Live 24! Padova, l’afa attanaglia i Biancoscudati: allenamenti “strong” alla Guizza

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Ore 21.10 – (Alto Adige) Oma, Opa e Vovò, non sono soprannomi di altrettanti giocatori carioca, ma piuttosto lo scenario che ha contornato l’adolescenza di Ricardo Douglas Packer, centrocampista brasiliano approdato alla corte di Viali. Da piccolo difatti Ricardo Packer piuttosto che chiamare i nonni con il brasilero Vovò, ha utilizzato il familiare Oma e Opa, perché nel Dna del nostro Ricardo i geni teutonici e trentini l’hanno fatta da padrone. Discendenza che Ricardo Packer “deve” alla nonna paterna Geltrude Gadotti, e Francisco e Rieda Cardoso, entrambi di origine tedesca. Migrazione che, soprattutto durante il periodo bellico, popolò lo Stato di Santa Caterina, dove si trova Indaial la città natale di Ricardo Packer. Città dove ai campanelli delle case è facile rintracciare cognomi come quelli di Miller, Schultz e Gadotti, che di brasiliano hanno ben poco. “E’ una splendida cittadina che si trova a cinque minuti da Pomerode, la città più tedesca del Brasile, al confine con quella di Blumenau dove ogni anno ad ottobre si svolge l’Oktoberfest che, per mescita di birra, è al secondo posto dopo Monaco”. Ricardo Packer è cresciuto, quindi, non solo in una cittadina dove l’architettura delle case ed i gerani esposti sui balconi richiamano la nobile tradizione tirolese, ma anche per quella formazione umana e culturale che lo contraddistinse nella sua prima avventura Italia. “Ricordo – continua il centrocampista – quando ero a Siena dicevano “questo non è brasiliano è fin troppo serio” assomiglia più ad un tedesco”. Già la prima avventura italiana. Ricardo, dopo lo svezzamento nel settore giovanile del Figueirense, società della capitale Florianopolis, sbarcò in Italia all’età di diciassette anni giocando il torneo di Viareggio con la maglia dell’Inter. Fu li che arrivò la doppia cittadinanza che gli consentì di firmare il contratto di tre anni con la Juventus, società che lo girò al Siena. Nella città del Palio, il centrocampista brinda all’esordio nella massima serie a soli diciannove anni, affrontando l’Inter a San Siro. La vaglia sul letto p stata una costante per Packer che da Siena viaggia verso Pescara (richiesto fortemente da mister Giampaolo), dopo è la volta di Ravenna, in serie C, ed infine il ritorno in Brasile dove il nostro gioca per due anni nella serie B con la maglia del Parana. Da qui il contatto con l’Alto Adige che ha determinato in Packer la ricomposizione di una valigia fatta di sogni e di aspettative. “Avevo tanto voglia di tornare in Italia – dice Packer – per rimettermi in gioco. Ho trovato la possibilità con l’Alto Adige e sono contento di tornare a confrontarmi in una realtà importante. La squadra? E‘ un gruppo valido e fortemente motivato. Ci sono tanti buoni giocatori e quindi la concorrenza non mancherà. Questo non può che far bene, perché tutti lotteremo per la conquista di un posto in squadra. Siamo un gruppo affamato e che vuole contendersi la possibilità di giocare…un requisito fondamentale per una squadra che ha dei buoni obiettivi. Saudade? Quando hai la famiglia lontana e questo che c’è sempre qualche pizzico di nostalgia…però qua mi trovo insieme a Flavia la ragazza che ho sposato due mesi fa. Quindi la mia famiglia è qui, devo pensare solo a giocare e vivere felice”. I dna trentini e teutonici hanno certamente favorito l’ambientamento di Ricardo Packer nel tessuto connettivo altoatesino, ritrovando quelle peculiarità paesaggistiche lasciate a Indaial. “Watten? Non so che gioco sia…anche se a casa mia siamo veramente stregati dal gioco con le carte. Piuttosto mi dedicherò al gioco delle bocce che si usa tanto fare anche ad Indaial. Vivrò a Caldaro, un paesino molto tedesco, per cui mi troverò bene sia per i gerani sui balconi ma anche la gente del posto, sarà una bella esperienza. Così come nel mondo sono innamorati da Indaial la città più europea del Brasile. Pensi che la Globo, emittente televisiva principale, ha dedicato un reportage alla mia città illustrando le bellezze, gli usi e le tradizioni tipicamente trentine e germaniche. Il giorno dopo il Comune ricevette cinquemila chiamate da parte di gente che chiedeva di andare a vivere e lavorare ad Indaial”.

Ore 21.00 – (Alto Adige) La lista adesso è completa. Con l’ufficialità di Patrick Ciurria, il Ds Piazzi ha praticamente completato i posti a disposizione nello stanzone di Maso Ronco. Ciurria è l’esterno d’attacco ideale che il direttore sportivo ha consegnato alle cure di mister Viali già a Racines, permettendo così al neo acquisto di svolgere un buon periodo di allenamento aggregato al gruppo biancorosso. Il ventunenne attaccante emiliano Patrick Ciurria è giunto a Bolzano via Spezia, con la formula del prestito annuale. Nella scorsa stagione ha militato in cadetteria con la maglia spezzina, con la quale ha inanellato diciotto presenze e realizzato una rete. La scheda tecnica, descrive un giovanotto di qualità e prospettiva. Speranze alimentate da Ciurria dapprima nel settore giovanile del Castellarano, per poi proseguire il percorso di crescita nel serbatoio qualitativo dello Spezia. Compagine con la quale Ciurria ha brindato, appena maggiorenne, all’approdo in prima squadra, collezionando cinque presenze in serie B (stagione 13-14). Il neo biancorosso ha compiuto la svolta, come detto inizialmente, nello scorso campionato cadetto durante il quale ha rappresentato uno dei punti di riferimento nello scacchiere spezzino, tanto da archiviare diciotto presenze ed anche una rete (la prima tra i professionisti), segnatura anche pesante perché fu quella che decise il match con il Vicenza. Il palmarès di Ciurria mantiene in vetrina la maglia azzurra della Nazionale under 19 (giocate 10 partite e realizzate due reti) e quella della Nazionale under 20 (giocate 3 partite). Con l’arrivo di Ciurria lo spogliatoio di Viali adesso è completo. Il mercato biancorosso ha portato in dote al tecnico pugliese ben undici volti nuovi, rispetto allo scacchiere della passata stagione. Gruppo che, ancora rispetto alla passata stagione, ha abbassato ulteriormente la media anagrafica attestandosi vicino ai 24 anni e mezzo (24,63). Rilievo che vorrà pur dir qualcosa, visto che nella stagione che si comincia a stagliarsi ai nastri di partenza (a proposito oggi è prevista la formulazione dei gironi) troverà nella componente dei giovani uno dei suoi fulcri più importanti. A patto però che siano giovani di qualità Archiviata l’esperienza della Tim Cup, da qui all’inizio del torneo l’Alto Adige affinerà la preparazione anche con le amichevoli. A partire da quella che, questo pomeriggio (inizio ore 17,00), Marcone e compagni disputeranno a Malles affrontando l’Ausburg, compagine militante nella Bundesliga che sta completando la preparazione precampionato sul territorio altoatesino.

Ore 20.40 – (Gazzetta di Modena) Potrebbe essere oggi il giorno del via libera alla cessione di Francesco Stanco: la Cremonese, infatti, sembra essere pronta a garantire al Modena anche un indennizzo per il cartellino del pavullese, il cui contratto scade a giugno 2017, evitando così di essere beffata da altri club. In caso di fumata bianca, il Modena dovrà cercare di stringere per un attaccante. Più che di prime punte, negli ultimi giorni si è parlato spesso di giocatori più duttili, in particolare di Luca Giannone (’89) e Maikol Negro (’88), che prima però dovrebbero rescindere con le rispettive società di appartenenza: Giannone ieri ha ricevuto dalla Casertana la proposta di spalmare il proprio ingaggio su tre anni anziché uno, tentativo disperato che solo oggi si scoprirà quali effetti otterrà, Negro invece non è ancora arrivato ad un accordo con il Benevento. Discorso simile vale per il catanese Luigi Falcone (’92). In entrata il ds Pavarese monitora anche un altro baby di belle speranze, Fabio Bertoli (’96) del Brescia: esterno destro o mezzala, è stato chiesto alle rondinelle anche dal Livorno.

Ore 20.30 – (Gazzetta di Modena) È finita in parità, con un gran gol di Diakite a metà della ripresa, l’amichevole disputata dal Modena ieri pomeriggio al centro sportivo Bacchilega contro i padroni di casa dell’Imolese, ambiziosa compagine di serie D. Nessuna prova generale in vista della gara di sabato in Tim Cup con lo Spezia, perché mister Pavan ha preferito dare minutaggio a chi non aveva trovato spazio, o quasi, contro il Francavilla. Pochissimi dunque i giocatori in campo tra quelli protagonisti nella prima vittoria della stagione ufficiale. Nessuno nell’undici titolare, nel quale però erano presenti i due esclusi “a sorpresa” di domenica scorsa, Rubin e Stanco. Quest’ultimo già oggi potrebbe fare la valigie, il terzino invece resta appetito da diverse squadre di serie B. A centrocampo è toccato a Besea fare le prove da regista, a maggior ragione visto l’acciacco che aveva costretto Giorico ad allenarsi a parte sin dalla ripresa degli allenamenti, mentre in avanti i soli Serroukh e Ravasi potevano vantare rispetto ai compagni un assaggio di campo nella sfida di coppa. Nella ripresa l’ingresso quasi obbligato di tre titolari – Olivera, Schiavi e Diakite – ha dato al Modena un volto più verosimile, in particolare grazie alla verve dell’attaccante ivoriano, autore del gol che ha sbloccato il match al 70’ con una conclusione dalla lunga distanza che ha beffato l’estremo difensore dell’Imolese Mastropietro. Pavan ha gettato nella mischia anche il giovane centrocampista Hardy, da lui già allenato in Primavera e ieri chiamato in causa vista l’impossibilità di schierare l’infortunato Sakaj. A tempo quasi scaduto è arrivata la beffa del gol firmato da Ambrosini, per l’1-1 finale. Il Modena oggi si rimetterà al lavoro allo Zelocchi effettuando una doppia seduta.

Ore 20.10 – (Gazzetta di Reggio) Simone Perilli ha macchiato la prestazione quasi perfetta con la Feralpisalò con quell’errore in disimpegno nei minuti finali che ha permesso il pari ai gardesani costringendo la Reggiana ai supplementari. Quali sensazioni a dopo il ritiro in quota e successiva vittoria in Tim Cup? «Siamo contenti della prestazione di Salò, contro una squadra difficile e ora si pensa al prossimo turno a Vercelli». Peccato per quel suo mezzo errore. «Ho fatto un “bel” mezzo errore poi però ho fatto il mio dovere che consiste nel parare. Mi dispiace l’infortunio ma non fa niente». Comunque non ha ricevuto rimproveri dal suo preparatore e dal dg, ex portiere, Franzone. «Si sono accorti che avevo sbagliato ma non mi hanno detto niente perché in quei momenti il portiere non la vive bene. Piuttosto mi hanno fatto i complimenti per la partita». Ora cosa prova sapendo di doversi misurare con un club di Serie B e poi, se tutto va bene, con la Serie A del Torino? «E’ una bella sensazione ma prima c’è da pensare alla Pro Vercelli. Meglio non fare il passo più lungo della gamba poi, se Dio vorrà, ce la giocheremo col Torino». Può essere un vantaggio affrontare queste squadre in questo momento? «Le squadre sono imballate dai carichi di lavoro e ovunque si possono fare belle o brutte figure perciò meglio continuare coi piedi per terra». La firma di un portiere “non ingombrante” come Narduzzo a farle da secondo le toglie pressioni? «Penso sempre a me stesso anche perché Narduzzo non è certamente venuto qua per stare in panchina ma si giocherà il posto da titolare con me ogni partita perchè nella vita nessuno ti regala nulla, quindi Perilli dovrà dimostrare quanto di buono fatto l’anno scorso per continuare a giocare». Tra l’altro è sua una della quattro parate più belle della passata stagione secondo Sportube. «Mi fa piacere ma è una magra consolazione».

Ore 20.00 – (Gazzetta di Reggio) Jacopo Manconi è stato schierato dal primo minuto dal tecnico Leonardo Colucci nella sfida vinta domenica scorsa sul campo della FeralpiSalò e, il giovane esterno granata ha fatto vedere delle buone giocate, propiziando anche l’azione del gol del momentaneo due a uno realizzato da Nolè. Nonostante il sempre più probabile arrivo di Cesarini a Reggio, Manconi è convinto di giocarsi le proprie chance in maglia granata, lavorando duro quotidianamente per conquistare la fiducia del mister. Quali sono state le sue prime sensazioni dopo la vittoria di Salò dove è anche sceso in campo da titolare? «Sono soddisfatto per la mia prestazione e soprattutto per la vittoria della squadra che era quello che volevamo, ma adesso abbiamo già la testa alla prossima partita contro la Pro Vercelli. Sono contento perché era tanto tempo che non giocavo quasi tutti i novanta minuti e fisicamente sono stato bene». L’impegno di Vercelli forse sembra più alla portata rispetto alla trasferta di Salò? «Sono convinto che ogni partita faccia storia a sé, non dobbiamo pensare se è più o meno alla nostra portata di quella precedente. Dobbiamo scendere in campo cercando di mettere quello che sappiamo fare e cercare di vincerla». A Salò si aspettava un ruolo da titolare? «Sto lavorando duro tutti i giorni per farmi trovare pronto nel caso in cui il mister mi dovesse chiamare in causa e per giocarmi il posto come tutti i miei compagni, però devo essere sincero, non mi aspettavo di scendere in campo dal primo minuto a Salò». Da una sua azione è scaturito il gol di Nolé. Soddisfatto? «Sì, abbiamo fatto un uno-due poi in seguito ad un rimpallo mi sono ritrovato nuovamente la palla tra i piedi e allora ho provato a saltare l’avversario per rigiocarla con Nolè. Lui è stato bravo a portarsi avanti il pallone da solo e a fare gol. Vista dopo c’è stato anche un pizzico di fortuna, ma l’importante è aver fatto gol». Il probabile arrivo di Cesarini la spaventa? «No, Cesarini lo conosco bene ed è un giocatore fortissimo per la Lega Pro, quindi il suo arrivo sarebbe positivo per noi perché alzerebbe ulteriormente il valore di questa Reggiana. Poter provare a giocarmi il posto con lui è un ulteriore stimolo in più per me perché non può essere altro che un bene per la mia crescita». A oggi dove colloca la Reggiana? «Come società e tifosi direi che con la Lega Pro la Reggiana non c’entra nulla, perché è come una piazza di alta serie B. Dal punto di vista dei risultati per questa stagione sono convinto che siamo un ottimo gruppo, stiamo lavorando al massimo per continuare a crescere quindi la colloco nelle posizioni alte della classifica».

Ore 19.40 – (Gazzettino, edizione di Pordenone) Ramarro al lavoro per preparare la trasferta al Liberati di Terni, dove domenica (20.30) si troverà davanti una delle formazioni più antiche e più amate della serie B. Fondata nel 1925, la Ternana vanta tifosi in tutta Italia e pure all’estero. FERE ROSSOVERDI – Le fere (così sono chiamati gli umbri, dall’insegna del drago Thyrus che figura sul loro stemma) hanno partecipato a due campionati di serie A (dal 1973 al ’75) e a 28 tornei cadetti, fra i quali quello della stagione scorsa (12. posto con 53 punti). Hanno fatto la loro storia calcistica giocatori come Carapellese, Ostromann, Viciani, Riccomini, Benatti e il sacilese Borgobello. PROBLEMI IN DIFESA – I ramarri di Tedino si stanno avvicinando al prestigioso match galvanizzati dal succeso sul Grosseto (5-2), ma con qualche problemino in difesa. Oltre a Marchi, De Agostini e Gerbaudo, anche Ingegneri ha svolto un allenamento differenziato. Andrea dovrebbe comunque essere pienamente recuperabile per la trasferta al Liberati. I ramarri faranno oggi doppia seduta (10 e 16.30), domani solo pomeridiana (16.30). Sabato partenza per Terni. Una notizia di mercato: l’esterno offensivo Nicola Valente passerà al Messina, sempre in LegaPro. Prosegue poi il rapporto speciale tra Pordenone Calcio e Area giovani del Cro di Aviano. Anche nella stagione 2016-17 il logo dell’Area giovani sarà presente (per la terza annata consecutiva) sulle maglie dei ramarri. La collaborazione rientra nel progetto Cuore Neroverde, che comprende tutte le sinergie con associazioni ed Enti locali. OGGI I GIRONI – C’è attesa intanto per l’ufficializzazione dei nomi della riammessa e delle 12 ripescate che completeranno l’organico di LegaPro, nonché per la composizione dei gironi. Conosceremo tutto nelle prossime ore. Si riunirà oggi infatti il Consiglio federale presieduto da Carlo Tavecchio. PROPOSTA GRAVINA – Con un comunicato, la LegaPro ha reso nota la lista dei club che hanno presentato domanda di ripescaggio e fatto intuire le prescelte. Dovrebbero risalire in Terza serie 4 club retrocessi: Albinoleffe, Lupa Roma, Melfi e Racing Roma. Dalla Lega D altri 8: Fano, Fondi, Forlì, Olbia, Reggina, Taranto, Vibonese e Cavese. Tavecchio però ha ribattuto affermando che spetta alla Figc l’ultima parola. Potrebbero quindi esserci sorprese, visti i rapporti non proprio idilliaci fra i due presidenti. IPOTESI GIRONI – Liberatasi da pressioni geopolitiche ed economiche la LegaPro, dopo gli “studi” fra società, avrebbe proposto una nuova suddivisione con un gruppo Sud, un gruppo Centro-Nord-Ovest e uno Centro-Nord-Est. In quest’ultimo dovrebbero figurare, come rivelato dallo stesso Mauro Lovisa, il Pordenone, le formazioni di Marche, Emilia Romagna, Veneto e Umbria, più il Teramo. Non si gradirebbe però la coesistenza delle due «predestinate» Parma e Venezia nello stesso girone. Si è così fatta strada un’altra ipotesi, che prevede sempre la suddivisione Centro-Nord-Ovest e Centro-Nord-Est, ma con il Parma nel primo e il Venezia nel secondo nucleo.

Ore 19.20 – (Messaggero Veneto) Esattamente un anno fa, il Consiglio federale della Figc ufficializzò il rispescaggio in Lega Pro del Pordenone. La squadra fu rifondata nel mese di agosto, tra innumerevoli incognite e il tiepido entusiasmo della piazza. Un nuovo allenatore, Bruno Tedino, e tanti giocatori in cerca di rilancio dopo stagioni non esaltanti. Uno di questi, De Cenco, ha fatto i bagagli ed è volato in serie B a gennaio; altri tre, Pasa, Martin e Strizzolo, sono approdati in Cadetteria da protagonisti della cavalcata neroverde fino alla semifinale playoff con il Pisa. È passato soltanto passato un anno dal ripescaggio, sembra un’era geologica: i ramarri hanno praticamente completato la rosa a quasi un mese dalla fine del mercato, ripartono, giustamente, con ambizioni di alta classifica e si giocheranno l’accesso al terzo turno di Tim cup, domenica al Liberati di Terni. Secondo tutti gli addetti ai lavori, la rosa si è rinforzata nonostante le partenze illustri, per ultime quelle di Pederzoli e Mandorlini. A rimpiazzare i due perni del centrocampo sono arrivati Burrai e Suciu, due con trascorsi in serie A e serie B, e il giovane Gerbaudo, un prospetto della Juventus dal futuro assicurato. Davanti, via Strizzolo e Valente – quest’ultimo è prorio da ieri ufficialmente un giocatore del Siracusa, neopromosso in Lega Pro –, Tedino ha portato gente del calibro di Arma e Pietribiasi, un tandem da 30 gol a stagione. Senza dimenticare la permanenza di Berrettoni. In difesa, confermato il triangolo Tomei-Stefani-Ingegneri, ecco l’esperienza di Semenzato e Pellegrini sulle corsie laterali e la freschezza di Giulio Parodi, classe ’97 che sarà al De Marchi a fine settimana, di rientro dalla tournée con la Juventus di Allegri. Meno scommesse rispetto a un anno fa, tante più certezze. Tradotto: sulla carta il Pordenone è più forte di prima, anche se migliorare un secondo posto e una semifinale playoff non è semplicissimo. In più, particolare non di poco conto, ci sono anche gli avversari. Quelli di quest’anno fanno davvero paura. Oggi il Consiglio federale annuncia le 11 ripescate, nel pomeriggio il direttivo della Lega Pro varerà i tre gironi. La nuova divisione verticale – a meno di novità dell’ultima ora – separerà le squadre di alcune regioni, il Pordenone (nel gruppo B) affronterà formazioni da Bolzano fino all’Abruzzo lungo l’Adriatico, comprese le big emiliane e venete. Qualche nome? Venezia, Padova, Parma e Modena. È vero, il Pordenone si è rinforzato, ma l’asticella per arrivare in alto si è alzata parecchio.

Ore 19.00 – (Giornale di Vicenza) Non è esattamente un momento felice alla voce infermeria per il Bassano. Ai lungodegenti Stevanin, Rossi e Guadagnin (questi ultimi due portieri), ora si è aggiunto alla lista indisponibili anche Giacomo Cenetti, che è stato toccato duro nella sfida di Tim Cup con l’Andria. L’incontrista giallorosso ha riportato qualcosa più di una semplice botta e salterà di sicuro il match di domenica con l’Avellino al Mercante, una sfida alla quale peraltro teneva tantissimo. Quanto al portiere di riserva al posto di Guadagnin, la società ha scelto di non andare sul mercato dando piena fiducia al giovanissimo Piras, 17 anni, che sino al rientro di Rossi, ad ottobre, fungerà da dodicesimo.

Ore 18.50 – (Giornale di Vicenza) Per fronteggiare l’emergenza a centrocampo dopo la partenza di Davì e il fresco infortunio di Cenetti di cui vi ragguagliamo a parte, Seeber ha messo entrambi gli occhi e forse anche le mani su Nicolò Bianchi, 24 anni, medianone di un metro e 86 per 73 kg, l’ultima stagione alla Cremonese dove ha collezionato 29 presenze coronate da una rete. Bianchi, nativo di Como, è stato a lungo controllato dal Novara (due stagioni orsono ha conquistato la B proprio ai danni del Bassano e anche lì ha bollato un gol in 29 gettoni) prima di passare alla Cremonese la scorsa estate. Ora però la Cremo avrebbe altri piani e più di qualcuno dà l’operazione come avviatissima e prossima addirittura alla conclusione. Bianchi se approdasse al Soccer Team sarebbe il terzo ex grigiorosso dello scorso torneo a vestire la maglia virtussina dopo Formiconi e Crialese. Poi Seeber andrebbe a caccia della punta che occorre (non si perde di vista Grandolfo dell’Andria) e solo a fine agosto deciderà se ingaggiare un terzino under per surrogare Stevanin o servirsi del tuttofare Laurenti.Intanto ieri è stata presentata la campagna abbonamenti le cui tessere saranno in vendita da lunedì. Le tariffe sono rimaste invariate, semmai sono cresciute le promozioni. L’abbonamento ridotto Under è dai 6 ai 20 anni non compiuti (prima era a 18, sino a 6 anni non compiuti ingresso gratuito). E i vantaggi sottoscrivendo la tessera invece che il singolo biglietto si traducono in un numero di gare virtualmente omaggio che varia da un minimo di 7 a un massimo di 10 a seconda del settore prescelto. Senza considerare che con l’abbonamento la fila agli ingressi è drasticamente abbattuta.

Ore 18.30 – Qui Guizza: termina l’allenamento.

Ore 18.10 – Qui Guizza: intenso lavoro tattico.

Ore 17.50 – Qui Guizza: allenamento particolareggiato per Russo, Germinale e Neto Pereira.

Ore 17.30 – Qui Guizza: ancora assente Altinier, tenuto a riposo.

Ore 17.10 – Qui Guizza: Biancoscudati in campo per l’allenamento.

Ore 17.00 – La Lega Pro ha ufficializzato in questi istanti i tre gironi da 20 squadre del prossimo campionato. A sorpresa in quello dei Biancoscudati compare una “X” a causa della momentanea sospensione del ripescaggio dell’AlbinoLeffe. Questi i tre gironi: GIRONE A: Alessandria, Arezzo, Carrarese, Como, Cremonese, Giana Erminio, Livorno, Lucchese, Lupa Roma, Olbia, Piacenza, Pistoiese, Pontedera, Prato, Pro Piacenza, Racing Roma, Renate, Robur Siena, Tuttocuoio, Viterbese. GIRONE B: X, Ancona, Bassano Virtus, Fano, FeralpiSalò, Forlì, Gubbio, Lumezzane, Maceretese, Mantova, Modena, Padova, Parma, Pordenone, Reggiana, Sambenedettese, Santarcangelo, SudTirol, Teramo, Venezia. GIRONE C: Akragas, Casertana, Catania, Catanzaro, Cosenza, Fidelis Andria, Foggia, Fondi, Juve Stabia, Lecce, Matera, Melfi, Messina, Monopoli, Paganese, Reggina, Siracusa, Taranto, Vibonese, Virtus Francavilla.

Ore 16.20 – Da Rubano con furore. Padovano di nascita e Biancoscudato di fede, Riccardo Gaiola si presenta ufficialmente. Queste le sue dichiarazioni: “Appena ho saputo che il Padova mi voleva non ho dubitato un secondo perché da quando sono piccolo il mio sogno è quello di giocare nel Padova con la prima squadra! Ho giocato nel Padova fino ai Giovanissimi, poi sono passato all’Inter che mi ha girato a Cesena e Prato. Da piccolo facevo il raccattapalle all’Euganeo e sognavo di tornare a giocarci con la maglia biancoscudata… Sono un giocatore di corsa abile anche ad impostare, e posso giocare sia da regista che da mezzala. Il 26? Dei pochi numeri rimasti era quello che più mi piaceva. Ricordi particolari? Mi ricordo l’esultanza di Muzzi in Padova-Venezia, quando fece la gondola! È stata l’ultima volta in cui si è giocato Padova-Venezia? Vorrà dire che se gioco e segno esulto uguale…”.

Ore 16.00 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Dopopartita molto tranquillo a Norcia con gli immancabili autografi e foto tutte per Pippo Inzaghi, ammirato da tifosi milanisti e non solo. Il primo ad arrivare ai microfoni è, però, Alberto Acquadro: «Oltre alla prestazione sono arrivati anche i gol e questo non può che farmi piacere – dice dopo il convincente 6-0 in amichevole del Venezia sul Porto d’Ascoli -. Stiamo lavorando bene e ce la stiamo mettendo tutta. Adesso aspettiamo la coppa Italia che rappresenta il primo test importante». Sabato sera, con la Fermana, si chiude un ritiro lungo. «Due giorni di vacanza e poi ci rituffiamo con la testa giusta. Quest’anno – continua Acquadro – sono arrivati giocatori di categoria superiore come Bentivoglio e Pederzoli ed è bello imparare da loro». Umiltà di un campione in divenire, insomma. Marco Modolo, invece, parla del match: «Era importante non subire gol. Certo stiamo provando anche i 90′ e le gambe non sono al meglio ma la preparazione continua senza scossoni e gli schemi, provati in allenamento, sono efficaci anche in campo». Il suo gol ne è testimone. «Lavoriamo tanto in qualità, mettiamo benzina per il campionato. La difesa? Sembra un reparto che gioca insieme da anni. Con mister D’Angelo la stiamo provando e rodando, stiamo facendo bene». Dulcis in fundo, arriva anche Pippo Inzaghi: «Stiamo proseguendo la strada intrapresa. Oggi (ieri, ndr) ha giocato chi aveva giocato meno. Tutti sono andati molto bene ed ho visto buone cose. Adesso Coppa Italia e campionato serviranno da verifica per il lavoro svolto». Sabato sera la sfida con la Fermana, si sale di categoria: «Un bel test importante visto che ha fatto tre gol alla Cremonese – commenta l’ex tecnico del Milan -. Ma pensiamo anche alla Coppa Italia con il giusto atteggiamento di chi sa quel che vuole. I miei ragazzi lo sanno, sanno quel che penso, il miglior atteggiamento da parte loro si estrinseca anche nelle amichevoli». Il Venezia, insomma, va a vele spiegate verso gli impegni che contano e Pippo Inzaghi può sorridere. La squadra c’è, manca un po’ di brillantezza e un po’ di gamba, come del resto è normale che sia a questo punto del precampionato.

Ore 15.50 – (Gazzettino, edizione di Venezia) Due partite in una contro due squadre diverse (la rosa completa del Porto D’Ascoli) con due esiti diversi. Primo tempo in cui è possibile fare un quadro della situazione, secondo in cui il Venezia è andato in discesa contro una compagine stravolta dai cambi. Il Venezia affronta con buon piglio l’amichevole sciogligambe contro i marchigiani, cerca schemi e fraseggi, prova situazioni. È il suo compito e lo svolge nella migliore maniera possibile. La testa c’è, le gambe sono legnose (in mattinata aveva fatto allenamento) ed ecco spiegati i numerosi errori di misura della prima frazione, anche nei passaggi, per la formazione guidata dall’ex tecnico del Milan. In attacco Chicchiarelli deve ancora entrare al top negli schemi offensivi di Inzaghi, spesso è avulso dal gioco. Qualche movimento in più per Tortori a sinistra e, soprattutto, Basso a destra, bravo a volte nel duettare con Luciani che sale. A centrocampo Pederzoli è di un’altra categoria e si sapeva. Suoi gli assist per il 2-0 di Acquadro (tutto solo davanti a Reali) e per il 3-0 di Modolo (dimenticato dalla difesa ascolana su un angolo da sinistra). Con Pederzoli splende la stella di Acquadro, già in splendida forma, protagonista di una legnata dai 23 metri per l’1-0 (Reali sorpreso) e del raddoppio. Soligo, sul centro sinistra, è più di una garanzia soprattutto in fase d’interdizione. In difesa Luciani ha corso come un ossesso cercando di non far uscire dal campo i palloni che i compagni gli inviavano non certo con precisione certosina, Modolo e Pellicanò hanno giganteggiato contro l’unica punta (Pendenza). Discorso a parte per Galli che non si è mosso praticamente mai dalla sua mattonella facendo attenzione a non sguarnire la retroguardia. Nella ripresa altro giro e altra corsa contro un’altra squadra. Brusciano, tutto solo e in sospetto fuorigioco, ha sciupato un’occasione clamorosa, Basso ha provato il pallonetto sul portiere in uscita mentre Fabiano, appena entrato, si è fiondato a destra infilando il poker. Il Venezia ha continuato a provare le incursioni dei centrocampisti, ha trovato anche il quinto gol con un tiro di Tortori smanacciato in maniera errata da Cinaglia. Gli ultimi 15′ non hanno offerto spunti particolari. Il Venezia ha continuato a scambiare la palla per lanciare gli esterni negli spazi. Garofalo, in particolare, e Tortori, sono scesi spesso provando la conclusione mentre Ferrari ha fatto da boa e un po’ tutti hanno cercato i movimenti giusti. Il silenzio-assenso di Inzaghi, in panchina, è stato più che confortante. Il Venezia non è al top ma è sicuramente in crescita. Sabato sera (ore 20.30) test più probante contro la Fermana. Si sale di categoria nell’ultima amichevole da giocare in terra marchigiana. Poi il rientro a casa.

Ore 15.40 – (Corriere del Veneto, edizione di Venezia) Di sicuro l’avversario non sarà stato fra i più probanti, ma segnare sei gol anche se si tratta di calcio d’estate, ruotando gran parte della rosa e ricevendo indicazioni confortanti a 360 gradi, avrà fatto piacere a Filippo Inzaghi. La goleada estiva di Norcia contro i dilettanti del Porto D’Ascoli porta con sé una serie di considerazioni. Per prima cosa dal punto di vista tattico, perché si vedrà quasi sicuramente nel corso della stagione un’alternanza fra 4-3-3 e 4-4-2, a seconda di quali saranno gli interpreti scelti. Logico che col centrocampo a quattro il più penalizzato sarebbe Pederzoli, mentre al contrario col tridente due dei tre centravanti in rosa finirebbero in panchina. Scelta non semplice quella che attende Inzaghi, che ieri a Norcia ha mescolato parecchio le carte, schierando nel primo tempo una formazione infarcita di potenziali seconde linee, con i soli Pederzoli, Basso e Tortori fra i presunti «titolari» (termine che di sicuro non piacerà a Superippo, ndr ). Risultato: tre gol e una buona circolazione di palla, con qualche comprensibile passaggio a vuoto che di questi tempi è cosa normale. Nella ripresa via alla girandola di cambi, con l’ingresso di molti primattori, fra cui Ferrari e Bentivoglio e altri tre gol in cassaforte. Nel primo tempo grande protagonista il giovane Acquadro, a segno con una doppietta (14’ e 26’): gran tiro dai venticinque metri e solito inserimento perfetto con pallone depositato alle spalle di Vicario. Il tris lo firma Modolo, con il consueto imperioso stacco di testa su angolo di Pederzoli al 37’. Nel secondo tempo poker di Fabiano, che segna appena entrato al 16’. Alla festa partecipa pure Tortori, che al 30’ con un tiro dal limite non sbaglia e fulmina Cinaglia. Nel finale chiude il conto Ferrari, al gol personale di testa su cross di Fabiano. Finisce 6-0, tutti contenti e un altro passo verso l’inizio della stagione ufficiale. Oggi si attendono i gironi della nuova Lega Pro. L’ipotesi che rimbalza con insistenza nelle ultime ore prevede la presenza nel Girone A contemporaneamente di Venezia, Parma e Padova, mentre Cremonese e Alessandria verrebbero inserite con le toscane. Al di là delle dichiarazioni ufficiali, Tacopina e Perinetti di sicuro non avranno gradito.

Ore 15.35 – (TuttoLegaPro) Cavese, Rieti, Pro Patria e Monza fuori, Albinoleffe in attesa. Sono queste le decisioni prese pochi minuti fa dal Consiglio Federale. Le domanda di ripescaggio di Cavese, Rieti e Pro Patria sono state rigettate e i tre club avranno tempo fino a sabato notte per proporre il ricorso. La decisione definitiva avverrà il 10 agosto: se nessuna delle tre riuscirà a farcela allora sarà dentro l’Albinoleffe. Il Monza, invece, resta dietro ai cugini bergamaschi, e quindi fuori dalla Lega Pro, essendo fuori dalla graduatoria dei play-off di Serie D. Il Fano prende il posto del Bellinzago come società riammessa, evitando di pagare la fidejussione di 250 mila euro. La Paganese, infine, molto probabilmente salterà la prima giornata di campionato in attesa della decisione del TAR attesa il 30 agosto.

Ore 15.30 – (La Nuova Venezia) Prove tecniche per il Venezia. Gli arancioneroverdi, opposti al Porto D’Ascoli (compagine d’Eccellenza marchigiana) hanno provato uomini e schemi in vista del futuro e la lena è parsa buona. Due tempi diversi contro due squadre differenti dei biancoazzurri, esperimenti necessari per mister Inzaghi, soddisfatto a fine gara. La squadra si è mossa bene anche se, a tratti, gli avversari hanno impensierito e messo i bastoni tra le ruote al Venezia. Beninteso Vicario ha dovuto deviare in angolo solo un tiro di Yari Iachini (figlio del mister dell’Udinese) destinato all’angolino a mezz’altezza, però, in più occasioni, specie nella prima mezz’ora, il Venezia non ha trovato le giuste misure specie nel raccordo tra centrocampo e attacco. Acquadro si è fatto in quattro, Pederzoli ha mostrato, specie sui tiri da fermo, di avere un piede fatato, Soligo ha corso molto. Il Porto D’Ascoli, però, ha intasato le corsie e ha ceduto campo solo quando è stato infilato in contropiede. Il destro di Acquadro (13’) ha aperto le marcature dai 25 metri, Pederzoli ha cercato l’eurogol da centrocampo (22’), Reali è corso in porta in tempo, poi Pederzoli per Acquadro, la difesa dall’altra parte, il portiere marchigiano infilato in diagonale (26’). Sul 2-0 la difesa biancoazzurra si è disunita e ha rischiato di più. Al 36’ cross di Pederzoli da sinistra, Modolo, di testa, realizza il 3-0. Chicchiarelli si è visto al 38’ quando Reali è uscito a valanga chiudendogli lo specchio. Nella ripresa Brusciano, in sospetto fuorigioco, ha divorato il 3-1, Fabiano, appena entrato, ha messo dentro il 4-0. Il Venezia, contro una squadra tutta nuova, ha preso in mano le redini della situazione non rischiando praticamente mai e chiudendo, gli avversari, nella propria metà campo. Gli arancioneroverdi hanno continuato a imperversare giostrando a loro piacimento contro le riserve del Porto D’Ascoli. Il Venezia ha prodotto tanto gioco, girando palla e cercando le proiezioni degli esterni. È piaciuto Garofalo, bravo a scendere in continuazione a sinistra, è piaciuto l’impegno generale e la capacità di girare palla ed arrivare al tiro. Certo gli avversari erano completamente differenti rispetto al primo tempo e anche questo ha influito sul modo in cui gli arancioneroverdi hanno condotto la ripresa. Le riserve del Porto D’Ascoli, infatti, raramente sono riuscite a superare la metà campo ed il 6-0 finale è un punteggio che, nel complesso ci sta tutto. Un buon allenamento dunque per i ragazzi di Inzaghi, in attesa di test più impegnativi, ma il lavoro fatto si è visto tutto e lascia ben sperare in vista delle partite cche contano veramente.

Ore 15.00 – (Corriere del Veneto, edizione di Vicenza) Il Pescara vince il primo trofeo Piermario Morosini, superando un Vicenza apparso ancora indietro di condizione e con parecchie assenze importanti che hanno condizionato non poco la prestazione della compagine berica. Le squadre, a conferma dello storico gemellaggio tra le tifoserie, scendono in campo con le maglie invertite: il Vicenza in biancoazzurro e il Pescara in biancorosso. Fin dai primi minuti gli abruzzesi guidati da mister Oddo prendono in mano la partita e dominano il campo giocando un calcio semplice, veloce e rodato, mettendo in mostra ottime individualità come Benali, Verre e Manai. Proprio il giovane centravanti di scuola interista sblocca il match al 23’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo andando ad incornare di forza e precisione un pallone che si infila alla destra dell’incolpevole Benussi. Il Vicenza non riesce a mettere in campo una reazione, e il Pescara raddoppia; Verre trova in verticale Manay che dentro l’area di rigore viene steso da Bogdan. Rigore evidente che Benali trasforma. Sotto di due reti la formazione berica costruisce un paio di buone azioni che però prima Raicevic e poi Galano non riescano a concretizzare. Il Pescara continua a controllare il match senza particolari difficoltà, anche in considerazione del fatto che la manovra del Vicenza è lenta e prevedibile e per Bizzarri la prima frazione di gioco trascorre quasi da spettatore non pagante. Nella ripresa Lerda inserisce subito Fabinho, arrivato lunedì in biancorosso, nel chiaro tentativo di dare più vivacità alla manovra d’attacco del Vicenza. I risultati però sono impalpabili ed è sempre il Pescara ad essere più pericoloso con Crescenzi che al 61’ impegna da fuori Benussi. Dopo l’ora di gioco i due allenatori iniziano a dare spazio alle riserve, la cui qualità tecnica conferma però la superiorità del Pescara. La serata difficile del Vicenza diventa anche sfortunata con il palo colpito da Urso al 74’, ma soprattutto con il brutto infortunio subito da Fabinho che è stato portato fuori dal campo in barella. La squadra di Lerda ha un sussulto finale trovando il gol dell’1 a 2 con un preciso colpo di testa di Siega all’83’, ma è il Pescara che si aggiudica meritatamente il primo trofeo dedicato alla memoria di Piermario Morosini. Sono usciti, nel frattempo, i calendari della serie B. La prima al Menti venerdì 26 agosto contro il Carpi, l’ultima sempre in casa il 17 maggio contro lo Spezia. E ancora: l’attesissimo derby col Verona il 10 dicembre in casa e quello col Cittadella la vigilia di Natale e sempre al Menti. Un inizio davvero complicato quello che attende il Vicenza. Il via il 26 agosto con il neo retrocesso Carpi in casa in orario serale, poi una settimana dopo ecco la trasferta a Ferrara con la Spal: «Spero di esserci – spiega l’attaccante biancorosso Stefano Giacomelli – anche se penso che purtroppo sarà dura, considerato che per l’infortunio ci vuole tempo per recuperare. Abbiamo un inizio non semplice, ma i miei compagni sapranno fare bene». Curiosità: si giocherà anche a Pasquetta, come da decisione del presidente Andrea Abodi, mentre il derby Vicenza-Verona, attesissimo dalle due tifoserie, è in carnet come detto per il 10 dicembre. Fari puntati anche sulla vigilia di Natale, quando si giocherà Vicenza-Cittadella. Chiusura di sipario il 30 dicembre, prima della pausa invernale (che durerà tre settimane), con Spezia-Vicenza. L’ultima giornata, prima dei playoff e dei playout, verrà disputata il 19 maggio 2017. Poi spazio alla lotteria finale, con in palio l’ultimo posto in paradiso: la Serie A.

Ore 14.40 – (Giornale di Vicenza) Un gol per cominciare bene, in una gara che non valeva punti ma metteva sul piatto l’affetto per un amico e collega per sempre, Piermario Morosini. Per Nicholas Siega («mi ha emozionato vestire la maglia del Pescara, questo appuntamento merita di ritornare ogni anno») è arrivata una rete che ha dato la scossa in una ripresa positiva per il Vicenza. «Sono felice per aver segnato – le parole dell’esterno Speedy Gonzalez – ma soprattutto per aver mosso altri passi in avanti, assieme ai miei compagni, in vista delle partite che più contano». Siega, ben servito dal baby Davide Bianchi, ha appoggiato in fondo al sacco di testa, che magari non è esattamente la sua specialità… «Io sono uno che corre tanto, su e giù per la fascia. Cerco di farmi trovare pronto in attacco, mi incuneo tra le maglie della difesa, creo spazi e vado al tiro, e provo a dare una mano in fase difensiva. Il fatto che mi abbia voluto qui il tecnico Lerda mi onora, io adesso devo fare il massimo per ripagarlo. Mi metto a completa disposizione dei miei compagni e personalmente punto a giocarmi tutte le mie carte». L’avventura del Vicenza e di Siega in campionato comincerà al Menti, contro il Carpi, avversario peraltro già “assaggiato” in questo precampionato. Reazioni? «Ho dato un’occhiata al calendario – afferma Siega – saranno tutte gare dure. Aspetto, come tutti i biancorossi e la città, il derby con l’Hellas. E pure la sfida col Novara visto che è la mia città natale e ci tengo a fare bene».

Ore 14.20 – (Giornale di Vicenza) Va bene il Pescara. Ma ieri l’appuntamento era soprattutto col calendario. E allora Franco Lerda ha detto la sua sulla partenza a razzo che attende il Vicenza. «Se mi avessero lasciato scegliere, mi sarei trovato in difficoltà. Guardiamo a noi stessi, non c’è una squadra che avrei preferito incontrare prima, oppure dopo. Il campionato è tostissimo». Come darle torto… Ora cominciano le partite vere. La prima sarà domenica con la Casertana, ma la madre di tutte le sfide sarà il 27 contro il Carpi.E il Vicenza visto ieri al memorial Morosini come arriverà al debutto?Noi dobbiamo completarci dove c’è la necessità. E poi continuare a lavorare. Ma intanto sono soddisfatto della prova disputata col Pescara. Cosa l’ha fatta sorridere?La reazione del secondo tempo. Siamo entrati in campo più sciolti, abbiamo giocato di più la palla.E poi?Contro una formazione forte come il Pescara c’era il rischio di fare figuracce. Ciò non è accaduto ed è già un aspetto positivo. Non ricordo interventi del nostro portiere e i due gol subìti erano evitabili. A ciò si aggiunga che il rigore concesso ai nostri avversari, non so quanto fosse rigore… Alla luce di tutto questo, vado a casa contento.La jella un po’ vi perseguita. Fabinho è stato in campo poco più di 20’…Purtroppo il ragazzo ha subìto una forte contusione ma speriamo non sia grave. Mi dispiace sia dovuto uscire di scena così presto. Altri acciacchi?No, per fortuna. Tutti hanno retto bene. C’è chi, come Rizzo, e anche Urso, ha giocato fino alla fine perchè non avevo cambi. Quel che più conta è che abbiamo messo altri minuti sulle gambe. In difesa ha più di qualche problema, con Adejo fuori dai giochi, Bogdan che un po’ fatica…Non è un gran momento, purtroppo anche Fontanini ha bisogno di tempo per entrare in condizione. Ma non ci abbattiamo. Continuiamo a lavorare, anche ieri ho avuto buone indicazioni dalla squadra. Trova comunque che il reparto arretrato sia al momento quello più in difficoltà?C’è sicuramente bisogno di più esperienza e qualità. Nel complesso è fiducioso?Sì, perchè arriveremo al 27 agosto, la data che ci interessa in questo momento, pronti, sia fisicamente che mentalmente.Il gruppo sarà più omogeneo, meno frastagliato di com’è ora a causa degli acciacchi e del mercato. La società sa di cosa c’è bisogno per completare il Vicenza.

Ore 14.00 – (Giornale di Vicenza) Il brasiliano Fabinho, appena arrivato dal Perugia, ieri sera ha ricevuto i primi applausi dal Menti. Purtroppo, però, non è stato per un dribbling o un gol: entrato al posto di Giusti al 3′ della ripresa, dopo appena venticinque minuti in campo, in seguito ad un contrasto di gioco parso assolutamente normale, il giocatore è rimasto a terra. Compagni ed avversari, che gli si sono subito avvicinati, poco dopo hanno fatto ampi cenni verso la panchina del Vicenza indicando la necessità del cambio; quindi è intervenuta addirittura la barella. E così, alla mezz’ora della ripresa, Fabinho ha abbandonato il Menti sorretto dai portantini, incoraggiato dagli applausi dei tifosi. L’impressione a caldo negli spogliatoi è stata quella di una forte contusione al ginocchio sinistro. Naturalmente sarà necessaria una valutazione approfondita nelle prossime ore, sperando che la sensazione del momento sia stata peggiore rispetto all’effettiva gravità dell’infortunio. Se non altro, già mezz’ora dopo la partita il dolore sembrava meno intenso: dita incrociate. MAGLIE INVERTITE. L’uscita in barella di Fabinho ha guastato una serata che era cominciata sotto i migliori auspici, con un nobile intento: Vicenza e Pescara insieme per ricordare Piermario Morosini, in una calda notte d’estate, da amici veri. Così amici da scambiarsi le maglie ieri sera al Menti, creando un pizzico di disorientamento tra gli spettatori, già boccheggianti per l’afa, tanto che lo speaker dopo qualche minuto è intervenuto per specificare che la squadra da guardare con curiosità, per i tifosi del Vicenza, stavolta era quella biancazzurra.SCONFITTA ONOREVOLE. Come si è comportato, allora, questo Vicenza inedito – e non solo per questioni cromatiche – contro un avversario di categoria superiore? Il giudizio di questi tempi deve rimanere necessariamente sospeso, considerando il cantiere del mercato ancora aperto, le formazioni sperimentali, e la condizione fisica di molti giocatori difficilmente valutabile per la preparazione atletica. Ciò premesso, il Pescara ha meritatamente vinto il primo Trofeo Piermario Morosini, confermando sul campo la differenza di categoria. Il Vicenza, tuttavia, non è stato la vittima sacrificale ma si è difeso con ordine, al netto di qualche amnesia difensiva di troppo, provando anche a ripartire quando ne ha avuto la possibilità.SUBITO I NUOVI. Nel 4-4-2 iniziale Lerda ha subito schierato due attesi volti nuovi: Pucino come terzino destro e Rizzo come mediano. Il difensore ha un po’ sofferto i guizzanti attaccanti avversari, mentre il centrocampista è sembrato avere già un’apprezzabile confidenza nel dividersi i compiti con Urso, anche ieri tra i più positivi con tanto di palo colpito su punizione deviata nella ripresa: al momento una risorsa da preservare, in un centrocampo numericamente e qualitativamente ancora da rafforzare. Ha nuovamente palesato alcuni limiti invece il giovane centrale Bogdan, al di là dell’ingenuo rigore causato su Manay, trasformato da Caprari al 28′ per il raddoppio del Pescara; poco prima lo stesso Manay, su calcio d’angolo, aveva incornato quasi in solitudine per l’1-0.IN CRESCENDO. Poteva sembrare l’inizio di una goleada, invece il Vicenza da quel momento ha cominciato ad uscire dal guscio, con Raicevic e Galano che quando si sono accesi hanno confermato le loro qualità, ben supportati sulla sinistra da un intraprendente Siega. Proprio Siega, dopo la girandola dei campi nella ripresa, ha trovato nel finale il gol dell’1-2, insaccando di testa su bel traversone dalla destra di Bianchi: un gol meritato da un Vicenza più coraggioso. Domenica appuntamento di nuovo al Menti: alle 18.30 sarà già Coppa Italia contro la Casertana

Ore 13.40 – (Giornale di Vicenza) «Essere il capitano del Vicenza? A livello ufficiale nessuno mi ha detto niente, ma se dovesse capitare per me sarebbe un onore e un piacere. Sono innamorato di questi colori». Stefano Giacomelli, come è noto, era stato “nominato” da Alfredo Pastorelli nel bel mezzo della bufera-Brighenti. E il Jack i gradi li porterebbe, eccome.Ma siamo ancora al calcio d’agosto e ci sarà tempo per parlarne. Anche perchè l’attaccante, purtroppo, è fermo dopo l’intervento subito a una caviglia. E così ieri, in stampelle, ha rappresentato il Vicenza assieme ad Andrea Gazzoli alla presentazione dei campionato di serie B. Un ruolo “istituzionale” che per Giacomelli rappresenta un inedito assoluto. «É la prima volta – spiega all’esterno del teatro Bonci – che mi capita una cosa del genere. E comunque lo faccio volentieri. Il direttore mi ha chiesto se volevo venire e io ho accettato con piacere. Spero di rappresentare bene il Vicenza, anche se avrei preferito farlo in campo… Proprio stasera, mi tocca anche perdere l’amichevole con il Pescara!». Giacomelli comunque se l’è cavata bene anche davanti ai microfoni di Sky.Qualche passo indietro. Sia pur con le stampelle. Il recupero dell’attaccante procede bene. «Sono stato operato 35 giorni fa -spiega con evidente soddisfazione il giocatore – e l’ultima visita ha avuto esito positivo. Sto lavorando con impegno perchè voglio recuperare nel più breve tempo possibile, faccio fisioterapia sia al mattino che al pomeriggio. Penso che entro una settimana, dieci giorni al massimo potrò muovermi senza stampelle».E per rivedere Jack in campo? «Secondo me – è la sua risposta – sarò disponibile a fine settembre. Ed è una buona cosa se si considera da dove eravamo partiti… ». Già, perchè intervento a parte, la fase conclusiva del campionato era stata assai difficile per il giocatore. «Inutile girarci intorno – dice scuotendo la testa – gli ultimi tre mesi sono stati una tragedia. Dopo l’infortunio di Bari ho sofferto moltissimo, l’operazione era indispensabile. Ma per fortuna Dio ha valuto che mettessi a segno il gol della salvezza e questa per me è stata una soddisfazione veramente enorme».

Ore 13.20 – (Giornale di Vicenza) Vuoi partire bene? Non perdere tempo. Carpi diem. Avvio in salita per il Vicenza, che debutterà in campionato al Menti il 27 agosto (salvo anticipi) contro la corazzata di Castori. Squadra fortissima, che in tempi recenti ha sempre bastonato i biancorossi (in casa e in trasferta due stagioni fa, in Coppa Italia e nella recente amichevole di Pergine Valsugana). Ma tant’è, ogni tradizione nasce per essere interrotta. Magari stavolta… Ma vada come vada, il pensiero corre già al 10 dicembre, quando tornerà il derby con il Verona (al Menti). E poi, il 30 dicembre, si va a La Spezia, nel covo dei pirati. Dai Mimmo, stavolta caccialo lo spumantino…MIA DILETTA. Il calendario dell’edizione numero 85 del calendario di serie B è stato “scoperchiato” ieri tra le 19.30 e le 21 all’interno del teatro Alessandro Bonci di Cesena. L’evento aveva come registi la Lega Serie B e Sky. E a presentare erano proprio due giornalisti di Sky, Daniele Barone e Diletta Leotta. Ecco, sulla Diletta è utile spendere due parole. Perchè la bella e preparata cronista è ormai da tempo una star a tutti gli effetti. Fuori dal teatro c’erano addirittura due giovani di S. Marino che indossavano una maglia con la sua immagine. Come dire…RIO. Sul palco c’erano poi Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B, Paolo Lucchi, sindaco di Cesena, Damiano Tommasi, presidente dell’Associazione calciatori e Marcello Nicchi, “capo” degli arbitri italiani. Abodi ha esordito con un omaggio alle Olimpiadi. «Il pensiero – ha detto – in questo momento non può che andare agli atleti che rappresenteranno l’Italia ai Giochi. La prima partita del campionato di serie B si giocherà il 26 agosto, a Olimpiadi terminate. Questo per rispettare quella che una volta si definiva tregua olimpica».BIANCOROSSI. Il Vicenza a Cesena era rappresentato dal direttore generale Andrea Gazzoli e da Stefano Giacomelli, che dopo l’intervento manovra le stampelle con confortante agilità. «Inizio tosto – ha commentato a caldo Gazzoli -; in un mese affronteremo squadre importanti e ci attendono pure due trasferte lontane con un turno infrasettimanale in mezzo». Ma tant’è, tocca affrontarle tutte… Gazzoli sorride e guarda Giacomelli: «La cosa buona – prosegue ammiccando – è che Jack salterà qualche viaggio lungo… Ecco, al di là delle battute sappiamo che ci attende un campionato impegnativo. Torna il derby con il Verona, una di quelle sfide danno fascino al calcio e che assicurano una gran cornice di pubblico. Le festività? Per fortuna in prossimità del Natale i nostri tifosi non dovranno viaggiare visto che ospiteremo il Cittadella».LE DATE. Come si diceva, il campionato comincerà con l’anticipo di venerdì 26 agosto e si concluderà venerdì 19 maggio. Sono previsti sei turni infrasettimanali: martedì 20 settembre, martedì 25 ottobre, martedì 28 febbraio, martedì 4 aprile, lunedì 17 aprile (Pasquetta) e martedì 25 aprile. Nel periodo natalizio si giocherà sabato 24 e venerdì 30 dicembre, mentre la sosta invernale è prevista dal 31 dicembre a venerdì 20 gennaio.BEDIN, TOMMASI & NICCHI. Grande soddisfazione per il vicentino Paolo Bedin, direttore generale della Lega B. «Il numero complessivo degli spettatori del campionato negli ultimi tempi è poco sotto o poco sopra i tre milioni: un’evidente testimonianza di spettacolarità e imprevedibilità. E le cose non potranno che migliorare con l’adeguamento degli impianti. A tal proposito non posso che ringraziare il sindaco, l’Amministrazione Comunale e il Vicenza calcio per il convinto passo nella direzione del rinnovamento del Menti. Speriamo che tutto ciò contribuisca a far crescere ancora il già cospicuo numero di tifosi che segono la squadra». Tommasi ha chiesto collaborazione in vista del Mondiale Under 20, Nicchi (con punturina polemica per essere stato confinato nella parte conclusiva della serata) ha ricordato come si dovrà tener conto delle numerose e importanti modifiche regolamentari.

Ore 12.50 – (Gazzettino) Vittoria 4-1 per il Campodarsego nell’amichevole con la squadra Primavera del Cittadella allenata da Giacomin andata in scena ieri pomeriggio a Lavarone, sede del ritiro dei granata. Avvio scoppiettante con tanto di quattro sigilli in appena diciannove minuti. Ad aprire le marcature è Lauria con una punizione, immediata la risposta granata che pareggia con un piatto destro di Dri, imbeccato in profondità da Ballarin. Campodarsego di nuovo avanti con un colpo di testa di Callegaro sul cross dalla destra di Tanasa, e tris timbrato da Meloni che sfrutta al meglio il passaggio al centro di Callegaro, con tanto di «velo» di D’Appolonia. Nella ripresa girandola di sostituzioni per entrambe le squadre, e il 4-1 è frutto di un autogol di Omeragic. CITTADELLA (4-3-3): Bugin; Guerra, Volpato, Gatto, Zonta; Carollo, Manente, Ansah; Ballarin, Sartori, Dri. All. Giacomin. Nella ripresa sono entrati Vettorel, Girardi, Lebrini, Nocerino, Pravato, Omeragic, Placido, Tumiatti. CAMPODARSEGO (4-3-1-2, primo tempo): Andreatta; Dario, Beccaro, Severgnini, Buson; Callegaro, Pignat, Tanasa; Lauria, D’Appolonia, Meloni. All. Cunico. CAMPODARSEGO (4-3-1-2, secondo tempo): Brino, Tammaro, Gal, Vicentin, Buson, Seno, Brentan, Tanasa, Radrezza, D’Appolonia, Aliù.

Ore 12.20 – (Gazzettino) Il Cittadella inizierà il campionato 2016/17 di serie B sabato 27 agosto in traferta a Bari. Questo l’esito del sorteggio e della presentazione del calendario ieri sera presso il teatro Alessandro Bonci di Cesena, sotto la regia del presidente federale della Lega di serie B Andrea Abodi, presente anche il presidente del Cittadella Andrea Gabrielli. Nella seconda giornata, domenica 4 settembre (la serie A è ferma per Italia-Francia), la squadra granata ospiterà al Tombolato la Ternana. Seguiranno Pro Vercelli in trasferta, Novara in casa, quindi Avellino e Brescia. «Un avvio alquanto difficile – commenta a caldo il presidente Andrea Gabrielli – con un bell’impatto a Bari senza il tempo di scaldare i motori. Ce la metteremo tutta per onorare questa categoria, di cui avevamo nostalgia. Ce l’abbiamo fatta a ritornare in un solo anno, il nostro ambiente è sempre quello che già avete conosciuto in precedenza». Sei i turni infrasettimanali, precisamente il 20 settembre, 25 ottobre, 28 febbraio, 4-17-25 aprile. L’ultima giornata è prevista venerdì 19 maggio 2017. Anche questo campionato di serie B ha 22 squadre partecipanti in rappresentanza di 12 Regioni, fra cui il Veneto (Cittadella, Verona, Vicenza) e la Campania (Avellino, Benevento e Salernitana) sono quelle più rappresentate. Per i granata la trasferta più lunga è quella di Trapani alla settima giornata. Secondo i bookmaker specializzati nel settore il Verona è nettamente la squadra favorita per il ritorno diretto in serie A. I presupposti a favore dei gialloblu sono il cambio dell’allenatore con Fabio Pecchia molto motivato in panchina e la conferma del bomber Giampaolo Pazzini, autentica anima pulsante nello spogliatoi e in campo per trascinare i compagni. La società scaligera è inoltre supportata dal pubblico che ha già sbancato i botteghini nella campagna abbonamenti. Il tabellone di 888sport.it colloca l’Hellas al primo posto con quotazione 3,75 e nessuna squadra riesce ad avvicinarsi a questa valutazione. Al secondo posto secondo Agipronews viene un’altra squadra appena retrocessa, il Carpi, che con il confermato Castori in panchina punta ad un immediato ritorno nella massima serie. La squadra emiliana, però, è data 8 volte la scommessa, mentre il Bari segue a 9 grazie al superamento dei dubbi sulla sua iscrizione e al nuovo tecnico Roberto Stellone che punta ai vertici della classifica. Seguono il Frosinone dell’ex Stellone a 11 volte la posta, con la stessa quotazione anche il Cesena. Il Trapani di Serse Cosmi viene quotato a 13, pur avendo sfiorato nello scorso campionato la promozione in serie A cedendo sul filo del traguardo al Pescara. Fra le neo promosse il Cittadella è quotato 41 volte la scommessa, che è la migliore rispetto al Benevento (51), la Spal (81) e il Pisa (101) dove Gennaro Gattuso ha lasciato qualche giorno fa la guida tecnica.

Ore 12.00 – (Gazzettino) Simone Pasa è uno dei giocatori granata che può coprire più ruoli. Il 22enne di Montebelluna, cresciuto nelle giovanili dell’Inter come centrocampista, nelle ultime quattro stagioni a Varese, Padova, Prato e Pordenone ha spesso giocato da difensore centrale. «Ultimamente ho giocato prevalentemente in difesa – conferma Pasa – ma sono nato come centrocampista. Sono a disposizione: deciderà il mister». Venturato lo sta utilizzando come difensore centrale con compiti di impostazione. «Mi trovo bene nel gestire la palla e avviare l’azione offensiva. Sì, sono un difensore che imposta il gioco». Non si ritiene, però, il vice Iori: «Il mediano l’ho fatto in passato, ma in poche circostanze. Al momento i miei compiti sono diversi». Sabato scorso a Vicenza è apparso in difficoltà nelle chiusure. «Eravamo ancora carichi del lavoro svolto a Lavarone – spiega – e il caldo si sentiva. Abbiamo provato lo stesso, ma le condizioni non erano ottimali». Arrivato dal Pordenone assieme a Strizzolo e Martin, l’inserimento a Cittadella non è stato difficile. «Conoscevo anche altri giocatori – precisa – come Iori a Padova e Lora nella Primavera del Milan, ma tutto l’ambiente granata ha facilitato l’inserimento dei nuovi arrivati. Mi aspettavo di trovare a Cittadella un buon gruppo e fin dall’inizio mi sono reso conto che queste aspettative sono più che confermate: questo è un gruppo compatto». Nel campionato 2012/13 con la Primavera dell’Inter ha esordito in serie A, mentre anche la serie B non è nuova. «Nella serie cadetta tre stagioni fa a Varese ho giocato poco. Mi auguro che questo sia un campionato importante in B sia per la squadra che per il sottoscritto». Domenica con la Cremonese ci sarà la prima partita ufficiale. «Ci teniamo tutti – conclude Pasa – a dimostrare sia in Tim Cup che in campionato quanto di buono abbiamo fatto vedere finora. Le amichevoli sono indicative fino a un certo punto, per questo ci teniamo a dimostrarlo nelle partite che contano».

Ore 11.40 – (Mattino di Padova) «Non abbiamo tempo per scaldare i motori, sarà subito un bell’impatto». Il presidente del Cittadella, Andrea Gabrielli, accompagnato dall’amministratore delegato Mauro Michelini, commenta così, a caldo, il calendario della Serie B 2016/17, presentato ieri sera al teatro Bonci di Cesena, e che pone subito un impegno durissimo per i granata, la trasferta a Bari, seguita poi dai confronti più abbordabili con Ternana al Tombolato e Pro Vercelli in trasferta. In Puglia, fra l’altro, come spiega proprio Michelini, il Citta potrebbe inaugurare l’open day con i biancorossi di Stellone, considerati tra i favoriti nella corsa alla Serie A. La Nazionale infatti è attesa al test con la Francia, proprio al San Nicola, mercoledì 1 settembre e il terreno di gioco dovrà essere a disposizione degli azzurri almeno tre giorni prima. Ma Gabrielli va oltre l’esordio, sbilanciandosi sulle prospettive di un’annata che rivede i granata di nuovo tra le “elette” del calcio italiano, dopo una stagione di purgatorio in Lega Pro, campionato vinto alla grande. «C’era tanta nostalgia di questa categoria», rileva, rispondendo ad una domanda del giornalista Sky Daniele Barone, «e siamo riusciti a centrare l’obiettivo di rientrarvi dopo una sola annata in terza serie. Faremo di tutto per onorarla e sono sicuro che ci riusciremo. Venturato come Foscarini? Non so se con lui raggiungeremo il record del predecessore, ma quel che so è che la nostra mentalità è rimasta ed è quella di prima». Sulla squadra che il d.g. Stefano Marchetti ha costruito, il patron granata esprime massima fiducia: «Il direttore si è mosso per tempo, e il fatto che il nostro campionato inizi in salita ci consente di non andare a Bari come degli sprovveduti. Sono ottimista, i segnali che ci trasmette l’allenatore sono positivi. Vedo una squadra preparata e concentrata, che sinora ha suscitato buone impressioni». E i due derby con Verona e Vicenza? Il primo andrà in scena al Tombolato il 19 novembre (15ª giornata), il secondo la vigilia di Natale al Menti (20ª). «Così la settimana dopo (30 dicembre, ndr) giochiamo in casa contro l’Entella», aggiunge soddisfatto Gabrielli. Che poi, scorrendo il calendario, gongola per un altro motivo: «A Pasquetta saremo a Verona, trasferta dura ma vicina a casa». E con probabile ricco incasso al Bentegodi.

Ore 11.20 – (Corriere del Veneto) La prima a Bari venerdì 26 agosto, l’ultima a Chiavari il 17 maggio del prossimo anno contro l’Entella. E ancora: il derby col Vicenza al Menti alla vigilia di Natale, quello col Verona il 19 novembre al Tombolato. Dopo la Serie A, si alza anche il sipario sui calendari di Serie B, con il varo ufficiale a Cesena della nuova stagione 2016-2017. Ed è un inizio davvero complicato, quello che attende il Cittadella, che si prepara al ritorno in cadetteria dopo un solo anno di purgatorio in Lega Pro. Via il 26 agosto, con Bari – Cittadella, Vicenza – Carpi e Verona-Latina in orario serale, poi una settimana dopo ecco una partita ricca di significato come Salernitana-Verona, un banco di prova per le due tifoserie dopo gli scontri e i brutti episodi del passato: «Ma noi siamo convinti che questa sarà l’occasione per superare il passato – spiega in sala Luca Toni, che ha appena appeso le scarpe al chiodo passando alla carriera dirigenziale – ed è un bene che questa partita arrivi subito». Alla seconda si prosegue con Cittadella-Ternana e con Spal-Vicenza: «L’inizio sarà difficilissimo a Bari – sorride il presidente Andrea Gabrielli – ma del resto va bene, siamo tornati in una grande categoria e questi sono gli avversari che dovremo affrontare. Venturato come Foscarini? Non so se riusciremo a mantenere questa tradizione, ma ci proveremo». Inizio in salita pure per i biancorossi: «Spero di esserci – spiega l’attaccante del Vicenza Stefano Giacomelli – anche se penso che purtroppo sarà dura. Abbiamo un inizio non semplice, ma i miei compagni sapranno fare bene». Curiosità: si giocherà anche a Pasquetta, come da decisione del presidente Andrea Abodi, mentre il derby Vicenza-Verona, attesissimo dalle due tifoserie, è in carnet per il 10 dicembre. Fari puntati anche sulla vigilia di Natale, dunque, quando si giocherà come detto Vicenza-Cittadella, oltre a Carpi-Verona. Chiusura di sipario il 30 dicembre, prima della pausa invernale (che durerà tre settimane), con Cittadella-Entella, Spezia-Vicenza e Verona-Cesena. L’ultima giornata, prima dei playoff e dei playout, verrà disputata il 19 maggio 2017. I primi anticipi e posticipi verranno comunicati lunedì, come ha dichiarato il direttore generale della Lega Serie B Paolo Bedin. «Vogliamo portare altre innovazioni – ha detto il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi- Giocheremo il lunedì dell’Angelo, speriamo che questa riforma porti ancora più gente allo stadio».

Ore 10.50 – (Gazzettino) Le settimane a cavallo di ferragosto porteranno dunque delle novità nella composizione della rosa in mano a Brevi, in vista dell’inizio del campionato previsto per il 28 agosto. Intanto oggi ci sarà un primo atto formale in vista del nuovo torneo. Il consiglio federale infatti ufficializzerà gli organici di Lega Pro e quindi i tre gironi. La divisione geografica, diversamente da quanto accaduto l’anno scorso, vedrà le squadre del nord est giocare con quelle della dorsale adriatica. Il Padova quindi finirà con tutta probabilità in un raggruppamento, il B, che comprenderà che porterà i biancoscudati a giocare con squadre come il Sudtirol fino alla Sanbenedettese e al Teramo. Un girone che si preannuncia impegnativo e ricco di squadre ambiziose, soprattutto se il Parma sarà inserito proprio nel girone B. Con il Padova infatti oltre agli emiliani ci saranno Modena, Venezia, Reggiana, Mantova e Bassano.

Ore 10.40 – (Gazzettino) L’obiettivo importante comunque resta quello di un rinforzo per il reparto avanzato: «Un altro attaccante deve arrivare necessariamente – conferma il direttore generale biancoscudato Giorgio Zamuner – Ci stiamo muovendo, seguendo diverse piste. Ce ne sono molte aperte, già in questi giorni potrebbero arrivare delle novità». Tra i nomi nel taccuino di Zamuner Caetano Calil del Catania, Davide Lanzafame del Novara e Francesco Stanco del Modena, ma la situazione è destinata a evolversi rapidamente. Per il Padova accanto all’arrivo di una punta per completare l’organico, sono in lista di attesa alcune operazioni in uscita, necessarie per rientrare all’interno dei limiti di organico per gli over in Lega Pro. In partenza ci dovrebbero essere Ilari, che sembra interessare il Pordenone, Giandonato, che probabilmente si accaserà tra Livorno e Siena, e Petrilli, che potrebbe essere anche lui destinato in Toscana, alla Lucchese. Le cessioni sono necessarie a Zamuner anche per pensare di mettere in cantiere anche eventuali ritocchi della rosa: «Ci muoveremo anche in base al mercato in uscita – conclude Zamuner – In base a chi andrà via vedremo se ci saranno da fare innesti specifici in alcune posizioni del campo. Alcuni nomi li ho in mente, ma finchè non si muovono i nostri possiamo fare poco e se si dovessero muovere tra quindici giorni alcuni che adesso ci interessano potrebbero essere già sistemati».

Ore 10.30 – (Gazzettino) Raffreddatasi la pista Tavano, il Padova non rimane fermo sul mercato. Ieri è stato ufficializzato dalla società biancoscudata Riccardo Gaiola, centrocampista classe 1996, che era già da qualche settimana aggregato alla truppa di Oscar Brevi. Padovano di nascita, Gaiola aveva iniziato a giocare proprio nel settore giovanile biancoscudato, prima di passare in quello dell’Inter. Nella scorsa stagione è stato a Prato, in Lega Pro, e nella prossima sarà appunto al Padova, sempre in prestito. L’altro giovane che dovrebbe essere presto a disposizione di Brevi è invece il difensore centrale del Palermo Davide Monteleone, per il quale si attende solo l’ufficializzazione. L’attaccante moldavo Oleg Turlea (classe 1997) invece è passato a titolo temporaneo alla Triestina in serie D.

Ore 10.20 – (Gazzettino) Doppia seduta ieri alla Guizza per i biancoscudati, con il mattino dedicato ancora al lavoro atletico e il pomeriggio al pallone. Lavoro a parte per Neto Pereira e Russo, mentre Altinier è rimasto fermo dopo la botta rimediata nell’amichevole con il Campodarsego. Oggi il programma degli allenamenti prosegue con una sola seduta, quella pomeridiana che si aprirà alle 17. Si replica domani ancora con l’allenamento pomeridiano, mentre sabato i biancoscudati saranno impegnati all’Euganeo in un’amichevole con l’Altovicentino. Intanto sempre all’Euganeo prosegue la prima fase della campagna abbonamenti.

Ore 10.00 – (Mattino di Padova) «Il messaggio che dovremo trasmettere è che con questo nuovo meccanismo, la posizione finale ha un peso relativo rispetto agli anni passati: da quest’anno arrivare in alto è un vantaggio, ma anche la decima può ambire a salire di categoria, e per questo tutti insieme, giocatori ma anche tifosi, dobbiamo essere presenti e concentrati fino alla fine». Infine, il dubbio: preferirebbe evitare il Parma? «Guardiamo al lato positivo: se avessero fatto ancora i gironi Nord e Centro divisi, oltre al Parma avremmo avuto anche Alessandria e Cremonese. Con la nuova divisione ci saranno comunque meno concorrenti». Il mercato. È stato formalizzato ieri pomeriggio l’arrivo in biancoscudato di Riccardo Gaiola: il giovane centrocampista padovano, che già da una decina di giorni si allena con i nuovi compagni, arriva ufficialmente in prestito dall’Inter, mentre nei prossimi giorni sbarcherà anche il difensore Davide Monteleone dal Palermo.

Ore 09.50 – (Mattino di Padova) Le attese. «Il nostro potrebbe essere davvero il girone più difficile», le parole del portiere biancoscudato Giacomo Bindi, l’unico in rosa ad aver vinto il campionato l’anno scorso, raggiungendo la promozione in B col Pisa dopo i playoff. «Ci saranno sei o sette squadre forti, ma il lato positivo è che sarà un campionato avvincente, soprattutto se Parma e Venezia saranno insieme: un girone allettante, che ci darebbe una grande vetrina». In un contesto simile, Bindi vedrebbe comunque il Padova tra le prime, sulla griglia di partenza: «Noi siamo una delle squadre più forti, e ci sentiamo tali. La sconfitta con il Seregno non ha certo ridimensionato le nostre ambizioni, abbiamo una società seria e una squadra con giocatori di categoria superiore». Le novità non si fermeranno alla disposizione geografica dei gironi: già con i playoff allargati alle prime dieci della classifica, il campionato avrà tutto un altro copione rispetto al passato.

Ore 09.40 – (Mattino di Padova) Oggi pomeriggio il Padova conoscerà le avversarie del suo prossimo campionato di Lega Pro. Il Consiglio Federale della Figc scriverà la parola fine sulle iscrizioni definendo gli 11 ripescaggi che riporteranno a 60 squadre la terza serie, quindi la Lega Pro da Firenze diramerà ufficialmente la composizione dei gironi. Il girone Adriatico. Le novità saranno molte rispetto alla passata stagione. Se, come sembra, il Centro-Nord d’Italia sarà spezzato in verticale, i biancoscudati si ritroveranno a scontrarsi con formazioni che andranno da Bolzano a Teramo. E il rischio, ormai sempre più concreto, è che quello del Padova diventi davvero il raggruppamento di ferro della prossima stagione, insieme a Venezia, Feralpi, Pordenone, Reggiana, Modena e, forse, pure il Parma. I ducali, in realtà, sono l’unica vera incognita della decisione: potrebbero finire nel girone A, insieme alle piemontesi e alle toscane, oppure venire inseriti nel B, quello del Padova di Oscar Brevi.

Ore 09.30 – (Mattino di Padova) È cominciata l’avventura della nuova Berretti del Padova: la seconda squadra biancoscudata negli ultimi giorni si è radunata per i primi allenamenti agli ordini del nuovo allenatore Matteo Barella. La nuova squadra è composta da qualche giocatore del ’98 e molti del ’99. Tra i nuovi elementi c’è anche un figlio d’arte: è Gianluca Bonavina, figlio dell’ex capitano biancoscudato dei primi anni Duemila, Diego (nella foto). LA ROSA. Portieri: Andrea Aspergh, Stanislav Bahirov, Matteo De Bastiani. Difensori: Gabriele Brentan, Thomas Colacicco, Filippo Ferro, Marco Parmegian, Filippo Zanforlin, Enrico Zanon, Pietro Zanon. Centrocampisti: Lorenzo Barzon, Othman Chajari, Shaban Gashi, Marco Pasquali, Vincenzo Rizzelli, Corrado Salvatore, Matteo Scevola, Ioannis Vasileiadis. Attaccanti: Gianluca Bonavina, Andrea Cisco, Giulio Marian, Paul Nnodim, Andrea Ravarotto, Alberto Salata, Giovanni Zulian.

Ore 09.10 – (Corriere del Veneto) Un giocatore dall’estro straordinario, magari un po’ discontinuo, che nelle ultime due stagioni ha segnato ben 27 gol fra Salerno e Catania. Ci sono stati contatti negli ultimi giorni, richieste di disponibilità, ma al momento Calil viene ritenuto incedibile dal Catania. Attenzione, però, perché il club siciliano vive un momento di difficoltà economiche ed è alle prese con la delicatissima vertenza Rosina, che potrebbe costare carissima in termini economici, al punto di dover sacrificare proprio Calil. Ecco perché la pista, per adesso fredda, potrebbe diventare rovente alle giuste condizioni. Ieri intanto è stato ufficializzato l’arrivo dall’Inter in prestito di Riccardo Gaiola, regista dalle grandi potenzialità cresciuto proprio nel settore giovanile biancoscudato. E presto arriverà anche un rinforzo da Palermo, il giovane difensore centrale Davide Monteleone. Diciannove anni, ha fatto tutta la trafila nelle Nazionali giovanili ed è nel giro dell’Under 19 azzurra. In uscita per Giandonato si prospetta un trasferimento in una fra Siena e Livorno, per Petrilli la soluzione più probabile resta la Lucchese, Ilari può andare al Pordenone, mentre non ci sono offerte al momento per Dionisi. Sabato, infine, amichevole contro l’AltoVicentino (Serie D) alle ore 17 all’Euganeo.

Ore 09.00 – (Corriere del Veneto) Francesco Tavano, ma anche Caetano Calil. Sono questi i due nomi in cima alla lista di Giorgio Zamuner per rinforzare con la più classica delle ciliegine sulla torta una campagna acquisti che ha riscosso grandi consensi all’interno della tifoseria del Padova. Ma ancora non siamo al rettilineo finale, perché il dg biancoscudato ha deciso di prendersi una pausa di riflessione prima di sferrare l’ultimo assalto al giocatore che dovrebbe completare il reparto avanzato da mettere a disposizione di Oscar Brevi. Zamuner, insomma temporeggia anche con l’Avellino, che pure spinge per spedire l’attaccante casertano a Padova: «Per Tavano aspetto – spiega – c’è stato un po’ di tira e molla, adesso la situazione è nuovamente cambiata. Voglio valutare bene se riprendere il discorso oppure no. Per il momento aspetto». L’alternativa più affascinante porta all’attaccante del Catania Caetano Calil. Brasiliano come Emerson e Neto Pereira, quest’ultimo suo ex compagno di squadra ai tempi del Varese. Trentadue anni, Calil sembrerebbe il profilo ideale per caratteristiche tecniche e per duttilità. Può fare la prima o la seconda punta, il trequartista e all’occorrenza pure l’esterno.




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