Guai a montarsi la testa. A essere precisi non è nemmeno “calcio d’agosto”, ma le indicazioni emerse dalle amichevoli di luglio del Cittadella sono più che confortanti. Prima le tre affermazioni con i dilettanti di Lovadina (10-1), Altovicentino (2-0, ma contro la formazione berica il Chievo non è andato oltre il 3-3 e il Lecce, in Coppa Italia, sabato sera si è limitato a un 2-1) e Levico (uno straripante 7-0, mentre il Vicenza, per dire, si era fermato al 3-0). Poi i test di lusso contro Chievo (2-2) e Vicenza (successo ai rigori nel Memorial Santagiuliana, dopo l’1-1 dei tempi regolamentari). L’impressione è che, cambiata la categoria, e alla Serie B, i princìpi che guidano la manovra granata siano rimasti gli stessi: non buttare mai via la palla, far partire l’azione dal basso, gestire il gioco verticalizzando all’improvviso e puntando sugli inserimenti dalle retrovie. Nel complesso, la prima fase della preparazione vale come un ottimo biglietto da visita in vista dell’esordio ufficiale di domenica in Coppa Italia. «CONCEDIAMO POCO». Roberto Venturato, che ritroverà i suoi uomini domani pomeriggio al Tombolato dopo due giorni di riposo, può dirsi soddisfatto. «In ritiro abbiamo svolto un buon lavoro, cercando di impostare un certo tipo di filosofia e di raggiungere una nostra identità. Stare assieme due settimane è servito per conoscere i nuovi e dar loro degli input, ma tutto il gruppo ha lavorato con grande applicazione», sottolinea il tecnico di Atherton, che, riguardo alla gara con il Vicenza, afferma: «Ci siamo trovati in una situazione climatica molto diversa da quella di Lavarone e un po’ l’abbiamo sofferto, ma nel complesso abbiamo tenuto bene il campo per tutti i 90’, concedendo pochissimo. Raicevic ci ha messo in difficoltà in un paio di occasioni, ma ci sta: se a gennaio lo voleva il Napoli un motivo ci sarà». «PIÙ RITMO». Al Menti, Venturato si è concesso qualche esperimento, tenendo a riposo Scaglia, Salvi e Benedetti e facendo partire dalla panchina elementi come Chiaretti e Litteri. «Qualche giocatore era un po’ affaticato e non valeva la pena di rischiarlo. Pelagatti ha già giocato da terzino, anche se il suo ruolo è quello del centrale: in alcuni momenti del campionato potrà risultare utile in quella posizione. Per questa partita ho anche tenuto conto dei minutaggi: elementi come Martin e Pedrelli erano rimasti più a lungo in campo contro il Chievo, altri, come Pasa e Iori, hanno giocato di più stavolta». Ma dove può migliorare questa squadra? «Il ritmo e l’intensità che voglio ancora non ci sono, dobbiamo saper accorciare un po’ di più fra le linee e marcare in anticipo in alcune situazioni, però, quando l’abbiamo persa, siamo riusciti ad aggredire la palla con i tempi giusti. Sono contento: sappiamo che abbiamo molto lavoro da svolgere, ma siamo sulla strada giusta». CHE STRIZZOLO. A dispetto della stazza imponente, fra le note più liete c’è sicuramente Luca Strizzolo, a segno contro gli uomini di Lerda. «Stiamo smaltendo i carichi di lavoro e ci vorrà ancora un po’ per raggiungere la condizione migliore» sottolinea l’ex attaccante del Pordenone. «Il gol è arrivato da un assist di Martin, con cui c’è un asse collaudato dall’anno scorso: insieme stiamo cercando di inserirci nei meccanismi della squadra, chi era già qui ci sta aiutando molto. L’impatto con la realtà del Cittadella è stato quello che mi aspettavo: mi attendevo una società seria e organizzata che ti sa mettere nelle condizioni migliori e così è». Come dire, se son rose…
(Fonte: Mattino di Padova)
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L’amichevole di sabato sera a Vicenza ha chiuso il precampionato del Cittadella. Adesso due giorni di riposo, poi si comincerà a fare sul serio. È finito il tempo delle amichevoli, infatti, da domenica le partite si giocheranno per i tre punti: al Tombolato il Cittadella entrerà in scena per il secondo turno eliminatorio della Tim Cup. O dentro o fuori. Roberto Venturato esprime un giudizio sul lavoro portato avanti nel ritiro di Lavarone: «È stato fruttuoso. In montagna ci siamo allenati bene, e impostato la nostra filosofia di gioco, che si basa sulla capacità di tenere il campo e il possesso del pallone, muoversi insieme come squadra. Anche a Vicenza abbiamo cercato tutto questo, direi con discreti risultati considerando il momento della stagione, pure sotto il profilo del ritmo». Ovviamente siamo solo all’inizio. «C’è tanto da lavorare, in tre settimane non puoi certo avere fatto tutto quello che avevi in mente, adesso porteremo avanti i nostri concetti in pianura, in condizioni ambientali ben diverse da quelle in montagna». Il tecnico granata giudica positivamente l’amalgama creatosi tra vecchi e nuovi interpreti. «Il ritiro serve anche per questo. Siamo rimasti tutti assieme per quindici giorni, impari a conoscerti. E ho visto grande disponibilità da parte di tutti nel seguire i miei dettami. Il gruppo sta lavorando con applicazione e voglia di fare».
A che punto siamo con l’idea di gioco che lei ha in mente di proporre? «Il ritmo e l’intensità devono ovviamente migliorare. Al Cittadella chiedo poi di accorciare la linea, marcare l’avversario con un po’ più di anticipo».
(Fonte: Gazzettino)