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Ore 20.50 – (Il Piccolo) Il nome completo, quasi uno scioglilingua, è Eclisse Carenipievigina: è la prima avversaria della Triestina nel prossimo campionato di serie D, al via domenica 4 settembre. Un debutto al Rocco con una neopromossa: almeno sulla carta esordio migliore non poteva esserci per partire con il piede giusto. Tanto che la domenica successiva la squadra di Andreucci farà visita al Cordenons, un’altra neopromossa. Primo big-match alla quinta giornata, il 2 ottobre, quando la Triestina riceverà l’Altovicentino, mentre bisognerà aspettare la giornata numero 14 per l’atteso Triestina-Mestre (andata il 4 dicembre al Rocco). Match che tra l’altro apre un pacchetto impegnativo per l’Unione a fine campionato: le ultime due giornate infatti la Triestina le giocherà contro Campodarsego (andata in casa) e Virtus Vecomp (andata in trasferta). Detto della sfida con il Cordenons, l’altro derby regionale è alla decima giornata, con andata a Tamai. Infrasettimanali. Solo due i turni infrasettimanali previsti. Il primo è in programma giovedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata (15.ma giornata di andata, si gioca Montebelluna-Triestina), mentre il secondo giovedì 13 aprile (14.a di ritorno, Mestre-Triestina), turno anticipato perché la domenica dopo è Pasqua. Soste. La serie D tirerà dritta senza soste fino a domenica 18 dicembre, chiusura dell’andata. Poi , si torna in campo domenica 8 gennaio. L’altra sosta è in programma domenica 12 marzo per l’impegno della Rappresentativa alla Viareggio Cup. Non si gioca a Pasqua, ma come visto quel turno è anticipato a giovedì 13 aprile. Orari Per le prime otto giornate il calcio d’inizio delle partite è fissato alle 15. Dal 30 ottobre al 19 marzo le gare inizieranno alle 14.30. Dal 26 marzo al termine del campionato si tornerà a giocare alle 15.
Ore 20.30 – (Corriere delle Alpi) Va bene il “prima o poi si devono incontrarle tutte”. Va bene anche “l’una vale l’altra”. Però il calendario non lascia mai indifferenti; e Belluno ed Union Feltre se lo sono studiato bene il proprio cammino nella prossima stagione di serie D. Esordio e chiusura. Non sarà subito il 4 settembre la prima storica allo Zugni Tauro per i verdegranata. Per loro trasferta a Noale, mentre debutto non certo proibitivo per il Belluno che ospiterà il Cordenons. La domenica dopo già gli impegni si fanno più duri. Il Belluno andrà a Campodarsego, mentre a Feltre salirà l’Arzignano Chiampo. Nel virtuale salto in avanti, alla penultima giornata, il 30 aprile, Belluno a Verona dalla Virtus Vecomp, mentre il Feltre si congederà dal proprio pubblico sfidando l’Altovicentino. L’ultima stagionale il 7 maggio vedrà la squadra di Vecchiato ospitare, come due stagioni fa, il Montebelluna mentre i Bianchini boys saranno ad Este. Derby. Non cambia nulla nelle date del derby rispetto allo scorso torneo: il primo allo Zugni Tauro domenica 9 ottobre (anche se facilmente ci sarà l’anticipo a sabato 8). Unico neo è la concomitanza con la Pedavena – Croce d’Aune. Il ritorno al Polisportivo domenica 12 febbraio (anche qui con ampie probabilità di anticipo). Cerchio rosso. Tra le altre sfide, da segnalare la quasi immediata trasferta a Trieste dell’Union Feltre, il 18 settembre. Allo Zugni Tauro gli alabardati saliranno il 22 gennaio. Al Rocco il Belluno sarà di scena domenica 20 novembre, mentre il big match al Polisportivo è in programma il 2 aprile. Date. Si parte domenica 4 settembre. Il 18 dicembre l’ultima d’andata, poi sosta natalizia e l’8 gennaio tutti in campo per la prima di ritorno. Chiusura domenica 7 maggio. Gli stop, oltre a domenica 25 dicembre e 1 gennaio, si avranno per il Viareggio domenica 12 marzo e domenica 16 aprile per le festività pasquali. Turni infrasettimanali. Due giovedì di fatica nel calendario. Uno è l’8 dicembre, quando il Belluno andrà ad Abano e il Feltre ospiterà la Vigontina. L’altro è giovedì santo, il 13 aprile, con in programma Vigasio – Belluno e Careni – Union Feltre. Da sottolineare come, escluse la 13ª e la 14ª giornata, torna l’alternanza tra le due nostre squadre.
Ore 20.10 – (Il Centro) A tenere banco, in casa Teramo (Lega Pro), è la telenovela sul futuro di Stefano Amadio. Ieri mattina c’è stata una riunione tra la dirigenza biancorossa e il centrocampista romano, per cercare di trovare una soluzione dopo il mancato accordo sul prolungamento di contratto. È una partita a scacchi. Da una parte c’è il Teramo, che non ha ancora ricevuto offerte adeguate e non vorrebbe perdere Amadio senza ricavarne niente; dall’altra c’è il giocatore, che pur trovandosi bene a Teramo è allettato dalla prospettiva di salire di categoria. Sul 27enne regista biancorosso è tornato infatti a premere il Latina, tramite l’ex tecnico Vincenzo Vivarini (ora alla guida dei laziali), con il quale Amadio ha lavorato fin dai tempi del Chieti (2010-2011). Il pressing di Vivarini nei confronti del giocatore, tra l’altro, ha infastidito il patron Luciano Campitelli e il suo staff. Come si concluderà la vicenda? Ogni scenario resta aperto. Il più probabile, comunque, è che le strade di Amadio e del Teramo siano destinate a dividersi. Nelle prossime ore o al più tardi subito dopo Ferragosto il nodo verrà sciolto definitivamente. Ieri pomeriggio, intanto, Amadio ha preso parte all’allenamento con partitella a ranghi misti. Buone notizie sul conto di Ilari e Petrella, che si sono uniti al gruppo; lavoro differenziato, invece, per Forte e Orlando. In caso di partenza di Amadio il ds Lupo e il tecnico Zauli stanno già studiando le contromosse. Stamani allenamento, poi due giorni di riposo.
Ore 19.50 – (Gazzetta di Mantova) Le parole hanno un peso, e soprattutto hanno un significato chiaro. Ieri la Gazzetta ha riportato un’intervista rilasciata da mister Luca Prina in merito alla situazione che si è venuta a creare in questi giorni con il cambio societario. Sempre ieri il tecnico, tramite il sito ufficiale del club, ha sottolineato alcuni concetti. In relazione al titolo “Prina pronto a lasciare il Mantova”, con la presente sono a negare di aver mai effettuato la dichiarazione di cui sopra che mi è stata attribuita. Il sottoscritto si è limitato a far presente che quella di Venezia deve essere l’ultima partita in cui operiamo con una rosa calciatori come quella oggi a disposizione intendendo che con la Società Mantova F.C. desideriamo operare per accelerare le uscite dei giocatori non più rientranti nel Progetto Mantova ed acquisire risorse nuove, capaci e funzionali. Ho anche specificato che la mia affermazione era una semplice constatazione senza che potesse essere interpretata in altro modo e men che meno una mia presa di posizione per annunciare un eventuale mio disimpegno: anzi il progetto Mantova per me resta prioritario e pertanto continuo a lavorare con impegno quotidiano supportato dalla Proprietà precedente e nuova. Queste sono le parole utilizzate da Prina giovedì e riportate dalla Gazzetta: «È l’ultima volta che posso permettermi di accettare una situazione così. Per Venezia andrà così, poi di sicuro non accadrà più». Cosa si deduce? Semplice, che il mister non accetterà altri rinvii sugli acquisti e che se non cambiano le cose dopo Venezia non sarà più disponibile a proseguire. Chiaro e lampante, come il titolo utilizzato ieri.
Ore 19.40 – (Gazzetta di Mantova) Paolo Regoli, venticinquenne centrocampista con trascorsi all’Avellino e al Latina in serie B, dovrebbe essere il primo nuovo acquisto della cordata romana che ha acquisito il Mantova e dovrebbe prendere il posto lasciato libero da Samuele Sereni, l’esterno sinistro che ieri si è accasato al Forlì. «Stiamo lavorando molto su questo fronte» ha detto il vice presidente biancorosso Marco De Sanctis (che oggi non sarà a Venezia), che per tutta la giornata è stato negli uffici di viale Te assieme ai soci Serafino Di Loreto e Sandro Musso e al dg Togni, con i soci mantovani assenti. Quella di ieri è stata una giornata strana, ma forse non troppo, al numero 9 di Viale Te. In conferenza stampa Luca Prina ha preferito spiegare in forma scritta il suo dissenso nei confronti delle parole da lui stesso dette il giorno prima senza che alcuno gli avesse chiesto un parere (vedi articolo a lato). Intorno alle 11 Marco Claudio De Sanctis ha cominciato ad incontrare i giocatori oggetto dei fulmini del patron Serafino Di Loreto, in particolare Matteo Momentè che ha rifiutato anche la Casertana mentre Pietro Tripoli potrebbe addirittura essere reintegrato in rosa per ovviare, vista la sua duttilità a giocare anche a centrocampo, a qualche carenza d’organico. Dopo avere offerto il caffè al partente Sereni, Di Loreto ha provato su richiesta dei cronisti a chiedere ai colleghi se i fotografi avrebbero potuto scattare un’istantanea dell’incontro in corso nella sala dirigenziale. Dopo pochi istanti il presidente Sandro Musso scendeva le scale con lo sguardo “pallato” inveendo contro la stampa, rea da giorni di “massacrare” la società, alla quale non viene concessa la possibilità di lavorare in pace. Consapevoli delle proprie colpe (scherziamo…), i giornalisti si sono accomodati fuori la sala stampa attendendo che Musso smaltisse l’astio e cominciasse a capire che chi scrive lo fa per il dovere di informare il suo unico padrone, ovvero chi paga il giornale e non il presidente d’una società di calcio che è soltanto uno dei suoi tanti argomenti di lavoro: nulla più. Le nuvole svanivano verso le 13.30 e Musso riacquistava il sorriso, addirittura dispensando caffè ai cronisti. Le ore scorrevano, al piano alto di viale Te la società era all’opera ma di spiegare quale sia ad oggi la situazione economica, quale sia il costo dell’acquisto delle quote e chi rispetterà nei fatti e non a parole gli impegni sottoscritti (che nessuno, nemmeno i soci mantovani, ha visto…) rimaneva un segreto inconfessabile. Verso le 17.30 (sei ore dopo che la stampa aveva chiesto di conferire coi soci) usciva questo comunicato che riportiamo di seguito. «Il Mantova Fc vuole tranquillizzare circa la totale serenità che permea la compagine societaria, i dirigenti, nonché il rapporto con l’ottimo mister Prina, con il quale abbiamo condiviso strategie e operatività e con il quale esiste reciproca stima e volontà, mai in dubbio, di proseguire nella realizzazione del Progetto Mantova. Stiamo lavorando con impegno e serietà e i risultati non tarderanno. Non mancheremo di tenerVi informati sui futuri sviluppi anche al fine di evitare che le informazioni possano venire date alla piazza in modo alterato se non distorto e ciò nel segno della corretta informazione che riteniamo utile solo se è corretta». Grati per la disponibilità societaria a tenerci informati ci siamo chiesti se era possibile porre le domande fatidiche, cui De Sanctis non ha risposto: «La conferenza la faremo a giorni. Non chiedetemi altro, altrimenti strumentalizzate tutto». Non ci resta che inginocchiarci sui ceci, ahinoi…
Ore 19.20 – (Gazzetta di Modena) Seconda amichevole nel giro di quattro giorni sul campo di San Damaso per il Modena, che alle 17 di oggi sfiderà il Castelfranco. Dopo aver affrontato e battuto il Castelvetro mercoledì scorso, dunque, i canarini troveranno sulla propria strada l’altra formazione della nostra provincia che milita in serie D, squadra giovane ma molto esperta della categoria grazie ai risultati ottenuti nell’ultimo decennio dalla famiglia Chezzi. Mister Pavan potrà continuare a mischiare le carte e a provare moduli differenti, a due settimane dal debutto ufficiale in campionato contro la corazzata Parma, ma la sensazione è che almeno nel corso di un tempo si vedrà all’opera quella che ad oggi sarebbe la formazione titolare canarina. Al termine della gara per i canarini ci saranno alcuni giorni di riposo in concomitanza con il Ferragosto. Anche la sede del club chiuderà da domenica fino a mercoledì compreso.
Ore 19.10 – (Gazzetta di Modena) Dopo una trattativa durata più di due settimane, quella che pochi giorni fa il ds Gigi Pavarese aveva definito “andare avanti stancamente”, è arrivata la fumata bianca: la Cremonese ha raggiunto l’accordo con il Modena per l’acquisto di Francesco Stanco, che dunque si prepara a vivere una nuova avventura con la maglia grigiorossa, sempre in Lega Pro ma nel girone A. L’ufficialità arriverà dovrebbe arrivare oggi, dopo che i club hanno definito gli ultimi dettagli nell’incontro andato in scena giovedì sera del quale proprio ieri vi avevamo parlato. L’attaccante 29enne di Pavullo è stato ceduto a titolo definitivo, ciò significa che dopo più di quindici anni ha deciso di tagliare il cordone ombelicale che lo aveva sempre tenuto legato al Modena, anche in tutte le esperienze vissute in prestito nel corso degli anni con le maglie di Grosseto, Boca San Lazzaro, Valenzana, Pisa e Cittadella. Nato calcisticamente nella Virtus Pavullese ed approdato in gialloblù nell’ormai lontano 1999, Stanco ha pensato che era forse arrivato il momento giusto per dirsi addio e tentare una nuova esperienza lontano da casa, memore di quanto fu proficua quella vissuta a Cittadella due stagioni fa. Se ne andrà per provare a sentirsi una prima scelta proprio come era in Veneto, cosa che a Modena poche volte gli è capitata in tutti questi anni per il fior di attaccanti sbocciati all’ombra della Ghirlandina ma anche per gli appena 22 gol segnati in 168 gare ufficiali. Ha diviso i tifosi solo per questioni tecniche, non certo per l’impegno sempre messo in campo e per l’amore dimostrato nei confronti della maglia gialloblù. Stanco si rimette in gioco, ma la cosa non trascurabile è che anche il Modena porta a casa una buona cifra: si parla di più di 200mila euro per un giocatore che aveva manifestato la volontà di cambiare casacca e il cui contratto sarebbe scaduto tra un anno, con possibilità di perderlo a zero in caso di mancato rinnovo. La Cremonese avrebbe voluto versare un minimo indennizzo al club canarino, poi ha dovuto cedere cercando una strada intermedia rispetto alla richiesta di 400mila euro. Pavarese dovrà ora mettersi a caccia di un attaccante, nelle ultime settimane ha sondato diversi terreni lavorando come di consueto molto nell’ombra. Uno dei nomi caldi, oltre a Francesco Virdis (’85, Venezia), è quello di Giuseppe Caccavallo, attaccante classe 1987 della Salernitana. Il club campano potrebbe provarlo ad inserire in una trattativa per assicurarsi Daniele Giorico, oggetto dei desideri del ds Fabiani e di mister Sannino. Il Modena, se proprio dovrà lasciar partire il regista sardo, vuole però soldi più che giocatori. In entrata restano aperte le piste che portano agli esperti Maurizio Lanzaro (’82) e Giovanni La Camera (’83), entrambi svincolati. In uscita, invece, il Messina sembra essere interessato anche a Filippo Minarini oltre che ad Andrea Doninelli, mentre il Vicenza spinge per avere Emmanuel Besea in prestito con diritto di riscatto.
Ore 18.50 – (Gazzetta di Reggio) Stamattina alle 10 è in programma sui campi di via Agosti l’ultima fatica dei granata prima del ponte di Ferragosto poi, da martedì prossimo, l’attenzione si sposterà inevitabilmente sull’impegnativo inizio di stagione. Partendo dalla trasferta a Bassano del Grappa del 28 agosto. Bassano, ironia della sorte, ha segnato l’epilogo delle ultime due stagioni per Alessandro Spanò e compagni: nel giugno 2015 furono fatali alla Reggiana i rigori del Mercante che estromisero la squadra di Alberto Colombo dalla finale dei play off per la serie B (che i veneti di Asta persero poi contro il Como) mentre il 2-2 del maggio scorso allo stadio Città del Tricolore, col destino in classifica ormai segnato, sarà sempre ricordato per l’ultima presenza in campo (con tanto di gol) di Beppe Alessi e per l’effimera gioia del piccolo tifoso Maicol. Per la Reggiana sarà quindi importante ritrovarsi la prossima settimana avendo recuperato almeno gli acciaccati per iniziare a preparare l’impegno, nell’attesa di ritrovare anche Daniele Pedrelli che continua il suo programma di rieducazione. Tra gli acciaccati infatti ci sono nomi di lusso: Angelo Raffaele Nolè e Federico Angiulli, ad esempio, hanno lavorato ieri pomeriggio solo al differenziato dopo aver comunque svolto regolarmente la pesante seduta mattiniera; oltre a loro è sempre fermo Dario Maltese per i noti problemi al ginocchio. In pratica al momento sono indisponibili nent’altro che quattro pezzi da novanta. Tra gli altri continua ad allenarsi il giovane centrocampista romeno Robert Tripsa che sta sfruttando questo periodo di prova per cercare di convincere il trainer leonardo Colucci a far parte del gruppo per il resto della stagione. Ieri si è rivisto ai campi anche il vicepresidente Stefano Compagni che ha scambiato alcune battute col direttore sportivo Andrea Grammatica mentre la squadra era impegnata in un minitorneo di quattro squadre con campi di 30 metri.
Ore 18.40 – (Gazzetta di Reggio) Erik Panizzi, da reggiano e da giocatore della Reggiana vivrà dal campo il tanto atteso derby con il Parma ed è perfettamente consapevole che per tutti i tifosi granata quella sarà la partita. Il difensore che Colucci sta provando centrale nella difesa a quattro, è consapevole delle responsabilità che attendono la Reggiana nei confronti dei tifosi e, dal punto di vista personale, vuole conquistare sul campo il rinnovo del contratto che scadrà a giugno. Ha segnato sul calendario la data del 18 dicembre? «Sarà un’emozione incredibile perché sono un giocatore della Reggiana proprio quando torna dopo tanti anni un derby così importante che speriamo ovviamente di vincere». Lei è reggiano, quindi sai cosa vuol dire quella partita. «Inconsciamente forse metteremo qualcosa di più in campo anche se tutte le gare le affronteremo per vincerle. Quella partita però la vorremo vincere per i tifosi». Sente, da reggiano, qualche responsabilità in più visto l’entusiasmo che si respira all’esterno? «Reggio tutti gli anni risponde presente, con grande entusiasmo e questo è sicuramente uno stimolo in più anche per i giocatori. Probabilmente quest’anno anche per il girone in cui siamo stati inseriti l’entusiasmo è aumentato ancora di più e noi faremo il massimo per raggiungere il miglior risultato possibile. Come ha detto mister Colucci fin dal primo giorno di ritiro andremo in campo con la fame, la grinta e il cuore necessari». Quali sono le sue aspettative per questa stagione? «Sono in scadenza di contratto e quindi devo cercare di mettermi in gioco il più possibile anche per poter ottenere un rinnovo. Come in tutte le stagioni si cerca sempre di fare il massimo, lavorando duro tutti i giorni in allenamento e facendosi trovare pronti quando il mister ti chiama in causa. Essendo il calcio un gioco di squadra, se fa bene il collettivo automaticamente fa bene anche il singolo». Come si trova nel nuovo ruolo di difensore centrale? «Già l’anno scorso mi ero avvicinato a questo ruolo facendo il terzo di sinistra nella difesa a tre, mi sto trovando bene e ho svolto tutto il ritiro lavorando in quella posizione. Cerco di fare il massimo per ritagliarmi il mio spazio seguendo tutte quelle che sono le indicazioni del mister». Si aspetta di rimanere a Reggio? «Sì, sono un giocatore della Reggiana e voglio rimanere qui, soprattutto in questa stagione e per quel derby…».
Ore 18.30 – (Gazzetta di Reggio) C’è una data che, dalla serata di giovedì, tutti i tifosi della Reggiana hanno segnato molto bene sui propri calendari, perché all’ultima giornata di campionato ci sarà il derby con il Parma. La sfida si giocherà al Città del Tricolore di Reggio al termine del girone di andata, il 18 dicembre – anche se molto probabilmente verrà spostata per la concomitanza della sfida Sassuolo-Inter, salvo anticipo o posticipi televisivi del match di serie A – mentre il 7 di maggio si andrà al Tardini di Parma. Per disputarvi quella gara che potrebbe non dover dire più nulla ai fini del campionato, ma potrebbe anche rappresentare un punto fondamentale per la stagione di una delle due o di entrambe le squadre. Dalla serata di giovedì, quando è uscita la data del primo derby, che si disputerà nel girone di andata allo stadio “Città del Tricolore”, si è acceso l’entusiasmo dei tifosi della Reggiana che sui social network non hanno mancato di far sentire la propria felicità nel disputare nuovamente una sfida attesa quasi vent’anni: 18-12-2016…non ci sono neanche per mio padre; 18 dicembre, ci vediamo tutti là. E ancora: ultima di campionato Parma-Reggiana neanche nei sogni più bui, C’è chi si sente già… in trincea: il derby inizia ora…sale la tensione; e ancora: dovrà essere una bolgia il Giglio. Poi l’auspicio: Ci faremo un bel regalo di Natale. L’attesa per il derby è già salita in città, anche se da contraltare all’entusiasmo di disputare nuovamente una sfida attesa tantissimi anni c’è la paura da parte di molti che la sfida possa essere spostata in un giorno lavorativo tipo il lunedì e magari ad un orario serale che non consenta alla gente di accorerre numerosa allo stadio. La paura è dovuta dal fatto che nella stessa data è in calendario anche Sassuolo-Inter e quindi aleggia la possibilità concreta che si decida di spostare la sfida tra Reggiana e Parma di lunedì perché sarà il Sassuolo ad avere la precedenza. Sassuolo-Inter in calendario che c… speriamo di non giocare lunedì o martedì. L’auspicio di tutti è che il derby si possa giocare nel giorno che consenta la maggior affluenza di pubblico possibile e che, in entrambe le occasione, le tifoserie ospiti possano seguire in trasferta la propria squadra, per tornare a respirare quel clima di rivalità sportiva e sfottò che da troppi anni è attesa anche perché come sostengono i tifosi granata se a Reggio possono venire gli ultras della Stella Rossa di Belgrado perché non possono venire quelli del Parma?. Entrambe le tifoserie sono già in clima derby e, con ironia, si pensa che l’ultima giornata a Parma non conterà nulla: Il ritorno non si fa…. Loro saranno in finale di Champions e di Coppa Italia e ammessi direttamente alle prossime Olimpiadi…».
Ore 18.10 – Queste le dichiarazioni rilasciate da Oscar Brevi al termine di Mestrino-Padova: “Oggi abbiamo fatto meno errori rispetto alla Vigontina, e ho visto una squadra brillante nonostante facesse molto caldo. Nei primo tempo lì abbiamo chiusi tutti dietro alla linea del pallone, costruendo un gran numero di palle gol e non solo con gli attaccanti, ma dobbiamo diventare più cattivi e determinati sotto porta. Gli infortuni? Dispiace che non abbiano preso parte alla partita. La tabella di marcia? Dovremo fare un’amichevole sia sabato che domenica, una di queste è col Carpi”.
Ore 17.42 – Fischio finale: Mestrino-Padova 0-4.
Ore 16.57 – Inizia il secondo tempo.
Ore 16.48 – Fine primo tempo: Mestrino-Padova 0-1.
Ore 16.03 – Inizia Mestrino-Padova.
Ore 15.30 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È un’amichevole, ma la serie B in cui milita il Cittadella e la presenza fra i granata di tre ex neroverdi (Strizzolo, Pasa e Martin) rendono gustoso l’appuntamento delle 17 al Bottecchia. Ad alzare in particolare l’interesse sarà il ritorno a «casa» di Luca Strizzolo, il cui divorzio non venne preso bene da Mauro Lovisa. Il presidente scaricò il suo disappunto su Federico Francioni, procuratiore del bomber udinese. «Striz» cerca di sciogliere le tensioni. «Mi sono sempre trovato bene a Pordenone – dice -, in un ambiente che assomiglia a quello del Cittadella: società ben organizzate che non fanno mancare niente. Ero però in scadenza di contratto. Prima dei playoff mi venne chiesto di prolungare il rapporto. Chiesi tempo per valutare eventuali offerte. Né con il Cittadella né con altre società in quel momento non esisteva alcun contatto. Avrei firmato ancora con il Pordenone a parità di categoria. Quando però mi è arrivata l’occasione di giocare in B non ho avuto esitazioni». L’impatto con la nuova realtà è stato positivo. Doppietta nell’amichevole con la Lovandina (10-1); primo gol nel 2-0 all’Altovicentino; a secco nel 2-2 con il Chievo. Suo anche il primo acuto ufficiale della stagione, momentaneo vantaggio con il Vicenza eliminato poi ai rigori (5-3) in Tim Cup. È partito in panca nella sfida del secondo, persa (1-2) dal Citta in casa con la Cremonese.
Ore 15.20 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) È Gianvito Misuraca la ciliegina che Mauro Lovisa ci aveva anticipato di voler mettere sulla torta neroverde prima dell’inizio del campionato. Il centrocampista “alla Bulgarelli”, l’anno scorso a Bassano, con alle spalle 5 stagioni in B fra Vicenza e Grosseto, una in C con il Pisa e una nella A slovena con il Nova Gorica, è stato ingaggiato ieri. «Questa è una realtà seria, con mister, società e giocatori importanti – le prime parole della mezzala -. Arrivo a preparazione avanzata ma conosco tanti compagni e l’inserimento sarà molto veloce. Abbiamo tutto per confrontarci al vertice». VERNICE AL BOTTECCHIA – Per i ramarri debutto in LegaPro Unicef al Bottecchia nell’ultimo fine settimana di agosto con il Gubbio, tornato in Terza serie dopo un anno di purgatorio in D. Un esordio accettabile, anche se Bruno Tedino mette le mani avanti. «Gli umbri – ricorda il tecnico – hanno battuto 1-0 la Ternana poco prima che i rossoverdi ci estromettessero (0-2) dalla Tim Cup». PRIMA IN CASA – Tedino gradisce l’esordio casalingo. «Mi aspetto – dice – che i nostri tifosi siano subito trascinanti e determinanti. Sarà – prevede – una stagione lunga e impegnativa, ma bella da vivere. Torneo segnato dalla presenza delle grandi? Non credo. Sono i giocatori a vincere i campionati, non i blasoni appesi nelle sedi delle società. Noi vogliamo dare continuità a quanto di buono fatto nel 2015-16. Per riuscirci dovremo continuare a lavorare forte e non dare mai nulla per scontato». AMICI NEMICI – In effetti il Gubbio solo 4 stagioni orsono militava in B, con Gigi Simoni in panca. Subito retrocesso, il club diventò una sorta di succursale del Parma, subendo la crisi dei ducali. Neopromossi entrambi in LegaPro al termine dello scorso campionato, ora umbri ed emiliani si ritrovano rivali nello stesso girone. AMICHEVOLE DI LUSSO – Conosciuta la strada che li attende (Gubbio in casa, trasferta a Forlì, Teramo al Bottecchia, visita al Mantova e Parma ancora in casa nelle prime 5 giornate) i ramarri hanno ripreso ad allenarsi con ancor più determinazione. Oggi alle 17 Tedino avrà modo di testare il livello di preparazione dei suoi affrontando in amichevole al Bottecchia il Cittadella promosso in B dopo aver dominato il girone A di LegaPro, proprio davanti ai ramarri. Il tecnico schiererà tutti gli uomini a disposizione. Pietribiasi è infortunato. Dovrebbero cominciare Tomei, Pellegrini, Stefani, Ingegneri, Semenzato, Buratto, Burrai e Suciu. Davanti Berrettoni, Arma, Cattaneo, Azzi e Martignago si contenderanno le tre maglie d’attacco. LUCA CHI? – Glaciale il commento di Tedino, stuzzicato sulla presenza fra i granata di Pasa, Martin e soprattutto Strizzolo. «Non parlo – replica – dei giocatori avversari, ma solo dei miei. Io sono impegnato a costruire un buon presente e un futuro ancora migliore. Strizzolo fa parte del passato».
Ore 15.00 – (Messaggero Veneto) Si torna in campo, stavolta per un’amichevole di lusso. Dopo il Sandonà (Eccellenza) il Pordenone alza l’asticella e ospita oggi alle 17 al Bottecchia il Cittadella, neopromosso in serie B e rivale l’anno scorso per la promozione. E’ un test-match, anche se i motivi agonistici non mancano: tornano i freschi ex neroverdi, da Marco Martin a Simone Pasa arrivando a Luca Strizzolo, il bomber che ha lasciato il club non senza polemica con la proprietà. Per il trio sarà la prima volta da avversari in via Stadio. Il Pordenone vuole testarsi e fare bene al cospetto di una rivale di categoria superiore, cercando di zsuperare con lo spirito di gruppo i momenti di grande fatica che incontreremo nel corso del match» ha detto Tedino. Non scenderà in campo il nuovo arrivo Misuraca. A riposo precauzionale Pietribiasi e De Agostini, out da tempo Marchi. Da valutare invece l’impiego di Martignago e Zavan. Tedino dovrebbe partire con il 4-3-3 con Tomei in porta; linea difensiva con Pellegrini, Stefani, Ingegneri e Semenzato; Broh, Burrai e Suciu in mezzo; Cattaneo, Arma e Azzi davanti. Molto probabile il passaggio al 4-3-1-2 in corso d’opera con l’utilizzo di Berrettoni in trequarti.
Ore 14.50 – (Messaggero Veneto) Il Pordenone piazza un altro colpo di mercato. E’ da ieri un giocatore neroverde Gianvito Misuraca, mezzala classe ’90, palermitano, ex Bassano, Pisa, Nova Gorica e Vicenza. Il centrocampista ha firmato un contratto biennale, sino al giugno 2018. Misuraca va a completare la linea mediana e, in teoria, si sistema al fianco di Burrai e Suciu nel reparto titolare. Giocatore molto tecnico, capace di vedere la porta, il siciliano vanta 66 presenze in serie B (con 5 reti e 8 assist) e, in particolare, 22 convocazioni in nazionale tra under 21 e under 20. Buone le parentesi in Lega Pro, tra Pisa nel 2014-2015 e Bassano l’anno scorso: con i giallorossi ha raggiunto i play-off totalizzando 32 match e 6 gol. Devastante in Slovenia col Nova Gorica, quando nel 2013-2014 timbrò 8 centri in 30 presenze. Può giocare anche come trequartista e mezzala, particolari non da poco. «Sono contentissimo di vestire il neroverde e non vedo l’ora di cominciare – sono state le prime parole di Misuraca –. Il Pordenone è una società seria, con mister, società e giocatori importanti. Arrivo a preparazione avanzata ma conosco tanti giocatori e l’inserimento sarà molto veloce. Con Semenzato e Pietribiasi ho giocato lo scorso anno a Bassano, con Arma e Pellegrini invece a Pisa: tutti mi hanno parlato benissimo di questa realtà. L’anno scorso con il Bassano abbiamo a lungo duellato per il secondo posto, poi conquistato dai ramarri: ricordo una squadra molto organizzata e forte». Quanto agli obiettivi, «punto a un campionato da protagonista: per la squadra in primis e poi a livello personale. Ho giocato in tutti i ruoli del centrocampo, quello preferito è la mezzala, ma mi metto a disposizione del mister. Sarà un girone molto tosto, ma sarà bello confrontarsi con tante squadre forti e blasonate. Abbiamo tutto per confermarci ai vertici». Il mercato del Pordenone – almeno in entrata – con questo innesto dovrebbe chiudersi qui, salvo clamorose sorprese. Squadra potenzialmente più forte dell’anno scorso: se tutto va bene il pubblico del Bottecchia si divertirà.
Ore 14.40 – (Messaggero Veneto) Anziché applaudire l’introduzione del “boxing day”, sul modello inglese, Bruno Tedino – da persona che privilegia la sostanza – boccia in maniera clamorosa la scelta della Lega Pro di far giocare i campionati il 26 dicembre. «Se vogliono far divorziare le famiglie – ha affermato il tecnico del Pordenone tra il serio e il faceto – è la strada giusta. Non ha senso disputare un match il giorno dopo Natale». Le perplessità. Il Pordenone, a Santo Stefano, andrà a giocare a Gubbio – in una delle trasferte più impegnative e lunghe della stagione. «Ciò significa – ha analizzato il trainer – allenarci la mattina del 25 dicembre e partire nel primo pomeriggio. Che senso ha? A mio parere ci sono giorni sacri e che non devono essere toccati e sacrificati: uno di questi è il Natale. Anzi, è quello che, per antonomasia, deve essere lasciato in pace. Invece – ha continuato Tedino – così facendo non avremo neanche la possibilità di passare un momento con le nostre famiglie e di scambiarci gli auguri in tranquillità». Il tecnico del Pordenone è andato oltre: «Avremmo potuto giocare una partita in più nel periodo di Capodanno – ha spiegato –, sacrificando magari la sosta (lunga, dal 31 dicembre al 22 gennaio) e invece dobbiamo ritrovarci impegnati i giorni che una persona ha più piacere di passare assieme ai suoi cari». Le tappe. Bruno Tedino ha, poi, allargato lo sguardo al calendario della sua squadra. «La prima giornata col Gubbio al Bottecchia (27 o 28 agosto, ndr) sarà tosta – ha analizzato –. Quella umbra è una squadra aggressiva, organizzata, già pronta fisicamente e che sa ripartire molto bene. Avremo subito una partenza in salita. Per quanto riguarda il resto del nostro cammino, non ho alcuna preferenza: prima o poi dobbiamo affrontare tutti gli avversari. A mio parere saranno tutte gare difficili». Sicuramente sarà un campionato molto impegnativo, viste le 38 gare e la presenza di tre turni infrasettimanali. Non è un caso se l’organico è più “largo” della scorsa stagione e se ha visto ieri arrivare un altro elemento.
Ore 14.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il grande appuntamento è dietro l’angolo, Sampdoria–Bassano è la vetrina che tutti i giocatori giallorossi sognavano e sono pronti adesso a vivere da protagonisti. Ancora poche ore e poi domani, alla vigilia di Ferragosto alle 20.45, si accenderanno le luci di Marassi per un grande match. L’obiettivo per il Bassano è fare una degna figura, allontanando lo spettro di Lazio–Bassano 7-0 che due anni fa, sempre in Coppa Italia, annacquò temporaneamente gli entusiasmi di una stagione comunque straordinaria: «Sarà emozionante per noi scendere in campo domani a Marassi – ammette il capitano Nicola Bizzotto – ma dal fischio d’inizio dovremo incanalare la nostra emozione, per giocare la nostra gara senza alcun timore reverenziale. Andremo lì con la stessa mentalità che ci contraddistingue, senza snaturarci ma cercando di proporre il nostro gioco, altrimenti in caso contrario, rischieremmo di mettere troppo in risalto le loro qualità. Dobbiamo cercare di stare corti e compatti, non lasciando loro spazi aperti, dove sarebbero letali. Anche in campionato ci capiterà di affrontare squadre che magari sulla carta potrebbero sembrare più forti, ma noi scenderemo sempre in campo per fare la nostra partita. Fisicamente stiamo bene, abbiamo lavorato molto nelle passate settimane e in ritiro, per non avere cali durante la stagione». La squadra dell’anno scorso ha subito profondi cambiamenti, tanto che secondo Bizzotto non è esagerato parlare di fine di un ciclo: «Abbiamo iniziato la stagione con il piede giusto – evidenzia il capitano – anche se la squadra è cambiata molto. Sin dai primi giorni di ritiro però si è capito che sono tutti ragazzi dediti al lavoro e uomini ideali per far parte del nostro gruppo. La risposta positiva c’è stata fin da subito, si è chiuso magari un ciclo ma ci sono tutte le premesse per riaprirne un altro».
Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) È quasi all’epilogo il gioco dell’oca di Gianvito Misuraca. Dopo aver visto saltare il suo passaggio al Cittadella alla soglia delle visite mediche, sfumare la cessione alla Spal nonostante la preparazione svolta con gli estensi ed evaporare a un alito dalla firma l’ingaggio con la Sambenedettese soltanto l’altroieri, l’ex biancorosso ha finalmente trovato casa. Lo prende il Pordenone a cui mancava giusto quella figurina per completare la collezione degli ex virtussini. Ora l’album è completo e annota Berrettoni, Cattaneo, Ingegneri, Semenzato, Pietribiasi e appunto Misuraca, praticamente una colonia di ex. Se valesse la famosa legge, nello scontro diretto finisce come nel tennis. Intanto ieri la Sampdoria ha compiuto 70 anni e gli stanno facendo tutti una gran festa.
Ore 13.50 – (Giornale di Vicenza) La pasta del capitano è avere rispetto e non paura. «Andassimo a Genova a difenderci e basta le buscheremmo sode – detta le istruzioni per l’uso Bizzotto – dovremo preparare la gara nella stessa maniera vista con Andria e Avellino, propositivi e non rinunciatari. Chiaro, è indispensabile essere corti e compatti in ogni angolo del campo. Sinora ci stiamo riuscendo perchè gli attaccanti sono i primi a portare il pressing alto e semplificano il lavoro di noi difensori. Il fascino di Marassi? Lo avvertiremo di sicuro ma dovremo essere bravi a spezzarlo sin dal calcio d’avvio. Io stesso non posso nascondere un filo di emozione a dover fronteggiare Muriel, Budumir o lo stesso Quagliarella, che da juventino ho sempre ammirato in tv. Alla fine gli domanderò la maglia ma prima c’è da combattere. Non mi piace l’idea di considerare la sfida ai blucerchiati un premio sennò sembreremmo appagati. E invece vogliamo rendergli dura la vita per capire se ci sono davvero due categorie di differenza tra noi e loro. Per il Bassano è un banco di prova probante sul nostro attuale stato di forma». Sottolinea un particolare, Bizzo. «Come condizione ci siamo già, atleticamente siamo pronti per il campionato, col prof. Dal Monte non c’è mai rischio di calare nel corso della stagione, si corre sempre. Inoltre questo gruppo, seppur con diversi nuovi in organico possiede una straordinaria etica del lavoro e una totale attitudine alla fatica. La partenza ad handicap del calendario? Sinceramente stento a trovare un avversario abbordabile nel girone B: sono tutte partitissime a cominciare dalla prima con la Reggiana sino ai big match con Parma e Venezia. E noi miriamo a sbalordire per il quarto anno di fila. Tra l’altro sono arrivati ragazzi eccezionali dal punto di vista morale che si sono inseriti alla grande nel nostro sistema e dopo una settimana ho avuto buone sensazioni per questa annata. Infatti le due vittorie di Tim Cup hanno confermato le mie percezioni”. Dopodichè il rocciosissimo Bizzo spende parole glassate verso Maistrello, matchwinner della comitiva. «Tommy è in costante crescita dopo quasi un anno e mezzo ai box per piede e ginocchio rotti – riconosce – ora è maturato pure come uomo e c’ha una voglia matta di recuperare il tempo perduto e di affermarsi. Io lo marco in allenamento e se prende posizione vi assicuro che non c’è verso di portargli via sfera. Non è solo grosso, sta lievitando anche tecnicamente. Mentre Rantier è bravo da morire, da avversario sinora non mi aveva incantato, invece è superbo».
Ore 13.30 – (Gazzetta di Mantova) Che il Mantova anti Venezia fosse ridotto ai minimi termini lo si sapeva almeno da giovedì, che la formazione che mister Prina dovrà schierare sia un rebus è un’altra certezza. La disponibilità di alcuni giovani della Berretti è la sola possibilità concessa al tecnico biancorosso di schierare una formazione minimamente competitiva per l’incontro più difficile della prima parte di stagione, che rischia di chiudere già questa sera l’avventura del Mantova nella Coppa Italia 2016-2017. La difesa è sostanzialmente da reinventare, e già sarà un miracolo riuscire a vedere in campo Siniscalchi che per tutta la settimana non è riuscito ad allenarsi. Sicura è l’indisponibilità di Carini e Cristini, costretti a rimanere ai box per problemi alle ginocchia. Ma non ci sono solo loro ad essere acciaccati: «Sene Pape e Boniperti sono alle prese con affaticamenti muscolari – sottolinea Prina – Marchi sta per diventare padre di una bambina e quindi potrebbe non essere a disposizione. Questi per noi però non devono essere degli alibi, perché esigo che i ragazzi siano pronti a dare tutto e ad uscire a testa alta contro un’avversaria di cui conosciamo bene il valore. La nostra è una squadra da completare, è cosa nota. Stiamo lavorando in questi giorni per rafforzare l’organico, certo non è semplice tenuto conto del fatto che alcuni elementi che avevamo nel mirino hanno preferito accasarsi». Il Mantova tornerà ad allenarsi martedì pomeriggio, la campagna abbonamenti invece riprenderà mercoledì alle 16,30 al Mantova Point.
Ore 13.10 – (Gazzettino, edizione di Venezia) «Emozionato? Il giusto, perché il Venezia deve iniziare subito a tenere fede alle aspettative». Vuole partire con tre punti Pippo Inzaghi, al debutto oggi al Penzo (ore 18) alla guida del team arancioneroverde nella prima di Coppa Italia contro il Mantova. I virgiliani hanno pareggiato 0-0 col Santarcangelo (che domenica prossima riceverà il Venezia) e quindi con un successo i lagunari salirebbero subito in testa al loro girone. «Teniamo molto alla Coppa Italia, a partire bene davanti ai nostri tifosi (ieri gli abbonamenti sono saliti a 330 in tre giorni, ndr), nel nostro stadio e in quella che è la prima partita vera – mette in chiaro mister Inzaghi -. L’obiettivo è dare il massimo in rapporto alla nostra condizione attuale, perché saremo al 100% il 28 agosto per l’esordio di campionato col Forlì. Tra la terza e la quinta giornata avremo Reggiana al Penzo, Parma e Ancona fuori, quelli saranno subito sette giorni cruciali». Per l’ex tecnico del Milan qualche assenza, in difesa Domizzi (taglio a un piede), a centrocampo Stulac, in avanti Geijo più Virdis, acciaccato e prossimo alla cessione. Convocato invece l’esterno mancino Edera, il cui arrivo in prestito dal Torino è stato formalizzato ieri. «Sono tranquillo, i ragazzi hanno lavorato bene e questo è il primo presupposto per provare a divertire e vincere. L’attesa cresce e fa piacere, anch’io sono emozionato perché so cosa ci si aspetta da me, ho sposato proprio per questo il progetto del presidente Tacopina (anche ieri a bordo campo al Taliercio, ndr) che ci fa sempre sentire la sua vicinanza, oltre ad avermi accontentato in tutto». Il 4-3-3 anti-Mantova (in casa lombarda il tecnico Prina chiede a gran voce rinforzi) vedrà dunque Ferrari al centro dell’attacco con Marsura e Fabiano (o Tortori) ai lati, in regia Pederzoli scortato da Fabris e Bentivoglio, in difesa davanti a Facchin i centrali Modolo-Malomo e i terzini Baldanzeddu-Garofalo. Dalle 16 nella sala stampa del Penzo sarà attivo uno sportello per sottoscrivere gli abbonamenti. Dalle 10 al Taliercio gli Allievi e la Berretti del Venezia affrontano gli studenti (17-19 anni) del college Pingry High School del New Jersey.
Ore 13.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) La voglia di ricominciare c’è e si vede. Filippo Inzaghi freme, sente e avverte l’aria delle grande occasioni, sia pure mitigata dal fatto che la prima ufficiale di oggi al Penzo alle 18 contro il Mantova sia soltanto una partita di Coppa Italia di Lega Pro. Competizione, questa, solitamente snobbata dalle squadre, più che mai dalle big come il Venezia, che di solito puntano dritto al campionato. Ma non sarà questo il caso, visto che Inzaghi metterà in campo la miglior formazione possibile: «Finalmente abbiamo una partita vera – ringhia Superpippo – non siamo al 100%, ma siamo convinti di poter fare una buona partita. Abbiamo svolto un buon ritiro, adesso qui fa molto più caldo, ma ci stiamo abituando». Un accenno sugli avversari, che i lagunari troveranno anche alla seconda di campionato. «Il Mantova è una buona squadra, sarà sicuramente un buon rodaggio». L’ex allenatore del Milan sente l’adrenalina, ma mantiene i nervi saldi. «Sono agitato il giusto, cresce l’attesa di vedere la mia squadra, so che su di me c’è tanta attenzione e tanta fiducia, ma devo anche lasciare che la squadra si esprima liberamente». Non ci sarà Maurizio Domizzi, alle prese con un taglio al piede che lo sta obbligando a uno stop più lungo del previsto e, quanto alla formazione, Inzaghi dovrebbe cominciare col 4-3-3: « Più o meno – ammette l’allenatore arancioneroverde – scenderà in campo la formazione che ha giocato nelle ultime amichevoli. Quanto al modulo, ci sto ancora pensando. Se giocheremo col 4-3-3 dovrà star fuori uno fra Tortori e Fabiano e non è una scelta facile. Se giocheremo col 4-4-2, davanti giocheranno Tortori e Ferrari. Dietro giocherà Modolo al posto di Domizzi». C’è spazio anche per il mercato, che ha regalato Simone Edera, arrivato a rinforzare il reparto offensivo e che potrebbe ben presto portare a un clamoroso addio di Francesco Virdis. Se così fosse, l’ex centravanti del Savona non comincerebbe nemmeno il campionato con la squadra che lo ha appena acquistato: «Virdis è in una situazione particolare – ammette Inzaghi – abbiamo tre centravanti, dispiacerebbe lasciare fuori lui per tanto tempo perché merita di giocare. Lui farà delle scelte, abbiamo già Geijo e Ferrari, vedremo cosa accadrà. Altri movimenti di mercato? Non lo so, penso che adesso siamo una squadra completa, vedremo col direttore». Intanto è arrivato Simone Edera dal Torino. l’esterno mancino richiesto da Inzaghi. «Sono contento che sia con noi, adesso va lasciato tranquillo. Abbiamo due moduli, il 4-3-3 e il 4-4-2, e li sfrutteremo entrambi a seconda delle circostanze». Prime parole da giocatore del Venezia, infine, proprio per il nuovo acquisto, giovane talentino arrivato dai granata in prestito per un anno: «Sono felicissimo di essere qui – dice Edera – sono stato accolto alla grande, da una società da un ambiente fantastici. So che l’obiettivo è quello di andare in Serie B e sono sicuro che ci riusciremo, perché ci sono tutti gli ingredienti per arrivare in alto».
Ore 12.50 – (La Nuova Venezia) Il Venezia giocherà oggi alle 18 il primo incontro ufficiale della stagione, ospitando allo stadio Penzo in Coppa Italia di Lega Pro, un Mantova alle prese con il recente cambio di proprietà, una rosa imbottita di giovani e un tecnico pronto anche a fare le valigie. Una sfida in cui Inzaghi dovrà fare a meno degli infortunati Geijo e Stulac, cui si è aggiunto Domizzi per un taglio rimediato al piede. Tutti disponibili gli altri, compreso l’ultimo arrivato, Simone Edera, che ha firmato ieri e partirà dalla panchina. Virdis. L’attaccante acquistato in giugno è sul mercato e ha un ampio ventaglio di opportunità per andare in prestito in questa stagione. Non è stato convocato per la partita odierna di coppa, anche se si sta comunque riprendendo dall’infortunio alla caviglia. Abbonati. Raggiunta ieri quota 330, con una campagna che sta andando benissimo se si considera che sono trascorsi solo quattro giorni e che si chiuderà il 26 agosto. Le probabili formazioni. Venezia (4-3-3): Facchin, Baldanzeddu, Malomo, Modolo, Garofalo; Fabris, Pederzoli, Bentivoglio; Marsura, Ferrari, Fabiano. A disposizione: Vicario, Galli, Luciani, Cernuto, Pellicanò, Acquadro, Soligo, Basso, Edera e Tortori. Mantova (3-4-3): Bonato; Giacomi, Siniscalchi, Menini; Zammarini, Sene Pape, Raggio Garibaldi, Bandini; Boniperti, Macabiti, Caridi. A disposizione: Maniero, Rigon, Andovrandi, Cavalli e Marchi. Allenatore: Luca Prina. Arbitro: Nicolò Marini di Trieste.
Ore 12.40 – (La Nuova Venezia) È un Filippo Inzaghi estremamente sereno, carico ma al tempo stesso emozionato, quello che oggi esordirà ufficialmente sulla panchina del Venezia allo stadio Penzo. Si comincia a fare finalmente sul serio, lasciandosi alle spalle partite amichevoli e ritiro, con sfide che offrono punti in palio per avanzare in Coppa Italia di Lega Pro. «Finora il lavoro è andato bene», assicura l’ex bomber e allenatore del Milan, «e c’è tanta voglia di iniziare a fare sul serio, a giocare partite vere. Come mi sento? Beh, non posso negare di essere un po’ agitato, ma il giusto. Credo del resto che sia normale, perché sono curioso di vedere la squadra in campo, capire le dinamiche nelle difficoltà e vedere come i giocatori hanno appreso le nostre indicazioni. Il Mantova rimane comunque una squadra ostica, però ci teniamo a far divertire il pubblico, il nostro presidente e a incamerare i primi tre punti. Non saremo al cento per cento, e questo è logico, obiettivo che punto a raggiungere per l’esordio in campionato». Il Venezia non sarà al completo in questa “prima” di Coppa Italia, ma la firma sul contratto di Simone Edera aggiungerà una freccia al già nutrito arco a disposizione del tecnico. «Ci serviva un esterno mancino e la società mi ha subito accontentato», aggiunge Inzaghi, «è giovane e ha buone prospettive, si può inserire bene nei due moduli con i quali intendo far giocare la squadra: il 4-3-3 e il 4-2-4. Per il resto sono sereno, c’è grande entusiasmo attorno a me e lo sento, ma in questo momento voglio solo che i miei giocatori siano tranquilli e che si tenga fede agli obiettivi che ci siamo prefissati». Quindi il tecnico arancioneroverde dedica un passaggio al calendario di campionato. «Non si può mai sapere cosa accadrà, poiché le dinamiche sono molteplici nel corso di una stagione. Le squadre forti sono molte e le incognite possono spuntare ovunque e in qualsiasi momento. Di certo sarà da stare attenti tra la terza e la quinta giornata, quando ad attenderci ci saranno Reggiana, Parma e Ancona in otto giorni con due trasferte. Intanto pensiamo però alla prima contro il Forlì, il resto verrà in seguito». Infine Inzaghi torna sul gioco della sua squadra. «Voglio un Venezia compatto e che giochi al massimo in 30-40 metri. Il gruppo è completo, ci sono due giocatori per ogni ruolo e non posso certo lamentarmi. Appena avremo recuperato gli infortunati il potenziale crescere ancora di più. Virdis? È chiuso da Geijo e Ferrari in quel ruolo, dispiace rischiare di lasciarlo fuori. È un attaccante che merita di giocare, ma qui ora c’è tanta concorrenza. E sul presidente Tacopina vi dico che ha un entusiasmo incredibile, ci segue sempre con grande attenzione e questa cosa mi piace. Ci è vicino in ogni momento, e anche per questo spero di potergli regalare la prima gioia stagionale con questo Venezia».
Ore 12.20 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Non dev’essere facile nemmeno per uno come Franco Lerda, abituato a mille tempeste, far fronte a un precampionato che forse non è esagerato definire da tregenda. Casi spinosi, come quelli di Brighenti e Raicevic, infortuni a raffica, un mercato difficile per via delle scorie lasciate in eredità dalla precedente proprietà. Per questo, nella conferenza stampa prima della partenza per Empoli dove oggi alle 20.45 si giocherà il terzo turno di Coppa Italia, Lerda alterna affondi verbali, come quando risponde seccamente che «Raicevic è un giocatore del Vicenza, sta facendo bene e non lo vedo minimamente turbato da altre vicende», ad altre considerazioni pacate. Come quando ammette con un sorriso di «non essere preoccupato per l’approccio, non ci saranno problemi contro una squadra di categoria superiore, prima e dopo ci sarà l’atteggiamento giusto». Lerda lo si può comprendere, non è facile per nessuno e tantomeno lo è per lui, costretto a fare la conta con una formazione rabberciata alla meglio e con tanti problemi. Fa capire che oggi, complice l’assenza di Siega, potrebbe essere utilizzato il 4-3-3 con Di Piazza, Raicevic e Galano, mentre il grande dubbio è a centrocampo, dove gli uomini sono contati e dove Bellomo non è al meglio. Lerda fa anche un quadro generale della situazione in infermeria, puntualizzando: «Negli ultimi giorni non abbiamo avuto nuovi guai fisici e questo è sicuramente un aspetto molto importante – chiosa – per quanto riguarda Adejo, salterà almeno le prime due partite di campionato. Vita e Orlando saranno preservati per il campionato, Siega,squalificato, non ci sarà. Nell’ultima partita abbiamo giocato col 4-3-3 e potrebbe essere riproposto ad Empoli e anche in campionato. Giacomelli e Fabinho non ci saranno (quest’ultimo è stato convocato, ma andrà in panchina solo per fare numero ndr)». Sul modulo e su chi lo interpreterà il mister non sembra avere troppi dubbi. «Penso che la formazione non sarà troppo distante da quella che ho schierato contro la Casertana – continua – quando la squadra mi era piaciuta. Il test di oggi sicuramente sarà molto difficile, ma abbiamo una grande opportunità: se dovessimo passare il turno,la prossima potremmo giocarla davanti ai nostri tifosi». Ieri, intanto, il direttore sportivo Antonio Tesoro ha avuto un nuovo contatto con Tullio Tinti, procuratore di Nicola Pozzi. Per la rescissione ci vorrà ancora del tempo, il contratto è pesantissimo e si andrà dopo il 20. Tuttavia ci sono buone chance di arrivare a un accordo, per poi magari vedere il giocatore trasferirsi a Prato, dove formerebbe una coppia gol importante con Ciccio Tavano. Per la difesa, preso atto dei rifiuti di Ariaudo e Cherubin a scendere di categoria, sono spuntati anche i nomi di Zaccardo e Perico. Per Volta è stata presentata un’offerta al Perugia, ma il giocatore ha preferito rinnovare.
Ore 12.10 – (Giornale di Vicenza) Empoli in ansia per Saponara (è destinato al Sassuolo…), Vicenza sulle ali dei precedenti. Empoli-Vicenza è una storia che si ripete e una partita che torna e ritorna, ma è sempre diversa.I biancorossi sono la bestia nera della formazione toscana, che in Coppa solo due volte, nelle ultime 11 partecipazioni, è uscita di scena e in entrambi i casi per mano del Vicenza: vittoria lo scorso anno al “Castellani”, 1-0, successo per 2-1 nella stagione 2012/2013. Ma quanto duole quella rimonta ai playout (giugno 2012) che fece scendere il Lane nell’inferno della Lega Pro!A livello statistico, è curioso sapere che il Vicenza ha realizzato finora 297 reti in Coppa Italia ed è a meno 3 dalla quota tonda, 300. Sai che bello centrare il record proprio stasera al “Castellani” (fischio d’inizio alle 20.45)?Sarà dura per l’undici di Lerda, falcidiato dalle assenze: ben 9 giocatori ai box. I biancorossi si sono allenati ieri mattina a Isola e nel pomeriggio sono partiti. Per Lerda, che non ha mai sfidato da allenatore il trainer dell’Empoli Martusciello, ma contro i toscani, nei 4 precedenti, ha vinto 2 volte, perso e pareggiato nelle altre due circostanze, la magra consolazione di non aver perso altri giocatori durante la rifinitura. Il Vicenza sarà quasi una fotocopia della gara con la Casertana; il modulo annunciato, pure da Lerda in conferenza, è il 4-3-3. L’Empoli, che nelle sfide di precampionato ha sempre battuto le formazioni dilettantistiche e ha superato 4-1 la Lucchese, ha patito solo una sconfitta, per 1-0, col Nantes nell’ultima gara disputata.
Ore 12.00 – (Giornale di Vicenza) Perchè vincere a Empoli? C’è più di un motivo. Il prestigio di battere una squadra di serie A, la conquista del prossimo turno in casa contro una tra Ternana e Cesena, la corsa verso gli ottavi di finale, dove c’è già il Sassuolo, con un bel gruzzoletto di soldi (250mila euro dalla Lega di serie A) pronti da incassare. Il tecnico del Vicenza, Franco Lerda, spinge i suoi prima della partenza per la Toscana.L’asticella sale…Si alza, ma è giusto. Siamo pronti a dare il massimo.Nonostante le assenze? Ha metà squadra fuori per infortunio.Compatibilmente con la situazione globale che stiamo vivendo, affronteremo questo test nel modo migliore. Ho fiducia nel fatto che la mia squadra, al di là di tutte le difficoltà, interpreti bene la gara.Superare l’Empoli significa beneficiare di un turno secco da disputare in casa.È un aspetto che fa piacere e ci stimola.Così come sarà stimolante affrontare una formazione di serie A…Infatti non temo l’atteggiamento dei miei, anzi. Quando calchi certi campi e affronti certe squadre, non hai problemi di approccio e non rischi di soffrire cali di concentrazione.Come va preso l’Empoli?Gioca un calcio ormai consolidato. Mi aspetto che confermi già da stasera quanto ha fatto vedere in questi ultimi anni.Come sono i suoi precedenti in Coppa?Non posso ritenermi un grande esperto di statistiche, ma la prima stagione in cui ho allenato a Lecce sono arrivato fino alla semifinale di Coppa Italia Lega Pro; ma non ho fatto in tempo a vivermela, perchè sono stato esonerato prima, quando ero ai vertici della classifica.Rispetto alla sfida con la Casertana, non avrà una pedina importante come Siega.Sì, ed è l’unica novità rispetto all’ultima gara. Siega è stato squalificato per l’espulsione rimediata nel finale con la Casertana, mentre Madrigali, che ha scontato il turno, sarà a disposizione.Proprio Siega è un giocatore che ha utilizzato molto in questo precampionato. Come ovvierà alla sua assenza?Abbiamo l’opportunità di fare parecchie rotazioni, anche se siamo cortini, soprattutto sugli esterni. Ci mancano infatti D’Elia, Vita, Orlando. Dovremo provare ad adattarci, ma non ho paure. Contro la Casertana ho visto un Vicenza ordinato, che ha giocato bene. Potremmo scendere in campo di nuovo col 4-3-3, modulo da utilizzare anche in campionato.Nonostante la situazione ancora non risulti definita, Raicevic sta dando ottime conferme.Il giocatore sta facendo il suo, ha altri due anni qui per quanto ne sappia e non ci sono situazioni esterne, che mi risultino, che possano condizionare il suo modo di stare in campo.Come sta Adejo?Le prime due giornate di campionato le salterà sicuramente. Mentre Orlando e Vita sono recuperati, ma non voglio rischiarli.Anche per Urso è giunta la notizia della lesione. È riuscito a comprendere, con il suo staff, i principali motivi di tanti infortuni?Mi sono fatto un’idea precisa, ed è questa: nel precampionato abbiamo avuto un calendario troppo folto. Sei partite, tutte ravvicinate, sono risultate eccessive.Un’informazione che sarà utile soprattutto per i tifosi. A Isola sono stati messi i famosi teloni per impedire di vedere gli allenamenti?Ecco, sono felice di poter fare una precisazione a beneficio di tutti, tifosi in primis. Avevo chiesto di poter “chiudere” un campo, l’1 o il 2 non faceva differenza… perchè all’occorrenza avrei potuto svolgere dei lavori particolari, ma ribadisco, doveva trattarsi di un’eccezione.Quindi?È stato possibile solo in parte fare quel che avevo chiesto. Alla fine è tutto uguale a prima, niente teli.
Ore 11.40 – (Gazzettino) Abano tra le mura di casa con il Montebelluna, in trasferta Campodarsego con Vigasio, Este con Arzignano Chiampo e Vigontina San Paolo con Altovicentino. Sono questi gli appuntamenti delle padovane nella prima giornata di serie D che scatterà domenica 4 settembre. È previsto nell’arco della stagione un solo turno infrasettimanale (mercoledì 8 dicembre) e il girone d’andata si chiuderà il 18 dicembre. Il ritorno inizia l’8 gennaio e terminerà domenica 7 maggio. È prevista una sosta domenica 12 marzo per l’impegno della rappresentativa di serie D al torneo di Viareggio, mentre per la Pasqua il turno di sarà anticipato a giovedì 13 aprile. I derby: Vigontina San Paolo-Abano (andata 11 settembre, ritorno 15 gennaio 2017); Abano-Campodarsego (18 settembre, 22 gennaio); Vigontina San Paolo-Campodarsego (23 ottobre, 26 febbraio); Este-Abano (6 novembre, 19 marzo); Campodarsego-Este (13 novembre, 26 marzo); Este-Vigontina San Paolo (11 dicembre, 30 aprile).
Ore 11.30 – (Mattino di Padova) Dopo i gironi, ecco i calendari della Serie D. Ieri la Lega Nazionale Dilettanti ha completato l’opera pubblicando tutto il programma del prossimo campionato. Le quattro squadre padovane, inserite nel girone C, inizieranno col botto: quattro match tutt’altro che abbordabili attendono Campodarsego, Este, Abano e Vigontina San Paolo, in campo domenica 4 settembre (calcio d’inizio alle 15). Il “Campo”, tra le favorite del raggruppamento veneto-friulano, esordirà in trasferta contro la neopromossa Vigasio, formazione veronese che vorrà sicuramente far bella figura dopo la riammissione in D. Insidiose pure le avversarie di Este e Abano, rispettivamente ArzignanoChiampo (in trasferta), candidata almeno sulla carta alla zona playoff, e Montebelluna (in casa), giovane ma ruspante. È andata decisamente peggio alla Vigontina, che debutterà in casa dell’Altovicentino, altra big del girone candidata alla vittoria finale. La corazzata di Marano allenata da Andrea Pagan, nell’ultima stagione all’Este, troverà proprio i giallorossi alla seconda giornata, questi ultimi favoriti dal pubblico amico. L’11 settembre sarà decisivo pure per il Campodarsego, che ospiterà il Belluno al Gabbiano. Per non parlare del derby tra Vigontina e Abano, primo incrocio fra le nostre padovane, in programma sempre alla seconda domenica di settembre. L’Abano troverà poi il Campodarsego alla terza giornata (18 settembre), mentre il 23 ottobre andrà in scena Vigontina-Campodarsego a Busa di Vigonza. Il 6 novembre si rivedranno Este e Abano (decima giornata), il 13 novembre Campodarsego ed Este (undicesima giornata). L’ultimo derby d’andata sarà Este-Vigontina (quindicesima giornata), in programma giovedì 8 dicembre. Non mancheranno le partite di cartello come Campodarsego-Mestre (25 settembre), Belluno-Este (2 ottobre), Altovicentino-Campodarsego (4 dicembre), Mestre-Abano e Triestina-Campodarsego (entrambe l’11 dicembre). Per quanto riguarda lo sviluppo della stagione, ci sarà un unico turno infrasettimanale l’8 dicembre mentre è prevista una lunga sosta natalizia dopo la chiusura del girone d’andata, che andrà dal 18 dicembre all’8 gennaio 2017. Il turno di riposo per la Viareggio Cup è stato messo in agenda per il 12 marzo, mentre la 14^ giornata di ritorno, si giocherà giovedì 13 aprile, classico impegno pre-pasquale.
Ore 11.10 – (Gazzettino) Buon test per Cittadella e Piovese in vista del debutto nei rispettivi campionati. Ha vinto la squadra di Venturato, ma la squadra di Perrone si è fatta valere nonostante le tre categorie di differenza. Al 20′ vantaggio del Cittadella: assist in diagonale di Pedrelli per Lora che appoggia in rete. Al 30′ Boscolo salva su incornata di Litteri. Al 38′: calcio d’angolo di Lora per la testa di Pascali: Boscolo salva sulla linea. Nella ripresa, il Cittadella raddoppia: al 6′ Lora si porta quasi sulla linea del calcio d’angolo e mette in mezzo per l’accorrente Chiaretti che insacca. Poi è tutta una girandola di cambi. Al 44′ Fasolo si infila in area e in solitaria sigla il definitivo 3-0. Venturato, allenatore del Cittadella, è soddisfatto: «Volevamo mettere il più possibile 90 minuti sulle gambe in vista del debutto della settimana prossima a Bari: sono un pò preoccupato per l’infortunio di Martin, patito dopo uno scontro di gioco. Comunque la squadra mi è piaciuta per l’impegno». Perrone, tecnico della Piovese: «È stata una bella esperienza contro una squadra di categoria superiore». La Piovese tornerà in campo sabato 20 per un triangolare a Marano Vicentino contro Altovicentino e Thermal Teolo.
Ore 10.50 – (Mattino di Padova) Risultato ovvio e sensazioni positive. Il Cittadella non si sbatte troppo nell’amichevole con la Piovese, ottima compagine di Eccellenza, segnando solo tre gol ma dominando per tutto l’arco del match. Un test utile per verificare la condizione dei giocatori, molti dei quali impiegati per tutti i 90 minuti. E oggi si replica in casa del Pordenone allo stadio “Bottecchia” (fischio d’inizio alle 17). Al “Vallini” i ragazzi di Roberto Venturato iniziano con un buon ritmo, mettendo alle strette i biancorossi di mister Carlo Perrone, costretti a difendersi e a ripartire: Chiaretti si guadagna una punizione dal limite che viene deviata in angolo da Paleari. Sugli sviluppi del corner conseguente Pasa sale in quota, colpisce tutto solo ma spedisce fuori (4′). La Piovese ha un guizzo poco più tardi, ma Favorido non approfitta della gentile concessione della retroguardia del Cittadella calciando in modo sbilenco. All’11’, invece, è ottima l’azione imbastita da Kouame e Pedrelli, che manda al tiro Iori (felina, nell’occasione, la risposta di Boscolo) dopo il velo dell’attaccante ivoriano, alla prima uscita con la nuova maglia. Il Cittadella, in ogni caso, dialoga bene sullo stretto, soprattutto quando Chiaretti, che agisce sulla tre quarti, cerca lo scambio con Litteri per aprire spazi o invitare Martin alla sgroppata. L’ex terzino di Pordenone e Pavia, d’altra parte, va come un treno e i colleghi di fascia della Piovese sono costretti a bloccarlo come possono. Il vantaggio, però, arriva grazie a un’intuizione dell’altro esterno, Pedrelli, che vede l’inserimento di Lora e lo manda in rete senza troppi problemi. La formazione granata sfiora il raddoppio alla mezzora, prima con Caccin che sfugge a Mantovani e spara sotto la traversa (trovando la deviazione provvidenziale di Luca Boscolo) e poi con Litteri di testa (e annesso salvataggio del portiere di casa). Nella ripresa il Cittadella non ci mette troppo a raddoppiare: passano sei minuti e Lora, dalla sinistra, trova Chiaretti libero, servendogli l’assist decisivo. Il Cittadella si limita a gestire, abbassando il ritmo a proprio piacimento, a scapito di una Piovese rimescolata ma sempre volonterosa. All’56’, invece, è Morandi a indovinare una volée improvvisa dai 30 metri che sfiora l’incrocio dei pali. Il Cittadella torna a pungere al 73′, quando Pascali trova la deviazione al limite dell’area piccola, spedendo il pallone alto. A ridosso del triplice fischio c’è spazio per il 3-0 di Chiaretti che chiude di fatto l’incontro infilando Ortali da pochi passi.
Ore 10.30 – (Gazzettino) Le sue prime sensazioni sull’ambiente biancoscudato? «Ancora non ho avuto modo di vivere molto la piazza. C’è stata la piccola delusione dell’eliminazione in Coppa Italia, però si vede che è una tifoseria molto esigente ed è giusto che sia così. Padova è una realtà che merita di stare in altre categorie». E spetta proprio a voi giocatori raggiungerle sul campo. «Vero, e anche di fare venire più gente possibile allo stadio. In queste prime uscite sembrava vuoto, pur essendoci dei tifosi». Passando alle questioni extra calcistiche, ha trovato casa. «Ho preferito una sistemazione in centro perché è molto bello e sarebbe un peccato non viverlo». Intanto, oggi alle 16 Filipe e compagni saranno impegnati nell’amichevole in programma a Mestrino. In campo per la prima volta si vedrà anche Germinale, mentre resteranno ai box gli acciaccati Altinier e De Risio, con quest’ultimo che si riaggregherà alla squadra martedì quando riprenderà la preparazione.
Ore 10.20 – (Gazzettino) «Lo è senz’altro rispetto al mese di novembre quando troveremo le compagini più attrezzate (Parma e Venezia, ndr), anche se poi è sempre il campo a esprimere il verdetto. Vogliamo partire con il piede giusto e a prescindere dall’avversario che abbiamo davanti dobbiamo affrontare ciascuna partita come se fosse una finale». Il rodaggio della squadra comunque non è ancora ultimato, come dimostrano l’eliminazione con il Seregno nella Tim Cup e il primo tempo sottotono nell’amichevole con la Vigontina, entrambe compagini di serie D. «Stiamo lavorando per essere pronti in occasione del debutto in campionato, e siamo desiderosi di fare bene. Avevamo preparato bene anche la sfida di Tim Cup, ma purtroppo abbiamo sbagliato qualcosina, anche se sul piano del gioco abbiamo fatto vedere alcune cose buone. Brevi si è arrabbiato molto con noi, e ha ragione, perché non abbiamo fatto un buon allenamento, anche se ci può essere l’attenuante della grande mole di lavoro che stiamo svolgendo in questo periodo. Per l’inizio del campionato, ripeto, il Padova sarà pronto, stiamo lavorando per questo».
Ore 10.10 – (Gazzettino) «Sono venuto al Padova per lo stimolo di vincere il campionato, e la squadra è attrezzata per farlo». Più esplicito di così non potrebbe essere Filipe, approdato da poco più di un mese all’ombra del Santo e già punto fermo in mezzo al campo. Spetta a lui, in cabina di regia, a dare ritmo e geometrie alla manovra biancoscudata. «Sento di avere responsabilità perché indosso questa maglia e so di dover fare bene. Spero di dare una grande mano ai compagni, come sono sicuro che loro la daranno a me. Il mio inserimento procede al meglio. Al di là delle qualità, siamo un gruppo di bravi ragazzi e siamo convinti di poter dire la nostra in campionato». Proprio l’altro ieri è stato svelato il calendario, e l’avvio sulla carta appare abbordabile: esordio in trasferta con la Sambenedettese, e doppio appuntamento casalingo con Albinoleffe e Forlì.
Ore 09.50 – (Mattino di Padova) La grande novità, però, è rappresentata dalle due gare di fine anno (26 e 30 dicembre) prima della lunga sosta di tre settimane a gennaio. «Una cosa nuova, anche se in B è ormai già da qualche anno che si ricalca questa usanza del calcio inglese. La cosa positiva è che ci si fermi per un periodo abbastanza lungo durante il mese molto particolare del mercato di gennaio, periodo che tradizionalmente, per evidenti motivi, rischia di portare un po’ di difficoltà all’interno di uno spogliatoio o nella mente di qualche giocatore». Il rovescio della medaglia di un novembre di fuoco, però, è un mese che, tra marzo e aprile, vedrà il Padova giocarsi gli scontri più importanti tra le mura amiche dell’Euganeo. «E i campionati si decidono proprio sul rush finale: ci saranno pochi margini d’errore, le partite saranno ancora più tirate. Affrontare Parma e Venezia nel giro di una settimana non sarà facile».
Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Un calendario da digerire. Il sorteggio del calendario di Lega Pro continua a regalare diversi spunti di riflessione. Dall’esordio in trasferta, in quel di San Benedetto del Tronto il prossimo 28 agosto, alla lunga cavalcata di fuoco tra ottobre e novembre che metterà i biancoscudati di fronte, in successione, a quasi tutte le più temibili formazioni del girone B, Parma e Venezia comprese. «L’inizio di stagione sembrerebbe più agevole, mentre poi da fine ottobre arriveranno diverse gare difficili», il commento del tecnico biancoscudato, Oscar Brevi. «Ma sappiamo bene che sulla carta non dobbiamo ragionare: già la prima gara, in casa della Sambenedettese, che tornerà tra i professionisti con tanto entusiasmo, nasconde molte più insidie di quello che potrebbe sembrare». Fondamentale, in ogni caso, sarà partire a vele spiegate, perché arrivare al mese più caldo con un buon bagaglio di punti potrebbe rivelarsi importante a livello psicologico. «E non sarà facile, perché con questa nuova formula di campionato basterà davvero poco per stravolgere la classifica. La stagione sarà molto lunga, e tutte le squadre attraverseranno momenti diversi: è difficile, ad ora, azzardare una previsione sul cammino da compiere».
Ore 09.30 – (Mattino di Padova) Dopo la vittoria per 3-1 sulla Vigontina di mercoledì, oggi pomeriggio il Padova sarà impegnato in un’altra amichevole: alle 16 la squadra di Brevi scenderà in campo a Mestrino contro la locale formazione di Promozione. E lo farà ancora senza De Risio e Altinier: il primo è fermo ai box a causa di una leggera distorsione alla caviglia patita tre giorni fa all’Euganeo, mentre il secondo è ancora convalescente dopo il pestone ricevuto tre settimane fa contro il Campodarsego. Una situazione non facile, che lo staff medico segue con attenzione: la speranza è che il bomber mantovano possa riprendere a correre dall’inizio della prossima settimana, provando ad essere arruolabile tra due settimane, quando nelle Marche scatterà il nuovo campionato.
Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Ci ha provato pure l’Ancona, con tanto di telefonata di Fabio Brini al giocatore, ma anche in questo caso niente da fare. Secondo Petrilli, non c’erano sufficienti garanzie, l’Ancona poi chiedeva un contributo sull’ingaggio. Al sud Petrilli preferirebbe non tornare, il Delta Rovigo lo ha cercato ma la D non interessa e si capisce che di fronte a tutti questi paletti è logico che la situazione sia di non facile risoluzione. Dopo Petrilli, ecco Ilari. Fra tutti, è quello che sta creando meno problemi, nel senso che negli ultimi giorni si è convinto a partire. La Casertana gli ha steso tappetini rossi, lui inizialmente ha nicchiato, il club campano lo aspetterà fino al 18 agosto. Il Delta Rovigo, oltre a Petrilli, ci ha provato pure con lui e qualche chance di successo dopo Ferragosto c’è. Infine Dionisi. Per lui si sono spalancate le porte di Rieti, città dove è nato e che vuole costruire una squadra da promozione per dare l’assalto alla Lega Pro. Gli hanno messo sul piatto la fascia di capitano e un contratto biennale. E anche in questo caso, la risposta è stata negativa. Dopotutto, a ben guardare, a Padova si sta bene. Sin troppo, verrebbe da dire.
Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Quattro giocatori, quattro cessioni che fanno penare. Il direttore generale Giorgio Zamuner ostenta sicurezza, ma con il passare dei giorni i continui rifiuti alle destinazioni proposte da parte di Manuel Giandonato, Marco Ilari, Nicola Petrilli e Matteo Dionisi stanno condizionando le strategie finali biancoscudate. Ha cominciato Giandonato, rifiutando in un primo momento la proposta del Chiasso, club svizzero che gli avrebbe messo in mano volentieri le chiavi del centrocampo. La destinazione, però, non era gradita al centrocampista abruzzese, che ha storto il naso pure di fronte al biennale offerto dal Siena. Cifre troppo basse, a quanto pare, mentre la piazza a quanto pare è ok. Sarebbero gradite il Livorno, dove l’ex Juve ritroverebbe il suo vecchio scopritore Franco Ceravolo e la Reggina, ultima in ordine di tempo ad aver preso informazioni su di lui. Lo stipendio per la Lega Pro è elevato (50mila euro più bonus), mentre in Serie B sarebbe abbordabile ma per il momento non sono arrivate offerte. Dopo Giandonato, è stata la volta di Nicola Petrilli, che inizialmente non faceva i salti di gioia di fronte al corteggiamento della Lucchese. Quando finalmente si è convinto, è stato il club toscano a tirarsi indietro e non è detto che si rifaccia avanti.