampo giostrano Broh, Burrai e Suciu. Berrettoni e Cattaneo larghi supportano Arma punta più avanzata. Comincia male il pomeriggio dei ramarri. Berrettoni si fa male subito alla caviglia destra e all’8’viene rimpiazzato da Azzi. Si studiano le squadre senza affondare per un buon quarto d’ora. Poi il Citta prende decisamente in mano le redini e passa al 19′. Strizzolo tocca indietro per Valzania il cui diagonale centra il legno alla sinistra di Tomei per poi rimbalzare in rete. Continuano a giocare i granata giustificando la loro militanza in serie B. Burrai e compagni fanno fatica ad uscire dalla loro metà campo. Reggono dietro Stefani e Ingegneri. Almeno sino al 33′, quando l’attivissimo Schenetti lancia Salvi sulla corsia di destra da dove l’esterno stringe e crossa per Strizzolo. Perfetto l’impatto di testa. Tomei gli nega la soddisfazione dell’ex e devia in angolo. Prima occasione per il Pordenone al 37′, quando Azzi ruba palla a Scaglia e s’invola verso Alfonso pronto a deviargli il tiro in angolo. Al 43′, dalla parte opposta, nuovo delizioso cross di Salvi. Interviene in spaccata Stefani e fa la barba al palo rischiando l’autogol. Finisce qui la prima frazione. Il Citta torna dal riposo con Fasolo e Maniero al posto di Arrighini e Schenetti. Cominciano i cambi anche fra i ramarri. Dentro Buratto e Gerbaudo. Continua la supremazia del Cittadella. Prova a romperla Cattaneo (67′) che intercetta un pallone sulla trequarti e corre verso Alfonso con il quale entra in contrasto cadendo in area granata. Per il direttore di gara è solo corner. Non concorda il Bottecchia che ulula. Nell’ultimo quarto d’ora c’è spazio anche per Raffini e Parodi. Quest’ultimo si fa saltare in corsa subito da Paolucci. La palla sporca arriva in mezzo a Strizzolo che viene steso da Stefani. Rigore che Paolucci stesso (78′) trasforma nel 2-0 per i granata. A 4′ dal termine Venturato richiama in panca Strizzolo. Per Luca Strizzolo il ritorno nello stadio che tanta fortuna gli ha portato la scorsa stagione fischi e buu a più riprese. Che abbia messo lo zampino in occasione del primo gol del Cittadella non ha aiutato ad ammorbidire i toni. Quando era in possesso palla, il sottofondo non era di quelli incoraggianti. Quanto a occasioni proprie, ne ha avuta come già descritto una sul finire del primo tempo. Alla sua sostituzione, qualche sparuto applauso non ha coperto l’ultima dose di fischi e ululati.
Ore 11.20 – (Mattino di Padova) Il risultato dice 2-0 a favore del Cittadella. Prevedibile, vista la categoria di differenza (B-Lega Pro). E allora dall’amichevole bisogna estrapolare due concetti. Il primo, da freccia in su: Pordenone positivo, che tiene molto bene il campo contro una rivale più quotata. Il secondo è tutto per i padroni di casa ed è da freccia in giù. I pordenonesi sono preoccupati per le condizioni di Berrettoni. I friulani rischiano di perdere il fantasista per la prima di campionato col Gubbio (27 o 28 agosto al Bottecchia). Il giocatore ha subìto una botta nei primi minuti del match ed è uscito si teme una distorsione alla caviglia e anche al ginocchio. Nelle prossime 48 ore si saprà di più. La partita. I padroni di casa si affidano all’inizio al rombo per poi passare subito al 4-3-3, con Azzi sistemato sulla sinistra e Cattaneo sulla destra. Il Cittadella, con Strizzolo dall’altra parte in veste di illustre ex, alla prima da avversario dal Bottecchia, ha giocato col 4-1-3-2 ed è passato in vantaggio al 20’: inserimento di Schenetti per vie centrali, tiro sporcato che si è trasformato in un assist per Strizzolo. Il centravanti ha lavorato un pallone sporco e ha servito una bella palla per Valzania, che ha battuto Tomei con un diagonale (palo-gol). Subìto il gol – ma anche prima – il Pordenone si è dimostrato compatto, organizzato: ha concesso ben poco ai rivali, andando a pressare alto come piace a Tedino e dimostrando collaborazione tra i reparti. Allo stesso tempo ha creato poco (“indice di pericolosità basso” – ha ammesso poi il tecnico a fine gara) ma, se si conta la categoria di differenza, è un aspetto che ci può stare. Una bella occasione, nella gara: Azzi ha guadagnato un bel pallone e, una volta in area, ha tirato trovando la parata di Alfonso. Se avesse passato lo sfera ad Arma o a Cattaneo sarebbe stato l’1-1. Non è andata così, ma il brasiliano è stato comunque uno dei più positivi. Nella ripresa è arrivato il 2-0 in seguito a un rigore piuttosto generoso (trasformazione di Paolucci). Per il Cittadella una buona prova in scioltezza, arrivata a distanza di appena ventiquattro ore dalla sfida con la Piovese giocata ieri e vinta per 3-0. La velocità non è ancora quella da campionato, ma per quella è ancora presto.
Ore 10.50 – (Gazzettino) Anche nella ripresa l’impegno non manca e il raddoppio è frutto di una combinazione tra Fantacci e Alfageme, con l’argentino che insacca a porta vuota. Entra Ilari, poi Dionisi e Petrilli: sono in uscita sul mercato, al pari di Giandonato, ma anche a loro viene riservato qualche minuto. E c’è tempo per altre due marcature. Il tris di Fantacci con il mancino, e il poker di Sbraga su sviluppi d’angolo. Ecco Oscar Brevi. «Abbiamo commesso qualche errore in meno rispetto al test con la Vigontina e in questi ultimi giorni abbiamo lavorato sulla fase di scarico, per cui i ragazzi erano un pò più brillanti. Siamo comunque in linea con il percorso di crescita della squadra, e nelle prossime due settimane lavoreremo ulteriormente sul piano della brillantezza e dell’intensità, e a livello tattico. Dispiace solo aver avuto qualche problemino con Altinier e De Risio che devono recuperare dai loro acciacchi». La squadra riprenderà ad allenarsi martedì, sabato amichevole con il Carpi all’Euganeo.
Ore 10.40 – (Gazzettino) E pochi istanti più tardi ancora Alfageme, imbeccato questa volta da Neto Pereira, impegna Giacomo Fantin. Di nuovo la coppia d’attacco sudamericana si mette in luce con il capitano sempre nei panni del rifinitore per la rovesciata dell’argentino che non trova la porta. Pur senza strafare e con un avversario costantemente dietro alla linea della palla, la squadra si muove in maniera diligente e produce a ripetizione occasioni per il vantaggio che arriva poco dopo la mezzora: merito di Dettori che ribadisce in rete la respinta del portiere sulla conclusione di Alfageme. Prima dell’intervallo i biancoscudati potrebbero arrotondare il punteggio. Giacomo Fantin si oppone al mancino piazzato di Neto Pereira, mentre sul cross di Favalli è Alfageme a ciccare la deviazione a botta sicura. Nella ripresa dentro subito Sbraga (fuori Emerson), Mazzocco (Dettori) e Tentardini (Favalli), e dopo un quarto d’ora è il turno di Marcandella, Fantacci e Giandonato. Proprio quest’ultimo confeziona l’invito per Alfageme che si fa neutralizzare il tentativo dall’uscita di Filippi.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Quattro sigilli e qualche indicazione utile. Va archiviata come un buon allenamento l’amichevole vinta ieri dal Padova con il Mestrino, compagine di Promozione. Rispetto al primo tempo sottotono disputato pochi giorni fa con la Vigontina San Paolo, i biancoscudati ci mettono maggiore applicazione confezionando alcune buone trame, anche se la condizione fisica non è ancora ottimale. A segno nel primo tempo Dettori, nella ripresa Alfageme e Fantacci che timbrano il loro primo gol biancoscudato, e Sbraga. Ai box Favaro, De Risio, Altinier e Germinale. Spazio in avvio ai titolari, con Cappelletti al posto di Sbraga. Si gioca a senso unico, con Neto Pereira e compagni in costante proiezione offensiva. Si cercano soprattutto combinazioni con palla a pelo d’erba, anche se non mancano cambi di campo che vedono protagonisti Dettori e Filipe. Proprio il brasiliano mette con una verticalizzazione Alfageme davanti al portiere, la difesa sbroglia.
Ore 10.10 – (Mattino di Padova) Al 36’ è stato il giovane Fantacci – anche per lui primo sigillo – a fissare il 3-0 con un bel diagonale sull’uscita del portiere, prima del definitivo poker di Sbraga allo scadere. Tre reti che hanno sigillato una ripresa giocata a ritmi più alti, nella quale il Padova, che per tutto l’arco dei novanta minuti non ha subito un solo tiro nello specchio della porta, è parso più vivace rispetto alla prima frazione, pur con le riserve in campo. Problemi da risolvere. Mancano due settimane all’inizio del campionato, e c’è ancora molto lavoro da fare. In infermeria, innanzitutto, dove negli ultimi giorni, oltre ad Altinier, sono entrati anche De Risio (che però martedì dovrebbe riprendere ad allenarsi) e Favaro. Ma pure sul campo: il Padova è ancora un cantiere aperto, le amichevoli non hanno convinto del tutto, e solo la sfida con la Sambenedettese, potrà testare una volta per tutte la bontà del lavoro di questo primo mese e mezzo di attività.
Ore 10.00 – (Mattino di Padova) A fare il resto, ci ha pensato il portiere del Mestrino, bravo già al 29’, sull’invito in profondità di Neto Pereira, a deviare la conclusione ravvicinata di Alfageme. L’intesa tra il brasiliano e l’argentino, uno dei motivi di maggiore interesse visto che non è ancora chiaro se Altinier riuscirà a recuperare in tempo per la prima di campionato, ha mostrato buoni miglioramenti. Al 31’, da un’altra imbucata per Alfageme, è nato il vantaggio biancoscudato: Fantin si è opposto alla prima conclusione dell’argentino, ma nulla ha potuto sulla ribattuta a porta vuota di Dettori. Primi squilli. L’ultimo arrivato, in conto aperto con il gol, non è riuscito a lasciare la sua firma nel primo tempo e anzi, al 45’ si è divorato la rete del raddoppio ciccando la sfera a pochi passi dalla porta. Ma nella ripresa, dopo che per un’altra volta si era visto murare sul più bello da Fantin, al 28’ è riuscito finalmente a siglare il suo primo gol con la maglia biancoscudata, insaccando da pochi passi sull’assist di Fantacci.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Il Mestrino dopo la Vigontina. Il Padova vince anche la seconda amichevole della settimana, batte 4-0 i biancoverdi di Brocca e pur non fornendo ancora una prova esaltante, a due settimane esatte dall’inizio del campionato mostra qualche piccolo passo avanti. Prove d’intesa. La condizione atletica, man mano che passano i giorni, sembra migliorare. Quello sul quale Oscar Brevi avrà ancora da lavorare, evidentemente, è l’intesa tra i reparti. Perché ancora una volta, a guardare la squadra schierata nel primo tempo con una formazione molto vicina a quella che tra due settimane dovrebbe scendere in campo per la prima di campionato a San Benedetto del Tronto, si è avuta l’impressione che, al di là della buona volontà, qualche meccanismo sia ancora lontano dal compimento. Rispetto al test di mercoledì con la Vigontina il Padova si è mosso meglio, con maggior proposizione – e ci mancherebbe pure, visto che ieri davanti aveva una squadra di Promozione, con il dovuto rispetto -, ma ha commesso ancora diversi errori in fase d’impostazione.
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Mercato. Si avvicina il gong conclusivo del calciomercato estivo. Due sole settimane alla chiusura delle contrattazioni, fissata per le 23 del 31 agosto, e la priorità per il Padova è sfoltire. Con la valigia in mano ci sono i soliti quattro giocatori: Dionisi, Ilari, Petrilli e Giandonato, ma al momento per tutti la soluzione è ancora lontana. Il dg Zamuner proverà a trovar loro una sistemazione così da tornare entro i parametri imposti dalla Lega Pro nella composizione delle rose. Se tutti e quattro troveranno squadra, il Padova rimarrà con un posto il lista campionato libero per un over – il massimo è 16 – e potrà mettersi alla ricerca della classica occasione di fine mercato per rinforzare ulteriormente la rosa. I giocatori, che oggi e domani avranno due giorni di riposo, torneranno ad allenarsi martedì alla Guizza.
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Interessante amichevole quella organizzata per sabato prossimo (inizio alle 17.30) allo stadio Euganeo. Il Padova di Lega Pro affronterà il Carpi, la formazione emiliana neo retrocessa in Serie B dopo un buon campionato nella massima serie. Abbonamenti. Si sono chiuse ieri a mezzogiorno le due settimane di prelazione, riservate ai vecchi abbonati. E il primo step di quest’estate è tutto sommato incoraggiante: alla chiusura delle prelazioni, è stata toccata quota 1719 tessere. Da martedì scatterà la vendita libera, con la possibilità per tutti di scegliere il proprio posto all’Euganeo. L’obiettivo è battere i 3.511 abbonati della passata stagione, con la campagna abbonamenti che si concluderà giovedì 1 settembre, prima dell’esordio casalingo contro l’Albinoleffe alla seconda giornata di campionato.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Due partite e due successi per le padovane scese in campo ieri in amichevole. Alle 16 il Padova ha affrontato i dilettanti del Mestrino mentre un’ora più tardi è toccato al Cittadella affrontare il quotato Pordenone. I biancoscudati hanno vinto con un 4-0 abbastanza convincente con reti di Dettori nel primo tempo, di Alfageme, Fantacci e Sbraga: «Abbiamo fatto meno errori rispetto alla partita con la Vigontina – ha detto mister Oscar Brevi a fine gara – e ho visto una squadra brillante nonostante facesse molto caldo. Nel primo tempo abbiamo chiuso gli avversari dietro alla linea del pallone costruendo un gran numero di palle gol e non solo con gli attaccanti, ma dobbiamo diventare più cattivi e determinati sotto porta. Sabato prossimo affronteremo il Carpi in amichevole all’Euganeo e il livello certamente crescerà». Il Cittadella si è confermato bestia nera del Pordenone nel test andato in scena al Bottecchia. I granata hanno vinto 2-0 giocando un’ottima gara sotto tutti i punti di vista. Sono scesi in campo tutti coloro che non erano stati impiegati il giorno prima contro la Piovese. Pordenone in formazione quasi tipo, assente solo il nuovo acquisto Misuraca, arrivato soltanto ieri. A siglare il vantaggio Valzania al 15’ del primo tempo, con raddoppio di Paolucci al 33’ della ripresa su calcio di rigore. Da segnalare l’infortunio subito da Marco Martin venerdì pomeriggio: si ipotizza un lieve stiramento per l’ex esterno neroverde, assente contro la sua ex squadra così come Pasa, mentre è sceso in campo Strizzolo.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Parola di presidente. Giuseppe Bergamin scommette sul Padova, dice come sempre quello che pensa. Senza eccessi verbali, il messaggio arriva sempre dritto a bersaglio. Magari con una battuta, con una frase che lascia intendere, anche senza urlare o battere i pugni sul tavolo. Ad esempio si capisce bene cosa pensa Bergamin quando parla dell’assenza alla cerimonia dei calendari della dirigenza biancoscudata al Teatro Regio di Parma, che ha fatto discutere gli addetti ai lavori. Bergamin, giovedì a Parma sono in molti ad essersi sorpresi per l’assenza della dirigenza del Padova alla vetrina in occasione della pubblicazione dei calendari. «Se non sono andato evidentemente è perché avevo degli impegni. Chi mi conosce sa che non sono un “politico” e che non amo le vetrine forzate. Mi sembra che chi doveva mettersi in mostra lo ha fatto, ma tutto questo non mi tocca minimamente. Penso che le partite vadano vinte sul campo, è quello che mi interessa. Il resto è contorno, puro e semplice». Siete stati inseriti in un girone a detta di tutti difficilissimo. Se le dico che Venezia e Parma sono le favorite, lei cosa risponde? «Che potrebbe essere, ma che non ne sono del tutto convinto. Secondo me non c’è una squadra ammazza campionato, non dimentichiamo che Venezia e Parma hanno cambiato tutto l’undici titolare e non sarà facile amalgamare subito tutti i nuovi». Il Padova a cosa può puntare? «Secondo me siamo a livello delle prime, ci sono 6-7 squadre che sulla carta hanno qualcosa più di altre e che se la giocheranno. Sono convinto che ci sarà molto equilibrio e che sarà un campionato molto interessante. Io sul Padova scommetto, sono molto fiducioso». La partenza non è stata esaltante, la sconfitta ai rigori col Seregno brucia parecchio… «Devo essere sincero. Non mi ha fatto per nulla piacere perdere, mi sono arrabbiato perché affrontavamo una squadra di categoria inferiore ed eravamo di fronte ai nostri tifosi. Detto questo, adesso pensiamo al campionato». Quanto al budget stagionale, come procede la spesa? Siete in linea con quanto previsto? «Oddio, i conti non li abbiamo ancora fatti perché il mercato non è terminato. Tuttavia siamo abbastanza in linea con quanto era stato preventivato, anche se bisogna attendere che vengano formalizzate le ultime operazioni anche in uscita». A proposito di uscite: come valuta i continui rifiuti di Giandonato, Petrilli, Ilari e Dionisi alle destinazioni proposte? «Il mio problema è che mi affeziono alle persone e a Ilari e Petrilli sono affezionato perché ci hanno portato in Lega Pro. Stessa cosa per Dionisi, che penso sia un giocatore duttile e che alla fine troverà la sistemazione adatta a lui. Per tutti e quattro il buon senso suggerisce di trovare una soluzione, non voglio neanche pensare che si arrivi a metterli fuori lista, non conviene a noi e non conviene neppure a loro. Sono convinto che la destinazione giusta prima della fine del mercato salterà fuori e che tutti saranno contenti». Quindi c’è il rischio che finiscano fuori lista? «Sì ma nessuno di noi vuole questo. Aspettiamo con fiducia, la situazione si sbloccherà» I tifosi sono già molto critici nei confronti di Brevi. «La cosa importante sarà partire bene. Lo avevo detto, lo ribadisco. Passi la Coppa Italia, ma adesso arriva il campionato. Il calendario ci dà una mano, siamo noi a dover portare la gente dalla nostra parte». Si dice che Sky stia trattando l’acquisizione della Lega Pro. Lei ne sa qualcosa? «C’era stato un interessamento, so che se ne sta occupando direttamente il presidente Gravina. Con lui i rapporti sono ottimi, al momento giusto ci relazionerà».